13 Ottobre 2024

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Colpiti da Daspo tentano di entrare al Granillo per vedere la Reggina, arrestati

Con Daspo tentano di entrare al Granillo per vedere la Reggina, arrestatiNon avevano resistito alla tentazione di vedere una partita di calcio, anche se non potevano perché colpiti da una misura di Daspo emessa nel 2017 dall’allora Questore di Reggio Calabria.

Così due persone, Z.G., di 27 anni e P.G., (23), entrambi reggini, sono stati arrestati dalla Polizia mentre tentavano di entrare allo stadio Granillo in occasione della partita di Lega Pro Reggina-Casertana disputata lo scorso 20 aprile. Un altro soggetto, anche lui con daspo, è stato denunciato.

Accortisi della vicina presenza degli Agenti, i tre si sono subito dati alla fuga nel tentativo di non farsi identificare. Gli agenti li hanno però riconosciuti, raggiunti e bloccati. Il primo soggetto aveva un daspo fino febbraio 2022, mentre il secondo sino ad agosto 2019.

I due sono stati quindi arrestati per la violazione del divieto di accesso ai luoghi ove si svolgono manifestazioni sportive ed il loro arresto è stato convalidato dall’autorità giudiziaria in data 22 aprile. Sono i primi arresti per violazione del divieto registrati nella provincia reggina.

L’altro giovane, riuscito a fuggire, è stato comunque riconosciuto per S.A., di 43 anni, anch’egli sottoposto al divieto di accedere negli stadi ed è stato denunciato in stato di libertà alla procura della Repubblica di Reggio.

“Le manifestazioni tutte – spiega il Questore di Reggio Calabria Maurizio Vallone – si devono svolgere in assoluta sicurezza e non è accettabile che soggetti già autori di comportamenti scorretti possano reiterare gli atteggiamenti per i quali sono stati destinatari dei Daspo. La Questura vigilerà attentamente in occasione dei prossimi impegni calcistici della  “Urbs Reggina 1914” proprio per impedire che comportamenti irregolari o violenti possano compromettere, con sanzioni o squalifiche, le legittime aspirazioni sportive della Società e dei veri tifosi reggini. Ringrazio gli Agenti per la prontezza e la professionalità dimostrata nella circostanza”, ha concluso il Questore.

Nei prossimi giorni la Divisione Anticrimine della Questura provvederà a valutare l’inasprimento della misura di prevenzione personale a carico di tutti e tre i soggetti identificati.    

Strage di Pasqua nello Sri Lanka, è caccia ai terroristi dell’Isis: finora 58 arresti

Polizia davanti il Shangri-La Hotel a Colombo, Sri Lanka
Polizia davanti il Shangri-La Hotel a Colombo, Sri Lanka (Ansa/Epa)

Il bilancio delle vittime degli attacchi di Pasqua in Sri Lanka sale a 359 morti. A renderlo noto è la polizia, aggiungendo che altri 18 sospetti sono stati arrestati nella notte, facendo salire così a 58 le persone detenute perché collegate con gli attentati.

Intanto è caccia ai membri del gruppo jihadista srilankese National Thowheed Jamath per la strage di Pasqua a Colombo, nello Sri Lanka. L’attacco dei kamikaze anche grazie a una rete internazionale. Almeno 359 le vittime e oltre cinquecento le vittime. Tra gli stranieri anche 3 dei 4 figli del patron danese di Asos.

Una nuova esplosione è avvenuta in un furgone vicino a una chiesa mentre gli artificieri disinnescavano l’ordigno. Ferito in modo lieve l’inviato di Repubblica Raimondo Bultrini. Trovati 87 detonatori vicino alla principale stazione di autobus della città.

Delle vittime, gli stranieri erano almeno 30, secondo le autorità cingalesi: una piccola minoranza, ma provenienti da ben 11 Paesi. Nella confusione dei dati, ma in base ai dati forniti dai governi dei Paesi di provenienza, 8 dei morti venivano dall’India, altri 8 dal Regno Unito, 4 dagli Stati Uniti, 3 dalla Danimarca, cioè i tre figli dell’imprenditore dell’abbigliamento Anders Holch Povlsen.

Due persone, di cui non sono state fornite le generalità, sono svizzere, una delle quali con passaporto anche di un altro Paesi, oltre a una terza persona che faceva parte della famiglia delle altre due vittime elvetiche con due diverse nazionalità, non precisate. Due persone, un uomo e una donna, provenivano dalla Spagna, 2 dall’Australia, 2 dalla Cina. Gli altri morti provengono da Olanda, Giappone e Portogallo.

Il presidente dello Sri Lanka Maithripala Sirisena ha dichiarato per il 23 aprile, un giorno di lutto nazionale. Lo ha fatto sapere lo stesso ufficio del presidente, aggiungendo che nello stesso giorno Sirisena incontrerà i rappresentanti diplomatici per sollecitare e organizzare gli aiuti internazionali, anche nelle indagini. Nella stessa nota della presidenza si parla, citando rapporti delle agenzie di intelligence, di “gruppi internazionali” che potrebbero essere coinvolti negli attentati. E’ stata intanto rafforzata la sicurezza intorno alle chiese cattoliche dell’isola.

I sostenitori dell’Isis celebrano la strage, convinti che gli attacchi contro chiese e hotel dello Stato insulare rappresentino una vendetta per la carneficina del mese scorso in due moschee di Christchurch (Nuova Zelanda) in cui morirono 50 persone.

“Tutti condannino questi atti disumani”, ha detto il Papa. Salvini avverte che anche in Italia “ci sono migliaia di punti che potrebbero essere a rischio”. (a.a.)

Asportano sabbia e pietre dai fondali del fiume “Tacina”, arrestati

deviazione alveo fiume
Archivio

I carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Petilia Policastro hanno arrestato cinque persone, denunciandone in stato di libertà altre tre, con l’accusa di furto di materiale inerte, modificazione dello stato dei luoghi, invasione di terreno demaniale e deturpamento bellezze naturali.

I militari hanno sorpreso i cinque mentre asportavano materiale inerte dal greto del fiume “Tacina”, utilizzando una pala meccanica e quattro camion che sono stati sottoposti a sequestro. Le cinque persone coinvolte, su disposizione della Procura della Repubblica di Crotone, sono state poste agli arresti domiciliari.

