14 Ottobre 2024

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La Polizia bussa e loro gettano dal cocaina dal balcone, in carcere

Personale della polizia giudiziaria del Commissariato di Corigliano-Rossano ha arrestato in flagranza di reato una coppia per detenzione di cocaina ai fini dello spaccio. Gli agenti hanno effettuato una perquisizione domiciliare nella frazione Schiavonea a casa di A.A., di 46 anni, già noto alle forze dell’ordine, e della compagna D.S. (43).

Insospettiti dal lungo tempo impiegato dagli occupanti per aprire la porta e dalle luci accese che filtravano all’esterno, i poliziotti si sono appostati sul retro dello stabile ed hanno affacciarsi al balcone dell’appartamento prima la donna e poi l’uomo che ha gettato un involucro sul marciapiede. Subito dopo è stato aperto il portone d’ingresso.

Nell’involucro, subito recuperato, gli investigatori hanno trovato 84 grammi di cocaina, un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento. In casa sono stati poi trovati Duemila euro in banconote di piccolo taglio.

Visti gli elementi raccolti, i due soggetti – con a carico numerosi precedenti di polizia e penali per spaccio, rapina, ed in particolare l’uomo anche per associazione a delinquere di stampo mafioso, furto e tentato omicidio – sono stati arrestati.

Il magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Castrovillari ha disposto per loro la traduzione in carcere in attesa del rito per direttissima.

Rintracciata la madre del neonato trovato morto a Cirò

carabinieriI carabinieri della Stazione di Cirò Superiore a seguito di serrate indagini iniziate la sera del ritrovamento del corpo senza vita del neonato seppellito nel giardino di una casa di Cirò (Crotone) hanno rintracciato la madre del bambino.

La donna, una cittadina moldava ventiduenne, aveva svolto l’incarico di badante nella casa dove è stato rinvenuto il cadavere fino al dicembre scorso quando poi aveva deciso di lasciare il suo impiego a Cirò per trasferirsi in un paese della provincia di Lecce.

La giovane, sentita in merito all’evento, ha dichiarato di essere rimasta incinta nel suo paese di origine, che poco prima di Natale avrebbe partorito in casa senza l’aiuto di nessuno e che, secondo la sua versione, il bambino sarebbe nato morto. In seguito, presa dal panico, avrebbe seppellito il corpicino nel giardino dell’abitazione.

Fondamentali a questo punto saranno i risultati dell’autopsia che si sono svolti nella giornata di oggi e che forniranno importanti elementi al fine di definire se la donna, già iscritta nel registro degli indagati, dovrà rispondere solo di occultamento di cadavere o anche di infanticidio.

“Avvenire” nei territori: Bolzano città ideale, Napoli e Crotone ultimi

La qualità dei servizi alla persona, la possibilità di dar vita a nuove iniziative economiche, l’offerta formativa, la salvaguardia dell’ambiente, la capacità di accogliere e tutelare la vita nelle sue varie forme: sono alcuni degli aspetti che i recenti studi su soddisfazione e senso della vita dimostrano essere fondamentali e che vanno ben oltre i fattori quali la ricchezza procapite, lo sviluppo economico e le opportunità occupazionali che generalmente vengono presi in considerazione in studi di questo tipo.

Di questi fattori tiene conto la ricerca “Ben Vivere: l’Avvenire dei territori”, che verrà presentata oggi al Festival dell’Economia Civile di Firenze durante l’incontro “Non solo PIL. Persone, felicità e futuro”, moderato dal direttore di Avvenire Marco Tarquinio che sarà affiancato nell’illustrarla dal Caporedattore centrale Francesco Riccardi. Inoltre “Avvenire” uscirà con uno speciale di 8 pagine dedicato ai risultati inediti della ricerca. In testa alle città realmente ideali c’è Bolzano, seguita da Trento, Pordenone e Firenze.

Al quinto posto Parma, al sesto Pisa. Milano tra le grandi città è l’unica che si piazza in ottima posizione al settimo posto, seguita da Bologna, Gorizia e Udine. Bene Modena, all’undicesimo posto, seguita da Ravenna e Prato. Tanti i centri medi che occupano ottime postazioni in questa speciale classifica. Roma si pone al quarantesimo posto, Torino è quarantaduesimo, Palermo al novantatreesimo. Napoli è penultima, seguita solamente da Crotone.

