10 Ottobre 2024

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Media: L’Italia non ha armi né fondi per l’Ucraina. 70% italiani contro invio altri aiuti

L’Italia è completamente tagliata fuori per quanto riguarda l’Ucraina, poiché la popolazione sta diventando sempre più critica nei confronti di tale assistenza. Lo riporta il quotidiano La Repubblica citata dalla Tass.

Secondo il giornale, il nuovo ottavo pacchetto di aiuti militari, che dovrebbe essere pronto entro Natale, è in fase di stallo.

Il giorno prima a Kiev il vice primo ministro e titolare degli Esteri italiano Antonio Tajani ha riferito sulla preparazione del pacchetto. Il quotidiano ha affermato che il ministero della Difesa (guidato dal ministro Crosetto) non ha potuto confermarlo.

Successivamente Tajani ha chiarito che il nuovo pacchetto potrebbe non includere armi, ma piuttosto uniformi e materiali vari non letali, come i caschi per la visione notturna. “La nostra linea non è cambiata: nessuna arma ricevuta dall’Italia potrà essere utilizzata per colpire il territorio russo. Non siamo in guerra con la Russia”.

Come sottolinea il quotidiano, i sette pacchetti precedenti hanno prosciugato notevolmente gli arsenali italiani. Solo uno di questi è passato sotto l’attuale governo. Nel frattempo, i fondi per l’acquisto di nuove armi scarseggiano perché il Paese deve tagliare le spese per la sanità e altri programmi sociali in sede di stesura del nuovo bilancio, che per la gravissima crisi economica sta già provocando le proteste sia della popolazione che dell’opposizione.

Fare felici gli elettori in un momento in cui sono sempre meno favorevoli alla continuazione del conflitto è un tema scottante. Secondo alcuni sondaggi d’opinione, fino al 70% degli italiani non è favorevole all’invio di armi. Sono già state annunciate numerose proteste e scioperi. È importante notare che il partito della Lega, che fa parte della coalizione di governo, è da tempo piuttosto scettico nei confronti delle nuove spedizioni.

Secondo il quotidiano, Roma cercherà di tenere particolarmente basso il tema delle forniture di armi e trasferirà aiuti all’Ucraina per ricostruire il Paese, le sue infrastrutture e il suo patrimonio culturale.

Nell’ambito dell’ultimo pacchetto, Italia e Francia hanno inviato a Kiev il sistema di difesa aerea Samp-T. L’Italia non fornirà gli aerei da caccia F-16 richiesti da Kiev a causa della loro indisponibilità. Gli italiani hanno affermato di non partecipare all’addestramento dei piloti ucraini.

Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha affermato che i paesi occidentali sono in realtà in guerra con la Russia fornendo armi all’Ucraina, fornendo informazioni e aiutando ad addestrare le truppe.

Inchiesta “Garbino”, indagati anche due avvocati di Crotone

Ci sono anche due noti avvocati di Crotone e Catanzaro tra i 29 indagati dell’operazione “Garbino” della Direzione distrettuale antimafia che ha portato all’esecuzione di 11 provvedimenti di fermo eseguiti dalle Squadre mobili di Crotone e Catanzaro. Si tratta di Ottavio Tesoriere e Vincenzo Ioppoli. Tesoriere è accusato, insieme a Fabrizio e Pasquale Pullano (sottoposti a fermo per associazione mafiosa) del reato di voto di scambio politico-mafioso.

Secondo l’accusa, quando alle elezioni regionali dell’ottobre 2021 Tesoriere si candidò con la lista “Occhiuto presidente” si sarebbe accordato con Pasquale e Fabrizio Pullano, considerati dalla Dda vicini alla cosca Arena, per procurarsi attraverso loro un pacchetto di voti in cambio dell’impegno a far ottenere al figlio di Fabrizio Pullano la pensione di invalidità intercedendo sul Ctu nominato dal Tribunale di Lamezia Terme che doveva decidere su un ricorso contro il diniego alla concessione dell’assegno dell’Inps.

Tesoriere, secondo quanto rivela l’intercettazione di alcuni incontri svolti a settembre del 2021, avrebbe anche promesso di procurare appalti ed incarichi mettendosi a disposizione per ogni altra evenienza. L’avvocato deve rispondere anche di voto di scambio semplice per aver promesso un posto di lavoro al figlio di una donna e una raccomandazione per un esame di abilitazione forense.

In questo ultimo contesto è coinvolto anche l’avvocato Vincenzo Ioppoli – nei cui confronti è ipotizzato il reato di abuso di ufficio e falso ideologico – al quale Tesoriere si era rivolto per far superare l’esame di abilitazione alla professione forense ad una aspirante avvocato (anche lei indagata per abuso d’ufficio e falso ideologico) in quanto Ioppoli era vicepresidente di una commissione esaminatrice.

Legale di Ioppoli: “Non indagato per mafia”
“Il nome dell’avvocato Vincenzo Ioppoli è stato accostato del tutto impropriamente a reati di criminalità organizzata”, scrive in una nota stampa l’avvocato Francesco Verri, difensore di Ioppoli. “La verità è ben altra: la Procura della Repubblica di Catanzaro ipotizza soltanto reati comuni, e cioè un abuso d’ufficio e un falso perché l’avvocato Ioppoli avrebbe ricevuto una segnalazione – da parte di un avvocato – quando era commissario agli esami per l’abilitazione alla professione forense. Dunque, la Procura non formula alcuna accusa per reati di mafia né contesta aggravanti di mafia. Né poteva essere diversamente considerati l’altissimo profilo e la storia dell’avvocato Ioppoli”.

L’avvocato Verri sottolinea che “le ambigue notizie apparse subito su alcuni giornali on line lasciano del tutto erroneamente supporre il contrario attraverso l’accostamento di fatti ordinari con un’operazione contro la ‘ndrangheta che non ha nulla a che vedere con l’esame d’avvocato contestato. L’avvocato Ioppoli esprime tutto il suo sdegno per l’accaduto e io provo lo stesso sentimento e lo esprimo con altrettanta forza”.

Inchiesta “Garbino” partita da infiltrazioni nel porto di Catanzaro

Si chiama Garbino, come il vento che soffia da sud-ovest che spazza via le nuvole dal cielo, l’operazione con la quale questa mattina la Squadra Mobile di Crotone, insieme a quella di Catanzaro, ha eseguito 11 provvedimenti di fermo disposti dalla Direzione distrettuale antimafia nei confronti di altrettante persone di Isola Capo Rizzuto (Kr) accusate a vario titolo di fare parte di una associazione di tipo mafioso nonché dei reati satellite di scambio elettorale politico mafioso, usura, estorsione, porto e detenzione illegale di armi e stupefacenti. Complessivamente ci sono 29 indagati tra cui anche due noti penalisti di Crotone e Catanzaro.

