11 Ottobre 2024

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Nuova provocazione dei coloni israeliani nella Moschea di Gerusalemme

Nuova provocazione dei coloni israeliani nella Moschea di Gerusalemme. Decine di loro questa mattina sono entrati con la forza nel complesso della moschea di Al-Aqsa nella Gerusalemme occupata, sotto la protezione delle forze di polizia israeliane. Secondo testimoni oculari, i coloni hanno fatto irruzione nella moschea in gruppi, eseguendo rituali talmudici nei suoi cortili. Lo riferisce l’agenzia Wafa.

In concomitanza con l’incursione, la polizia israeliana ha trasformato la Città Vecchia di Gerusalemme in una zona militare pesantemente fortificata. Centinaia di ufficiali sono stati schierati nelle immediate vicinanze dei cancelli della moschea e in tutta la Città Vecchia. Le misure di sicurezza rafforzate includevano rigidi controlli all’accesso dei fedeli.

Per i musulmani la Moschea Al-Aqsa, come le altre, è un tempio sacro per la loro religione e ritengono una profanazione questi gesti provocatori che oggi si calano in un contesto di tensione crescente tra Israele e Palestina.

Sono in corso i preparativi da parte di gruppi affiliati al cosiddetto movimento del “Monte del Tempio” per commemorare quella che chiamano la “Distruzione del Tempio”. I loro piani includono una catena umana attorno alle mura della Città Vecchia programmata per lunedì sera, con l’evento che partirà dal Muro di Buraq e si estenderà verso la Città Vecchia. Questo sarà seguito da una marcia sventolando bandiere. Inoltre, questi gruppi stanno chiedendo una grande incursione nella moschea di Al-Aqsa martedì per celebrare lo stesso evento.

I coloni attaccano i veicoli vicino a Ramallah

Sabato sera 10 Agosto, coloni israeliani hanno attaccato veicoli civili nei pressi dell’ingresso settentrionale della città di Al-Bireh, nella Cisgiordania occupata, secondo fonti di sicurezza palestinesi citate dai media.

Le fonti hanno riferito che un gruppo di coloni si è radunato nei pressi dell’insediamento coloniale di Beit El, situato su terreni di proprietà palestinese a nord di Al-Bireh, e ha iniziato a lanciare pietre contro i veicoli in transito. Non si segnalano feriti o danni materiali.

Strano caso per Trump, atterraggio di emergenza per il suo aereo: “Guasto meccanico”

L’aereo dell’ex presidente Donald Trump è stato costretto venerdì ad un atterraggio di emergenza a causa di un “problema meccanico” mentre era in viaggio per un comizio nel Montana.

L’ex presidente era diretto a Bozeman con il “Trump Force One”, un Boeing 757-200 personale, quando il guasto tecnico ha costretto l’aereo a fare una sosta non programmata a Billings, a circa 150 miglia dalla destinazione. Trump avrebbe dovuto raggiungere Bozeman con un altro aereo in tempo per il raduno, dove era previsto parlasse alle 20, ora locale.

“Il suo aereo ha avuto un problema meccanico e verrà dirottato su Billings, poi proseguirà per Bozeman su un jet privato”, ha detto a Newsweek – citato da altri media -, un funzionario dell’aeroporto internazionale di Billings-Logan.

Quando si dice il caso (o la coincidenza).

Non è la prima volta che cose strane accadono negli ultimi tempi al candidato repubblicano alle presidenziali Usa di novembre 2024. Lo scorso mese di luglio Donald Trump è stato vittima a Butler, in Pennsylvania, di un attentato armato a opera di uno o più cecchini appostati non lontano dal palco dove parlava, sotto lo sguardo impassibile dei servizi segreti che solo dopo che l’attentatore ha sparato una decina di colpi, hanno freddato uno dei killer, Thomas Matthew Crooks, di una ventina d’anni. Nulla si sa degli altri, che pure avrebbero sparato secondo testimonianze.

Sono stati sparati diversi colpi, uno dei quali ha ferito l’ex presidente all’orecchio (a pochi millimetri dalla testa), un altro ha ucciso un pompiere e altri ancora hanno ferito alcuni fan radunati nel prato di Butler.

Trump lo scorso mese ha annunciato il senatore James David Vance (Ohio) come suo compagno di corsa, è stato svelato un 737-800 da utilizzare nella campagna del 2024. Il nuovo aereo, ora decorato con il logo “Trump/Vance”, ha preso il volo per la prima volta nel 2002.

Reggino aggredito da ignoti che lo riducono in fin di vita. Indagini

Un reggino di circa 35 anni è stato gravemente ferito nel corso di una violenta aggressione fisica compiuta da alcuni sconosciuti che hanno agito col volto coperto da passamontagna.

Il pestaggio si è verificato la notte scorsa in una zona periferica e poco popolata situata tra i comuni di Marina di Gioiosa e Gioiosa Ionica, in provincia di Reggio Calabria.

Sconosciuti, al momento, i motivi del pestaggio nel corso del quale la vittima, ora ricoverata in prognosi riservata al Gom di Reggio Calabria, ha riportato varie fratture e ferite in diverse parti del corpo nonché il taglio di una parte della lingua. Indagini sono in corso per risalire agli autori dell’aggressione.

