16 Settembre 2024

Da Kiev attacco indiscriminato nella regione russa di Kursk, Putin: “Grande Provocazione”

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L’attacco ucraino nella regione russa di Kursk è “una provocazione su larga scala”, ha affermato il presidente Vladimir Putin, secondo il quale le forze di Kiev fanno fatto ricorso a “bombardamenti indiscriminati, anche con missili, su strutture civili”. Lo riferisce l’agenzia Interfax.

Il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che Mosca fornirà il massimo sostegno “in tutti i settori” alla regione di Kursk, dove da ieri sono in corso combattimenti tra le forze russe e quelle ucraine che hanno varcato il confine. Lo ha riferito il governatore, Alexei Smirnov, riferendo di una conversazione notturna avuta durante la notte con il presidente. “Migliaia” di residenti delle zone di confine vengono evacuate in queste ore verso altre regioni russe, secondo quanto riferisce l’agenzia Ria Novosti.

L’Ucraina ordina l’evacuazione di 6.000 persone dalle aree vicine a Kursk. Lo ha annunciato il governatore locale. Il capo di Stato maggiore russo, Valery Gerasimov, sostiene che quasi mille soldati ucraini abbiano preso parte all’offensiva ucraina nella regione russa di Kursk e che l’attacco sia stato fermato dalle truppe di Mosca. Lo riportano le agenzie Interfax e Ria Novosti.

Il ministero della Difesa di Mosca ha affermato che nelle ultime 24 ore l’intervento delle truppe di terra e i bombardamenti russi hanno portato all’eliminazione di 260 soldati ucraini e di 50 veicoli corazzati, tra i quali sette carri armati. Secondo il ministero, i bombardamenti russi, che si estendono alla regione ucraina di Sumy, “hanno impedito al nemico di avanzare in profondità nel territorio della Federazione Russa”. Ieri Mosca aveva detto che il tentativo di infiltrazione era condotto da 300 militari ucraini della 22/a brigata meccanizzata.

Secondo le autorità russe, i bombardamenti delle forze di Kiev che hanno preceduto e accompagnato l’attacco hanno provocato almeno 5 morti, tra cui due operatori di un’ambulanza, e 28 feriti, tra i quali alcuni bambini.

Secondo il canale Telegram russo Rybar, vicino alle forze armate, gli ucraini avrebbero preso il controllo di tre piccoli insediamenti: Nikolaevo-Darino, Darino e Sverdiklovo, ma le forze di Mosca sarebbero in difficoltà anche in altre zone. La stessa fonte afferma che circa 400 militari ucraini sono ancora presenti sul territorio russo, mentre altri 2.000 sono concentrati in territorio ucraino a ridosso del confine.

Circa un migliaio di militari ucraini hanno preso parte all’attacco alla regione di Kursk, ha detto Valery Gerasimov, capo di stato maggiore delle forze armate della Federazione Russa.

“Alle cinque e mezza del 6 agosto, unità delle forze armate ucraine che contavano fino a mille persone sono passate all’offensiva con l’obiettivo di impadronirsi di una parte del territorio del distretto di Sudzhansky nella regione di Kursk”, ha detto Gerasimov a mercoledì un incontro al quale parteciperà il presidente russo Vladimir Putin.

“Le azioni delle unità che coprivano il confine di stato insieme alle guardie di frontiera e alle unità di rinforzo, gli attacchi aerei, le forze missilistiche e il fuoco dell’artiglieria hanno fermato l’avanzata del nemico più in profondità nel territorio in direzione di Kursk”, ha detto Gerasimov.

Secondo lui, “attualmente, le unità del gruppo Nord, insieme alle agenzie di frontiera dell’FSB russo, continuano a distruggere il nemico nelle aree direttamente adiacenti al confine russo-ucraino”.

Gerasimov ha detto che le unità che hanno attaccato la regione di Kursk hanno perso almeno 100 persone uccise e 215 ferite. Secondo lui sono state distrutte anche 54 unità di veicoli corazzati, tra cui sette carri armati.

Il capo di stato maggiore delle forze armate russe ha dichiarato che l’operazione nella regione di Kursk si concluderà con la sconfitta delle forze ucraine.

“L’operazione sarà completata sconfiggendo il nemico e raggiungendo il confine di stato”, ha riferito a Putin.

Mosca accusa, Kiev ha aperto un ‘secondo fronte’ in Africa

Mosca ha accusato l’Ucraina di aver aperto “un secondo fronte” in Africa sostenendo “gruppi terroristici”, pochi giorni dopo che i mercenari russi di Wagner e l’esercito maliano hanno subito pesanti perdite per mano di separatisti e jihadisti nel nord del Mali.

“Incapace di sconfiggere la Russia sul campo di battaglia, il regime criminale di (Volodymyr) Zelensky ha deciso di aprire un ‘secondo fronte’ in Africa e sta sostenendo gruppi terroristici in Stati del continente amici di Mosca”, ha denunciato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, citata dall’agenzia Ria Novosti.


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