Giornata campale, quella di oggi, per Silvio Berlusconi. Per il leader di Forza Italia, alle prese con i nodi da sciogliere per la formazione del nuovo governo, arriva da Milano il rinvio a giudizio per il caso Ruby ter, mentre si è poi spostato a Reggio Calabria per deporre come teste nel processo all’ex ministro dell’Interno Claudio Scajola.
Per il caso Ruby ter il gup di Milano Maria Vicidomini ha mandato nuovamente a processo Berlusconi, imputato insieme 4 “olgettine” nel filone che ha al centro i versamenti più recenti dell’ex premier alle giovani e i reati di corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza. Il processo inizierà il prossimo 9 maggio. Il leader di Forza Italia è già processo a Milano con altri 23 imputati nel filone principale.
Il procuratore aggiunto di Milano Tiziana Siciliano e il pm Luca Gaglio avevano ribadito in udienza preliminare la richiesta di processo Berlusconi e le 4 giovani, che furono ospiti delle serate ad Arcore.
Al processo a carico di Claudio Scajola l’ex premier è stato chiamato a deporre in merito alla fuga di Dell’Utri in Libano che è legata all’analogo tentativo che avrebbe fatto Amedeo Matacena. Rispondendo alle domande del procuratore aggiunto della Dda Giuseppe Lombardo Berlusconi ha detto che “mi è sembrata una cosa di una stupidità assoluta”.
“Non ho avuto comunicazione da Dell’Utri – ha detto Berlusconi – della sua volontà di andare in Libano. Mi sembrava difficile attribuire a una volontà di fuga quella di andare in Libano per una persona che conosce la politica e la giustizia e che potesse non sapere dell’esistenza di un trattato di estradizione tra l’Italia ed il Libano. Tra l’altro si è fatto prendere in un albergo di lusso”. Rispondendo ancora alle domande di Lombardo, Berlusconi ha poi sostenuto di non avere approfondito il trattato di estradizione per sapere se sia contemplata anche l’associazione mafiosa.