11 Ottobre 2024

Home Blog Pagina 68

Jenssen (NATO): “Territori a Mosca in cambio dell’accesso di Kiev nell’alleanza”

“L’Ucraina potrebbe dover accettare di rinunciare a parte del suo territorio, oggi occupato dalla Russia, se vuole aderire alla Nato”. È l’ipotesi avanzata da Stian Jenssen, capo di gabinetto del segretario generale dell’Alleanza atlantica Jens Stoltenberg, che è stata duramente attaccata dal ministero degli Esteri di Kiev.

“La Russia sta lottando enormemente da un punto di vista militare e sembra irrealistico che possa conquistare nuovi territori. Ora è piuttosto una questione di cosa l’Ucraina riesca a riprendersi”, ha affermato, lasciando intendere che ci potrebbe essere una via d’accesso alla Nato per l’Ucraina.

“Così si fa il gioco della Russia”
Durissimo il commento del ministero degli Esteri ucraino che ha definito le parole di Jenssen “assolutamente inaccettabili”: “Abbiamo sempre pensato che l’Alleanza, proprio come l’Ucraina, non faccia commerci sui suoi territori”, ha scritto su Facebook il portavoce, Oleh Nikolenko, accusando così la Nato di fare “il gioco della Russia”. “È a beneficio della sicurezza euro-atlantica discutere i modi per accelerare la vittoria dell’Ucraina e ottenere la piena adesione alla Nato”.

Ancora più netto il consigliere presidenziale ucraino, Mykhaylo Podoljak: “Scambiare territori per un ombrello Nato? È ridicolo. Ciò significa scegliere deliberatamente la sconfitta della democrazia, incoraggiare un criminale globale, preservare il regime russo, distruggere il diritto internazionale e tramandare la guerra ad altre generazioni”.

“Dopotutto, perché la Russia dovrebbe abbandonare volontariamente provocazioni e comportamenti tradizionali senza perdere? Ovviamente, se Putin non subisce una sconfitta schiacciante, il regime politico in Russia non cambierà e i criminali di guerra non verranno puniti, la guerra tornerà sicuramente, insieme all’appetito della Russia per altro. I tentativi di preservare l’ordine mondiale e stabilire una ‘cattiva pace’ attraverso il trionfo di Putin non porterà la pace nel mondo, ma porterà sia disonore che guerra”, ha sottolineato Podolyak.

La replica della Nato: “La nostra posizione non è cambiata”
La Nato ha ribadito il suo sostegno a favore dell’integrità territoriale dell’Ucraina dopo la dura reazione di Kiev. “Continueremo a sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario e ci impegniamo a raggiungere una pace giusta e duratura. La posizione dell’Alleanza è chiara e non è cambiata”, ha sottolineato un portavoce della Nato all’emittente statale ucraina Suspilne.

Medvedev: “Se l’Ucraina accetterà di cedere territori, perderà Kiev”

“Se l’Ucraina dovesse accettare di cedere i territori contesi per entrare a far parte della NATO, dovrà rinunciare anche a Kiev”, ha detto sul suo canale Telegram il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev.

Commentando un’osservazione del direttore del gabinetto del segretario generale della Nato, Stian Jenssen, secondo cui l’Ucraina potrebbe entrare a far parte dell’alleanza in caso di concessioni territoriali alla Russia, Medvedev ha scritto: “Perché? L’idea è curiosa. L’unica questione è che tutti i presunti “loro” territori sono altamente discutibili. Per entrare nel blocco [NATO], le autorità di Kiev dovrebbero rinunciare anche alla stessa Kiev, la capitale dell’antica Rus”, ha aggiunto.

“Bene, allora dovrebbero spostare la capitale a Lvov. Se, ovviamente, i polacchi sono d’accordo”, ha osservato Medvedev.

Il direttore dell’ufficio privato del Segretario generale della NATO, Stian Jenssen, ha affermato martedì che l’Ucraina potrebbe diventare un membro della NATO se accettasse di cedere territori che attualmente rifiuta di riconoscere come parte della Russia.

Corigliano, 41enne precipita con la sua auto da banchina in porto e muore

Tragedia nel porto di Corigliano. Un uomo di 41 anni, di cui non si conoscono le generalità, è morto dopo che la sua auto è precipitata in mare dalla banchina.

Dopo una segnalazione della locale Capitaneria di porto sul posto sono giunte squadre dei Vigili del fuoco di Cosenza che una volta appreso di ciò che era successo hanno allertato i colleghi sommozzatori di Taranto e Bari, arrivati in loco con un elicottero del corpo.

I sommozzatori si sono calati in mare e ad una profondità di quasi cinque metri hanno notato la vettura, una Fiat Punto, con all’interno il corpo senza vita dell’uomo. Il corpo del  quarantunenne è stato recuperato e riportato in superficie. I pompieri col supporto di un’autogru hanno in seguito recuperato la vettura. Sul posto anche personale del 118, della Guardia costiera e i carabinieri per gli accertamenti del caso.

Non è chiaro se l’uomo si sia sentito male ed è quindi precipitato in acqua, oppure la sua auto è sbandata finendo in mare da cui, in profondità, non sarebbe riuscito a riemergere. Non si escludono altre ipotesi.

Le indagini per fare luce sulla tragedia sono affidate ai militari dell’Arma coordinati dalla Procura di Castrovillari, che avrebbe disposto l’autopsia per accertare le cause del decesso. Le immagini di videosorveglianza sarebbero già al vaglio degli investigatori.

