di Pippo Callipo
Dopo una lunga e molto sofferta riflessione, questa mattina ho rassegnato le mie dimissioni dalla carica di consigliere regionale della Calabria perchรฉ mi sono reso conto che, purtroppo, non ci sono le condizioni per portare avanti concretamente lโimportante mandato che un considerevole numero di calabresi mi ha conferito.
Fin da subito ho lavorato con entusiasmo e ottimismo, tuttavia ben presto ho capito che le regole e i principi che ordinano lโattivitร del Consiglio regionale sono di fatto โcedevoliโ al cospetto di prassi consolidate negli anni che mortificano la massima Assemblea legislativa calabrese e che si scontrano con la mia mentalitร improntata alla concretezza.
Lโattivitร del Consiglio si svolge assecondando liturgie politiche che impediscono la valutazione delle questioni sulle quali lโAssemblea รจ chiamata ad esprimersi, impedendo quindi che il Consiglio stesso renda quel servizio al quale dovrebbe tendere istituzionalmente. Le regole a presidio dellโordinata gestione dellโordine del giorno e della presentazione delle proposte da votare non sono un inutile orpello creato per imbrigliare lโiniziativa legislativa dei Consiglieri, ma rappresentano una garanzia del corretto svolgimento della funzione legislativa e rispondono ai principi e ai doveri indiscutibili che sono posti alla base del nostro ordinamento democratico. Per questo non posso in alcun modo accettare che tali regole vengano calpestate.
Mi sono candidato per spirito di servizio verso la mia terra e verso i calabresi e avrei voluto lavorare nel loro interesse per rompere ogni logica clientelare, realizzare progetti di ampio respiro e raggiungere obiettivi in funzione di una visione unitaria e moderna della Calabria. Non lโho certo fatto per interesse personale o per il lauto compenso che viene corrisposto per questa carica, che per altro ho finora interamente devoluto in beneficenza, rinunciando in tempo utile anche al โvitalizioโ e allโindennitร di fine mandato.
ร stato traumatizzante dover accettare che qualsiasi sforzo profuso non avrebbe portato ad alcun risultato. Dopo circa cinquantโanni di attivitร lavorativa non posso consentire nรฉ tollerare cambiamenti della mia personalitร e della mia โforma mentisโ; non posso farlo per il rispetto che nutro nei confronti dei calabresi, della mia famiglia, dei miei quattrocento collaboratori e verso me stesso.
Mi auguro che nei prossimi anni il Consiglio regionale possa lavorare e produrre leggi in grado di migliorare le condizioni e la qualitร di vita di tutti i calabresi. Auspico che i Consiglieri tutti possano ricordare che la politica รจ doveroso servizio ai cittadini e che il miglior servizio รจ quello che si rende nel rispetto delle regole.