“Non ci interessa assegnare un qualche primato a uno o all’altro dei territori italiani – commenta il direttore Tarquinio – ma mettere a disposizione uno strumento che permetta di valutare da diversi punti di vista, cioè di forza o di debolezza a causa delle scelte della politica e delle iniziative o delle inazioni dei residenti, ciò che concretamente e responsabilmente qualifica la vita delle nostre città e dei loro circondari. Ovviamente ci sarà anche una classifica, anzi tre, e accanto alle classifiche una spazio interattivo che consentirà a ciascuno di scoprire dove le sue specifiche attese hanno avvenire. Meglio: un Avvenire con la “A” maiuscola”.

Taglia e tenta di rubare alberi da un rimboschimento

taglio alberi arsacI carabinieri forestali hanno denunciato un agricoltore che aveva tagliato alberi e tentato di appropriarsi della legna ricavata da un rimboschimento di eucaliptus nella località Marinella – Forgiano di Isola Capo Rizzuto. Nel corso dell’attività è stata sequestrata una motosega e altri oggetti usati per il taglio. Il rimboschimento è di proprietà dell’Arsac, Azienda regionale per lo sviluppo dell’agricoltura calabrese, ed ente strumentale della Regione Calabria.

Nel corso del sopralluogo è stato verificato che effettivamente erano stati abbattuti numerosi polloni di eucaliptus che giacevano su una superficie di circa 1.000 metri quadri. L’uso del terreno da parte degli assegnatari originari era stato revocato dall’Ente pubblico e alcuni soggetti ne avevano recentemente proposto l’acquisto. La transazione, tuttavia, non era avvenuta e il terreno era nella piena disponibilità dell’Ente.

In tale contesto si è inserito un agricoltore di 28 anni isolitano, parente di uno degli aspiranti acquirenti. Egli, nonostante le determinazioni dell’Ente, ha proceduto all’abbattimento degli alberi con l’intento di appropriarsene. Il giovane è stato fermato dai militari intervenuti e dopo le verifiche eseguite presso l’Arsac è stato denunciato alla Procura di Crotone per tentato furto. Nel corso dell’attività è stata sequestrata anche una motosega e due taniche di carburante usate per l’illecito. Il materiale legnoso recuperato sarà restituito all’Ente legittimo proprietario.

Violazione della sorveglianza, resistenza ed evasione, tre arresti a Crotone

Violazione della sorveglianza, resistenza ed evasione, tre arresti a CrotoneE’ di tre arresti il bilancio dell’attività dei carabinieri di Crotone, due in città e uno a Isola Capo Rizzuto. Il primo a finire in manette è un sorvegliato speciale di 25 anni. Il giovane, dopo aver danneggiato alcune fioriere poste sul lungomare cittadino, è stato rintracciato dai militari della locale compagnia e posto ai domiciliari. Dovrà rispondere di danneggiamento e violazione degli obblighi di sorveglianza.

I militari della stazione pitagorica hanno inoltre dato esecuzione ad un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Crotone a carico di un 60enne del luogo. L’uomo dovrà espiare un residuo di pena, poiché riconosciuto colpevole di violenza a pubblico ufficiale, commesso nel 2012. L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato tradotto presso la propria abitazione, in regime di detenzione domiciliare.

I carabinieri della Tenenza di Isola di Capo Rizzuto, a seguito di apposito servizio finalizzato al controllo delle persone sottoposte a misure restrittive, hanno arrestato un 32enne del luogo che, sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, all’atto del controllo non era in casa. Il giovane è stato sorpreso dai militari mentre circolava a bordo della propria autovettura per le vie cittadine. Terminate le formalità di rito, l’arrestato è stato risottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari.

Si dell’Uruguay all’estradizione di Rocco Morabito

Un tribunale penale di Appello dell’Uruguay ha confermato l’estradizione in Italia di Rocco Morabito, boss della ‘Ndrangheta calabrese, “most wanted” negli Stati Uniti e condannato in contumacia dalla magistratura italiana a 30 anni di carcere. Lo riporta l’Ansa.

Arrestato nel settembre 2017 in un hotel di Montevideo dopo 23 anni di latitanza, Morabito (53 anni) – riferisce sulla sua pagina online il settimanale Busqueda – era agli arresti in attesa di un processo per falsificazione di documenti.

L’uomo ha ingaggiato nei mesi scorsi una battaglia legale con la magistratura locale per evitare l’estradizione, ed ora, riferisce il portale uruguaiano Subrayado, i suoi legali presenteranno un estremo appello alla Corte Suprema.