Scontro tra auto e moto sulla 107 Paola-Crotone, muore un 22enne. Ferita una ragazza

pronto soccorso ambulanza
archivio

Schianto mortale nella notte tra un’auto e una moto sulla strada statale 107 Paola-Crotone, all’altezza di San Fili, in provincia di Cosenza. Il bilancio è di un morto e un ferito.

Per cause in corso di accertamento, i due mezzi si sarebbero scontrati frontalmente. Ad avere la peggio un giovane militare di 22 anni, Giuseppe Bruno, che era alla guida della moto. Purtroppo per lui non c’è stato nulla da fare: è morto pressoché sul colpo. Ferita in modo serio la ragazza che era in sella con la vittima.

La donna, di Taverna di Montalto, è stata scaraventata dal mezzo a due ruote. Trasportata all’Annunziata di Cosenza dai sanitari del 118, la ragazza, 23 anni, è stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico per i traumi subìti. Sarebbe grave.

Per accertare la dinamica dello schianto e ripristinare la viabilità sul tratto interessato, sono intervenuti le squadre Anas, vigili del fuoco e i carabinieri per i rilievi.

Giuseppe Bruno, originario di Rende, era da poco entrato come militare dell’Esercito italiano, destinato a Caserta.

Calcio, si è dimesso a sorpresa il ct della Nazionale Roberto Mancini

Si è dimesso il commissario tecnico della Nazionale di calcio Roberto Mancini. La decisione è arrivata a sorpresa ieri sera con una comunicazione formale del ct alla Figc la quale ne ha preso atto ed ora è in cerca di un sostituto. Non sono chiare le ragioni delle dimissioni, avvenute in pieno Agosto, come un fulmine a ciel sereno. In giornata ha fatto sapere che è andato via per “motivi personali”, ma da indiscrezioni filtrano notizie di un suo futuro impegno in Arabia Saudita. Tuttavia non vi è nulla di confermato.

“La Federazione Italiana Giuoco Calcio – rende noto l’organo sportivo – comunica di aver preso atto delle dimissioni di Roberto Mancini dalla carica di Commissario Tecnico della Nazionale italiana, ricevute ieri nella tarda serata. Si conclude, quindi, una significativa pagina di storia degli Azzurri, iniziata nel maggio 2018 e conclusa con le Finali di Nations League 2023; in mezzo, la vittoria a Euro 2020, un trionfo conquistato da un gruppo nel quale tutti i singoli hanno saputo diventare squadra. Tenuto conto degli importanti e ravvicinati impegni per le qualificazioni a Uefa Euro 2024 (10 e 12 settembre con Nord Macedonia e Ucraina), la Figc comunicherà nei prossimi giorni il nome del nuovo ct della Nazionale”.

Le indiscrezioni sul possibile sostituto di Roberto Mancini alla guida della Nazionale azzurra riportano in particolare i nomi di Conte e Spalletti, ma si fanno anche altri nomi.

L’avventura di Roberto Mancini è durata 1918 giorni, 5 anni e tre mesi. È il terzo commissario tecnico più longevo della storia della nazionale, dopo Vittorio Pozzo ed Enzo Bearzot. Il ct dimissionario era stato annunciato il 14 maggio 2018, sei mesi dopo il ko con la Svezia e la mancata qualificazione al mondiali di Russia 2018. In cinque anni di lavoro, Mancini ha guidato gli azzurri in 61 occasioni, realizzando una media vittorie fra le più alte in assoluto. Il bilancio recita 37 vittorie, 15 pareggi e 9 sconfitte. In mezzo una striscia di 37 risultati utili consecutivi e soprattutto un Europeo vinto a Wembley contro l’Inghilterra. Resta però indelebile anche la mancata qualificazione ai Mondiali di Qatar 2022 con gli azzurri finiti dietro la Svizzera nel girone e poi sconfitti a Palermo dalla Macedonia del Nord.

Ministro dello Sport Abodi dispiaciuto e perplesso
“Sorpreso, dispiaciuto, perplesso”. Lo dice il ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi in merito alle dimissioni del ct della nazionale Roberto Mancini. “Il tempo aiuterà a comprendere le ragioni di questa scelta e della tempistica. Un ringraziamento a Roberto Mancini per quello che ha fatto e dato da ct della nostra Nazionale in questi anni”.

L’ex portiere azzurro Dino Zoff: “Sono stupito, attendo le motivazione della decisione”
“Mi stupiscono le dimissioni di Mancini visto che una settimana fa era stato nominato coordinatore di tutte le nazionali, aspetto da lui o dalla Figc i motivi di questa decisione. Di sicuro ha fatto un buon lavoro, il titolo europeo conquistato dopo oltre 50 anni è stato un grande colpo, certo la mancata qualificazione al Mondiale in un bilancio non può pesare e tanto”. Lo dice all’Adnkronos l’ex ct della Nazionale italiana Dino Zoff, in merito alle dimissioni da commissario tecnico di Roberto Mancini. “Non voglio sbilanciarmi su un suo possibile sostituto, leggo che già si fanno in nomi di Conte e Spalletti, ottimi allenatori di sicuro. Sono fiducioso che la Federazione saprà trovare un tecnico all’altezza come merita la storia della nostra nazionale”, aggiunge Zoff.

Carceri, detenuto si suicida in cella. Indaga la procura

Il Carcere di Rossano

Un detenuto di 44 anni, originario di Lamezia Terme (Catanzaro), è stato trovato morto nella sua cella del carcere di Rossano, in Calabria. Secondo quanto si è potuto apprendere l’uomo si sarebbe tolto la vita.

