18 Ottobre 2024

Truffa all'Inps. Sequestro per oltre un milione a 4 ditte edìli

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Truffa all’Inps. Sequestro per oltre un milione per false assunzioni

Alcune ditte edìli operanti in Lazio e Campania avrebbero commesso una truffa ai danni dell’Inps effettuando false assunzioni e conseguenti licenziamenti per richiedere poi all’ente previdenziale indennità di disoccupazione per lavoratori inesistenti. Per questa ragione, la procura della Repubblica di Napoli nord ha disposto un sequestro preventivo pari a 1 milione e 111 mila euro a carico di 4 persone indagate, a vario titolo, di  truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche in concorso e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico.

Il provvedimento, eseguito mercoledì mattina dai carabinieri di Casal di Principe, è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Napoli Nord su richiesta della locale Procura della Repubblica che ha coordinato le indagini.

Il dispositivo di sequestro scaturisce da un’indagine condotta dalla Stazione dei carabinieri di Villa Literno da settembre 2013 a gennaio 2015, che ha coinvolto circa 300 persone e ha consentito di raccogliere utili elementi indiziari circa la realizzazione di un complesso e presunto sistema fraudolento, finalizzato alla commissione di truffe in danno dell’Inps.

La truffa sarebbe stata realizzata dai rappresentanti legali di varie ditte operanti nell’edilizia, con sede nel Lazio ed in Campania, costituite al sol fine di porre in essere degli illeciti,  risultavano aver presentato, per gli anni 2013 e 2014, in via telematica denunce aziendali, direttamente  all’Inps di Caserta o tramite Caf, con le quali attestavano falsamente la sussistenza di rapporti di lavoro, consentendo ai falsi dipendenti, una volta comunicatone il licenziamento, di richiedere la corrispondente indennità di disoccupazione, denominata Aspi o Miniaspi; con tale metodo inducevano in errore i preposti dall’ente previdenziale in questione, che erogava tali indennità agli apparenti dipendenti delle ditte per la complessiva somma di 1.111.254,8 euro.

E’ stato accertato che le somme corrisposte venivano accreditate su carte prepagate intestate agli apparenti dipendenti, il cui PIN veniva comunicato alle sedi delle ditte: ciò rendeva possibile prelevare le somme erogate dall’ente previdenziale.

Il provvedimento di sequestro preventivo, a carico dei rappresentanti legali delle aziende è finalizzato alla confisca delle somme rinvenute sui conti correnti e delle somme di denaro nelle loro disponibilità o, comunque, al sequestro per equivalente di beni mobili, immobili e mobili registrati nelle disponibilità degli indagati fino alla concorrenza delle somme da ciascuno percepite come provento dell’attività fraudolenta.


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