9 Ottobre 2024

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Raid israeliani sul campo profughi palestinese in Cisgiordania, vittime e feriti

Le forze di difesa israeliane (IDF) hanno affermato di aver colpito il campo profughi palestinese di Nur Shams in Cisgiordania, uccidendo diversi militanti e ferendone molti altri. Lo riferisce l’agenzia Tass citando fonti militari israeliani. L’offensiva militare si estende quindi anche nella West Bank.

“Un aereo delle forze di difesa israeliane ha colpito una squadra di terroristi armati che minacciavano la sicurezza dei soldati che conducevano un’operazione di terra nel campo di Nur Shams. Diversi terroristi sono stati uccisi nell’attacco”, ha detto l’IDF su Telegram. Secondo l’IDF, l’attacco faceva parte di un raid israeliano nel campo profughi dove si ritiene vi siano miliziani di Hamas considerati “terroristi”.

“Le forze di sicurezza sotto la direzione dell’Agenzia per la sicurezza israeliana sono operative fin dal primo mattino in un’operazione di lotta al terrorismo nel campo profughi di Nur Shams. Le forze stanno lavorando per arrestare le persone ricercate, contrastare l’infrastruttura terroristica e confiscare le armi. Quindi Finora sono state arrestate circa 10 persone ricercate, sono state distrutte diverse cariche pronte trovate dalle forze dell’ordine, vi è stato inoltre uno scontro a fuoco con uomini armati e sono stati lanciati esplosivi contro le forze dell’ordine. Diversi soldati sono rimasti feriti”, ha detto l’IDF.

Non cessano gli attacchi nella Striscia di Gaza: Morti e feriti

Le forze di israeliane hanno lanciato una raffica di attacchi aerei su varie località della Striscia di Gaza, provocando dozzine di vittime e feriti tra i civili palestinesi, compresi bambini, secondo il corrispondente Wafa.

Gli attacchi più violenti hanno preso di mira il quartiere di Yarmouk nella città di Gaza, la città centrale di Deir al-Balah e la città meridionale di Khan Yunis, provocando numerose vittime.

Fonti mediche citate dall’agenzia hanno riferito che almeno sette palestinesi sono stati uccisi in un attacco aereo contro un edificio residenziale a Khan Yunis, portando a 32 il numero dei civili uccisi nella sola città dalle prime ore della giornata.

Secondo gli ultimi dati del Ministero della Sanità, dall’inizio dell’aggressione israeliana in corso nella Striscia di Gaza sono stati registrati un totale di 3.785 palestinesi, con più di 12.000 feriti.

La situazione a Gaza rimane disastrosa, con le famiglie in lutto per i loro cari e un numero crescente di feriti che necessitano di cure mediche urgenti. Almeno quattro ospedali sono ormai fuori servizio nella Striscia a causa dell’intensità dell’aggressione israeliana.

In video l’uccisione di due bambini nella Striscia. 

Attacco a ospedale di Gaza, la Russia chiede a Israele e Usa le immagini satellitari

La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha fermamente condannato l’attacco missilistico di martedì nell’ospedale Al-Ahli di Gaza. “Naturalmente consideriamo un simile attacco mortale come un crimine”, ha detto Zakharova alla radio Sputnik citata dalla Tass.

La portavoce di Lavrov ha insistito per avere prove del non coinvolgimento di Israele nell’attacco all’ospedale di Gaza. “Israele non deve limitarsi a commentare nei media o sui social media, deve produrre le prove”, ha aggiunto.

Zakharova ha anche invitato gli Stati Uniti a fornire immagini satellitari che possano aiutare a chiarire la situazione e identificare l’autore dell’attacco mortale.

I media arabi hanno riferito in precedenza che martedì l’aeronautica israeliana ha condotto diversi potenti attacchi sui quartieri centrali di Gaza City, con alcuni missili (MK-84) che hanno colpito l’ospedale Al Ahli.

Il gruppo palestinese Hamas che controlla la Striscia di Gaza ha affermato che più di 500 persone sono state uccise nell’attacco, e centinaia di altre sono rimaste ferite. Secondo le tv arabe le vittime sarebbero almeno 800. Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno attribuito la colpa alla Jihad islamica che, a sua volta, ha respinto le accuse.

Le tensioni in Medio Oriente sono divampate di nuovo dopo che i militanti di Hamas si sono infiltrati in Israele dalla Striscia di Gaza il 7 ottobre. Il movimento palestinese ha descritto il suo attacco come una risposta alle azioni aggressive delle autorità israeliane contro la moschea di Al-Aqsa sul Monte del Tempio nel centro storico di Gerusalemme.

Israele ha annunciato il blocco totale di Gaza e ha iniziato a effettuare attacchi sull’enclave palestinese, nonché su alcune aree del Libano e della Siria. Scontri si verificano anche in Cisgiordania.

Concussione, arrestati due avvocati catanzaresi

Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno proceduto all’arresto di due avvocati nella flagranza del reato di concussione. Si tratta di Pierpaolo Greco e Pasquale Barbieri, del foro catanzarese.

Secondo l’ipotesi accusatoria, uno dei due legali coinvolti, curatore fallimentare di una nota fondazione catanzarese in liquidazione giudiziale, esercente, tra l’altro, l’attività di gestione di strutture sanitarie, socio-sanitarie e assistenziali, abusando della propria funzione e dei propri poteri, avrebbe preteso complessivamente la somma di 50.000 euro per orientare alcune delicate scelte gestorie della curatela fallimentare, avvalendosi dell’altro avvocato come intermediario con la persona offesa.

L’arresto è scattato dopo che l’intermediario ha ricevuto una prima tranche di circa 25.000 euro dalla vittima, procedendo poi a retrocedere 10.000 euro al curatore. Le perquisizioni presso gli studi dei due legali hanno consentito l’individuazione e il sequestro del prezzo del reato. Le indagini, condotte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Catanzaro – Gruppo Tutela
Spesa Pubblica, e che richiederanno la verifica processuale in contraddittorio con la difesa, si sono rivelate sin dall’inizio particolarmente complesse, con conseguente necessità di ampie
indagini tecniche, servizi di osservazione e pedinamento.

La vicenda si inserisce in una importante trattativa fra la curatela fallimentare e la vittima della presunta concussione, esponente di un gruppo imprenditoriale già legato alla fondazione da
accordi commerciali di lunga prospettiva tramite una società, partecipata, quale socio di minoranza, dalla fondazione medesima, e interessato, dopo la dichiarazione di liquidazione
giudiziale, a ridefinire i termini dell’intesa.

Litiga con il compaesano e lo accoltella, arrestato

Una panoramica di Gerace

Un 50enne è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di tentato omicidio. C.M., di Gerace (RC), secondo l’accusa, al culmine di una lite ha accoltellato un compaesano di 60 anni allo stomaco.

La vittima è stato portata d’urgenza all’ospedale di Locri dove è stato ricoverato in prognosi riservata. Il ferimento, verificatosi al termine di un’accesa discussione scoppiata per motivi di natura personale tra i due, si è verificato in una zona del centro di Gerace.

Nel giro di poco tempo i carabinieri, col coordinamento della Procura di Locri, hanno ricostruito l’accaduto e arrestato il presunto autore del ferimento. L’uomo è stato portato nel carcere di Locri.