La Russia esorta Israele a cessare gli attacchi contro obiettivi civili a Gaza

Il Ministero degli Esteri russo ha chiesto a Israele di fermare i suoi attacchi contro obiettivi civili a Gaza. In una dichiarazione, la portavoce Maria Zakharova ha espresso profondo shock per il mortale attacco aereo israeliano alla scuola al-Tabin a Gaza City questa mattina presto che ha provocato oltre cento morti e altrettanti di feriti, tra gli sfollati che si erano rifugiati nella struttura.

Zakharova ha sottolineato che tali tragedie compromettono gli sforzi internazionali volti a ridurre l’escalation della guerra e a raggiungere con urgenza un cessate il fuoco e uno scambio di prigionieri.

La diplomatica ha osservato con rammarico che questi attacchi a Gaza, che causano vittime civili, sembrano essere sistematici e ha chiesto a Israele di smettere di colpire siti civili. “Riteniamo che non ci sia e non possa esserci alcuna giustificazione per tali azioni”, ha affermato Zakharova.

L’appello alla moderazione segue un assalto militare israeliano di questa mattina presto alla scuola al-Tabin, che ospitava famiglie sfollate nel quartiere di al-Daraj a Gaza City. L’attacco ha causato l’uccisione di oltre 100 persone e il ferimento di centinaia di altre persone innocenti.

Anche la Francia ha condannato oggi l’attacco aereo israeliano su una scuola nella città di Gaza, che ha provocato la morte di almeno 100 civili palestinesi.

“Da diverse settimane gli edifici scolastici sono ripetutamente presi di mira, con un numero intollerabile di vittime civili”, ha affermato il Ministero francese degli Affari esteri. “Israele deve rispettare il diritto internazionale umanitario”, ha aggiunto.

Israele ha portato avanti la sua offensiva genocida nella Striscia di Gaza devastata dalla guerra ignorando completamente la Corte internazionale di giustizia (ICJ), che ha ordinato a Israele, con una decisione giuridicamente vincolante, di interrompere la sua offensiva militare a Rafah, che potrebbe violare i suoi obblighi ai sensi della Convenzione sul genocidio.

Dal 7 ottobre Israele conduce una guerra devastante a Gaza, uccidendo quasi 40mila palestinesi, per lo più bambini e donne, e ferendone quasi centomila, molti dei quali gravi e mutilati.

Inoltre, almeno 10.000 persone risultano disperse, presumibilmente morte sotto le macerie delle loro case in tutta la Striscia. Le organizzazioni palestinesi e internazionali affermano che la maggior parte delle persone uccise e ferite sono donne e bambini.

L’aggressione israeliana ha anche provocato lo sfollamento forzato di quasi due milioni di persone da tutta la Striscia di Gaza, con la stragrande maggioranza degli sfollati costretti a trasferirsi nella densamente popolata città meridionale di Rafah, vicino al confine con l’Egitto, in quello che è diventato il più grande esodo di massa della Palestina dalla Nakba del 1948.

Catanzaro, detenuti picchiano agente e tentano aggredire un altro recluso

polizia penitenziaria carcere
Archivio

Un un gruppo di detenuti del circuito media sicurezza del carcere di Catanzaro, dopo aver picchiato un agente della Polizia penitenziaria, si è impossessato delle chiavi della sezione per mettere in atto una spedizione punitiva nei confronti di un altro detenuto.

Gli agenti si sono frapposti al gruppo di detenuti ed hanno impedito che riuscissero ad aggredire l’altro recluso.

A renderlo noto sono Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Francesco Ciccone, segretario nazionale.

“Grazie alla professionalità ed al coraggio del personale di polizia penitenziaria che è intervenuto a mani nude a senza alcun mezzo utile a contrastare la furia del gruppo di detenuti facinorosi – affermano i sindacalisti – è stato scongiurato il peggio. Da quanto ci è stato riferito, nove agenti sono stati portati in ospedale, per essere sottoposti alle cure mediche. Riteniamo che sia giunto il momento di fare sul serio nei confronti di questi delinquenti incalliti che non rispettano niente e nessuno”.

“Bisogna dotare immediatamente la polizia penitenziaria del Taser – affermano Durante e Ciccone – o di altro strumento utile per difendersi dai detenuti violenti e per garantire l’ordine e la sicurezza negli istituti. Chiediamo che ai detenuti che si sono resi protagonisti di questo gesto di violenza venga applicato il regime detentivo del 14 bis, per aver messo a rischio l’ordine e la sicurezza dell’istituto”.

Cosenza, uomo si barrica in casa armato di pistola. Prima il panico poi la “cattura”

L’uomo mentre viene bloccato dalle forze dell’ordine e portato in ambulanza

Un uomo dall’apparente età di 40 anni si è barricato in casa armato di pistola pare da solo con la madre convivente. È successo all’Ultimo lotto di via Popilia, popoloso quartiere della periferia di Cosenza.

L’uomo, già noto per episodi del genere, era già andato in escandescenza la scorsa notte quando, sedati gli animi per l’ennesima volta, intorno alle 13 di sabato ha nuovamente inveito minacciosamente contro la madre, poi contro i vicini infine contro i vigili del fuoco e forze dell’ordine accorsi sul posto per sedare l’animosità del giovane. Da quanto appreso, avrebbe minacciato di rompere le tubature del gas. Notizia che non trova tuttavia conferma.

L’uomo a un certo punto si è affacciato dal balcone con un un arma in mano – non è chiaro se una pistola giocattolo o vera ovvero se detenuta legalmente – iniziando a proferire frasi minacciose del tipo: “jativinni ca sinnò v’ammazzo” (andate via sennò vi ammazzo); frasi accompagnate da altre sconnesse e senza senso. Alla vista della pistola nelle mani del soggetto, c’è stato un fuggi fuggi generale dei curiosi sui balconi vicini e nella piazza.

