15 Ottobre 2024

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Maltempo, in arrivo venti forti e mareggiate. Temperature in calo

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Una perturbazione di origine nord-atlantica transiterà sull’Italia determinando, tra lunedì e martedì, venti forti settentrionali su gran parte del Paese e una generale brusca diminuzione delle temperature. Al centro-sud, si assocerà anche una breve fase di tempo instabile, con nevicate in calo fino a quote collinari. E’ quanto prevede il bollettino diramato dalla Protezione civile sul maltempo atteso nelle prossime ore.

L’allerta meteo prevede dalla serata di oggi, domenica 10 marzo, venti da forti a burrasca settentrionali su Piemonte, Lombardia, Veneto, Provincia Autonoma di Trento, con raffiche di foehn (alpine, ndr) sulle vallate e pianure adiacenti.

Sulla Sardegna si prevedono dal mattino di domani, lunedì 11 marzo, venti da forti a burrasca nord-occidentali, con raffiche di burrasca forte, specie sui settori settentrionali e rilievi, nonché forti mareggiate lungo le coste esposte.

L’avviso prevede, inoltre, dal pomeriggio di domani venti da forti a burrasca settentrionali su Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Abruzzo e Molise, con raffiche di burrasca forte, specie sui crinali appenninici e lungo i settori costieri, con forti mareggiate lungo le coste esposte.

Sulla base dei fenomeni meteo-idrogeologici previsti è stata valutata allerta gialla sui settori interni del Lazio, su tutto il territorio dell’Abruzzo e su buona parte del Molise.

Spunta un cinghiale sulla strada e l’auto si ribalta, un ferito

Auto cinghiale

Incidente stradale questo pomeriggio nella frazione Petricciolo Alli del comune di Catanzaro.
Coinvolta una sola autovettura Opel Corsa. Da quanto riferito dal conducente, unico passeggero a bordo, nello scansare un cinghiale sbucato improvvisamente sulla sede stradale, è finito con la vettura sulla cunetta bordo strada che ne ha causato il ribaltamento.

Il conducente, seppur con escoriazioni ed una presunta frattura al braccio, è riuscito ad abbandonare autonomamente la vettura. L’uomo, ricevute le prime cure dal personale sanitario del Suem118, è stato successivamente trasferito presso struttura ospedaliera.

Sul posto i vigili del fuoco del Comando di Catanzaro sede Centrale per la messa in sicurezza della vettura in attesa del soccorso stradale. Presenti anche i Carabinieri per i rilievi del caso.

Disastro aereo in Etiopia, ecco chi erano gli 8 italiani morti

Sebastiano Tusa
Sebastiano Tusa in una foto tratta da Fb.

Otto italiani si trovavano sul Boeing 737 dell’Ethiopian Airlines decollato da Nairobi e precipitato vicino a Addis Abeba. Nella lista passeggeri figura anche l’assessore ai Beni Culturali della Regione Siciliana Sebastiano Tusa, archeologo di fama internazionale, Sovrintendente del Mare della Regione. Tusa era diretto in Kenya, per un progetto dell’Unesco, dove era già stato nel Natale scorso insieme con la moglie, Valeria Patrizia Li Vigni, direttrice del Museo d’Arte contemporanea di Palazzo Riso a Palermo.

Tra le vittime anche tre componenti della ong bergamasca Africa Tremila: il presidente Carlo Spini – 75 anni, originario di Sansepolcro (Arezzo) e residente a Pistoia -, sua moglie, infermiera, Gabriella Vigiani e il tesoriere della onlus Matteo Ravasio. Morto anche Paolo Dieci, residente a Roma, presidente della ong Cisp e rete LinK 2007, un’associazione di coordinamento consortile che raggruppa importanti Organizzazioni Non Governative italiane, in particolare 14 ong: Cesvi, Cisp, Coopi, Cosv, Gvc, Icu, Intersos, Lvia, Medici con l’Africa Cuamm, Ccm, Elis, World Friendss, Ciai e Amref.

“Il mio profondo dolore per la tragedia dell’aereo dell’Ethiopian Airlines – scrive il vicepremier Luigi Di Maio -, in cui hanno perso la vita anche 8 nostri connazionali. Esprimo la mia vicinanza alle loro famiglie e alla Regione Sicilia per la perdita dell’assessore Sebastiano Tusa”.

“Dolore e preghiera per tutte le vittime della tragedia aerea in Africa, siamo vicini ai famigliari e lo saremo anche in futuro”, ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini.

“Sono vicino alle famiglie delle vittime dell’incidente aereo in Etiopia, a pochi chilometri da Addis Abeba. Una terribile tragedia anche per il nostro Paese”, scrive il presidente della Camera Roberto Fico.