La cattura in un lussuoso hotel nell’estate 2017

Rocco Morabito era stato arrestato a settembre 2017 in un lussuoso hotel di Montevideo, capitale a sud del paese, ma viveva in una villa con piscina nella località di Punta del Este.

Al momento del blitz l’uomo aveva un documento brasiliano falso con il quale aveva poi ottenuto la carta d’identità uruguaiana. Il suo falso nome era Francisco Antonio Capeletto Souza, imprenditore nel settore dell’import-export, suo settore da sempre.

Nato ad Africo, in provincia di Reggio Calabria, nell’ottobre del 1966, a capo dell’omonima cosca attiva nella zona jonica reggina, Morabito viveva in Uruguay da oltre una decina d’anni ed era inserito nell’elenco dei 5 latitanti più pericolosi del ministero dell’Interno, tra cui figura il superlatitante Matteo Messina Denaro.

La richiesta di estradizione era stata avanzata alle autorità sudamericane dalla Procura Generale di Reggio Calabria ma in un primo momento c’era stato un intoppo in quanto la Procura uruguaiana aveva eccepito la contumacia nel processo italiano.

Studio medico sporco e con farmaci scaduti, nei guai un dottore

Guardia di Finanza CosenzaFarmaci e medicinali scaduti, mescolati con quelli in corso di validità, sono stati rinvenuti dai finanzieri del Comando Provinciale di Cosenza all’interno di uno studio medico cosentino che versava in stato di degrado.

Le fiamme gialle nel corso dei mirati servizi di controllo del territorio, insospettite dalla presenza di diversi soggetti nei pressi dell’ingresso di un edificio fatiscente, effettuavano l’accesso e scoprivano che si trattava di un ambulatorio.

Sottoposti a sequestro oltre 500 medicinali che all’apparenza potevano sembrare di buon qualità, poiché erano contenuti in involucri integri, mentre in realtà erano scaduti da oltre sette – otto anni.

Il principio attivo contenuto nei farmaci, che determina il buon esito dell’uso, risultava alterato a causa del cospicuo lasso temporale trascorso dalla scadenza della data di validità degli stessi.

I medicinali, pronti per essere somministrati ai richiedenti per fini terapeutici, in caso di assunzione avrebbero rappresentato un grave rischio per la salute e le condizioni psicofisiche degli utilizzatori.

L’ambulatorio versava in condizioni indecorose ed i pazienti venivano visitati in unambiente sporco, umido e sprovvisto di un idoneo impianto di riscaldamento.

Proprio le diffuse macchie di umidità avevano compromesso l’intonaco, presente sui muri e sul soffitto della struttura, che in alcune parti era caduto sul pavimento ed in altre era pericolante.

A conclusione dell’intervento il titolare dello studio è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Cosenza per la detenzione di medicinali scaduti, contestualmente sottoposti a sequestro, e segnalato alla locale Azienda sanitaria per l’adozione dei provvedimenti conseguenti alle precarie condizione igienico sanitarie in cui versava lo studio medico.

Crolla un balcone nel centro storico di Cosenza, nessun ferito

I Vigili del Fuoco di Cosenza sono intervenuti oggi pomeriggio nel Centro storico della città per la verifica di un edificio disabitato. A seguito della segnalazione per un balcone pericolante i Vigili del fuoco, giunti rapidamente sul posto, hanno eseguito i monitoraggi necessari a seguito dei quali è stato accertato il crollo “dell’imbotte”, fortunatamente senza che i blocchi ceduti abbiano causato danni alle persone. Evacuati due residenti di un appartamento vicino.

L’edificio si trova a Santa Lucia, ed è disabitato perché reso inagibile dall’incuria che nei decenni ha divorato la struttura interna ed esterna. Sono diversi gli edifici nella città vecchia che hanno gli stessi problemi. Le varie amministrazioni comunali di Cosenza hanno sempre annunciato interventi di manutenzione e riqualificazione, ma col passare del tempo il centro storico continua a cadere a pezzi.

Lo scorso anno il Cipe aveva assegnato risorse nell’ambito del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014-2020, mettendo sul piatto del piano “Cultura e turismo” ben 740 milioni in tutto il Paese. Risorse in cui erano previsti decine di milioni per interventi di riqualificazione del Centro storico cosentino, in parte destinati a ristrutturare gli edifici pubblici, ma da allora…

Maltempo, allerta in Calabria: in arrivo temporali, vento e mareggiate

Maltempo, allerta in Calabria: in arrivo temporali, vento e mareggiateUn messaggio di allertamento meteo è stato emesso oggi dalla Protezione civile della Regione Calabria dove da oggi pomeriggio fino alla mezzanotte, e domani 29 marzo ha valenza di avviso di criticità meteo marina e costiera.

