Condannato a 4 anni e 3 mesi di reclusione per tentato omicidio e rapina, M.F., romano di 48 anni, con vari precedenti di polizia, aveva scelto la via della latitanza sottraendosi ai rigori della giustizia.
Dopo circa 6 mesi di accurate indagini, durante le quali le forze dell’ordine, avevano cercato invano di rintracciarlo, sia nell’ambito familiare, che presso alcuni amici e complici, la svolta decisiva, è arrivata grazie all’intuito investigativo di una poliziotta della squadra anticrimine del commissariato San Paolo.
Una “telefonata animata” fatta della compagna del latitante proprio davanti agli uffici di polizia, presso i quali era stata invitata per l’affidamento della figlia minore, ha fatto insospettire l’agente che ha deciso di “ascoltare” la conversazione senza farsi notare. La certezza che dall’altro capo del telefono, ci fosse proprio il ricercato, ha fatto scattare l’operazione.
Gli investigatori hanno monitorato il cellulare in uso al pregiudicato, riuscendo ad individuarlo in una abitazione del quartiere della Magliana, dove aveva trovato rifugio. Dopo un servizio di appostamento gli agenti irrompevano nell’appartamento riuscendo a catturare M.F.. In arresto anche il complice che lo aveva aiutato negli spostamenti, offrendogli l’ultimo nascondiglio.