Esprimo il più sincero cordoglio e profonda vicinanza ai familiari delle vittime – ha scritto su Facebook il ministro dei beni culturali Alberto Bonisoli – del terribile incidente aereo. Mi unisco al dolore di amici, parenti e congiunti dei nostri otto connazionali deceduti nell’impatto. Rivolgo a loro le mie più sentite condoglianze”.

“Ho appena ricevuto la conferma ufficiale dell’Unità di crisi del ministero degli Esteri: l’assessore Sebastiano Tusa era sull’aereo precipitato in Etiopia. Sono distrutto. E’ una tragedia terribile, alla quale non riesco ancora a credere: rimango ammutolito”: è stato il messaggio di cordoglio del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, per l’improvvisa scomparsa di Sebastiano Tusa.

Anche Vittorio Sgarbi ricorda l’archeologo Sebastiano Tusa: “Resta il suo pensiero – ricorda Sgarbi – l’intelligenza, la disponibilità ad ascoltare, la gentilezza, e tanti studi, tante ricerche sospese, tanti sospiri di conoscenza”. Sgarbi sottolinea che “in pochi casi l’archeologo, lo scienziato si era fatto politico con tanta naturalezza, continuando a vedere le cose, la storia e il mondo senza calcoli e strategia, per amore della bellezza, per la certezza che il mondo antico in Sicilia era ancora vivo”. “Potevano risorgere sculture – prosegue il critico -, rinascere kouroi, uscire Venere dall’acqua. E come vive la storia con noi, vive anche lui oltre la sua apparente fine”. (a.a.)

Schianto aereo in Etiopia, è strage di italiani: 8 connazionali tra le 157 vittime

disastro aereo Etiopia
L’amministratore dell’Ethiopian Airlines sul luogo dello schianto (Twitter)

Ci sono 8 italiani tra le 157 vittime del disastro aereo avvenuto stamane in Etiopia. La conferma arriva dal governo del Kenya. Un Boeing 737 dell’Ethiopian Airlines è precipitato dopo il decollo da Addis Abeba mentre era diretto a Nairobi: purtroppo nessun superstite tra i 149 passeggeri e gli otto membri dell’equipaggio.

Lo schianto è avvenuto vicino alla località di Bishoftud, ad una cinquantina di chilometri a sud della capitale etiope, alle 8.44 locali, 6 minuti dopo il decollo da Addis Abeba.

I 157 a bordo erano di 33 nazionalità, rende noto l’emittente locale Ebc. L’aereo, un Boeing 737-8 MAX, era un velivolo nuovo, consegnato alla compagnia aerea a metà novembre, secondo quanto emerge dal database dell’aviazione civile Planespotters.

La Ethiopian Airlines ha pubblicato una foto che mostra l’ad della compagnia in piedi tra le macerie dell’aereo che si è schiantato dopo il decollo da Addis Abeba. Il post, pubblicato sui social media della compagnia aerea, spiega che che “Tewolde Gebremariam è ora sulla scena dell’incidente e si rammarica di confermare che non ci sono sopravvissuti. Esprime la sua profonda vicinanza e le condoglianze alle famiglie dei passeggeri e dei membri dell’equipaggio che hanno perso la vita in questo tragico incidente”.

Sette delle vittime del disastro aereo
Sette delle vittime del disastro aereo (Ansa)

Chi sono le vittime italiane del disastro aereo

C’è l’assessore ai Beni Culturali della Regione Siciliana Sebastiano Tusa, archeologo di fama internazionale, Sovrintendente del Mare della Regione, tra le otto vittime italiane nell’incidente aereo in Etiopia. Al suo nome di aggiungono quelli di tre componenti della ong bergamasca Africa Tremila: il presidente Carlo Spini – 75 anni, originario di Sansepolcro (Arezzo) e residente a Pistoia – sua moglie, infermiera, Gabriella Vigiani e il tesoriere della onlus Matteo Ravasio. E ancora: Virginia Chimenti, funzionaria del World Food Programme dell’Onu, di Rosemary Mumbi e Maria Pilar Buzzetti, tutti nella lista dei connazionali che erano a bordo del volo.

L’ufficio del primo ministro dell’Etiopia Abiy Ahmed ha espresso “a nome del governo e del popolo etiope le più sentite condoglianze alle famiglie di coloro che hanno perso i loro cari”.

Al momento la causa dell’incidente non è ancora chiara. L’Ethiopian Airlines gode di una buona reputazione in termini di sicurezza, una delle migliori in Africa, sebbene nel 2010 – come ricorda la Bbc – un suo aereo precipitò nel Mar Mediterraneo dopo il decollo da Beirut, in Libano. Nell’incidente morirono 90 persone.

