13 Ottobre 2024

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Scommesse e giochi online, confiscati beni per 3 milioni a due imprenditori

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Beni per oltre 3 milioni di euro sono stati confiscati a due imprenditori di Gioia Tauro operanti nel settore dei giochi e delle scommesse online.

Su richiesta del procuratore Giovanni Bombardieri e del sostituto Stefano Musolino, il provvedimento è stato emesso dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria ed è stato eseguito dai finanzieri del Comando provinciale e da personale dello Scico nei confronti di Santo Furfaro, di 57 anni, e Rocco Alampi, di 42.

I due sono stati coinvolti nell’operazione “Galassia”, condotta dalla Guardia di finanza, nell’ambito della quale era emerso un sofisticato e remunerativo sistema finalizzato all’illecita raccolta di scommesse on-line, avente base decisionale ed operativa a Reggio e ramificazioni all’estero tramite società a Malta, in Romania, Austria e Spagna.

Per l’accusa si trattava di società che avrebbero agito mediante un sistema di guadagno a “cascata”, dal master, vertice della piramide e promotore dell’organizzazione, all’end user, il giocatore finale.

I punti affiliati trasferivano le somme incassate alla direzione amministrativa dell’associazione situata all’estero, sottraendole all’imposizione fiscale italiana. Assieme a un altro soggetto, Furfaro e Alampi sono stati indagati con l’accusa di essere i capi, promotori e gestori del sito internet “Fsa365.com” attraverso cui, senza concessione, avrebbero esercitato in Italia la raccolta di scommesse.

Inoltre, l’organizzazione avrebbe avuto collegamenti con la ‘ndrangheta, alla quale garantiva una parte dei proventi in cambio di protezione e diffusione dei brand on line e in esercizi commerciali.

Furfaro, per i pm, aveva collegamenti economici con le cosche della Piana di Gioia Tauro. In particolare, il collaboratore di giustizia Antonio Russo “lo descrive – si legge nelle carte della Dda – quale espressione economica nel settore della cosca Piromalli”.

La confisca, eseguita tra Calabria, Toscana e Lazio, ha riguardato il compendio aziendale di 4 società operanti nei settori ludico ed immobiliare, 11 fabbricati, 3 terreni e disponibilità finanziarie.

Mons. Viganò: “George Soros e la cabala globalista hanno voluto la guerra in Ucraina”

Intervista di Arkady Mamontov, per Rossyia 24 Tv, a monsignor Carlo Maria Viganò, già Nunzio Apostolico negli Stati Uniti d’America.

Dall’Alto Prelato ancora una volta una conferma sulle teorie ordite, secondo il sacerdote, dai circoli globalisti. Una esposizione lucida a difesa di una visione completamente opposta a quella raccontata dal mainstream e dalle autorità occidentali.

In questo video di quasi un’ora, un’altra “Lectio Magistralis” in cui Viganò, intervistato da Rossyia Tv, ripercorre le tappe che hanno condotto alla guerra in Ucraina da parte della Russia indicando i responsabili atlantisti che hanno provocato lo scontro militare.

“Il conflitto, tramite le continue provocazioni a Mosca, è stato pianificato molto tempo prima del colpo di Stato “Euromaidan. Solo con la rielezione di Donald Trump negli Usa tutto questo avrà fine”.

Ponte crollato sulla Sila-Mare, il ministro Salvini incontra i sindaci Russo e Pirillo

Matteo Salvini con i sindaci Giovanni Pirillo e Tonino Russo

Incontro al Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti tra il Vicepremier e ministro Matteo Salvini ed i sindaci di Longobucco, Giovanni Pirillo, e di Mirto Crosia, Tonino Russo. Lo riferisce un comunicato del Ministero.

“È stata l’occasione, alla presenza in videocollegamento dell’ad di Anas, Aldo Isi, e di tecnici del Mit – si afferma nella nota – per fare il punto della situazione dopo il crollo del ponte del 3 maggio scorso. Anas manderà un proprio delegato direttamente da Roma in Calabria per velocizzare gli approfondimenti”.

“A margine – è detto ancora nel comunicato – è stato fatto anche un aggiornamento sul “Progetto Pinqua” da 98 milioni di euro per Lamezia Terme, con una chiamata con l’assessore comunale Francesco Stella, presente anche il deputato Domenico Furgiuele”.

Maltempo, sabato allerta arancione in quasi tutta la Calabria. Scuole chiuse a Catanzaro

pioggia maltempo allerta meteo

E’ prevista allerta arancione domani, 20 Maggio, sul versante ionico calabrese e sul Tirreno meridionale. Allerta gialla nel Cosentino e sull’Alto Tirreno. Lo indica il bollettino della Protezione civile della Calabria diramato venerdì pomeriggio.

A causa delle avverse condizioni metereologiche previste per sabato, il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita, con un’ordinanza contingibile ed urgente, ha disposto la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado statali e paritarie, compresi i servizi educativi per l’infanzia e per la scuola dell’infanzia pubblici e privati, asili nido pubblici e privati e ludoteche, comprese le attività scolastiche ed extrascolastiche ricadenti nel territorio di Catanzaro per la giornata di sabato 20 maggio 2023.

Inoltre, per la stessa ragione, il primo cittadino ha revocato l’isola pedonale prevista su corso Mazzini per sabato. L’amministrazione consiglia “la massima prudenza, soprattutto nel pomeriggio e nella serata di domani”.

Intanto, è stata annullata per maltempo la tradizionale processione della Madonna di Capocolonna prevista per la notte di sabato 20 maggio a Crotone.

Il bollettino di allerta meteo arancione da parte della Protezione civile calabrese per l’intera giornata di sabato non ha lasciato altra scelta considerato che al pellegrinaggio partecipano migliaia di persone che percorrono i 12 km tra Crotone e Capocolonna su una strada buia e con numerosi tratti dissestati.

Nel bollettino è indicato che “sono possibili inoltre fenomeni temporaleschi che potrebbero evolvere in nubifragi anche persistenti con conseguenze rilevanti. Sono possibili fenomeni di esondazione in corrispondenza dei fiumi con bacino idrografico di rilevanti dimensioni”.