Condannato a 18 anni il giovane che travolse e uccise una bimba

E’ stato condannato a 18 anni di reclusione per omicidio volontario e lesioni personali Giuseppe Pio De Fazio, il 19enne che il 20 marzo del 2022 sulla strada provinciale in località Cantorato investì e uccise la piccola Taisiia Martseniuk, una bimba ucraina di appena 5 anni, e ferì in modo serio Francesco Pio Macrì, il ragazzo crotonese di 17 anni che la portava in braccio.

La sentenza è stata emessa mercoledì poco prima delle 21 dal gup del Tribunale di Crotone, Elisa Marchetto, a conclusione del processo con rito abbreviato. De Fazio aveva investito la piccola bimba ucraina, che, in fuga dalla guerra con la madre, era arrivata pochi giorni prima da alcuni parenti di Crotone.

Il ragazzo aveva investito con il suo furgone Fiat Doblò un gruppo di ragazzi che stava passeggiando sulla strada. Tra di loro c’era la cugina della piccola vittima e Francesco Pio Macrì che portava sulle spalle la bambina.

Secondo le accuse proprio il ragazzo era l’obiettivo di De Fazio che era invaghito della ragazza ucraina. Dal canto suo il giovane ha sempre negato di aver investito deliberatamente quelle persone a passeggio sulla carreggiata e che, anzi, non aveva proprio visto.

La condanna inflitta è più pesante della richiesta a 15 anni di reclusione avanzata dal pubblico ministero Alessandro Rho. De Fazio è stato condannato al risarcimento del danno alle parti civili (familiari e parenti delle vittime) ed a pagare una provvisione di 300 mila euro per i genitori e parenti della bambina deceduta. Il giudice ha infine disposto l’aggravamento della misura cautelare nei confronti di De Fazio che passa dall’obbligo di dimora agli arresti domiciliari.

Il missile che ha colpito l’ospedale di Gaza è di Israele. Il jet sull’edificio, poi l’esplosione

La bomba sganciata sull’ospedale Al-Ahli di Gaza, che ha provocato almeno 500 vittime e altrettanti feriti, sarebbe di origine americana in dotazione “esclusiva” dell’esercito di Israele. Lo riportano vari media e fonti sui social media, nonché diverse testate arabe, tra cui Al Jazeera.

Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian ha detto che “il regime israeliano sta deliberatamente prendendo di mira i civili palestinesi”, sottolineando che la bomba usata per colpire l’ospedale nel centro di Gaza “è in possesso esclusivo dell’esercito israeliano”. In un primo momento la notizia sarebbe stata rilanciata dal Wall Street Journal ma non si trovano conferme al proposito, almeno non online. Può darsi che è stata lanciata ma poi è stata rimossa.

Si tratterebbe di un missile MK-84 dal peso complessivo di oltre 850 kg compresi circa 400 chili di esplosivo. Un arma potentissima che non sarebbe in dotazione di Hamas, che pure possiede razzi a medio raggio che possono scheggiare al massimo qualche edificio o far saltare in aria qualche automobile, comunque letali e pericolosi, ma non distruttivi come un MK-84.

Questo tipo di missile pesante “è in linea con le capacità di armamenti di Tel Aviv che né detiene un gran numero, molti dei quali utilizzati per radere al suolo interi quartieri della Striscia di Gaza e in grado di essere trasportati da caccia bombardieri, aerei che non sono in dotazione della resistenza palestinese”, nota qualche osservatore sui social media.

Al proposito di aerei, circola una ricostruzione su X in cui si nota un jet delle forze israeliane. Dalla clip si nota il caccia-bombardiere circolare sopra l’ospedale che sarà colpito di lì a poco, mentre sulla destra si vedono i missili di Hamas lanciati dalla parte opposta, in direzione di Israele. Colpito l’ospedale battista, l’aereo scompare nell’oscurità.

La ricostruzione di Al Jazeera che smentisce Israele

Ci sarebbero buchi nella ricostruzione di Israele data in pasto ai media che hanno poi rilanciato presunte responsabilità di Hamas sul raid all’ospedale battista di Al-Ahli di Gaza.

Secondo quanto scrivono i giornalisti e gli analisti interpellati – citati anche da La7 e altri media – ci sarebbero state ben quattro operazioni aeree israeliane contro Gaza nelle ore dell’attacco.

Cosa scrivono esattamente i giornalisti?

“Il 17 ottobre 2023, centinaia di palestinesi sono stati uccisi quando è stato bombardato l’ospedale arabo al-Ahli a Gaza. Le autorità di Gaza attribuiscono l’esplosione ad un attacco aereo israeliano. L’esercito israeliano nega ogni responsabilità e sostiene che l’attacco è stato dovuto al fallito lancio di un razzo da parte della Jihad islamica palestinese. Dicono di aver usato filmati di Al Jazeera che presumibilmente confermano queste affermazioni.

Il nostro team di investigazioni digitali, SANAD, ha deciso di indagare su queste affermazioni e ha condotto un’analisi approfondita di questo video di Al Jazeera, insieme a molti altri video provenienti da più fonti, e ha stabilito una cronologia dettagliata degli eventi secondo per secondo analizzando il live di Al Jazeera streaming a partire dalle 18:45.

L’esercitazione israeliana
La squadra è stata in grado di identificare quattro attacchi aerei israeliani su Gaza, che hanno preso di mira l’area vicino all’ospedale a partire dalle 18:54:28, poi alle 18:55:03, poi alle 18:57:42 e poi alle 18:58:04. È l’ora militare poco prima delle 19:00 locali. Il team ha incrociato questo video con un altro catturato da una telecamera situata a sud di Tel Aviv che mostrava un’ampia visuale della Striscia di Gaza. Quel video mostra una serie di lanciarazzi da Gaza. Quel video mostra chiaramente come la cupola di ferro ha intercettato questi razzi. Tornando al live feed di Al Jazeera alle 18:59:35 possiamo vedere un singolo razzo lanciato da Gaza. Questo razzo può essere visto anche nel video israeliano. 15 secondi dopo, il feed live di Al Jazeera mostra che lo stesso razzo è stato intercettato esattamente alle 18:59:50. Questa intercettazione ha lo stesso bagliore visto nelle intercettazioni precedenti.

Uno sguardo più attento al video catturato dal live feed di Al Jazeera mostra il razzo completamente distrutto e spezzato nel cielo. Secondo tutti i feed e i video analizzati. Questo razzo è stato intercettato ed è stato l’ultimo lanciato da Gaza prima del bombardamento dell’ospedale. Cinque secondi dopo l’intercettazione, si può vedere un’esplosione a Gaza seguita due secondi dopo da un’esplosione molto più grande.

Questa è la bomba che ha colpito l’ospedale Al Ahli Arab. La squadra investigativa digitale di Al Jazeera non ha trovato fondamento per l’affermazione dell’esercito israeliano secondo cui l’attacco all’ospedale Al Ali Arab di Gaza è stato causato da un fallito lancio di un razzo”.

