13 Ottobre 2024

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Utero in affitto, ProVita: “Comune di Roma censura nostri manifesti contro deriva in atto”

“La censura politica e ideologica del Comune di Roma si abbatte sui nostri manifesti, con la richiesta di rimozione delle affissioni contro l’utero in affitto, con il messaggio “I Figli non si comprano. Utero in affitto reato universale” e l’immagine di un bambino in un barattolo. Al contrario di quanto vorrebbe far credere la richiesta, i nostri manifesti sono pienamente legittimi e non contengono nessun messaggio né violento né sessista né che rappresenta la mercificazione del corpo femminile o dei bambini”. Così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus

“Semmai – prosegue – è il contrario, sono una chiara denuncia proprio della mercificazione delle donne e dei bambini che avviene con la barbara pratica dell’utero in affitto, illegale in Italia. Veniamo censurati e attaccati perché difendiamo la legge. Le motivazioni della richiesta sono quindi inconsistenti e privi di fondamento giuridico, come lo erano, qualche giorno fa, i vergognosi attacchi che ci sono arrivati sempre per queste affissioni, da parte della Presidente della Commissione Pari Opportunità Michela Cicculli”.

“O forse l’amministrazione Gualtieri ci sta dicendo che è a favore dell’utero in affitto? Ciò non ci stupirebbe, vista anche la presenza di Gualtieri all’assemblea dei sindaci arcobaleno a Torino, i quali hanno inneggiato alle trascrizioni anagrafiche per “figli” di coppie gay. Trascrizioni che, lo ricordiamo, spalancano le porte proprio all’utero in affitto. Il Comune se ne faccia una ragione: la censura politica non ci fermerà. Proseguiremo con questa e simili campagne in favore delle donne, dei bambini e delle famiglie”, conclude Jacopo Coghe

Tentato omicidio a Cosenza, arrestato il presunto autore

questura di Cosenza

La Squadra mobile di Cosenza ha notificato ad un trentaduenne già detenuto, Denny Romano, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip su richiesta della Procura della Repubblica, con l’accusa di tentato omicidio.

Romano è accusato, in particolare, di essere il presunto responsabile del ferimento di Alfredo Foggetti, di 31 anni, avvenuto a Cosenza nel marzo dello scorso anno. Foggetti fu raggiunto da tre colpi di pistola mentre era in compagnia di due persone, riportando ferite gravi.

Il movente del tentato omicidio sarebbe da collegare, secondo quanto riferisce la Questura in un comunicato, “a contrasti e dissidi privati maturati nella sfera personale delle persone coinvolte”. Romano è detenuto perché coinvolto nell’inchiesta “Reset” condotta dalla Dda di Catanzaro ed in cui sono state indagate, complessivamente, 245 persone.

L’indagato dovrà rispondere anche di detenzione e porto illegale di arma comune da sparo e relativo munizionamento. Alfredo Foggetti, che sarebbe parente del collaboratore di giustizia Adolfo Foggetti, la sera del 15 marzo 2022 era in compagnia di amici, quando fu avvicinato da un soggetto col volto coperto che gli ha sparato per poi dileguarsi.

Il ferito, in pericolo di vita, venne soccorso e trasportato presso l’Annunziata, dove era stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico. Da una prima ricostruzione dell’evento, agli investigatori era apparsa sin da subito chiara la dinamica ed il movente, quest’ultimo riconducibile a contrasti e dissidi privati maturati nella sfera personale dei soggetti coinvolti. Il legame con il pentito, quindi, non centrerebbe nulla.

“Le scrupolose ed attente attività di indagine – si legge in una nota della Questura – che ne sono seguite permettevano di ricostruire la dinamica dei fatti ma soprattutto di identificare l’autore del reato coperto, come spesso accade, da un muro di omertà e di paura che gli investigatori della Squadra Mobile di Cosenza, coordinati e diretti dalla locale Procura della Repubblica, sono riusciti ad abbattere”.

Scoperta evasione fiscale milionaria nel settore dei giochi

I Finanzieri del Comando Provinciale Cosenza, nell’ambito delle attività a tutela delle entrate erariali, hanno scoperto un’evasione fiscale milionaria perpetrata da due società di capitali dedite alla gestione e al noleggio di apparecchi da divertimento e intrattenimento.

I militari della Compagnia di Castrovillari, valorizzando in chiave tributaria le evidenze scaturite da pregresse indagini di polizia giudiziaria, hanno eseguito due verifiche fiscali nei confronti delle predette società constatando che le stesse, attraverso un comune meccanismo di frode attuato sugli apparecchi da gioco, hanno sottratto a tassazione una base imponibile di oltre 39 milioni di euro, ai fini del Prelievo Erariale Unico (PREU), delle imposte sui redditi (IRES) e dell’Imposta Regionale sulle attività produttive (IRAP).

Il meccanismo di frode ha riguardato 36 apparecchi da divertimento, del tipo New Slot, che erano muniti di una doppia scheda da gioco, abilmente occultata in apposito doppio fondo, che permetteva di eludere il conteggio delle giocate ed evadere le imposte dovute all’erario.

I videogiochi in questione, del tipo new slot, sono apparecchi da divertimento (contemplati dall’art. 110, comma 6, lettera a del TULPS) che erogano vincite in denaro e sono collegati alla rete telematica dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) a cui inviano, in automatico, i dati sulle giocate effettuate in base alle quali vengono determinate le imposte da versare.

Le basi imponibili sottratte a tassazione sono state segnalate all’ADM (competente in materia di PREU) e all’Agenzia delle Entrate (competente per gli altri tributi), per le successive fasi dell’accertamento tributario.

