E’ salito a 49 vittime e una cinquantina di feriti, di cui 20 in gravi condizioni, il drammatico bilancio di alcune sparatorie avvenute venerdì a pranzo (ora locale) in due moschee della città di Christchurch, in Nuova Zelanda.
L’autore della strage si chiama Brenton Tarrant ed è un australiano bianco di 28 anni. L’uomo, originario dello Stato di New South Wales, sulla costa orientale del Paese, avrebbe lasciato un “manifesto” anti immigrati e anti islamici di diverse pagine. Altri due uomini e una donna sono stati arrestati. Al momento le notizie sono frammentarie, ma il gruppo, secondo quanto riporta la stampa locale aveva pianificato l’attacco da tempo e nei minimi particolari. Si tratta di un attentato terroristico in stile jihadista, ma con estrazione di estrema destra, con vittime musulmane che pregavano nelle moschee locali.
Le autorità hanno chiesto ai residenti di chiudersi in casa. La polizia ha disinnescato un certo numero di ordigni esplosivi improvvisati trovati all’interno di veicoli o presso di essi. Verosimilmente l’obiettivo del gruppo era fare una carneficina.
Il primo ministro della Nuova Zelanda, Jacinda Ardern, ha descritto le sparatorie come un attacco terroristico: “E’ uno dei giorni più bui del paese”, ha detto Ardern.
Secondo il quotidiano della Nuova Zelanda “NZ Herald” dieci persone sono state uccise nella moschea di Linwood, e 30 in quella vicina a Hagley Park. Secondo testimoni citati dai media il gruppo, o il solo autore, era armato fino ai denti con fucili mitragliatori, pistole e bombe a mano.
Sui social, prima di essere eliminato, appariva un video girato dal terrorista con una microcamere piazzata su un casco che mostra mentre spara nelle Moschee. Si nota lo sparatore con un mitragliatore fare fuoco a volontà sui corpi inermi dei fedeli rannicchiati a terra. Nel video, che dura 17 minuti, si vede il folle finire le munizioni andare in auto riprendere altri caricatori e tornare per sparare ancora.
Su alcuni caricatori il terrorista aveva inciso alcuni riferimenti ad attacchi islamici in Europa, e alcuni nomi, tra cui Luca Traini, l’autore a febbraio 2018, degli spari sui migranti a Macerata.