La decisione era stata annunciata già mattinata dall’arcivescovo di Crotone, monsignor Angelo Panzetta che, a seguito di una riunione, aveva diffuso una nota nella quale si spiegava che “in caso di emanazione di allerta arancione per la sola giornata di sabato 20 maggio, la tradizionale processione notturna a Capocolonna non avrà luogo. In tal caso sarà possibile venerare, nella giornata di domenica 21 maggio, il ‘Quadricello’ della Madonna nel Santuario di Capocolonna mantenendo, laddove le condizioni meteo lo consentano, la tradizionale ‘processione del rientro’ dal porto alla Basilica Cattedrale nella serata di domenica 21 maggio”. Il vescovo nella sua nota ha anche puntualizzato che nel caso l’allerta arancione perduri per l’intero fine settimana il pellegrinaggio – sia quello di andata che quello di rientro – sarà rinviato al 27/28 maggio prossimi. Per questo bisognerà attendere domani il bollettino meteo della Protezione civile. Nel frattempo il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, ha convocato il centro operativo comunale per le emergenze che per decidere anche sulle iniziative collaterali legate alla festa.

Ucraina, Patrushev: “C’è Washington dietro attentati a Dugina, Tatarsky e Prilepin”

“Washington ha coordinato l’assassinio di Darya Dugina e Vladlen Tatarsky, così come l’attentato a Zakhar Prilepin”. Lo ha detto il segretario del Consiglio di sicurezza Nikolay Patrushev, citato da Ria Novosti.

“Creando nuove minacce alla sicurezza nazionale della Russia, il regime neonazista di Kiev, alimentato dagli anglosassoni, ha trasferito azioni terroristiche nel territorio del nostro Paese”, ha detto il segretario in un incontro a Syktyvkar.

Il segretario del Consiglio di sicurezza ha precisato che i servizi segreti statunitensi sono stati coinvolti nella pianificazione e nel coordinamento dell’esplosione del ponte di Crimea, dell’esplosione del gasdotto Nord Stream e di altri attacchi terroristici.

Tali operazioni sono accompagnate da una campagna di informazione preparata in anticipo a Washington e a Londra, progettata per destabilizzare la situazione socio-politica e minare i fondamenti costituzionali e la sovranità della Russia, ha spiegato Patrushev.

“Allo stesso tempo, l’Occidente collettivo, guidato dagli Stati Uniti , è direttamente coinvolto nel conflitto in Ucraina dalla parte del regime terroristico di Kiev. Mercenari e consiglieri stranieri sono direttamente coinvolti nelle ostilità insieme ai neonazisti ucraini”, ha sottolineato il segretario del Consiglio di sicurezza.

Secondo Patrushev, la NATO sta preparando sabotaggi e addestrando gruppi terroristici, coordinando le loro attività e presentandolo alla comunità mondiale come “l’assistenza americana nella protezione dell’Ucraina”.

Inoltre, Patrushev ha annunciato l’attivazione in Russia di gruppi di ricognizione e sabotaggio ucraini, organizzazioni terroristiche internazionali, strutture radicali ed estremiste, ha concluso

Dopo 45 giorni in ospedale Silvio Berlusconi è stato dimesso

Silvio Berlusconi è stato dimesso in tarda mattinata dall’ospedale San Raffaele di Milano, dove era ricoverato da 45 giorni per curare una infezione polmonare insorta nel quadro di una leucemia mielomonocitica cronica.

Trasferito dalla terapia intensiva a un reparto di degenza ordinaria lo scorso 16 aprile, l’ex premier si trovava nel settore Q della struttura, da dove aveva girato due video per altrettante convention di Forza Italia.

Berlusconi ha alzato una mano in segno di saluto, mentre lasciava l’ospedale San Raffaele di Milano dall’ingresso di via Olgettina 60 a bordo della sua auto. Con indosso una camicia bianca e una giacca blu, l’ex premier era seduto nei sedili posteriori accanto alla compagna Marta Fascina, che dal primo giorno di ricovero non è mai stata vista lasciare l’ospedale.

L’ultimo bollettino medico risale al 3 maggio, quando i professori Alberto Zangrillo e Fabio Ciceri avevano parlato di un “quadro clinico stabile e confortante”.

Ambasciatore Onu: “La Russia adotterà ogni misura per neutralizzare minacce dall’Ucraina”

La Russia si riserva il diritto di adottare tutte le misure necessarie per neutralizzare le minacce alla sicurezza provenienti dall’Ucraina, ha dichiarato il rappresentante permanente russo presso le Nazioni Unite Vasily Nebenzya (foto) durante una riunione del Consiglio di sicurezza, citato dall’agenzia Tass.

“La Russia si riserva il diritto di prendere tutte le misure necessarie per neutralizzare la minaccia alla sicurezza. Gli obiettivi dell’operazione militare speciale saranno raggiunti”, ha spiegato il diplomatico.

Nebenzya ha aggiunto che “l’Occidente non ricorda mai la protezione dei civili e le norme del diritto internazionale umanitario nel caso del bombardamento delle città del Donbass da parte delle forze armate ucraine”. Secondo Nebenzya, “gli attacchi del regime di Kiev alle infrastrutture civili e alla popolazione civile del Donbass sono una realtà quotidiana”.

“Donetsk è stata costantemente bombardata dal 2014, e ora ci sono rapporti quotidiani di vittime civili”, ha detto il diplomatico. “I paesi occidentali lo sanno bene, ma quando si tratta di queste città non pensano mai alla protezione dei civili o alle norme del diritto umanitario internazionale. Non sono affatto imbarazzati dal fatto che questi attacchi vengano effettuati con armi hanno fornito”, ha aggiunto Vasily Nebenzya.

Ucraina, portavoce Difesa russa: “Nostre forze spazzano via armi ucraine e depositi di munizioni”

“La scorsa notte, le forze russe hanno lanciato attacchi multipli con armi ad alta precisione a lungo raggio lanciate dal mare e dall’aria contro grandi depositi stranieri di armamenti e attrezzature e riserve nemiche. L’obiettivo degli attacchi è stato raggiunto. Tutti gli obiettivi designati sono stati colpiti. Gli attacchi hanno distrutto considerevoli scorte di armamenti e munizioni dell’esercito ucraino e ostacolato l’avanzata verso le aree delle operazioni di combattimento”. Lo ha detto il portavoce del ministero della Difesa russo, tenente generale Igor Konashenkov citato dalla Tass.

Le forze russe eliminano 60 soldati ucraini nell’area di Kupyansk

Le forze russe hanno distrutto circa 60 soldati ucraini, due veicoli corazzati e un obice nell’area di Kupyansk nell’ultimo giorno, ha riferito Konashenkov.

Aerei da combattimento e artiglieria del gruppo tattico occidentale della Russia hanno colpito le unità nemiche nelle aree vicino agli insediamenti di Novomlynsk e Kotlyarovka nella regione di Kharkov, ha specificato il portavoce.

“Le perdite del nemico in quella direzione nelle ultime 24 ore ammontano a 60 persone ucraine, due veicoli corazzati da combattimento, due veicoli a motore e un obice D-20”, ha riferito il generale. Unità della 138/a e 27/a brigata di fanteria motorizzata dell’esercito russo hanno neutralizzato due gruppi ricognitori nemici con le loro operazioni attive, ha aggiunto il portavoce.

