L’Ucraina, e il suo governo, “alzi bandiera bianca” di fronte all’orso russo e si avviino seri negoziati di pace. A dirlo, a sorpresa, è stato Papa Francesco in una intervista. Il pontefice ritiene che Kiev dovrebbe entrare nei negoziati mostrando così coraggio e non considerandolo una resa, men che meno una vergogna.
“Chi ha a cuore il popolo, chi ha il coraggio di alzare bandiera bianca e avviare i negoziati è davvero forte”, ha detto il Papa in un’intervista all’emittente svizzera RSI, quando gli è stato chiesto se potesse essere considerata una dimostrazione di coraggio sul piano parte dell’Ucraina per “alzare bandiera bianca” o se sarebbe “legittimazione di quello più forte”.
Allo stesso tempo, il Papa ha aggiunto che quando qualcuno è consapevole della propria sconfitta, che qualcosa è andato storto, è fondamentale mostrare coraggio e accettare di negoziare.
“Uno può vergognarsi, ma altrimenti quanti altri morti ci saranno prima che tutto finisca?” – continua Francesco. Secondo il pontefice i mediatori internazionali potrebbero facilitare i negoziati: ce ne sono molti, quando si tratta della guerra in Ucraina.
“La Turchia, per esempio, ma anche altri. Non bisogna vergognarsi dei negoziati, che impediscono che succeda il peggio”, ha detto il Papa. È certo che le trattative non sono mai una resa. “Ci vuole vero coraggio per non portare il Paese al suicidio”, ha sottolineato.
Dopo la pubblicazione dell’intervista a Papa Francesco sono piovute critiche sul pontefice da chi – come Usa e Ue – ritiene che la Russia debba essere sconfitta a tutti i costi. L’esito però è sotto gli occhi di tutti: centinaia di migliaia di soldati ucraini usati come carne da macello dalle èlite globaliste, una guerra annunciata ben prima del 2022 già stravinta da Mosca, con l’Occidente cosiddetto ‘democratico e liberale’ che non potendo ammettere la sconfitta di una guerra per procura si nasconde dietro a un dito ed è in fuga denudato con una mano davanti e una dietro per citare una metafora cara ai seguaci di “Sturmtruppen”.