L’indagine è partita nel marzo del 2020 prendendo le mosse da un fascicolo già aperto sulle infiltrazioni criminali nella gestione del porto di Catanzaro dal quale sarebbe emersa anche la figura di Fiorello Maesano, elemento della criminalità organizzata isolitana, ritenuto il soggetto al quale ci si rivolgeva per la risoluzione di varie problematiche, come quella di proteggere un imprenditore del posto dalle richieste estorsive rivoltegli da esponenti criminali egemoni in altri territori, in particolare di Cotronei e Petilia Policastro. Gli inquirenti hanno raccolto indizi dai quali emerge che a Fiorello Maesano era demandata la gestione della cosiddetta “bacinella” contenente le somme provenienti dalle attività illecite della cosca Arena, con le quali egli stesso provvedeva al sostentamento dei carcerati e delle loro famiglie.

A conferma dell’attivismo degli indagati nel settore del traffico e della distribuzione di sostanze stupefacenti e dell’ampia disponibilità di armi da parte dell’organizzazione, sono stati effettuati numerosi sequestri, tra cui 2 chilogrammi circa di marijuana, una coltivazione di 707 piante di marijuana, una pistola Beretta calibro 9X21 con matricola abrasa, un fucile marca Falco sovrapposto calibro 8 e 92 ordigni esplosivi artigianali. Le attività tecniche hanno consentito di documentare finanche il loro effettivo utilizzo, durante una prova di fuoco compiuta dagli indagati in una zona isolata del territorio di Isola Capo Rizzuto.

Inaugurato a Cosenza il nuovo corso in Infermieristica. Aule nel Centro storico

Dopo la partenza del corso di Medicina e chirurgia e Tecnologie digitali, l’Università della Calabria inaugura un altro corso, questa volta nel Centro storico di Cosenza: è il corso di laurea in Infermieristica istituito dall’Unical. I primi studenti, oltre un centinaio, inizieranno le attività didattiche in alcuni locali dello storico Chiostro di San Domenico, dov’è stato presentato l’evento alla presenza del rettore dell’Unical Nicola Leone e molte altre autorità.

Mentre in tutte le altre regioni d’Italia le iscrizioni al corso di laurea in Infermieristica sono in calo, la Calabria fa eccezione e va controcorrente registrando un vero e proprio boom di richiesta. L’attivazione del nuovo corso presso l’Università della Calabria ha destato un enorme interesse: le domande arrivate sono state più del triplo dei posti disponibili. Così, mentre in tutte le altre regioni d’Italia la laurea in infermieristica è in calo di richieste, la Calabria è l’unica in crescita del Paese, grazie alle 401 domande ricevute all’Unical e ad una sostanziale tenuta della Università Magna Graecia, che perde solo 40 domande rispetto allo scorso anno. Complessivamente la Calabria aumenta del 46%; mentre la media nazionale scende del 10%

Questo il dato significativo annunciato questa mattina (3 ottobre) dal rettore Nicola Leone nel corso dell’inaugurazione del nuovo corso di laurea in Infermieristica dell’Unical, tenutasi insieme al sindaco di Cosenza Franz Caruso nella suggestiva cornice del complesso monumentale di San Domenico. Nello storico edificio quattrocentesco, nel quale sono stati ricavati spazi destinati ad aule, uffici e servizi, sono state accolte le prime 119 matricole, pionieri di questo storico “sbarco” dell’UniCal nella parte più antica del capoluogo.

«In questo modo – ha affermato il rettore Nicola Leone – dopo la partenza del corso di Medicina e chirurgia e Tecnologie digitali, offriamo un’ulteriore risposta alla fortissima domanda di formazione sanitaria che arriva dai giovani calabresi e, in aggiunta, andiamo in soccorso del territorio che, in questo campo, vive da anni una grave emergenza. Aumenteremo i posti nei prossimi anni ed a regime saranno più di 500 gli iscritti che svolgeranno la formazione “sul campo” nelle strutture ospedaliere del territorio in supporto al personale sanitario».

Il Rettore si è poi soffermato sul contributo che l’Università della Calabria sta offrendo per il rilancio del centro storico di Cosenza. «Il corso di laurea in Infermieristica non è un’iniziativa isolata, ma segue di qualche settimana quella relativa al progetto Open Incubator che ha consentito di selezionare dieci start up a vocazione turistica e culturale che vengono ospitate a Palazzo Spadafora, nel rione Santa Lucia. Inoltre, non appena otterremo la disponibilità di una sala convegni, il complesso di San Domenico potrà diventare la sede di eventi scientifici e culturali organizzati dall’Università, quali seminari, corsi di alta formazione o Summer School. Riteniamo che l’attivazione di nuove iniziative e la presenza di giovani universitari possa contribuire ad innescare dei meccanismi virtuosi per animare e rivitalizzare la parte storica della città». Dopo l’intervento del rettore, quello del sindaco, Franz Caruso che ha definito questo “un momento epocale per la città e per la nostra comunità”.

Nella seconda parte della mattinata, dopo i saluti della Direttrice del dipartimento di Farmacia e Scienze della Salute e della Nutrizione, Maria Luisa Panno, dai docenti del corso di laurea Vincenzo Pezzi, Andrea Corsonello e Nicola Ramacciati, sono state fornite alle matricole una serie di informazioni utili relative al percorso di studi, ai tirocini, alla mobilità, al diritto allo studio e alle attività sportive da parte dei delegati del Rettore Gianpaolo Iazzolino e Giuseppe Guido.

Presenti alla cerimonia, tra gli altri, il prefetto di Cosenza Vittoria Ciaramella, il comandante della legione carabinieri Calabria Pietro Salsano, il nuovo questore Giuseppe Cannizzaro, l’arcivescovo monsignor Giovanni Checchinato, il commissario dell’Azienda ospedaliera di Cosenza Vitaliano De Salazar e il presidente dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza Antonio Graziano.

Inchiesta “Miramare bis”, ancora a processo ex sindaco di Reggio Falcomatà

Giuseppe Falcomatà

Il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, di 40 anni, del Pd, attualmente sospeso in base alla “legge Severino” anche dalla carica di sindaco della Città metropolitana dopo una condanna per abuso d’ufficio, è stato rinviato a giudizio per lo stesso reato nell’inchiesta denominata “Miramare bis”.