Omicidio Morelli a Reggio, arrestato il cognato della vittima

E’ stato arrestato dalla Polizia a Catanzaro Damiano Bevilacqua, l’uomo sospettato di aver ucciso il cognato 29enne Antonio Morelli lo scorso giovedì pomeriggio nel Rione Marconi, a Reggio Calabria.

Il blitz è scattato ieri mattina e alla vista della polizia, sentendosi braccato, Bevilacqua, 30 anni, ha accennato a una fuga cercando di nascondersi all’interno dell’appartamento per poi non opporre alcuna resistenza. Secondo quanto è emerso dalle indagini, l’omicidio è avvenuto nel corso di una lite scatenatasi dopo un diverbio, avvenuto giovedì mattina, tra la sorella della vittima e il marito, Damiano Bevilacqua appunto.

Qualche ora più tardi Antonio Morelli, insieme al fratello Gianluca, si è recato sotto casa della sorella dove ha incontrato Bevilacqua. Tra i tre è sorta subito una discussione al culmine della quale il cognato dei fratelli Morelli ha sparato con una pistola un solo colpo all’indirizzo di Antonio, dandosi immediatamente alla fuga.

Accompagnato dal fratello in ospedale, Morelli è morto poco dopo mentre Bevilacqua aveva intanto deciso di allontanarsi da Reggio Calabria. Da subito gli inquirenti hanno cercato di rintracciarlo e dalle prime risultanze investigative erano emersi elementi per i quali la squadra mobile ha avuto la certezza che il giovane aveva lasciato la città trovando ospitalità dalla comunità rom di Catanzaro.

Così è stato e lì la polizia gli ha notificato un provvedimento di fermo, emesso dalla Procura di Reggio, che adesso dovrà essere convalidato entro 48 ore dal gip di Catanzaro. Quest’ultimo, con ogni probabilità, dichiarerà la sua incompetenza territoriale in relazione all’omicidio e trasmetterà il fascicolo al gip di Reggio Calabria che dovrà decidere nei prossimi giorni se firmare un’ordinanza di custodia cautelare.

La Squadra mobile di Catanzaro nel frattempo ha denunciato per favoreggiamento Antonio Passalacqua, di 50 anni, il rom che ha ospitato Damiano Bevilacqua, suo lontano parente, ricercato per l’omicidio del cognato Antonio Morelli, il ventinovenne ferito gravemente giovedì pomeriggio al Rione Marconi di Reggio Calabria e morto poco dopo al pronto soccorso.

Bevilacqua, infatti, è stato trovato ieri mattina all’alba in un appartamento nel quartiere Aranceto del capoluogo dagli agenti della mobile di Reggio Calabria, guidati da Alfonso Iadevaia e coadiuvati sul territorio dalla mobile di Catanzaro, diretta da Fabio Catalano.

Nomine, Roberto Sergio è il nuovo amministratore delegato della Rai

Via libera del consiglio di amministrazione Rai alla nomina di Roberto Sergio ad amministratore delegato, come proposto dall’assemblea degli azionisti. Quattro – a quanto si apprende – i voti a favore, due astenuti, un contrario.

Hanno votato a favore lo stesso Sergio, la presidente Marinella Soldi, i consiglieri Simona Agnes e Igor De Biasio. Astenuti Alessandro Di Majo e Riccardo Laganà. Francesca Bria ha votato contro.

Il nuovo amministratore delegato Rai, Roberto Sergio, ha comunicato di voler nominare Paola Marchesini quale direttore dello staff amministratore delegato e di voler affidare a Giampaolo Rossi il ruolo di direttore generale corporate, ruolo precedentemente ricoperto ad interim dall’amministratore delegato.

Incendio doloso in una villetta di Sibari, indagini

Un incendio, di cui è stata accertata l’origine dolosa, ha provocato la distruzione a Cassano allo Ionio di una villetta ubicata nel complesso turistico Marina di Sibari e di proprietà di un cittadino di Acri.

All’interno dell’abitazione è stata trovata una tanica contenente tracce di liquido infiammabile utilizzata per appiccare l’incendio.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Castrovillari. Le indagini per identificare i responsabili dell’incendio sono state avviate dai carabinieri della Compagnia di Cassano allo Ionio. Sul movente dell’incendio, al momento, i militari non escludono alcuna ipotesi.

Elezioni in Turchia, Erdogan a un passo dalla vittoria? “Siamo molto avanti”

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato che l’Alleanza popolare è “molto avanti” nelle elezioni parlamentari e presidenziali di domenica, anche se i risultati finali devono ancora essere annunciati. Lo riporta l’agenzia di stampa turca Anadolu.

“Il nostro Paese ha completato un altro festival della democrazia con le elezioni del 14 maggio. Anche se i risultati esatti non sono ancora chiari, siamo molto avanti”, ha detto Erdogan in un discorso alla nazione dal balcone del suo Partito Giustizia e Sviluppo (AK), con sede nella capitale Ankara.

Le sue osservazioni sono arrivate dopo che milioni di elettori si sono recati alle urne domenica per eleggere il prossimo presidente del paese e i membri del suo parlamento da 600 seggi.

Il presidente uscente ha detto che si aspettava che il vantaggio della sua alleanza si allargasse quando i risultati finali sarebbero stati resi noti, Erdogan ha dichiarato di avere circa 2,6 milioni di voti in più rispetto al suo più diretto concorrente Kemal Kilicdaroglu, leader del principale partito di opposizione, il Partito popolare repubblicano (CHP) e candidato congiunto per il Sei- partito di opposizione Nation Alliance.

