Terremoto nel Cosentino, ecco il video della propagazione delle onde sismiche

Carlomagno

Ecco il video video – curato dall’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv *) – dell’animazione della propagazione sulla superficie terrestre delle onde sismiche generate dal terremoto di magnitudo Mw 5.0 avvenuto a Pietrapaola (Cosenza) alle 21:43 italiane del 1 agosto 2024. Il sisma è stato avvertito forte nelle aree prossime all’epicentro ionico calabrese, tra le province di Cosenza e Crotone nonché, in modo sensibile, in altre centri e regioni del sud Italia.

“Il colore blu indica movimenti del suolo verso il basso, mentre il colore rosso indica movimenti del suolo verso l’alto. La gradazione del colore rappresenta invece diversi valori di velocità verticale (m/s): tanto più il blu (o il rosso) è intenso, tanto più velocemente il suolo si muove verso il basso (o l’alto).

Ogni secondo dell’animazione – viene spiegato dagli esperti – rappresenta un secondo in tempo reale. L’animazione mostra una distribuzione disomogenea delle velocità del suolo, ovvero punti equidistanti dall’epicentro non subiscono lo stesso tipo di sollecitazione. Ciò è dovuto alle condizioni locali (topografia, tipo di suolo, …) che posso influenzare in maniera significativa la propagazione delle onde sismiche. Per esempio, terreni incoerenti come quelli alluvionali inducono fenomeni di amplificazione delle onde sismiche molto più pronunciati rispetto alla roccia compatta.

Questa simulazione è una rappresentazione grafica della soluzione delle equazioni che descrivono la propagazione delle onde sismiche in un mezzo. La velocità verticale calcolata in un dato punto al tempo t rappresenta difatti la soluzione di equazioni che permettono di stimare la velocità del suolo attesa in quel determinato punto e ad un istante di tempo per una specifica combinazione dei seguenti input: sorgente sismica, modello 3D del sottosuolo ed effetti di sito. Infatti la velocità e l’ampiezza delle onde sismiche dipendono dalle caratteristiche della sorgente sismica, dal tipo di suolo che attraversano e anche dalla topografia. Esse, quindi, non si propagano in maniera uniforme nello spazio e luoghi posti alla stessa distanza dall’epicentro risentono del terremoto in maniera completamente diversa”.

* A cura di Emanuele Casarotti, Federica Magnoni, Angela Stallone, INGV.