Le forze russe distruggono oltre 75 truppe ucraine nell’area di Krasny Liman

Aerei da combattimento e artiglieria russi hanno colpito le unità dell’esercito ucraino nell’area di Krasny Liman, distruggendo oltre 75 truppe nemiche nell’ultimo giorno, ha riferito Konashenkov.

“Nella direzione di Krasny Liman, l’aviazione operativa/tattica e dell’esercito e l’artiglieria del Centro del gruppo di battaglia hanno inflitto danni al personale e alle attrezzature dell’esercito ucraino nelle aree vicino agli insediamenti di Ploshchanka e Kuzmino nella Repubblica popolare di Lugansk”, ha detto il portavoce.

In tutto, “oltre 75 membri del personale ucraino, un carro armato, quattro veicoli corazzati da combattimento, due camioncini e un obice D-30 sono stati distrutti” in quella direzione nelle ultime 24 ore, ha riferito il generale.

Le forze russe eliminano due gruppi sovversivi ucraini in LPR

Le forze russe hanno eliminato due gruppi ucraini nella Repubblica popolare di Lugansk (LPR) nell’ultimo giorno, ha riferito Konashenkov.

“Unità della 98/a divisione d’assalto aereo hanno eliminato due gruppi da ricognizione vicino all’insediamento di Chervonaya Dibrova nella Repubblica popolare di Lugansk”, ha detto il portavoce della Difesa russa.

Le forze russe distruggono 200 truppe ucraine, mercenari nell’area di Donetsk

Le forze russe hanno distrutto circa 200 soldati ucraini e mercenari stranieri nell’area di Donetsk nell’ultimo giorno, ha riferito Konashenkov.

“Le perdite del nemico in quella direzione ammontano a 200 uomini e mercenari ucraini, un carro armato, tre veicoli corazzati da combattimento, cinque veicoli a motore e due sistemi di artiglieria motorizzata Gvozdika”, ha detto il portavoce.

Le squadre d’assalto russe continuano le battaglie per Artyomovsk

Le squadre d’assalto russe hanno continuato le battaglie per Artyomovsk nell’area di Donetsk con il supporto dei paracadutisti nell’ultimo giorno, ha riferito Konashenkov.

“Nella direzione di Donetsk, le squadre d’assalto hanno continuato le battaglie per la liberazione di Artyomovsk con il supporto attivo delle unità della Forza Aviotrasportata. L’aviazione e l’artiglieria operative / tattiche e dell’esercito del gruppo tattico meridionale hanno colpito la forza lavoro e l’equipaggiamento nemico nelle aree vicino agli insediamenti di Chasov Yar e Bogdanovka nella Repubblica popolare di Donetsk”, ha detto il portavoce.

Durante le ultime 24 ore, gli aerei hanno effettuato sette sortite in quella zona. L’artiglieria del gruppo tattico ha raggiunto 72 obiettivi di fuoco, ha precisato il generale.

Kiev subisce 150 vittime nel sud di Donetsk, nelle aree di Zaporozhye

Le forze russe hanno ucciso e ferito circa 150 soldati ucraini e distrutto due cannoni di artiglieria nemica nelle aree meridionali di Donetsk e Zaporozhye nell’ultimo giorno, ha riferito Konashenkov.

Gli aerei e l’artiglieria del gruppo tattico russo Est hanno colpito le unità dell’esercito ucraino vicino a Ugledar nella Repubblica popolare di Donetsk, ha precisato il portavoce.

“Le perdite del nemico ammontano a 150 persone ucraine uccise e ferite, cinque veicoli a motore, un lanciamissili antiaereo Strela-10, un obice FH70 e un sistema di artiglieria M777 di fabbricazione statunitense”, ha riferito il generale.

Le forze russe distruggono 35 truppe ucraine nell’area di Kherson

Le forze russe hanno distrutto circa 35 truppe ucraine e un veicolo blindato nell’area di Kherson nell’ultimo giorno, ha riferito Konashenkov.

“Oltre 35 membri del personale ucraino, un veicolo corazzato da combattimento e tre veicoli a motore sono stati distrutti in direzione di Kherson nelle ultime 24 ore a causa dei danni inflitti dalla potenza di fuoco”, ha riferito il portavoce.

Aerei da combattimento russi abbattono il bombardiere di prima linea Su-24 ucraino in DPR

Un aereo da combattimento russo ha abbattuto un bombardiere di prima linea Su-24 ucraino vicino a Slavyansk nella Repubblica popolare di Donetsk (DPR) lo scorso giorno, ha riferito Konashenkov.

“Aerei da combattimento delle forze aerospaziali russe hanno abbattuto un aereo Su-24 dell’aeronautica ucraina vicino all’insediamento di Slavyansk nella Repubblica popolare di Donetsk”, ha detto il portavoce.

Le difese aeree russe abbattono l’elicottero Mi-8 durante un’operazione in Ucraina

Le forze di difesa aerea russe hanno abbattuto un elicottero Mi-8 ucraino, intercettato quattro razzi HIMARS e Uragan e distrutto 11 droni nemici nell’ultimo giorno, ha riferito Konashenkov.

“Le capacità di difesa aerea hanno abbattuto un elicottero Mi-8 dell’aeronautica ucraina vicino all’insediamento di Novopavlovka nella regione di Zaporozhye. Durante l’ultimo periodo di 24 ore, hanno intercettato quattro razzi dei sistemi di razzi a lancio multiplo HIMARS e Uragan”, ha detto il portavoce .

Inoltre, i sistemi di difesa aerea russi hanno distrutto 11 veicoli aerei senza pilota ucraini nelle aree vicino agli insediamenti di Pologi e Romanovskoye nella regione di Zaporozhye, Gorlovka, Peski, Blagodatnoye e Volodino nella Repubblica popolare di Donetsk, Nikolayevka, Novovodyanoye e Kremennaya nella Repubblica popolare di Lugansk , il generale specificato.

Le forze russe hanno colpito 68 unità di artiglieria ucraine nel giorno passato

Gli aerei da combattimento russi hanno colpito 68 unità di artiglieria ucraine nelle postazioni di tiro e distrutto un radar di controbatteria di fabbricazione statunitense nell’ultimo giorno, ha riferito Konashenkov.

“Durante le ultime 24 ore, l’aviazione e l’artiglieria operative/tattiche e dell’esercito del gruppo di forze russe hanno colpito 68 unità di artiglieria ucraine in postazioni di tiro, manodopera e materiale militare in 97 aree”, ha detto il portavoce.

