Su 202 reazioni avverse registrate dalla farmacovigilanza dell’Ema, il vaccino Janssen di Johnson & Johnson, conta ben 192 casi sono gravi o letali in ambito europeo. E’ quanto emerge dai report di Eudrovigilance del 13 aprile 2021. Un numero esiguo ai fini statistici, ma che dà l’idea del potenziale (negativo) del siero del colosso Usa.
Il siero – che ha avuto da poco l’autorizzazione “condizionata”, come gli altri tre (Pfizer, Astazeneca e Moderna) dall’agenzia europea del farmaco – ha fatto registrare gravi casi di trombosi. Il vaccino è stato sospeso in alcuni paesi, mentre a Bruxelles tentano di tappare i buchi dopo gli acquisti miliardari a “scatola chiusa” e contratti “top secret” con scudi penali, col pretesto di combattere il cosiddetto covid.
A differenza di quanto recita il mainstream, che parla di appena cinque/sei casi di trombosi negli Usa (“che volete che siano rispetto a un milione di vaccinati”, affermano i tg), i casi mortali correlati al vaccino sarebbero invece nell’ordine di decine di migliaia su cui nessuno indaga. Decessi poi classificati come Covid poiché al tampone i deceduti risultano positivi anche post-mortem.
Il primato delle reazioni avverse è detenuto, secondo i dati dell’Ema, da Astrazeneca con 163.852 casi registrati (va sottolineato che non tutti i casi vengono segnalati, poiché se una persona muore ad esempio per un infarto in genere viene catalogato come un decesso non correlato al vaccino, ma comunque va nel calderone Covid, ndr).
Il vaccino Pfizer-Biontech per effetti collaterali è stato superato dal colosso anglo svedese. Il siero del colosso Usa-tedesco guidato da Albert Bourla (il Ceo che ha venduto le sue azioni nel giorno del lancio, a novembre, segno che nel prodotto non ci credeva nemmeno lui) annovera 138.321 casi avversi, di cui molti casi gravi/letali. Infine Moderna, colosso che ha avuto da poco l’autorizzazione al commercio, conta 14.235 reazioni avverse di cui quasi il 40% definiti gravi.