Forte terremoto nelle Filippine, vittime, danni e sfollati

Una nuova forte scossa di terremoto, di magnitudo 6.4, ha colpito oggi le Filippine dopo quella di ieri di M. 6.1 che ha provocato almeno 11 morti: oggi il sisma è stato registrato nel centro del Paese, 13 km a est di Tutubigan, ad una profondità di 70,2 km.

Lo rende noto l’Istituto geofisico americano (Usgs). Per ora non si hanno notizie di danni o vittime. Il sisma di ieri aveva colpito il nord del Paese con una magnitudo di 6,1 e aveva colpito le Filippine attorno alla capitale Manila, dove ci sono state evacuazioni dagli edifici di migliaia di persone.

L’aeroporto Clark e le linee ferroviarie sono stati chiusi. Un video mostra un grattacielo di Manila che viene scosso dal sisma a tal punto da far precipitare l’acqua di una piscina sul tetto giù da un fianco come una cascata.

Serie B, il Cosenza vince 1-0 con lo Spezia e attende la salvezza matematica

Dermaku nella rete del vantaggio del Cosenza contro lo Spezia
Dermaku nella rete del vantaggio del Cosenza contro lo Spezia.

Il Cosenza ha battuto per 1-0 lo Spezia nel ritorno al Marulla giocato la sera del lunedì di Pasquetta. Lupi in vantaggio al 10′ della ripresa con Dermaku. Una rete che avvicina i rossoblù (ora a 42 punti in classifica) al traguardo della salvezza matematica.

Avvio a ritmo sostenuto da entrambe le squadre. E’ lo Spezia a rendersi pericoloso in due occasione nei primi minuti: al 5′ Okereke di controbalzo calcia sul primo palo, ma la palla va sull’esterno della rete. Al 9′ Cruz calcia da posizione defilata, ma il suo diagonale esce di un soffio.

Occasione d’oro per il Cosenza che sbaglia un rigore. Al 13′ mischia in aria ligure, la palla attraversa l’area e viene smaneggiata da Mora. L’arbitro lo espelle e concede il penalty ai padroni di casa. Tutino dal dischetto si fa parare il tiro dal portiere ospite Lamanna. Delusione per il mancato vantaggio.

Ci riprovano pochi minuti più tardi Palmiero e Dermaku ma senza successo. Brivido per i calabresi al 28′: Bartolomei batte una punizione dal limite e Perina vola mandando la palla in calcio d’angolo. D’Orazio spreca per due volte l’occasione del possibile vantaggio dei padroni di casa. Al 39′ Cosenza pericoloso con Embalo che però calcia alto da buona posizione.

Il goal del vantaggio dei Lupi arriva al decimo della ripresa: sugli sviluppi di un calcio d’angolo del Cosenza Embalo va perfetto di testa ma colpisce il palo. Dermaku si trova lì e nel rimpallo accompagna la palla in rete.

Almeno altre tre occasioni da goal per i rossoblù, ma al 27′ è lo Spezia che va vicino al pareggio: Galabinov batte una punizione dal limite e scavalca la barriera, Perina in volo devia e salva il risultato. Contropiede d’oro dei Lupi, Tutino a tu per tu con Lamanna gli tira la palla addosso. Spezia in contropiede e Perina salva su un tiro insidioso.

Finale incandescente con Garritano che sciupa qualche occasione per il raddoppio. Finisce 1-0 e va bene così, con Braglia che dalla panchina gongola per la (quasi) salvezza. Prossima gara a Benevento, squadra reduce da una vittoria a Verona e in corsa per i playoff.

Braglia soddisfatto: “Da ora ci divertiamo”

“Ci dobbiamo godere questa vittoria, poi da domani inizieremo, in tutta sincerità, a cercare di divertirci e di rompere le scatole agli altri”. Lo ha detto il tecnico rossoblù Piero Braglia al termine di Cosenza Spezia.

“Male che vada si perde. Ho scelto il 3-4-3 perché – spiega l’allenatore – volevo fare rincorrere Da Cruz e Okereke da Bittante e D’Orazio. Non abbiamo mai corso tanti rischi. Era il modo giusto per rischiare meno a mio avviso. Ci è andata bene anche se l’episodio del rigore ha fatto girare la partita dalla parte nostra”.

“Lo Spezia comunque ha sempre mantenuto ordine in campo, sono rimasti quadrati e hanno disputato una buona gara. Penso – ha detto ancora Braglia – che abbiamo fatto qualcosa di importante, i ragazzi sono gli artefici di questo risultato. Anche chi non è stato impiegato tanto ha dato il suo contributo. Complimenti a chi ha giocato di più e chi ha giocato di meno”.

“E’ un punto di partenza, mantenere la categoria al primo anno di B non era per niente facile. Io ho già parlato in settimana sulla mia eventuale permanenza, non ho assolutamente problemi a rimanere qui. Sono a disposizione della società come è sempre stato, se i miei interessi e quelli della società combaciano allora proseguiremo insieme”, ha concluso Braglia.

IL TABELLINO DI COSENZA-SPEZIA

COSENZA: Perina; Capela, Dermaku, Legittimo; Bittante (42′ st Garritano), Palmiero (35′ st Sciaudone), Bruccini, D’Orazio; Embalo (35′ st Litteri), Tutino, Baez. A disp.: Quintiero, Saracco, Idda, Mungo, Schetino, Trovato, Hristov. All. Braglia.

SPEZIA: Lamanna; Augello, Capradossi, Terzi, Vignali (35′ st De Col); Mora, Ricci, Bartolomei (20′ st Maggiore); Okereke, Galabinov, Da Cruz (27′ st Gyasi). A disp.: Manfredini, Barone, Brero, Pierini, Crimi, De Francesco, Ligi. All. Marino.

ARBITRO: Piscopo di Imperia (Mastrodonato – Scarpa).
MARCATORI: 10′ st Dermaku
NOTE: Cielo coperto, serata piovosa e ventilata, temperatura di circa 13°C. Terreno di gioco in buone condizioni. Al 15′ pt Tutino (C) si fa parare un calcio di rigore. Spettatori presenti 7402 di cui 35 ospiti (6123 paganti + 1538 abbonati).
Ammoniti: Dermaku (C), Terzi (S), Báez (C), D’Orazio (C), Ricci (S), Legittimo (C).
Espulso: al 13′ pt Mora (S) per fallo di mani in area di rigore.
Angoli: 9-5 (pt 5-1).
Recupero: 1′ pt; 5′ st.