Sulla vicenda ha aperto un fascicolo la Procura di Castrovillari che avrebbe anche disposto il sequestro della salma. Il quarantaquattrenne si trovava nel carcere di Rossano dallo scorso febbraio perché coinvolto nell’operazione Svevia, operazione antidroga condotta dalla Guardia di finanza con il coordinamento della Dda di Catanzaro.

Nell’ambito di quella operazione vennero indagati 55 soggetti ritenuti componenti di una presunta rete di spacciatori. In particolare, 40 persone finirono in carcere, 6 ai domiciliari e per tre di loro fu disposta la misura di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Nell’ordinanza si faceva riferimento ad un’organizzazione armata dedita al traffico di droga, legata alle principali cosche di Lamezia Terme, in particolare alla ‘ndrina Giampà, e che aveva rapporti in provincia di Reggio Calabria, a Rosarno e San Luca, e anche Roma.

Frontale sulla statale 106, un morto e tre feriti

E’ di un morto e tre feriti il bilancio di un incidente stradale avvenuto prima di mezzanotte sulla statale 106, nel territorio di Cutro, in provincia di Crotone.

Per cause in corso di accertamento, a scontrarsi frontalmente, in località Trafinello in prossimità del bivio per Cutro, una Lancia Musa ed una Nissan Qashqai.

A bordo della Lancia viaggiava un nucleo familiare di tre persone. Il conducente purtroppo è deceduto sul colpo, mentre la moglie e la figlia minorenne sono invece rimasti feriti.

I Vigili del fuoco li hanno estratti dall’abitacolo affidandoli ai sanitari del 118 per le cure del caso e successivo trasporto nel nosocomio di Crotone.

Anche la giovane conducente della Nissan, ferita, è stata trasportata in ospedale.

La statale 106 è rimasta chiusa al traffico sino al termine delle operazioni di soccorso. Oltre ai pompieri e al 118, sul posto sono giunti gli agenti della Polizia Stradale per i rilievi del tragico sinistro.

‘Ndrangheta, otto arresti per la latitanza di Domenico Crea

blitz polizia ndrangheta

Agenti della Polizia di Stato di Reggio Calabria hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip su richiesta della Direzione distrettuale antimafia – diretta dal procuratore Giovanni Bombardieri -, a carico di 8 persone indiziate, a diverso titolo, dei reati di associazione mafiosa, favoreggiamento personale e procurata inosservanza di pena, aggravati dalle finalità mafiose.

Oltre ai destinatari dei provvedimenti restrittivi, nel procedimento penale risultano indagati, in stato di libertà, ulteriori 7 soggetti coinvolti per i soli reati di favoreggiamento personale e procurata inosservanza di pena, aggravati dalle finalità mafiose. L’operazione è chiamata “Declino”.

Le indagini, condotte da personale della Squadra mobile e dall’attuale Sezione investigativa di Reggio Calabria sotto le direttive della Procura della Repubblica, hanno permesso, in particolare, attraverso numerosi servizi tecnici di intercettazione, di individuare i presunti appartenenti alla cosca Crea di Rizziconi, che si sono occupati, tra le altre cose, di gestire la latitanza di Domenico Crea, classe ‘82, catturato dalla Polizia di Stato a Ricadi (Vibo) il 2 agosto del 2019, dopo oltre 4 anni di latitanza.

Al momento della cattura, Domenico Crea – ritenuto reggente del sodalizio in ragione dello stato di detenzione del padre Teodoro e del fratello Giuseppe, quest’ultimo arrestato dopo oltre un decennio di irreperibilità -, era ricercato per diversi provvedimenti restrittivi tra i quali figurava una condanna ad oltre 21 anni di reclusione per associazione mafiosa ed estorsione.

Per come emerso dalle indagini la latitanza di Domenico Crea era protetta da una articolata rete di fidati sodali, tra i quali Domenico Pillari ( che si è avvalso della fattiva collaborazione del figlio Giovanni) e Rocco Versace, già condannati in passato per aver favorito la latitanza dell’anziano boss Teodoro, che al contempo si occupavano di garantire l’operatività del sodalizio attraverso la veicolazione di messaggi verso esponenti di altre articolazioni criminali, fornendo ausilio ed appoggio all’allora giovanissimo Teodoro Crea, successivamente tratto in arresto nel corso dell’operazione Nuova Narcos Europea, interponendosi nelle trattative di compravendita dei terreni storicamente condizionata dai diktat mafiosi.

In ordine alla circostanza che Domenico Crea abbia trascorso gran parte della sua latitanza in provincia di Vibo Valentia, le indagini hanno evidenziato il presunto coinvolgimento di Luigi Mancuso e Pasquale Gallone, condannati nei mesi scorsi, in primo grado, nell’ambito del processo Rinascita-Scott, rispettivamente alla pena di anni 21 e di anni 20 di reclusione, il primo perché ritenuto al vertice dell’omonima consorteria ed il secondo quale elemento apicale della cosca di Limbadi. Nella presente indagine risultano colpiti, pertanto, da misura cautelare per aver favorito la latitanza di Domenico Crea, almeno fino al mese di dicembre 2018. A mantenere i rapporti con Mancuso e Gallone, allora liberi, era ancora Domenico Pillari, attraverso la mediazione dell’indagato Antonino Rottura.