Previste tra giovedì e venerdì piogge sparse e rovesci o temporali isolati su tutta la regione, in particolare sui versanti costieri ionici delle province di Cosenza, Crotone, Catanzaro e Reggio. Il maltempo sarà accompagnato da venti forti e mareggiate lungo le coste esposte. Allerta gialla sul resto della regione. Nel fine settimana dovrebbe tornare il sole.

Spacciava davanti a scuola, individuato e arrestato

unità cinofile polizia drogaUn giovane ventunenne si camuffava in mezzo agli studenti molto più giovani di lui in attesa di entrare in una scuola di Catanzaro, con uno zainetto in spalla, ma la sua età lo ha tradito.

Fermato per un controllo dagli Agenti di una volante di Polizia è stato trovato in possesso di diversi grammi di marijuana e arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, condotta aggravata dalla circostanza di trovarsi davanti ad una scuola frequentata da minori.

Gli agenti erano impegnati negli ordinari servizi nei pressi degli istituti scolastici disposti dal questore di Catanzaro Amalia Di Ruocco. Alla loro vista, il giovane, G.S., di 21 anni, ha tentato di allontanarsi, ma è stato bloccato. N

ello zainetto aveva un barattolo con 4 involucri con all’interno marijuana, oltre a 190 euro in banconote di piccolo taglio di cui non è riuscito a dare giustificazione. I controlli sono stati quindi estesi anche a casa e sulla sua auto. Complessivamente il giovane aveva 21,47 grammi di marijuana. Dopo le procedure di rito è stato portato ai domiciliari.

“Il risultato ottenuto – commenta la Questura guidata dal questore Amalia Di Ruocco – dimostra  l’importanza della costante  attività di prevenzione svolta dalla Polizia di Stato sia al di fuori che all’interno delle scuole, poiché in tale ambito i giovanissimi sono facile preda degli spacciatori che, senza scrupoli, in tale ambiente sanno che hanno maggiori possibilità di alimentare il fenomeno del traffico di droga”.

Nel bagagliaio 4 kg di hascisc, arrestato a Lauria un corriere calabrese

Droga: un arresto a Lauria (Potenza)

Nella sua auto aveva nascosto 40 panetti di hascisc, per un peso complessivo di 4 chilogrammi: un “corriere” della droga, un uomo di origini calabresi, di 48 anni, è stato scoperto e arrestato in flagranza di reato dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Lauria (Potenza). La droga è stata scoperta all’interno dei pannelli laterali di rivestimento del vano bagagli.

Condanna dopo sequestro e minacce a cognata testimone di giustizia, arrestate

CarabinieriI Carabinieri di Rosarno, hanno rintracciato e arrestato tre donne Maria Cacciola, 43enne, Jessica Oppedisano, 36enne e Teresa D’agostino, 63enne, in esecuzione ad un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Palmi.

Le tre donne sono state condannate poiché riconosciute colpevoli, in concorso, dei reati di sequestro di persona e maltrattamenti in famiglia, con l’aggravante del metodo mafioso, in relazione a fatti commessi tra il 2005 ed il 2006 a Rosarno in danno della testimone di giustizia Giuseppina Multari.

I provvedimenti a carico delle tre donne – le prime due cognate e la terza suocera della testimone – giungono all’esito dell’iter processuale istruito a seguito delle indagini, avviate nel mese di ottobre 2006, dai Carabinieri del Nucleo investigativo di Reggio Calabria, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia reggina, e confluite nell’operazione di polizia denominata “Mauser” che aveva permesso di intercettare e disarticolare un’associazione criminale finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti da parte di esponenti della famiglia Cacciola di Rosarno e di accertare plurime condotte vessatorie commesse ai danni di Giuseppina Multari da parte dei familiari di suo marito, il defunto Antonio Cacciola.

In particolare, le attività investigative avevano consentito, tra l’altro, di far luce su un contesto familiare di violenze nell’ambito del quale le odierne arrestate, in concorso tra loro, nel periodo compreso tra il 30 novembre 2005 – data del suicidio di Antonio Cacciola – ed il mese di ottobre 2006, con violenza e ripetute minacce, avevano compiuto atti di maltrattamenti nei confronti della Multari attribuendole la responsabilità del suicidio del marito, sottoponendola ad una serie di vessazioni morali, impedendole di uscire liberamente da casa senza la loro presenza e di esercitare poteri gestori sui figli minori, il tutto con l’aggravante di aver commesso il fatto avvalendosi del metodo mafioso.

