11 Ottobre 2024

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Ad Altomonte successo per “l’Altrove” di Beppe Grillo

Pieno di pubblico e di risate per Beppe Grillo che ha portato in scena ad Altomonte (Cosenza), in prima assoluta nazionale, il suo nuovo spettacolo, “L’Altrove”.

Lo spettacolo, che stasera sarà replicato a Palmi e martedì a Corigliano Rossano, è distribuito in Calabria dalla “Show Net” di Ruggero Pegna. La serata, malgrado la pioggia insistente, ha registrato un notevole successo.

Il titolo “L’altrove” è legato ad un’altra divertente e irriverente provocazione dell’artista genovese. Dopo aver creato un partito portandolo al governo del Paese, Grillo ha fondato un movimento religioso, denominato appunto “L’Altrove”, annunciato nel suo blog alla vigilia dello scorso Natale: Nel corso dello spettacolo, nel momento in cui la pioggia si è fatta più insistente, Grillo, completamente inzuppato, si è rivolto al cielo chiedendo se tanta acqua fosse una ritorsione per la sfida lanciata.

Tante le risate che hanno accompagnato le varie gag, legate come sempre a temi di attualità locale, nazionale e internazionale. Grillo ha annunciato di essere pronto, grazie all’intelligenza artificiale, a sbarcare anche in Cina, dove è considerato un autentico fenomeno perfino dalle più alte cariche istituzionali, con monologhi perfettamente tradotti in cinese, con la sua stessa voce e la sincronizzazione del labiale.

Dall’ambientalismo, al metaverso, fino appunto all’intelligenza artificiale e alla religione, Grillo ha confermato di non aver perso la “verve” teatrale e la spiazzante ironia che avevano portato ai suoi show una presenza di pubblico da star del rock. Tante sono state pure le improvvisazioni, le interazioni e lo scambio di battute con il sindaco di Altomonte, Giampiero Coppola, e col pubblico, che gli ha rivolto innumerevoli domande su tanti argomenti.

Lo spettacolo si è chiuso con un autentico miracolo dell'”Elevato”, il capo dell’ “Altrove”, che ha trasformato l’acqua di una brocca in chinotto.

Strage di Bologna, De Angelis: “Mambro e Fioravanti sono innocenti”. Polemiche

Bufera su Marcello De Angelis, portavoce del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, dopo che sulla sua pagina fb ha osato dubitare della sentenza per la strage di Bologna, con cui la Cassazione ha condannato Valerio Fioravanti detto Giusva, la moglie Francesca Mambro e Luigi Ciavardini, tutti ex dei Nuclei armati rivoluzionari, gruppo fondato ai tempi della Strategia della tensione degli anni ’70/80, in quanto ritenuti responsabili dell’odioso attentato alla stazione di Bologna il 2 agosto 1980 che causò 85 vittime e duecento feriti.

Per De Angelis – che negli anni Ottanta ha perso il fratello Nanni, morto in carcere in circostanze poco chiare -, i tre ex Nar “sono innocenti” su quel tragico episodio. Sull’ex parlamentare si sono subito scagliati gran parte del mondo politico, in testa il Pd, insieme alla stampa di sinistra. Il post di De Angelis segue la dichiarazione del presidente del Senato Ignazio La Russa, nel giorno della ricorrenza della strage, il quale ha affermato come “la matrice dell’attentato è neofascista”. E Tra le righe, il portavoce, che parla a titolo personale, si riferisce proprio alla dichiarazione del presidente del Senato, che come lui proviene da destra.

Ecco il post di De Angelis: “Il 2 agosto è un giorno molto difficile per chiunque conosca la verità e ami la giustizia, che ogni anno vengono conculcate persino dalle massime autorità dello Stato (e mi assumo fieramente la responsabilità di quanto ho scritto e sono pronto ad affrontarne le conseguenze).

La differenza tra una persona d’onore e uno che non vale niente è il rifiuto di aderire a versioni di comodo quando invece si conosce la verità. E accettare la bugia perché così si può vivere più comodi.

Intendo proclamare al mondo che Cristo NON è morto di freddo e nessuno potrà mai costringermi a accettare il contrario. Così come so per certo che con la strage di Bologna non c’entrano nulla Fioravanti, Mambro e Ciavardini. Non è un’opinione: io lo so con assoluta certezza. E in realtà lo sanno tutti: giornalisti, magistrati e “cariche istituzionali”.