Tra i destinatari della misura cautelare figurano ancora il citato Rocco Versace e Francesco Candiloro, già detenuti in quanto tratti in arresto nel mese di ottobre del 2021, nell’ambito di indagini condotte dalla Direzione distrettuale antimafia di Ancona, perché ritenuti coinvolti nell’omicidio di Marcello Bruzzese (fratello del collaboratore Girolamo Biagio Bruzzese) avvenuto il 25 Dicembre 2018 a Pesaro. Proprio per tale fatto di sangue, Francesco Candiloro, in primo grado è stato condannato, in abbreviato, alla pena dell’ergastolo, mentre per Versace è in corso il processo con rito ordinario. Candiloro è stato raggiunto stamane da altra ordinanza in carcere chiesta e ottenuta dalla Dda di Catanzaro perché considerato uno dei presunti responsabili del tentato omicidio dell’imprenditore Pasquale Inzitari, di Rizziconi, avvenuto a Corigliano Rossano, nel Cosentino, nel luglio 2017.

L’assassinio di Marcello Bruzzese, così come ulteriori progetti di attentato, per i quali Candiloro, sempre ad ottobre del 2021, è stato attinto da un fermo di indiziato di delitto disposto dalla Direzione distrettuale antimafia di Brescia, sono ritenuti, sulla base del quadro indiziario acquisito, azioni ritorsive rientranti nel programma criminoso della cosca Crea.

Per tali ragioni veniva avviato un proficuo scambio informativo ed un coordinamento investigativo con le Direzioni distrettuali antimafia di Brescia ed Ancona, che permetteva di arricchire e consolidare il quadro indiziario, anche con le dichiarazioni di due degli indagati del procedimento bresciano, che nel frattempo manifestavano la volontà di collaborare con la giustizia, confermando l’ipotesi che l’omicidio Bruzzese e gli ulteriori propositi omicidiari scaturivano da ordini impartiti dai vertici della cosca Crea.

Per le stesse motivazioni, veniva avviato un coordinamento investigativo anche con la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, diretta dal Procuratore Nicola Gratteri, titolare di procedimenti relativi ad ulteriori fatti delittuosi inquadrati nel programma criminoso della cosca Crea, per i quali la Procura di Catanzaro, ha richiesto ed ottenuto dal giudice un’ordinanza di custodia cautelare che è stata eseguita nelle scorse ore, contestualmente ai provvedimenti emessi dal gip reggino.

Nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Reggio Calabria, oltre all’esecuzione delle misure restrittive, sono state eseguiti anche diversi decreti di perquisizione, in particolare a carico degli indagati in stato di libertà.

La fase finale dell’operazione è stata supportata da personale dalle Squadre mobili di Bologna, Nuoro e Vibo Valentia e dalle Sezioni investigative anticrimine di Milano, Catanzaro e L’Aquila, da equipaggi del Reparto prevenzione crimine e dal gabinetto Polizia scientifica.

‘Ndrangheta, arrestate 4 persone per il tentato omicidio di un imprenditore

Avrebbero attentato alla vita di un imprenditore e politico reggino per favorire un clan di ‘ndrangheta. La svolta del fatto di sangue, avvenuto a Corigliano-Rossano, nel Cosentino, il 25 luglio 2017, è arrivata dopo anni di indagini dei carabinieri che hanno arrestato i presunti autori ritenuti a vario titolo responsabili del tentato omicidio di Pasquale Inzitari, di 63 anni, già consigliere provinciale di Reggio Calabria ed ex vicesindaco di Rizziconi, evidentemente considerato un “ostacolo” alle attività criminali della cosca Crea, attiva nel centro reggino.

Le indagini sono state svolte dai militari del Reparto territoriale dei carabinieri di Corigliano Rossano, sotto il coordinamento investigativo della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri.

Quattro le ordinanze di custodia cautelare, due in carcere e due ai domiciliari. I destinatari della misura sono Francesco Candiloro, di 44 anni e Michelangelo Tripodi, di 45, già detenuti per un altro delitto: quello di Marcello Bruzzese, fratello del collaboratore di Giustizia Girolamo Biagio Bruzzese, avvenuto il 25 dicembre 2008, a Pesaro. Omicidio per cui in primo grado sono stati condannati all’ergastolo. Ai domiciliari sono invece finiti Gianenrico Formosa, di 52 anni, e Antonio Domenico Scarcella, di 56. Candiloro e Tripodi erano sati arrestati nel 2021. Candiloro stamane è stato destinatario di un’altra misura in carcere, da parte della Dda di Reggio, perché ritenuto uno dei favoreggiatori della latitanza di Domenico Crea.

Gli accertamenti tesi ad identificare gli autori del gravissimo fatto sangue – spiega una nota della Dda -, scongiurato solo da una serie di circostanze favorevoli, sono stati effettuati sin dalle fasi immediatamente successive all’azione dei killer. Dai primi approfondimenti emerse che quella sera di luglio del 2017, nel piazzale del centro commerciale “I Portali” di Corigliano Rossano, un commando di professionisti del crimine, dopo aver effettuato i sopralluoghi dell’area, aveva attuato un piano studiato nei dettagli per attentare alla vita dell’imprenditore reggino.

I componenti del commando avevano atteso l’imprenditore all’esterno, dove una volta intercettato lo avevano seguito a bordo di un potente motociclo. In quel parcheggio era poi iniziata l’azione di fuoco dei malviventi, che non era andata a segno solo per la pronta reazione di quella che era stata individuata come la vittima della spedizione.

Una serie di colpi esplosi all’indirizzo dell’imprenditore tra la gente, che quella sera era presente nel piazzale condiviso tra le numerose attività del complesso commerciale. In quella fase l’obiettivo dei killer era riuscito a sottrarsi dall’azione di fuoco rifugiandosi all’interno di uno degli esercizi commerciali presenti.

Le indagini condotte, riaperte e finalizzate negli ultimi mesi, hanno permesso di dimostrare, in termini di gravità indiziaria, che la “spedizione” era stata attuata allo scopo di agevolare l’attività mafiosa della della cosca Crea di Rizziconi. Le indagini sviluppatesi nel tempo con il ricorso a delle complesse tecniche investigative, avrebbe permesso di raccogliere una serie di evidenze probatorie concordanti.