Le arrestate sono state tradotte presso la casa circondariale di Reggio Calabria – “Panzera” a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Ruba il tablet di servizio al capotreno, in cella ventiduenne

Ruba il tablet di servizio al capotreno, in cella ventiduennePersonale della Polizia di Stato del Commissariato di Corigliano-Rossano, ha arrestato in flagranza del reato di furto aggravato un ventiduenne, R. G., di Cariati, con precedenti per reati specifici ed in attualmente sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo della presentazione alla polizia giudiziaria.

Nello specifico un agente della Polizia di Stato, libero dal servizio, mentre era a bordo del Treno Regionale Catanzaro/Sibari, ha notato un soggetto aggirarsi furtivamente nella cabina del Capotreno ed uscirvi, con un Tablet nelle mani, e a darsi alla fuga approfittando dell’apertura delle porte del treno, fermatosi nella stazione ferroviaria di Rossano Scalo.

L’agente di Polizia, insospettito dall’accaduto, si è posto al suo inseguimento ed ha avvisato la sala operativa del 113. Gli agenti sono giunti nei pressi della Stazione ferroviaria di Rossano e hanno individuato il soggetto, che tentava la fuga attraversando i binari della stazione. Dopo un breve inseguimento, gli operatori di Polizia, sono riusciti a bloccargli le vie di fuga e a fermarlo.

Il soggetto è stato identificato per R. G., già noto perché tratto in arresto per gli stessi reati sempre dal personale della Squadra Volanti. Dalla perquisizione effettuata, addosso al soggetto fermato è stato rinvenuto il Tablet Sansung appena rubato dalla cabina del Capotreno nel mentre l’uomo si sporgeva dal finestrino intento a controllare la regolare sosta presso lo scalo ferroviario di Rossano.

Il Tablet, contenente dati sensibili, di proprietà di Trenitalia ed in carico al Capotreno per il regolare svolgimento del proprio servizio, gli è stato restituito al suddetto capotreno in sede di denuncia. Il giovane dopo le formalità di rito, visti gli elementi di colpevolezza raccolti e i numerosi precedenti specifici, è stato tradotto presso il carcere di Castrovillari per come disposto dal pm di Turno presso la Procura di Castrovillari, in attesa del rito per direttissima.

La Legittima difesa è legge, testo approvato al Senato. Esulta la Lega

Legittima difesa: ok ddl con 373 sì, ora al Senato
Matteo Salvini con una maglietta “La legittima difesa è sempre legittima” (Ansa/Archivio)

La norma sulla legittima difesa è legge: l’Assemblea del Senato ha infatti approvato il provvedimento, in terza lettura, con voti 201 favorevoli, 38 contrari e 6 astenuti. Il voto è stato accolto dagli applausi della Lega e di parte dei M5s. Hanno votato a favore anche pezzi dell’opposizione come Forza Italia e Fratellli d’Italia.

In Aula il ministro dell’interno Matteo Salvini, il ministro per la Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno e quello per l’Agricoltura Gianmarco Centinaio. Assenti i rappresentanti di governo del Movimento 5 stelle.

La legge prevede una stretta per i ladri che entrano nelle proprietà private delle persone, appartamenti familiari o in azienda. Prima erano “protetti” da una sorta di impunità passando da rei a vittime, se il proprietario di casa reagiva ferendo o uccidendo. Ora non più, salvo la discrezionalità dei magistrati di poter commisurare la gravità della reazione all’offesa ricevuta.

Il proprietario di casa o dell’impresa che dovesse incrociare l’intruso potrà difendersi, anche armato, senza incorrere in inchieste della magistratura che spesso, in passato, finivano con sentenze di condanna per le vittime (i proprietari), nel caso in cui queste reagivano ferendo o ammazzando il ladro. “Eccesso di legittima difesa”, era l’appiglio dei magistrati di fronte a casi di omicidi colposi o lesioni gravi, per perseguire l’estrema difesa dei padroni di casa.

La Legittima difesa, inserita nel contratto di governo gialloverde Lega-M5s, è sempre stato un cavallo di battaglia della Lega. “La Legittima difesa è sempre legittima”, ha più volte ribadito il leader del Carroccio e vicepremier Matteo Salvini che oggi porta a casa un provvedimento caro ai leghisti e all’ex centrodestra.