Sottolineando la grande affluenza alle urne, Erdogan ha detto che la cifra è stata “una delle più alte della nostra storia”.

“Vorrei esprimere la mia gratitudine a ciascuno dei miei cittadini che si sono recati alle urne con un’affluenza record e hanno espresso le loro preferenze per il futuro del proprio Paese e per se stessi”, ha affermato. “Finiremo questo round con oltre il 50% dei voti”. Il presidente uscente ha sottolineato di rispettare la volontà popolare e si aspetta da tutti la “stessa maturità democratica”.

“Il nostro Paese ha un funzionamento che costituisce un esempio per il mondo sia in termini di esercizio dei diritti e delle libertà politiche che di affidabilità del sistema elettorale”, ha affermato Erdogan.

Ha aggiunto che la decisione degli elettori nel paese sarà chiara quando verranno annunciati i risultati finali non ufficiali.

“Se la decisione della nostra nazione mostra che le elezioni presidenziali sono finite, non c’è problema. Se la nostra nazione ha fatto la sua scelta a favore di un secondo turno elettorale, è il benvenuto”, ha detto.

“Crediamo che finiremo questo round con oltre il 50% dei voti”, ha detto Erdogan.

Sottolineando che i voti espressi nel Paese e all’estero erano ancora in fase di conteggio, Erdogan ha invitato i suoi sostenitori a essere “vigili” fino al termine del processo di conteggio.

Il capo del consiglio elettorale supremo fornisce le ultime notizie sulle elezioni presidenziali

Alle 09:45 ora locale, Erdogan aveva il 49,40% dei voti, con Kilicdaroglu appena dietro con il 44,96%, ha detto ai giornalisti il ​​capo del consiglio elettorale supremo turco Ahmet Yener nella capitale Ankara.

Sinan Ogan ha ricevuto il 5,2% dei voti, mentre Muharrem Ince ha garantito lo 0,44% dei voti, ha aggiunto Yener.

“Alle 09:45 [ora locale], il processo di conteggio è stato completato in 192.187 urne. Il processo di conteggio è stato completato nel 99 percento delle urne istituite in tutto il paese”, ha affermato.

“Attualmente, il processo di conteggio dei voti non è ancora iniziato in 27 urne nel Paese”, ha osservato Yener, aggiungendo che il processo di inserimento dei dati è in corso.

Al ballottaggio presidenziale, gli elettori hanno scelto tra Erdogan, Kilicdaroglu e Sinan Ogan dell’ATA (Ancestral) Alliance. Muharrem Ince, un altro contendente presidenziale, si è ritirato dalla corsa giovedì.

Condanna avvocato Marcello Manna, la solidarietà delle Camere penali

Marcello Manna
Manna Marcello

“A Marcello Manna giungano la solidarietà e l’affetto del presidente Caiazza e di tutti i componenti della Giunta dell’Unione delle camere penali italiane, che mai hanno dubitato della sua correttezza professionale e della sua rettitudine morale”. Così, in una nota, la Giunta dell’Unione delle camere penali commenta la condanna per corruzione in atti giudiziari a due anni ed otto mesi di reclusione del sindaco di Rende, l’avvocato Marcello Manna.

“L’avvocato Manna – aggiunge la Giunta – ci ha comunicato l’esito negativo del processo di primo grado dinanzi al Gup di Salerno. Il nostro collega aveva richiesto il Giudizio abbreviato per definire presto la sua vicenda processuale: egli è imputato di corruzione in atti giudiziari per le dichiarazioni di un ex magistrato, una “fonte ondivaga”, secondo il giudizio dei Pm, che pure hanno inteso richiedere la condanna, e contraddittoria, che più volte ha ritrattato le accuse.

Manna ha portato nel processo precisi elementi di smentita della tesi accusatoria ed altri giudici avevano già valutato come privi di consistenza gli elementi a suo carico. Il collega Manna ha annunciato che proporrà appello e noi siamo certi che nell’ulteriore grado di giudizio sarà finalmente accertata l’inconsistenza del quadro probatorio, con il suo proscioglimento da ogni accusa”. “Marcello Manna ha inteso, comunque, comunicarci -è detto ancora nella nota- le sue dimissioni da componente della Giunta dell’Unione come atto di rispetto nei confronti dell’avvocatura penale”.

‘Ndrangheta, sequestrati beni per 7,5 milioni a vertici clan di San Leonardo di Cutro

Guardia di finanza Catanzaro

I finanzieri del Comando Provinciale di Catanzaro, con la collaborazione del Servizio Centrale Investigazione sulla Criminalità Organizzata di Roma, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, hanno dato esecuzione al decreto con il quale il locale Tribunale, nell’ambito del procedimento di prevenzione instaurato nei confronti di due esponenti di primissimo piano della criminalità organizzata crotonese, ha disposto il sequestro, finalizzato all’applicazione della confisca prevista dal Codice Antimafia, di un ingente patrimonio del valore stimato di oltre 7,5 milioni di euro, affidandone la gestione ad un amministratore giudiziario.

I destinatari del provvedimento, ai vertici della locale di San Leonardo di Cutro (Crotone) e tuttora in stato di detenzione, a seguito dell’operazione “Malapianta” condotta dal Gruppo delle Fiamme Gialle di Crotone, erano stati dapprima destinatari di provvedimento di fermo di indiziati di delitto nel 2019 e, successivamente, condannati dal Tribunale di Crotone nel 2022 a 30 e 19 anni di reclusione per gravi reati di criminalità organizzata.

