Violenta una donna, la perseguita e spara verso casa, preso uomo violento

Mesi da incubo per una giovane trentenne nel Cosentino che è stata sequestrata e violentata in una casa di Villapiana. In manette un cassanese

Carlomagno

Carabinieri corigliano cassanoHa prima tentato un approccio sessuale su una donna che l’ha subito respinto, poi in preda all’ira l’ha trascinata con la forza riuscendo nell’intento di violentarla. Mesi di tormento per una giovane sui trentanni che è stata perseguitata da un uomo violento che l’ha pure intimidita sparando colpi di pistola vicino casa.

Il calvario è finito con l’arresto dell’uomo, un cassanese di 43 anni,  da parte dei carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro al termine di una delicata indagine coordinata dalla procura guidata da Eugenio Facciolla e condivisa dal giudice che ha emesso l’ordinanza.

L’incubo è iniziato a dicembre dello scorso anno, quando l’uomo – secondo l’accusa -, ha costretto la donna, più giovane di lui di oltre dieci anni, a seguirlo presso un’abitazione disabitata di Villapiana. All’interno della casa l’uomo ha tentato sin da subito un approccio fisico, che è stato respinto dalla donna. Ma lei durante il tentativo di fuga da quella “casa-prigione”, è stata afferrata dalle mani e trascinata a forza nel letto dove ha subito una violenza sessuale.

Dopo quell’episodio la spirale di violenza nei confronti della vittima non è finita, tanto che l’uomo iniziava a tormentarla giornalmente, prima con messaggi, chat e telefonate, quindi con intimidazioni e minacce, anche fisiche, che avevano il loro apice qualche settimana fa, quando l’uomo, faceva appiccare il fuoco al portone di una stretta amica della vittima, quindi, è arrivato a sparare quattro colpi di arma da fuoco nelle vicinanze dell’abitazione della donna, i cui bossoli sono stati trovati il giorno successivo in strada.

Dalle indagini dei Carabinieri della Tenenza di Cassano allo Ionio è emerso come vi fosse stato nel giro di pochi mesi un graduale aggravamento della condotta tenuta dall’arrestato, che raggiungeva il culmine nei due episodi dell’incendio del portone e dei quattro colpi sparati e che “denotavano un pericoloso atteggiamento dell’uomo, ossessionato dalla donna e disposto a qualsiasi cosa pur di non perderla”, ha sottolineato il Gip nell’ordinanza, aggiungendo che l’indagato “mostra una personalità irascibile ed incline alla violenza, indirizzata non solo nei confronti della persona offesa, ma anche nei confronti di chiunque si frapponga fra lui e la stessa”, con una concreta possibilità di poter arrivare al compimento di episodi di violenza fisica ancor più gravi di quelli già portati a termine.

Gli stessi Carabinieri durante una perquisizione presso l’abitazione dell’uomo, nei giorni scorsi, hanno proceduto al sequestro penale di tutte le armi legittimamente detenute e le munizioni trovate in casa, per omessa custodia e omessa denuncia di munizioni, nonché al fine di evitare che le stesse potessero essere utilizzate per compiere ulteriori atti di violenza.

Sulla base dei fatti descritti e del grave impianto accusatorio, fondato non solo sulle denunce della vittima, ma anche sugli oggettivi riscontri documentali e sulle dichiarazioni concordi di diversi testimoni, nonché sulla base della pericolosità del soggetto, l’A.G. applicava all’uomo la misura cautelare ai domiciliari con l’accusa di violenza sessuale e atti persecutori.