E se io dico la verità, loro – ahimè – mentono. Ma come i martiri cristiani io non accetterò mai di rinnegare la verità per salvarmi dai leoni. Posso dimostrare a chiunque abbia un’intelligenza media e un minimo di onestà intellettuale che Fioravanti, Mambro e Ciavardini non c’entrano nulla con la strage. Dire chi è responsabile non spetta a me, anche se ritengo di avere le idee chiarissime in merito nonché su chi, da più di 40 anni, sia responsabile dei depistaggi.

Mi limito a dire che chi, ogni anno e con toni da crociata, grida al sacrilegio se qualcuno chiede approfondimenti sulla questione ha SICURAMENTE qualcosa da nascondere.
A me, con questo ignobile castello di menzogne, hanno tolto la serenità, gli affetti e una parte fondamentale della vita.
Non riusciranno a farmi rinunciare a proclamare la verità. Costi quel che costi…
Come GioNa tra i flutti non tremo…
Vieni a prendermi balena, non ti temo
E scusate se ve lo dico – col massimo del rispetto e dell’amicizia – a questo post non basta mettere un “mi piace”, dovete rilanciarlo e condividerlo… altrimenti hanno vinto loro, gli apostoli della menzogna…”.

La versione di De Angelis non è la prima in ordine alle responsabilità sulla strage di Bologna. Già il presidente della Repubblica Francesco Cossiga, presidente del Consiglio all’epoca dei fatti, prima della sua scomparsa espresse perplessità sulla sentenza che condannava Mambro, Fioravanti e Ciavardini: “Credo che la verità su Ustica e su Bologna non si saprà mai”, disse a Giovanni Minoli indicando una presunta pista palestinese. Anche il giudice istruttore Rosario Priore, che seguì l’inchiesta sulla strage di Ustica, avvenuta il 27 giugno 1980, disse la stessa cosa.

Dell’estraneità di Fioravanti e Mambro – che hanno ammesso decine di omicidi e per questo condannati a diversi ergastoli ma hanno sempre negato con forza la partecipazione all’infame attentato (ergastolo più, ergastolo meno…) -, ne sono convinti anche esponenti di sinistra, che insieme ad altri hanno fondato il comitato: “E se fossero innocenti?”.

Con l’auto contro un muro, muore un ragazzo di 20 anni

incidente

Un giovane di 20 anni, Salvatore De Marco, è morto in un incidente stradale accaduto lungo la strada provinciale che collega Bovalino e Platì.

De Marco, di Platì, studente universitario, ha perso, per cause in corso d’accertamento, il controllo dell’automobile di cui era alla guida e sulla quale viaggiava da solo.

La vettura è finita fuori strada concludendo la sua corsa contro un muro. La morte del ventenne è stata istantanea. L’intervento del personale del 118 si è rivelato inutile.

Lungo la stessa strada, poco più di un mese fa, in un altro incidente, era morta una donna di 40 anni ed i due figli di 13 e 10 anni.

Armi e munizioni, un arresto e due denunce nel reggino

A Melicucco, un uomo di 36 anni è stato arrestato in flagranza di reato da carabinieri del gruppo di Gioia Tauro poiché ritenuto responsabile di detenzione illegale di armi e munizioni.

I militari hanno effettuato una perquisizione trovando all’interno di uno scooter custodito in una rimessa una pistola, marca Walther, calibro 7,65, completa di due caricatori e 8 proiettili dello stesso calibro.

L’uomo, su disposizione del pm di turno presso la Procura di Palmi è stato sottoposto agli arresti domiciliari e, dopo l’udienza di convalida, il giudice ha confermato la misura con l’applicazione del braccialetto elettronico.

All’interno di un altro veicolo presente nella medesima area, sono state rinvenute 25 cartucce a pallettoni per fucile da caccia calibro 12, per le quali è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Palmi un 67enne, proprietario del mezzo, per l’ipotesi di reato di detenzione illecita di munizioni.

Un altro melicucchese, 44enne, è stato deferito sempre per detenzione illecita di munizioni poiché all’interno di un autocarro di proprietà della sua ditta individuale sono stati rinvenuti due sacchetti in cellophane contenenti munizioni di vario calibro. Quasi 150 proiettili calibro 9×21 mm e 62 cartucce calibro 7,62×39 mm, idonee ad essere utilizzate anche nei fucili mitragliatori automatici.

Infine, in un terreno di proprietà demaniale, sono state rinvenuti e sequestrati oltre 120 proiettili per pistola di vario calibro: 38 Cal. 357 Magnum; 48 calibro 32; 30 9mm, 2 calibro 7,65 mm e 2 calibro 22, nonché 22 cartucce a pallettoni per fucile calibro 12 e anche parti di arma: in particolare, in un calcio artigianale ed un serbatoio per pistola calibro 22.

