“Non ho mai toccato quella bambina, ho solo avvisato la mamma che andava nelle case di uomini nel Cara, ma io non ho mai fatto nulla e quando l’ho incontrata c’era anche mia moglie”.
Si è difeso così il camerunense di 38 anni che si trova nel carcere di Crotone con l’accusa di violenza sessuale su una bambina di 9 anni ospite nel Cara di Isola Capo Rizzuto.
Nel corso dell’interrogatorio per l’udienza di convalida dell’arresto svolto dal gip del Tribunale di Crotone Romina Rizzo, il 38enne ha negato tutto raccontando che la mamma della bambina usciva dal Cara lasciandola da sola. Al giudice ha riferito di aver avvisato la madre della piccola – che conosceva perché erano arrivati insieme a gennaio al Cara di Isola Capo Rizzuto dalla Sicilia e perché stavano in alloggi vicini – che molti uomini le giravano intorno.
Da quello che emergerebbe dagli atti di indagine, la denuncia della madre nasce dal fatto di aver saputo da altri connazionali che la bambina andava in alloggi di uomini e che uno avesse detto che voleva sposarla. La donna, a quel punto, si è fatta raccontare quanto accaduto dalla figlia e ha sporto denuncia contro il suo connazionale che, a seguito delle indagini coordinate dal sostituto procuratore Andrea Corvino, è stato arrestato sabato scorso.
Il difensore dell’uomo, l’avvocato Francesca Parise, ha chiesto di non convalidare l’arresto e la revoca della misura. Il gip si è riservato la decisione.