Serie di attentati contro proprietari e giocatori del Foggia calcio, indagini

Pietro Iemmello
L’attaccante del Foggia Pietro Iemmello

Clima di altissima tensione nella Foggia sportiva. Tre attentati intimidatori compiuti la scorsa notte ai danni di calciatori e dirigenti del Foggia Calcio: due proprietari della squadra che gioca in serie B, i fratelli Fedele e Franco Sannella, proprietari del pastificio Tamma, dell’attaccante Pietro Iemmello e del centrocampista Massimo Busellato.

Stando a quanto ricostruito dagli investigatori, dopo l’1.30 della scorsa notte, sconosciuti hanno incendiato il Suv Mercedes di Iemmello parcheggiato nelle vicinanze di Piazza Puglia nel centro di Foggia, distruggendone la parte anteriore.

La seconda intimidazione è avvenuta all’alba ai danni dell’auto dei due dirigenti parcheggiata nell’atrio del pastificio Tamma alla periferia della città. Il custode ha visto tre persone incappucciate entrare nel pastificio da un cancello di servizio e lanciare una bomba carta contro la Maserati dei fratelli Sannella. Esplodendo la bomba non ha provocato danni.

Il terzo episodio riguarda il centrocampista Massimo Busellato, espulso ieri durante il derby con il Lecce vinto dai salentini. Ignoti hanno lanciato un petardo nel giardino della sua villetta, alla periferia di Foggia. Lo stesso calciatore ha denunciato l’episodio ai carabinieri. Il caso si aggiunge agli atti intimidatori compiuti contro l’auto di due dirigenti e quella di un calciatore. Secondo quanto riferito dagli investigatori, il centrocampista ha udito nel cuore della notte l’esplosione, ma non vi avrebbe dato particolare importanza.

Stamattina, dopo aver saputo degli attentati intimidatori compiuti contro le auto di due dirigenti della squadra e dell’attaccante Pietro Iemmello, ha ricollegato l’episodio dell’esplosione e si è presentato spontaneamente in caserma per denunciare l’accaduto. I carabinieri stanno effettuando un sopralluogo nella villetta a schiera dove vive il calciatore.

Le indagini sui tre attentati sono volte ad accertare se vi sia una connessione tra i tre episodi e il periodo di grande difficoltà che sta attraversando il Foggia Calcio sia dal punto di vista economico, sia sul piano di gioco. La tensione tra i tifosi sarebbe cresciuta molto, infatti, dopo la sconfitta di ieri nel derby contro il Lecce che ha portato la squadra in piena zona retrocessione.

Precipita Boeing dell’Ethiopian Airlines, nessun superstite: 157 morti

Ethiopian AirlinesUn aereo Boeing 737 dell’Ethiopian Airlines si è schiantato mentre era diretto a Nairobi con a bordo 157 persone: 149 passeggeri ed 8 membri dell’equipaggio. Nessun superstite. Lo schianto è avvenuto alle 8.44 locali, 6 minuti dopo il decollo da Addis Abeba vicino alla località di Bishoftud, ad una cinquantina di chilometri a sud della capitale etiope.

L’ufficio del primo ministro dell’Etiopia Abiy Ahmed ha espresso “a nome del governo e del popolo etiope le più sentite condoglianze alle famiglie di coloro che hanno perso i loro cari”. Al momento la causa dell’incidente non è ancora chiara.

“Al momento le operazioni di ricerca e di soccorso sono nel vivo e non abbiamo informazioni confermate di superstiti o di possibili cause dell’incidente”. Lo si legge in un comunicato diffuso dall’Ethiopian Airlines che sta seguendo le fasi drammatiche seguite allo schianto. Lo riporta la Cnn.

“Membri dello staff dell’Ethiopian Airlines – si legge ancora nel comunicato – saranno inviati sul luogo dell’incidente e faranno il possibile per aiutare gli addetti all’emergenza”. La compagnia aerea informa che a breve sarà disponibile una linea telefonica dedicata per parenti e amici che necessitino informazioni sui passeggeri a bordo dell’aereo.

L’Ethiopian Airlines gode di una buona reputazione in termini di sicurezza, una delle migliori in Africa, sebbene nel 2010 – come ricorda la Bbc – un suo aereo precipitò nel Mar Mediterraneo dopo il decollo da Beirut, in Libano. Nell’incidente morirono 90 persone.

Da domani a scuola soltanto con il certificato di vaccinazione

vaccinazione obbligatoria scuolaDomani si entrerà a scuola soltanto con il certificato di vaccinazione. E’ quanto prevede la legge Lorenzin approvata nel luglio 2017 e attualmente in vigore, che i presidi sono fermamente decisi a rispettare.