L’uomo caricato dalle forze dell’ordine sull’ambulanza

In pochi minuti sono arrivati anche i carabinieri che insieme ai poliziotti sono saliti al primo piano della palazzina. Entrati di forza nell’appartamento poliziotti e militari hanno disarmato l’uomo trascinandolo di forza in ambulanza.

In questi casi è probabile un Tso (firmato dal sindaco e che vale una settimana), ma non si escludono altre misure, per esempio la custodia in una comunità terapeutica. All’uomo, come da prassi, potrebbe essere contestato il reato di minacce, maltrattamenti e se l’arma dovesse risultare vera, anche la detenzione illegale di armi, sempre non sia detenuta legalmente.

L’uomo sarebbe conosciuto nel quartiere ed ai servizi sociali come un soggetto con problemi ma definito “un uomo buono incapace di fare del male”.
Uno dei tanti in città, in Calabria e in Italia che magari si trova senza un’occupazione e con disagi socio-economici ed esistenziali. E con le istituzioni totalmente assenti a tutti i livelli, sebbene enti ed associazioni siano profumatamente pagati per questi servizi alla persona.

Riciclava e ricettava denaro provento di truffe, arrestato

La Polizia ha eseguito una misura cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal Gip di Cosenza, nei confronti di un cittadino straniero, al momento indagato per riciclaggio.

Le indagini della Polizia Postale, coordinate dalla Procura di Cosenza, sono scaturite dalla denuncia di un imprenditore locale che, indotto in errore da una mail ricevuta da un indirizzo simile a quello di un proprio contatto, aveva versato oltre 30 mila euro in conti che riteneva appartenere ai propri fornitori.

La tempestività della denuncia e l’immediato intervento degli investigatori della Sezione operativa per la sicurezza cibernetica di Cosenza hanno consentito il recupero della somma nella sua interezza.

Gli accertamenti successivi hanno permesso agli investigatori di ricostruire numerosi ulteriori episodi di riciclaggio e ricettazione dei proventi di raggiri online, realizzati nelle forme di “romance scam” – truffa cosiddetta “romantica” che fa leva sui sentimenti ed emozioni di vittime più vulnerabili – e man in the mail – intrusioni abusive nelle caselle di posta elettronica spesso finalizzate al compimento di truffe.

Il provento di queste attività illecite – stimato al momento in alcune centinaia di migliaia di euro – confluiva sui conti dell’indagato. In occasione dell’esecuzione della misura cautelare gli investigatori sono riusciti a recuperare parte delle somme riciclate.

Diplomatico ONU: “Genocidio israeliano a Gaza è più vergognoso dei campi di concentramento”

Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi, ha affermato oggi che Israele sta perpetrando un genocidio contro i palestinesi un quartiere alla volta, un ospedale alla volta, una scuola alla volta e una “zona sicura” alla volta. Lo riportano le agenzie di stampa arabe riprendendo un post del diplomatico su X.

In un tweet Albanese ha affermato: “Nel più grande e vergognoso campo di concentramento del XXI secolo, Israele sta commettendo un genocidio di palestinesi, un quartiere alla volta, un ospedale alla volta, una scuola alla volta, un campo profughi alla volta, una ‘zona sicura’ alla volta, con armi statunitensi ed europee. E tra l’indifferenza di tutte le “nazioni civili”. Che i palestinesi ci perdonino per la nostra incapacità collettiva di proteggerli, onorando il significato più basilare del diritto internazionale.

Albanese ha criticato l’indifferenza della comunità globale verso le atrocità in corso in Israele. Ha sottolineato una lunga storia di uccisioni mirate di palestinesi sia in patria che all’estero, sottolineando che tali azioni non possono restare impunite.

L’esperto delle Nazioni Unite ha sottolineato la necessità di indagini indipendenti e trasparenti e di accertamento delle responsabilità come passi cruciali per raggiungere la pace.

Massacro in scuola per sfollati a Gaza, la ferma condanna dell’Egitto: “Attacco sprezzante”

L’Egitto ha condannato fermamente il massacro mortale che ha colpito la scuola At-Tabe’een a Gaza City questa mattina presto, sottolineando che i continui attacchi contro i civili nella Striscia rappresentano un disprezzo senza precedenti per le disposizioni del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario. Lo riferiscono i media arabi.

In un devastante attacco mattutino, oltre 100 civili sono stati uccisi e decine di altri sono rimasti feriti a seguito di un attacco aereo israeliano sull’istituto.

La scuola, che ospitava famiglie sfollate, è stata colpita dagli aerei da guerra israeliani mentre i civili disarmati stavano celebrando le preghiere dell’alba.

Il Ministero egiziano ha chiesto in una dichiarazione una posizione internazionale unitaria ed efficace che garantisca protezione al popolo palestinese nella Striscia di Gaza e ponga fine agli attacchi contro civili disarmati.

L’Egitto ritiene che la continua commissione di questi crimini su larga scala e l’uccisione deliberata di un numero così elevato di civili disarmati siano la prova concreta dell’assenza di volontà politica da parte israeliana.

Il Ministero ha affermato che l’Egitto è pronto a continuare i contatti con tutte le parti influenti a livello internazionale per garantire l’accesso degli aiuti umanitari alla Striscia di Gaza e a utilizzare tutti i metodi disponibili per fermare l’aggressione.