Il rinvio a giudizio è stato disposto dal Gup di Reggio Calabria, Claudio Treglia, in accoglimento della richiesta del procuratore Giovanni Bombardieri e dell’aggiunto Stefano Musolino.

L’inizio del processo è stato fissato per il prossimo 14 novembre. L’inchiesta che ha portato al nuovo rinvio a giudizio di Falcomatà,che è difeso dagli avvocati Marco Panella e Lorenzo Gatto, è collegata al primo processo “Miramare” a conclusione del quale il sindaco sospeso è stato condannato in appello ad un anno di reclusione. In quel processo, per il quale si attende ancora la pronuncia della Cassazione, il Comune di Reggio si sarebbe dovuto costituire parte civile per poter chiedere poi un risarcimento danni allo stesso Falcomatà. Ciò non è avvenuto perché, si afferma nel capo di imputazione, “in qualità di sindaco ed insieme di imputato”, Falcomatà avrebbe omesso “di astenersi dalla decisione inerente la costituzione”.

Il nuovo processo a carico di Falcomatà è scaturito da una denuncia presentata nel maggio del 2022 dall’avvocato Italo Palmara, presidente del movimento “Reggio Futura”. Nonostante sia stato “reiteratamente sollecitato ad assumere determinazioni da personale dipendente e qualificato del Comune”, si afferma ancora nel capo d’imputazione, Falcomatà “non ha avviato la procedura per la nomina di un curatore speciale che avrebbe potuto costituirsi parte civile per conto del Comune nel processo Miramare” .

Secondo la Procura, quindi, il sindaco Falcomatà avrebbe violato “l’articolo 78 del Testo unico degli Enti locali” in quanto “ha trattenuto a sé la decisione, non delegando a terzi la valutazione di assumere o meno l’iniziativa”. Da qui il reato di abuso di ufficio che, secondo i pm, sarebbe stato commesso “intenzionalmente” da Falcomatà, che così, “procurava a sé ed agli altri imputati, già componenti della Giunta comunale da lui presieduta, un ingiusto vantaggio patrimoniale, conseguente al mancato risarcimento del danno subito dall’ente, ed arrecava inoltre al Comune un danno ingiusto derivante dal mancato esercizio dei diritti e delle facoltà processuali dell’ente, nonché della mancata cura delle sue aspettative economiche”.

‘Ndrangheta, blitz di Polizia e Dda nel Crotonese: 11 fermi

Questa mattina, personale della Polizia di Stato, su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, ha sottoposto a fermo di indiziato di delitto 11 persone, in ordine alle quali sono stati raccolti elementi integranti il delitto di associazione di tipo mafioso nonché reati satellite di scambio elettorale politico mafioso, usura, estorsione, porto e detenzione illegale di armi e stupefacenti.

Il provvedimento restrittivo è stato adottato al termine di un’articolata indagine svolta congiuntamente dai poliziotti delle Squadre Mobili di Catanzaro e Crotone, avviata nel marzo del 2020 sulla base degli esiti investigativi emersi anche in altro procedimento penale, diretta ad individuare l’ultrattività ed operatività della ‘ndrangheta del locale di Isola Capo Rizzuto.

Le acquisizioni probatorie, frutto di complesse attività tecniche, arricchite dai contributi offerti dai collaboratori di giustizia, consolidavano l’ipotesi dell’esistenza di una struttura associativa il cui elemento di vertice era ritenuto il soggetto al quale rivolgersi per la risoluzione di varie problematiche, come quella di proteggere un imprenditore isolitano dalle richieste estorsive rivoltegli da esponenti criminali egemoni in altri territori; si sono raccolti indizi volti a stabilire che al predetto esponente apicale era demandata la gestione della cd. bacinella contenente le somme provenienti dalle attività illecite della cosca Arena, con le quali egli stesso provvedeva al sostentamento dei carcerati e delle loro famiglie.

La prosecuzione delle indagini ha evidenziato l’ingerenza di varie famiglie presenti nel dimostrandosi, a livello indiziario, la perpetrazione di una serie di reati fine realizzati in nome e per conto delle consorteria di appartenenza, come traffico di armi, usura ed estorsioni.

A conferma dell’attivismo degli indagati nel settore del traffico e della distribuzione di sostanze stupefacenti e dell’ampia disponibilità di armi da parte dell’organizzazione, sono stati effettuati numerosi sequestri, tra cui 2 chili circa di marijuana, una piantagione di 707 piante di marijuana, una pistola Beretta calibro 9X21 con matricola abrasa, un fucile marca Falco sovrapposto cal. 8 e 92 ordigni esplosivi artigianali. Le attività tecniche consentivano di documentare finanche il loro effettivo utilizzo, durante una prova a fuoco compiuta dagli indagati in una zona isolata del territorio di Isola Capo Rizzuto.

Nel corso delle investigazioni è emersa, inoltre, l’ingerenza nelle cosche nel meccanismo di procacciamento di voti nel territorio di Isola Capo Rizzuto (KR) in favore di un candidato consigliere alle elezioni tenutesi il 3-4 ottobre 2021, per il rinnovo del Consiglio Regionale della Calabria.

Di seguito i nomi dei fermati dalla Dda di Catanzaro, tutti di Isola Capo Rizzuto. In tutto sono una trentina gli indagati, tra cui figurano presunti gregari, avvocati e politici. Ora tocca al giudice esaminare le posizioni di ciascuna persona coinvolta e convalidare o meno i fermi. Va sottolineato che gli indagati sono innocenti fino a sentenza di colpevolezza passata in giudicato.

Massimo Diego Caterisano, classe 1970;
Domenico Cristodaro, cl. ’82;
Domenico Godano, cl. ’84;
Fiorello Maesano, cl. ’69;
Ferdinando Marchio, cl. ’83;
Tommaso Mercurio, cl. ’65;
Pasquale Morelli, cl. ’47;
Fabrizio Pullano, cl. ’64;
Francesco Pullano, cl. ’80;
Maurizio Pullano, cl. ’93;
Pasquale Pullano, cl. ’48;
Pietro Fiore Pulano, cl. ’89;

Si è insediato il nuovo Questore di Cosenza Giuseppe Cannizzaro

Si è insediato il nuovo Questore della Provincia di Cosenza, Giuseppe Cannizzaro, Dirigente superiore della Polizia di Stato. Cannizzaro succede a Michele Maria Spina, dal primo ottobre andato in pensione.