La legge prevede l’obbligo della vaccinazione per le iscrizioni all’asilo nido e alla scuola materna e, con modalità diverse, riguarda anche le scuole elementari, scuole medie e i primi due anni delle superiori, fino ai 16 anni. Di conseguenza i bambini da zero a sei anni non in regola con le vaccinazioni non possono accedere agli asili nido e alle scuole dell’infanzia; bambini e ragazzi nella fascia d’età da 6 a 16 anni potranno entrare a scuola. In entrambi i casi, se i genitori rifiuteranno ripetutamente di far vaccinare i figli dopo colloqui e solleciti da parte delle Asl, incorreranno nelle sanzioni pecuniarie previste dalla legge.

Nel frattempo è allo studio un nuovo provvedimento, che prevederebbe il cosiddetto ‘obbligo flessibile’. Secondo quest’ultimo la vaccinazione è obbligatoria solo “in caso di emergenze sanitarie o di compromissione dell’immunità di gruppo”, ossia della protezione indiretta che si ha quando la vaccinazione di una parte significativa di una popolazione tutela anche agli individui che non hanno sviluppato direttamente l’immunità.

“Per chi non si presenterà a scuola con il certificato richiesto, applicheremo semplicemente la legge”, ha detto l’Associazione Nazionale Presidi (Anp). Questo significa che “negli asili, i bambini sprovvisti di certificato non potranno entrare. Nelle altre scuole, invece, in questi casi è prevista solo una sanzione pecuniaria, e gli alunni potranno entrare lo stesso”. Secondo l’associazione dei presidi il problema “è soprattutto nella scuola primaria, dove i non vaccinati potrebbero restare a contatto con gli immunodepressi, i quali non sono tutelati da questo tipo di previsione normativa”

Tentano di incendiare auto a giovane per estorcere soldi, arrestati

auto incendiata MontepaoneDue persone sono state arrestate dai carabinieri della Compagnia di Soverato con l’accusa di tentata estorsione e danneggiamento seguito da incendio in concorso. Si tratta di Giuseppe Corapi, 36enne di San Sostene (con precedenti), e Francesco Signorelli, 22enne di Davoli, centri del Catanzarese.

Secondo l’accusa, i due nella notte di giovedì scorso si sono recati in via Carducci di Montepaone, con l’obiettivo di innescare l’incendio dell’autovettura in uso a un giovane del posto dal quale pretendevano del denaro. A questo punto, i due si sono dati alla fuga, percorrendo un primo tratto a piedi e proseguendo poi a bordo di autovettura.

I movimenti non sono sfuggiti a un Carabiniere in servizio a Sant’Andrea Apostolo dello Jonio e residente nelle vicinanze, il quale, terminato il turno di servizio, stava facendo rientro presso la propria abitazione. Il militare ha fornito le prime, fondamentali, indicazioni sull’evento e sui presunti responsabili, contattando la centrale operativa della Compagnia di Soverato, che ha immediatamente diramato le ricerche a tutte le pattuglie in circuito.

Dopo qualche ora, i ricercati, successivamente identificati Corapi e Signorelli, sono stati rintracciati dai militari di Davoli, all’interno di un bar sito in quella frazione marina e tradotti in caserma.

Giuseppe Corapi
IN CARCERE Giuseppe Corapi

Dai successivi accertamenti, è emerso che i due avrebbero agito al fine di riscuotere un debito di 500 euro, vantato da Corapi nei confronti della vittima, la quale sarebbe stata già più volte sollecitata mediante presunte minacce telefoniche.

Inoltre, spiegano i militari, i due hanno anche tentato di crearsi un alibi, recandosi presso un ristorante di Davoli poco prima di commettere il fatto, con l’obiettivo di farsi rilasciare una ricevuta fiscale, attestante la loro presenza sul posto; tuttavia, grazie alle dichiarazioni rese dal titolare dell’attività commerciale, anche tale circostanza è stata chiarita.

Ad esito delle indagini entranbi sono stati sottoposti a fermo giudiziario, con l’accusa di tentata estorsione e danneggiamento seguito da incendio in corso, e ristretti in regime di arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni.

Sabato pomeriggio, a conclusione dell’udienza di convalida, il Giudice di Catanzaro, su richiesta della locale Procura, ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti di Giuseppe Corapi, che pertanto è stato tradotto presso il carcere di Catanzaro-Siano, e gli arresti domiciliari per Signorelli.

Sconfitta Cosenza, Braglia: “Mi fa rabbia, troppa ingenuità”

Braglia Cosenza Lecce
Il tecnico del Cosenza Piero Braglia

La sconfitta del Cosenza in casa contro il Brescia “mi fa rabbia perché ad un minuto dalla fine non si può prendere un gol in contropiede”. E’ lo sfogo amaro dell’allenatore del Cosenza Piero Braglia dopo la rimonta subita dai Lupi a opera della capolista allo stadio Marulla per 2-3.