La vittima dell’agguato, Pasquale Inzitari, è inoltre il padre di Francesco Maria Inzitari, ucciso nel dicembre del 2009, quando aveva 18 anni, mentre si trovava davanti ad una pizzeria di Taurianova, in provincia di Reggio Calabria.

Con lo scooter trasportano 4 kg di droga, arrestati

I carabinieri di Castrovillari hanno arrestato due persone ritenute responsabili di detenzione di stupefacenti ai fini dello spaccio.

I militari stavano effettuando un posto di controllo nel comune di Castrovillari, quando hanno notato che uno scooter con a bordo due persone aumentava improvvisamente la velocità tentando di evitare il controllo.

La manovra è stata bloccata dai militari dell’Arma che, dopo aver identificato i soggetti ed al termine delle operazioni di perquisizione, hanno rinvenuto una busta da spesa con all’interno 4 kg di hashish. La droga era suddivisa in 40 panetti confezionati con pellicola trasparente, ciascuno con un’etichetta identificativa.

Dopo le formalità di rito, i due sono stati tradotti presso la casa circondariale di Castrovillari, in attesa dell’udienza di convalida. Le indagini sono in corso per delineare il canale di approvvigionamento e la destinazione sul mercato al dettaglio, per i quali sarà indispensabile esaminare le etichette riportate su ogni panetto di droga.

‘Ndrangheta, sequestrati beni per 2 milioni ad un commercialista

Beni per due milioni di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza ad un commercialista di Melito Porto Salvo (Reggio Calabria), Giuseppe Errigo, di 60 anni, perché accusato di essere stato al servizio della cosca di ‘ndrangheta Iamonte.

Il provvedimento è stato emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, presieduta da Natina Pratticò, su richiesta del procuratore della Repubblica Giovanni Bombardieri e dell’aggiunto Stefano Musolino.

Errigo, nel 2007, era stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta “Ramo Spezzato” e nel 2015 era stato condannato definitivamente a 3 anni e 8 mesi di reclusione con l’accusa di associazione per delinquere di tipo mafioso ed intestazione fittizia di beni.

Secondo l’accusa, il commercialista, in stretto contatto con la cosca Iamonte, avrebbe fornito “consigli e suggerimenti” al capo del gruppo criminale, Nino Iamonte.

Quest’ultimo, sempre a detta dell’accusa, è stato “stabilmente coadiuvato” dal commercialista, che, secondo quanto è scritto nel decreto di sequestro, “ha fornito a Iamonte, e dunque all’omonima cosca, un concreto e consapevole apporto destinato a rafforzare il peso economico del sodalizio e la capacità di condizionare, attraverso forme di partecipazione solo apparentemente lecite, larghi settori dell’economia legale”.

I beni sequestrati consistono in 7 fabbricati ubicati a Melito Porto Salvo ed intestati fittiziamente allo stesso commercialista e ad alcuni suoi familiari.

Catanzaro, nasce la nuova giunta Fiorita. “Maggioranza stabile. L’anatra non è più zoppa”

La nuova giunta Fiorita

Il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita ha ufficializzato ieri pomeriggio la nuova Giunta comunale, la seconda dopo la vittoria delle elezioni amministrative a fine giugno 2022. Sono tre le novità rispetto alla precedente formulazione dell’esecutivo: in Giunta entrano Giuseppina Pino, che ha la delega alle Politiche sociali, il consigliere comunale Giorgio Arcuri, che ha la delega all’Ambiente, e il consigliere comunale Nunzio Belcaro, che ha la delega all’istruzione e allo sport. I tre subentrano a Venturino Lazzaro, Nino Cosentino (che si sono dimessi nei giorni scorsi) e Aldo Casalinuovo, il cui mandato è stato revocato dal sindaco Fiorita: Pino e Arcuri sono espressione de “Noi Moderati”, Belcaro è espressione di “Cambiavento”, il movimento fondato dal sindaco Fiorita. Confermati in Giunta il vicesindaco con delega all’Urbanistica Giusi Iemma, presidente regionale del Pd, Marinella Giordano (Personale e Polizia municipale), Maria Mongiardo (Bilancio), Donatella Monteverdi (Cultura), Antonio Borelli (Attività economiche), Raffaele Scalise (Lavori pubblici).

La nuova Giunta comunale è il frutto di un accordo tra Fiorita e “Noi Moderati” guidati dal consigliere regionale Antonello Talerico, accordo che consente a Talerico di portare da uno a tre gli assessori della sua area in Giunta e soprattutto consente a Fiorita di avere una maggioranza più stabile rispetto al primo anno di consiliatura: nel 2022 infatti Fiorita era stato eletto sindaco ma senza avere la maggioranza in Consiglio comunale, maggioranza che invece ora Fiorita numericamente ha. Secondo gli analisti politici, peraltro, questa nuova Giunta determinerebbe uno spostamento della coalizione di Fiorita dall’originario profilo più marcatamente di centrosinistra a un profilo moderato e centrista: “lettura”, questa, non condivisa da Fiorita.