SALVINI: SANCITO SACROSANTO DIRITTO DI DIFENDERSI
“Questo 28 marzo è un giorno bellissimo non per la Lega ma per gli italiani – afferma Salvini -. Dopo anni di chiacchiere e polemiche è stato sancito il sacrosanto diritto alla legittima difesa per chi viene aggredito a casa sua, nel suo bar, nel suo ristorante. Non si legittima il Far West ma si sta con i cittadini perbene”.

I DUBBI DEI MAGISTRATI
Avanza dubbi di incostituzionalità, invece, l’associazione nazionale magistrati. “La nuova legge – rileva il presidente dell’Anm Francesco Minisci – non tutelerà i cittadini più di quanto erano già tutelati fino ad oggi; al contrario introduce concetti che poco hanno a che fare con il diritto, prevede pericolosi automatismi e restringe gli spazi di valutazione dei magistrati, oltre a portare con sè grandi difficoltà di interpretazione: tutto ciò significa che tutti saranno meno garantiti”. Per non parlare – aggiunge commentando il via libera – “dei numerosi dubbi di incostituzionalità che la nuova legge comporta.

MELONI (FDI): BENE, MA C’E’ VECCHI DIFETTI
“Legittima difesa: nuova legge, vecchi difetti. M5S e lega lasciano la discrezionalità ai giudici e il principio di difesa commisurata all’offesa mentre per Fratelli d’Italia la difesa, in casa propria, è sempre legittima. Abbiamo votato questa proposta ma il testo è purtroppo un’occasione persa: l’Italia ha bisogno di misure coraggiose ma col M5S al governo il risultato è sempre deludente”. Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

Domenica torna l’ora legale, lancette avanti di un’ora

Domenica torna l'ora legale, lancette avanti di un'oraNel prossimo fine settimana, nella notte tra sabato 30 e domenica 31 marzo torna l’ora legale: gli italiani dovranno spostare come di consueto l’orario in avanti di un’ora, passando direttamente dalle 2:00 alle ore 3:00. La convenzione, adottata per sfruttare meglio l’irradiazione del sole durante il periodo estivo, durerà fino a domenica 27 ottobre.

Adottata per la prima volta in Italia durante la prima guerra mondiale, nel 1916, l’ora legale permette di risparmiare ogni anno un centinaio di milioni di euro sulla bolletta energetica.

Ma, nonostante sia comunemente utilizzata da decenni in gran parte dell’Occidente, non tutti i Paesi sono oggi d’accordo nel mantenerla. In Russia è stata abbandonata nel 2014, mentre in Europa è stata (e probabilmente sarà ancora) motivo di scontro tra fronte del Nord, capitanato dalla Finlandia ma supportato anche da Austria e Germania, e fronte del Sud.

I Paesi del Nord, nei mesi estivi abbondantemente ricchi di sole fino a tarda ora, ne hanno infatti chiesto l’abolizione sulla scia di appositi sondaggi pubblici, portando lo scorso anno il tema sui banchi del Parlamento e del Consiglio europeo. La mozione non è però passata all’esame di Strasburgo e nemmeno dei ministri europei che hanno deciso di rimandare la questione al 2021, quando ai tavoli della Commissione giocheranno altri attori.

Negli anni l’ora legale ha assunto, per molti studiosi americani come europei, i contorni di un problema di salute pubblica, perché considerata dannosa per i ritmi sonno-veglia, in particolare delle persone più fragili, come bambini e anziani.

Ma c’è chi – forse la maggioranza delle persone, che ignorando presunti danni del cambio orario che avviene del resto ogni sei mesi -, con l’ora legale ci vive molto meglio perché ha il sole, quindi la luce del giorno, fino alla sera.

Spariti milioni di euro da Fincalabra, confermato sequestro per Mannarino

Luca Mannarino ex presidente Fincalabra indagato dalla procura di Catanzaro
Luca Mannarino ex presidente Fincalabra indagato dalla procura di Catanzaro

Il giudice delegato della Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti per la Calabria ha confermato il sequestro conservativo da oltre 1,5 di euro che, nello scorso mese di febbraio, i militari della Guardia di finanza di Catanzaro avevano eseguito su 14 beni immobili e conti correnti dell’ex presidente del Consiglio di amministrazione di Fincalabria Spa, Luca Mannarino, su disposizione della Procura regionale della stessa Corte, guidata dal procuratore regionale Rossella Scerbo.