Viaggiava verso la Sicilia con oltre 65 kg di droga, arrestato un ‘corriere’ a Villa

Era pronto ad imbarcarsi a Villa San Giovanni verso la Sicilia con quasi 66 kg di droga ma è stato scoperto e arrestato dalla Polizia di Stato di Reggio Calabria. Protagonista un italiano di 28 anni, A.L., bloccato agli imbarcaderi e finito in cella con l’accusa di detenzione e trasporto illecito di sostanza stupefacente, aggravati dall’ingente quantità.

Nello specifico, agenti della Squadra mobile di Reggio Calabria erano impegnati a Villa presso gli imbarcaderi dei traghetti diretti in Sicilia, quando pattuglia si è subito resa conto del fatto che, a bordo di un’auto in coda insieme ad altri veicoli tutti in procinto di imbarcarsi sulla nave, vi era un uomo che mostrava un atteggiamento già particolarmente teso e nervoso e, alla vista di un’auto della Polizia di passaggio, si era mostrato ulteriormente preoccupato ed impaziente di salire sul traghetto.

Per tale motivo gli agenti si sono avvicinati e lo hanno invitato a dare le proprie generalità, oltre a fornire i documenti della vettura e la propria patente di guida. In tale circostanza la reazione scomposta dell’uomo, da subito estremamente insofferente, ha indotto gli agenti ad effettuare una perquisizione personale al conducente, poi estesa anche al veicolo.

Nel corso del controllo sono stati rinvenuti nel bagagliaio posteriore della vettura due voluminosi borsoni neri contenenti stupefacente pari a 64,8 chili di hashish e oltre un kg di marijuana.

Dichiarato in arresto, l’uomo è stato tradotto presso la casa circondariale di Arghillà a Reggio Calabria dove rimane dopo l’udienza di convalida del gip che ha confermato la custodia in carcere.

Affittano una stanza per farne un deposito di droga, due arresti a Rende

Questura di Cosenza

Hanno affittato la camera di una struttura ricettiva per farne un deposito di sostanza stupefacente. Così due giovani sono stati arrestati dalla Polizia a Rende per detenzione di quasi 10 kg di hashish e marijuana, nonché uno di loro anche per il possesso di una arma da sparo e munizioni illegalmente detenuti occultati all’interno di un peluche.

Gli agenti della Squadra mobile, seguendo le disposizioni di controlli antidroga del questore di Cosenza Michele Maria Spina, hanno fatto accesso presso la stanza di una struttura ricettiva presa in affitto dagli odierni indagati.

Aperta la stanza gli agenti si sono ritrovati davanti ad un consistente quantitativo di droga e denaro. Pertanto hanno effettuato una perquisizione che ha permesso di rinvenire numerosi panetti e frammenti di hashish, del peso complessivo di oltre 9,5 kg., materiale per il confezionamento della droga in dosi, tra cui una macchina per il confezionamento sottovuoto, oltre alla somma di quasi 5.200 euro considerato provento dell’attività di spaccio.

Le ulteriori attività di perquisizione hanno permesso di rinvenire nel giardino di casa di uno dei due arrestati un revolver calibro 357 Magnum, dotato di cannocchiale, nascosto all’interno di un grosso peluche raffigurante un Panda, arma provento di furto, nonché altri pochi grammi di hashish ed un bilancino elettronico di precisione. Espletate le formalità di rito, i giovani sono stati condotti presso la casa circondariale di Cosenza, su disposizione del pm di turno presso la Procura bruzia.

Imprenditore 62enne del Cosentino arrestato per violenza sessuale

I carabinieri di Lattarico hanno arrestato e posto ai domiciliari dato un imprenditore sessantaduenne di Corigliano ritenuto responsabile di presunta violenza sessuale in danno di una ragazza venticinquenne. L’ordinanza è stata emessa dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Cosenza.

I fatti risalgono al mese di febbraio 2023 e sarebbero avvenuti nel Comune di Lattarico, centro in provincia di Cosenza, dopo che i due avevano cenato assieme in un ristorante della zona.

Dalle indagini espletate dai militari della stazione carabinieri di Lattarico, guidati dal maresciallo Gerardo Paldino, sarebbe emerso che la vittima era stata stordita con la cosiddetta droga di stupro contenuta in una bottiglietta di acqua che le era stata offerta dall’uomo, facendola così cadere in uno stato confusionale, permettendo all’uomo di approfittarne per giungere a un rapporto sessuale completo. Sarebbe stata la stessa giovane a denunciare il fatto all’Arma.