Intanto, l’amministrazione americana Biden avrebbe stanziato altri centinaia di milioni di dollari in armamenti a Tel Aviv.

Ancora un raid israeliano a Gaza, uccisi oltre 100 civili in una scuola di sfollati

In un devastante attacco di prima mattina, oltre 100 civili sono stati uccisi e decine di altri sono rimasti feriti a seguito di un attacco aereo israeliano alla scuola At-Tabe’een nel quartiere Daraj di Gaza City. Lo riporta l’agenzia di stampa Wafa, ripreso da altri media arabi.

La scuola, che ospitava famiglie sfollate, è stata colpita dagli aerei da guerra israeliani mentre i residenti stavano celebrando le preghiere dell’alba.

Fonti locali citate dall’agenzia riferiscono che l’attacco aereo è avvenuto nelle prime ore del mattino e ha preso di mira la scuola mentre i suoi occupanti si riunivano per le preghiere mattutine.

L”orrore della “più grande democrazia del Medio Oriente” (immagini sensibili)

Nelle immagini postate dall’agenzia Anadolu si nota una distesa di corpi senza vita, corpi gravemente feriti e mutilati, adolescenti e bimbi con gravi ustioni e lesioni sul corpo.

L’aggressione israeliana in corso a Gaza dal 7 ottobre 2023 ha causato finora 39.699 vittime palestinesi accertate, per lo più donne e bambini, oltre a 91.722 feriti.

Migliaia di vittime restano intrappolate sotto le macerie, inaccessibili alle squadre di emergenza e di protezione civile a causa degli attacchi israeliani.

Il raid dell’Idf israeliano è il secondo nel giro di pochi giorni su una scuola di sfollati a Gaza. L’altro giorno era stato sferrato un duplice attacco nell’istituto “Hamama School”. Dopo il primo raid soccorritori e civili sono accorsi per cercare di trarre in salvo superstiti e feriti. Appena l’Idf ha notato la presenza delle squadre di emergenza sul posto ha lanciato un altro attacco mortale, ingannevole, con una strategia degna di una infame trappola ai danni di civili. Le vittime sono state decine, i feriti non si contano.

Olimpiadi, pugile Imane Khelif non supera test genere ma vince l’oro box femminile

L’algerina Imane Khelif, che in precedenza non aveva superato un test di genere, è diventata la vincitrice delle Olimpiadi estive del 2024 a Parigi.

Nella finale del torneo di boxe femminile nella categoria fino a 66 kg, ha sconfitto il cinese Yang Liu. Le medaglie di bronzo sono state vinte da Changcham Suwannaphaeng della Thailandia e Chen Nienchin di Taiwan.

Iman Khelif è balzato agli onori delle cronache internazionali per aver “vinto” il match, può dirsi a tavolino, dopo che l’italiana Angela Carini si è ritirata dopo appena 44 secondi di match: L’algerino ha scagliato un potente gancio che ha tramortito l’azzurra la quale avvicinandosi al team ha detto piangendo: “Non ce la faccio, tira troppo forte e mi fa molto male”.

Si era accesa una accesa disputa sul genere dell’algerina: nessuno ha saputo spiegare nulla, nel concreto, se non il possesso di un passaporto con il genere femminile. Da quanto hanno riportato numerosi commentatori, lei ha dei cromosomi XY (maschio) rispetto a quelli XX (femmina). Khelif per questa ragione era stata esclusa dai mondiali di box lo scorso anno. Evidentemente regolamenti diversi, è stato detto.

Khelif ha portato all’Algeria la sua seconda medaglia d’oro alle Olimpiadi attuali dopo la ginnasta Kaylia Nemours. La maggior parte delle precedenti partite di Khelif ai Giochi sono state accompagnate da scandali. La pugile italiana Angela Carini, appunto, che si è opposta a lui negli ottavi di finale del torneo, si è arresa dopo 46 secondi di combattimento. Quando è stato annunciato il vincitore, si è rifiutata di stringere la mano di Khelif, poi si è inginocchiata al centro del ring e ha iniziato a piangere. Il giorno successivo Carini ha annunciato il suo ritiro dalle olimpiadi.

Il primo ministro italiano Giorgia Meloni ha dichiarato dopo lo scontro che agli atleti con caratteristiche genetiche maschili non dovrebbe essere consentito di partecipare alle competizioni femminili. Allo stesso tempo, il CIO aveva precedentemente sospeso l’IBA dall’ospitare un torneo di boxe a Parigi.

Nei quarti di finale, Khelif ha sconfitto l’ungherese Lutsa Hamori. La trasmissione dell’incontro prevedeva un momento in cui Hamori si lamentava con l’allenatore: “Non posso batterlo, è un uomo”.

La settimana scorsa, il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha approvato la partecipazione di Khelif e Lin Yuting di Taiwan al torneo olimpico femminile, nonostante ai Campionati del mondo del 2023 in India (svoltisi sotto gli auspici dell’IBA) , non abbiano superato il test di genere. Test che ha mostrato la presenza nei loro corpi di cromosomi XY e un aumento del testosterone.

Entrambi gli atleti hanno gareggiato alle Olimpiadi di Tokyo 2021. L’ex capo della commissione medica dell’IBA, il dottor Ioannis Filippatos, ha affermato che i risultati dei test effettuati su Khelif e Yutin mostrano che sono uomini (avrebbero anche gli attributi…).