Strage di Cristiani nello Sri Lanka: sale il bilancio, oltre 350 morti

Il bilancio delle vittime degli attacchi di Pasqua in Sri Lanka sale a 359 morti. A renderlo noto è la polizia, aggiungendo che altri 18 sospetti sono stati arrestati nella notte, facendo salire così a 58 le persone detenute perché collegate con gli attentati.

Erano sette gli attentatori kamikaze che a Pasqua hanno compiuto la strage nello Sri Lanka, in Asia meridionale, costata la vita a oltre 350 persone: lo ha reso noto un funzionario del governo che si occupa delle indagini forensi degli attacchi.

Il funzionario, Ariyananda Welianga, ha aggiunto che gran parte degli otto attentati sono stati realizzati da una persona ciascuno, mentre in almeno un attacco – quello all’hotel Shangri-La di Colombo – gli attentatori erano due.

Otto esplosioni ieri, nel giorno di Pasqua, hanno colpito chiese e hotel, tra la capitale Colombo e un’altra città del Paese, facendo almeno 359 morti e circa 500 feriti, secondo un bilancio provvisorio. Tra le vittime e feriti ci sono circa 35 stranieri. Fra questi cittadini americani, britannici, olandesi, indiani, turchi, un cinese, un giapponese e un portoghese.

L’ottava esplosione negli attacchi terroristici che hanno colpito lo Sri Lanka è stata effettuata da un kamikaze che ha ucciso tre poliziotti intervenuti per dei controlli su sospetti dopo i primi attentati, ha riferito una fonte della polizia all’agenzia di stampa Afp citata da Al Jazeera.

Sono 24 al momento le persone sospette arrestate nell’ambito delle indagini sugli attentati di ieri nello Sri Lanka: lo riporta la Bbc online, che cita la polizia. Al momento non è chiaro a quale fazione appartengano i kamikaze. Appare certo l’odio verso i Cristiani e i Cattolici, colpiti nel giorno più importante della religione.

I gruppi musulmani condannano gli attacchi
Due gruppi musulmani dello Sri Lanka, citati da Al Jazeera, hanno condannato gli attacchi alle chiese e agli hotel del paese la domenica di Pasqua, provocando la morte di quasi 300 persone.

Il Consiglio musulmano dello Sri Lanka ha detto che piange la perdita di persone innocenti nelle esplosioni da parte di elementi violenti che cercano di dividere gruppi religiosi ed etnici.

Ci sarebbero i jihadisti dietro le stragi. L’Isis ha festeggiato. Gli investigatori stanno indagando sui gruppi locali legati al Califfato che hanno preso piede nell’isola cingalese.  

Intanto, la polizia dello Sri Lanka rende noto che le indagini sugli attentati di domenica esamineranno i rapporti secondo i quali la comunità dell’intelligence avrebbe fallito nel rilevare o mettere in guardia preventivamente contro possibili attacchi suicidi.

Due ministri del governo cingalese hanno menzionato i fallimenti dell’intelligence. Il portavoce della polizia Ruwan Gunasekara ha detto oggi che il Dipartimento d’investigazione criminale sta indagando sulle esplosioni ed esaminerà i rapporti.

“Allah Akbar” e colpisce con un machete due poliziotti. Salvini: “Tolleranza zero”

La spranga utilizzata dal migrante per colpire gli agenti
La spranga utilizzata dal migrante per colpire gli agenti

Con una sbarra di ferro ha aggredito due agenti di Polizia al grido jihadista “Allah Akbar”, ferendoli entrambi. E’ successo nel pomeriggio di Pasqua in via Cuneo, a Torino, all’altezza di alcuni capannoni industriali. Protagonista un senegalese di 26 anni, di cui non sono state diffuse le generalità.

L’uomo, secondo quanto ricostruito, avrebbe colpito i due poliziotti mentre stavano effettuando controlli di routine. Il ventiseienne, visti gli uomini in divisa, è andato in escandescenza e con una spranga, una sorta di “machete” artigianale, si è scagliato contro di loro ferendo un agente alla mano, l’altro alla testa.

Il malvivente ha scandito la celebre frase che viene pronunciata prima di attentati di stampo islamista, pronunciando frasi ingiuriose contro il presidente della Repubblica Mattarella e contro il ministro dell’Interno Salvini.

Bloccato e condotto in Questura per gli accertamenti del caso, l’uomo non ha saputo fornire spiegazioni sul gesto. La procura di Torino ha comunque emesso un fermo nei suoi confronti con l’accusa di tentato omicidio. Non ci sarebbe un movente terroristico. Gli agenti, soccorsi, non sono in pericolo di vita. Secondo quanto riferiscono i media piemontesi, il giovane aggressore avrebbe precedenti per resistenza.

Il sindaco di Torino, Chiara Appendino, esprime “la vicinanza della Città ai due agenti di polizia aggrediti e feriti questo pomeriggio a Torino. A loro, insieme agli auguri di pronta guarigione, va il ringraziamento per l’importante e difficile lavoro di presidio del territorio svolto quotidianamente al servizio della comunità cittadina, anche nelle giornate di festa come quest’oggi”.

Agli agenti feriti “va il nostro grazie e il nostro augurio di pronta guarigione: sto seguendo personalmente la vicenda. Nessuna tolleranza per balordi e violenti che attaccano le forze dell’ordine”, fa sapere il ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Elezioni in Ucraina, Poroshenko battuto dal comico Zelensky che va oltre il 73%

Secondo gli exit poll nazionali sarebbe Volodymyr Zelensky, il nuovo presidente dell’Ucraina che batte così Petro Poroshenko nel ballottaggio per le elezioni presidenziali di domenica. L’attore, showman e comico, secondo i primi rilevamenti, avrebbe raccolto il 73,2% di voti contro il 25,3% del presidente in carica. Alle urne sono stati chiamati oltre 30 milioni di elettori. Il primo turno era stato il 31 marzo scorso.