Nato a Messina, Cannizzaro ha conseguito la Laurea in Giurisprudenza e in Scienza delle Pubbliche Amministrazioni (Facoltà di Scienze Politiche). E’ entrato nell’Amministrazione della P.S. nel 1989, dopo il corso di formazione presso l’Istituto Superiore di Polizia in Roma, viene assegnato alla Sezione Investigativa del Nucleo Antisequestri della Polizia di Stato operante nella Locride reggina.

Successivamente, dopo la vice dirigenza del Commissariato di Villa San Giovanni (RC), ha diretto il Commissariato di P.S. di Cittanova (RC) della Piana di Gioia Tauro; diverse attività investigative riguardanti le locali cosche mafiose, permettevano l’arresto di numerosi sodali e la cattura di alcuni latitanti collocati ai vertici di pericolose cosche di ndrangheta operanti sulla Piana di Gioia Tauro.

Nel 1995 è stato trasferito alla Squadra Mobile di Reggio Calabria, dove ha diretto la Sezione Narcotici e concluso numerose indagini volte al contrasto del traffico di stupefacenti. E’ specializzato nella “Gestione di attività antidroga sottocopertura (Undercover)”, per aver seguito due Corsi avanzati tenuti dalla D.E.A. statunitense presso la Direzione Centrale per i servizi Antidroga in Roma.

Ha diretto per alcuni anni la Sezione omicidi della Squadra Mobile reggina, della quale è stato Vice dirigente e nella cui veste ha diretto operazioni investigative di contrasto alla immigrazione clandestina; dal 2004 ha diretto per cinque anni il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Gioia Tauro (RC), dove ha condotto importanti operazioni antimafia che hanno permesso, tra l’altro, di fare luce su traffici e interessi illeciti sul porto di Gioia Tauro, gestiti dallo storico sodalizio mafioso facente capo alle famiglie Molè e Piromalli.

Promosso Primo Dirigente nel 2008, dirige per un anno il Commissariato di P. S. di Lamezia Terme (CZ) e, nel 2010, il Capo della Polizia lo chiama a costituire e guidare il Gruppo Interforze Centrale per l’EXPO Milano 2015 (G.I.C.EX.), istituito presso la Direzione Centrale della Polizia Criminale in Roma, per vigilare sulle infiltrazioni criminali negli appalti per la realizzazione delle opere per la realizzazione del sito espositivo. L’attività svolta ha consentito di individuare tempestivamente numerose imprese infiltrate dalla criminalità organizzata, nei confronti delle quali la Prefettura di Milano emetteva interdittive antimafia.

Terminata l’attività col Gicex, ha svolto le funzioni di Ufficiale di collegamento tra il Dipartimento della Pubblica Sicurezza e la Commissione Parlamentare Antimafia. Nel 2015 è stato collocato fuori ruolo per svolgere le funzioni presso La Presidenza del Consiglio dei Ministri.

A seguire, rientrato nei ruoli della Polizia di Stato, è stato assegnato presso L’Ufficio per il Coordinamento e la Pianificazione delle Forze di Polizia del Dipartimento della Pubblica Sicurezza e nel 2019 è stato promosso Dirigente Superiore e ha assunto la direzione del Compartimento di Polizia Ferroviaria per il Friuli Venezia Giulia, a Trieste.

Nel 2017 è stato insignito della Onorificenza di Cavaliere della Repubblica Italiana e nel 2022 è stato insignito della Onorificenza di “Ufficiale” della Repubblica Italiana.
Dal 1 ottobre 2020 ha diretto la Questura di Prato, fino al 30 settembre 2023.

Unical, al via il nuovo corso di Laurea in Medicina e Chirurgia

Una data storica per l’Unical e per l’intero territorio regionale: i primi 120 studenti del nuovo Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia TD (tecnologie digitali) dell’Ateneo, questa mattina, hanno varcato la soglia dell’aula “Gialla” del Polifunzionale, uno spazio simbolico che evoca i primi anni della vita dell’Università della Calabria, per l’inizio delle loro attività didattiche.

Dall’Università della Calabria, a più di 50 anni dalla sua fondazione, parte così una grande sfida con l’inizio di un percorso innovativo che coniuga la formazione medica con le tecnologie digitali ed i nuovi saperi che sempre più diventano indispensabili per migliorare le attività diagnostiche, terapeutiche e riabilitative.

Il rettore Nicola Leone, per suggellare questa ulteriore importante tappa del progetto per la Sanità dell’Università della Calabria, ha inteso salutare personalmente l’avvio delle lezioni del nuovo corso di laurea in Medicina e chirurgia e Tecnologie digitali, dando il benvenuto e congratulandosi con i 120 studenti che hanno vinto il concorso nazionale e hanno indicato l’Unical come prima scelta tra le tante sedi di Medicina.

«È stato un orgoglio – ha dichiarato il rettore Nicola Leone – augurare agli studenti un buon anno accademico, in una giornata che apre un nuovo emozionante capitolo per l’ateneo e per tutto il territorio. Questo corso – ha spiegato il Rettore – nasce dalla lunga tradizione dell’ateneo in ingegneria, informatica e intelligenza artificiale da una parte e nei settori della ricerca biomedica dall’altra, realizzando un progetto formativo interdisciplinare di avanguardia, unico per il focus sull’Intelligenza Artificiale».

Circa metà degli studenti provengono da altre regioni ed hanno preferito l’Unical ad altre sedi più vicine o blasonate per il carattere innovativo del corso, come testimoniano le parole di due giovani studenti, provenienti rispettivamente dalla Basilicata e dalla Puglia. «Abbiamo scelto questo corso di laurea perché può offrire sbocchi sicuramente più interessanti rispetto al tradizionale corso di laurea in medicina e chirurgia, pur garantendo una solida formazione medica di base. Questo corso – hanno sottolineato – è una grande opportunità per il nostro futuro perché l’evoluzione della medicina va di pari passo con quello della tecnologia, ed oggi studiare l’intelligenza artificiale applicata al settore medico incuriosisce ed apre scenari inimmaginabili».

Per Marcello Maggiolini, coordinatore del Corso di laurea in Medicina e Chirurgia TD, «questo nuovo percorso formativo molto innovativo, unico nel panorama nazionale, porterà questi nostri studenti in una professione che li vedrà leader per l’attività medica che andranno a svolgere sia ambito ospedaliero che sul territorio. Quello che avviamo oggi è frutto della grande tradizione dell’ateneo perché siamo consapevoli che l’attività didattica innovativa è quella che poggia sulla ricerca di frontiera».

