Scacco agli interessi del clan Farao-Marincola

Carlomagno

Catturato a Bari l'afghano Nasiri Hakim, sospetto jihadistaSecondo la Dda di Catanzaro, che stamane con l’operazione Stige ha azzerato il clan Farao-Marincola, la locale di Cirรฒ poteva contare su proprie promanazioni nelle regioni del Nord Italia e della Germania, dove venivano gestite attivitร  commerciali e imprenditoriali, frutto di riciclaggio e reimpiego dei capitali illecitamente accumulati.

Lโ€™assetto del sodalizio era espressione delle direttive impartite da Giuseppe Farao, 70enne ritenuto a capo del clan di Cirรฒ ed era chiaramente orientato a privilegiare lo sviluppo imprenditoriale della cosca, affidato ai propri figli e nipoti e sviluppato attraverso il reperimento di nuovi e sempre piรน remunerativi canali di investimento economico, limitando al massimo il ricorso ad azioni violente ed evitando gli scontri interni ritenuti pregiudizievoli per la conduzione degli โ€œaffariโ€. il controllo mafioso del territorio era stato invece demandato ad una serie di โ€œreggentiโ€, fedelissimi del capo cosca.

Le indagini hanno consentito poi di ricostruire la ramificata rete di imprenditori compiacenti e collusi che, sulla base di un rapporto perfettamente โ€œsinallagmaticoโ€ (in accordo, ndr), ottenevano rapidi pagamenti dalle pubblica amministrazione, recuperi crediti, lavori e commesse, pubbliche e private, riconoscendo di contro al sodalizio, i piรน diversificati favori, dalle assunzioni, ai finanziamenti, allโ€™elargizione di somme di denaro, contribuendo efficacemente e consapevolmente allโ€™accrescimento del potere mafioso sul territorio. Fondamentale รจ stata anche la collaborazione con le autoritร  tedesche (L.K.A e B.K.A) nel ricostruire gli affari illeciti gestiti dalla cosca in Germania.

In tale quadro รจ stato documentato il controllo da parte del sodalizio della produzione e distribuzione dei prodotti da forno (pane e affini), per cui i commercianti al dettaglio cirotani venivano costretti ad acquistare solo il pane prodotto dal forno di uno dei sodali e, nel contempo, gli altri concorrenti, mediante minacce, venivano allontanati dal territorio. Con identico modus operandi, il sodalizio si era infiltrato anche nella gestione di servizi funebri mediante la creazione di unโ€™agenzia ad hoc.

Il clan aveva nelle mani anche il commercio dei prodotti vinicoli sia in italia che in Germania. Nello specifico รจ stata accertata lโ€™operativitร  in Germania di unโ€™articolazione della locale (nel land del Baden Wurttemberg e nel land dellโ€™Assia), che sistematicamente riusciva ad esercitare pressioni, specie sui ristoratori calabresi presenti in territorio tedesco, al fine di indurli ad acquistare i prodotti vinicoli di imprese controllate dal sodalizio (cosรฌ come di altri prodotti alimentari riconducibili ad attivitร  commerciali/imprenditoriali infiltrate dalla cosca), agendo dietro la copertura di unโ€™associazione di ristoratori italiani.

Accertati anche interessi nella raccolta e riciclo di materie plastiche e della carta, nonchรฉ della raccolta dei Rifiuti solidi ubani anche grazie a una serie di complicitร  di pubblici amministratori. Non mancano i servizi (rimessaggio, lavaggio, attracco e riparazione delle barche) e degli spazi portuali di Cirรฒ e Cariati, nonchรฉ dellโ€™offerta di pescato proveniente dalla flotta peschereccia stanziale nei citati porti; nonchรฉ del servizio di lavanderie industriali in favore delle strutture alberghiere e dei ristoranti della zona.