13 Ottobre 2024

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‘Ndrangheta, estradato dalla Spagna anche Rosario Grasso

Estradato Rosario GrassoLa Criminalpol ha riportato in Italia Rosario Grasso, 37enne di Gioia Tauro, arrestato il 6 marzo scorso a Pozuelo de Alarcon-Madrid in compagnia dell’altro latitante Giuseppe Di Marte, già estradato lo scorso Aprile.

Inserito nell’elenco dei latitanti più pericolosi del Ministero dell’Interno, Grasso, secondo l’accusa, ricopriva il ruolo di assoluto vertice della ‘ndrina Cacciola-Grasso, attivissimo nell’importazione di sostanze stupefacenti in Europa, e gestiva i contatti diretti con gli esponenti dei cartelli colombiani e venezuelani.

La cattura dei due è giunta ad esito di una pressante attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica reggina avviata all’indomani dell’operazione di polizia “Ares”, che il 9 luglio 2018 ha permesso di disarticolare due tra le più temibili articolazioni della ‘ndrangheta attive nella Piana di Gioia Tauro.

L’indagine “Ares”, condotta dal Carabinieri del Gruppo di Gioia Tauro tra il 2017 ed il 2018 ha infatti permesso di individuare per la prima volta due aggregazioni della ‘ndrangheta, quella dei “Cacciola-Grasso” e quella dei soli “Cacciola”, contrapposte tra loro, radicate nella Piana di Gioia Tauro e riconducibili alla società di Rosarno del mandamento tirrenico della provincia di Reggio Calabria.

Grasso ora dovrà rispondere ad accuse pesantissime in quanto la Procura reggina lo ritiene responsabile di essere stato: «il promotore e l’organizzatore della cosca Grasso, dove aveva il compito di dirigere l’attività dei sodali, impartendo direttive e stabilendo le attività da compiere nell’interesse del sodalizio e di stabilire i rapporti con i referenti delle altre consorterie mafiose nonché di promuovere e finanziare le attività criminali della consorteria».

Inoltre, nel settore del narcotraffico, internazionale è stato ritenuto: «Promotore, dirigente, organizzatore e finanziatore dell’associazione che si occupava di sovraintendere  alle importazioni dall’estero di sostanza stupefacente e, in generale, a tutte le operazioni di approvvigionamento e successiva vendita della droga nella disponibilità della consorteria, stabilendo le strategie operative per il superamento dei problemi connessi alle negoziazioni illecite, deliberando l’acquisto dei mezzi strumentali necessari per lo svolgimento dell’attività, impartendo direttive ai sodali e cooperando con loro nel perseguimento degli interessi del sodalizio».

Rosario Grasso è peraltro destinatario anche di un altro provvedimento di custodia cautelare in carcere emesso dal Gip di Reggio Calabria su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura.

La sua figura, era emersa nelle indagini della Squadra mobile di Reggio Calabria, afferenti all’operazione internazionale “European ‘ndrangheta connection”, svolta nello scorso mese di dicembre da diverse forze di polizia italiane (Polizia di Stato e Guardia di Finanza) ed europee, con il coordinamento di Eurojust ed di Europol.

Nell’ambito di tale inchiesta – coordinata dal procuratore Giovanni Bombardieri, dal procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo e dal sostituto Francesco Tedesco -, Rosario Grasso è indagato per aver acquistato, detenuto, trasportato ed importato una quantità non determinata di cocaina proveniente dal Sudamerica e destinata in Italia, con l’aggravante di aver commesso il fatto al fine di agevolare la cosca di ‘ndrangheta dei Grasso di Rosarno.

La partita di droga – che a dire degli stessi complici era stata sequestrata in Spagna – sarebbe dovuta giungere, a bordo di una nave, al porto di Gioia Tauro, dove Rosario Grasso e suo fratello Giovanni erano in attesa di recuperare il carico.

La conclusione della indagini e l’esecuzione del mandato d’arresto europeo attraverso la polizia spagnola è il risultato del lavoro d’indagine delle forze di polizia italiane e della cooperazione assicurata dalla polizia spagnola, grazie al lavoro dello Scip e della Direzione centrale per i servizi antidroga.

All’arrivo di Rosario Grasso a Fiumicino, negli Uffici di Polizia di Frontiera Aerea sono state espletate le formalità dell’arresto sul territorio nazionale e successivamente è stato condotto in carcere a disposizione dell’autorità giudiziaria reggina.

Acquedotto Abatemarco senza elettricità, Mercoledì Cosenza senz’acqua

Una riduzione della fornitura idropotabile si verificherà a Cosenza (e hinterland), nella giornata di mercoledì 15 maggio, a partire dalle ore 8:30 e sino alle 16:30, a causa dell’interruzione dell’energia elettrica all’impianto di sollevamento “Nascejume” dell’Acquedotto Abatemarco.

Lo ha comunicato al Comune di Cosenza la Sorical, società regionale che ha a sua volta ricevuto una comunicazione da “E-distribuzione” nella quale viene preannunciata l’interruzione dell’energia elettrica per effettuare lavori sugli impianti Enel di contrada Licastro, nel comune di San Donato di Ninea.