Il Tribunale di Catanzaro, condividendo la ricostruzione economico-patrimoniale svolta dagli specialisti del Nucleo di polizia economico-finanziaria – G.I.C.O., ha ritenuto i proposti portatori di pericolosità sociale “qualificata” (essendo essi indiziati di appartenere ad un’associazione criminale di stampo mafioso e di aver commesso, tra gli altri, reati di estorsione, trasferimento fraudolento di valori, usura, etc.) e disposto il sequestro di un ingente patrimonio nella loro disponibilità, composto da aziende, autovetture, rapporti finanziari e beni immobili, in quanto nettamente sproporzionato rispetto al reddito dichiarato o all’attività economica svolta.

Secondo il collegio, sia i destinatari che i loro familiari hanno sempre dichiarato redditi modesti e mantenuto al contempo un tenore di vita elevato, circostanze che, considerate unitamente ai gravi episodi delittuosi di cui negli anni si sono resi protagonisti e alla sistematica inosservanza alle leggi, fanno ritenere i beni nella loro disponibilità come frutto di proventi illeciti. Il procedimento di prevenzione, volto alla verifica della sussistenza dei presupposti per l’applicazione della misura di prevenzione personale e patrimoniale, è ancora in corso e la difesa, nel contradditorio delle parti, potrà sviluppare le proprie argomentazioni.

Comunali, già eletti due sindaci in Calabria dopo quorum del 40%

A seggi ancora aperti per il rinnovo di 41 Consigli comunali in Calabria, da ieri sera ci sono due enti che hanno già i loro nuovi sindaci.

Si tratta di Santa Caterina dello Ionio, in provincia di Catanzaro e Piane Crati, nel Cosentino, dove al termine della prima giornata di voto è stato raggiunto il quorum del 40% di votanti fissato dalla legge in presenza di un solo candidato alla carica di primo cittadino e di una sola lista di aspiranti consiglieri.

A Santa Caterina dello Ionio, dove si è recato alle urne circa il 50% degli aventi diritto, è stato confermato l’uscente Francesco Severino, mentre a Piane Crati il nuovo sindaco è Stefano Borrelli.

Nella tornata elettorale amministrativa calabrese, che si concluderà alla 15 di oggi quando inizieranno gli scrutini, non sono previsti ballottaggi dal momento che tutti i comuni chiamati al voto hanno una popolazione inferiore ai 15 mila abitanti. Tra i centri più importanti e popolosi alle urne ci sono Locri, nel Reggino, e Castrolibero alle porte di Cosenza.

Auto sbanda sulla 106 a Crotone, 3 morti e un ferito grave

Sale a tre il numero dei morti nell’incidente a Crotone. Uno dei feriti gravi è morto poco dopo in ospedale.

L’incidente stradale è avvenuto nel primo pomeriggio sulla statale 106 nella zona sud di Crotone.

Si tratta di un incidente autonomo, con una sola auto coinvolta, un pick-up, che per cause in fase di accertamento, è finita fuori strada precipitando in un canalone. Da quanto appreso, le vittime e il ferito erano cacciatori di Reggio che erano andati ad una gara di caccia sportiva a Cirò.

Sul posto sono giunti i sanitari che non hanno potuto fare nulla per i due deceduti, Domenico Battaglia e Santo Marcianò, entrambi 73enni, mentre i Vigili del fuoco del comando di Crotone hanno estratto dalle lamiere i due feriti affidandoli al personale del Suem118 per le cure del caso e successivo trasporto in ospedale.

Uno dei feriti, Antonio Carriago, di 29 anni, purtroppo è deceduto poco dopo nel nosocomio pitagorico. In prognosi riservata resta un ferito grave, A.B.
Sul posto anche i Carabinieri per gli adempimenti di competenza.

Amministrative, seggi aperti in 41 comuni della Calabria

Elezioni amministrative 2016: Alle urne 13,5 milioni di elettori

Seggi aperti anche in Calabria per le elezioni amministrative del 14 e 15 maggio 2023 per il rinnovo dei consigli comunali e l’elezione dei sindaci. Sono 41 i comuni calabresi chiamati al voto. I seggi sono in totale 162. Si vota oggi, domenica, dalle 7 alle ore 23 e lunedì alle ore 7 alle 15. Subito dopo ci sarà lo scrutinio.

In Provincia di Catanzaro si vota in sette centri: Elettori aventi diritto sono chiamati a Cardinale, Curinga, Gasperina, Guardavalle, San Mango d’Aquino, Santa Caterina dello Ionio e Stalettì.

In Provincia di Cosenza seggi aperti in 15 comuni. Si tratta di Bonifati, Canna, Cariati, Carolei, Casali del Manco, Castrolibero, Maierà, Malito, Mandatoriccio, Marano Marchesato, Paterno Calabro, Piane Crati, San Martino di Finita, Serra d’Aiello e Terravecchia.

In Provincia di Reggio Calabria si vota in dieci centri: Bianco, Candidoni, Condofuri, Fiumara, Gioiosa Ionica, Locri, San Pietro di Caridà, Santa Cristina d’Aspromonte, Serrata e Sinopoli.

Si vota invece in sei comuni nella provincia di Vibo Valentia: Dinami, Filandari, Gerocarne, Nardodipace, Parghelia e Sant’Onofrio. Mentre nel Crotonese si vota solo in tre cittadine: Cerenzia Savelli e Scandale.

