Sarà il giornalista e scrittore Giovanni Bianconi ad aprire domani, martedì 4 luglio, alle ore 20,00, al Chiostro di San Domenico, la sezione “I beni parlati” di “Confluenze-Festival delle Invasioni 2017”. Bianconi presenterà a Cosenza il suo libro “L’Assedio-troppi nemici per Giovanni Falcone”, edito da Einaudi. All’incontro con il giornalista e scrittore parteciperà il Vicesindaco di Cosenza Jole Santelli che ha voluto fortemente l’iniziativa, in coincidenza con il 25° anniversario della strage di Capaci.
“L’Assedio -sottolinea Giovanni Bianconi – è tre cose insieme: una ricostruzione storica, un omaggio a Giovanni Falcone ed anche un’analisi di quello che è avvenuto. E’ soprattutto una ricostruzione dell’ultimo periodo di vita di Giovanni Falcone, in particolare di quello vissuto a Roma, per far vedere che anche l’ultima parte della sua vita e del suo lavoro sono stati fortemente osteggiati. Le ostilità nei confronti di Giovanni Falcone – afferma ancora Bianconi – sono cessate solo il pomeriggio del 23 maggio del 1992”.
Tragico e coinvolgente, “L’assedio” ci riporta a uno dei periodi più bui della nostra Repubblica, eppure, nonostante tutto, non è la cronaca di una sconfitta: racconta la straordinaria avventura dell’uomo che, con la sua azione, ha segnato il declino di Cosa nostra.
A venticinque anni dall’attentato di Capaci, Giovanni Bianconi ricostruisce, attraverso i documenti e i ricordi dei protagonisti, l’ultimo periodo della vita di Giovanni Falcone. Un’indagine nella Storia, che rivela la condizione di accerchiamento in cui si è trovato il giudice palermitano, stretto tra mafiosi, avversari interni al mondo della magistratura e una classe politica nel migliore dei casi irresponsabile. E individua coloro che, nascosti dietro il paravento del «rispetto delle regole», lo contrastarono, tentarono di delegittimarlo e lo isolarono fino a trasformarlo nel bersaglio perfetto per i corleonesi di Totò Riina.
Per molti anni redattore del quotidiano torinese “La Stampa”, Giovanni Bianconi è attualmente inviato del “Corriere della Sera”, per il quale segue le più importanti vicende giudiziarie e di cronaca.
Ha scritto vari libri, raccontando con acume e gusto per i particolari, le vicende criminali avvenute nella capitale negli ultimi trent’anni: dalla funesta vicenda della Banda della Magliana, al terrorismo “nero” dei Nuclei Armati Rivoluzionari di Giusva Fioravanti. È uno dei giornalisti italiani che meglio conoscono la storia dei gruppi dell’eversione interna: nei suoi ultimi saggi, ha analizzato con l’ausilio della gran mole di documentazione giudiziaria e dei rapporti investigativi dell’epoca, il fenomeno delle Brigate Rosse e la complessa – e in parte ancora oscura – vicenda del sequestro di Aldo Moro. Per l’attività svolta si può annoverare tra gli appartenenti alla migliore tradizione del giornalismo investigativo italiano.