Dopo qualche mese di indagini e riscontri al racconto della donna, l’uomo è stato rintracciato presso la propria abitazione di Corigliano Rossano e sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari.

Il trattore si ribalta sul terreno agricolo, muore un 75enne

Un uomo di 75 anni è morto a Miglierina, in provincia di Catanzaro, dopo essere stato travolto dal trattore che stava conducendo. La vittima stava lavorando in un terreno agricolo quando il mezzo, per cause in corso di accertamento, si è ribaltato non lasciandogli scampo.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri e sanitari del 118 che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell’uomo.

Intervenuta anche una squadra dei Vigili del fuoco del Comando provinciale di Catanzaro che ha provveduto alla messa in sicurezza del sito e del mezzo. Successivamente, dopo l’autorizzazione del magistrato di turno, si è proceduto alla rimozione della salma del settantacinquenne che era rimasta incastrata sotto il mezzo ribaltato.

Calcio, Gravina (Federcalcio): Reggina rischia di ripartire dai Dilettanti

“Quale futuro per la Reggina dopo il ricorso bocciato dal Tar? Il club avrà la possibilità di ricorrere all’articolo 52 comma 10, lo valuteremo insieme con la Lega Dilettanti”.

Parola di Gabriele Gravina, presidente della Federcalcio, al termine del Consiglio federale, riguardo alla possibilità da parte del club amaranto – il cui ricorso per la B è stato bocciato anche dal Tar del Lazio (e attende ora la pronuncia del Consiglio di Stato, ndr) – di ricorrere all’articolo delle NOIF che stabilisce che, in caso di non ammissione al campionato di Serie A, Serie B e Serie C, “previo parere della Commissione all’uopo istituita, consente alla città della società non ammessa di partecipare con una propria società ad un Campionato della LND”.

“Reggio Calabria è una piazza importante ma dobbiamo tener conto dell’equilibrio dei nostri campionati. Se la decisione del Consiglio di stato sui ripescaggi sarà emessa il 29 agosto, siamo abbastanza oltre, rispetto agli anni scorsi, per un applicazione del 52 comma 10. La FIGC, però, è sempre stata molto sensibile a non mortificare piazze importanti”, conclude Gravina.

Non gli rinnovano concessione per lido e minaccia funzionario comunale, arrestato

stabilimento balneare corigliano
archivio

Agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Corigliano Rossano hanno eseguito una misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di un 66enne ritenuto indiziato di tentata estorsione che sarebbe stata posta in essere nei confronti di un funzionario comunale al quale era stato intimato, con gravi minacce, di ritirare il provvedimento di decadenza di una concessione demaniale dove sorge un lido.

Le indagini dei poliziotti sono iniziate dopo la denuncia del dipendente comunale, e avrebbero consentito di raccogliere elementi a suo carico dell’indagato che hanno generato l’emissione della misura restrittiva.

In particolare, nell’ambito delle attività di contrasto al fenomeno dell’occupazione abusiva del suolo demaniale e della conseguenziale assenza di titoli validi, disposta dalla Procura della Repubblica di Castrovillari diretta dal procuratore capo Alessandro D’Alessio, che ha personalmente seguito l’inchiesta, già dal mese di luglio 2022, sono stati eseguiti diversi controlli sul litorale Jonico ed in particolare è stato eseguito un decreto di sequestro preventivo di un lido balnerare che sorge nella zona più centrale del lungomare di Rossano di Sant’Angelo.

Lo stabilimento balneare è stato successivamente dissequestrato e riconsegnato al Comune di Corigliano-Rossano nella persona del sindaco protempore. Conseguentemente, lo scorso 19 luglio, l’ufficio lavori pubblici ha comunicato alle parti interessate l’avvio del procedimento di decadenza delle concessioni demaniali marittime.

Truffa al Sistema sanitario nazionale, indagati un farmacista e 6 medici

archivio

A un farmacista e a sei medici di medicina generale, i carabinieri del Nas di Reggio Calabria hanno notificato un avviso di conclusione indagini relative ad una inchiesta, in codice “Archifarm”, che avrebbe svelato una presunta truffa al Sistema sanitario nazionale.