ECCO IL VIDEO

Terrorismo, espulso un gambiano vicino all’Isis

archivio

E’ stato espulso oggi, in esecuzione di un provvedimento firmato dal prefetto di Cosenza, Ousmam Sillah, 28enne gambiano sbarcato in Italia nel 2016.

Dalle indagini risultava aver frequentato un campo dell’Isis in Libia ed era stato condannato dalla Corte di assise di Napoli a cinque anni di carcere per partecipazione all’organizzazione terroristica.

Salgono così a 54 le persone espulse dall’Italia quest’anno; 712 dal 2015.

Siria: “Il massacro sionista nell’ospedale di Gaza è un atto barbarico”

“Il massacro sionista contro centinaia di persone innocenti nell’ospedale Al-Ahli nella Striscia di Gaza è un atto barbarico che esprime il livello di odio dell’entità sionista, che con i suoi crimini ha superato i massimi livelli di aggressione e omicidio.” Lo ha affermato la Repubblica araba siriana citata dall’agenzia Sana.

“L’aggressione lanciata dalle forze criminali sioniste contro l’ospedale al-Mamdani (Al-Ahli) nella Striscia di Gaza costituisce uno dei massacri più atroci e sanguinosi contro l’umanità nell’era moderna”, spiega la Siria.

“La Repubblica araba siriana considera questo massacro, che è costato la vita a centinaia di persone innocenti a Gaza, un atto barbarico che esprime il livello di odio dell’entità sionista, che con i suoi crimini ha superato i massimi livelli di aggressione e omicidio”, si legge nella dichiarazione citata da Sana.

“Questo crimine atroce ci ricorda solo i crimini di questa entità che è stata istituita e fondata sui massacri, e riflette un’immagine cruda della continuazione dell’approccio gangster che ha creato l’entità criminale sionista”.

“La Repubblica araba siriana ritiene i paesi occidentali, in particolare gli Stati Uniti, responsabili di questo massacro e di altri massacri, poiché è partner dell’entità sionista in tutte le operazioni di uccisione organizzate contro il popolo palestinese”, conclude la dichiarazione.

Putin: Attentato all’ospedale una “terribile catastrofe”

Intanto, il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che “il bombardamento dell’ospedale battista Al Ahli è stato una terribile catastrofe e ha dimostrato che i combattimenti tra Hamas e Israele dovrebbero cessare”.

Carneficina israeliana all’ospedale di Gaza, il presidente Abbas: “Un atroce crimine di guerra”

Il presidente Mahmoud Abbas ha affermato oggi che “il bombardamento da parte di Israele dell’ospedale battista di Gaza City è un atroce crimine di guerra, che non può essere tollerato o lasciato passare senza responsabilità”. Lo riporta l’agenzia di stampa Wafa.

Il presidente ha aggiunto – mentre presiedeva l’urgente incontro dei leader da lui convocato al suo ritorno dalla Giordania -, “che il governo occupante ha oltrepassato ogni linea rossa” e “non gli permetteremo di sfuggire alle responsabilità e alla punizione”.

“Alla luce di questo massacro avvenuta stasera – ha proseguito Abbas -, e preoccupato per il nostro popolo, ho deciso di abbreviare la mia visita e tornare in patria per essere tra il mio popolo in questa grande prova, e ho concordato con i fratelli in Giordania ed Egitto per annullare il vertice previsto oggi ad Amman con il presidente Biden”.

Ha invitato “a serrare i ranghi e all’unità, a non spostare la bussola e a non lasciarsi trascinare in conflitti da cui trarranno beneficio solo i nemici del popolo palestinese”.

Il presidente ha sottolineato che “l’aggressione contro il nostro popolo deve finire”, invitando la comunità internazionale a ritenere responsabile il governo occupante e a fornire protezione internazionale al popolo palestinese.

“Non permetteremo una nuova Nakba (catastrofe) nel ventunesimo secolo, e non accetteremo nuovamente lo sfollamento del nostro popolo”, ha affermato. “Il nostro popolo rimarrà saldo nella propria patria e non se ne andrà, nonostante i sacrifici”.

Il presidente ha sottolineato che “faremo tutto il necessario per fermare il bagno di sangue a Gaza e in Cisgiordania”, aggiungendo: “Non accetteremo da nessuno altro che la fine di questa guerra, e il Consiglio di Sicurezza deve assumersi le proprie responsabilità e prendersi la responsabilità iniziativa per emettere una risoluzione per condannare questo crimine e fermare immediatamente l’aggressione”.

Ha invitato il popolo palestinese a essere unito dicendo: “Questo è un momento critico e pericoloso. Può essere affrontato solo con unità e fermezza di fronte all’aggressione israeliana”.

Il presidente ha salutato la popolazione della Striscia di Gaza, sottolineando che il piano israeliano di sfollarli dalla loro patria “non passerà e lo affronteremo con tutti i mezzi”.

Ha espresso il suo apprezzamento per le posizioni dei paesi arabi che hanno rifiutato lo sfollamento, sottolineando che “il nostro popolo non si inginocchierà, non si arrenderà e prevarrà”.

Il presidente Usa Biden è arrivato in Israele. Annullati incontri dopo la strage in ospedale

Il presidente americano Joe Biden è atterrato a Tel Aviv per colloqui con funzionari israeliani. La sua visita, già programmata, avviene a poche ore dall’attacco israeliano all’ospedale Al-Ahli di Gaza dove sono morti oltre 500 civili palestinesi, secondo i funzionari locali. Il presidente Usa sembra dare sponda alla narrazione israeliana secondo cui a bombardare l’ospedale è stato Hamas. Ipotesi cui nessuno crede nella diplomazia internazionale.

Nel frattempo, per protesta la Giordania annulla il vertice con i presidenti degli Stati Uniti e dell’Egitto dopo l’attacco mortale all’ospedale di Gaza. Il leader palestinese Mahmoud Abbas si è precedentemente ritirato dall’incontro.

Biden – citato da Al Jazeera – ha detto a Netanyahu che l’attentato all’ospedale arabo di al-Ahli sembra essere stato commesso da “l’altra squadra, non da te”, lasciando intendere che dietro ci fossero fazioni armate palestinesi. Biden non ha fornito alcuna prova a sostegno della sua valutazione, ipotesi farlocca che circola da ieri sera.

“Quando gli americani hanno detto che martedì sera la loro squadra di sicurezza nazionale avrebbe indagato sulle cause dell’esplosione di Gaza, molti hanno pensato che sarebbe stata condotta un’indagine approfondita”. Lo scrive Alan Fisher in un reportage da Tel Aviv per Al Jazeera.

“Ma sembra che il presidente Joe Biden abbia già deciso chi si nasconde dietro l’attacco mortale, esprimendo con parole mal scelte che il responsabile è “l’altra squadra”. Biden ha espresso profonda indignazione per quanto accaduto. Questa visita è una significativa dimostrazione di sostegno agli israeliani. Affermando che un razzo andato male ha causato la carneficina dell’ospedale, Biden ha effettivamente dato a Israele il via libera per agire come ritiene opportuno”. “Il paragone di Biden tra Hamas e l’ISIL è stata una scelta sbagliata di parole per il Presidente. Suggerire che l’ISIS fosse più razionale era inadeguato. Se Donald Trump avesse fatto una dichiarazione del genere, probabilmente avrebbe suscitato giorni di indignazione”, ha concluso il corrispondente.