Il sequestro arriva al termine dell’iter giudiziario che nel dicembre scorso aveva portato alla condanna dell’ex manager, ritenuto responsabile di un danno erariale da oltre 1,5 milioni di euro per aver distratto fondi comunitari ad impiego vincolato, utilizzandoli per l’acquisto di strumenti finanziari ad altissimo rischio e cagionando, all’atto del disinvestimento, un rilevante danno alle casse pubbliche.

Le somme erano state tratte da finanziamenti comunitari ad hoc, che Fincalabra Spa (ente in house della Regione Calabria, istituito a sostegno del sistema produttivo regionale) aveva l’obbligo di investire in strumenti finanziari con rating non inferiore ad A+, ossia sicuri ed a basso profilo di rischio, proprio per evitare che le risorse pubbliche venissero dilapidate in prodotti a elevato tasso di volatilità.

Il dirigente di Fincalabra, invece, nel 2015 aveva investito i quasi 47 milioni di questo finanziamento in operazioni finanziarie ad altissimo rischio che, nel giro di sei mesi, avevano condotto a maturare l’elevata perdita secca sul capitale investito, che la Corte Dei Conti ha riconosciuto come danno erariale.

Il provvedimento di sequestro emesso dall’autorità giudiziaria contabile catanzarese rappresenta uno dei primissimi casi di applicazione, su scala nazionale, del cosiddetto sequestro conservativo “in pendenza dei termini per la presentazione dell’appello”, previsto dall’articolo 75 del codice di giustizia contabile. in pratica, le somme ritenute oggetto di danno erariale sono state sequestrate dalla Guardia di finanza subito dopo la condanna in primo grado, a garanzia del risarcimento per le casse dello Stato.

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“Quinta bolgia”, da Cassazione revoca per Galati. Può tornare in Calabria

Giuseppe Pino Galati
Giuseppe “Pino” Galati

La Corte di Cassazione ha revocato la misura cautelare del divieto di dimora in Calabria per Giuseppe “Pino” Galati, l’esponente politico finito in manette lo scorso novembre nell’ambito dell’operazione “Quinta bolgia”, condotta dalla Guardia di finanza e coordinata dalla Dda di Catanzaro.

L’operazione portò agli arresti altre 23 persone tra cui amministratori pubblici e appartenenti ai clan confederati “Iannazzo-Cannizzaro-Daponte” di Lamezia Terme. L’ex parlamentare di Forza Italia, a cui erano stati già revocati i domiciliari a fine novembre, è libero di tornare nella sua regione. Resta comunque indagato e se rinviato a giudizio dovrà affrontare un processo per i reati contestatigli dalla distrettuale guidata da Gratteri.

L’inchiesta era centrata sull’egemonia dei clan di ‘ndrangheta sull’Asp di Catanzaro e in particolare del controllo che questi avrebbero avuto sull’ospedale di Lamezia Terme. Mediante i “sottogruppi mafiosi”, Putrino e Rocca, le cosche avrebbero agito in commistione con ambienti politici.

Secondo l’accusa, Galati avrebbe mediato, insieme all’ex consigliere comunale di Lamezia, Luigi Muraca, con l’allora direttore amministrativo dell’Azienda sanitaria di Catanzaro, Giuseppe Pugliese, per ottenere l’affidamento diretto del servizio di sostituzione delle ambulanze del 118 alla ditta Putrino, ritenuta legata alla ‘ndrangheta.

Salvini: “Migranti dirottano mercantile. Diretti a Lampedusa o Malta”

Salvini mappa mercantile dirottato“C’è in corso un’ipotesi di dirottamento di un mercantile – anticipa il ministro dell’Interno Matteo Salvini – che stava arrivando in Libia dopo aver soccorso migranti e che invece ora sta dirigendosi a nord, verso Malta o Lampedusa”.

“Non siamo più ai soccorsi  –  osserva il vicepremier -, sarebbe il primo atto di pirateria in alto mare, con migranti che hanno dirottato il mercantile che era arrivato a 6 miglia dalla costa libica. Sappiano che l’Italia la vedranno col cannocchiale. Questo è un atto di delinquenza e di criminalità organizzata”, spiega in video su fb mostrando una mappa del Canale di Sicilia.

Intanto nella diretta video, Salvini parla anche della nuova tegola giudiziaria e del possibile reato di sequestro di persona contestato dalla procura di Roma per il caso della Sea Watch, la nave di una Ong tenuta ferma 12 giorni davanti al porto di Siracusa prima di avere il via libera allo sbarco a Catania il 31 gennaio scorso. I magistrati della Procura di Roma che hanno inviato il fascicolo, al momento contro ignoti, ai colleghi di Siracusa, che a loro volta si ritengono non competenti e avrebbero inviato gli atti alla procura di Catania.