Le indagini dei militari, condotte dal Novembre 2020 al Luglio 2022, supportate da attività tecniche di intercettazioni telefoniche, acquisizioni e analisi di prescrizioni mediche e documenti contabili, nonché testimonianze di numerosi pazienti, avrebbero permesso di ricostruire che i medici di famiglia, tutti operanti nella Piana di Gioia Tauro, si sarebbero resi protagonisti in concorso con il farmacista della cosiddetta “truffa delle fustelle”, ovvero redigevano ricette mediche per medicinali mai dispensati ai pazienti, del tutto ignari delle prescrizioni a loro carico, ma per i quali comunque veniva illecitamente richiesto il rimborso al sistema sanitario nazionale.

I carabinieri hanno ascoltato numerosi pazienti, tra i quali molti anziani e con gravi patologie, che dichiaravano di non aver mai assunto i farmaci prescritti a loro nome né tanto meno di essersi recati presso la farmacia dove ne risultava la dispensazione.

I militari hanno sottoposto a sequestro penale oltre 2.500 confezioni di farmaci in corso di validità, la maggior parte dei quali destinati alla cura delle patologie da contagio Covid-19, trovati abbandonati sul greto del torrente della località Archi di Reggio Calabria, e di cui circa la metà riconducibili all’attività posta in essere dagli odierni indagati.

Durante la medesima indagine il gip presso il Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della locale Procura, ha emesso un decreto di sequestro preventivo a carico della Farmacia e del rappresentante legale, di quasi 20mila euro, considerato il danno economico che la presunta truffa avrebbe causato ai danni del Sistema sanitario nazionale.

Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di truffa in concorso, falso ideologico e gestione non autorizzata di rifiuti.

Palpeggia una sedicenne durante una festa, arrestato un uomo nel Catanzarese

I Carabinieri della Stazione di Satriano (Catanzaro) hanno arrestato un uomo originario del vibonese, perché ritenuto responsabile di presunta violenza sessuale su una ragazza minorenne.

Secondo quanto ricostruito dai militari dell’Arma, durante una festa di compleanno, l’uomo avrebbe fatto bere dell’alcool alla ragazza – una 16enne della zona -, evidentemente allo scopo di disinibirla per approfittare di compiere atti sessuali contro la sua volontà.

Dopo che l’avrebbe molestata per tutta la sera, avvicinandosi ovunque lei si trovasse, mediante complimenti, secondo l’accusa, l’avrebbe trascinava in una stanza più appartata palpeggiandola anche in prossimità delle parti intime.

Dopo la denuncia della madre della ragazza, le indagini avrebbero consentito di ricostruire, attraverso i racconti della ragazza e la raccolta di testimonianze, la dinamica degli eventi.

Su richiesta della locale Procura della Repubblica il gip presso il Tribunale di Catanzaro ha disposto gli arresti domiciliari a carico dell’uomo.

Cosenza, controlli antidroga della Polizia: un arresto e una denuncia

Auto Polizia

Agenti della Polizia di Stato presso la Questura di Cosenza hanno eseguito diversi controlli in città, finalizzati al contrasto del traffico di sostanze stupefacenti.

Nel corso dei servizi, una persona, con precedenti di polizia, è stata arrestata poiché trovata in possesso di hashish, per un totale di 54 grammi.

In particolare l’uomo è stato sottoposto a controllo da una pattuglia nei pressi della propria abitazione, poiché, alla guida di un veicolo, alla vista dei poliziotti accelerava bruscamente.

Lo stupefacente era occultato all’interno della camera da letto ed una parte invece si trovava addosso all’uomo, nelle parti intime. Durante la perquisizione è stato inoltre rinvenuto altro materiale strumentale all’attività di spaccio.

Agli arresti domiciliari per droga spacciava ancora
Nell’ambito degli stessi servizi, una persona è stata inoltre denunciata per violazione della normativa sugli stupefacenti poiché, al controllo domiciliare, è stato trovato in possesso di marijuana, per un peso complessivo di 130 grammi, oltre che di altro materiale utile per il confezionamento e per la pesatura.

Nella circostanza, è stato accertato che l’uomo, allo stato ristretto presso la propria abitazione in regime di detenzione domiciliare per reati specifici, ha di fatto proseguito nell’attività di spaccio noncurante delle prescrizioni imposte in applicazione della misura.

Espletate le formalità di rito, l’uomo tratto in arresto per la detenzione di hashish è stato condotto presso la propria abitazione e, su disposizione del pm di turno, sottoposto agli arresti domiciliari mentre la persona denunciata, che resta ai domiciliari, è stata altresì segnalata per le condotte in violazione delle prescrizioni imposte. Non si esclude per lui un aggravamento della misura.