“Nell’area dell’insediamento di Krivaya Luka nella Repubblica popolare di Donetsk, un radar di controbatteria AN/TPQ-37 è stato cancellato”, ha riferito il generale.

In tutto, le forze armate russe hanno distrutto 428 aerei da combattimento ucraini, 234 elicotteri, 4.208 veicoli aerei senza pilota, 423 sistemi missilistici terra-aria, 9.218 carri armati e altri veicoli corazzati da combattimento, 1.100 lanciarazzi multipli, 4.843 cannoni e mortai di artiglieria da campo e 10.284 autoveicoli militari speciali dall’inizio dell’operazione militare speciale in Ucraina, ha riferito Konashenkov.

Funivia del Mottarone precipitata, chiuse le indagini: 8 indagati

A due anni dalla tragedia del Mottarone, in cui morirono 14 persone, la Procura di Verbania ha chiuso l’inchiesta in vista della richiesta di processo per 8 indagati.

Destinatari dell’avviso di conclusione indagini, oltre alle due società, sono Luigi Nerini, titolare della Ferrovie del Mottarone, Enrico Perocchio, direttore d’esercizio, Gabriele Tadini, capo servizio, e, per Leitner, incaricata della manutenzione, Anton Seeber, presidente del CdA, Martin Leitner, consigliere delegato e Peter Rabanser, responsabile del Customer Service.

Si va verso l’archiviazione per 6 tecnici esterni la cui posizione è stata stralciata. Le indagini, condotte dai carabinieri, sono state coordinate dal Procuratore di Verbania Olimpia Bossi e dal pm Laura Correra.

I reati contestati a vario titolo sono attentato alla sicurezza dei trasporti, rimozione o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, disastro colposo, omicidio plurimo colposo, lesioni colpose gravissime e solo per Tadini e Perocchio anche il falso.

Dai primi e accertamenti, in base ai racconti delle persone informate sui fatti e e al materiale sequestrato, subito sono emersi i due temi centrali: il cavo tranciato e mancato funzionamento del sistema frenante di sicurezza dovuto all’inserimento dei cosiddetti forchettoni per evitare che la cabina, poi precipitata con a bordo i passeggeri, si bloccasse durante la corsa. Per questo Nerini, Perocchio e Tadini sono stati fermati dai pm nella notte tra il 25 e il 26 maggio ma il gip, ritenendo non ci fossero i presupposti (il pericolo di fuga), non ha convalidato il fermo: la sera del 29 maggio ha rimesso in libertà i primi due e ordinato gli arresti domiciliari solo perTadini riconoscendo nei suoi confronti i gravi indizi in base alle prime testimonianze.

Una decisione che, per una questione formale, ha aperto uno scontro tra toghe arrivato a fino al Csm, mentre il procedimento è stato riassegnato a un altro giudice. Qualche mese dopo il nuovo gip ha accolto la richiesta di incidente probatorio e nominato due collegi di periti per far luce sulle cause dell’incidente. Nel contempo la Procura ha iscritto nel registro degli indagati altre 11 persone: Leitner con i suoi vertici, la società Ferrovie del Mottarone in qualità di ente e un gruppo di 6 tecnici, quelli ora stralciati in vista della richiesta di archiviazione, dipendenti di aziende super specializzate che, in subappalto, si sono occupate dei controlli e pure colui che ha realizzato la testa fusa della funivia.

Le perizie, depositate nel settembre scorso e che hanno poi indotto gli inquirenti a sfoltire l’elenco degli indagati, hanno ricostruito le carenze nei controlli e nella gestione dell’impianto: hanno rilevato che la fune era corrosa ben prima dell’incidente e una corretta manutenzione avrebbe potuto rilevarlo. E poi l’uso costante dei forchettoni che non ha lasciato scampo. Nell’incidente, avvenuto circa alle 12.15 del 23 maggio, hanno perso la vita 14 persone, tra cui due bambini. Solo il piccolo Eitan, all’epoca cinque anni, è sopravvissuto.

Avrebbe favorito clan, Dda chiede conferma a 13 anni per ex maresciallo

Ha chiesto la conferma della condanna a 13 anni comminata in primo grado dal Tribunale di Crotone, il sostituto procuratore della Dda di Catanzaro, Paolo Sirleo, applicato quale pg in Corte d’Appello, nei confronti di Carmine Greco ex maresciallo dei Carabinieri forestale, già comandante della Stazione di Cava di Melis, nel Comune di Longobucco.

L’ex sottufficiale è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, favoreggiamento, rivelazione di segreto istruttorio e omissione d’atti d’ufficio.

Secondo l’accusa Greco, che avrebbe dovuto controllare che le attività sul taglio boschivo venissero svolte nel rispetto della legge e nel rispetto del patrimonio naturale, avrebbe, invece, favorito lo scempio di ettari di bosco da parte di ditte vicine ad ambienti mafiosi cirotani. Tra queste le ditte Tucci, Zampelli e Spadafora, finite nella rete dell’indagine antimafia “Stige” contro la cosca Farao-Marincola di Cirò Marina.

Bancarotta fraudolenta, condannato il senatore Mario Occhiuto

Mario Occhiuto
Il senatore di Forza Italia Mario Occhiuto

Il senatore Mario Occhiuto, di 59 anni, di Forza Italia, è stato condannato dal Tribunale di Cosenza a 3 anni e 6 mesi di reclusione con l’accusa di bancarotta fraudolenta.

La notizia è riportata dal Quotidiano del Sud e da alcuni siti. L’accusa contestata ad Occhiuto, fratello del presidente della Regione Calabria, Roberto, ed ex sindaco di Cosenza, è da mettere in relazione alla sua attività di imprenditore.

Occhiuto è stato condannato anche al divieto di esercizio dell’attività d’impresa per 3 anni ed all’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna di Occhiuto a 4 anni.

Occhiuto, che è un architetto, era stato coinvolto nella vicenda giudiziaria che ha portato alla sua condanna nella qualità di ex amministratore della società di progettazione di edifici “Ofin”. Della società, fallita nel 2014, Occhiuto era stato amministratore fino al 2011.

Secondo l’accusa contestata a Mario Occhiuto dalla Procura della Repubblica di Cosenza, sulla base delle indagini condotte dalla Guardia di finanza, prima del fallimento dalla “Ofin” sarebbero state distratte svariate somme di denaro per un ammontare complessivo di tre milioni di euro.

In precedenza, per la stessa vicenda, era stata condannata una sorella di Occhiuto, Annunziata, alla quale erano stati comminati, in abbreviato, un anno e quattro mesi di reclusione.