L’elezione dei sindaci è diretta, con sistema maggioritario. Il candidato che ottiene un voto in più dei competitor sarà eletto sindaco. Non essendoci in questa tornata elettorale comuni con popolazione maggiore di 15.000 abitanti, non sono previsti turni di ballottaggio, salvo il caso di parità di voti tra i candidati a sindaco più votati.

Chi sono i sindaci uscenti

Come si vota

Elezioni presidenziali in Turchia, Erdogan cerca la riconferma

Milioni di elettori hanno iniziato a recarsi alle urne in Turchia quando le elezioni presidenziali e parlamentari del paese sono iniziate domenica alle 8:00 ora locale.

Più di 64,1 milioni di persone sono chiamate a votare, di cui oltre 1,76 milioni che hanno già votato all’estero e 4,9 milioni che votano per la prima volta. Un totale di 191.885 seggi sono stati istituiti nel paese, fa sapere l’agenzia turca Anadolu.

Ogni elettore esprimerà due voti, uno per il presidente e l’altro per i parlamentari, entrambi con mandato quinquennale.

Gli elettori sceglieranno tra il presidente Recep Tayyip Erdogan, che cerca la rielezione, e i principali candidati dell’opposizione Kemal Kilicdaroglu e Sinan Ogan. Muharrem Ince, un altro contendente presidenziale, si è ritirato dalla corsa giovedì.

Più di 30 partiti politici e oltre 150 candidati parlamentari indipendenti si sfideranno alle elezioni. Ci sono cinque blocchi multipartitici in corsa: l’Alleanza popolare, l’Alleanza nazionale, l’Alleanza ancestrale, l’Alleanza del lavoro e della libertà e l’Alleanza dell’Unione delle forze socialiste.

Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha concluso la sua campagna elettorale a Istanbul. Partecipando alle manifestazioni nei distretti di Umraniye, Sancaktepe e Beyoglu, Erdogan ha concluso la sua campagna con la preghiera serale che ha recitato a Hagia Sophia, fanno sapere i media turchi.

Kemal Kilicdaroglu, il candidato di Nation Alliance, che ieri ha tenuto la manifestazione finale ad Ankara, è stato l’ultimo programma prima delle elezioni a visitare Anitkabir.

Sinan Ogan, il candidato presidenziale dell’Alleanza Ata, ha tenuto il suo ultimo comizio pure ad Ankara. Nel suo discorso, Ogan ha detto: “Non saranno in grado di sopprimere la voce dei nazionalisti turchi”.

Amministrative, 6,3 milioni alle urne. Si vota in 790 centri. Incognita astensionismo

Hanno aperto stamane alle ore 7 i seggi per il turno annuale di elezioni amministrative, comunali e circoscrizionali. I seggi oggi rimarranno aperti fino alle ore 23 e domani, lunedì 15, saranno aperti dalle ore 7 alle ore 15. Subito dopo inizierà lo spoglio delle schede.

L’eventuale turno di ballottaggio per l’elezione diretta dei sindaci è previsto domenica 28 e lunedì 29 maggio. In Sicilia e Sardegna si vota il 28 e 29 maggio, in Trentino e Valle d’Aosta il 21. Saranno in tutto 6,3 milioni gli italiani che potranno votare per eleggere il sindaco in 790 comuni – 595 nelle regioni a statuto ordinario, 195 nelle speciali – tra cui, oggi e domani, in 13 capoluoghi di provincia (Ancona, Brescia, Brindisi, Imperia, Latina, Massa, Pisa, Siena, Sondrio, Teramo, Terni, Treviso e Vicenza). L’unico capoluogo di regione al voto è Ancona. Complessivamente i capoluoghi in cui si vota sono 18.

Sette dei capoluoghi sono attualmente governati dal centrodestra e cinque dal centrosinistra, mentre Latina è retta da un commissario prefettizio dopo la caduta, lo scorso anno, dell’amministrazione di centrosinistra guidata da Damiano Colletta.

Alleanze alla prova, dunque, con l’incognita astensionismo, in continua crescita nelle ultime consultazioni. Alle amministrative del giugno 2022 ha votato infatti il 54% degli aventi diritto, il 5,4% degli elettori in meno è andato ai seggi rispetto alla precedente tornata. Pd e M5S sono alleati in 4 capoluoghi (Latina, Pisa, Brindisi e Teramo); Azione e Italia Viva in 6 (Brescia, Vicenza, Ancona, Pisa, Treviso, Brindisi); la maggioranza di governo si spacca solo a Massa dove Fdi esprime un suo candidato diverso da quello di Lega, Forza Italia e liste civiche. Ad Ancona – il sindaco uscente è Laura Mancinelli (Pd) – si sfidano Ida Simonella (centrosinistra) e Daniele Silvetti (centrodestra), mentre il Movimento 5 stelle sostiene Enrico Sparapani (RPT: Enrico Sparapani). Oltre che a Latina (dove l’uscente Coletta si ripresenta), situazione anomala anche a Massa, dove il sindaco di centrodestra Francesco Persiani – il primo nella storia della città – è stato sfiduciato lo scorso 1 marzo. Si ricandida a questa tornata con Lega, Forza Italia e liste civiche; Fratelli d’Italia sostiene però un altro nome, Marco Guidi.

