Il delitto di Yara Gambirasio è un “omicidio di inaudita gravità”. Lo scrivono i giudici di Bergamo nelle motivazioni della condanna all’ergastolo di Massimo Bossetti.
“Omicidio per avances a sfondo sessuale” Per i giudici della Corte d’Assise di Bergamo, l’omicidio della 13enne è “maturato in un contesto di avances a sfondo sessuale, verosimilmente respinte dalla ragazza, in grado di scatenare nell’imputato una reazione di violenza e sadismo di cui non aveva mai dato prova ad allora”, si legge nelle 158 pagine di motivazioni della sentenza.
I giudici spiegano che l’aggravante delle sevizie e crudeltà “disvela l’animo malvagio” dell’imputato. “Le sevizie in termini oggettivi e prevalentemente fisici – scrivono – svelano la crudeltà in termini soggettivi e morali di appagamento dell’istinto di arrecare dolore e di assenza di sentimenti di compassione e pietà”.
I magistrati scrivono ancora che “è la presenza del profilo genetico dell’imputato a provare la sua colpevolezza: tale dato, privo di qualsiasi ambiguità e insuscettibile di lettura alternativa, non è smentito nè posto in dubbio da acquisizioni probatorie di segno opposto ed anzi è indirettamente confermato da elementi ulteriori, di valore meramente indiziante, compatibile con tale dato e tra loro”. Dopo le motivazioni, la difesa di Massimo Bossetti si preparano a dare battaglia per l’appello.