‘Ndrangheta, il Riesame di Catanzaro annulla l’arresto esponente clan

E’ stata annullata dal Tribunale del Riesame di Catanzaro l’ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di Giovanni Passalacqua, detto “u Gigliotti”, ritenuto esponente apicale di uno dei gruppi criminali dediti al traffico di droga, arrestato nell’ambito di un’operazione coordinata dalla Dda e condotta dalla Squadra mobile di Catanzaro.

Passalacqua, difeso dagli avvocati Vincenzo Varano e Salvatore Iannone, è accusato di associazione mafiosa.

L’uomo, ex convivente della collaboratrice di giustizia Annamaria Cerminara, e personaggio chiave del clan degli zingari del capoluogo, avrebbe rifiutato la proposta dei crotonesi di diventare “unico referente su Catanzaro”, riuscendo a ottenere l’indipendenza del clan e la possibilità di gestire estorsioni e traffico di droga a Catanzaro non più come manovalanza delle cosche crotonesi ma operando alla pari.

Passalacqua, ha riferito la sua ex convivente in un interrogatorio, “gestiva tutti i gruppi nomadi di Catanzaro Sala, Lido e Germaneto e riceveva ingenti somme di denaro da soggetti che gli chiedevano i voti e si accordava con i capi nomadi che avevano il controllo delle zone”. Ai quattro capi rom “corrispondeva parte delle somme di denaro” per “reperire i voti in favore del candidato prescelto”.

Annullata l’ordinanza, al momento Passalacqua è detenuto solo per quanto riguarda la condanna riportata per una rapina milionaria alla Sicurtransport.

Ambasciata russa in Italia: “Falso il rapimento dei bambini. Da Zelensky accuse infondate”

“In relazione alle accuse infondate mosse durante la visita di Zelensky a Roma il 13 maggio 2023 all’indirizzo del nostro paese che sarebbe responsabile del “rapimento” di 20.000 minori ucraini, vorremmo richiamare l’attenzione sui materiali della riunione informale del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, tenutasi su iniziativa della Federazione Russa il 5 aprile 2023, secondo la “formula Arria” sul tema: “Bambini e conflitti armati: la crisi ucraina”. Lo scrive su Telegram l’Ambasciata russa in Italia.

“Nel corso dell’evento il Rappresentante permanente della Russia presso le Nazioni Unite Vasily Nebenzya ha esposto nel dettaglio ai membri del Consiglio e agli invitati i motivi per i quali riteniamo che la propaganda ucraina e i media occidentali stanno creando diligentemente e deliberatamente un quadro distorto della situazione. Inoltre, ha criticato l’approccio occidentale secondo cui è un crimine salvare le persone che si trovano nel territorio bombardato dalle Forze Armate Ucraine con armi fornite dall’Occidente. Ha ribadito anche che, sempre secondo questo approccio, il tema dei bambini in zona di conflitto viene cinicamente usato come elemento ulteriore della guerra d’informazione anti-russa:

“La verità è che per tutti i 9 anni di guerra nel Donbass, Kiev si è disinteressata del destino di questi bambini e ha sistematicamente e deliberatamente messo in pericolo le loro vite. La verità è che non esiste alcuna “adozione” forzata di massa. Che solo gli orfani e i bambini privi di cure parentali, provenienti da istituti situati entro i confini amministrativi di Donetsk e di Lugansk al momento del riconoscimento della loro indipendenza da parte della Federazione Russa, sono stati posti sotto la “tutela provvisoria temporanea” o “custodia temporanea” di cittadini russi. Questo istituto non è un’adozione ed è stato scelto appositamente per restituire i bambini ai loro genitori, se saranno trovati. È vero che la Russia non impedisce ai bambini di mantenere i contatti e la relazione con familiari e parenti e, anzi, cerca di riunirli. Che tutti i bambini evacuati ricevono assistenza medica e psicologica e sostegno sociale. E che i bambini che non sono ancora tornati alle loro famiglie o che non sono in grado di farlo per mancanza di una famiglia non raggiungono nemmeno le due decine”.

Maria Lvova-Belova, Difensore civico per i diritti dei bambini presso il Presidente della Federazione Russa, ha presentato un rapporto dettagliato sull’evacuazione dei bambini dalle zone di conflitto. Ha dichiarato che dal febbraio 2022 le regioni russe hanno accolto più di 5 milioni di residenti dell’Ucraina e delle repubbliche del Donbass, di cui più di 730.000 minori. Tra questi, circa duemila bambini provenienti dagli orfanotrofi, giunti insieme ai direttori e agli educatori degli istituti, su richiesta dei leader della Repubblica Popolare di Donetsk e della Repubblica Popolare di Lugansk. Circa 1.300 bambini sono tornati nei loro orfanotrofi. 400 minori, a causa dei continui bombardamenti ucraini, sono stati collocati in orfanotrofi russi di diverse regioni. 358 bambini sono stati affidati a famiglie. Ventidue bambini di Mariupol sono stati posti sotto tutela provvisoria. Anche a  loro non è stata applicata alcuna forma di adozione. Inoltre, l’Ufficio del Garante per l’infanzia sta lavorando attivamente per riunire le famiglie separate dalle operazioni militari.

Pertanto, i “20.000 bambini rapiti” sono una pura invenzione delle autorità di Kiev, parte di una campagna di informazione per screditare la Russia e un tentativo di coprire le proprie azioni irresponsabili nei confronti dei minori. É vero, si tratta di migliaia di bambini ucraini, ma sono migliaia di bambini ucraini che la Russia continua a salvare a differenza di quanto fa il regime di Zelensky che li maltratta, li umilia fisicamente e moralmente per poi usarli nell’ignobile gioco della propria propaganda”.

Treno del grano deraglia in Crimea, autorità: Esplosione sotto regia di Kiev

Diversi convogli sono deragliati in Crimea per cause che le autorità del luogo stanno verificando. Non ci sono vittime né feriti. Il treno trasportava cereali.

“Nella regione di Simferopol sono deragliati diversi vagoni per cereali. Non ci sono vittime. Il movimento dei treni elettrici sulla linea Simferopol-Sevastopol è stato sospeso”, ha scritto il capo della Crimea Sergey Aksenov sul suo canale Telegram.

Secondo la Crimean Railway, le auto sono deragliate a causa di interferenze esterna.

“Oggi, 18 maggio 2023, un treno merci è deragliato a causa dell’interferenza di persone non autorizzate nel lavoro del trasporto ferroviario. Non ci sono state vittime. Non vi è alcuna minaccia per l’ambiente”, la dichiarazione, pubblicata sulle ferrovie della Crimea ‘ Canale Telegram, ha detto.

