13 Ottobre 2024

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Governo, scoppia il caso del figlio di Arata assunto da Giorgetti a palazzo Chigi

Paolo Arata Federico Arata
Da sinistra Paolo Arata e il figlio Federico

“Se quanto riportato dal Corriere della Sera corrispondesse al vero circa l’assunzione di Federico Arata, figlio dell’imprenditore-faccendiere Paolo, da parte del sottosegretario Giancarlo Giorgetti a Palazzo Chigi, ci troveremmo di fronte a un vero e proprio caso”. Lo afferma in una nota il Movimento 5 Stelle, chiedendo spiegazioni a Matteo Salvini. Secondo quanto riporta Corriere.it, il contratto di Federico Arata sarebbe stato firmato con il Dipartimento programmazione economica e registrato dalla Corte dei Conti.

“La domanda che, per una questione di opportunità politica, ci poniamo, è se Salvini fosse a conoscenza di tutto questo”, proseguono i Cinque stelle in una nota. “Ci auguriamo e confidiamo che il leader della Lega sappia fornire quanto prima elementi utili a chiarire ogni aspetto. Non solo al M5S, con cui condivide un impegno attraverso il contratto di governo, ma anche ai cittadini”, aggiungono.

“Dopo le recenti rivelazioni della stampa secondo la quale il figlio dell’imprenditore Arata, quest’ultimo indagato insieme al sottosegretario Siri, sarebbe stato assunto recentemente dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giorgetti, il Presidente Conte non può nascondersi e ha il dovere di presentarsi in Parlamento per chiarire una vicenda che getta inquietanti ombre sul Governo. Le ipotesi di indagine della Magistratura sono gravissime e impongono al Governo di fare chiarezza”. È quanto si sottolinea da fonti Pd.

Parlamentari e ministri della Lega continuano a lavorare anche in questi giorni di festa. Non rispondono a polemiche e insulti che si sgonfieranno nell’arco di qualche ora. Federico Arata è persona preparata.”. E’ quanto sottolineano fonti qualificate della Lega con una nota.

Nato a Genova nel 1985, Federico Arata nel suo curriculum – diffuso dalla Lega – dichiara di lavorare tra Londra e Zurigo. Ha frequentato il liceo Chateaubriand di Roma, poi la Luiss e ha conseguito master a Parigi, Londra e Torino. Parla quattro lingue e capisce l’Urdu.

Racconta di aver viaggiato in 123 Paesi, di amare l’alpinismo, le immersioni e la fotografia. Quanto alle esperienze di lavoro, è attualmente impiegato nella Sturgeon Capital, società di investimenti che opera tra Londra e il Pakistan. Ha lavorato per Credit Suisse, con focus sull’Arabia Saudita, per Alzahid Group, Nomura (ex Lehman Brothers) e Bnp Paribas.

Casi Raggi e Siri, è polemica tra Di Maio e Salvini. Interviene Conte

Raggi e Siri, polemica tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio

E’ alta tensione nel governo, tra i due vicepremier Luigi di Maio e Matteo Salvini, per via della vicenda del sindaco Raggi a Roma, coinvolta nello scandalo Ama, (e sul decreto salva Roma) e della questione giudiziaria che ha coinvolto il sottosegretario ai Trasporti Armando Siri, della Lega, indagato per corruzione a Palermo.

“Anche oggi la Lega minaccia di far cadere il governo – scrive Di Maio su Facebook  -. Sem-bra ci siano persino contatti in corso con Berlusconi per fare un altro esecutivo. Sono pieni i giornali di queste ricostruzioni e lo trovo gravissimo. Sono davvero sbalordito”.

“L’Italia – aggiunge – non è mica un gioco, l’Italia siamo noi e milioni di famiglie in difficoltà che vogliono un segnale. L’Italia non è un trofeo e trovo gravissimo che la Lega con così tanta superficialità ogni volta che gli gira minacci di far cadere il governo”, sottolinea” il vicepremier pentastellato.

Replica Matteo Salvini: “Macché crisi di governo! – afferma il ministro dell’Interno – La Lega vuole solo governare bene e a lungo nell’interesse degli italiani, la crisi di governo è solo nella testa di Di Maio che farebbe bene a non parlare di porti aperti per gli immigrati e a controllare che il reddito di cittadinanza non finisca a furbetti, delinquenti ed ex terroristi”.

Il premier Conte interviene in una intervista al Corriere e manda un messaggio a Salvini: “Ha una vita davanti a sé per fare il premier, se e quando si creeranno le condizioni. Non in questa legislatura”.

Sul caso Siri il premier, invece, evidenzia: “Completerò presto la valutazione e la decisione verrà adottata nei prossimi giorni”.

Il vicepremier Di Maio, però, in una intervista a Repubblica incalza: “Sarebbe opportuno che la Lega lo mettesse in panchina per un po’. “Nelle prossime ore – dice – chiederò a Salvini e Giorgetti un chiarimento a livello politico” .

Riace, il Riesame conferma il divieto di dimora per ex sindaco Lucano

Domenico Lucano, riesame conferma divieto di dimora per Lucano
L’ex sindaco di Riace Domenico Lucano

Il Tribunale del Riesame di Reggio Calabria ha confermato il divieto di dimora a Riace per il sindaco sospeso Domenico Lucano, nell’ambito dell’inchiesta “Xenia” della Procura della Repubblica di Locri sui presunti illeciti nella gestione dei migranti.

Il 27 febbraio scorso la Corte di Cassazione aveva rinviato gli atti al Tribunale della libertà  per una nuova pronuncia, che oggi, venerdì 19 aprile, ha confermato il divieto. Sospeso per effetto della legge Severino, Lucano era stato arrestato e posto ai domiciliari lo scorso 2 ottobre. Il provvedimento di detenzione è stato poi alleggerito con il divieto di dimora.