Come ha spiegato il direttore delle comunicazioni del CIO Mark Adams, gli atleti “hanno un passaporto femminile” e soddisfano tutte le regole per l’ammissione alle Olimpiadi. Ha definito i dubbi sulla loro partecipazione alle competizioni “stigmatizzazione”.

Come ha sottolineato Adams, il comitato è soddisfatto delle regole esistenti e ritiene che abbiano funzionato bene alle ultime Olimpiadi. Ha definito “discriminatori” i test ginecologici di genere sulle atlete, aggiungendo che il CIO non ha intenzione di tornare a tali pratiche. Anche Lin Yuting (categoria di peso fino a 57 kg) è arrivata alla finale, che si svolgerà sabato.

Morto il magistrato Agostino Cordova, condusse inchieste su clan e massoneria

Agostino Cordova

E’ morto ieri sera a Reggio Calabria, all’età di 88 anni, il magistrato Agostino Cordova, già capo delle Procura di Palmi e di Napoli. Cordova, originario di Reggio, viveva negli ultimi anni tra la sua città e Napoli.

Entrato in magistratura nel 1963, è stato pretore a Reggio Calabria, prima al penale e poi al civile, fino al 1970 per poi passare al Tribunale, dove è stato componente il collegio per cinque anni.

Quindi il passaggio all’Ufficio istruzione, dove è rimasto fino al 1980. In quel periodo, ha istruito importanti processi contro le cosche della ‘ndrangheta tra cui quello contro il gruppo cosiddetto “dei 60” capeggiato da Paolo De Stefano, ucciso in un agguato a Reggio Calabria nell’ ottobre del 1985. Il processo si concluse con la condanna di buona parte degli imputati.

Dal 1980 al 1987 Cordova ha presieduto la sezione penale del Tribunale di Reggio Calabria. Nel dicembre del 1987 fu nominato a capo della Procura della Repubblica di Palmi. In quel periodo fece scalpore una sua inchiesta su presunti intrecci tra mafia, politica e massoneria che portò al sequestro di tutti gli elenchi dei massoni del Grande oriente d’Italia (Goi).

Sempre nel suo periodo calabrese un’altra sua indagine su presunte irregolarità negli appalti per la realizzazione della centrale termoelettrica dell’ Enel a Gioia Tauro portò, nel luglio del 1990, al sequestro del cantiere.

Alla scadenza del mandato a Palmi concorse per la Direzione nazionale antimafia ma senza successo e successivamente, nel luglio del 1993, fu nominato procuratore capo a Napoli.

Entra in casa dell’ex moglie e tenta di incendiare la cucina, in cella

Si è introdotto nella casa della moglie da cui è separato danneggiando porte, mobili e suppellettili ed, inoltre, tentando di incendiare il vano cucina senza riuscirci per l’intervento dei carabinieri.

L’uomo, è stato quindi arrestato per violazione del divieto di avvicinamento alla persona offesa ed ai luoghi da lei abitualmente frequentati cui era già sottoposto. Il fatto è accaduto a Mendicino, alle porte di Cosenza.

E’ stata la donna a dare l’allarme dopo essere riuscita a rifugiarsi a casa della figlia. I carabinieri della Compagnia di Cosenza sono intervenuti tempestivamente riuscendo a bloccare l’uomo prima che desse fuoco alla cucina.

L’arrestato, su disposizione del pm di turno della Procura di Cosenza, è stato portato nella Casa circondariale di Cosenza dove si trova in custodia cautelare dopo il giudizio direttissimo davanti al Tribunale di Cosenza.

Bombardamenti israeliani a Gaza, uccisi diversi bambini

Almeno nove palestinesi sono stati uccisi e molti altri sono rimasti feriti venerdì mattina durante incursioni aeree e bombardamenti di artiglieria israeliani che hanno preso di mira varie aree della Striscia di Gaza, segnando il 308° giorno del genocidio israeliano in corso. Lo riferisce l’agenzia di stampa Wafa.

In uno degli attacchi mortali, quattro persone sono state uccise e altre sono rimaste ferite quando le forze israeliane hanno bombardato una casa di proprietà della famiglia Mattar nel campo profughi di Nuseirat, nella zona centrale di Gaza.

Fonti locali hanno riferito che i corpi delle vittime sono stati recuperati e i feriti sono stati trasportati negli ospedali di Al-Awda e Al-Aqsa.

In un altro attacco israeliano al campo profughi di Maghazi, nella zona centrale di Gaza, due persone sono state uccise e molte altre sono rimaste ferite, hanno riferito fonti locali.

Inoltre, le squadre di emergenza hanno recuperato i corpi di due vittime, tra cui un bambino, nella città di Abasan, a est di Khan Younis nella Striscia di Gaza meridionale. Un giovane è stato ucciso dai cecchini israeliani nella stessa zona.

Un altro attacco aereo ha colpito una casa a est del campo profughi di Jabalia, nel nord di Gaza, ferendo 18 persone, tra cui bambini.

Ieri, gli aerei da guerra israeliani hanno effettuato numerosi attacchi aerei su Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale, in concomitanza con i nuovi ordini di evacuazione emessi dall’esercito israeliano per diversi quartieri della città.

L’aggressione israeliana in corso a Gaza dal 7 ottobre 2023 ha finora causato 39.699 vittime palestinesi documentate, per lo più donne e bambini, oltre a 91.722 feriti. Migliaia di vittime rimangono intrappolate sotto le macerie, inaccessibili alle squadre di emergenza e di difesa civile a causa degli attacchi israeliani.