La Sorical fa, inoltre, presente che appena sarà ripristinata la fornitura di energia elettrica all’impianto di sollevamento sarà conseguentemente ripristinata anche l’ordinaria erogazione idropotabile.

Ruba nei cantieri nello scalo di Villa, arrestato dipendente cooperativa

Ruba nei cantieri nello scalo di Villa, arrestato da Polfer dipendente cooperativaUn dipendente di una cooperativa che opera presso lo scalo marittimo di Villa San Giovanni, G.F.S., di 45 anni, con precedenti per droga, è stato arrestato dalla Polizia ferroviaria poiché sorpreso in fragranza del reato di furto aggravato.

A seguito di una serie di denunce presentate dai responsabili di alcuni cantieri aperti nell’area ferroviaria, che lamentavano la sparizione di materiale edile durante la notte, i poliziotti, in prima battuta, procedevano al monitoraggio delle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza della Stazione, riuscendo ad individuare un soggetto che, intorno alle ore 2 del 5 maggio scorso, con fare sospetto, faceva la spola dal molo ad un’autovettura parcheggiata all’esterno dello scalo, con in mano dei sacchi neri utilizzati normalmente per i rifiuti.

Approfonditi i controlli disposti, con appostamenti, dal Comandante della Polfer, l’uomo è ricomparso alla stessa ora stanotte sempre con dei sacchi che stava caricando in auto. I poliziotti sono quindi intervenuti e perlustrando nei sacchi hanno notato alcune tavole in legno per carpenteria, appena sottratte da un cantiere e che l’uomo in questione era il dipendente di una cooperativa che opera nello scalo marittimo. Pertanto l’uomo è finito in manette.

Secondo quanto riferito dalla Questura reggina, l’uomo approfittando del turno di notte, convinto di poter agire indisturbato, si aggirava nello scalo, rifornendosi di materiale presso i vari cantieri. Nel corso della perquisizione domiciliare, infatti, sono stati recuperati anche alcuni barattoli di vernice, provento di furto. Nel processo per direttissima il giudice ha convalidato l’arresto disponendo la messa in libertà dell’indagato.

Ballottaggi in Sicilia, il M5s conquista Caltanissetta e Castelvetrano

Ballottaggi in Sicilia, vince il M5s a Caltanissetta e Castelvetrano
Roberto Gambino, diventato sindaco M5s di Caltanissetta (Ansa)

L’esito dei ballottaggi in Sicilia, dove si è votato domenica in cinque comuni, fa segnare l’en plein del Movimento 5 stelle, che vincono in due città emblematiche, dopo avere perso Bagheria e Gela conquistate cinque anni fa: Caltanissetta, ancora stravolta dallo scandalo del cosiddetto “sistema Montante”, l’ex presidente di Sicindustria condannato due giorni fa a 14 anni di carcere e che proprio dalla città nissena aveva scalato i piani alti del potere; e Castelvetrano, la cittadina del superlatitante Matteo Messina Denaro, chiamata al voto dopo due anni di commissariamento per infiltrazioni mafiose.

Una vittoria celebrata su Facebook in nottata, quando lo spoglio era a metà ma dall’esito scontato, dal vice premier Luigi Di Maio: “Abbiamo vinto con il nostro candidato Roberto Gambino”, quando ci danno per morti noi ci siamo sempre”.

E nel pomeriggio Di Maio sarà a Caltanissetta per festeggiare, assieme al padrone di casa Giancarlo Cancelleri, la vittoria di Roberto Gambino, che ha ottenuto il 58,85%, staccando il rivale Michele Giarratana, del centrodestra, che si è fermato al 41,15%. Una festa doppia perché con Di Maio, a Caltanissetta, ci sarà pure Enzo Alfano, eletto nuovo sindaco a Castelvetrano: il grillino al ballottaggio ha totalizzato il 64,67% dei voti, quasi il doppio dell’avversario civico Calogero Martire (35,33%).

A bocca asciutta la Lega, che si deve accontentare del solo comune di Motta Sant’Anastasia, appena 12mila abitanti conquistato al primo turno: i suoi candidati Giuseppe Spata e Giorgio Randazzo perdono i duelli a Gela (Caltanissetta) e a Mazara del Vallo (Trapani) nonostante le piazze riempite da Salvini durante il suo tour elettorale: qui vincono Salvatore Quinci (52,41%) del centrosinistra, ma sostenuto anche da liste civiche e moderati, e Lucio Greco (52,45%), appoggiato da Forza Italia e liste civiche.

A Monreale, invece, vince Alberto Arcidiacono, sostenuto da liste civiche e da “Diventerà Bellissima”, il movimento del governatore Nello Musumeci: col 55,73% ha sconfitto l’uscente Piero Capizzi (44,27%). Bassa l’affluenza nei cinque comuni, pari al 43,60%, con un calo del 15,37% rispetto al primo turno. Ai seggi si sono recati 98.783 elettori sui 226.546 aventi diritto. Il crollo maggiore a Gela, dove ha votato il 40,49% degli elettori rispetto al 58,41% del primo turno.