Intanto il capo delle Nazioni Unite chiede un “cessate il fuoco umanitario immediato” mentre i leader mondiali condannano l’attacco agli ospedali; proteste spontanee scoppiano in tutto il Medio Oriente e altrove. Più di 3.500 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi israeliani a Gaza. L’attacco di Hamas del 7 ottobre in Israele ha ucciso più di 1.400 persone. Vi sono decine di ostaggi israeliani nelle mani dei miliziani della resistenza palestinese.

Euro24, l’Inghilterra batte l’Italia per 3-0 e sprofonda gli azzurri nell’incubo qualificazione

L’Inghilterra vola all’Europeo, l’Italia si giocherà la qualificazione tra un mese. E anche vincendo a Wembley non sarebbe cambiato poi molto. Non basta il primo gol in Nazionale di Gianluca Scamacca agli Azzurri, che a Wembley passano in vantaggio dopo un quarto d’ora per poi subire la rimonta degli inglesi, a segno con Kane (doppietta) e Rashford e trascinati da un incontenibile Jude Bellingham. Nello stadio dove 828 giorni fa si era laureata campione d’Europa, l’Italia gioca a viso aperto come aveva chiesto Spalletti, fa vedere qualche bella combinazione in velocità e dimostra di poter fare male ai padroni di casa. A fare la differenza però è la giovane stella del Real Madrid, che prima si procura il rigore trasformato da Kane e poi si inventa il 2-1 con una sontuosa giocata in mezzo al campo, prima del definitivo 3-1 realizzato in contropiede dal solito, infinito Kane.

La sconfitta, la prima di Spalletti sulla panchina della Nazionale, non pregiudica la qualificazione all’Europeo. Una qualificazione che si deciderà a novembre tra Roma e Leverkusen: basteranno infatti quattro punti con Nord Macedonia e Ucraina per staccare il pass per l’Europeo, altrimenti perdendo a Roma con i macedoni bisognerà battere l’Ucraina nell’ultimo incontro. Quel che è certo è che l’Italia ha ancora in mano il suo destino.

LA PARTITA. Formazione rivoluzionata rispetto al match con Malta. Otto i cambi, confermati solo Donnarumma, Barella e Berardi. Tutta nuova la difesa, con Acerbi e Scalvini coppia centrale, Di Lorenzo a destra e l’esordio dal primo minuto di Udogie a sinistra. In regia c’è Cristante, le mezzali sono gli interisti Barella e Frattesi, mentre al centro del tridente Spalletti lancia Scamacca, supportato sugli esterni da Berardi ed El Shaarawy. Sono cinque i reduci della finale di EURO 2020: Donnarumma, Di Lorenzo e Barella, in campo dal primo minuto, Cristante e Berardi, che entrarono nella ripresa. C’è tanta qualità nell’Inghilterra, dove alle spalle di Kane agiscono Foden, Bellingham e Rashford. Nel 4-2-3-1 di Soutghate il compito di equilibratori spetta a Rice e Phillips, preferito a Henderson.

Pronti via e l’Inghilterra prova subito a schiacciare gli Azzurri nella propria metà campo. Il pressing alto dei Tre Leoni ostacola la manovra dal basso dell’Italia, che per risalire il campo deve ricorrere al lancio lungo per Scamacca. Marcato stretto da Maguire, l’attaccante dell’Atalanta sembra doversi limitare ad un duro lavoro spalle alla porta, ma alla prima occasione non perdona: Di Lorenzo crossa basso, sul primo palo Frattesi non arriva sul pallone, ma alle sue spalle c’è Scamacca, che da pochi passi non sbaglia e al quarto d’ora porta avanti l’Italia, segnando a Wembley il suo primo gol in Nazionale. Niente male. Trovato il vantaggio gli Azzurri non si fermano. El Shaarawy, tra i più attivi, vede l’inserimento di Frattesi, che davanti alla porta fallisce il controllo in corsa. Poi è ancora Scamacca, stavolta di sinistro, a calciare a lato. Alla mezzora però arriva il pareggio dei padroni di casa: Di Lorenzo, che sette mesi fa a Napoli aveva causato il rigore del momentaneo 2-0 degli inglesi, atterra in area Bellingham. Turpin indica il dischetto e dagli undici metri Kane non sbaglia, spiazzando Donnarumma per l’1-1. La partita è vivace, l’Inghilterra si sbilancia e rischia sulle ripartenze dell’Italia. Su un’azione fotocopia a quella del vantaggio Di Lorenzo va sul fondo e crossa sul primo palo, dove il solito Frattesi non arriva alla deviazione per una questione di centimetri. Poi un’occasione per parte: Rashford impegna Donnarumma e sul fronte opposto Pickford salva allungandosi sulla conclusione ravvicinata di Udogie. Uno a uno, ma ai punti meriterebbero gli Azzurri.

La ripresa si apre con un intervento al limite in area di Udogie su Foden e con una conclusione alta sopra la traversa di Phillips. Ma è sempre Bellingham il più ispirato, capace di svariare su tutto il fronte offensivo senza mai dare punti di riferimento. Da una sua giocata nasce al 57’ il 2-1 dell’Inghilterra, a segno con Rashford. Manca ancora tanto, l’Italia ci prova. Al 60’ Spalletti effettua un triplo cambio: fuori Acerbi, Udogie e Scamacca, dentro Bastoni, Dimarco e Kean. Il francese Turpin grazia Phillips, che meriterebbe una seconda ammonizione per un brutto pestone rifilato a Barella. E’ Kane al 77’ a chiudere la partita in contropiede, con l’Italia sbilanciata che si fa sorprendere in campo aperto dall’attaccante passato in estate al Bayern Monaco, al 61° centro in Nazionale.

Il cammino verso l’Europeo riprenderà tra un mese, quando in 180 minuti l’Italia si giocherà la qualificazione con Nord Macedonia e Ucraina. Per volare la prossima estate in Germania non sono ammessi passi falsi.

CALENDARIO, RISULTATI E CLASSIFICA DEL GRUPPO C

Inghilterra-Italia 3-1
Malta-Ucraina 1-3
17 novembre: Italia-Nord Macedonia
17 novembre: Inghilterra-Malta
20 novembre: Ucraina-Italia
20 novembre: Nord Macedonia-Inghilterra

*Classifica: Inghilterra 16 punti (6), Ucraina 13 (7), Italia 10 (6) Nord Macedonia 7 (6), Malta 0 (7)

*tra parentesi le gare disputate

Raid israeliano su un ospedale di Gaza, è strage: oltre 500 morti

Questa sera gli aerei da guerra israeliani hanno lanciato un attacco missilistico contro l’ospedale arabo Al-Ahli nella città di Gaza, uccidendo e ferendo centinaia di persone, tra pazienti, prevalentemente bambini e donne già feriti nelle prime incursioni.