Il Corso di laurea in Medicina e Chirurgia TD rafforza la presenza dell’ateneo sul territorio ed apre nuove prospettive di crescita in campo sanitario, scientifico e occupazionale. Prevede l’erogazione delle lezioni all’Unical e dei tirocini clinico-formativi nei presidi sanitari dell’Azienda Ospedaliera dell’Annunziata, dell’Azienda Sanitaria Provinciale e dell’INRCA di Cosenza con i quali sono stati sottoscritti appositi protocolli d’intesa.

Il proficuo lavoro e l’azione sinergica che vede insieme l’Università della Calabria e le autorità deputate alla governance sanitaria regionale, provinciale e locale, contribuirà a permeare il territorio con conoscenze e competenze mediche avanzate a vantaggio dei giovani che potranno formarsi con questo nuovo percorso formativo e di tutti i cittadini calabresi che si attendono un’assistenza di qualità.

Serie B, Il Catanzaro espugna il Marassi: 1-2 contro la Sampdoria

Sprofonda la Sampdoria che al Ferraris perde anche con un Catanzaro in gran forma e che si dimostra squadra che può stare ai piani alti della classifica. Finisce 1-2 per gli uomini di Vivarini che balzano ora a quota 15, mentre i blucerchiati di Pirlo inchiodati a 3 punti.

La partita si risolve tutta nella prima frazione. Nei primi venti minuti poco o nulla da segnalare con le due squadre che prendono le misure, con poche offensive e contropiedi. La Samp sblocca la gara al 34′ con un calcio di rigore: Barreca mette al centro area per Esposito, che viene colpito da Brighenti dopo aver calciato il pallone. Borini trasforma con un destro a mezza altezza alla destra del portiere.

Reazione dei calabresi che riportano la gara in parità appena due minuti dopo. Rete di Vandeputte, sul cui traversone dalla sinistra, sfila davanti all’area piccola e si insacca senza che Stankovic accenni un intervento. E’ 1-1.

Giusto allo scadere del primo tempo Brignola sigla il vantaggio dei giallorossi. Iemmello da sinistra mette in mezzo all’area, Barreca intercetta, la palla giunge di nuovo a Iemmello dalla parte opposta, che mette in mezzo un cross rasoterra, corretto in rete da Brignola a porta vuota da pochi passi.

Nella ripresa la squadra di Pirlo ha tentato di riagganciare il pari ma senza successo. I liguri hanno colpito una traversa e in altre due, tre occasioni hanno sciupato. Finisce 1-2 per il Catanzaro. Le Aquile di Vivarini sono terzi in classifica a quota 15 in compagnia del Venezia, dietro Parma e Palermo. Prossima sfida sabato prossimo 7 ottobre a Bolzano contro il Sudtirol che oggi ha perso a Palermo.

Sampdoria (4-3-3): Stankovic; Stojanovic, Ghilardi, Murru, Barreca (33′ s.t. Gonzaléz); Girelli (13′ s.t. De Luca), Ricci (33′ s.t. Yepes), Vieira (33′ s.t. Kasami), Pedrola (30′ p.t. Delle Monache); Esposito, Borini. A disposizione: Ravaglia, Askildsen, Verre, Malagrida, La Gumina, Giordano, Chilafi. Allenatore: Pirlo.

Catanzaro (4-4-2): Fulignati; Katseris (27′ s.t. Oliveri), Scognamillo, Brighenti, Krajnc; Brignola (33′ s.t. Ambrosino), Ghion (27′ s.t. Pontisso), Verna, Vandeputte (15′ s.t. Stoppa); Iemmello, Biasci (15′ s.t. D’Andrea). A disposizione: Sala, Borrelli, Krastev, Sounas, Miranda, Veroli, Donnarumma. Allenatore: Vivarini.

Arbitro: Marinelli di Tivoli.
Assistenti: Pagliardini di Arezzo e D’Ascanio di Ancona.
Quarto ufficiale: Nicolini di Brescia.

Reti: p.t. 34′ Borini rig., 36′ Vandeputte, 45′ Brignola.

Elezioni in Slovacchia, vince Fico, il leader filorusso: “Basta armi a Kiev”

L’ex primo ministro slovacco filorusso Robert Fico e i suoi socialdemocratici di sinistra hanno vinto le elezioni parlamentari in Slovacchia, contrariamente ai primi exit poll. Dopo lo spoglio di quasi il 99% dei distretti elettorali, il partito d’opposizione SMER-SSD ha ottenuto il 23,3% dei voti, secondo i risultati preliminari della commissione elettorale di Bratislava. Questo dà al partito di Fico un vantaggio inattaccabile sul partito liberale Progresivne Slovensko (Slovacchia progressista, PS) al suo debutto in Parlamento, al 17% dopo essere stato in testa nei primi exit poll.

Elezioni Slovacchia, affluenza alle urne
L’affluenza alle urne è stata di circa il 68%. Tuttavia, non sarà facile per il partito SMER di Fico formare una coalizione con una maggioranza sufficiente a controllare il Parlamento.

Elezioni Slovacchia, chi è Robert Fico
L’ex premier di lungo corso Fico, filorusso, aveva annunciato, prima delle elezioni, di voler porre fine alle forniture di armi alla vicina Ucraina, definendolo un popolo di “nazisti e fascisti”. Già premier fra il 2012 e il 2018, costretto a dimettersi dopo le proteste innescate dall’assassinio del giornalista autore di inchieste sulla corruzione del partito al potere, Jan Kuciak e della sua compagna, Fico è favorevole allo stop dei rifornimenti di armi a Kiev e contrario all’adesione dell’Ucraina alla Nato. Nei 19 mesi di guerra la Slovacchia ha inviato a Kiev aerei, sistemi di difesa aerea S-300 e cannoni di artiglieria Howitzer.

Incidente in moto a Reggio, muore un trentunenne

Un incidente mortale si è consumato nella tarda serata di ieri a Catona, nella periferia nord di Reggio Calabria. A perdere la vita un 31enne, Salvatore Di Certo, originario di Taurianova.

L’uomo era alla guida della sua moto sulla via Nazionale che collega il quartiere di Catona con Villa San Giovanni. Per cause in corso di accertamento avrebbe perso il controllo del mezzo andando a sbattere su un muretto. Inutili i soccorsi.

Giunti sul luogo dell’incidente, infatti, i medici del 118 non hanno potuto fare altro che costatare il decesso del centauro. Sul posto è intervenuta la polizia locale di Reggio Calabria che, dopo aver avvertito il pm di turno, ha eseguito i rilievi e sta svolgendo ogni accertamento utile alla ricostruzione della dinamica. Stando ai primi dati, l’incidente sembrerebbe autonomo.

Cosentino 47enne finisce fuori strada con la moto e muore

Un uomo di 47 anni, Giuseppe Deodati, è morto in un incidente stradale lungo la statale 107 “Silana Crotonese”, in territorio di Caccuri, in provincia di Crotone.