Il centrosinistra prova a riconquistare Massa con Enzo Romolo Ricci. Le due principali forze di opposizione in Parlamento sono unite in 3 città: a Pisa si registra una convergenza tra Pd, M5S e Sinistra Unita a sostegno di Paolo Martinelli, che sfida il primo cittadino uscente, targato centrodestra, Michele Conti; anche a Teramo Pd e Cinquestelle insieme dietro al sindaco uscente, Gianguido D’Alberto; lo sfida Carlo Antonetti per il centrodestra. A Brindisi nè il centrodestra nè il centrosinistra sono riusciti ad esprimere candidature unitarie. Pd e M5s sosterranno Roberto Fusco, mentre il sindaco uscente Riccardo Rossi, è appoggiato da una sola lista: Brindisi Bene Comune – Alleanza Verdi Sinistra.

Per il centrodestra, Giuseppe Marchionna è il candidato di Forza Italia, Fratelli D’Italia e Lega, mentre Pasquale Luperti è sostenuto da Movimento Regione Salento e Uguaglianza cittadina. Curiosità ad Imperia, dove l’uscente di centrodestra Claudio Scajola, ex ministro dell’Interno, è sfidato – per il centrosinistra – dal vicecommissario di polizia Ivan Bracco, che dal 2010 ha indagato su Scajola per sei diverse inchieste, tutte archiviate tranne una, quella in cui il politico avrebbe favorito la latitanza dell’ex deputato di Fi Amedeo Matacena (in primo grado è stato condannato a 2 anni). L’unico partito presente ovunque con una lista è il Pd, gli altri non sono presenti in almeno un comune.

Portavoce russo: “Liberata parte a Nord di Bakhmut”. Attacchi ucraini a Lugansk: “Uccisi bambini”

Squadre d’assalto russe hanno liberato un quarto nella parte nord-occidentale della città di Artyomovsk (chiamata Bakhmut in Ucraina), ha riferito sabato il portavoce del ministero della Difesa, tenente generale Igor Konashenkov citato dalla Tass.

“Le squadre d’assalto hanno liberato un quarto nella parte nord-occidentale della città di Artyomovsk”, ha detto l’alto ufficiale.

Konashenkov ha aggiunto che le forze di difesa aerea russe hanno intercettato tre sistemi di razzi a lancio multiplo HIMARS e distrutto 18 droni delle forze armate ucraine nelle ultime 24 ore,
“Nelle ultime 24 ore, il sistema di difesa aerea ha intercettato tre sistemi di razzi a lancio multiplo HIMARS”, ha affermato.

Inoltre, scrive la Tass, 18 droni ucraini sono stati eliminati vicino agli insediamenti di Veliky Vyselok, Dvurechnoye della regione di Kharkov, Belogorovka, Kremennaya, Svatovo della Repubblica popolare di Lugansk, Vesyoloye della Repubblica popolare di Donetsk, Mirovoye, Pology della regione di Zaporozhye, Korsunka e Krynky di la regione di Kherson, ha aggiunto Konashenkov.

In tutto, le forze armate russe hanno distrutto 424 aerei da guerra ucraini, 231 elicotteri, 4.117 veicoli aerei senza equipaggio, 421 sistemi missilistici antiaerei, 9.119 carri armati e altri veicoli corazzati da combattimento, 1.100 lanciarazzi multipli, 4.806 cannoni e mortai di artiglieria da campo e 10.167 veicoli speciali veicoli a motore militari dall’inizio dell’operazione militare speciale in Ucraina, ha osservato il generale.

Vertici russi: “Le forze ucraine attaccano Lugansk usando il missile Storm Shadow”

Le forze aeree ucraine hanno attaccato due imprese civili nella città di Lugansk utilizzando missili Storm Shadow, ha riferito il portavoce del ministero della Difesa russo Konashenkov, aggiungendo che l’attacco ha causato vittime, tra cui sei bambini.

“Il 12 maggio, intorno alle 18:30 ora di Mosca, l’aereo da combattimento delle forze aeree ucraine ha effettuato un attacco missilistico contro il produttore di polimeri Polipak e l’impresa di lavorazione della carne Milam nella città di Lugansk. Nell’attacco sono stati utilizzati missili aerei Storm Shadow fornite dal Regno Unito al regime di Kiev nonostante le dichiarazioni di Londra secondo cui tali armi non sarebbero state utilizzate in attacchi a strutture civili. Le case residenziali nelle vicinanze sono state danneggiate. Sono state segnalate vittime, tra cui sei bambini”, ha affermato.

Gli aerei da combattimento delle forze aerospaziali russe hanno abbattuto sia il Su-24 che ha effettuato l’attacco sia il caccia MiG-29 che lo ha coperto, ha aggiunto Konashenkov.

Il segretario alla Difesa britannico Ben Wallace ha dichiarato giovedì che Londra sta inviando missili da crociera Storm Shadow a lungo raggio a Kiev, spiegando che i missili hanno una gittata di 250-300 chilometri.

Il direttore della rivista Arsenal Otechestva, Alexey Leonkov, aveva detto in precedenza alla Tass che lo Storm Shadow era un missile anti-nave in grado di colpire anche bersagli a terra.

È stato sviluppato come alternativa anglo-francese al Tomahawk prodotto negli Stati Uniti. Il missile è in grado di raggiungere velocità fino a 800 chilometri all’ora e condurre voli furtivi e a bassa quota, ad esempio lungo i margini di una foresta, riporta l’agenzia.

Ucraina, Zelensky a Roma incontra Mattarella, Meloni e infine il Papa

Tour in Europa del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Sabato tre tappe a Roma dove il presidente ucraino ha incontrato al Quirinale Sergio Mattarella, poi a palazzo Chigi ricevuto dal premier Giorgia Meloni. Nel pomeriggio in Vaticano, ricevuto da Papa Francesco. Il capo dell’Ucraina domani dovrebbe essere a Berlino. Zelensky è arrivato questa mattina all’aeroporto militare di Ciampino dove è stato accolto dal vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Dopo l’arrivo a Ciampino il presidente ucraino si è recato in albergo.