Otto vagoni ferroviari sono deragliati nel distretto di Simferopol in Crimea, ha dichiarato Nikolay Lukashenko, ministro dei trasporti della Crimea, in un video pubblicato giovedì sul canale Telegram del canale televisivo regionale Vesti Crimea.

Il capo della Crimea Sergey Aksyonov, citato dalla Tass, ha detto giovedì che diversi vagoni ferroviari con grano sono deragliati nel distretto di Simferopol. Il traffico ferroviario è stato interrotto lungo la tratta Simferopol-Sebastopoli. Le autorità della repubblica stanno adottando misure per organizzare i trasporti passeggeri in autobus. Le ferrovie della Crimea hanno specificato che i vagoni del treno merci sono deragliati a causa dell’interferenza di persone non autorizzate.

“Alle 10:00, circa otto vagoni ferroviari sono deragliati, secondo informazioni preliminari”, ha detto il ministro dei trasporti della Crimea Nikolay Lukashenko. Per i passeggeri saranno organizzati trasporti multimodali in autobus, ha precisato.

Presidente parlamento Crimea: “Il deragliamento causato da una esplosione”

“Il deragliamento di vagoni merci vicino a Simferopol, capitale della Crimea, è stato il risultato di un’esplosione”. Lo ha affermato il presidente del parlamento della Crimea Vladimir Konstantinov.

“L’interferenza di terze persone ha provocato un’esplosione. Le forze dell’ordine stanno lavorando sul sito. <…> Indubbiamente, quello che stiamo osservando non sono altro che altri sporchi trucchi della squadra nazista ucraina. Quelle persone che continuano a inviare qui sono non nativi della Crimea <…>. Queste persone stanno semplicemente cercando di tirarci brutti scherzi”, ha detto al canale televisivo Rossiya-24 .

“Abbiamo dovuto affrontare molte sfide e attacchi terroristici, anche molto più grandi di questo. Abbiamo costruito una forma di immunità a tutto. Ricostruiremo e rilanceremo rapidamente tutto, così la vita tornerà alla normalità entro 24 ore, ” ha sottolineato Konstantinov.

Il capo della Crimea Sergey Aksyonov ha detto in precedenza che diversi vagoni merci carichi di grano erano deragliati nel distretto di Simferopol. Di conseguenza, il traffico dei treni elettrici tra le città di Simferopol e Sebastopoli è stato sospeso. Il trasporto in autobus è stato organizzato per i passeggeri del treno aggrediti dall’incidente.

Migranti, in 138 sbarcano al porto di Crotone

138 migranti, tra cui un neonato, sono sbarcati al porto di Crotone. A soccorrerli il pattugliatore della Guardia nazionale portoghese che opera nello Ionio per conto di Frontex, che ha intercettato l’imbarcazione sulla quale viaggiavano, un peschereccio, a 15 miglia dalla costa crotonese.

Con la collaborazione di una motovedetta della Guardia costiera di Crotone, la Cp332, i migranti sono stati trasferiti sul pattugliatore e condotti in salvo a Crotone. Dalle prime notizie apprese dalla Polizia, i profughi hanno iniziato la traversata dalle coste della Turchia cinque giorni fa. A bordo tante famiglie con bambini: 34 i minori con parenti e 7 senza accompagnatore.

I numeri indicano ancora, come si era visto purtroppo nel naufragio di quasi tre mesi fa avvenuto a Steccato di Cutro, una massiccia fuga soprattutto dall’Afghanistan. Ben 107, infatti, sono gli afghani sbarcati tra cui 50 uomini, 26 donne e 31 minori oltre al neonato. Sette le persone originarie dalla Siria e 19 provengono dall’Iran. Tra le persone sbarcate anche 2 uzbeki e due pachistani.

Le operazioni di sbarco sono state coordinate dalla Prefettura di Crotone ed eseguite sotto il controllo dell’Ufficio Immigrazione della Questura. Squadra Mobile e Guardia di finanza hanno avviato le indagini per identificare gli scafisti. I migranti sono stati condotti al centro di accoglienza di Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto.

Abusi su 13enne, Appello accoglie richiesta di revisione processo per due

La Corte d’appello di Catanzaro ha accolto la richiesta di revisione del processo a carico di Lorenzo Tripodi e Michele Nucera, di 28 e 29 anni, che erano stati condannati a 6 anni di reclusione con l’accusa di avere abusato nel 2016 a Melito Porto Salvo (Reggio Calabria) di una tredicenne.

La richiesta di revisione era stata presentata dai difensori di Tripodi e Nucera, gli avvocati Baldassarre Lauria e Maria Domenica Vazzana, e dall’associazione “Progetto innocenti”.

Altre quattro persone coinvolte nella stessa vicenda, Davide Schimizzi, di 29 anni, condannato a 9 anni, Giovanni Iamonte, di 37 (8 anni e 2 mesi), Antonio Verduci, anche lui di 29 (6 anni e 6 mesi), e Domenico Mario Pitasi, di 31 (10 mesi solo per favoreggiamento personale) non hanno chiesto la revisione della sentenza a loro carico, emessa dalla Corte d’appello di Reggio Calabria e diventata definitiva nel marzo del 2022.

“Siamo convinti – affermano, in una dichiarazione, gli avvocati Lauria e Vazzana – dell’innocenza dei nostri assistiti. Abbiamo esaminato con molto scrupolo e attenzione le nuove prove e non abbiamo alcun dubbio in questo senso. Lorenzo Tripodi e Michele Nucera sono vittime di un clamoroso errore giudiziario che va al più presto corretto. C’è da considerare che i fatti sono maturati in un contesto socio-culturale molto degradato. Le indagini poco accurate hanno generato un forte pregiudizio che ha influenzato la decisione dei giudici”.
La prima udienza del nuovo processo di secondo grado é stata fissata per il 16 giugno davanti alla Corte d’appello di Catanzaro.

Maltempo in Emilia Romagna, 14 morti, dispersi e migliaia di sfollati. Danni per miliardi

Sale a 14 il bilancio dei morti per il maltempo in Romagna. E ci sarebbero ancora dispersi. Gli sfollati sono oltre 10mila. Danni per miliardi di euro. Il Governo chiederà di attivare il Fondo di solidarietà europeo. Il Cdm dichiarerà lo stato di calamità. Allerta rossa anche oggi nella regione. Arancione in Lombardia. Gialla in Abruzzo, Basilicata, Marche, Molise, Piemonte e Toscana.

E’ stata devastante l’ondata di maltempo in Emilia Romagna, che ha provocato ingentissimi danni al territorio con allagamenti nelle campagne e nelle città dove i cittadini sono stati costretti a salire sui tetti per mettersi in salvo. In molte città manca di tutto, dall’acqua all’elettricità, ai collegamenti telefonici.