L’uomo, di Cosenza, era a bordo di una moto quando, per cause in corso di accertamento, avrebbe perso il controllo finendo in una scarpata a circa tre metri dalla sede stradale.

Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco del distaccamento di San Giovanni in Fiore e di Crotone per recuperare il corpo e consegnarlo ai sanitari del 118.

In zona è arrivata anche l’eliambulanza ma ogni soccorso è risultato vano. I sanitari ne hanno solo potuto constatare il decesso. Sul luogo della tragedia è giunta la Polstrada che ha svolto i rilievi per cercare di ricostruire la dinamica dell’incidente. La vittima, portato all’obitorio dell’Annunziata, lascia la moglie e due figlie.

I funerali di Giuseppe Deodati si svolgeranno lunedì 2 Ottobre alle ore 16.30 nella chiesa di Cristo Re in Viale Mancini a Cosenza.

Serie B, il Cosenza sbanca Pisa 1-2. Decisivo Mazzocchi al 98′

Il Cosenza sbanca Pisa per 1-2 e balza a undici punti in classifica. Una vittoria fuori casa che “ripara” la sconfitta interna con la Cremonese. I Lupi di mister Caserta giocano bene e si fanno apprezzare oltre i confini calabresi dove fanno bel gioco e, soprattutto, risultato.

Allo storico “Arena Garibaldi” i rossoblù prendono subito l’iniziativa e al ‘6 vanno in vantaggio con Voca. Azione perfetta del Cosenza, con Calò che conduce fino alla trequarti e scarica per Rispoli, poi il numero 3 completa la sovrapposizione con un rasoterra invitante per Voca, che si inserisce e batte Nicolas portando i calabresi sullo 0-1.

Al 18′ Pisa pericoloso e per poco non agguanta il pareggio: risposta decisiva del portiere cosentino Micai, che respinge una forte torsione di Canestrelli.

Al 36′ il Cosenza che si dimostra particolarmente insidioso con le iniziative della catena laterale di destra, altra sovrapposizione rapida di Rispoli, che raccoglie il suggerimento di Marras e calcia in diagonale trovando la risposta di un attento Nicolas.

Al 41′ il Pisa resta in dieci uomini per l’espulsione del terzino toscano Barbieri che piomba in ritardo su Tutino e viene sanzionato con il doppio cartellino giallo, quindi il rosso.

Nel recupero del pt azione pericolosissima dei calabresi: Pisa che lascia spazio a Tutino che conducendo fino alla trequarti avversaria calcia in porta trovando il palo che nega ai Lupi la gioia del raddoppio. Il secondo legno dell’attaccante dopo quello con la Cremonese. SI va negli spogliatoi con i rossoblù in vantaggio.

Dopo una serie di cambi da entrambe le parti, nella ripresa il padroni di casa prendono ritmo. Al 62′ ghiotta occasione per i nerazzurri con il neo entrato Torregrossa che scorre lungo la fascia sinistra , salta Meroni e serve un cross morbido sul quale svetta Valoti. Risposta prodigiosa del solito Micai, che neutralizza la chance del pareggio.

Al 74′ occasionissima per il Cosenza: Calò si libera dal limite dell’area nerazzurra, salta e lascia sul posto Canestrelli e fa partire un potente destro che termina di poco al lato della porta. Brivido per il Pisa, Cosenza vicinissimo al raddoppio.

I calabresi offensivi, col Pisa che tenta suo malgrado di rimediare il pari. All’88’ tiro al volo di prima intenzione da parte di Canotto, che centra lo specchio ma la soluzione viene neutralizzata da un’ottima risposta di Nicolas. Angolo per i Lupi.

Al 90+2′ Beruatto arpiona un difficile pallone e con il destro tenta di scavalcare Micai, parata determinante dell’estremo difensore cosentino che con la mano di richiamo sventa la minaccia. Nerazzurri in pressing. E due minuti più tardi il Pisa pareggia: posizione regolare del subentrato Masucci, che si libera da Meroni e riceve un prezioso filtrante da Beruatto, poi di prima intenzione compie una rapida girata verso la porta rossoblù e beffa Micai che stavolta non può nulla. Pareggio del Pisa con l’ausilio dei subentrati. E’ 1-1.

Il recupero è lungo. Passano quattro minuti e al 90+8′ Cosenza di nuovo in vantaggio! Sugli sviluppi di un corner, Calò pesca lo stacco di Mazzocchi, che svetta su tutta la retroguardia pisana e con una potente torsione batte Nicolas, facendo esplodere il settore ospiti. Una prodezza del solito Simone Mazzocchi. Passano pochi secondi e il direttore di gara fischia la fine. Pisa Cosenza 1-2.

I calabresi salgono a 11 punti in classifica mentre i toscani restano a quota 8. Sabato 7 ottobre al Marulla il Cosenza ospita il Lecco.

PISA: Nicolas; Barbieri, Canestrelli, Caracciolo, Beruatto; Marin, Veloso (1’st Piccinini); Valoti (20′ st Barberis), Vignato (13′ st Torregrossa), Mlakar (23′ st Masucci); Moreo (1′ st Esteves).  A disp. : Loria, Leverbe, Hermannson, Nagy, Jureskin, Calabresi, Barberis, Arena.  Allenatore Aquilani

COSENZA: Micai; Rispoli, Meroni, Venturi, D’Orazio ( 13′ st Fontanarosa); Calò, Praszelik (23′ st Viviani); Mazzocchi, Voca (13′ st Canotto), Marras (17′ st Florenzi); Tutino (17′ st Forte).  A disp. : Marson, Lai, Cimino, Sgarbi, Arioli, Zilli, Crespi.   Allenatore Caserta

ARBITRO: Rutella di Enna. Assistenti: Ricci di Firenze, Niedda di Ozieri. IV ufficiale: Bozzetto di Bergamo. VAR: Miele di Nola. AVAR: La Penna di Roma 1.

MARCATORI: 6′ Voca (C), 49′ st Masucci (P), 53′ st Mazzocchi (C).

Rapinarono vigilantes all’uscita del caveau, presi dopo un anno. VIDEO

Le fasi della rapina

Armati si erano appostati nei pressi di una banca per rapinare due Guardie giurate intente a prelevare somme di denaro dal caveau. Usciti i vigilantes, i malviventi sotto la minaccia delle armi riuscirono ad aggredire e a immobilizzare uno dei metronotte, prendendogli un bussolotto contenente circa 60mila euro e a sfilargli la pistola d’ordinanza per poi dileguarsi. Il fatto era successo nella centrale via Miraglia, a Reggio Calabria, il 13 settembre 2022.