“Ci sono più cause alla base della sconfitta”, considera Braglia. “Innanzitutto un calo fisico, dopo un primo tempo gestito bene”. Secondo i tecnico “bisognava portare a casa il pareggio. Due tre elementi hanno fatto più fatica nella seconda frazione di gioco, non riuscivamo più a fare gioco”.

Per l’allenatore “i ragazzi hanno dato tutto quello che potevano, dovevamo gestire meglio la partita. Ingenuità clamorosa prendere gol in quel modo alla fine. Sulle condizioni di Palmiero non so dirvi, valuteremo nei prossimi giorni con lo staff medico”.

Poi Braglia parla del primo tempo e degli errori nella gestione del vantaggio: “Sul 2-0 ci siamo abbassati troppo, siamo ripartiti poco. E’ chiaro che se li fai attaccare un gol prima o poi te lo fanno. La paura poi ci ha condizionati. Il Brescia è questo, è una squadra che ti fa giocare ma sa colpirti nei momenti opportuni. Devi sapere interpretare le partite, devi saperle gestire. Ripeto, dovevamo prenderci il punto senza andare all’arrembaggio”, ha concluso Braglia.

Cosenza Brescia 2-3, un gran primo tempo dei Lupi, poi il gelo della rimonta

Il tiro gol di Bruccini in Cosenza Brescia
Il tiro gol di Bruccini in Cosenza Brescia

Quando il sogno è a portata di mano, lo si accarezza e ci sono tutti gli elementi per realizzarlo, solo qualche errore e molta ingenuità può banalmente mandarlo in fumo. E’ ciò che è incredibilmente successo oggi allo stadio Marulla di Cosenza dove in vantaggio per 2-0, i Lupi alla fine hanno capitolato per 2-3 contro il Brescia, la capolista che guida la Serie B. Una beffa davvero amara per la squadra di Braglia, per di più davanti agli oltre diecimila accorsi allo stadio.

Non è bastato un gran primo tempo dei rossoblù che hanno dominato in lungo e in largo una partita che si annunciava ostica, ma grazie alle reti di Bruccini (al ’19, tiro deviato da un difensore lombardo) e di Embalo (al ’27 su colpo di testa) hanno chiuso la prima frazione di gara per 2-0. Le rondinelle di Corino tornano negli spogliatoi bastonati, ma la leva motivazionale e la voglia di riscatto avranno fatto certo la differenza.

Nella ripresa praterie per il Brescia che all’8 accorcia le distanze con Spalek lasciato sfilare colpevolmente a tu per tu con Perina. Al ’30 da una mischia in area dei padroni di casa l’arbitro fischia un rigore che Donnarumma trasforma battendo l’estremo difensore. E’ il 2-2 e alla fine mancano ancora quindici minuti. Il gelo attraversa il Marulla che non riesce a credere ai suoi occhi.

Garritano Cosenza Brescia
Garritano in azione durante Cosenza Brescia

Ma quando tutto lascia supporre a un punto strappato con i primi della classe, arriva la doccia gelata: in pieno recupero, al ’94, Bisoli in contropiede viene servito al limite, si fa spazio e insacca la rete del 2-3. Una gara iniziata alla grande e finita nel peggiore dei modi. Il Cosenza con i suoi 33 punti è comunque in una posizione tranquilla in classifica. Prossima partita a Pescara.

TABELLINO

COSENZA: Perina; Bittante, Dermaku, Capela, Legittimo; Bruccini, Palmiero (30′ pt Mungo), Sciaudone; Embalo (18′ st Garritano), Tutino, Baez (34′ st Litteri). A disp.: Saracco, Mungo, D’Orazio, Izco, Schetino, Maniero, Garritano, Hristov. All. Braglia

BRESCIA: Alfonso; Sabelli, Gastaldello, Romagnoli, Semprini (39′ st Mateju); Bisoli, Tonali (42′ st Martinelli), Ndoj; Spalek (18′ st Dall’Oglio); Donnarumma, Torregrossa. A disp.: Andrenacci, Dall’Oglio, Lancini, Rodriguez, Cortesi, Viviani. All. Corini

ARBITRO: Dionisi di L’Aquila (Mastrodonato – Scratagli).

MARCATORI: 19′ pt Bruccini (C), 27′ pt Embalo (C), 8′ st Spalek (B), 30′ st Donnarumma rig. (B), 47′ st Bisoli (B)

NOTE: Giornata soleggiata e tipicamente primaverile, temperatura di circa 20°C. Spettatori presenti: 10.810 di cui 207 ospiti (8807 paganti + 1538 abbonati). Al 10′ st allontanato dal terreno di gioco Stefano Trinchera, direttore sportivo del Cosenza. Al 36′ st espulso anche mister Braglia. Ammoniti: Legittimo (C), Tonali (B), Tutino (C), Mungo (C). Angoli: 3-4 (pt 2-2). Recupero: 3′ pt; 5′ st.