“Noi -ha esordito Fiorita- avevamo una necessità, che era quella di dare stabilità al nostro governo della città. La maggioranza che chiamo del 27 giugno, perché è quella che ha vinto il ballottaggio nello stesso giorno della prima promozione in serie A del Catanzaro, non è cambiata, e oggi registra solo un ampliamento di una sua componente, quella più moderata, che fa capo al consigliere Talerico, che ci fa raggiungere l’obiettivo della stabilità, e questo -ha rilevato Fiorita- è sicuramente un dato molto positivo. In questi mesi abbiamo anche cercato di dialogare con tante altre forze perché sappiamo che le emergenze che vive questa città richiedono anche un coinvolgimento più ampio possibile e questo avrebbe potuto anche portare a un allargamento diverso e maggiore, ma non è andata così. Quindi -ha proseguito il sindaco di Catanzaro- l’impianto resta sostanzialmente lo stesso, non c’è nessun cambio programmatico, non c’è nessuno snaturamento del progetto che ha vinto le elezioni il 27 giugno 2022. C’è -credo, spero- una maggiore solidità in Consiglio che ci dà una maggiore serenità. L’anatra non è più zoppa…”. Un passaggio poi Fiorita lo ha riservato ai tre suoi ex assessori Lazzaro, Casalinuovo e Cosentino, ringraziandoli per il lavoro fatto ed esprimendo “il rammarico per non averli più al nostro fianco. Siamo tutti sotto esame, anche io, tra un anno faremo di nuovo un tagliando per vedere se gli obiettivi prefissati e assegnati sono stati raggiunti. Questa situazione -ha osservato il sindaco di Catanzaro- è stata anche condizionata dalla scelta di dimettersi di due assessori, ma ho sempre immaginato che questa valutazione andasse fatta, e, per quanto scomoda, è nelle mie prerogative. Io devo dare alla città il governo migliore possibile e quindi devo sempre fare delle valutazioni sulla Giunta”.

A 5 anni dalla tragedia del Raganello, il sindaco di Civita spera nel dissequestro delle Gole

Torrente Gole del Raganello
archivio

“Siamo speranzosi che presto possa tornare a essere fruibile un bene identitario di Civita come le Gole del Raganello. Siamo fiduciosi che possa essere rivista la decisione del sequestro delle Gole del Raganello assunta subito dopo la tragedia del 20 agosto 2018, anche perché in altri luoghi di Italia, per tragedie simili, sono state assunte decisioni differenti da quella riservata alle Gole del Raganello”.

Ad affermarlo è stato il sindaco di Civita, Alessandro Tocci, nel corso dell’ultima seduta di consiglio comunale riguardante la fruibilità, la sicurezza e l’accesso alle gole. Il punto all’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità.

Il sindaco Tocci auspica “che quanto prima le Gole del Raganello possano ritornare “libere” ed essere riconsegnate ai tanti turisti che vengono a Civita con l’intento di visitarle”.

‘Ndrangheta, sequestrati beni per 700 mila euro a esponente clan del Vibonese

Beni mobili e immobili per un valore stimato di oltre 700mila euro sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza di Vibo Valentia a un uomo ritenuto esponente apicale di un noto locale di ‘ndrangheta attivo nel Vibonese, già condannato per mafia.

Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Catanzaro – Sezione seconda penale misure di prevenzione, su richiesta della Dda di Catanzaro.

Le indagini, coordinate dalla Procura guidata da Nicola Gratteri, si sono sviluppate in mirati accertamenti orientati all’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale nei confronti dell’uomo, condannato, con sentenza definitiva, рег reati di associazione mafiosa е traffico di sostanze stupefacenti.

Gli accertamenti patrimoniali, che sono stati estesi anche аІ nucleo familiare nonché а terzi intestatari fittizi di beni, hanno consentito di rilevare, nel periodo oggetto di investigazione, una costante sperequazione patrimoniale, ovvero l’incompatibilità del patrimonio accertato rispetto аІІа lecita capacita reddituale dichiarata.

Il sequestro, operato ai fini della confisca, ha riguardato 6 fabbгicati; un tеггепо; il compeпdio azieпdale di uпа Ditta, орегапtе пеІ settoгe del “Commeгcio di autovetture е di autoveicoli leggeгi”, costituito da 25 autoveicoli; dispoпibilità fіпапzіагіе di vагіа natura, deteпute dall’uomo е dai compoпenti del suo nucleo familiaгe, pгesso vагі istituti di Credito.

Incidente tra un’auto e una moto, morto un ragazzo

ambulanza

Un ventiduenne Gabriele Basile è morto nello scontro tra la moto di cui era alla guida e un’autovettura, verificatosi lungo il vecchio tracciato della statale ionica 106 al confine tra i comuni di Trebisacce e Amendolara, nel Cosentino.
   
L’incidente stradale è avvenuto, per cause che sono in corso di accertamento, all’altezza del bivio per Albidona.
   
Inutile si è rivelato l’intervento tempestivo dei sanitari del Suem 118 che non hanno potuto fare altro che accertare il decesso del giovane.

Gabriele Basile, che lavorava in un supermercato della zona, era di Amendolara così come la donna alla guida della vettura coinvolta nell’impatto.

Appicca fuoco in un canneto, arrestato un piromane

Avrebbe acceso tre focolai in un canneto ma sarebbe stato colto in flagrante da un drone in dotazione alla Regione Calabria e utilizzato nel progetto “tolleranza zero”.

Un uomo di Curinga, in provincia di Catanzaro, è stato arrestato e posto ai domiciliari dai carabinieri della Stazione di Curinga e del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Girifalco.

L’arresto è stato fatto in esecuzione di un’ordinanza emessa dal Tribunale di Lamezia Terme a seguito delle attività investigative condotte dai carabinieri forestali Nipaaf di Catanzaro in sinergia con la Presidenza della Regione Calabria.

