Polsi, si dimette don Pino Strangio dopo l’accusa per mafia

Carlomagno
Don Pino Strangio rettore santuario di Polsi
Don Pino Strangio

Don Pino Strangio non รจ piรน il rettore del Santuario della Madonna della Montagna di Polsi, in Aspromonte. Il sacerdote si รจ dimesso dopo l’indagine sacerdote indagato a suo carico per concorso esterno in associazione mafiosa. Per i magistrati reggini Don Pino avrebbe “contribuito al rafforzamento dellโ€™associazione”.

E’ stato lui stesso a comunicare la sua volontร  in una lettera al vescovo di Locri monsignor Francesco Oliva dopo avere ricevuto l’avviso di conclusione indagini notificatogli dalla Dda di Reggio Calabria nell’ambito di un procedimento che sintetizza cinque diversi filoni investigativi. “Chiedo di essere sgravato del carico pastorale che mi impegna in diocesi, secondo le modalitร  che Vostra Eccellenza riterrร  opportuno”, aveva scritto don Pino. Il vescovo di Locri ha accettato la richiesta di dispensa fatta dal parroco di San Luca.

Secondo lโ€™accusa, il religioso “mediava nelle relazioni tra esponenti delle forze dellโ€™ordine, della sicurezza pubblica ed esponenti di rango della ‘ndrangheta”. Il Santuario della Madonna di Polsi รจ un luogo di culto Mariano noto anche per i summit mafiosi che, secondo quanto รจ emerso da diverse inchieste, le cosche di ‘ndrangheta vi tenevano in coincidenza della festa dell’1 e 2 settembre per decidere strategie e affari.

Sabato mattina il vescovo di Locri, Francesco Oliva ha incontrato don Pino e don Antonio Saraco ai quali ha consegnato una lettera nella quale accetta la la richiesta di dispensare don Pino dallโ€™incarico di Rettore e lo affida a don Tonino.

โ€œDesidero condividere con voi โ€“ ha scritto il prelato โ€“ questo momento tanto delicato per la vita del nostro Santuario diocesano di Polsi. Il mio saluto va anzitutto a te, don Pino, che, dopo quasi venti anni di servizio ininterrotto, mi hai chiesto di essere dispensato da un cosรฌ gravoso impegno pastorale al Santuario, in modo da seguire con piuโ€™ attenzione i tuoi problemi personali”.

“Lasci lโ€™incarico – ha scritto il vescovo – dopo aver speso per esso tante energie e tempo. Hai custodito il Santuario, proteggendolo dai tanti pericoli che “lโ€™aspro monte” nasconde in sรฉ, valorizzandone lโ€™indole accogliente e sapendo ovviare alle difficoltร  dovute alle vie di accesso sempre precarie e soggette alle intemperie della stagione invernale”.

“Il Signore ricompensi te ed i tuoi collaboratori per il sevizio svolto. Ora il testimone passa a don Tonino. A te, don Tonino, viene consegnata unโ€™ereditร  di fede, tradizione, arte, storia e cultura, che sarai chiamato a conoscere, amare e servire. Polsi รจ nel cuore dellโ€™Aspromonte e della Calabria”.

“Grembo di una Madre che nel corso dei secoli ha accolto e rigenerato tanti suoi figli, ma che ha anche sofferto per le profanazioni subite a causa di fatti e misfatti, di complicitaโ€™ e sangue versato da gente senza scrupoli, in nome spesso di una religiositร  deviata e non veraโ€.

โ€œPolsi come grembo di madre โ€“ ha concluso mons. Oliva โ€“ รจ chiamata a generare alla vita cristiana ed a convertire i peccatori al Vangelo. Un Vangelo che rifiuta il compromesso col potere del denaro e delle armi, della violenza e dellโ€™arroganza mafiosa. Essere luogo di spiritualitaโ€™ e di fede: รจ questa la sfida su cui si gioca il futuro del nostro Santuario. Dovrai esserne fedele e coraggioso interpreteโ€.