A chiusura dei seggi inizierà lo spoglio i cui esiti dovrebbero rispecchiare, punto più punto meno, la volontà degli elettori intervistati a campione fuori dai seggi. Esce così di scena il presidente Poroshenko, l’alleato forte dell’occidente, in particolare degli Usa, ma inviso a Vladimir Putin, presidente della Federazione russa, con cui ci sono stati fortissimi attriti dopo l’annessione della Crimea.

Volodymyr Zelensky, una sorta di Beppe Grillo in salsa ucraina, sarà quindi il successore di Petro Poroshenko. “Abbiamo unito il Paese”, ha detto Zelensky dopo essersi reso conto che sarebbe diventato, con percentuali bulgare, il sesto presidente del paese dopo la caduta del blocco sovietico. Poroshenko ha ammesso la sconfitta: “Lascio la presidenza ma non la politica”, ha affermato.

“Grazie a tutti gli ucraini che mi hanno supportato. Grazie a tutti gli ucraini che hanno fatto una scelta diversa”, ha detto. “Prometto che non vi deluderò mai”, ha sottolineato il presidente.

Poi ha rivolto un messaggio ai paesi ex comunisti: “Anche se non sono ancora presidente, posso dirlo come cittadino ucraino. A tutti i paesi post-sovietici: Guardateci, tutto è possibile”, ha detto ancora aggiungendo che riprenderà gli accordi di pace di Minsk, per fermare le ostilità con i filorussi di Donbass.

Intanto a Kiev è grande festa. Sostenitori, cittadini comuni e elettori di Zelensky si sono riversati in strada per festeggiare il “nuovo avvento”. Immagini che lasciano ben sperare per una unità vera del paese che ora è chiamato ad affrontare sfide impegnative.

Zelensky candidato per gioco
Una candidatura, quella di Zelensky, iniziata quasi per gioco quando dopo aver interpretato in un film la figura del presidente ucraino (“Il Servitore del popolo”), è stato chiamato dalla produzione, lo studio cinematografico “Kvartal 95”, che gli ha proposto di passare dalla fiction alla realtà, visto l’altissimo gradimento. L’attore ci ha prima riflettuto poi ha visto i sondaggi è ha detto di sì. Da lì una impegnativa campagna elettorale con i sondaggi che lo davano al 25%, poi arrivato a sorpresa al ballottaggio nel primo turno del scorso 31 marzo.

Il siparietto nel seggio del nuovo presidente
Durante il voto di domenica Volodymyr Zelensky ha dato “spettacolo” nel seggio. Un siparietto comico che è molto piaciuto nel messaggio sulla legalità recapitato a tutto il paese. Zelensky è stato infatti stato multato per aver mostrato ai giornalisti la scheda elettorale compilata prima d’immetterla nell’urna. Il candidato alla presidenza ha scherzato con i reporter: “Ah, è contro la legge? Allora non vi ho fatto vedere nulla…”.

Nel primo pomeriggio al suo quartier generale si sono presentate le forze dell’ordine e gli hanno fatto compilare il verbale. “Giusto, ho infranto la legge e la legge è uguale per tutti”, ha commentato Zelensky. Dmitry Razumkov, il portavoce della sua campagna elettorale, ha pubblicato su Facebook le foto del verbale. “Nuovo presidente, nuove regole”, ha scritto. “Tutti – ha aggiunto – devono rispettare la legge”, in riferimento alla corruzione dilagante nel paese nell’era di Poroshenko.

Il primo turno delle elezioni presidenziali si è svolto lo scorso 31 marzo con 39 candidati, un numero record. Petro Poroshenko aveva ottenuto il 15,95% dei consensi mentre il nuovo Presidente Zelensky il 30,24%.

Attentati nello Sri Lanka, italiani in albergo: “Non possiamo uscire”

attentati chiese Sri Lanka, italiani chiusi in albergo: "Non possiamo uscire"
Soccorritori in una Chiesa colpita nello Sri Lanka  

“Non possiamo uscire: qui c’è il coprifuoco, le autorità vogliono avere la certezza di aver messo tutto il Paese in sicurezza”. E’ quanto dice all’Ansa un avvocato fiorentino, Roberto Mariotti, 46 anni, in vacanza in Sri Lanka con la sua fidanzata di Cagliari. Quanto successo stamani lo hanno saputo dall’Italia, quando li hanno chiamati i genitori per avere notizie.

“Eravamo in pullman – racconta – stavamo andando verso una struttura turistica sul mare, dove ora siamo arrivati e da dove, almeno fino a domani alle 6.00, ci hanno detto, non potremo muoverci”. “Non nego che siamo un po’ scossi, ma davvero non sapevamo niente”, aggiunge Roberto. Sono partiti una settimana fa e dovrebbero rientrare il 26 aprile.

“A Colombo dovevamo andare tra qualche giorno, ma ora non so se ci riusciremo”, aggiunge Roberto che ha contattato la Farnesina per segnalare la nuova posizione. E’ ‘sollevato’ nell’apprendere che non ci sarebbero italiani feriti: “Speriamo. Anche se non molti qualche italiano lo abbiamo incontrato”.

Maltempo, Pasquetta con venti forti e mareggiate al Centro-Sud

Vento mareggiata Venti forti con intensità fino a burrasca arriveranno dalla tarda mattinata di domani, lunedì 22 aprile, su Lazio, Campania, Basilicata e Puglia, soprattutto lungo i settori costieri e tirrenici: lo rende noto la Protezione Civile, segnalando che dal pomeriggio si prevede poi il persistere di venti forti o di burrasca sud-orientali su Sicilia e Calabria.

L’avviso prevede dalla tarda mattinata di domani, lunedì 22 aprile, venti forti o di burrasca sud-orientali, con raffiche fino a burrasca forte, su Lazio, Campania, Basilicata e Puglia, specie lungo i settori costieri e tirrenici. Dal pomeriggio di domani si prevede inoltre il persistere di venti forti o di burrasca sud-orientali, con raffiche fino a burrasca forte, su Sicilia e Calabria. Mareggiate lungo le coste esposte.

Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di Pasquetta allerta gialla per rischio temporali nel Lazio e su alcuni bacini di Umbria e Molise.