La vicenda risale allo scorso 23 luglio in una settimana caratterizzata da un alto rischio di incendi a causa delle elevate temperature registratesi in quei giorni. Da quanto emerso dalle indagini la persona arrestata è stata sorpresa dal drone alla base del canneto posto in località Scarcia nel comune di Curinga mentre appiccava le fiamme. L’uomo, in base alle immagini registrate, ha pure tentato di colpire con delle pietre il drone nell’intento di neutralizzarlo.

Basta vittime sulla 106: “Autovelox anomali. Annullate 4 multe su 5”. Quattro esposti

L’Organizzazione di volontariato “Basta Vittime sulla Strada Statale 106” ha presentato quattro esposti, rispettivamente, al procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari, al procuratore di Crotone, al procuratore di Catanzaro e al procuratore della Repubblica presso il tribunale di Reggio Calabria. Lo fa sapere una nota della stessa associazione.

Tutti gli esposti sono stati inviati per conoscenza anche al presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio dei ministri, al ministro della Pubblica amministrazione, al ministro degli Interni, al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e alla Direzione generale per la sicurezza stradale del Mit. Per tutti i quattro esposti l’oggetto è il medesimo: “esposto denuncia in merito ai sistemi di rilevamento della velocità”.

L’Organizzazione di volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” attraverso il suo Comitato scientifico ha svolto un immane lavoro al fine di verificare l’esito dei ricorsi presentati dai cittadini a seguito di una sanzione ricevuta a fronte di una violazione del codice della strada. È emerso che nel primo semestre del 2023, nel tratto di Statale 106 lungo tutta la costa jonica regionale, ben 953 cittadini (100%), hanno presentato un ricorso presso il Giudice di Pace di Oriolo, Trebisacce, Corigliano, Rossano, Cariati, Cirò, Crotone, Petilia Policastro, Catanzaro, Locri e Reggio Calabria.

I ricorsi presentati dai cittadini accolti dal Giudice di Pace sono stati ben 741 (77,8%), mentre quelli rigettati sono stati 202 (22,2%). In sostanza su 10 cittadini che hanno presentato ricorso a circa 8 è stata annullata la sanzione mentre solo 2 hanno dovuto pagarla.

L’organizzazione che da anni si batte per l’ammodernamento della famigerata e tristemente nota “strada della morte” in Calabria e che nello Statuto annovera anche la difesa e la tutela dei diritti del cittadino ha fatto rilevare, inoltre, che il numero di cittadini ricorrenti è notoriamente molto basso (non supera il 4% al massimo).

Questo significa che se 953 cittadini calabresi nel primo semestre 2023 hanno deciso di ricorrere contro la sanzione ricevuta probabilmente 22.872, nel caso migliore, hanno deciso di pagare la sanzione senza fare un ricorso e, tra questi, molto probabilmente 17.795 potrebbero aver pagato una multa illegittima.

A tutto ciò si unisce il fatto che gli Enti sanzionatori quasi mai utilizzano i proventi ottenuti da questi strumenti la manutenzione delle strade e la loro messa in sicurezza nonché per potenziare le attività di controllo per come previsto dalla legge ma, quasi sempre, queste risorse sono utilizzate per altri scopi che nulla hanno a che fare con la sicurezza stradale.

«Il grande lavoro svolto dal nostro sodalizio – afferma Leonardo Caligiuri, Presidente dell’O.d.V. “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – è finalizzato a tutelare i diritti del cittadino. Ritengo che sia una enormità che su 10 cittadini che in Calabria sulla Statale 106 hanno presentato ricorso contro una sanzione rilevato per la violazione del codice della strada ben 8 hanno avuto ragione e solo 2 hanno dovuto pagare la sanzione».

«La sicurezza stradale – continua il Presidente Caligiuri – rimane l’obiettivo principale dell’attività dell’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” ma questa deve viaggiare di pari passo con la necessaria legittimità dell’operato degli Enti sanzionatori ed è per questo che abbiamo inteso informare le 4 Procure della Repubblica interessate al fine di verificare la regolarità e la legittimità di queste attività lungo la strada Statale 106».

«S’intuisce da questa vicenda che – conclude il Presidente di Basta Vittime sulla 106 – probabilmente ad uscirne danneggiati sono soprattutto i cittadini che hanno ricevuto la sanzione pagandola. Spero che quanto emerso grazie al nostro impegno riesca a far riflettere soprattutto i legali calabresi al fine di far nascere la necessaria consapevolezza circa la necessità di creare strumenti e strutture che possano al meglio e più facilmente tutelare i cittadini automobilisti certamente vessati da questi sistemi che spesso nulla hanno a che vedere con la sicurezza stradale e la legalità».

Tamponamento sulla statale 107 a Crotone, due feriti

Incidente stradale stamane prima delle 11 sulla statale 107 “Silana Crotonese” all’uscita nord di Crotone. Tre le autovetture coinvolte in un tamponamento, una Lancia Delta, un furgone Fiat Doblò ed una Mercedes.

Sul posto sono giunti i sanitari del 118 e i Vigili del fuoco che hanno estratto dall’abitacolo della Fiat Doblò due feriti. I malcapitati sono stati trasferiti in ospedale.

Sul posto per i rilievi del caso è intervenuta la polizia stradale. Presente anche personale dell’Anas e i carabinieri. La statale 107 al km 134 è rimasta chiusa parzialmente per la rimozione dei mezzi incidentati, la messa in sicurezza e i rilievi.

Catanzaro, si è dimesso anche l’assessore allo Sport: “Con Fiorita mai state condizioni”

Palazzo De Nobili Catanzaro

Si è dimesso l’assessore allo Sport del Comune di Catanzaro Antonio Cosentino. A distanza di una settimana dall’addio alla giunta del capoluogo di regione dell’assessore alle Politiche sociali Venturino Lazzaro, lascia un altro componente dell’esecutivo Fiorita.