La procura di Locri gli contesta vari reati, dall’abuso d’ufficio al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina; capi d’accusa per cui il gup del tribunale di Locri ha recentemente rinviato a giudizio l’ex sindaco ed altre 26 persone coinvolte nell’inchiesta. Il processo inizia a giugno.

Donna raggirata consegna a falso corriere oltre 11mila euro. Un arresto

Donna raggirata consegna a falso corriere oltre 11mila euro. Un arrestoHa consegnato ad un falso corriere la somma di 11.200 euro. Protagonista una donna 72enne di Castrovillari, che è stata così truffata da un uomo che si era presentato a casa sua per consegnare delle centraline elettroniche per conto di un familiare della donna.

Una volta resasi conto di essere stata raggirata, la signora ha segnalato la questione al 113. Scattate le indagini, la Polizia del locale Commissariato è risalita al truffatore, tale R.S., di 25 anni, arrestandolo a Napoli con l’accusa di truffa aggravata in concorso.

L’arresto, ai domiciliari, è avvenuto stamane su mandato del gip che ha accolto l’istanza del dottor Flavio Serracchiani, sostituto procuratore presso la Procura di Castrovillari, che ha coordinato le indagini.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, nei giorni precedenti la truffa degli oltre 11mila euro, i complici dell’indagato si erano spacciati per un direttore delle Poste Italiane e per il congiunto in questione.

Pressata dalle continue ed insistenti richieste, giunte sia sul telefono fisso di casa che sul cellulare, la signora ha poi consegnato l’ingente somma a R.S.. Gli accertamenti espletati con l’ausilio del Gabinetto di Polizia scientifica, hanno portato all’identificazione di quest’ultimo, successivamente riconosciuto dalla vittima. Sono in corso ulteriori indagini volte ad identificare i complici dell’arrestato.

Autobomba a Limbadi, chiuse le indagini su attentato a Matteo Vinci

bomba auto Matteo Vinci LimbadiLa Procura antimafia di Catanzaro ha emesso l’avviso di conclusione delle indagini preliminari sull’attentato che il 9 aprile del 2018, a Limbadi, nel vibonese, provocò la morte di Matteo Vinci, di 42 anni, ed il grave ferimento del padre Francesco, di 71.

Vinci fu ucciso dall’esplosione di una bomba collocata sotto l’automobile sulla quale viaggiava insieme al papà. Il pm della Dda, Andrea Mancuso, ha contestato agli indagati, Domenico Di Grillo, Rosaria Mancuso, Vito Barbara, Lucia Di Grillo e Rosina Di Grillo, a vario titolo, i reati di omicidio e tentato omicidio, detenzione illegittima di ordigno esplosivo, minaccia, ricettazione, detenzione abusiva di armi, lesioni personali, estorsione e rapina, con l’aggravante del metodo mafioso.

Barbara, Lucia Di Grillo e Rosaria Mancuso sono ritenuti, in concorso morale e materiale tra loro e con altri soggetti allo stato non identificati, quali ideatori e promotori dell’attentato in cui restò ucciso Matteo Vinci e fu ferito il padre.

Dal Venerdì Santo a Pasquetta in compagnia della Luna rosa

Luna rosa

La sera di venerdì 19 aprile tutti con il naso all’insù per ammirare la luna ‘rosa’: si tratta di una speciale luna piena di primavera, definita così non perché appaia nel cielo come un disco colorato, ma perché secondo la tradizione dei nativi americani la sua comparsa era legata alla fioritura di una pianta selvatica che con i suoi petali tingeva di rosa il paesaggio. Per noi sarà altrettanto speciale perché secondo il calendario ecclesiastico è il plenilunio che segna l’arrivo della domenica di Pasqua.

Per convenzione, infatti, la festività cade la prima domenica dopo il plenilunio successivo all’equinozio di primavera: quest’anno l’equinozio si è verificato il 20 marzo e il plenilunio poche ore dopo, il 21 marzo. Verrebbe da pensare che Pasqua doveva dunque cadere domenica 24 marzo, e invece sarà il 21 aprile perché il calendario ecclesiastico pone per convenzione l’equinozio alla data del 21 marzo, pertanto il calcolo viene fatto a partire dalla Luna piena del 19 aprile.

Il nostro satellite raggiunge la fase di plenilunio il 19 aprile intorno alle 13:12, ma dall’Italia èosservabile dopo le ore 20, quando sorge al calare del Sole. Il disco lunare sarà ben visibile, perché saranno passati solo tre giorni dal perigeo, ovvero dal momento in cui la Luna ha raggiunto la sua minima distanza dalla Terra.

Il disco lunare sarà ben visibile, perché saranno passati solo tre giorni dal perigeo, ovvero dal momento in cui la Luna ha raggiunto la sua minima distanza dalla Terra.

Lo spettacolo celeste continua anche la sera di Pasquetta: nella seconda parte della notte tra il 22 e il 23 aprile, come ricorda l’Unione Astrofili italiani (Uai), sarà possibile ammirare la congiunzione tra la Luna e Giove, nella costellazione dell’Ofiuco, non lontano dalla stella Antares dello Scorpione. (Ansa)

Smartphone 5G, cinque milioni di dispositivi nel 2019

smartphone 5G

Le consegne dei primi smartphone compatibili con le nuove reti 5G si attesteranno a 5 milioni di unità su scala globale nel 2019, una cifra pari a meno dell’1% delle consegne complessive. Lo prevedono i ricercatori di Strategy Analytics.

Samsung sarà il primo leader del nascente mercato degli smartphone 5G nella prima metà dell’anno, grazie ai lanci iniziali di dispositivi in Corea del Sud e Stati Uniti, spiega l’analista Ville Petteri-Ukonaho. “Stimiamo che Lg, Huawei, Xiaomi, Motorola e altri seguiranno nel corso del 2019”, mentre Apple lancerà il primo iPhone 5G nella seconda metà del 2020.

