A pochi giorno dal nuovo giro di consultazioni da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il leader del Centrodestra e della Lega Matteo Salvini è tornato a parlare aprendo nuovamente al Movimento 5 stelle per “un governo a tempo”, che faccia “poche cose” e poi si torna “al voto” anche “entro dicembre. Chi prende “un voto in più governa”, ha detto il leader leghista in una conferenza stampa a Milano.
Salvini boccia un governo con un premier tecnico “calato da Bruxelles”. L’incarico, ha detto, va dato partendo da chi ha vinto le elezioni. Escludo qualsiasi tecnico alla Monti. E ribadisco l’invito al M5S per fare insieme un governo a tempo per fare poche cose e bene”.
A chi gli chiede di un referendum sull’euro, come chiesto da Beppe Grillo, Salvini ha risposto che ci vogliono anni per intavolare un ragionamento tra i partiti di modifica della Costituzione, ma intanto è prioritario “bloccare l’aumento dell’Iva, delle accise rispettando i parametri europei, andare a Bruxelles a dire che prima viene l’interesse nazionale, iniziando a respingere il nuovo bilancio Ue, che prevede peraltro un nuovo finanziamento di 5 miliardi per l’accoglienza dei migranti”.
Salvini ribadisce no a Renzi e ai “professoroni come Monti” che, afferma, “sta facendo danni anche in Europa prospettando l’introduzione di una tassa europea da 150 miliardi”. L’Unione, per Salvini sta diventando “l’anticamera di una dittatura”.
Poi, ha rilanciato i suoi cavalli di battaglia come l’abolizione della legge Fornero, blocco dell’immigrazione, sicurezza e riforma fiscale, aggiungendo anche “il reddito di sostegno”. Il leader ha fatto intendere di essere disposto a fare ancora passo di lato “pur di fare le cose che gli italiani ci hanno chiesto”. “Ho fatto tanti passi di lato, più di questo non so cos’altro fare”, ha detto ancora Salvini, “ma se qualcuno pensa a governi calati dall’alto per andare contro la volontà degli italiani i voti della Lega non ci sono”.