Da Kiev attacco indiscriminato nella regione russa di Kursk, Putin: “Grande Provocazione”

L’attacco ucraino nella regione russa di Kursk è “una provocazione su larga scala”, ha affermato il presidente Vladimir Putin, secondo il quale le forze di Kiev fanno fatto ricorso a “bombardamenti indiscriminati, anche con missili, su strutture civili”. Lo riferisce l’agenzia Interfax.

Il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che Mosca fornirà il massimo sostegno “in tutti i settori” alla regione di Kursk, dove da ieri sono in corso combattimenti tra le forze russe e quelle ucraine che hanno varcato il confine. Lo ha riferito il governatore, Alexei Smirnov, riferendo di una conversazione notturna avuta durante la notte con il presidente. “Migliaia” di residenti delle zone di confine vengono evacuate in queste ore verso altre regioni russe, secondo quanto riferisce l’agenzia Ria Novosti.

L’Ucraina ordina l’evacuazione di 6.000 persone dalle aree vicine a Kursk. Lo ha annunciato il governatore locale. Il capo di Stato maggiore russo, Valery Gerasimov, sostiene che quasi mille soldati ucraini abbiano preso parte all’offensiva ucraina nella regione russa di Kursk e che l’attacco sia stato fermato dalle truppe di Mosca. Lo riportano le agenzie Interfax e Ria Novosti.

Il ministero della Difesa di Mosca ha affermato che nelle ultime 24 ore l’intervento delle truppe di terra e i bombardamenti russi hanno portato all’eliminazione di 260 soldati ucraini e di 50 veicoli corazzati, tra i quali sette carri armati. Secondo il ministero, i bombardamenti russi, che si estendono alla regione ucraina di Sumy, “hanno impedito al nemico di avanzare in profondità nel territorio della Federazione Russa”. Ieri Mosca aveva detto che il tentativo di infiltrazione era condotto da 300 militari ucraini della 22/a brigata meccanizzata.

Secondo le autorità russe, i bombardamenti delle forze di Kiev che hanno preceduto e accompagnato l’attacco hanno provocato almeno 5 morti, tra cui due operatori di un’ambulanza, e 28 feriti, tra i quali alcuni bambini.

Secondo il canale Telegram russo Rybar, vicino alle forze armate, gli ucraini avrebbero preso il controllo di tre piccoli insediamenti: Nikolaevo-Darino, Darino e Sverdiklovo, ma le forze di Mosca sarebbero in difficoltà anche in altre zone. La stessa fonte afferma che circa 400 militari ucraini sono ancora presenti sul territorio russo, mentre altri 2.000 sono concentrati in territorio ucraino a ridosso del confine.

Circa un migliaio di militari ucraini hanno preso parte all’attacco alla regione di Kursk, ha detto Valery Gerasimov, capo di stato maggiore delle forze armate della Federazione Russa.

“Alle cinque e mezza del 6 agosto, unità delle forze armate ucraine che contavano fino a mille persone sono passate all’offensiva con l’obiettivo di impadronirsi di una parte del territorio del distretto di Sudzhansky nella regione di Kursk”, ha detto Gerasimov a mercoledì un incontro al quale parteciperà il presidente russo Vladimir Putin.

“Le azioni delle unità che coprivano il confine di stato insieme alle guardie di frontiera e alle unità di rinforzo, gli attacchi aerei, le forze missilistiche e il fuoco dell’artiglieria hanno fermato l’avanzata del nemico più in profondità nel territorio in direzione di Kursk”, ha detto Gerasimov.

Secondo lui, “attualmente, le unità del gruppo Nord, insieme alle agenzie di frontiera dell’FSB russo, continuano a distruggere il nemico nelle aree direttamente adiacenti al confine russo-ucraino”.

Gerasimov ha detto che le unità che hanno attaccato la regione di Kursk hanno perso almeno 100 persone uccise e 215 ferite. Secondo lui sono state distrutte anche 54 unità di veicoli corazzati, tra cui sette carri armati.

Il capo di stato maggiore delle forze armate russe ha dichiarato che l’operazione nella regione di Kursk si concluderà con la sconfitta delle forze ucraine.

“L’operazione sarà completata sconfiggendo il nemico e raggiungendo il confine di stato”, ha riferito a Putin.

Mosca accusa, Kiev ha aperto un ‘secondo fronte’ in Africa

Mosca ha accusato l’Ucraina di aver aperto “un secondo fronte” in Africa sostenendo “gruppi terroristici”, pochi giorni dopo che i mercenari russi di Wagner e l’esercito maliano hanno subito pesanti perdite per mano di separatisti e jihadisti nel nord del Mali.

“Incapace di sconfiggere la Russia sul campo di battaglia, il regime criminale di (Volodymyr) Zelensky ha deciso di aprire un ‘secondo fronte’ in Africa e sta sostenendo gruppi terroristici in Stati del continente amici di Mosca”, ha denunciato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, citata dall’agenzia Ria Novosti.

Rapina in un ufficio postale, bottino circa 30mila euro. Indagini

ufficio-postale

Due uomini armati e con il volto travisato, hanno compiuto una rapina stamani nell’ufficio postale di Mendicino, centro vicino Cosenza. Secondo le prime stime, il bottino si aggira sui 30 mila euro.

I due, approfittando di un momento in cui il direttore era al di fuori dell’area interdetta, lo hanno minacciato costringendolo a consegnare il denaro, quindi sono fuggiti.

