Riscuotevano pensioni di familiari morti, 11 denunce a Cosenza

Carlomagno

Guardia di Finanza CosenzaRiscuotevano pensioni di familiari anche dopo la loro morte non comunicando l’avvenuto decesso all’Inps, che continuava a erogare le indennità su conti cointestati o a delegati. Così, i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Cosenza, hanno denunciato 11 persone e sequestrato loro somme per oltre 450 mila euro.

La scoperta è stata fatta dalle Fiamme gialle cosentine a seguito di una indagine coordinata dalla procura della Repubblica di Castrovillari, volta a verificare la regolarità della percezione delle pensioni erogate dagli enti previdenziali nei confronti di soggetti ultranovantenni residenti nella provincia di Cosenza.

A seguito dell’incrocio di dati forniti dall’Inps e da tutti i comuni cosentini sono emerse anomalie su un elenco di 15 mila persone di età superiore a 90 anni. Quindi i militari hanno proceduto a verifiche dapprima con l’accesso all’archivio “Anagrafe dei Conti” ed in seguito i relativi accertamenti bancari o postali.

Gli approfondimenti eseguiti hanno permesso ai finanzieri di appurare che, sebbene i pensionati fossero deceduti da tempo, l’Inps aveva inconsapevolmente continuato ad erogare la pensione anche dopo la morte, a beneficio dei cointestatari/delegati dei conti, dove il denaro veniva periodicamente accreditato.

Undici gli indagati denunciati per indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato di cui due in concorso tra loro per aver illecitamente percepito le pensioni di dieci soggetti deceduti da diverso tempo (quattro nell’anno 2012, due nell’anno 2013 e cinque nell’anno 2014).

Tra i denunciati spiccano due parenti i quali, cointestatari del conto corrente con il defunto, venuto a mancare nel 2012, hanno continuato a ricevere indebitamente, in concorso tra di loro, circa 62.000 euro.

L’importo più alto l’ha raggiunto una cinquantacinquenne residente in provincia di Cosenza, che ha incassato illecitamente 77 mila euro per pensioni della congiunta defunta nel 2012.

Per tutti i soggetti, il Giudice delle indagini preliminari presso il Tribunale di Castrovillari, Letizia Benigno, ha disposto provvedimenti di sequestri preventivi di beni e somme, quali equivalenti al profitto dei reati.