Il ministero della Sanità di Gaza parla di almeno 500 vittime nel brutale attacco all’ospedale. Con i raid sono stati colpiti anche una scuola gestita dalle Nazioni Unite che ospitava rifugiati e altre strutture. La “propaganda” dei media occidentali sta già “lavorando” per far passare il massacro del nosocomio come un’azione compiuta da Hamas poiché – dicono i professionisti dell’informazione – “un razzo sarebbe tornato indietro come un boomerang”…

In realtà la giornalista Rula Jebreal citata da Bianca Berlinguer a “Carta bianca” di rete4 ha affermato che il portavoce digitale di Netanyahu ha scritto in un twitt che a perpetrare il massacro all’ospedale è stato Israele. Il post – ha detto la cronista – è stato subito rimosso.

A postarlo Hananya Naftali e ha scritto: “L’aeronautica israeliana ha colpito una base terroristica di Hamas all’interno di un ospedale a Gaza. Un numero multiplo di terroristi sono morti. È straziante che Hamas lanci razzi da ospedali, moschee, scuole e utilizzi i civili come scudi umani”. Il twitt è stato poi eliminato ma qualcuno è riuscito a salvarlo.

Fonti citate da vari media arabi hanno invece affermato che aerei da guerra israeliani hanno lanciato un attacco contro l’ospedale, dove migliaia di sfollati hanno cercato rifugio dopo che le loro case sono state distrutte dai bombardamenti israeliani in corso.

Un filmato mostrava un’ambulanza che trasportava martiri e feriti, mentre a causa dei bombardamenti scoppiava un incendio. In modo correlato, l’Unità dell’Onu per i soccorsi (UNRWA) ha annunciato l’uccisione di sei persone in un attacco aereo israeliano che ha preso di mira la sua scuola nel campo profughi di al-Maghazi, nel centro di Gaza.

L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha condannato fermamente l’attacco israeliano all’ospedale al Ahli-Arab nel nord della Striscia di Gaza. L’ospedale era operativo e ospitava pazienti, operatori sanitari, operatori sanitari e sfollati interni. I primi rapporti indicano centinaia di morti e feriti.

L’ospedale era uno dei 20 nel nord della Striscia di Gaza che hanno subito ordini di evacuazione da parte dell’esercito israeliano. L’ordine di evacuazione è stato impossibile da eseguire data l’attuale insicurezza, le condizioni critiche di molti pazienti e la mancanza di ambulanze, personale, posti letto nel sistema sanitario e rifugi alternativi per gli sfollati, ha affermato l’OMS in una nota. L’OMS ha chiesto l’immediata protezione attiva dei civili e dell’assistenza sanitaria.

“Gli ordini di evacuazione devono essere annullati. Il diritto internazionale umanitario deve essere rispettato, il che significa che l’assistenza sanitaria deve essere protetta attivamente e mai presa di mira”, ha affermato l’OMS.

Il presidente Mahmoud Abbas ha interrotto la sua visita in Giordania, è tornato immediatamente a Ramallah e ha chiesto un incontro di emergenza per la leadership palestinese.

La decisione è una risposta alle atrocità che hanno colpito il popolo palestinese questa sera in seguito al criminale bombardamento dell’ospedale battista di Gaza, che ha massacrato centinaia di civili innocenti, tra cui decine di bambini.

Il primo ministro palestinese Mohammed Shtayyeh ha dichiarato stasera che “il massacro dell’ospedale al-Ahli commesso dalle forze di occupazione israeliane nella città di Gaza è un crimine orribile che rientra nel quadro della guerra genocida contro i palestinesi”.

Il primo ministro ha chiesto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di “fermare l’orribile guerra contro il popolo palestinese, che ha raggiunto il suo apice di spargimento di sangue”.

Shtayyeh ha ritenuto le Nazioni Unite e i paesi che sostengono Israele “pienamente responsabili di questo crimine” e li ha esortati a intervenire urgentemente “per fermare l’aggressione dell’occupazione e i sanguinosi massacri contro il popolo palestinese”.

Il twitt di qualche giorno fa del primo ministro palestinese

Martedì sera, “le forze di occupazione israeliane hanno commesso un nuovo massacro che ha ucciso e ferito centinaia di persone nella Striscia di Gaza, dopo aver bombardato l’ospedale arabo al-Ahli (l’ospedale battista) nel quartiere di al-Zaytoun a Gaza City”.

Il Consiglio ecumenico delle chiese (WCC) ha espresso indignazione e shock per la notizia di un attacco aereo israeliano sull’ospedale Al-Ahli a Gaza.

“È con un senso di indignazione e shock”, ha affermato il WCC, “che abbiamo ricevuto la notizia dell’attacco missilistico israeliano all’ospedale Al-Ahli a Gaza. Migliaia di palestinesi che avevano già perso le loro case si stavano rifugiando nell’ospedale, gestito dalla Chiesa anglicana.”

Il WCC ha sottolineato che “l’attacco equivale a una punizione collettiva, che è un crimine di guerra secondo il diritto internazionale. La comunità internazionale deve ritenere Israele responsabile dei crimini commessi contro i civili”.

L’attacco è avvenuto lo stesso giorno in cui i leader della Chiesa di Gerusalemme hanno organizzato una giornata di preghiera per la pace a Gaza, ha sottolineato il WCC.

“I fedeli di tutto il mondo si erano uniti in preghiera; ma Israele ha risposto con un attacco a un ospedale di proprietà della chiesa, provocando l’uccisione di centinaia – forse più di 1.000 – persone secondo i primi rapporti, e il ferimento di centinaia se non addirittura di persone. migliaia”, ha continuato il WCC.

La dichiarazione esorta il presidente degli Stati Uniti Joe Biden a condannare questo atroce attacco contro l’ospedale e a chiedere al governo israeliano di fermare il violento bombardamento di Gaza e di aprire un corridoio umanitario.

Gli ebrei sputano contro i Cristiani. Attivisti choc: “Sputargli contro è una tradizione ebraica”

Sputi, ingiurie, insulti, urinate in posti sacri come chiese o moschee e chissà cosa altro per offendere le religioni altrui, Cristiani e Islamici su tutti. Lo fanno gli ebrei ortodossi tutti i giorni. Ed è quello che è successo a Gerusalemme Vecchia prima della Marcia per la Festa dei Tabernacoli documentato dal Jerusalem Post lo scorso 4 ottobre e anche dopo il 7, giorno dei primi attacchi di Hamas. E se i Cristiani di solito “porgono l’altra guancia”, è certo che gli islamici reagiscono anche in modo violento, come è successo dopo le offese e le profanazioni continue della sacra Moschea Al-Aqsa che ha dato poi il motivo ad Hamas di attaccare Israele.

La notizia principale è quella del 4 ottobre quando la polizia israeliana ha arrestato cinque ebrei sospetti – un minore e quattro adulti – con l’accusa di aver sputato contro i cristiani e i loro luoghi santi nella Città Vecchia.

Uno dei sospettati è apparso in un video all’inizio di quella settimana in cui si vede un gruppo di ebrei ortodossi sputare contro i pellegrini cristiani mentre marciano attraverso la Città Vecchia con in spalla una Croce. Mercoledì mattina gli altri sospettati hanno sputato addosso ai visitatori cristiani e sono stati immediatamente arrestati.

Tre dei sospettati sono stati arrestati dopo essere stati identificati dal personale di sorveglianza della polizia. Il reato per il quale la polizia ha arrestato i sospettati è aggressione.

