«Il presidente del Consiglio usa i voli di Stato per i propri fini elettorali e a pagare sono come sempre i contribuenti». È quanto sostiene la deputata del M5S Federica Dieni, che nei prossimi giorni presenterà una dettagliata interrogazione parlamentare su quanto avvenuto in Sicilia e Calabria in occasione di uno dei tanti appuntamenti elettorali del premier.
«Come riportano diversi organi di stampa – continua –, lo scorso 22 ottobre Matteo Renzi ha fatto un lungo tour in Sicilia per promuovere il Sì al referendum sulla riforma costituzionale. Dopo i vari impegni elettorali, il premier ha fatto partire un elicottero da Pratica di Mare, in provincia di Roma, per farsi trasportare da Messina a Reggio Calabria. Il mezzo, condotto da piloti dell’Aeronautica militare, ha volato per più di due ore per raggiungere la città siciliana da dove, in un’altra mezz’ora, ha poi trasportato il presidente del Consiglio verso il capoluogo di provincia calabrese. Da Reggio, poi, l’elicottero ha ripreso il volo verso la base di Pratica di Mare».
«Tutta l’operazione – osserva ancora Dieni – sarebbe costata 32.500 euro di soldi pubblici, di cui solo 17mila di carburante. Eppure tutte le direttive in materia specificano che il trasporto per mezzo di aerei di Stato è disposto unicamente per “lo svolgimento dei compiti istituzionali” e non certo, dunque, per finalità di propaganda elettorale».
La parlamentare aggiunge: «L’uso dei voli di Stato, tra l’altro per propagandare il Sì a una riforma scellerata, dimostra ancora una volta la spregiudicatezza di un premier che non esita a sfruttare i privilegi connessi alla sua funzione per i propri fini politici».
«Nella nostra interrogazione – conclude Dieni –, chiederemo al governo di escludere il ricorso ai trasporti di Stato per eventi di propaganda politica e, contestualmente, di procedere a una regolamentazione più stringente in modo da evitare abusi di questo genere».