Dal Consiglio regionale via libera alla riforma dei Consorzi di bonifica

Consiglio regionale della Calabria

Il Consiglio regionale della Calabria ha approvato a maggioranza, per come emendato e con l’autorizzazione al coordinamento formale, la proposta di legge, d’iniziativa della Giunta, sulla riforma dei Consorzi di bonifica, denominata “Disciplina in materia di ordinamento dei Consorzi di bonifica e di tutela e bonifica del territorio rurale”. L’approvazione è avvenuta per appello nominale su richiesta del consigliere Raffaele Mammoliti, del Pd.

Hanno votato a favore i 21 consiglieri della maggioranza di centrodestra e due della minoranza, Ferdinando Laghi, del gruppo De Magistris presidente, e Francesco Afflitto, del Movimento 5 stelle. Contrari tutti gli altri.

Nell’intervento con cui aveva concluso il dibattito sulla riforma dei Consorzi, il presidente della Giunta, Roberto Occhiuto, aveva annunciato il ritiro della questione di fiducia, ribadendo però la propria volontà di ottenere sul provvedimento “una larga maggioranza”.

“Non ho alcuna intenzione – aveva affermato il Governatore – di mostrare i muscoli, soprattutto nei confronti di una maggioranza che è sempre stata leale nei miei confronti”.

La riforma proposta dalla Giunta prevede la messa in liquidazione degli 11 Consorzi di bonifica attualmente esistenti e l’istituzione di un unico ente articolato in 11 comprensori.

Dossieraggio su politici e alte sfere, rivelati dati su Crosetto. Indagato un finanziere

Dossieraggio illecito su politici e personaggi in vista, questa l’ipotesi sulla quale sta indagando la Procura di Perugia, con sviluppi seguiti personalmente da Raffaele Cantone, il procuratore capo dell’ufficio giudiziario umbro.

Ne danno notizia il Corriere della Sera e Repubblica, citati dall’Ansa, spiegando che gli approfondimenti giudiziari su una notevole mole di accessi abusivi effettuati da un ufficiale della Guardia di Finanza alla banca dati delle Sos – le segnalazioni di operazioni ‘sospette’ che partono dalle banche e finiscono agli inquirenti – hanno preso il via dopo una denuncia presentata dal ministro della Difesa Guido Crosetto, in seguito alla divulgazione di dati che lo riguardavano.

Per competenza il fascicolo, per il possibile coinvolgimento di magistrati in servizio a Roma, è stato trasmesso a Perugia. Il finanziere che ha ammesso gli accessi dicendo che si trattava di una pratica abituale, era ‘in forza’ alla Direzione nazionale antimafia, dove non lavora più ed è indagato per accesso abusivo a sistemi informatici.

Dai primi accertamenti, secondo quanto riportato dai due quotidiani, è emerso che la sua attività non era motivata e supportata da richieste della magistratura. Non è escluso il coinvolgimento di altre persone che potrebbero aver avuto accesso ai dati delle Sos.

Crosetto: “Si voleva condizionare la formazione del Governo”
“Oggi ho letto, su alcuni quotidiani, l’evoluzione di un’indagine giudiziaria nata grazie a una mia denuncia del 31 ottobre 2022. È emersa l’esistenza di un tentativo di condizionare la composizione del nuovo governo attraverso l’acquisizione illecita e la diffusione strumentale di notizie false per attaccarmi. Un sistema di dossieraggio illegittimo”. Così il ministro della Difesa Guido Crosetto, sull’indagine della procura di Perugia per il dossieraggio. “Attendo fiducioso gli accertamenti della magistratura su questa torbida vicenda”, aggiunge.

Il comunicato di Cantone
Si sono “estese rispetto all’ipotesi originaria di violazioni di notizie riservate in danno del ministro Guido Crosetto” le indagini della procura di Perugia su “alcuni” accessi a banche dati pubbliche “da ritenersi presumibilmente non leciti” da parte di un appartenente alla guardia di finanza distaccato presso un gruppo di lavoro che si occupava dello sviluppo di segnalazioni di operazioni sospette presso la procura nazionale antimafia. Lo scrive il procuratore Raffaele Cantone in un comunicato. Sottolineando che sono state già sentite “numerose” persone ed esaminata una “rilevante” quantità di documenti.

Il finanziere, inizialmente in forza al nucleo di polizia tributaria di Roma, era stato individuato nell’ambito degli accertamenti condotti inizialmente dai magistrati della capitale in seguito a una denuncia presentata dal ministro Crosetto nell’ottobre del 2022 in seguito alla pubblicazione su alcuni giornali di notizie riservate relative alla sua precedente attività professionale.