Ma la cosa che lascia basiti è che secondo gli attivisti ebraici oltranzisti “Sputare sui cristiani è un’usanza ebraica”.

“L’usanza di sputare vicino a chiese o monasteri è un’antica tradizione ebraica”, ha scritto nei giorni scorsi l’attivista di estrema destra Elisha Yered in risposta a un video di ebrei ortodossi che sputano sui pellegrini cristiani.

Ebreo urina sul luogo dove sono stati uccisi palestinesi

Un altro episodio vergognoso è quello di un assistente di un ministro israeliano della Sicurezza Nazionale che è stato ripreso mentre urinava sul luogo dove sono stati uccisi 5 palestinesi. Ad un certo punto si sente la voce di un arabo che evidentemente offeso, lo redarguisce.

 

Un sito per segnalare le offese alle istituzioni religiose in Terra Santa

“Un sito web è stato realizzato in risposta alla triste realtà dei ricorrenti atti di violenza contro il clero, gli edifici e i simboli religiosi a Gerusalemme e in Terra Santa.

Tali aggressioni, in particolare gli sputi, sono offese gravi e violano la sacralità della città e dell’intera Terra Santa.

Senza una documentazione precisa, per le istituzioni come  per l’opinione pubblica è gioco facile ignorare o emarginare il fenomeno.

Questo sito ha lo scopo di documentare tutti gli episodi e di portarli all’attenzione delle istituzioni competenti perché  mettano in atto adeguate misure per porvi rimedio.

I  capi delle chiese di Gerusalemme hanno dato la loro approvazione. Chiediamo ora  il vostro aiuto per denunciare le aggressioni che avete subito personalmente o di cui siete stati testimoni”. E’ quanto si legge su questo sito in cui sono forniti anche recapiti per denunciare abusi e intolleranze religiose di questo tipo. 

 

Omicidio nel Crotonese, pm chiede l’ergastolo per autore che uccise ex moglie

processo toga aula giustizia

Condanna all’ergastolo per Alfonso Diletto, il pensionato di 70 anni che l’8 marzo del 2022 ha ucciso a San Leonardo di Cutro l’ex moglie, Vincenza Ribecco. E’ questa la richiesta avanzata dal pubblico ministero Pasquale Festa a conclusione della requisitoria nel processo che si sta celebrando davanti alla Corte di assise di Catanzaro. Dopo la separazione, Diletto aveva continuato a infastidire l’ex moglie.

La donna si era lamentata con i parenti ma non aveva mai presentato una denuncia per violenze o stalking. Alfonso Diletto e Vincenza Ribecco si erano separati circa un anno e mezzo prima per le troppe incomprensioni tra i due.

L’uomo – già noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio e le persone – era andato ad abitare a Cutro, mentre Vincenza – che lavorava come stagionale nei villaggi turistici della zona – era rimasta a San Leonardo di Cutro dove viveva con il figlio. L’8 marzo del 2022 Diletto si è presentato per l’ennesima volta a casa della donna.

Ha suonato al campanello, ha chiesto di entrare ma l’ex moglie non gli ha aperto chiedendogli di andarsene. Lui a quel punto ha preso la pistola, un’arma clandestina che aveva portato con sé, ed ha sparato da dietro la porta finestra colpendo la donna al cuore ed uccidendola all’istante.

L’arma, su indicazione di Diletto è stata rinvenuta dai carabinieri il giorno dopo in un fosso lungo la strada che conduce da San Leonardo a Cutro. Il prossimo 7 novembre ci saranno le conclusioni da parte della difesa di Diletto rappresentata dall’avvocato Luigi Colacino. Nella stessa giornata è attesa la sentenza.

Consiglio Sicurezza ONU boccia risoluzione Russia che chiede “Cessate il fuoco umanitario a Gaza”

Una risoluzione proposta dalla Russia che chiede un “cessate il fuoco umanitario” a Gaza e il rilascio di “tutti gli ostaggi” non ha ricevuto voti sufficienti per essere adottata dai 15 membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, con i membri che hanno votato contro o si è astenuto citando la mancata menzione di Hamas e condannando l’attacco del 7 ottobre alle città israeliane. Lo riportano i media arabi.

Lunedì Russia, Cina, Emirati Arabi Uniti, Gabon e Mozambico hanno votato a favore, mentre Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Giappone hanno votato contro. Si sono astenuti Brasile, Malta, Albania, Svizzera, Ecuador e Ghana.

La risoluzione era stata sostenuta dal Gruppo Arabo delle Nazioni Unite, i cui ambasciatori erano tutti presenti alla riunione del consiglio. Il voto su un progetto di risoluzione rivale del Brasile è stato ritardato fino a martedì, ha appreso Arab News.

La risoluzione della Russia, vista dall’agenzia araba, esprime “grave preoccupazione” per l’escalation della violenza e il deterioramento della situazione, in particolare per le pesanti perdite civili che ne derivano, sottolineando la necessità che entrambe le popolazioni siano protette.

Ha inoltre espresso grave preoccupazione per l’aggravarsi della crisi umanitaria a Gaza e ha chiesto “un cessate il fuoco umanitario immediato, duraturo e pienamente rispettato”.

La bozza condanna inoltre “tutte le violenze e le ostilità dirette contro i civili e tutti gli atti di terrorismo” e chiede il “rilascio sicuro di tutti gli ostaggi”.

La Russia ha inoltre chiesto la fornitura e la distribuzione senza ostacoli di assistenza umanitaria, compresi cibo, carburante e cure mediche, nonché la creazione delle condizioni per l’evacuazione sicura dei civili bisognosi.

Il rappresentante permanente della Russia presso le Nazioni Unite, Vassily Nebenzia, dopo il voto ha affermato che il Consiglio era stato ancora una volta tenuto “in ostaggio” dalle “intenzioni egoistiche dei paesi del blocco occidentale”.

Il diplomatico ha detto che “Oggi il mondo intero ha aspettato con il fiato sospeso che il Consiglio di Sicurezza prendesse provvedimenti per porre fine allo spargimento di sangue. Ma le delegazioni dei paesi occidentali hanno sostanzialmente calpestato queste aspettative. Crediamo che il voto di oggi al Consiglio di Sicurezza sia molto, molto dimostrativo. Mostra chiaramente chi è a favore di una tregua per fermare i bombardamenti indiscriminati e la fornitura di assistenza umanitaria e chi è ancora a favore del blocco di un unico messaggio comune del Consiglio di Sicurezza per interessi puramente egoistici e politici”.

Linda Thomas Greenfield, rappresentante permanente degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite, ha affermato che non menzionando Hamas, la Russia ha disonorato le vittime dell’attacco del 7 ottobre.

“Non condannando Hamas, la Russia sta dando copertura a un gruppo terroristico che brutalizza civili innocenti. È scandaloso, ipocrita ed indifendibile”, ha affermato Thomas-Greenfield.

Ha incolpato Hamas come unico responsabile della crisi umanitaria a Gaza e ha affermato che “non possiamo permettere a questo Consiglio di spostare ingiustamente la colpa su Israele e scusare Hamas per i suoi decenni di crudeltà. Periodo.”