Abusi sessuali su un minore disabile, arrestato un uomo di 53 anni

carabinieri taurianova

I Carabinieri della Compagnia di Taurianova hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice del Tribunale di Palmi su richiesta della locale Procura a carico di un 53enne di Cittanova, poiché ritenuto responsabile del reato di violenza sessuale aggravata in danno di un minorenne.

Il provvedimento cautelare conclude un’attività investigativa avviata dall’Arma di Taurianova, a seguito della denuncia presentata dal genitore di un ragazzo sedicenne, affetto da lieve infermità, con la quale il giovane ha raccontato che l’indagato, nel corso di una serata della scorsa estate, lo avrebbe convinto a seguirlo nella sua abitazione con la scusa di dover prendere delle bevande, sfruttando il rapporto di conoscenza e fiducia.

L’uomo però, una volta in casa, secondo l’accusa, avrebbe indotto il giovane a subire atti sessuali, anche approfittando della sua condizione.
La delicata e articolata indagine condotta dai Carabinieri di Taurianova, supportata anche da attività tecnica e con l’ausilio di personale specializzato nell’ascolto di vittime di violenza, sotto il coordinamento della Procura di Palmi, ha consentito di identificare il presunto autore del grave reato e trovare puntuali riscontri al racconto del minore, raccogliendo gravi e concordanti indizi di colpevolezza a carico dell’indagato, compendiati nell’odierno provvedimento.

L’uomo, al termine delle formalità di rito, è stato ristretto al carcere di Reggio Calabria-Arghillà a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

Arma clandestina e droga in casa, in carcere un trentenne

Venerdì i militari della Stazione Carabinieri di Belcastro, nell’ambito dei servizi di controllo del territorio, hanno tratto in arresto in flagranza di reato P.G., classe ’89 di Belcastro.

Il trentenne nascondeva nella propria abitazione una pistola beretta mod. 70 con matricola abrasa, perfettamente funzionante, unitamente a dieci dosi di hashish, per complessivi 46 grammi, predisposte per lo spaccio in bustine di cellophane: per il giovane, già resosi responsabile di resistenza e violenza a pubblico ufficiale nei giorni scorsi e pertanto sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, si sono inevitabilmente aperte le porte della casa circondariale di Catanzaro – Siano, dove è stato associato su disposizione dell’autorità giudiziaria.

La pistola rinvenuta verrà inviata al reparto investigazioni scientifiche dell’Arma, al fine di appurare se sia stata utilizzata per commettere ulteriori delitti.

Da Cosenza a Catanzaro per rubare, arrestata coppia di ladri in trasferta

ArrestoUn uomo e una donna di origine cosentina, di 49 e 39 anni, S.G., G.C., sono stati arrestati in flagranza a Catanzaro dalla Squadra Volanti della Polizia. L’accusa è di furto e altri reati ai danni di una edicola sita sul centrale Corso Mazzini.

I fatti risalgono all’alba di oggi quando una pattuglia ha notato una persona vicino all’attività commerciale, mentre l’altra stava uscendo dalla serranda semi aperta. Secondo quanto accertato dai poliziotti la saracinesca era stata forzata e il vetro della porta infranta.

Da una verifica effettuata dagli agenti insieme al proprietario dell’edicola, ci si è accorti che dalla cassa mancava il fondocassa, pari a circa 90 euro, soldi rinvenuti addosso a uno dei due ladri.

Questa circostanza, aggiunta al fatto che i due sono stati trovati con oggetti da scasso e una torcia ha fatto scattare le manette ai polsi della coppia, che era giunta a Catanzaro a bordo di una Fiat 600 rubata qualche giorno prima a Cosenza. Nell’auto, che presentava segni di effrazione, gli agenti hanno trovato anche la refurtiva asportata a un parrucchiere catanzarese.

I due sono stati posti agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida, mentre sono state avviate le procedure per il foglio di via obbligatorio da Catanzaro.

Omicidio Caterisano, l’autore è il nipote di 16 anni. Ha confessato

I Carabinieri della Tenenza di Isola Capo Rizzuto, con il supporto dei colleghi del Comando Provinciale di Crotone, hanno arrestato un minorenne di appena 16 anni ritenuto l’autore dell’omicidio di Giuseppe Caterisano, 67 anni, avvenuto nel pomeriggio di ieri a Isola di Capo Rizzuto.

Il delitto poco prima delle ore 16 di venerdì, in località Capo Bianco a Isola di Capo Rizzuto, quando Giuseppe Caterisano, classe 1952, è stato ucciso davanti alla sua abitazione con alcuni colpi di pistola calibro 9, sparati a bruciapelo. L’uomo è stato colpito alla testa.