Carabinieri in corsia, Pasqua speciale per i piccoli pazienti dell’Annunziata

I piccoli pazienti dell’Ospedale civile dell’Annunziata di Cosenza hanno vissuto una Pasqua davvero particolare; sono stati, infatti, piacevolmente sorpresi dall’arrivo dei Carabinieri Forestali del Reparto Carabinieri Biodiversità di Cosenza, comandato dal tenente colonnello Gaetano Gorpia, che, insieme al personale dipendente, hanno voluto manifestare loro vicinanza e solidarietà nel giorno di festa.

La felice idea che rientra nell’ambito dell’iniziativa “Biodiversità in corsia: una Pasqua speciale per i piccoli degenti”, assume infatti il significato di una giornata speciale di educazione ambientale e solidarietà, vissuta in maniera intensa e particolare dal personale militare del Reparto di Cosenza e dalle maestranze operaie del Cupone presso i reparti di medicina pediatrica, chirurgia pediatrica e pronto soccorso pediatrico dell’Annunziata, intesa ad avvicinare alla biodiversità i bambini ricoverati e il personale sanitario del nosocomio cittadino.

Biodiversità in corsia: un momento per i piccoli degenti e i loro familiari di svago e per far conoscere il ruolo dell’Arma a tutela della natura e a sostegno delle fasce più deboli L’educazione ambientale è una mission propria dei Carabinieri Forestali, è un’attività diretta a prevenire condotte che mettano in pericolo l’ambiente e la salute.

Le attività proposte ai bambini sono caratterizzate da grande impatto emozionale e tendono a generare una particolare empatia con la natura e con l’Arma. Vengono svolte con successo da anni con migliaia di studenti in tutta Italia. Da oggi sarà possibile “vivere la natura” anche per quei bambini costretti a trascorrere le festività o addirittura parte della loro vita in strutture ospedaliere.

Durante la visita sono stati donati piccoli oggetti in legno realizzati dalle maestranze del Reparto Carabinieri Biodiversità di Cosenza, che dispongono, fra l’altro, di una falegnameria molto fornita nella quale vengono realizzati piccoli oggetti artigianali impiegati anche nelle attività di educazione ambientale.

Protagonisti di tali attività sono gli operatori di educazione ambientale del Reparto Carabinieri per la Biodiversità di Cosenza e vede coinvolto in primo luogo il “mondo della scuola”, dall’infanzia all’università. Attività di “educazione permanente” sono poi rivolte sia alla formazione dei volontari delle associazioni ambientaliste, sia all’aggiornamento degli insegnanti.

I Carabinieri Forestali si sono avvalsi, nell’occasione, del prezioso e consolidato contributo dell’Associazione “Gianmarco de Maria” di Cosenza, specializzata nell’assistenza ai piccoli ricoverati presso l’Ospedale Civile dell’Annunziata ed ai loro genitori.

Pasqua di sangue nello Sri Lanka: Bombe in Chiese e hotel, centinaia di morti

Pasqua di sangue nello Sri Lanka, in Asia. E’ di centinaia di morti e circa 400 feriti il drammatico bilancio della sequenza di attentati avvenuta in tre chiese cattoliche e in alcuni hotel, tra la capitale Colombo e un’altra città del paese.

Le esplosioni, provocate da kamikaze, sarebbero state otto, secondo la polizia locale, che ha avrebbe proceduto all’arresto di sette terroristi.

Tra le vittime ci sono almeno 35 stranieri. Fra questi anche cittadini americani, britannici, olandesi, un cinese e un portoghese.

La Farnesina ha confermato che l’unità di crisi è al lavoro, insieme all’Ambasciata d’Italia “per effettuare verifiche”. Nel tweet è indicato anche un numero di telefono a cui rivolgersi per eventuali segnalazioni: +39 06-36225.

Gli attentati nelle Chiese sono avvenuti mentre i fedeli stavano assistendo alle celebrazioni della Santa Pasqua. Secondo la polizia le esplosioni sono avvenute in un quartiere a nord della capitale Colombo e nella città di Negombo, alle porte della capitale.

Devastanti anche gli attentati in tre hotel di Colombo. Gli alberghi colpiti sono lo Shangri-La, il Kingsbury Hotel e il Cinnamon Grand. E’ di certo terrorismo. Non è ancora chiaro se da parte delle tigri tamil, che per anni hanno terrorizzato il paese o dell’Isis, che nel paese sta prendendo piede.

Sono stati attacchi coordinati, con ordigni ad alto potenziale fatti esplodere a distanza di mezzora l’uno dall’altro, mentre i fedeli stavano assistendo alle celebrazioni della domenica di Pasqua. Al Santuario di Sant’Antonio di Colombo, secondo testimonianze citate da Al Jazeera, sono state descritte “scene orribili”.

“Vorrei chiedere al governo di condurre un’inchiesta molto imparziale e scoprire chi è responsabile dietro questi atti e anche punirli senza pietà, perché solo gli animali possono comportarsi in questo modo” ha detto ai giornalisti il cardinale Malcolm Ranjith, arcivescovo di Colombo. Nel Paese dell’Asia meridionale la minoranza cristiana è circa il 7,5% della popolazione.

Un funzionario dell’albergo al Cinnamon Grand ha detto che un attentatore suicida si è fatto esplodere nel ristorante della struttura.

Le reazioni
“Gli Stati Uniti condannano nel modo più duro gli ignobili attacchi terroristici in Sri Lanka che hanno reclamato così tante vite preziose in questa domenica di Pasqua”, afferma la Casa Bianca. “Le nostre sentite condoglianze vanno alle famiglie delle oltre 200 vittime e delle centinaia di altri feriti. Stiamo col governo e col popolo dello Sri Lanka mentre portano alla giustizia gli autori di questi atti deprecabili e senza senso”, prosegue. La diplomazia Usa ha confermato che ci sono diversi cittadini americani tra le vittime, senza tuttavia precisare il loro numero. “Possiamo confermare che tra le vittime ci sono diversi cittadini americani”, ha dichiarato il segretario di stato Mike Pompeo.