“L’iPhone sembra essere almeno un anno dietro a Samsung nella corsa degli smartphone 5G, e Apple – sottolinea l’esperto – deve stare attenta a non rimanere troppo indietro”. Nel 2019 il mercato dei telefoni 5G sarà ancora marginale, a causa della mancanza di reti e dell’alto costo dei dispositivi.

Il settore è ancora in fase di sperimentazione, come dimostra la prima telefonata voce e video tra smartphone 5G e 4G annunciata in settimana dall’azienda cinese Zte. Ma “le opportunità a lungo termine restano molto grandi”, osserva l’analista Neil Mawston, secondo cui nel 2025 saranno un miliardo gli smartphone 5G consegnati nel mondo.

Decreto sulla Sanità, Dieni (M5s): “Evento spartiacque per la Calabria”

Federica Dieni
Federica Dieni

«Il decreto straordinario sulla sanità è un provvedimento che punta a normalizzare un settore fuori controllo e ad assicurare al cittadino i servizi garantiti dalla Costituzione». Lo afferma la deputata del Movimento 5 Stelle Federica Dieni.

«Il Consiglio dei ministri celebrato a Reggio Calabria – aggiunge la portavoce 5 stelle – è un evento storico, perché segna uno spartiacque tra ciò che è stato prima e ciò che sarà. Il governo ha varato un decreto che è destinato a cambiare il volto della sanità calabrese e a rimetterla al passo con le altre regioni d’Italia. Il premier Conte e i suoi ministri, oltre alle misure concrete approvate durante la seduta, hanno anche voluto manifestare la loro vicinanza e attenzione a tutta la comunità calabrese: hanno visitato luoghi rilevanti come l’ospedale metropolitano e il Museo nazionale; incontrato i lavoratori e tutti coloro che non riescono a trovare una occupazione; assicurato impegno e soluzioni a breve termine rispetto a importanti vertenze sociali. Senza fare promesse, ma garantendo un’attenzione straordinaria nei riguardi di una terra troppo spesso dimenticata».

«L’azione del governo a favore della Calabria – continua Dieni – non riguarda solo la sanità. Lo stesso presidente Conte ha ricordato i tanti interventi destinati a questa regione, come i 120 milioni per il Porto di Gioia, i 150 contro il dissesto idrogeologico, i fondi per la manutenzione delle strade e di altre opere per i piccoli Comuni. Non si tratta di chiacchiere, ma di iniziative concrete che contribuiranno a far risollevare la Calabria dopo tanti anni di colpevole disinteresse da parte dei precedenti esecutivi nazionali».

«Il premier Conte – conclude la deputata 5 stelle – ha anche ribadito che il possibile dissesto finanziario di Reggio Calabria sarebbe una ipotesi “non auspicabile”, garantendo, al contempo, l’impegno massimo del governo, e in particolare del viceministro Laura Castelli, affinché venga evitato un esito di questo tipo».

Corigliano, la Polizia sventa un furto e recupera merce rubata

Agenti della Squadra Volante del Commissariato di Corigliano-Rossano, hanno sventato un furto e recuperato merce rubata nel corso di un mirato servizio di controllo predisposto a seguito di alcune segnalazioni di furti consumati in danno di aziende agricole ubicate in campagne del posto.

Nella notte tra mercoledì e giovedì, nel percorrere una strada interpoderale di contrada Vallonaranci di Corigliano-Rossano i poliziotti hanno incrociato un’autovettura con due persone a bordo.

Insospettiti dall’orario e dall’andatura della vettura, il personale in divisa ha intimato l’alt, ma il conducente, alla vista della Volante, si è fermato bruscamente per poi scendere ed allontanarsi repentinamente, unitamente all’altro passeggero, dileguandosi e facendo perdere le proprie tracce all’interno di un agrumeto.

Gli agenti hanno controllato l’auto nel cui vano sono stati rinvenuti 20 taniche di plastica contenenti circa 8 quintali di gasolio agricolo, una motosega, un abbacchiatore per olive, otto matasse di cavi di rame e altro materiale provento di furto, tutto sequestrato.

Sull’auto, modificata per trasportare la merce trafugata, sono stati effettuati i rilievi della Polizia Scientifica del Commissariato di Corigliano per individuare tracce ed elementi utili all’individuazione degli autori dei furti.

La mattina seguente in Commissariato si è presentata una persona che ha denunciato il furto subìto presso la sua azienda agricola, sita nella stessa contradaVallonaranci. Alla vittima del furto, è stato riconsegnato il materiale precedentemente rinvenuto. Indagini sono in corso per risalire ai ladri.

Il cargo Cygnus in volo verso la Stazione Spaziale (ISS)

cargo Cygnus in volo verso la Stazione Spaziale
Rappresentazione del cargo Cygnus in volo verso la Stazione Spaziale. (fonte Ansa/Northrop Grumman)

È in viaggio verso la Stazione Spaziale Internazionale (Iss) il cargo Cygnus, con un carico di rifornimenti e materiali scientifici per gli astronauti. Il lancio è avvenuto alle 22:46, ora italiana, dalla base Wallops Flight Facility della Nasa, in Virginia, grazie al razzo Antares dell’azienda americana Northrop Grumman Innovation Systems. Cygnus ha messo in orbita anche 63 piccoli satelliti, ciascuno grande come una fetta di pane, realizzati da studenti.

Resteranno in un’orbita bassa, di circa 200 chilometri, tra 5 e 10 giorni, prima di bruciare nel’impatto con l’atmosfera. Quella in volo verso la stazione orbitale è una versione avanzata del cargo, che permette di caricare esperimenti scientifici, compresi topi vivi, solo 24 ore prima del lancio, anziché quattro giorni come avveniva in precedenza.

La navetta Cygnus resterà ancorata alla Stazione Spaziale fino a luglio. Poi, a differenza dei suoi predecessori, prima di rientrare bruciando nell’atmosfera terrestre con il carico di rifiuti, resterà in orbita ancora qualche mese. La Nasa vuole infatti testare la sua capacità di fare da supporto nelle missioni future, come la stazione spaziale Gateway che l’agenzia spaziale degli Stati Uniti prevede di realizzare nell’orbita lunare in vista di una missione sulla Luna con astronauti nel 2024.

