ROMA – Sul maxi-emendamento sostitutivo del ddl di riforma Scuola, il governo, tramite il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, ha posto la questione di fiducia al Senato.
Il voto, ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama, si terrà intorno alle 16 di oggi, giovedi 25 giugno. Il maxi emendamento si è “reso necessario” dopo che il Ddl scuola era stato approvato il 20 maggio scorso alla Camera dei Deputati.
Intanto c’è polemica. Il maxi emendamento che ingloba tutto il Ddl sulla Scuola, viene respinto oltre che dall’opposizione anche da docenti, precari e studenti che hanno fatto presidi un po’ dappertutto nonostante le assicurazioni di Renzi che una volta approvata la riforma vi saranno “oltre 100mila assunzioni”.
All’alba le organizzazioni sindacali e l’Unione degli Studenti hanno organizzato una serie di blitz al ministero dell’istruzione e in altri luoghi simbolo di Roma, nel giorno del voto di fiducia al Senato sulla riforma della Scuola e annunciano nuove iniziative di lotta a partire dall’avvio del prossimo anno scolastico.
#Scuola, il governo ha chiesto la fiducia. In un colpo solo hanno umiliato il Parlamento e ucciso la scuola pubblica pic.twitter.com/BYmSEROmHu
— M5S Senato (@M5S_Senato) 25 Giugno 2015
“I presìdi e le manifestazioni sotto la Camera ed il Senato si sono succeduti quasi quotidianamente – precisa una nota dell’Unione degli studenti – con un successo di partecipazione e di consenso arricchito da un confronto costante con i parlamentari che hanno condiviso le ragioni delle iniziative di proposta e di protesta”.
“Il governo tuttavia, pur promettendo tante volte il contrario, si è sottratto ad ogni confronto ponendo la fiducia al Senato e procedendo senza tener conto del netto dissenso della scuola, delle associazioni studentesche, dei genitori, delle organizzazioni sindacali e dello stesso parlamento”.
“La democrazia italiana – scrivono – sta subendo una forzatura gravissima ed inaccettabile. Il Governo Renzi vuole imporre con un atto di forza un provvedimento che non ha mai tenuto conto dei bisogni e delle voci del Paese reale”. “Il risultato è una riforma che rischia di accrescere le diseguaglianze già presenti all’interno del sistema nazionale di istruzione, fondata su un modello autocratico e clientelare. Una scuola che insegue la competizione invece di perseguire la cooperazione garantendo eguali opportunità per tutti”.
Intanto al Senato schermaglie del M5S contro il governo: Lumini rossi in segno di lutto
I pentastellati hanno messo sui banchi dell’aula di palazzo Madama dei lumini rossi per “celebrare il funerale della scuola”, dopo avere appreso del del voto di fiducia sul maxi emendamento sostitutivo del ddl scuola. Il gruppo ha anche esposto cartelli con su scritto “scuola pubblica riposa in pace” e ha tolto la giacca per mostrare la fascia nera sul braccio. Il lumino rosso è uno dei simboli della protesta degli insegnanti contro la riforma della scuola.