Slittano in autunno le elezioni regionali in Calabria. “Emergenza Covid”, ma è un pretesto

Si potranno indire tra la metà di settembre e la metà di ottobre. Rinviate anche le amministrative delle grandi città. La scusa è il virus ma in realtà i partiti sono impreparati. Come milioni di persone vanno in sicurezza ogni giorno nei supermercati, così si poteva votare.

Carlomagno
Archivio

Slittano a dopo l’estate le elezioni per l’elezione del presidente della Regione Calabria ed il rinnovo del Consiglio regionale.

Il Consiglio dei ministri, infatti, su proposta del Presidente Mario Draghi e del Ministro dell’interno Luciana Lamorgese, ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti per il differimento di consultazioni elettorali per l’anno 2021.

Il testo, in continuità con gli analoghi provvedimenti già approvati nel 2020, dispone che le elezioni previste nell’anno in corso si svolgano in una data compresa tra il 15 settembre e il 15 ottobre 2021. Nel decreto si detta la disciplina dello svolgimento delle operazioni di voto, previste su due giornate (domenica dalle ore 7 alle 23 e lunedì dalle ore 7 alle 15), nonché dello spoglio delle schede e dell’ordine dello scrutinio.

Il provvedimento è stato adottato tenuto conto del perdurare dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 e dell’esigenza di evitare fenomeni di assembramento, nonché di assicurare che le operazioni di voto si svolgano in condizione di sicurezza per la salute dei cittadini, anche in considerazione della campagna vaccinale in corso.

Le elezioni regionali in Calabria erano state già rinviate dal presidente facente funzioni Nino Spirlì che in un primo momento le aveva fissate al 14 febbraio, poi slittate all’11 Aprile.

Più che emergenza sanitaria (un pretesto) sembra esserci una forte volontà politica a non votare per via dell’impreparazione dei partiti a fare le liste. Con il decreto di oggi slittano anche le elezioni amministrative nelle grandi città. La politica prende tempo. Si sarebbe potuto votare con la stessa sicurezza con cui milioni di persone si recano quotidianamente nei supermercati. (d.g)