L’inviato americano ha affermato che il segretario di Stato Antony Blinken e la Casa Bianca sono impegnati in “intense discussioni” con il governo israeliano e i paesi della regione per garantire il rilascio “immediato e incondizionato” degli ostaggi e facilitare l’accesso e i soccorsi umanitari.

“È fondamentale che i civili abbiano accesso a cibo, acqua, medicine e alloggi essenziali. Lasciatemelo ripetere: è fondamentale”, ha affermato Thomas-Greenfield, invitando i paesi della regione a consentire “un accesso umanitario completo, sicuro e senza ostacoli a Gaza, in linea con i principi di umanità, imparzialità, neutralità e indipendenza”. .”

Lana Nusseibeh, l’inviata degli Emirati Arabi Uniti, che ha votato a favore della risoluzione della Russia, ha ribadito la condanna del suo paese all’omicidio di civili israeliani innocenti e alla presa in ostaggio di bambini, e ha affermato che Hamas non rappresenta il popolo di Gaza che “soffre tremendamente oggi”.

“Ed è per questo che l’unità del Consiglio è così disperatamente necessaria su questo dossier”, ha detto Nusseibeh, sottolineando la terribile situazione umanitaria a Gaza. “Crediamo che questo Consiglio dovrebbe essere in grado di trovare unità su due cose: il diritto internazionale umanitario deve essere rispettato, gli attacchi indiscriminati devono essere respinti e sono ingiustificabili e il ciclo di violenza in generale deve finire.

“Gli eventi degli ultimi nove giorni hanno reso dolorosamente chiaro che senza un orizzonte politico determinato, lo spettro dello spargimento di sangue continuerà a perseguitare sia gli israeliani che i palestinesi”.

Evocando il defunto poeta palestinese Mahmoud Darwish, ha affermato che “una vita definita solo dall’assenza della sua antitesi, la morte, non è affatto vita.

“Palestinesi e israeliani meritano non solo di vivere il minimo indispensabile, ma di prosperare, fianco a fianco, nei loro Stati indipendenti, prosperi e sicuri”.

Il rappresentante cinese delle Nazioni Unite Jhang Zun, che ha votato a favore della risoluzione della Russia, ha espresso rammarico per il fatto che i membri del consiglio non abbiano votato sulla bozza che aveva ottenuto il sostegno del Gruppo arabo delle Nazioni Unite. “Le questioni umanitarie non dovrebbero essere politicizzate”, ha affermato.

Putin in Cina per una serie di incontri bilaterali

Il presidente russo Vladimir Putin è arrivato in Cina per partecipare a una conferenza della Belt and Road Initiative e tenere una serie di incontri bilaterali.

Il primo giorno del suo programma di lavoro è dedicato principalmente agli incontri bilaterali con i suoi omologhi di altri paesi che prendono parte alla conferenza, tra cui i presidenti del Vietnam e della Mongolia.

Sempre martedì, il presidente russo prenderà parte a una cerimonia in cui il presidente cinese Xi Jinping e la sua consorte saluteranno formalmente i capi delle delegazioni partecipanti all’evento Belt and Road.

Il convegno si aprirà mercoledì. Oltre a partecipare all’evento, Putin parteciperà ai colloqui russo-cinesi e terrà altri incontri bilaterali.

Il Vietnam invita Putin nel paese asiatico

Intanto, il presidente vietnamita Vo Van Thuong ha invitato il suo omologo russo Vladimir Putin a compiere una visita ufficiale nel Paese.

“Il Segretario Generale del Comitato Centrale del Partito Comunista del Vietnam Nguyen Phu Trong, io e tutti gli altri leader vietnamiti aspettiamo che tu venga in visita ufficiale per discutere le principali aree di cooperazione tra i nostri paesi. La tua futura visita in Vietnam sarà una gioia per il popolo vietnamita e un’importante pietra miliare nelle relazioni tra i nostri due paesi”, ha detto Vo Van Thuong durante l’incontro con Putin a margine del terzo Belt and Road Forum.

Ha affermato che il Vietnam ricorderà sempre il prezioso e sincero sostegno e l’aiuto del popolo sovietico e russo nel periodo più difficile della sua lotta di liberazione nazionale, così come nella costruzione della pace, nella difesa e nello sviluppo del paese nel dopoguerra.

Putin elogia i rapporti tra Russia e Vietnam

Mosca e Hanoi hanno relazioni amichevoli e continuano a svilupparle in questo spirito, ha affermato il presidente russo Vladimir Putin in un incontro con il suo omologo vietnamita Vo Van Thuong.

“Cari amici, sono molto felice di vedervi! Vorrei iniziare chiedendo di portare i miei migliori saluti al segretario generale [del Partito Comunista del Vietnam Nguyen Phu Trong]. Le relazioni tra i nostri paesi si sviluppano tradizionalmente in un clima amichevole moda”, ha osservato il leader russo.

Egli ha ribadito che l’anno prossimo segnerà il 30° anniversario della firma del trattato sui fondamenti delle relazioni amichevoli tra Vietnam e Russia. “Tuttavia, i legami tra Russia e Vietnam hanno certamente radici molto più profonde. E non c’è bisogno di descrivere quanto vicini siano stati i nostri popoli e come si siano formati nei decenni precedenti”, ha osservato Putin.

Cosenza, scoperte centinaia di false residenze per non pagare l’Imu

I Finanzieri del Comando Provinciale di Cosenza, nell’ambito dell’attività di polizia economico-finanziaria e di controllo economico del territorio, hanno eseguito una specifica attività d’iniziativa, volta al contrasto dell’evasione dell’IMU nell’ambito delle fittizie residenze presso le “case estive”, finalizzate all’indebito beneficio delle “agevolazioni/esenzioni”, che ha consentito di segnalare all’Ufficio Tributi del Comune di Scalea l’omesso versamento di IMU per un importo complessivo di circa 830.000 euro su una base imponibile catastale di oltre 32 milioni di euro.

L’attività delle Fiamme Gialle della Tenenza di Scalea, ha interessato oltre 500 posizioni a rischio, mediante l’incrocio dei dati acquisti presso l’anagrafe comunale con le banche dati in uso al Corpo. Le attività svolte hanno permesso di dimostrare che l’iscritto nell’anagrafe comunale non dimorasse stabilmente ed abitualmente nel luogo della residenza dichiarata quale abitazione principale perdendo, così, il diritto all’esonero dal pagamento dell’IMU.

Sono stati infatti effettuati sopralluoghi mirati sugli immobili presenti sul territorio ed utilizzati come “casa vacanza” in esito ai quali, nei periodi autunnali/invernali, non hanno dato riscontro circa l’effettiva presenza di ipotetici residenti. Sono stati analizzati, inoltre, i consumi energetici che, risultati essere bassi e non rappresentativi di una stabile dimora, che hanno ulteriormente avvalorato l’assenza del contribuente per gran parte dell’anno.

In alcuni casi esaminati è stato, in aggiunta, constatato l’esercizio di attività imprenditoriali, ovvero la percezione di reddito di lavoro dipendente, in altra regione, ad una distanza tale da non permetterne il pendolarismo, dove altresì risultava la disponibilità di altro immobile o la residenza del proprio nucleo familiare.