Dei due moduli del cargo Cygnus, quello pressurizzato, è stato realizzato dalla Thales Alenia Space (Thales – Leonardo) ed è in grado di trasportare 3.500 chilogrammi di carico in un volume di 27 metri cubi. Cygnus è alla sua undicesima missione, dedicata all’astronauta dell’Apollo 1 Roger Chaffee, che morì nel 1967 con i compagni Gus Grissom ed Edward White in un incendio scoppiato durante uno i test in vista del futuro sbarco sulla Luna.

Approvato il decreto per la Sanità in Calabria, più poteri al Commissario

Dal Cdm attenzione per la Calabria, Sanità priorità
Il premier Conte e il ministro Grillo nella conferenza stampa al termine del Cdm a Reggio Calabria

E’ stato approvato dal consiglio dei ministri riunitosi oggi a Reggio Calabria il cosiddetto “decreto Calabria” in materia sanitaria. Il testo, proposto dal premier Giuseppe Conte e dal ministro della Salute Giulia Grillo, è stato votato all’unanimità.

Il decreto-legge introduce misure emergenziali per il servizio sanitario della Regione Calabria, commissariato da circa dieci anni, e altre misure urgenti in materia sanitaria. I poteri del Commissario Saverio Cotticelli e del vice Thomas Schael sono rafforzati, mentre la regione è stata di fatto esautorata. Il presidente Oliverio, non invitato a Reggio, insieme a larga parte della politica calabrese, volevano la fine del commissariamento per riappropriarsi della gestione del delicato settore, che in Calabria assorbe circa il 60% del bilancio regionale.

Il testo prevede un nucleo di misure di natura eccezionale e, dunque, con una vigenza ben limitata nel tempo, volte a realizzare un regime speciale per la gestione commissariale del servizio sanitario della Regione Calabria.

A tal fine, tra l’altro, spiega un comunicato di Palazzo Chigi, il decreto attribuisce al Commissario ad acta per l’attuazione dei piani di rientro dal disavanzo nel settore sanitario, il generale Saverio Cotticelli, il compito di effettuare una verifica straordinaria sull’attività dei Direttori Generali degli Enti del servizio sanitario della Regione Calabria, individua le misure da attivarsi in caso di esito negativo di tale verifica e dispone l’immediata decadenza dei commissari eventualmente nominati dalla Regione sulla base della normativa regionale di riferimento e la loro sostituzione con Commissari nominati da quello ad acta.

La norma stabilisce inoltre che i Commissari straordinari debbano effettuare periodicamente, e comunque entro sessanta giorni dalla nomina, una verifica sull’attività dei direttori amministrativi e sanitari delle rispettive aziende, volta all’eventuale accertamento delle cause di decadenza dall’incarico previste dalla legislazione vigente.

Estende alle aziende sanitarie della Regione Calabria la disciplina prevista per gli enti locali in tema di dissesto, prevedendo che la dichiarazione di dissesto consegua comunque a una verifica fattuale effettuata dai Commissari straordinari, entro sessanta giorni dalla loro nomina.

Il decreto legge stabilisce disposizioni speciali in materia di appalti, servizi e forniture degli Enti del servizio sanitario della Regione Calabria, prevedendo l’obbligatorietà di avvalimento di CONSIP S.p.a. ovvero di altre centrali di committenza regionali, per l’affidamento di appalti di lavori, servizi e forniture superiori alle soglie comunitarie e, relativamente agli affidamenti sotto soglia, la necessità che il Commissario ad acta stabilisca con l’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), attraverso specifico protocollo d’intesa, l’esercizio della funzione della cosiddetta vigilanza collaborativa.

In merito al commissariamento delle imprese che esercitano attività sanitaria per conto del Servizio sanitario nazionale, la norma conferisce al Commissario ad acta un potere diretto di proposta al prefetto competente per territorio ed opera un rafforzamento delle funzioni già esercitate dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (AGENAS).

Il dl, che dovrà essere convertito entro due mesi, stabilisce che il Commissario ad acta e i singoli Commissari straordinari possano avvalersi della Guardia di Finanza, per le attività che rientrano nell’ambito delle proprie competenze istituzionali ed individua misure di coordinamento tra il regime speciale introdotto dal decreto stesso e quello altrettanto eccezionale relativo al commissariamento delle aziende sanitarie a causa di infiltrazioni mafiose.

Oltre a quelle previste per la Regione Calabria, il decreto introduce misure urgenti su specifiche tematiche del settore sanitario, al fine di assicurare la continuità nell’erogazione delle prestazioni sanitarie concernenti i Livelli essenziali di assistenza (Lea).

In particolare, si prevedono norme in deroga ai limiti di spesa per le assunzioni di personale medico e paramedico, in modo da poter far fronte alle attuali carenze, nonché altre disposizioni in tema di formazione specifica in medicina generale, di carenza di medicinali e di riparto del Fondo sanitario nazionale, tutte finalizzate a garantire una maggiore efficienza e funzionalità del Servizio sanitario nazionale e quindi in una migliore erogazione delle prestazioni rese a favore degli utenti.

Le dichiarazioni di Conte e Grillo
“Questo Consiglio dei Ministri – ha sottolineato il premier Conte -, non ha solo valore simbolico, ma anche concreto: abbiamo già adottato alcune misure che confidiamo aiuteranno a trovare alcune soluzioni per questo territorio.

“I problemi sono tanti, come abbiamo avuto modo di constatare parlando con le persone, però oggi portiamo innanzitutto la novità del decreto Sanità voluto fortemente dal ministro Grillo e rivolto espressamente ai cittadini della Calabria, a tutela del loro diritto della salute”.