“Nella domenica di Pasqua la notizia degli attentati in Sri Lanka contro Chiese, fedeli e turisti mi coglie addolorato e sinceramente preoccupato da questa nuova deriva d’odio. Dal Governo italiano un pensiero alle famiglie di queste vittime innocenti e ai feriti”, scrive su twitter il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

“La preghiera, mia, del governo e di tutti gli Italiani, per i morti innocenti massacrati dai terroristi in Sri Lanka”, dice il ministro dell’Interno Matteo Salvini.

“Gli attacchi testimoniano di un genocidio perpetrato contro i cristiani. Preghiamo per le vittime innocenti e lavoriamo per la libertà di religione nel mondo”. Così in un tweet il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani.

Tentato omicidio a Mirto Crosia, la Cassazione assolve imputato

Tentato omicidio a Mirto Crosia, la Cassazione assolve imputato
L’avvocato Francesco Nicoletti

La Suprema Corte di Cassazione, in totale accoglimento del ricorso presentato dal penalista avvocato Francesco Nicoletti, ha assolto il 42enne rossanese Fabio Caruso, annullando in toto e senza rinvio la sentenza di condanna emessa nei suoi confronti dalla Corte di Appello di Catanzaro in data 19 febbraio 2018, confermativa della sentenza di condanna emessa dal Gup dell’ex Tribunale di Rossano. L’uomo era accusato di favoreggiamento nel tentato omicidio di Alfredo Morelli per aver fornito un falso alibi ai propri fratelli.

I FATTI L’episodio che ha dato il via al procedimento risale al 12 maggio 2012, quando i fratelli Sergio e Aurelio Caruso vengono imputati del gravissimo reato di tentato omicidio aggravato perché, secondo la prospettazione accusatoria, con premeditazione, consistita nel procurarsi una pistola semi automatica e nell’attendere che la vittima transitasse in via Salvator Allende di Mirto Crosia, compiono atti idonei diretti in modo non equivoco a cagionare la morte di Alfredo Morelli.

In particolare, in seguito a pregressi dissidi sorti tra Morelli e Sergio Caruso, sfociati in un alterco poco prima, i fratelli, a bordo di una autovettura Fiat Punto, appena notato il Ford Transit condotto da Morelli, arrestano di colpo il veicolo, bloccando in tal modo la marcia del furgone.

Per come ricostruito, Sergio Caruso si sporge dal finestrino lato guida impugnando con entrambe le mani una pistola semi automatica ed esplode un colpo d’arma da fuoco in direzione di Morelli. Il proiettile, volutamente indirizzato all’altezza del conducente, raggiunge il parabrezza dell’autoveicolo e colpisce Morelli alla spalla sinistra. L’evento mortale, dunque, non si verifica per cause indipendenti dalla volontà dei Caruso, esclusivamente in ragione della pronta reazione di Morelli che, avendo notato l’arma, si piega sul sedile, evitando di essere colpito in pieno. Ai fratelli Caruso si contestano anche le aggravanti di aver commesso il fatto per motivi abbietti o comunque futili, di aver agito approfittando di tempo e luogo per ostacolare la legittima difesa; di aver detenuto e portato illegalmente in luogo pubblico o aperto al pubblico una pistola semi automatica.

Al solo Sergio Caruso viene inoltre contestata l’illecita detenzione all’interno di una abitazione nella sua disponibilità di n. 99 cartucce calibro 7,65 marca Browning. Per Fabio Caruso, invece, l’accusa è quella di favoreggiamento personale per aver aiutato i fratelli ad eludere le investigazioni, presentandosi spontaneamente presso il Comando Stazione Carabinieri di Crosia per rendere dichiarazioni mendaci, allo scopo di fornire loro un falso alibi.

IL PROCESSO In primo grado, con sentenza emessa dal gup del Tribunale di Rossano, Fabio Caruso viene condannato alla pena della reclusione, sentenza confermata in secondo grado dalla Corte di Appello di Catanzaro in data 18 febbraio 2018. La difesa dell’imputato, pertanto, propone ricorso per Cassazione e con sentenza definitiva della Suprema Corte, la Prima Sezione Penale, in totale accoglimento delle richieste del legale Francesco Nicoletti, annulla in toto la sentenza impugnata assolvendo il 42enne. La Cassazione ha inoltre annullato la sentenza per i fratelli Sergio e Aurelio Caruso con rinvio.

Sei chili di droga, pistole e munizioni scoperti in ruderi del Vibonese

Armi clandestine e oltre sei chili di droga sono stati rinvenuti dai carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia durante alcuni controlli predisposti in aree rurali. In alcuni ruderi siti nel Comune di San Gregorio d’Ippona, i militari del posto hanno trovato oltre 4 chili di hashish tra le pietre della frazione “Calvario di Zammarò”.

Giunti i rinforzi dalle Stazioni vicine e da Vibo, è stato effettuato un vasto rastrellamento – al quale si è aggiunto poco dopo anche il Nucleo Cinofili dello Squadrone Eliportato Cacciatori – nel corso del quale sono stati trovati e posti sotto sequestro 13 grammi di cocaina; oltre un kg di eroina “pura”; due pistole non censite in banca dati (una 44 magnum ed una calibro 9); munizionamento; diversi passamontagna; oltre 1 kg di Marijuana.

Il valore complessivo del materiale sequestrato si aggirerebbe intorno ai 200.000 euro. Indagini sono in corso per risalire a coloro che hanno nascosto le armi e l’ingente quantitativo di droga.

Nelle ultime settimane le Stazioni Carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia hanno compiuto – sempre nel corso dello stesso tipo di servizio di controllo nelle campagne – altri due importanti sequestri di armi clandestine e di droga a riprova da una parte della indiscussa capacità di reperire armi delle cosche vibonesi e dall’altra della sempre più attenta quanto stringente attività di controllo operata dalle stazioni Carabinieri sul territorio dipendenti dalla Compagnia di Vibo Valentia.

Agguato per ragioni ereditarie, annullata condanna a 50enne

aula giustiziaLa Corte di Appello di Catanzaro – Prima Sezione (presidente Bianchi) – ha ribaltato la decisione del Tribunale di Castrovillari nei confronti del 50enne S.G., noto imprenditore coriglianese difeso dall’avvocato Ettore Zagarese, accusato di aver tentato di uccidere un congiunto per questioni di eredità.