L’appartenente alle Fiamme Gialle era stato quindi “doverosamente iscritto nel registro delle notizie di reato – si legge nella nota – per accesso abusivo a un sistema informatico. Dopo l’interrogatorio, nel quale aveva rivendicato la piena correttezza del suo operato ed essendo emersi anche altri possibili accessi non leciti, la procura di Roma ha trasmesso, ad aprile, il fascicolo a quella di Perugia per “le valutazioni di competenza”. I magistrati umbri sono infatti chiamati a occuparsi di tutti i casi che interessano i loro colleghi romani come persone offese dal reato o indagati.

Un anziano è stato investito a Lamezia, è in prognosi riservata

archivio

Un pensionato di 79 anni è stato investito da un’automobile a Lamezia Terme ed ha riportato gravi ferite. L’incidente si è verificato in via delle Terme.

Il conducente dell’auto si è subito fermato ed ha prestato egli stesso soccorso all’anziano. Sul posto il personale del 118 che, constatando la gravità delle condizioni del ferito, ha chiesto l’intervento dell’elisoccorso, che ha provveduto al trasporto del pensionato nell’ospedale di Catanzaro, dove il 79enne è stato ricoverato con prognosi riservata.

I rilievi sul luogo dell’incidente sono stati effettuati dai carabinieri e dalla polizia locale.

Traffico di droga, è rientrato in Italia narcos calabrese Bartolo Bruzzaniti

E’ rientrato oggi in Italia dal Libano, dove era stato arrestato lo scorso mese, Bartolo Bruzzaniti, di 46 anni, originario di Locri, ritenuto essere uno dei principali broker del narcotraffico internazionale e capace di organizzare traffici, tra il Sud America e l’Italia, per oltre 2 tonnellate di cocaina al mese.

Il ricercato – consegnato, a Beirut, dalle autorità libanesi – è giunto all’aeroporto di Roma Ciampino scortato dal personale dell’Unità I-CAN (Interpol Cooperation Against ‘Ndrangheta) del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia, unitamente ai finanzieri dello Scico e del Nucleo di polizia economico finanziaria di Reggio Calabria. Questi ultimi, d’intesa con la Polaria dello scalo romano, hanno provveduto a notificare il mandato di arresto spiccato, nei suoi confronti, dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, diretta da Giovanni Bombardieri.

Nel mese di ottobre 2022, nell’ambito dell’operazione “Tre Croci”, condotte dal Gico di Reggio Calabria, Bruzzaniti si era sottratto all’esecuzione di una misura cautelare emessa nei confronti di 36 soggetti coinvolti in un presunto traffico internazionale di sostanze stupefacenti aggravato dalla finalità di agevolare la ‘ndrangheta. In quell’occasione, tra l’altro, i finanzieri avevano sequestrato oltre 4 tonnellate di cocaina, così sottraendo alla criminalità organizzata calabrese introiti stimati in 800 milioni di euro.

Con l’arresto del ricercato si chiude il cerchio su tutti i 4 narcotrafficanti di livello mondiale oggetto della misura: Raffaele Imperiale, Bruno Carbone e Antonio Bruzzaniti, fratello di Bartolo, sono stati, in questi mesi, raggiunti dal provvedimento cautelare spiccato dalla Dda reggina. Restava il solo Bartolo Bruzzaniti oltre confine, fino a ieri.

Giunto in Italia è stato immediatamente tradotto nel carcere di Rebibbia. L’arrestato, oltre in quella di Reggio Calabria, è altresì coinvolto in inchieste in materia di narcotraffico condotte – sotto il coordinamento della Procura nazionale antimafia e antiterrorismo, diretta da Giovanni Melillo – dalle Procure distrettuali di Milano, Genova e Napoli.

Calcio, niente da fare per la Reggina, il Tar la esclude dalla B

Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso del Lecco e respinto quello della Reggina per la riammissione al campionato di serie B. Dunque la formazione lombarda, la prossima stagione, militerà nel campionato cadetto, mentre la Reggina per adesso è esclusa dal torneo. Il ricorso è stato bollato dai giudici della giustizia ordinaria come “improcedibile”.

E’ rimasta solo una possibilità per la società amaranto: il Consiglio di Stato, che dovrebbe esprimersi nell’ultima settimana di Agosto, a campionato però già cominciato. Enorme è la delusione dei tifosi del club dello Stretto, che pure aveva conquistato la permanenza in B, e per un soffio non ha partecipato ai playoff.