“Abbiamo inoltre portato in Consiglio dei Ministri il decreto sblocca cantieri, su cui smentisco le ricostruzioni dei giornali rispetto a quanto sarebbe accaduto con il Presidente Mattarella, con cui invece c’è sempre un rapporto cordiale, leale e rispettoso”.

“Con l’occasione di trovarci a Reggio Calabria vorrei ricordare che alcune misure questo Governo le ha già adottate: molti calabresi beneficieranno del Reddito di cittadinanza, di quota cento e degli investimenti per rilanciare il porto di Gioia Tauro nell’ordine di oltre 100 milioni. Si tratta di un passaggio molto importante per il rilancio della Regione, e devo ringraziare il Ministro Toninelli che ha lavorato sodo per quest’obiettivo: sono convinto che avrà importanti ricadute economiche e sociali per tutta la Calabria e addirittura per tutto il Sud”, ha concluso Giuseppe Conte.

“Con il nostro decreto d’emergenza – ha detto dal canto suo il ministro Grillo -,  che durerà 18 mesi vogliamo recuperare la sanità calabrese, che ha una situazione unica in Italia. Non stiamo in ogni caso scavalcando la Regione, ha tenuto a sottolineare il ministro: vorrei ricordare che la sanità è una materia concorrente tra Stato e Regioni, e la nostra Costituzione prevede che il Ministero della Salute debba assicurare i livelli di assistenza sanitaria a tutto il territorio nazionale”.

Ex manager Ama: “Pressioni da Raggi per modificare bilancio”. E’ bufera

Roma: esposto ex ad Ama, "su conti pressioni da Raggi"
La sindaca Virginia Raggi con l’amministratore delegato di AMA, Lorenzo Bagnacani (Ansa)

“Devi modificare il bilancio come chiede il socio. Tu lo devi cambiare comunque, anche se ti dicono che la Luna è piatta”. Lo afferma il sindaco di Roma Virginia Raggi nella registrazione di un colloquio avuto il 30 ottobre scorso con l’ex presidente e amministratore delegato dell’Ama Lorenzo Bagnacani. L’audio è allegato all’esposto presentato alla Procura di Roma da Bagnacani nel quale denuncia presunte pressioni ricevute per modificare il bilancio, portandolo in rosso, della municipalizzata romana dei rifiuti.

“Non c’è stata nessuna pressione ma la semplice applicazione delle norme, il bilancio proposto da Bagnacani violava le norme e avrebbe garantito premi a ad e dirigenti”, è la replica del Campidoglio.

Secondo un’anticipazione de L’Espresso online, l’ex manager dell’Ama, congedato dall’amministrazione nel febbraio scorso, ha spedito a Piazzale Clodio un nuovo esposto dove accusa il sindaco in persona perché – scrive l’Espresso – “avrebbe infatti esercitato pressioni indebite su di lui e sull’intero Cda dell’azienda, finalizzate a determinare la chiusura del bilancio dell’Ama in passivo, mediante lo storno dei crediti per i servizi cimiteriali”.

Secondo la denuncia del manager la sindaca lo avrebbe spinto “a togliere dall’attivo dell’azienda (il bilancio era in utile per oltre mezzo milione di euro, un dato di poco inferiore rispetto a quello dell’anno precedente) crediti che invece erano certi, liquidi ed esigibili con l’unico obiettivo – sostiene Bagnacani – di portare i conti di Ama in rosso”.

“Se le anticipazioni giornalistiche che stanno trapelando in queste ore fossero confermate, ci aspettiamo un gesto finalmente concreto da parte del sindaco Raggi, come chiederebbe il Movimento Cinque Stelle a chiunque si trovasse nelle sue condizioni”, dichiara il ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio, della Lega, in evidente riferimento alle richieste di dimissioni da parte dei pentastellati per il sottosegretario Armando Siri, indagato a Palermo per corruzione.

“Se quanto riportato corrispondesse a verità, si tratterebbe di un fatto di gravità inaudita. Per rispetto delle regole interne del Movimento cui appartiene, sarebbe opportuno per Raggi presentare subito le dimissioni”, dichiarano i capogruppo della Lega.

“Molto rumore per nulla – commenta la sindaca Raggi -. Indagano il governatore dell’Umbria Catiuscia Marini per concorsi truccati nella sanità; il sottosegretario della Lega Siri per una presunta tangente di 30mila euro tra Sicilia e Liguria; il segretario del Pd e Governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, per finanziamento illecito…ma parlano di me. Parlano di audio rubati in cui dico quello che direbbe qualsiasi altro cittadino di Roma”.

“Me la prendo duramente con l’ex amministratore delegato dell’Ama perché ci sono i rifiuti in strada e non lo posso accettare. Uso parolacce ma non me ne vergogno perché sono incazzata quando vedo chi pensa a prendere i premi aziendali piuttosto che a pulire la città. Perché questo è quello che si ascolta in quegli audio. Nessuna pressione ma solo tanta rabbia per chi non ha fatto bene il lavoro per il quale era pagato”, aggiunge Raggi.

Salvini affonda: “Raggi si dimetta”
“Chiedo le dimissioni di Raggi: non per le indagini o eventuali illegalità, che devono valutare i giudici, ma se dice ‘non ho la città sotto controllo’ allora amica mia cambia lavoro”. Così il leader della Lega e ministro dell’Interno Matteo Salvini a Porta a Porta.

“L’intercettazione c’è ed è su tutti i giornali. Se il sindaco della città più importante d’Italia dice ‘i romani fuori la finestra vedono la merda’ e ‘ho la città fuori controllo’ è un giudizio politico: se Raggi ha la città fuori controllo – ha continuato Salvini – lasci fare il sindaco a chi è in grado”.

“Siamo qui da 3 anni, è chiaro che i problemi risalgono al passato, da Alemanno, Veltroni e Marino, ma se sentissi queste cose da cittadino riterrei di non avere un sindaco adeguato, nè per Roma nè per Cernusco sul naviglio”. “Pensavo che i 5 Stelle facessero meglio: la prossima volta i romani sceglieranno qualcun altro”, ha concluso.