“Siamo pienamente al vostro fianco”. Sono le parole con cui il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è rivolto al presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, ricevuto al Quirinale. “Per l’Italia è un onore averla qui a Roma. Sono lieto di incontrarla nuovamente dopo il nostro incontro di oltre tre anni addietro, anche se in questa condizione ben diversa che state affrontando. Noi siamo pienamente al vostro fianco, benvenuto Presidente”, ha detto Mattarella.

“Sono qui per ringraziare l’Italia. Vorrei abbracciare gli italiani uno a uno per il sostegno che ci è stato continuamente offerto a tutti i livelli e che non è mutato con i Governi (Draghi e Meloni)”, ha detto Zelensky citato dall’Adnkronos.

ZELENSKY AL QUIRINALE – Zelensky si è recato al Quirinale per l’incontro con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Appena sceso dall’auto blindata nel cortile d’onore del Quirinale, Zelensky è stato accolto da Mattarella con una lunga stretta di mano (VIDEO). Dopo il saluto la banda della Marina ha intonato l’inno ucraino, con il leader di Kiev che lo ha cantato con la mano sul cuore. A seguire l’inno italiano. Prima i due presidenti hanno passato in rassegna il picchetto d’onore.

“Per l’Italia è un onore averla qui a Roma. Sono lieto di incontrarla nuovamente dopo il nostro incontro di oltre tre anni addietro, anche se in questa condizione ben diversa che state affrontando. Noi siamo pienamente al vostro fianco, benvenuto Presidente”, ha detto Mattarella, incontrando Zelensky. Il colloquio è durato circa 40 minuti.

“Oggi a Roma. Incontro il presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e Papa Francesco. Una visita importante per avvicinarsi alla vittoria dell’Ucraina”, ha scritto Zelensky su Twitter.

“L’Italia dà il benvenuto al Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky. Rinnoviamo il nostro impegno al fianco del popolo ucraino, a difesa della libertà e della democrazia”, ha twittato il ministro degli Esteri Antonio Tajani pubblicando una foto con Zelensky al suo arrivo a Roma.

Intanto fonti ufficiali hanno confermato la visita del presidente ucraino domani in Germania, un’indiscrezione già emersa nei giorni scorsi. Secondo le fonti, interpellate dall’agenzia Dpa, durante la visita Zelensky riceverà il prestigioso premio Carlo Magno a nome del popolo ucraino.

ZELENSKY A PALAZZO CHIGI – “Voglio ringraziare il presidente Zelensky. Sono davvero felice che sia qui e che sia stato accolto a Roma, a meno di tre mesi dalla mia visita a Kiev. Accolto con affetto e stima”, ha detto Meloni al termine della colazione di lavoro con il presidente ucraino. Una “visita importante”, ha evidenziato, “con Zelensky c’è stato un lungo e proficuo confronto”.

“L’Italia intende continuare a dare, come abbiamo ribadito al presidente Zelensky, il nostro sostegno a 360 gradi verso l’Ucraina per tutto il tempo che sarà necessario e oltre”, ha sottolineato il presidente del Consiglio, incontrando i giornalisti. “La nostra nazione continuerà a fornire assistenza sia a livello bilaterale che multilaterale”, ha spiegato. ”L’Italia – ha detto la premier – scommette sulla vittoria dell’Ucraina. A fine febbraio sono stata a Kiev. Noi abbiamo realizzato una grande conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina con oltre 600 imprese italiane per dimostrare che la nostra Nazione vuole svolgere un ruolo di primo piano per la ricostruzione e che scommettiamo sulla vittoria di Kiev”.

“Grazie Giorgia, ti ringrazio per la possibilità di trovarmi oggi in questo bellissimo e grande Paese, con una grande storia. Ho iniziato la visita con un bellissimo incontro” con il presidente Sergio Mattarella e “gli ho detto che sono qui con il mio team per ringraziarvi e abbracciarvi per gli aiuti e per aver dato rifugio ai nostri cittadini, alle nostre famiglie e ai bambini che soffrono a causa dell’aggressione russa. Noi non lo dimenticheremo mai”, ha dichiarato il capo ucraino.

ZELENSKY DA BERGOGLIO – Dopo Quirinale e Chigi, Zelensky si è recato in Vaticano per incontrare il papa. Il colloquio tra i due è durato circa 40 minuti. “La ringrazio per questa visita”, ha detto il Papa accogliendo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “E’ un grande onore”, ha risposto il presidente. Zelensky ha mantenuto, anche per l’incontro con il Papa, la tenuta con pantaloni e felpa da militare. Papa Francesco ha donato al presidente ucraino Volodymyr Zelensky una piccola scultura che rappresenta un ramoscello d’ulivo, simbolo della pace. Il presidente ucraino ha invece donato al Papa un’icona della Madonna dipinta sui resti di un giubbotto antiproiettile.

I temi del colloquio tra il Papa e Zelensky “sono riferibili alla situazione umanitaria e politica dell’Ucraina provocata dalla guerra in corso. Il Papa – riferisce il portavoce vaticano Matteo Bruni – ha assicurato la sua preghiera costante, testimoniata dai suoi tanti appelli pubblici e dall’invocazione continua al Signore per la pace, fin dal febbraio dello scorso anno. Entrambi hanno convenuto sulla necessità di continuare gli sforzi umanitari a sostegno della popolazione. Il Papa ha sottolineato in particolare la necessità urgente di ‘gesti di umanità’ nei confronti delle persone più fragili, vittime innocenti del conflitto”.