Migliaia di soccorritori stanno cercando di alleviare le sofferenze della popolazione portando loro cibo e acqua potabile. Migliaia gli sfollati, che via via stanno trovando riparo nelle tendopoli allestite dalla protezione civile. Molte famiglie troveranno temporanea ospitalità in alcuni alberghi, distanti dalle zone alluvionate.

Una quantità di pioggia mai vista, che in poche ore ha fatto salire il livello dei fiumi fino a farli esondare. Tutti i corsi d’acqua che si trovano fra Rimini e Bologna, ventuno in tutto, fra la serata di ieri e la mattina di oggi hanno rotto gli argini o sono esondati allagando vaste zone della Romagna. È finita sott’acqua Faenza, una parte di Cesena e di Forlì e molti altri grandi centri abitati.

In alcune zone, in pochi minuti l’acqua è salita, raggiungendo anche i primi piani delle case. Sono morte otto persone che non sono riuscite a mettersi in salvo e sono rimaste intrappolate nei piani bassi delle case o nelle automobili. La furia delle esondazioni è stata impetuosa: una delle vittime, una donna di Ronta di Cesena, è stata ritrovata in mattinata sulla spiaggia di Cesenatico. Il Savio ha trascinato il cadavere per venti chilometri in poche ore.

E così, in tutta la Romagna, è stata una giornata di angoscia e di soccorsi frenetici, per cercare di riuscire a salvare tutte le persone in difficoltà e raggiungere quelle che non si trovavano. Un’impresa resa particolarmente complicata anche dai continui blackout alle linee elettriche e telefoniche, con molte strade raggiungibili solo con i gommoni e con una vasta area isolata dal resto d’Italia: treni fuori servizio, autostrada per quasi tutto il giorno impercorribile, moltissime strade chiuse. L’allerta rossa era stata diramata da giorni e la perturbazione violentissima era attesa: le aree più a rischio sono state fatte evacuare, le persone invitate a salire ai piani alti delle case. Migliaia di persone hanno lasciato le abitazioni. La realtà, però, ha superato le peggiori previsioni: anche perché la pioggia (in alcune aree è caduto in 36 ore più del doppio dell’acqua che di solito fa in media nel mese di maggio) è arrivata su un terreno già messo a dura prova dall’alluvione di due settimane fa.

LE VITTIME – Tre persone sono morte a Forlì, uno travolto da una frana nel Cesenate e due coniugi morti a Ronta di Cesena. Mentre il marito è stato trovato nella casa dove vivevano e dove avevano un’azienda agricola, la donna è stata ritrovata sulla spiaggia di Zadina a Cesenatico, trascinata dalla furia del Savio per oltre venti chilometri. Si teme che il bilancio possa aumentare. Il presidente Stefano Bonaccini, oltre a parlare di un bilancio di otto morti, ha riferito anche di alcuni dispersi.

Intanto, si terrà martedì prossimo il Consiglio dei ministri sull’emergenza maltempo che ha investito alcune regioni del centronord, in modo particolare l’Emilia Romagna. Lo rendono noto fonti di governo nel ricordare che l’esecutivo è impegnato sul campo in queste ore tramite il lavoro della protezione civile, con la premier Giorgia Meloni in costante contatto, dal Giappone, con il sottosegretario Mantovano e i ministri.

“Il nostro pensiero va alle 8 vittime e ad alcuni dispersi. A loro e alle loro famiglie va tutto il cordoglio della Regione”, ha detto il presidente di regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. Bonaccini ha aggiunto che ci sono “moltissimi evacuati”, tra cui 3mila a Bologna, 5 mila a Faenza e 5 mila nel Ravennate, ma il numero è destinato a crescere.

Maltempo in Emilia-Romagna, 2 morti e 4 dispersi. Crolla ponte della Motta a Budrio

Continua ad aggravarsi il bilancio del maltempo in Emilia Romagna: due persone sono morte e almeno quattro risultano al momento disperse.

Dopo che è stato ritrovato senza vita l’uomo che risultava disperso a Forlì, un secondo uomo ha perso la vita a Ronta di Cesena.

La prima vittima è morta, probabilmente annegata, nel piano terra della casa di via Firenze, in aperta campagna, vicino agli argini del fiume Montone, dove abitava insieme alla moglie. La donna è stata salvata dai soccorritori e ha detto che il marito era rimasto in casa al piano inferiore, dove è stato trovato senza vita. La seconda, un uomo sui 70 anni, è morta a causa dell’esondazione del fiume Savio e dalle forti precipitazioni che si abbattono sulla regione da ieri. Risulta inoltre dispersa la moglie. Si tratta – a quanto appreso – di una coppia di imprenditori agricoli.

In totale, almeno 4 persone risultano disperse nella provincia di Forlì-Cesena. Secondo quanto si apprende dai soccorritori, una persona sarebbe dispersa a Cesena e tre a Forlì. “È complessa la viabilità, con molte strade allagate, gli spostamenti sono difficili se non con mezzi attrezzati, ci sono problemi anche sulla viabilità nazionale, si consiglia di evitare alcune arterie e sono sconsigliati i movimenti da sud. C’è l’interruzione dei servizi ferroviari regionali e tutta la tratta adriatica deviata sulla tirrenica; l’invito è adottare misure di massima cautela, l’emergenza non è assolutamente finita, bisogna ascoltare le indicazioni, le operazioni di soccorso possono essere complesse e mettere a rischio i soccorritori”. Così il vice capo Dipartimento Protezione Civile Titti Postiglione a Rai News.

A seguito della rottura dell’Idice e della grande pressione alla quale è stato sottoposto durante la notte ha ceduto il ponte della Motta, che collega appunto la Motta-Budrio con San Martino in Argine, nel Bolognese. “Non avvicinatevi per nessun motivo – fanno sapere i vigili del fuoco – nei pressi della zona coinvolta in quanto sembra essere coinvolta anche una condotta del gas”.

“Tutto quello che andava fatto è stato fatto, 6 colonne mobili regionali sono presenti in Emilia Romagna, circa 5 mila sono le persone evacuate alcune per prevenzione altre per evacuazione coatta altre volontaria. Ma potrebbero anche essere di più. Siamo pronti a intervenire come governo. Già abbiamo deliberato 10 milioni per le prime spese e le prime urgenze. Poi va fatta una ricognizione attenta sugli argini da ricostruire e il sistema idraulico da modificare”. Così a Radio 24 il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci.

“Da quando hanno dato l’allarme, verso le 21, l’acqua è arrivata in dieci minuti. È salita fin quasi al primo piano in un attimo”. È il racconto della notte da incubo di una giovane donna di Faenza.