Le indagini sono condotte dai carabinieri che stanno cercando di accertare come i due siano fuggiti. Gli investigatori hanno acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona per cercare di identificare i rapinatori. L’ufficio postale, a causa della rapina, resterà chiuso fino a sabato 10 agosto.

Hamas ha un nuovo leader: si chiama Yahya Sinwar, 61 anni. Plauso dell’Iran

Yahya Sinwar è il nuovo leader politico di Hamas in sostituzione di Ismail Haniyed, assassinato a fine luglio a Teheran. Lo comunica lo stesso movimento citato dai media.

Sinwar, 61 anni, è ritenuto da Israele l’ideatore dell’attacco del 7 ottobre sferrato da Hamas all’interno del territorio israeliano, in cui sono state uccise più di 1.100 persone e più di 200 sono state fatte prigioniere.

“Il movimento di resistenza islamica Hamas annuncia la scelta del comandante Yahya Sinwar come capo dell’ufficio politico del movimento, succedendo al comandante martire Ismail Haniyeh, che Dio abbia pietà di lui”, ha affermato il gruppo in una breve dichiarazione citata dai media arabi.

La successiva campagna militare di Israele a Gaza ha ucciso circa 40.000 palestinesi, tra cui migliaia di donne e bambini, ha costretto quasi l’intera popolazione di 2,3 milioni di persone a sfollare e ha causato una crisi umanitaria senza precedenti, con carestia diffusa ed emergenze sanitarie.

L’attacco israeliano è stato accompagnato anche da segnalazioni di sistematiche violazioni dei diritti umani, come la tortura dei palestinesi, scrive Al-Jazeera.

“Gaza prende le decisioni”

L’assassinio di Haniyeh, quasi certamente compiuto da Israele, ha sconvolto la regione ed è stato visto da molti come un tentativo del governo del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di affossare i tentativi di negoziare un cessate il fuoco, di cui Haniyeh era una figura chiave.

Gli analisti hanno affermato che la sua sostituzione con Sinwar, che è scomparso per lo più dopo l’ attacco del 7 ottobre, è un indicatore del posto centrale che Gaza occupa nella visione politica del gruppo.

Capo esercito Iran: “Sinwar leader determinato”

“La scelta di Hamas di Yahya Sinwar come suo nuovo capo politico potrebbe privare Israele di ogni speranza di sopravvivenza, ha affermato Abdolrahim Mousavi, comandante in capo dell’esercito della Repubblica islamica dell’Iran.

“La selezione di ieri di Yahya Sinwar ha indicato la determinazione dei combattenti palestinesi e di Hamas e il fatto che il regime sionista Israele deve rinunciare alle speranze di sopravvivenza”, ha affermato il generale iraniano citato dall’agenzia di stampa Tasnim . Mousavi ha definito Sinwar uno dei più grandi combattenti per la libertà palestinese.

Il capo di stato maggiore dell’esercito iraniano ha anche avvertito che Israele riceverà una “risposta definitiva e decisiva” per i suoi crimini, tra cui l’assassinio di Ismail Haniyeh a Teheran.

Presidente Iran a Macron: “Usa e Occidente hanno sostenuto l’uccisione di Haniyeh”

Gli Stati Uniti e l’Occidente hanno sostenuto l’uccisione del leader di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran, ha detto il presidente iraniano Masoud Pezeshkian al suo omologo francese, Emmanuel Macron, durante la loro telefonata. Lo riporta la Tass.

“Le azioni criminali e terroristiche del regime sionista di Israele contro la popolazione oppressa e vulnerabile di Gaza e l’uccisione di Haniyeh, ospite ufficiale dell’Iran, mirano a incendiare la regione e, purtroppo, gli Stati Uniti e i paesi occidentali hanno sostenuto questo regime nei suoi crimini, genocidio e massacro, invece di condannarlo”, ha affermato Pezheskian, citato dall’ufficio stampa.

“Se gli Stati Uniti e i paesi occidentali vogliono davvero porre fine alla guerra e all’instabilità nella regione, devono immediatamente smettere di vendere armi e di sostenere il regime sionista e fare pressione su di esso affinché cessi il genocidio e gli attacchi nella Striscia di Gaza e concordi un cessate il fuoco”, ha sottolineato.

Secondo Pezeshkian, i principi chiave della politica estera di Ian sono il rifiuto delle guerre e gli sforzi per la pace nel mondo intero. “In conformità con il diritto internazionale, l’Iran non dirà mai silenzio di fronte alla violazione dei suoi interessi e della sua sicurezza”, ha promesso e ha condannato gli Stati Uniti e l’Occidente per aver praticato doppi standard sostenendo “il regime, che non osserva alcuna norma internazionale”.

Il 31 luglio, il movimento radicale palestinese Hamas ha dichiarato che il presidente del Politburo Yahya Haniyeh è stato ucciso in un attacco israeliano alla sua residenza a Teheran, dove era arrivato per partecipare all’insediamento del presidente iraniano Masoud Pezeshkian. Il Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC, unità militari d’élite dell’Iran) ha dichiarato che Haniyeh è stato ucciso da un razzo a corto raggio con una testata di circa 7 chilogrammi, aggiungendo che il suo assassinio è stato organizzato da Israele con il supporto degli Stati Uniti.