Salvini, io non cambio linea
“Da Roma un atto sul fermo della Sea Watch è stato mandato in Sicilia”, commenta il ministro nel video. “E’ in arrivo un altro processo nei confronti del cattivone Salvini? Lo scopriremo insieme solo vivendo. Di certo io non cambio idea, in Italia si arriva solo col permesso. Possoni.o denunciare quanto vogliono, i porti italiani sono chiusi”, ha detto il ministro Salvin

Il Senato approva il “decretone” su Reddito e Quota 100, ora è legge

Il Senato approva il decretone su Reddito e Quota 100, ora è legge
L’aula del Senato (Ansa)

Via libera definitivo dall’Aula del Senato al Decretone che contiene Quota Cento e Reddito di Cittadinanza. Il provvedimento, che ha incassato 150 sì, 107 no e 7 astenuti, dopo la terza lettura di palazzo Madama, è legge dello Stato. Ora il testo è stato trasmesso al Quirinale per la promulgazione.

I senatori M5s hanno festeggiato con il premier Conte l’approvazione del Decretone. Subito dopo l’ok dell’Aula si sono ritrovati tutti nella sala del Governo di Palazzo Madama e un lungo applauso ha accolto l’arrivo del presidente del Consiglio. Nella sala anche il ministro dei Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro. Qualche minuto di festeggiamenti e applausi poi tutti in buvette del Senato.

“La maggioranza in Senato è sempre piuù striminzita. Sul #decretone i Si sono solo 150, con tutti i ministri della #Lega assenti sui banchi del Governo, ed in totale con meno 4 voti i Cinque Stelle, e meno 12 il partito di Salvini. Iniziano a vergognarsi un po’ anche loro”, polemizza su Twitter Andrea Marcucci, capogruppo Pd al Senato.

Sequestra e minaccia con un coltello l’ex compagna, arrestato

arresto Giovanni Balzano Melodia
L’arresto ripreso dalla telecamera interna del negozio

Gli Agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Gioia Tauro hanno arrestato, per tentato omicidio, estorsione, minaccia aggravata, sequestro di persona e atti persecutori, Giovanni Balzano Melodia, 41enne di Seminara, gravato da precedenti.

Nel dettaglio, nella tarda serata del 21 marzo scorso, è giunta una richiesta di aiuto alla sala operativa del Commissariato che segnalava la presenza di due uomini, all’interno di un negozio di abbigliamento per donna nel centro di Gioia Tauro, uno dei quali stava minacciando la titolare dell’attività commerciale. L’uomo, armato di coltello, stava tentando di estorcere denaro alla donna, sequestrandola di fatto, all’interno del suo negozio.

Immediato l’intervento degli Agenti della Polizia di Stato che hanno fatto irruzione all’interno dell’attività commerciale intimando ai due soggetti di desistere dal loro intento criminoso. Gli Agenti, con sangue freddo e determinazione riuscivano a disarmare il 41enne armato di coltello ed ammanettarlo.

Secondo quanto ricostruito, durante le fasi dell’arresto, Balzano Melodia, armato, ha più volte inveito e minacciato gli operatori di Polizia. Gli accertamenti effettuati e le dichiarazioni rese dalla vittima hanno consentito di accertare che l’arrestato si era introdotto insieme al fratello nel negozio della donna minacciandola con un coltello allo scopo di riavere una somma di denaro per un presunto debito contratto in passato.

La vittima ha inoltre dichiarato che l’episodio in questione costituiva soltanto un ennesimo atto di violenza posto in essere dall’arrestato con il quale lei aveva per diversi anni intrattenuto una relazione sentimentale.

La donna ha detto di essere diventata oggetto di continue vessazioni e ripetute violenze da parte dell’uomo da quando lei aveva deciso di porre fine alla loro storia. La donna ha avuto quindi la forza ed il coraggio di denunciare di aver subito, per più di due anni, ripetute violenze fisiche e morali dall’ex compagno che, spesso sotto l’effetto di alcoolici, pretendeva da lei somme di denaro. Tale condizione di ansia e pericolo l’aveva portata a trasferirsi di casa e a cambiare abitudini, temendo per la propria vita.

Ultimate le formalità di rito, l’arrestato è stato associato presso la casa circondariale di Arghillà e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria che ha successivamente convalidato l’arresto mentre il fratello è stato denunciato in stato di libertà per il reato di favoreggiamento personale.

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