Il leghista Siri indagato, il M5s: “Dimettiti”. Salvini: “Resti al suo posto”

Armando Siri
Il sottosegretario ai Trasporti Armando Siri

Il sottosegretario ai Trasporti della Lega Armando Siri è indagato per corruzione dalla Procura di Roma nell’ambito di un’inchiesta nata a Palermo. Siri, tramite Paolo Arata, ex deputato di Forza Italia responsabile del programma della Lega sull’Ambiente, secondo l’accusa, avrebbe ricevuto denaro per modificare un norma da inserire nel Def 2018 che avrebbe favorito l’erogazione di contributi per le imprese che operano nelle energie rinnovabili. Norma mai approvata, però.

Il M5s chiede tuttavia le dimissioni di Siri. Secondo il vicepremier M5s, Luigi Di Maio, “sarebbe opportuno che il sottosegretario Siri si dimettesse. Gli auguro di risultare innocente e siamo pronti a riaccoglierlo nel governo quando la sua posizione sarà chiarita”.

“Non ho fatto niente di male: non ho ragioni per dimettermi”, dichiara il sottosegretario leghista Armando Siri, commentando la richiesta di un suo passo indietro avanzata dal M5s. “Respingo categoricamente le accuse che mi vengono rivolte. Non ho mai piegato il mio ruolo istituzionale a richieste non corrette”, afferma in una nota Siri. “Chiederò di essere ascoltato immediatamente dai magistrati e se qualcuno mi ha accusato di queste condotte ignobili non esiterò a denunziarlo”, aggiunge.

E in ministro dell’Interno e leader della Lega, Matteo Salvini respinge le richieste di dimissioni avanzate dal Movimento 5 stelle. “L’ho sentito oggi, l’ha letto dai giornali, è assurdo. Lo conosco, lo stimo, non ho dubbio alcuno, peraltro stiamo parlando di qualcosa che non è finito neanche nel Def”. “Assolutamente si”, risponde ancora Salvini a chi gli chiede se ha piena fiducia in Siri.

“Siri non si deve dimettere. C’è solo un’iscrizione nel registro degli indagati e solo se sarà poi condannato dovrà mettersi da parte”. “Non ho mai chiesto – ha aggiunto Salvini – di far dimettere la Raggi o parlamentari dei Cinquestelle quando anch’essi sono stati indagati”.

Gli animi sono accesi nella maggioranza di governo. Intanto, la Lega, per ricambiare la “moneta” del caso Siri chiede le dimissioni del sindaco di Roma Raggi per la vicenda Ama.

Cdm in Calabria, via libera al decreto “sblocca cantieri”

Un momento del Cdm a Reggio. Da sinistra Di Maio, Salvini, Conte e Giorgetti

Il Consiglio dei Ministri, riunito a Reggio Calabria, ha dato il via libera al decreto “sblocca cantieri” e a quello sulla sanità calabrese. La giornata reggina del premier è cominciata con la visita, insieme al ministro alla Salute Giulia Grillo, al Grande ospedale metropolitano ed è proseguita, con gli altri ministri, con una visita al Museo archeologico nazionale che ospita i Bronzi di Riace. Quindi il Cdm.

Conte, al termine, ha informato che lo “sblocca cantieri” ha “acquisito la bollinatura della Ragioneria e domani dovrebbe essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale”, annunciando per martedì prossimo una riunione del Cdm per l’ok al decreto crescita. “Non ci dimentichiamo della Calabria”.

“L’attenzione sarà costante per la Calabria e tutto il Sud, di cui vogliamo il riscatto”, ha detto il premier in conferenza stampa parlando anche di rapporto “leale, eccellente e cordiale col Quirinale”.

Il comunicato di Palazzo Chigi sul Dl “sblocca cantieri”
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli, ha approvato in seconda deliberazione un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti per il rilancio del settore dei contratti pubblici, per l’accelerazione degli interventi infrastrutturali, di rigenerazione urbana e di ricostruzione a seguito di eventi sismici.

Il testo semplifica le procedure di gara e di aggiudicazione degli appalti, tenendo conto anche dei risultati della consultazione pubblica indetta dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Tra le principali novità vi sono l’istituzione di un regolamento unico all’interno del quale verranno riuniti una serie di provvedimenti attuativi del Codice dei contratti; la riduzione degli oneri informativi a carico delle amministrazioni; la possibilità di affidare gli interventi di manutenzione sulla base del progetto definitivo; la semplificazione e la velocizzazione delle procedure di aggiudicazione per appalti di importo inferiore alle soglie previste a livello comunitario, con la reintroduzione della preferenza del criterio del minor prezzo e l’eliminazione dell’obbligo di indicare la terna dei subappaltatori; la possibilità, per le stazioni appaltanti, in caso di indisponibilità di esperti iscritti nell’albo tenuto dall’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), di nominare la commissione di gara anche solo parzialmente; lo sblocco della realizzazione di alcune opere pubbliche ritenute strategiche, prevedendo la nomina di commissari straordinari o l’esercizio di poteri sostitutivi.

Si introducono poi specifiche norme relative all’erogazione degli indennizzi a cittadini e imprese che stiano subendo disagi a causa del cantiere per la ricostruzione dell’ex ponte Morandi a Genova, nonché per le zone simiche.

Infine, il decreto semplifica la disciplina degli interventi nelle zone colpite da eventi sismici, con l’introduzione di un regime autorizzatorio differenziato a seconda che si tratti di interventi considerati “rilevanti”, di “minore rilevanza” o “privi di rilevanza” e prevede ulteriori disposizioni urgenti per il potenziamento del Sistema Nazionale della Protezione Civile, attraverso servizi di allarme pubblico volti alla prevenzione delle calamità e alla tutela della vita umana.