A essere finire in manette è un parente della vittima, il nipote, che, già nella notte, era stato sottoposto dai militari dell’Arma al test dello Stub per verificare, attraverso accertamenti tecnico scientifici, se vi fossero su di lui tracce di polvere da sparo.

Da quel momento il ragazzo è rimasto in caserma e sentito con le garanzie difensive fino a quando, poco prima delle 7 di sabato mattina, ha ceduto e fatto ritrovare la possibile arma del delitto, una pistola automatica calibro 9, clandestina senza matricola; infine ha fornito una confessione di quanto accaduto.

I Carabinieri sono ancora al lavoro per ricostruire ogni momento della giornata di ieri culminata con l’omicidio di Giuseppe Caterisano e determinare con certezza le cause dell’omicidio che, al momento, sembrano essere riconducibili a dissidi di natura economica maturati in ambito familiare. Tra la vittima ed i suoi fratelli, infatti, vi sarebbero stati discussioni che andavano avanti da anni.

Il sostituto procuratore presso la Procura per i minorenni di Catanzaro, dott.ssa Maria Rita Tartaglia, ha disposto la traduzione presso il centro di prima accoglienza per minorenni di Catanzaro.

Russia, la Duma approva legge contro le fake news

Fake newsLa Duma, il Parlamento russo, ha approvato in terza e ultima lettura il ddl che vieta la diffusione di fake news su internet. La norma prevede il divieto di pubblicazione sui “media online” e nelle reti “d’informazione e telecomunicazione” di “notizie non verificate presentate come fatti” e dà il potere alle autorità – tramite l’autorità per le telecomunicazioni – di bloccare le testate che non “rimuovono immediatamente” i contenuti giudicati come fake news. Lo riporta Interfax.

La legge ora passa al Senato – di norma una formalità – e poi finirà sul tavolo di Vladimir Putin per la firma finale. Il testo definisce le fake news come “qualsiasi informazione non verificata presentata come fatti che minacci la vita di qualcuno e/o la sua salute o proprietà, minacci l’ordine pubblico, possa interferire o compromettere infrastrutture vitali, trasporti o servizi sociali, organizzazioni di credito o servizi energetici, industriali, o di comunicazione”.

La nuova legislazione si applica ai siti registrati come “pubblicazioni online” e, su impulso della procura generale, l’autorità garante (il Roskomnadzor) avrà il potere di ordinare “l’immediata” rimozione dei contenuti fake – entro 24 ore dalla notifica – pena il blocco del sito. La norma non si applica a “giornali, reti televisive, stazioni radio o aggregatori di notizie online”, contrariamente a quanto previsto nella prima stesura del ddl. Per gli “individui” che diffondono fake news sono previste multe da 100 mila a 400 mila rubli – ovvero circa 1300/5500 euro.

Alla Festa della Donna pietanze con escrementi di topi. Chiuso ristorante

ristorante mocamboProdotti ittici scaduti e mal conservati,alimenti ammuffiti utilizzati per la preparazione dei piatti da servire ed escrementi di gatti e topi accanto ai vassoi con le pietanze da servire alla clientela in occasione della Festa della Donna. Sono alcune delle “gravissime irregolarità igieniche” scoperte dai carabinieri di Pizzo durante un’ispezione in un noto ristorante della cittadina tirrenica, che si è conclusa con il sequestro del cibo e la denuncia del titolare.

I militari, coadiuvati dai colleghi del Nas di Catanzaro e del Nil di Vibo Valentia hanno scoperto anche 10 lavoratori in nero che, per sfuggire al controllo, hanno anche tentato di nascondersi chiudendosi all’interno della cella frigorifera.

Al titolare del locale, S. G., di 64 anni, è stata revocata la licenza di somministrazione di alimenti all’attività e comminata anche una multa di 40 mila euro per le carenze igienico sanitarie riscontrate. Il cibo e l’intera area della cella frigorifera venivano poste sotto sequestro. La serata, che prevedeva la presenza di personalità del mondo dello spettacolo, è stata annullata.

La chiusura del locale ha suscitato la rabbia di alcune signore intervenute sul posto per festeggiare, ma l’intervento dei carabinieri ha consentito di prevenire pericolosissime conseguenze alla salute di quest’ultime che, in caso avessero ingerito i detti alimenti avariati e contaminati dalle feci di topo e gatto, avrebbero potuto causare gravi danni alla loro salute.

Omicidio Caterisano a Isola Capo Rizzuto, un delitto con tante ombre

La vittima Giuseppe Caterisano
La vittima Giuseppe Caterisano

E’ giallo sull’agguato in cui è rimasto ucciso oggi pomeriggio a Isola Capo Rizzuto Giuseppe Caterisano, l’uomo di 67 anni freddato sull’uscio di casa da un sicario che gli ha esploso a bruciapelo alcuni colpi di pistola lasciandolo esanime a terra prima di scappare via tra i vicoletti che dalla località Capobianco si diramano verso il mare e all’interno delle campagne isolitane.