Saladini: “Ci rifaremo al Consiglio di Stato”

“Siamo tutti stupefatti dalla decisione del Tar”. Lo ha detto Felice Saladini dopo la bocciatura rimediata al Tar che ha respinto il ricorso della Reggina.

“A quanto pare il mondo del calcio è impermeabile anche alle leggi dello Stato – scrive l’imprenditore sui social -. Stiamo vedendo quali sono le conseguenze in tanti Club. leri ero in aula a difendere ancora una volta la Reggina e ho avuto una impressione, che non tutte le proprietà e non tutte le squadre siano uguali. Non potevo credere alle mie orecchie quando ho sentito dire all’avvocato della FIGC che la Reggina non sarebbe stata comunque ammessa”.

“Questo – aggiunge – dopo aver salvato l’anno scorso un club che non poteva iscriversi al campionato e, usando una legge dello Stato, ristrutturato il suo debito garantendo nel corso dell’anno testa, cuore e soldi per dare lustro ad un intero territorio. Dunque pure la collocazione geografica sembra abbia il suo peso». Saladini conclude quindi dicendo di conservare la fiducia nelle istituzioni: “Ci rifaremo al Consiglio di Stato”.

Viaggiava in auto con 8 kg di hashish e mezzo chilo di cocaina, in cella

I carabinieri della Compagnia di Scalea e della stazione di Praia a Mare hanno arrestato a Tortora un 29enne originario di Pagani con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

I Carabinieri, nel corso di uno specifico servizio antidroga condotto anche con autovetture “civetta”, hanno sottoposto a controllo un’autovettura che stava percorrendo a forte velocità via Panoramica, al Porto di Tortora.

Insospettiti da tale circostanza, i militari hanno provveduto a bloccare l’auto. A quel punto, il giovane, vistosi alle strette, ha consegnato spontaneamente uno zaino custodito all’interno del veicolo contenente quasi 8 chilogrammi di hashish (suddivisi in 80 panetti) e 500 grammi di cocaina. Dichiarato in stato di arresto, l’uomo è stato associato presso la casa circondariale di Paola.

Nei giorni scorsi, sempre durante controlli, i militari della Compagnia di Scalea hanno operato altri due arresti per droga, quindi finiti nel carcere di Paola. Si tratta di un 31enne di Praia a Mare, trovato con quasi cento grammi di droga, bilancini e denaro cash, e un 45enne di Napoli finito in manette a Santa Maria del Cedro perché, pur essendo ai domiciliari, nascondeva sotto il materasso cocaina, bilancini e oltre 6mila euro in contanti.

Violenza sessuale e maltrattamenti su ragazza, arrestata la madre e un “amico”

Avrebbe abusato sessualmente della figlia diciottenne dell’amica la quale avrebbe assistito, evidentemente in modo consenziente, a tutte le scene di violenza da parte dell’uomo.

Teatro delle presunte violenze e maltrattamenti, la città di Crotone. Protagonisti un crotonese di 64 anni e una donna di 53, anche lei del posto, madre convivente della vittima.

Entrambi sono stati arrestati dagli agenti della Squadra mobile della Questura di Crotone in esecuzione di un’ordinanza del giudice presso il locale Tribunale emessa su richiesta della Procura. Per il presunto aguzzino si sono aperte le porte del carcere, mentre la madre della ragazza è stata posta ai domiciliari. Dovranno rispondere di maltrattamenti in famiglia e di violenza sessuale aggravata in concorso.

Il provvedimento cautelare è scaturito dagli approfondimenti investigativi effettuati a seguito della denuncia della ragazza, che hanno consentito di far luce su presunte molestie e condotte sessualmente esplicite commesse in ambito domestico, in presenza dell’atteggiamento omissivo della madre.

Inoltre, gli accertamenti svolti hanno consentito di ravvisare i maltrattamenti posti in essere dalla madre della ragazza, dal 2010, quando la giovane era ancora minorenne all’aprile scorso, che hanno indotto la giovane a fuggire dal contesto familiare e trovare rifugio presso l’abitazione di uno zio materno.

Pertanto, la Procura della Repubblica di Crotone, accogliendo le risultanze delle indagini, ha avanzato richiesta di idonea misura cautelare al gip, che ha emesso i provvedimenti cautelari disponendo la custodia cautelare in carcere per l’uomo e gli arresti domiciliari per la mamma della giovane vittima.

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