LE ACCUSE Secondo la prospettazione accusatoria, ribadita anche in Appello dal Procuratore Generale che chiedeva la conferma della sentenza di primo grado, l’uomo avrebbe teso un agguato ad un congiunto per ragioni legate a divisioni ereditarie.

Nello specifico, ha sostenuto l’accusa, in una zona fuori mano del territorio di Corigliano il 50enne, armato di coltello, avrebbe inferto numerosi colpi al torace della vittima provocando lesioni che ne avevano determinato il pericolo di vita, poi scongiurato in seguito ad una delicata operazione svoltasi in urgenza presso il presidio ospedaliero di Corigliano.

IL PROCESSO Per questi fatti, il 50enne S.G., che si è sempre proclamato innocente specificando di essere stato lui il destinatario dell’aggressione, in primo grado era stato ritenuto responsabile di tentato omicidio e condannato alla pena di 9 anni di reclusione dal Tribunale di Castrovillari in composizione collegiale.

Nel corso del giudizio di secondo grado, la difesa ha sostenuto sia la inesistenza del fatto sia la insussistenza del tentativo di omicidio. Tesi, quest’ultima, accolta dalla Corte di Appello che, pertanto, ha annullato totalmente la gravosa condanna alla pena detentiva modificando la sentenza di primo grado.

Serie A, la Juventus è campione d’Italia. Ottavo scudetto consecutivo

Quattro giorni dopo la delusione Champions, la Juve fa festa con lo scudetto, l’ottavo di fila e il suo n.35 dell’albo d’oro del calcio italiano. La certezza matematica, a cinque giornate dalla fine del campionato, arriva grazie alla vittoria sulla Fiorentina per 2-1, ma per lunghi tratti lo Juve Stadium ha temuto l’incubo: partenza sprint dei viola, gol di Milenkovic, occasioni in contropiede per il raddoppio, palo di Mirillas, Juve in grande difficoltà e pubblico ammutolito mentre gli ultrà tengono gli striscioni rivoltati in segno di protesta; poi il gol di testa di Alex Sandro nel finale di primo tempo scaccia le paure, fino all’autogol decisivo di Pezzella e la festa bianconera.

Juve infinita, l’ottava meraviglia è senza rivali – Un campionato vinto in carrozza, l’ottavo di una serie che sembra infinita. La Juventus con Cristiano Ronaldo in più nel motore era strafavorita al successo finale e il suo regno sulla serie A non è mai stato minacciato. Quasi una noia al vertice: il vantaggio è diventato incolmabile già alla fine del girone di andata, nonostante gli sforzi del Napoli per restare in corsa. E al 20 aprile, con 5 giornate di anticipo, eguagliando il record del Grande Torino e poi di Fiorentina e Inter, è arrivata anche la certezza aritmetica che nessuno avrebbe più potuto raggiungere la squadra di Allegri.

Premiato lo strapotere fisico e tecnico dei bianconeri ma anche la gestione del tecnico livornese di una rosa di altissima qualità dove l’arrivo di una primadonna come CR7 avrebbe potuto alterare qualche equilibrio. Era il primo anno senza Buffon, ma a conti fatti nessuno se ne è accorto, e anche se Dybala si è dovuto rassegnare al ruolo di ‘tuttocampista’, fermando quell’esplosione che un anno prima aveva fatto accostare il suo nome ai big, la Juventus di CR7 è stata un rullo compressore.

Partenza sparata, con 8 vittorie consecutive, creando una frattura già incolmabile dopo l’affondo nello scontro al vertice, 3-1 sul Napoli all’ottava giornata.

Ronaldo: “Resto a Torino”
“E’ stata una grande stagione, non è andata bene in Champions ma il prossimo anno sarà migliore. Se resto? Al Mille per cento!”: Cristiano Ronaldo celebra lo scudetto con la Juventus rassicurando i suoi tifosi sul suo futuro, che sarà ancora bianconero. “Sono molto contento per aver vinto il titolo alla mia prima stagione in Italia con la Juventus”, aggiunge ai microfoni di Dazn l’attaccante portoghese.

Allegri: “questo scudetto ha valore importante”
“Questo scudetto ha un valore importante, nonostante i punti di vantaggio è stato difficile, vincere non è mai semplice”: Massimiliano Allegri racconta così l’ottavo scudetto consecutivo della Juventus, il quinto per lui in altrettante stagioni sulla panchina bianconera. “Abbiamo avuto tanti infortunati e, di conseguenza, abbiamo lavorato meno del solito”, spiega il tecnico, che chiede alla sua squadra di “migliorare dal punto di vista psicologico: gli imprevisti vanno saputi gestire, bisogna giocare con totale serenità”.

CR7: festa con schiuma in testa e canta
Al fischio finale dell’arbitro Pasqua, tutta la squadra bianconera si è riunita in cerchio in mezzo al campo saltellando. A Cristiano Ronaldo un compagno ha spruzzato schiuma bianca in testa e con una cresta sul capo ha sorriso canticchiando l’inno della Juventus. Sono poi saltati fuori i magnum di spumante con cui Pjanic, Chiellini e il terzo portiere Pinsoglio hanno irrorato Massimiliano Allegri, lo staff e la squadra.

Bonucci, ottavo scudetto è cosa unica
“E’ stato un anno duro, ma l’ottavo scudetto di fila è qualcosa di veramente unico. Guardiamo avanti, cresceremo ancora”. Leonardo Bonucci festeggia con gli occhi lucidi lo scudetto conquistato questa sera grazie alla vittoria sulla Fiorentina. “Per martedì dispiace, è stato un evento negativo – dice tornando all’eliminazione dalla Champions – Volevamo arrivare in fondo e non ci siamo riusciti. Oggi abbiamo messo in campo la rabbia della delusione e l’abbiamo trasformata in energia per conquistare l’obiettivo”.

Questa sera il difensore, tornato la scorsa estate dopo la stagione al Milan, aveva la fascia da capitano al braccio. “Nella testa dobbiamo crescere e gestire meglio le partite e le situazioni che ci riserva ognuna di esse – conclude -. Abbiamo una grande società e un grande gruppo, non ci resta che migliorare”.