A distanza di un anno la Polizia di Stato reggina ha arrestato i presunti autori della rapina, tre persone già note alle forze dell’ordine, di cui due autori materiali e una “vedetta”, finiti in carcere per ordine del giudice del tribunale in riva allo Stretto. Si tratta di Francesco Pellizzeri di 50 anni, residente a Rosarno; Francescantonio Sabato, di 44 e Giuseppe Alvaro, di 26 anni, questi ultimi due entrambi di Sinopoli.

Stando a quanto ricostruito dalla Polizia, le cui indagini sono state coordinate dalla Procura di Reggio, i presunti rapinatori avevano atteso l’arrivo del furgone blindato dell’agenzia di sicurezza davanti al Banco di Napoli, e, dopo aver notato l’ingresso delle Guardie giurate all’interno della banca, si erano appostati all’interno del locale bancomat, simulando un’operazione all’ATM.

Il video della rapina

Quindi attesero l’uscita dal caveau della Guardia giurata che portava con sé il denaro contante, e dopo averla immobilizzata gli sottrassero il denaro e la pistola d’ordinanza, dandosi alla fuga, nonostante il tentativo di inseguimento degli stessi vigilantes.

La rapina fu consumata proprio all’interno della sala dei bancomat, coi due esecutori semi travisati con un cappellino che evidentemente pensavano di “sfuggire” agli occhi elettronici delle telecamere. Non sono però sfuggiti agli agenti della Squadra mobile che per mesi hanno esaminato tutti i frame delle telecamere interne, esterne e cittadine, nonché vagliato intercettazioni e posto in essere altre osservazioni, riuscendo a risalire ai presunti autori del colpo.

Il loro complice è finito pure in cella. Egli, secondo l’accusa, pur non avendo partecipato materialmente all’aggressione alla guardia giurata, aveva favorito la commissione della rapina svolgendo il ruolo di “palo” ed agevolando la fuga di uno dei complici.

Trovato in possesso di 10 kg di droga, arrestato un 19enne

I Carabinieri della Stazione di Catona (Reggio), nel corso di un servizio di controllo del territorio finalizzato alla prevenzione e repressione di reati inerenti gli stupefacenti, hanno arrestato in flagranza di reato, un giovane con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

In particolare i militari dell’Arma, durante un normale servizio di pattugliamento, hanno notato un insolito movimento nei pressi di un’abitazione sita vicino al lungomare di Catona e dal quale proveniva un intenso odore di marijuana.

A tale evidenza, hanno deciso di accedere all’interno e una volta dentro, hanno constatato la presenza di un 19enne in possesso di 10 kg di marijuana di cui una parte suddivisa in dosi ed un’altra riposta su delle rudimentali reti metalliche per l’essiccazione, 30 grammi di cocaina, nonché somme di denaro contante ritenuto provento dello spaccio e diversi bilancini di precisione con annesso materiale per il confezionamento dello stupefacente.

La droga rinvenuta, il denaro e il restante materiale sono stati posti sotto sequestro, mentre il giovane, una volta dichiarato in stato d’arresto è stato successivamente associato presso la casa circondariale “G. Panzera” – plesso di Arghillà.

Commerciano pile contraffatte, sequestrati migliaia di pezzi. Denunciati due cinesi

I finanzieri di Lamezia Terme hanno sequestrato migliaia di prodotti contraffatti pronti alla vendita in alcuni esercizi della città.

Le Fiamme gialle lametine, in due distinte giornate, hanno effettuato ispezioni nei confronti di due commercianti all’ingrosso in Sant’Eufemia gestiti da soggetti di nazionalità cinese, che hanno portato complessivamente al sequestro di quasi 4.500 prodotti recanti marchio “Duracell” contraffatto, in particolare pile e relativi blister, e quasi cento tubetti di colla riportanti il marchio “Loctite Super Attack”, anch’esso contraffatto.

La merce, stoccata nei magazzini ispezionati, era pronta per la successiva immissione sul mercato esponendo i consumatori finali a rischi per la salute causati da prodotti non controllati.

Gli articoli contraffatti come confermato dalle perizie di alcuni professionisti, erano privi delle necessarie caratteristiche fisiche, meccaniche e delle certificazioni di garanzia previste dalla legge italiana per la tutela dei consumatori dal pericolo derivante dall’utilizzo di prodotti non conformi agli standard di sicurezza.

In particolare, le pile potrebbero esplodere se sottoposte a sollecitazioni, e la colla potrebbe avere effetti deleteri al corpo umano se inalata o ingerita.

I due commercianti, residenti nel lametino, per le conseguenti violazioni di legge sono stati segnalati alla Procura della Repubblica di Lamezia Terme per ‘introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi’ e ‘ricettazione’.

Controlli antidroga nel cosentino, denunce e segnalazioni

Proseguono, senza sosta, i servizi di prevenzione predisposti dalla Compagnia Carabinieri di Rende finalizzati al controllo del territorio e alla repressione dei fenomeni criminosi. Nel corso dei controlli, i militari della Stazione di Luzzi, coadiuvati dal Nucleo cinofili di Vibo Valentia, hanno denunciato in stato di libertà per coltivazione e detenzione di sostanze stupefacenti un soggetto di 48 anni.

Durante la perquisizione domiciliare, effettuata con un cane antidroga, sono state trovate nel giardino di casa, cinque piantine di canapa indiana. Mentre all’interno dell’abitazione un quantitativo di droga – 21 grammi di marijuana – era già essiccata e pronta per essere confezionata e venduta al dettaglio. Ma non solo, i Carabinieri sono riusciti a scovare anche un barattolo di 12 grammi di hashish ed altri 18 semi di pianta canapa, pronti per essere piantati. La droga è stata sottoposta a sequestro, unitamente al materiale per il confezionamento e la pesatura della droga.

Mirati controlli sono stati allargati anche nei Comuni di Rende, Acri, Rose e Lattarico dove i militari dell’Arma hanno segnalato alla Prefettura di Cosenza sette persone, tutte d’età compresa tra 18 e 38 anni, quali assuntori di sostanze stupefacenti poiché, a seguito di perquisizione personale, sono state sorprese in possesso complessivamente di 17 grammi di sostanza stupefacente tra marijuana, hashish e cocaina, sottoposti a sequestro.

Proseguirà nei prossimi giorni, la campagna di intensificazione dei controlli disposta dalla Compagnia Carabinieri di Rende per un deciso richiamo alla responsabilità e al rispetto delle regole adottate a tutela dell’incolumità e della salute pubblica e volti ad assicurare e prevenire ogni fenomeno di illegalità.