In una lettera indirizzata al sindaco Cosentino annuncia di “rassegnare in maniera definitiva ed irrevocabile le mie dimissioni” motivando le proprie decisioni con il fatto che “non ci sono più le condizioni e a questo punto dubito che ci siano mai state, per continuare a far parte di questa amministrazione”.

“Da non politico – afferma Cosentino – quando ho accettato questo incarico l’ho fatto credendo realmente in un cambiamento, in una forma di governo che avrebbe ascoltato le esigenze degli sportivi, dei cittadini ed avrebbe lavorato solo ed esclusivamente per il benessere della nostra città e delle esigenze del mondo dello sport lontana da condizionamenti partitici.

Ho dato fiducia a questa idea di governo con la volontà di mettermi in gioco e di prestare l’esperienza maturata nei tanti anni dedicati allo sport per apportare, da cittadino catanzarese, il mio contributo, ma purtroppo con il tempo questa idea si è andata a snaturare avvicinandosi sempre più alle logiche di partito e politiche e facendo venire meno la mia vocazione originaria. Nonostante tutto – prosegue – ho continuato a lavorare con le poche risorse messe a disposizione del mio assessorato facendo il meglio che si potesse fare e di questo devo ringraziare fortemente i dipendenti, con i quali si è instaurato un sincero rapporto di stima e fitta collaborazione e le strutture tecniche ed amministrative che hanno sempre avallato le mie esigenze”.

L’assessore dimissionario ringrazia “i componenti del Consiglio comunale ed i miei colleghi assessori con i quali abbiamo provato a fare squadra, come si addice ai veri sportivi” e sempre rivolgendosi al sindaco Nicola Fiorita aggiunge che “tuttavia alcune logiche politiche non appartengono alla mia cultura e pur non comprendendole fino in fondo, ti ringrazio per la fiducia accordatami, ma faccio un passo indietro e rassegno le mie dimissioni con la convinzione che saranno utili per la crescita del mondo dello sport nella mia città”.

Uomo investito e ucciso sulla statale 106 nel reggino

Un uomo di 67 anni, Vincenzo Aloi, originario di Melito Porto Salvo ma residente a Brancaleone, è morto, nella notte, dopo essere stato travolto da un’auto sulla statale ionica 106, nel tratto compreso tra Condofuri e San Lorenzo, in provincia di Reggio Calabria.

Il pedone è stato investito da una vettura condotta da un automobilista che, in base alle prime ricostruzioni dell’incidente, potrebbe avere accusato un colpo di sonno perdendo così il controllo del mezzo.

Immediatamente avvisati sul posto sono giunti i soccorsi ma all’arrivo dell’ambulanza del Suem 118 non c’è stato nulla da fare per la vittima. I medici non hanno potuto fare altro che costatarne il decesso a causa dell’impatto. Intervenuti anche i carabinieri e la polizia stradale che stanno cercando di ricostruire la dinamica dell’incidente.

La salma di Aloi è stata portata nella camera mortuaria degli ospedali riuniti di Reggio a disposizione del pm di turno che è stato avvertito e che deciderà presto se disporre l’autopsia.

Spettacoli, grande successo a Diamante per il duetto Panariello-Masini

Grande successo per la prima del Teatro dei Ruderi di Diamante (Cosenza) con il duetto Panariello – Masini che ha letteralmente incantato il pubblico della riviera dei Cedri con uno spettacolo emozionante e divertente strappando al pubblico applausi e una grande ovazione.

“Lo strano incontro” tra i due toscani ha inaugurato la ricca stagione estiva 2023 del Teatro dei Ruderi, che già da subito ha presentato due colossi dello spettacolo dal vivo. Giorgio Panariello e Marco Masini hanno fatto scatenare gli spettatori, presenti in massa, per oltre due ore di musica d’autore e comicità, un abbinamento strano ma vincente, difatti il duo è risultato originale e senza precedenti.

I due artisti non hanno fatto mancare l’affetto verso la nostra terra dimostrandosi intenditori anche di molte tradizioni e usanze. La prima data dei Ruderi rientra nella rassegna del Tirreno Festival, con la rigorosa direzione artistica di Alfredo De Luca e realizzata con il patrocinio del comune di Diamante, il cofinanziamento della regione Calabria e la stretta collaborazione di Publiepa Srl ed E20. Prima della messinscena il direttore artistico Alfredo De Luca ha premiato gli artisti con il riconoscimento targato Teatro dei Ruderi come “Miglior spettacolo
comico-musicale 2023”.

Anche l’amministrazione comunale di Diamante – riporta una nota – non ha fatto mancare il suo sostegno. Il vicesindaco Pino Pascale ha omaggiato al duo toscano coi quadri dei murales più rappresentativi della città.

A Panariello e Masini va anche il premio ambasciatori GAL Riviera dei Cedri, rappresentati dal direttore Domenico Amoroso e dal vicepresidente Luigi Salsini, a dimostrazione di una forte partnership nata per la valorizzazione territoriale con eventi unici.

“Aver creato tante sinergie – spiega Alfredo De Luca – è frutto del lavoro svolto in questi anni, partire bene è fondamentale ma bisogna lavorare tanto per continuare su questo percorso”. Appuntamento adesso con i prossimi spettacoli che si svolgeranno nell’area Archeologia di Cirella Antica: il prossimo 8 agosto arriva Geolier, ed è già tutto esaurito.

NOTIZIE DALLA CALABRIA

ITALIA E MONDO