Sono 368 i contribuenti che, sfruttando il fittizio requisito della residenza, hanno omesso di versare nell’ultimo quinquennio, nelle casse del Comune di Scalea, l’Imposta Municipale Unica sulle abitazioni di proprietà. Il fenomeno evasivo ha coinvolto 205 cittadini italiani e 163 stranieri.

Raid israeliani a Gaza, in pochi giorni 3mila morti fra cui duemila bambini e donne

Quasi tremila morti tra cui duemila tra donne e bambini, e circa undicimila feriti con un territorio devastato, con abitazioni e aree civili totalmente distrutte dai raid di Israele. E’ questo il bilancio della sproporzionata e spietata reazione di Israele nella Striscia di Gaza dopo gli attacchi di Hamas la scorsa settimana.

“254 palestinesi sono stati uccisi e altri 562 feriti in 24 ore nel decimo giorno della violenta aggressione israeliana in corso nella Striscia di Gaza”. Lo riporta l’agenzia di stampa araba Wafa.

Il corrispondente dell’agenzia ha riferito, citando ospedali nella Striscia di Gaza, che nelle ultime 24 ore e fino a questa sera, 254 palestinesi sono stati uccisi e altri 562 sono rimasti feriti, portando il bilancio delle vittime a 2.808, mentre altri 10.850 hanno riportato ferite varie nella Striscia di Gaza.

Il giornalista ha riferito che il 64% dei palestinesi uccisi erano donne e bambini; tra cui 936 donne e 853 bambini.

Il numero del personale sanitario ucciso nell’aggressione è salito a 37, tra cui medici, paramedici, infermieri e altri.

Ha osservato che 3.731 edifici residenziali, tra cui 10.500 unità abitative, sono stati completamente demoliti dall’occupazione israeliana, mentre circa 10.000 unità abitative sono state parzialmente danneggiate, comprese 7.100 unità abitative inabitabili.

L’aggressione israeliana ha colpito le scuole, mettendo fuori servizio 18 scuole a causa dei gravi danni subiti, mentre 150 scuole sono state parzialmente danneggiate, mentre 127 docenti e centinaia di studenti sono stati uccisi durante l’aggressione di occupazione in corso per il decimo giorno consecutivo. .

Capo 007 israeliani ammette colpe per attacchi Hamas: “Abbiamo fallito”

A sinistra Ronen Bar, capo dello Shin Bet, intelligence interna israeliana

Ronen Bar, capo dello Shin Bet, il Servizio di intelligence interno israeliano, ha ammesso le proprie responsabilità nella “sorpresa” di Israele di fronte all’attacco lanciato da Hamas la mattina del 7 ottobre.

“Malgrado una serie di azioni che abbiamo compiuto – ha rivelato – con mio dolore sabato non siamo riusciti a dare un preavviso sufficiente a sventare l’attacco. In quanto capo di questo organismo, la responsabilità ricade su di me”. Un modo per dire “abbiamo fallito”. Finora Bar non ha annunciato dimissioni dal suo incarico.

Giorni fa anche il capo di stato maggiore, generale Herzi Halevi, ha ammesso che in questa circostanza le forze armate non sono state all’altezza delle aspettative del Paese.

Le responsabilità dei servizi segreti sono emersi qualche ora dopo gli attacchi dei miliziani della resistenza palestinese, che hanno sparato migliaia di razzi contro obiettivi militari e civili in Israele. Il bilancio è stato drammatico con oltre oltre un migliaio di vittime e altrettanti feriti, sequestri di persone e ricatti. Così come furente e spietata è stata la reazione del governo Netanyahu di colpire duramente la Striscia di Gaza provocando migliaia di morti e feriti tra i civili con il pretesto di annientare Hamas.

Va ricordato che un mese prima gli attacchi del 7 ottobre, Hamas fece addirittura delle esercitazioni nello stesso spazio da cui è partito l’attacco che è fra l’altro uno dei corridoi di confine più sorvegliati al mondo, protetto con barriere di filo spinato (una prigione a cielo aperto) e con sofisticate telecamere e sensori in funzione giorno e notte.

Ecco come Hamas ha beffato Israele. A settembre i finti attacchi in bella vista. IL VIDEO

Risolto il mistero di due omicidi tra Cosenza e Crotone, 3 arresti

blitz carabinieri ros

I carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di tre persone in relazione a due casi di “lupara bianca” risalenti al 2001 nell’area dell’Alto Ionio cosentino e collegate a contesti di ‘ndrangheta.

Le persone arrestate sono Rocco Azzaro, di 69 anni, di Corigliano Rossano, e Giuseppe Nicastri e Giuseppe Spagnolo, di 74 e 54 anni, entrambi di Cirò, ritenuti coinvolti in due omicidi avvenuti ventidue anni fa uno nel cosentino, l’altro nel crotonese.

Spagnolo era già detenuto nel carcere di Saluzzo (Cuneo), mentre Azzaro e Nicastri erano liberi. I provvedimenti restrittivi, emessi dal Gip distrettuale di Catanzaro su richiesta della Dda, sono stati eseguiti dai militari del Ros e del Comando provinciale di Cosenza, con il supporto di quelli del Comando provinciale di Crotone.

Le due “lupare bianche” delle quali sono stati identificati a distanza di 22 anni, grazie all’apporto di alcuni collaboratori di giustizia, i presunti responsabili, hanno avuto come vittime Andrea Sacchetti e Salvatore Di Cicco, scomparsi, e mai più ritrovati, rispettivamente, il 6 febbraio ed il primo settembre del 2001.

Le indagini e gli approfondimenti effettuati dai carabinieri hanno consentito di riscontrare le dichiarazioni dei “pentiti” secondo le quali i due omicidi sarebbero maturati, è detto in una nota stampa, “nel contesto degli equilibri tra cosche di ‘ndrangheta, all’epoca operanti nel territorio di Rossano e Corigliano Calabro, ricostruendone, a livello indiziario e cautelare, anche se i procedimenti pendono ancora nella fase delle indagini preliminari e necessitano della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa, la dinamica e la causale”.

In particolare, riguardo l’omicidio di Salvatore Di Cicco, avvenuto a Crucoli, in provincia di Crotone, i carabinieri hanno ricostruito il movente, “maturato – si aggiunge nella nota stampa – nel contesto mafioso della Sibaritide, in un sistema di alleanze tra sodalizi operanti sull’area ionica cosentina, con l’avallo dell’articolazione di ‘ndrangheta di Cirò, il cosiddetto ‘Crimine di Cirò, diretto all’epoca dalla cosca egemone Farao-Marincola”.

L’omicidio fu eseguito nella stessa data della scomparsa. Condotto a Crucoli con un pretesto, Di Cicco fu ucciso con alcuni colpi di arma da fuoco ed il suo cadavere occultato. La scomparsa ed il successivo assassinio a Rossano, nel Cosentino, di Andrea Sacchetti, sarebbero invece da ricondurre al controllo del traffico di sostanze stupefacenti. L’omicidio fu messo in atto, anche in questo caso, lo stesso giorno della scomparsa, all’interno di un’azienda agricola , in cui la vittima fu portata con una scusa. Anche Sacchetti fu assassinato con colpi di arma da fuoco ed il suo corpo fatto sparire.

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