Chiellini, cresceremo con Ronaldo
“Cresceremo ancora, di sicuro, qui c’è una grande società e un grande gruppo. E Ronaldo, che, con grande umiltà, ogni giorno ci permette di migliorare, di carpire i suoi segreti”. Così Giorgio Chiellini, capitano della Juventus, oggi assente per infortunio. (Ansa)

Celebrati i funerali di Romina Iannicelli, vescovo: “No a maldicenze”

funerali Romina Iannicelli
Ansa

“Oggi, Sabato Santo, è la giornata del silenzio e della meditazione, perché Gesù è morto. Sono convinto che di fronte alla morte di Romina dobbiamo prenderci un pochino di tempo di silenzio. Quante chiacchiere abbiamo sentito in questi giorni”.

A dirlo è stato il vescovo di Cassano allo Ionio, mons. Francesco Savino, nell’omelia al funerale di Romina Iannicelli, la 43enne incinta uccisa nella notte tra lunedì e martedì dal marito Giovanni De Cicco, di 48 anni.

“Le chiacchiere, le maldicenze, i facili giudizi o pregiudizi – ha aggiunto il presule – non fanno altro che peggiorare la situazione. Dobbiamo soprattutto cercare di porci una domanda: che fare per riscattare Cassano, per andare oltre la violenza, la droga. Dobbiamo dire no alla violenza, alla droga, al disagio”.

“Se vogliamo che la morte di Romina non sia una morte inutile – ha detto ancora mons. Savino – dobbiamo riscattare Cassano che ha tante belle risorse umane che devono mettersi a disposizione. Basta autoreferenzialità, individualismo e narcisismo”.

Armi e cocaina, due arresti della Polizia a Cirò Marina

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Archivio

Agenti della Squadra mobile della questura di Crotone hanno arrestato due persone di Cirò Marina, il primo, S. L., di 44 anni, ritenuto responsabile di detenzione di armi e droga, il secondo, M. P. A., di 37 anni, solo per droga.

Nel corso di un controllo dell’auto a bordo della quale viaggiavano i due, i poliziotti hanno rinvenuto sotto il sedile del conducente un bilancino di precisione mentre sul sedile posteriore, all’interno di un giubbotto, un involucro con 45,3 grammi di cocaina; infine, all’interno della tasca porta oggetti di uno sportello, una cartuccia calibro 9.

Estesa la perquisizione presso l’abitazione di uno dei due arrestati è stata trovata una pistola Beretta, con caricatore inserito, contenente 6 proiettili dello stesso calibro.

Nella circostanza il soggetto ha indicato spontaneamente la presenza di un secondo caricatore contenente due proiettili, mentre all’interno della cassaforte nella sala da pranzo, è stato trovata una scatola contente 50 cartucce.

Dopo le formalità di rito, i due su disposizione del magistrato di turno presso la procura pitagorica, sono stati posti agli arresti domiciliari in attesa del giudizio per direttissima.

Realizza due strade abusive nel parco della Sila, denunciato

Realizza due strade abusive nel parco della Sila, denunciatoUn uomo di Parenti è stato denunciato dai carabinieri-forestali per aver realizzato abusivamente due strade sterrate nel comune di Aprigliano (Cosenza). I militari del Parco di Lorica insieme ai colleghi di Aprigliano durante un controllo in località “Passaturo del Melillo”, nel comune di Aprigliano, hanno accertato la realizzazione delle strade effettuate con mezzi meccanici.

I due percorsi abusivi, ricadenti in “Zona 2” del Parco Nazionale della Sila, in area privata, hanno entrambe una larghezza di 3 metri ed una lunghezza di 107 metri la prima, e 57 la seconda.

Le indagini hanno permesso di individuare l’esecutore materiale dei lavori che è stato denunciato all’autorità giudiziaria in quanto i lavori sono stati fatti in totale assenza di autorizzazioni. Le due strade sono state poste sotto sequestro.

Sequestrate 100mila uova pasquali decorative provenienti dalla Cina

controlli pasqua finanza cosenzaIn vista dell’imminente arrivo delle festività pasquali i militari della Guardia di Finanza di Cosenza hanno ispezionato diversi negozi cittadini ed hanno sequestrato oltre centomila uova pasquali decorative destinate alla libera vendita, carenti dei contenuti informativi e pericolose per i consumatori.

Le fiamme gialle cosentine hanno svolto mirati interventi nei confronti di quelle società considerate “a rischio” che, nel periodo precedente a quello pasquale, si erano rifornite di ingenti quantitativi di merce sospetta proveniente dalla Cina.

I primi esercizi commerciali sottoposti a controllo sono stati quelli che nel periodo festivo avevano registrato, più di altri, un anomalo incremento di clienti pronti ad effettuare acquisti di articoli a tema da destinare alla decorazione degli ambienti domestici.

Gli ulteriori accertamenti permettevano di scoprire prodotti non a norma, prevalentemente importati dalla Repubblica Popolare Cinese, quali uova decorative o neutre, giocattoli e gadget richiamanti i simboli della pasqua posti in vendita in violazione delle prescrizioni indicate dal Codice del Consumo a tutela del consumatore.

Solo parte dei prodotti pasquali si trovavano in esposizione per la vendita sugli scaffali, ed erano mescolati con altri regolarmente detenuti, mentre la maggior parte della merce era occultata in magazzini, o locali ricavati all’interno degli stessi negozi, ed era pronta per far fronte alle ulteriori richieste dei clienti.

Tutti gli articoli in sequestro risultavano sprovvisti delle indicazioni riguardanti il paese d’origine, delle istruzioni ed avvertenze per l’uso e recavano etichette non contenti le informazioni considerate obbligatorie dalla legge.

Particolarmente pericolosi per la salute degli acquirenti – spiegano i finanzieri -, soprattutto per quelli più giovani, erano i giocattoli pasquali privi di qualsiasi informazione sulla fabbricazione e realizzati con materiali non conformi agli standard qualitativi previsti dalla normativa nazionale e comunitaria.

Oltre al sequestro dei gadget pasquali sono stati due i titolari di punti vendita segnalati alle autorità competenti per l’accertamento delle violazioni, per le quali sono previste sanzioni fino a 25.000 euro, e per la confisca dei beni in sequestro.

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