Uomo nasconde in casa il cadavere di un 66enne per intascare la pensione

Il corpo di un uomo di 66 anni, originario della Calabria, morto da almeno otto mesi, è stato trovato dalla polizia nell’abitazione di un 50enne nel rione Bordonaro di Messina.

La vittima era originaria di Melito di Porto Salvo (Reggio Calabria) ed era destinatario di un’ordinanza cautelare emessa dal Tribunale di Reggio Calabria perché doveva scontare una condanna a cinque anni di reclusione.

L’ipotesi privilegiata dagli investigatori è quella che alla base dell’occultamento del cadavere ci possa essere stato l’interesse del 50enne, coinquilino del calabrese deceduto, a percepire la pensione del 66enne.

La polizia in casa ha trovato un documento di identità contraffatto sul quale il cinquantenne avrebbe apposto una sua foto ed estratti di un conto corrente alla Posta sul quale si sarebbe fatto accreditare la pensione del 66enne. La Procura ha aperto un fascicolo e indagato il 50enne per occultamento di cadavere. Disposta l’autopsia per chiarire le cause del decesso.

Vigilantes litiga con un prete e spara all’uomo che tenta sedare la lite

Archivio

Una guardia giurata di 28 anni, fuori dal servizio, ha sparato, la notte scorsa, due colpi di pistola contro un uomo di 45 anni, intervenuto per sedare una lite scoppiata tra lo stesso vigilantes e un sacerdote. Il fatto è avvenuto all’interno di un noto locale della movida nell’area urbana di Corigliano Rossano.

La vittima, colpita ad una gamba, è stata portata nell’ospedale di Rossano, dove è tuttora ricoverata sotto osservazione, ma non è in pericolo di vita. Sul posto, oltre ai sanitari del 118 che hanno prestato le prime cure al ferito, sono intervenuti i carabinieri del Reparto territoriale di Corigliano Rossano e la Polizia di Stato, che hanno avviato le indagini per ricostruire la dinamica dell’accaduto.

Da quanto si è potuto apprendere, la lite tra la guardia giurata ed il sacerdote è scoppiata per futili motivi ed è poi degenerata.

Donna ai domiciliari trovata con droga, nuovo arresto ma stavolta in cella

carabinieri girifalco

Era ai domiciliari ma aveva in casa 15 grammi di marjuana e 6 grammi di cocaina.

Una donna di 31 anni è stata arrestata a Girifalco dai carabinieri della locale Compagnia con l’accusa di detenzione illecita e spaccio di sostanze stupefacenti e condotta in carcere a Reggio Calabria.

I militari, già insospettivi dai continui via vai a tutte le ore del giorno e della notte in una zona del centro di Girifalco, hanno fatto un controllo nell’abitazione della donna per accertare il rispetto delle restrizioni impostegli.

Nell’abitazione hanno trovato la sostanza stupefacente, due bilancini, vario materiale per il taglio e il confezionamento della droga e 560 euro in banconote di vario taglio possibile provento di spaccio. La sostanza stupefacente e i materiali trovati sono stati posti sotto sequestro.

Condominio trasformato in una piazza di spaccio, tre arresti

blitz carabinieri reggio

Avevano trasformato un condominio nel Rione Marconi di Reggio Calabria, di proprietà di un ente pubblico, dotandolo di barriere e strumenti di videosorveglianza che servivano a gestire una piazza di spaccio al riparo dalle attenzioni delle forze dell’ordine.

Su richiesta del procuratore Giovanni Bombardieri e del sostituto Stefano Musolino, il Gip Claudio Treglia ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Vito e Gianluca Morelli di 37 e 40 anni.

Entrambi sono i fratelli di Antonio Morelli, il ragazzo di 29 anni ferito gravemente giovedì pomeriggio al Rione Marconi e morto poco dopo in ospedale dove era stato accompagnato proprio dal fratello Gianluca. L’omicidio non è collegato a questa indagine, nell’ambito della quale il gip ha disposto gli arresti domiciliari anche per un altro indagato, Achille Mazza di 58 anni, mentre una quarta persona risulta solo indagata.

L’indagine è stata avviata in seguito a un esposto anonimo e i carabinieri del Comando provinciale hanno eseguito diversi sequestri di droga trovata addosso agli acquirenti che uscivano dalla palazzina del Rione Marconi dove si erano recati per rifornirsi di sostanza stupefacente. I riscontri investigativi hanno permesso di appurare che i vari soggetti bussavano alla porta d’ingresso dell’abitazione di Vito Morelli che spacciava mentre i trovava agli arresti domiciliari. Nelle perquisizioni effettuate durante le indagini, inoltre, gli investigatori hanno sequestrato una rilevante somma in denaro in contanti, in banconote di piccolo taglio per un ammontare di circa 4mila euro, considerati provento di spaccio. Sono state trovate, pure varie dosi di cocaina, nascoste negli incavi del vano scala appartenete alla palazzina.

“Gli indagati – scrive il gip nell’ordinanza – hanno dimostrato notevole professionalità nella commissione del reato, dotando l’abitazione dei Morelli di telecamere e strutture idonee a eludere i controlli delle forze dell’ordine. Inoltre, essi si sono dotati di un’organizzazione di persone non minimale, avendo contribuito al fatto almeno 4 soggetti di cui due deputati a ricevere i clienti ed hanno dimostrato di avere conseguito rilevanti profitti dall’attività illecita svolta”. (Ansa)

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