Cdm in Calabria, Grillo: “Decreto su sanità regionale è di emergenza”

Conte Grillo in ospedale Calabria
Il premier Conte e il ministro Grillo in visita in ospedale a Reggio

La riunione del Consiglio dei Ministri a Reggio Calabria “è una iniziativa che vuole testimoniare la vicinanza di questo Governo a questa splendida regione, sovente dimenticata, su cui persistono situazioni complesse, alle quali intendiamo porre rimedio con concretezza, in una prospettiva di riscatto per tutto il Meridione”. Lo afferma il premier Giuseppe Conte.

Il presidente sottolinea che “il Consiglio dei Ministri discuterà innanzitutto del “decreto Calabria”, volto a riorganizzare in maniera complessiva il sistema sanitario regionale al fine di accrescere l’efficienza dei servizi sanitari e di migliorare la qualità delle prestazioni erogate. Ma l’agenda del Governo non si limita soltanto a intervenire su situazioni emergenziali: miriamo – aggiunge il premier – a liberare le migliori energie di questo territorio, in modo da favorire lo sviluppo sociale e creare migliori opportunità per tutti i cittadini”.

Al termine del Cdm svoltosi in prefettura a Reggio, il ministro della Salute Giulia Grillo e il premier Conte hanno tenuto una conferenza stampa per spiegare gli effetti del “decreto Calabria”, che si rivolge sostanzialmente al riordino del sistema sanitario calabrese. Prima della riunione i due hanno fatto visita ai reparti di pediatria e ortopedia del Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria

“Questa non è una riforma, è un decreto d’emergenza che ha una durata limitata nel tempo, proprio per rispettare le prerogative regionali”, ha affermato il ministro della Salute rispondendo alle domande dei giornalisti prima di fare visita in ospedale.

“E’ un decreto – ha proseguito il ministro – che prevede l’intesa e la collaborazione con le regioni, quindi noi abbiamo assoluto rispetto delle prerogative regionali, ma visto che in dieci anni non è stato in grado nessuno di risolvere niente, noi abbiamo il dovere morale di provare a risolvere in tutti i modi una situazione che è sotto gli occhi di tutti”.

“Il vero problema non è il rapporto con la Regione Calabria ma cercare di garantire ai calabresi una sanità che non sia di serie B, anzi nello specifico di serie D” ha detto il ministro della Salute. “Ricordo che la Calabria è ultima in classifica per i livelli essenziali di assistenza, parliamo di un punteggio pari a 136 quando il minimo è 160” ha poi affermato sottolineando quanto sia  “importante questo segnale dello Stato grazie a una grande sensibilità che va riconosciuta al nostro presidente del Consiglio Conte, di fare un Consiglio dei ministri la prima volta in Calabria sul tema più delicato della vita di tutti noi e dei cittadini calabresi che è la sanità”.

“Innanzitutto – ha aggiunto il ministro – questo è il messaggio che voglio che passi immediatamente. Dopo nella conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri illustreremo i dettagli del decreto che deve essere approvato”. “Sarà il lavoro che dovranno fare i commissari insieme al numero di persone che verranno ad aiutarci, a contribuire a risolvere anche il problema dei debiti che è uno dei problemi principali della sanità calabrese” ha poi concluso Grillo.

Cdm in Calabria, il premier Conte incontra i precari

Conte precari a reggio
Il premier Conte a Reggio Calabria

“Oggi siamo qui non per risolvere tutti i problemi, che sarebbe velleitario, sarebbe una presa in giro e sarebbe impossibile. Ma non siamo qui neppure per una mera passerella”. Così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a Reggio Calabria, parlando con alcuni cittadini e precari di varie categorie, con cui il premier si è intrattenuto per alcuni minuti prima di entrare nella Prefettura per la programmata seduta del Consiglio dei ministri.

Conte, in particolare, si è soffermato a discutere con un lavoratore ex Lsu-Lpu della Calabria, che ha prospettato al premier la sua preoccupazione per il futuro: “Sono 25 anni che lavoriamo praticamente gratis, ogni anno dal governo arrivano 50 milioni ma – ha rimarcato l’uomo – non bastano per 4500 persone, a ottobre tra l’altro ci scade il contratto e rischiamo di andare tutti a casa e può immaginare cosa succede”.

Il premier ha risposto: “Devo dire la verità, questa questione è oggettivamente difficile, siete 4.454 persone, bisogna riconoscerlo… Ma qualcuno ha fatto domanda di reddito di cittadinanza?”. Il precario ha risposto spiegando che “non possiamo fare la domanda per il reddito di cittadinanza perché abbiamo un contratto a tempo determinato”, con il premier che a sua volta ha chiosato: “Ah, giustamente, vediamo…”.

In generale, sollecitato da altri cittadini, il presidente del Consiglio ha infine detto: “Oggi siamo qui non per risolvere tutti i problemi, che sarebbe velleitario, sarebbe una presa in giro e sarebbe impossibile. Ma non siamo qui neppure per una mera passerella. Soprattutto, siamo qui per conoscere i problemi del territorio, che è la prima cosa per poter intervenire, la ragione per cui – ha concluso Conte – ho voluto anche un Consiglio dei ministri qui. Quello su cui oggi sicuramente siamo concentrati sono già misure concrete per la sanità calabrese”.

Salvini a San Ferdinando: “Obiettivo è chiudere la tendopoli”

Salvini a San Ferdinando
(frame video Tg3 Calabria)

“L’obiettivo è chiudere la tendopoli, in prospettiva l’obiettivo è non avere più neanche mezza tenda, garantire i diritti a chi ha i diritti. Il lavoro per tutti non siamo in grado di garantirlo”. Lo ha detto il ministero dell’Interno, Matteo Salvini, in visita stamane nella tendopoli che ospita i migranti a San Ferdinando prima del Consiglio dei ministri convocato nel pomeriggio a Reggio Calabria.