L’omicidio si è consumato poco prima delle 16 di venerdì. Secondo quanto ricostruito, il killer avrebbe bussato alla porta dell’imprenditore – con qualche precedente per detenzione di droga e arma clandestina -, e lo ha ucciso. Ma perché? Per quale motivo?, che cosa ha animato l’omicida a recarsi sotto casa sua ed eliminare un uomo di 67 anni? Interrogativi al momento senza risposta.

Con ogni probabilità la vittima conosceva bene il suo assassino, e questa circostanza potrebbe svelare molto sul movente. Passionale, familiare o professionale? Gli investigatori dell’Arma non escludono alcuna ipotesi. Nemmeno quella criminale.

I carabinieri scavano nella vita personale di Giuseppe Caterisano, in particolare nelle ultime ore di vita dell’uomo. L’imprenditore aveva forse dato un appuntamento al suo assassino per un chiarimento ma qualcosa è poi andato storto? Forse. Ombre, troppe ombre, in questo omicidio, come quelle che si materializzano dietro gli edifici che formano la scena del crimine.

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Omicidio a Isola Capo Rizzuto, ucciso un imprenditore

carabinieri scientifica Ris
Ansa

Un imprenditore, Giuseppe Caterisano, di 67 anni, è stato ucciso in un agguato oggi pomeriggio in località Capo Bianco, a Isola Capo Rizzuto, nel crotonese. Secondo una prima ricostruzione fatta dai carabinieri e dalla Squadra mobile di Crotone, una persona non identificata ha bussato alla porta di casa di Caterisano, che viveva solo, e quando l’imprenditore si è affacciato gli ha sparato contro alcuni colpi di pistola, uccidendolo all’istante.

Riguardo al movente dell’omicidio, al momento, non si esclude alcuna ipotesi. Gli investigatori scavano in ogni direzione per recuperare elementi utili alle indagini. Caterisano, nell’aprile del 2013, era stato arrestato con l’accusa di detenzione di arma clandestina e detenzione illegale di stupefacenti.

Quello di Isola è il secondo omicidio in meno di ventiquattrore nel Crotonese. Nella notte a Crotone è stato ucciso a colpi di pistola Stefano D’Arca, 54enne con precedenti. Per il delitto la Polizia ha bloccato due persone, nonno e nipote.

Omicidio a Crotone, due arresti

Squadra mobileSvolta nelle indagini per l’omicidio di Stefano D’Arca, il 54enne freddato davanti a un locale la scorsa notte nel centro di Crotone. La Squadra mobile pitagorica a stretto giro di indagini ha arrestato Francesco Pezziniti, 77 anni, ritenuto l’autore materiale dell’omicidio e il nipote Giuseppe Cortese, accusato di concorso nel delitto.

Secondo quanto è emerso tutto è iniziato nel Bar Moka, in pieno centro. E’ lì, secondo quanto ricostruito, che è iniziata una violenta lite tra i tre, sulle cui cause scatenanti ci sono indagini. Un litigio poi degenerato fuori dal locale. Da una parola all’altra iniziano gli spintoni e gli schiaffi.

Poi il peggio: il nonno del ragazzo, con un’arma pare illegalmente detenuta, avrebbe esploso numerosi colpi di arma da fuoco centrando D’Arca in più parti vitali del corpo. La vittima, soccorsa, è morta poco dopo in ospedale. A fornire elementi fondamentali nelle indagini la visione delle immagini di video sorveglianza e le testimonianze rese subito dopo l’omicidio.

Rapina una donna nel parcheggio, arrestato 44enne

arresti Polizia CatanzaroGli Agenti della Squadra Volante lo avevano arrestato lo scorso 3 marzo pochi minuti dopo aver rapinato una giovane donna e, ieri gli stessi poliziotti hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari a carico di Gianluca Teducci, catanzarese di 44 anni.

Al momento dell’evento la giovane stava scendendo dalla propria autovettura, parcheggiata in Via Lidonnici (zona di San Leonardo), per fare rientro a casa. Appena aperta la portiera dell’auto è stata avvicinata dall’uomo col pretesto di chiedere delle informazioni, ma con un’azione fulminea, dopo averla strattonata violentemente, le ha portato via la borsa dandosi alla fuga per le vie della città.

Acquisite le prime informazioni, gli Agenti, hanno avviato le ricerche dell’autore della rapina che, sulla base della descrizione fornita dalla vittima, è stato rintracciato nella vicina Via Milano; la borsa, invece è stata rinvenuta abbandonata in una via limitrofa ed è stata restituita alla proprietaria.

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