Agguato tra Reggio e Vibo, ferito grave un ventenne

Un 20enne è stato ferito in un agguato compiuto la notte scorsa a San Pietro di Caridà, in provincia di Reggio Calabria, al confine con la provincia di Vibo Valentia.

La vittima, Pietro Morfei, è stata ferita al collo e adesso è ricoverata in prognosi riservata nell’ospedale di Reggio Calabria. Il giovane, comunque, non sarebbe in pericolo di vita.

Morfei si trovava a bordo della sua auto quando è stato raggiunto da un colpo di fucile caricato a pallini. Insieme a lui la fidanzata che ha riportato delle escoriazioni.

Le indagini sono condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo del Gruppo di Gioia Tauro e del Reparto operativo di Reggio che stanno aspettando che il giovane sia in grado di parlare per interrogarlo e cercare di ricostruire la dinamica e il movente del tentato omicidio.

L’inchiesta è coordinata dalla Procura di Palmi ma potrebbe essere trasmessa, per competenza, alla Dda di Reggio Calabria, non escludendo un interessamento anche della Dda di Catanzaro visto che San Pietro di Caridà e Monsoreto di Dinami sono zone al confine con la provincia di Vibo Valentia dove c’è una forte influenza ‘ndranghetista non solo delle cosche reggine ma anche di quelle vibonesi.

Pietro Morfei risulta incensurato ma le modalità dell’agguato fanno pensare a un contesto mafioso che in queste ore è una delle ipotesi al vaglio degli investigatori.

Due anni fa nelle campagne di Monsoreto di Dinami (Vibo Valentia) era stato ucciso Alessandro Morfei, figlio di Pietro Morfei, a sua volta assassinato nel 1998 nella piazzetta del paese. Quest’ultimo è omonimo del giovane ferito ieri sera. (ansa)

Box femminile, Angela Carini abbandona il match contro l’intersessuale Khelif

Sono le olimpiadi woke, ideologicamente arcobaleno e blasfeme: anticristiane. Dalla scandalosa cerimonia di apertura, alla Senna sporca e inquinata, al caso dell’incontro di box femminile tra una donna e un presunto maschietto che ha le generalità femminili stampate solo sul suo passaporto. In molti affermano che Imane Khelif ha cromosomi XY (maschio), altri sostengono che ha il testosterone alto.

L’incontro di boxe dell’altro giorno tra Angela Carini e Khelif è durato pochissimo, appena 46 secondi: l’atleta azzurra si è ritirata ed è fuori dal torneo di boxe femminile dei pesi “welter”. Carini ha deciso di non proseguire dopo essere stata colpita due volte dalla pugile algerina. Poi è scoppiata in lacrime. Sul momento si è capito solo che l’italiana aveva abbandonato il ring, ma poi la spiegazione è lei stessa a darla: “Ero salita sul ring per combattere. Non mi sono arresa, ma un pugno mi ha fatto troppo male e dunque ho detto basta”. Angela Carini spiega così, ancora in lacrime, il suo repentino abbandono nel match contro la pugile algerina iper-androgina (intersessuale, coi cromosomi maschili, ndr) Imane Khelif alle Olimpiadi di Parigi 2024. “Esco a testa alta”, ha aggiunto l’azzurra.  Il caso ha fatto il giro del mondo con commenti sprezzanti verso

Parigi: coach Carini “nessuna premeditazione nel ritiro”
“Sarebbe stato più facile non presentarsi, perché tutta Italia da giorni le chiedeva di non combattere. Ma Angela era motivata e voleva farlo. Certo al sorteggio, quando ha conosciuto l’avversaria, mi ha detto ‘non è giusto’. Ma qui oggi non c’è stata premeditazione”. Il tecnico del pugilato azzurro, Emanuele Renzini, racconta il match della discordia. Carini ha abbandonato dopo “aver preso un pugno, mi ha detto che non se la sentiva che non voleva combattere. Ho provato a dirle di arrivare almeno alla fine della prima ripresa così ci saremmo confrontati, ma niente”

Il caso
La discussione che ne è nata, o meglio il caso, ha avuto sviluppi anche politici e alcuni hanno utilizzato termini poco consoni. Non si può parlare di Imane Khelif come di una atleta trasgender, di un atleta uomo che sceglie di diventare donna ma essenzialmente di regole che hanno permesso all’atleta algerina di far parte del movimento pugilistico femminile da sempre perché appartenente al sesso femminile pur avendo dei livelli di testosterone più alti di altre atlete. Il Cio però poi ammette di non aver fatto test specifici e che Khelife è stata ammessa perché ha passaporto con genere femminile, nonostante appare uomo dalla testa ai piedi, dall’ossatura alla muscolatura, alla forza mascolina e forse anche altro…Insomma, un atleta che potrebbe partecipare anche a discipline adatte agli uomini.

In ogni caso lei si sente donna e ha già fatto altri tornei. Dalle colleghe è stata anche battuta. Dei quattordici incontri giocati nell’arco della sua carriera e disputati tutti nella categoria femminile la boxeur ne ha persi cinque. È successo, per esempio, durante le Olimpiadi Tokyo quando – vinto un solo incontro – fu poi nettamente eliminata ai quarti dall’irlandese Kellie Anne Harrington, poi medaglia d’oro. Successivamente, è stata battuta ancora e sempre da un’irlandese: ai mondiali 2022, a Istanbul, vinse la medaglia d’argento perdendo contro Amy Broadhurst. Khelif, ha avuto una grande pubblicità e ha diviso il mondo a metà. L’algerina punta all’oro olimpico.

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