Terremoto a Cosenza, è la scossa più forte in due secoli dopo quella del 1836

"La zona interessata dal terremoto di questa sera - viene sottolineato dall'Ingv - è caratterizzata da pericolosità sismica alta"

Carlomagno
La mappa del terremoto magnitudo 6.2 del 1836 a Crosia – CS (Ingv)

La scossa di terremoto di stasera, magnitudo 5.0, con epicentro a Pietrapaola, centro della fascia ionica cosentina, è stata la più forte mai registrata in quasi 2 secoli in provincia di Cosenza. 188 anni fa infatti nella stessa area ionica era stato registrato un sisma di magnitudo 6.2 (circa il X della scala Mercalli). Lo fa sapere l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) nel report post-sisma di questa sera. Per avere riferimenti più recenti, ma fuori dalla provincia di Cosenza, si va al distruttivo terremoto del 1908 che colpì Messina e Reggio Calabria. La scossa è stata davvero forte ed è certamente uno delle più intense mai registrate in tutta la regione negli ultimi decenni.

“Storicamente nell’area – spiega l’istituto – si è verificato il 25 aprile 1836 un forte terremoto di magnitudo stimata pari a 6.2 che ha provocato danni in molte località fino al X grado della scala MCS nella località di Crosia (nel rossanese, Cs). Dalla mappa si evince un risentimento in un’area molto vasta della Calabria in modo analogo a quanto avvenuto con l’evento odierno”.

La zona interessata dal terremoto di questa sera – viene sottolineato – è caratterizzata da pericolosità sismica alta, come testimoniato dalla Mappa della pericolosità sismica del territorio nazionale e dai forti terremoti avvenuti in passato.

“L’evento sismico è stato risentito in tutta la Calabria e in area molto vasta che comprende Puglia, Basilicata, Campania e Sicilia. Questi risentimenti sono confermati dalla mappa dei risentimenti macrosismici ricavate dai questionari inviati al sito” dell’Ingv.