Salvini ha ribadito di voler raggiungere l’obiettivo dello smantellamento definitivo entro la scadenza del suo mandato “perché – ha spiegato – non si può vivere nel 2019 in queste condizioni”. La vecchia baraccopoli, in cui erano morte tre persone per degli incendi, era stata smantellata nelle scorse settimane.

“Alle mie spalle – ha detto Salvini, in diretta su Facebook – c’è quello che rimane di una baraccopoli che era teatro di scontri, reati, furti, violenze, morti, feriti, incendi. Avevo promesso un intervento e vedete i risultati. C’erano infiltrazioni malavitose, sfruttamento della prostituzione, spaccio di droga, armi, risse, violenze. Avevo promesso di usare le ruspe e questo è il risultato. Dall’altra parte c’erano delle tende, anche lì smontato tutto”.

“C’erano più di 1500-1600 immigrati, molti dei quali irregolari. Avevamo promesso ai calabresi e ai sindaci di intervenire, adesso sono meno della metà nel campo regolare, con tende regolari, controlli di chi entra ed esce, controlli della polizia, presenza dei vigili del fuoco e dei volontari della Caritas. Ce ne sono circa 600, quindi meno della metà. L’obiettivo è zero, arrivare a zero, però in pochi mesi, e i calabresi lo sanno, c’erano centinaia e centinaia di persone e quando la polizia entrava era il disastro, aggressioni, risse, accoltellamenti, violenze sessuali”.

Quindi – ha proseguito il ministero dell’Interno – riportata sicurezza e legalità. Ho approfittato del Consiglio dei ministri oggi in Calabria che si occuperà di sanità e lotta alla mafia per dimostrare che volere è potere. Hanno detto: ‘ma figurati, dopo anni di chiacchiere se Salvini riuscirà a radere al suolo questa baraccopoli abusiva’, e invece questo è quello che rimane. Ovviamente, il problema – ha sottolineato – non è risolto definitivamente: molti abusivi sono tornati al loro paese o in altri paesi europei, quelli che hanno diritto se hanno un lavoro possono restare qui ovviamente”.

Intimidazione a giornalista radio calabrese, bruciata la sua auto

Intimidazione a giornalista radio calabrese, bruciata la sua autoPersone non identificate la scorsa notte hanno messo in atto un’intimidazione ai danni di Gianni Baccellieri, giornalista di “Radio Antenna Febea”, emittente di Reggio Calabria. L’automobile del giornalista è stata cosparsa di liquido infiammabile ed incendiata. La vettura, a causa dell’attentato, è rimasta distrutta.

L’emittente radiofonica, in una nota, esprime vicinanza a Baccellieri. “Questo ennesimo vile gesto d’intimidazione contro il nostro speaker – si afferma nel comunicato di Radio Antenna Febea – non potrà fermare la libera informazione che ogni giorno cerchiamo di garantire dalle nostre frequenze. Forniremo ogni supporto possibile a Gianni per superare questo difficile momento e auspichiamo venga fatta chiarezza da parte delle autorità competenti su questo preoccupante episodio”.

“Solidarietà e vicinanza” a Baccellieri sono state espresse dal vicesindaco metropolitano di Reggio Calabria Riccardo Mauro, che ha parlato di “vile attentato”.

Cdm in Calabria, Oliverio snobbato dal governo: “Io non invitato”

Cdm in Calabria, Oliverio snobbato dal governo
Mario Oliverio

“Bisogna chiederlo al Presidente del Consiglio perché non sono stato invitato. Io constato che è stato annunciato un Consiglio straordinario in Calabria, con una valutazione di preoccupazione dal punto di vista economico e sociale per la situazione calabrese. Purtroppo oggi vedo che all’ordine del giorno non c’è nessun provvedimento che interessa la regione”.

Lo ha detto il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio rispondendo ai giornalisti, a margine di un incontro a Cosenza, sul mancato invito al Consiglio dei ministri che si svolgerà giovedì a Reggio Calabria.

“Io sono stato invitato ieri sera, dalla segreteria della Prefettura e non dal Governo – ha chiarito Oliverio – solo ad una conferenza stampa dove si annuncerà l’ulteriore usurpazione, da parte del Governo, delle residue funzioni della Regione in materia di sanità. La sanità è governata dal potere centrale da oltre dieci anni, producendo fallimenti”.

“Il decreto che oggi si assume è un decreto che rafforza il fallimento. Mi aspetto, almeno, che in questo decreto ci sia lo sblocco delle assunzioni”. “All’ordine del giorno di questo Consiglio dei ministri – ha concluso Oliverio – non ci sono provvedimenti per il lavoro, per i giovani o per le infrastrutture. La Calabria ha bisogno di fatti, non di parole. Non atti propagandistici, ma atti concreti”.

Rifiuti speciali sanitari gettati nella normale spazzatura, una denuncia

I rifiuti sanitari speciali smaltiti nei cassonetti a Crotone.
I rifiuti sanitari speciali smaltiti nei cassonetti a Crotone.

Rifiuti speciali sanitari smaltiti come normale immondizia nei cassonetti. E’ quanto hanno scoperto i carabinieri forestali di Crotone che hanno denunciato l’amministratore di una struttura socio sanitaria di un comune crotonese per smaltimento irregolare di rifiuti sanitari.

Durante un controllo del territorio, i militari hanno accertato che rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, rappresentati da deflussori e bottiglie per flebo, pannoloni sporchi e guanti di lattice, siringhe e mascherine monouso, mischiati ad altri rifiuti urbani utilizzati per la somministrazione di pasti erano stati smaltiti nei comuni cassonetti dei rifiuti urbani di Crotone, immettendoli così nel ciclo della raccolta dei rifiuti urbani.

Secondo quanto emerso dagli accertamenti dei carabinieri forestali, l’amministratore della struttura sanitaria privata, trattava i rifiuti derivanti dall’attività come degli innocui scarti da lavorazione.

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