Autostrade, tramite Isoradio, ha fatto l’appello a non passare sulla A14 nel tratto romagnolo. L’autostrada rimane aperta per i mezzi di soccorso ma la richiesta è di non transitare se non per urgenze; a Faenza l’acqua è entrata sulle corsie dell’autostrada.

“Purtroppo queste precipitazioni stanno insistendo sulle stesse aree colpite a inizio maggio, abbiamo un territorio molto compromesso, il sistema era già saturo ed è stato importante l’allerta dato per tempo. Per le prossime ore, dobbiamo attendere perchè le precipitazioni terminino”. Prossimamente usciranno dall’area delle piogge “le Marche e progressivamente la Romagna, dobbiamo almeno aspettare le prime ore del pomeriggio per avere dei miglioramenti”. Così a Rai News Titti Postiglione, vice capo del Dipartimento di Protezione Civile.

“È complessa la viabilità, con molte strade allagate, gli spostamenti sono difficili se non con mezzi attrezzati, ci sono problemi anche sulla viabilità nazionale, si consiglia di evitare alcune arterie e sono sconsigliati i movimenti da sud. C’è l’interruzione dei servizi ferroviari regionali e tutta la tratta adriatica deviata sulla tirrenica; l’invito è adottare misure di massima cautela, l’emergenza non è assolutamente finita, bisogna ascoltare le indicazioni, le operazioni di soccorso possono essere complesse e mettere a rischio i soccorritori”. Così il vice capo Dipartimento Protezione Civile Titti Postiglione a Rai News.

“L’area interessata è enorme: siamo di fronte sia a fenomeni alluvionali sia franosi. La notte è stata decisamente complicata, i soccorsi non si sono fermati hanno volato anche gli elicotteri per attività di soccorso. Una criticità che non passa, le piogge continueranno fino a metà giornata. Abbiamo diverse situazioni: popolazione evacuata preventivamente; alcuni hanno fatto ricorso a strutture collettive messe a disposizione dai sindaci; in alcuni casi abbiamo avuto difficoltà a muovere persone che non volevano lasciare le proprie case. E’ una assistenza a 360 gradi sono state anche montate brandine per la notte”. Così Titti Postiglione, vice capo del Dipartimento della Protezione Civile a Rai News.

Almeno 4 persone risultano disperse nella provincia di Forlì-Cesena in seguito all’andata di maltempo che da ieri sta interessando il centro-Italia e che vede impegnati circa 600 vigili del fuoco. Una persona sarebbe dispersa a Cesena e tre a Forlì.

Il Comune di Bologna e della Città Metropolitana fa sapere che la “viabilità è compromessa in molte zone della città metropolitana. Invitiamo la popolazione ad effettuare solo spostamenti realmente urgenti”.

Un uomo sui 70 anni è morto, nella notte, a Ronta di Cesena, zona colpita dall’esondazione del fiume Savio e dalle forti precipitazioni che si abbattono sulla Romagna da ieri. Risulta dispersa, invece, la moglie. Si tratta di una coppia di imprenditori agricolti, impegnati nella produzione e raccolta di erbe aromatiche spezie e fiori alimentari. La coppia potrebbe essere uscita di casa per recarsi nella vicina azienda da loro gestita.

E’ stato ritrovato senza vita l’uomo che risultava disperso a Forlì. E’ morto probabilmente annegato nel piano terra di casa, in aperta campagna, dove abitava insieme alla moglie. La donna è stata salvata dai soccorritori.

E’ una notte di paura e di soccorsi a Faenza (Ravenna), una delle città più colpite dall’alluvione dopo l’esondazione del Lamone. In città ci sono persone che cercano aiuto dai tetti e sono in corso i soccorsi. In alcune strade l’acqua ha ormai superato i primi piani delle case. In molte zone della città non c’è la corrente elettrica e le linee telefoniche sono intasate. Il Comune ha aperto il Palazzo del Podestà per accogliere le persone che abitano in centro e che sono state costrette a lasciare casa.

Nella notte i fiumi hanno continuato a uscire dagli argini e l’acqua invade diverse aree della Romagna. Allagamenti anche a Castel Bolognese, con il Senio in paese. (Ansa)

Detenzione illegale di armi, tre arresti nel cosentino

(ANSA) – CASSANO ALLO IONIO, 17 MAG – I carabinieri della Compagnia di Cassano allo Ionio hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip su richiesta della Dda di Catanzaro, nei confronti di tre soggetti (uno in carcere e due agli arresti domiciliari) accusati, a vario titolo, di porto, detenzione, vendita e cessione di armi.

Si tratta di Archentino Pesce, di 53 anni, già noto alle forze dell’ordine, che è stato portato in carcere, e Antonio e Gaetano Genisi, rispettivamente di 56 e 26 anni.

Dalle indagini, secondo l’accusa, sono emerse una serie di elementi sull’illecita detenzione di armi da parte degli indagati e la conduzione di una trattativa per lo scambio di una pistola calibro 6,35 con una calibro 7,65 bifilare poi effettivamente concretizzatosi.

A carico di Pesce, il gip di Catanzaro “ha riconosciuto – evidenziano gli inquirenti – l’aggravante mafiosa, trattandosi di personaggio che, già gravato da un precedente definitivo per associazione mafiosa, è apparso quale trasversale a disposizione delle due consorterie operanti nell’area cassanese, ovvero le famiglie Forastefano e Abbruzzese e, dunque, un punto di riferimento a cui rivolgersi per il rifornimento di armi”.

Inchiesta per peculato e corruzione, perquisizioni e sequestri all’ospedale “Pugliese Ciaccio”

I Carabinieri del Nas ed i finanzieri del Comando provinciale stanno eseguendo perquisizioni e sequestri nei confronti di professionisti in servizio nell’Azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro.

Le indagini sono coordinate dalla Procura di Catanzaro e interessano diversi reparti, tra cui cardiologia, ortopedia, gastroenterologia, oculistica, ginecologia. Sarebbero in tutto una ventina gli indagati.

Al centro delle indagini, secondo quanto si è appreso, vi sarebbero lo svolgimento dell’attività libero professionale e l’esecuzione di alcuni bandi di gara.

Tra i destinatari delle perquisizioni e dei sequestri disposti dalla Procura catanzarese guidata da Nicola Gratteri ed eseguite dal Nas e dalla Guardia di finanza, vi sarebbero primari, dirigenti di struttura, personale amministrativo dell’ufficio Alpi e di aziende private esterne. Le ipotesi di reato su cui si concentra l’inchiesta sarebbero peculato, concussione, corruzione, turbativa d’asta e truffa.

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