Carabiniere accoltellato da migrante sparò e lo uccise. Assolto per legittima difesa

E’ stato assolto, “perché il fatto non costituisce reato”, Antonino Catalano, il brigadiere dei carabinieri che l’8 giugno 2016 che dopo essere stato ferito da due coltellate aveva sparato con la pistola d’ordinanza e ucciso un migrante di 27 anni, Sekine Traoré, del Mali, all’interno della tendopoli di San Ferdinando. Lo rende noto il suo difensore, l’avvocato Eugenio Vagni.

Il militare, all’epoca dei fatti, era un appuntato in servizio all’aliquota radiomobile di Gioia Tauro, ed era imputato di eccesso colposo di legittima difesa. L’8 giugno 2016 intervenne nella tendopoli per sedare una rissa tra migranti. Traorè lo ferì con una coltellata e tentò di colpirlo nuovamente. Il carabiniere, quindi, sparò uccidendolo.

Il Tribunale di Palmi lo ha assolto il 10 marzo scorso – la sentenza è poi passata in giudicato – ritenendo, riferisce il legale, che “Catalano abbia agito per legittima difesa, accogliendo così pienamente la tesi difensiva e rigettando, contestualmente, le richieste risarcitorie delle parti civili, tra cui vi era anche l’Associazione contro gli abusi in divisa.

Carabiniere uccide migrante. La procura: “Si delinea quadro di legittima difesa”

Strage in Piemonte, ingegnere uccide moglie, figlio e suocera. Poi si suicida

Strage in Piemonte. Un uomo di 66 anni, un ingegnere, ha ucciso la suocera, la moglie e il figlio per poi suicidarsi. E’ successo stamane ad Alessandria.

L’uomo, Martino Benzi, in preda all’ira, ha prima ucciso il figlio Matteo, di 17 anni, poi la moglie 55enne Monica Berta; infine si è recato in una casa di riposo, situata all’interno dell’istituto Divina Provvidenza e ha colpito a morte la suocera di 78 anni, Carla Schiffo, degente da qualche tempo nella struttura. Dalle prime informazioni l’uomo si sarebbe tolto la vita all’interno dell’istituto. L’arma utilizzata per compiere la strage sarebbe un coltello.

L’anziana donna morta e il genero killer senza vita sono stati trovati da personale dell’istituto in giardino. Appena scoperta i cadaveri, tra lo sconcerto generale, hanno allertato i carabinieri. I militari in seguito a quanto accaduto hanno cercato di rintracciare moglie e figlio dell’uomo, scoprendo quindi che la donna non era andata al lavoro e che il ragazzo non era a scuola. A quel punto il brutto presagio dei militari che si sono recati a casa della famiglia in Via Cesare Lombroso 6 e, sfondata la porta, hanno trovato i cadaveri del giovane Matteo Benzi e della madre Monica Berta.

Sul massacro la Procura ha aperto una inchiesta per accertare la dinamica del gravissimo fatto di sangue. Non è ancora chiaro il movente che ha spinto il professionista a sterminare la famiglia per poi togliersi la vita.

Le forze dell’ordine, che indagano, stanno interrogando parenti e amici per cercare di capire se in famiglia vi fossero tensioni o liti o situazioni di disagio. Non si escludono motivi passionali e anche economici.

Chi era l’ingegnere Martino Benzi, autore della mattanza ad Alessandria

Scrive sul suo sito professionale Martino Benzi: “Nato il 5 ottobre 1956 ad Alessandria, tranquillissimo capoluogo di provincia piemontese. Gli anni successivi sono irrilevanti per quanto riguarda questo sito e posso saltare direttamente al 1982, quando mi sono laureato in Ingegneria Idraulica presso il Politecnico di Torino con una tesi di fluidodinamica teorica dal titolo: “Schiere di vortici di Bénard-Kàrmàn in presenza dell’ostacolo generatore”, relatori i Chiarissimi Professori Giannantonio Pezzoli e Sebastiano Sordo.

Dopo di che sono andato a fare l’ufficiale di complemento — mortaista come ogni bravo ingegnere esperto di topografia — al Battaglione Alpini Susa e poi non mi sono più occupato di quanto avevo studiato all’università, se non in pochi periodi della mia vita lavorativa.

Da una ventina d’anni mi occupo praticamente solo di informatica e comunicazione e devo dire che l’attitudine mentale a creare modelli matematici della realtà, tipica dell’ingegneria idraulica, mi è di nuovo tornata utile.

Tra il 1994 ed il 2000 sono stato socio fondatore e direttore tecnico di Informatica e Territorio S.r.l. per la quale ho progettato e realizzato molti lavori interessanti, soprattutto nell’ambito della comunicazione ed editoria ipertestuale, attività allora assolutamente all’avanguardia. Ho inserito i riferimenti più significativi nel Portfolio e, se proprio sei interessato, puoi leggerli lì.

Dal 2001 svolgo unicamente attività libero-professionale e anche in questo caso, se sei curioso, è meglio che tu salti direttamente all’elenco dei clienti principali e dei lavori svolti, o magari, puoi dare prima un’occhiata alle pagine Cosa faccio e Come lavoro.

Ah, dimenticavo, a maggio 2006 mi è nato un bel bambino, all’età in cui qualche mio compagno di scuola diventava nonno. Non credo di aver bisogno di dirti che una cosa del genere contribuisce — mi costringe — a mantenermi giovane e al passo coi tempi”.
Quì il suo blog e la sua biografia

Forte ondata di maltempo a Crotone, danni e allagamenti. Nessun ferito

Forte ondata di maltempo stanotte a Crotone, con pioggia e raffiche di vento che hanno divelto tettoie di capannoni e alberi, con danni sulle auto in sosta. Nessun danno alle persone. Criticità presso alcune attività commerciali site in via Achille Grandi. La furia del vento ha fatto volare le tettoie sulla strada adiacente un centro commerciale.

Il forte vento ha inoltre divelto alberi che si sono abbattuti sulla sede stradale. Numerose sono state anche le richieste di intervento per infiltrazioni d’acqua e allagamenti dovuti alla pioggia incessante.

I Vigili del fuoco sono stati impegnati per ore alla messa in sicurezza del tetto divelto mentre unità SAF operano sul tetto del capannone per rimuovere le parti in imminente pericolo di caduta. Oltre ai pompieri, sul posto sono intervenuti anche i Carabinieri, la Polizia di Stato e la Polizia Locale.

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