Rapina stile Arancia meccanica in una casa di Corigliano, presa banda

Rapina stile Arancia meccanica in una casa di Corigliano, presa banda

Tre uomini, due romeni ed un rossanese, sono stati arrestati dai Carabinieri di Corigliano Calabro con l’accusa di rapina aggravata in concorso e detenzione di arma comune da sparo.

Il fatto è accaduto la sera dell’8 Maggio scorso quando tre uomini sono piombati all’interno di un’abitazione del centro dello scalo coriglianese e dietro la costante minaccia di una pistola hanno costretto fratello e sorella a racimolare tutti i contanti detenuti e versarli nelle loro mani. Minuti di panico quelli vissuti dalle vittime, che riuscivano a raccogliere circa 800 euro da scambiare per la propria incolumità.  Quindi la fuga dei tre uomini a bordo di una Ford Focus station wagon con targa straniera.

La prontezza di una delle vittime le ha permesso di fotografare diverse volte i rapinatori durante la fuga e riprendere anche l’autovettura. Immediato l’intervento dei militari dello Scalo alla chiamata di aiuto dei due ragazzi: è iniziata, così, la minuziosa attività investigativa per ricostruire l’accaduto e risalire ai responsabili.

Grazie a diverse immagini acquisite si è riusciti ad individuare i volti dei responsabili, quindi ricorrendo alle banche dati in uso alle forze di polizia, a ottenere anche le generalità complete dei rapinatori. E’ stato accertato che due dei responsabili erano romeni domiciliati presso la marina di Corigliano, Schiavonea, mentre il terzo uomo era un rossanese che risiedeva presso le case popolari dello scalo di Rossano.

I militari sono risaliti anche ai cellulari dei rapinatori, il cui tracciamento, richiesto d’urgenza alla procura, ha permesso di appurare, in poco tempo, come i due romeni della banda stessero fuggendo dall’area coriglianese verso Reggio Calabria. Uno dei due giovani dell’est europeo aveva abitato per lungo tempo in provincia di Agrigento, per questo motivo i militari ritenevano che i due fuggitivi stessero per raggiungere l’isola.

Si cercava così di anticiparne le mosse ed avvisati i Carabinieri di Villa San Giovanni, dopo averli costantemente informati sugli spostamenti dei fuggitivi, venivano disposti dei posti di blocco all’imbarco dei traghetti per la Sicilia, al fine di fermare i due rapinatori.

Ma questi arrivati davanti al dispositivo messo in campo, hanno tentato un’ultima disperata fuga, dapprima cercando di speronare i Carabinieri, quindi scappando a piedi per le strade limitrofe.

Alla fine però si sono dovuti arrendere: M.D.M. 27enne romeno con diversi precedenti penali e M.C., 22enne anche lui romeno, sono stati arrestati per resistenza a pubblico ufficiale, oltre al fatto che nei confronti del 27enne pendeva anche un ordine di cattura da parte dell’autorità giudiziaria di Agrigento.

Inoltre, i Carabinieri, d’intesa con la Procura della Repubblica di Castrovillari, sulla base dei gravi indizi di colpevolezza raccolti e dell’evidente pericolo di fuga procedevano a notificare ai due, ormai ristretti presso il carcere di Reggio Calabria per gli altri reati, i provvedimenti di fermo d’indiziato di delitto per concorso in rapina a mano armata.

I militari hanno poi chiuso il cerchio dei rapinatori, rintracciando l’italiano, S.A., 42enne di Rossano con diversi precedenti penali, che si era barricato in casa presso le palazzine popolari di Via Gran Sasso.

Anche nei suoi confronti è scattata l’esecuzione del fermo d’indiziato di delitto, così dopo averlo bloccato, è stato tradotto nel carcere di Castrovillari a disposizione dei magistrati.

Bancarotta, arrestato imprenditore cosentino. Sequestrate due aziende

Guardia di Finanza cosenzaMilitari della Guardia di finanza di Cosenza, nell’ambito delle indagini dirette dalla Procura della Repubblica bruzia hanno arrestato e posto ai domiciliari un imprenditore cosentino, Franco Ippolito Chiappetta, operante nel settore della produzione di bitumi e calcestruzzo, indagato per bancarotta fraudolenta. Chiappetta è molto noto perché è stato anche presidente del Rende calcio.

Contestualmente, le fiamme gialle hanno eseguito un sequestro preventivo di due complessi aziendali costituenti l’oggetto delle presunte condotte distrattive.

Nello specifico, all’esito delle indagini, eseguite anche mediante l’ausilio di intercettazioni telefoniche, accertamenti bancari e ricostruzioni contabili, è emerso che il principale indagato avrebbe posto in essere, nel tempo, plurime e reiterate condotte di bancarotta fraudolenta, attraverso contratti d’affitto e cessione di ramo d’azienda con i quali venivano distratti cespiti aziendali e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di oltre 7 milioni di euro, a vantaggio di una società di nuova costituzione, sempre riconducibile allo stesso indagato.

Inoltre, lo stesso schema fraudolento sarebbe stato replicato anche con un’altra società, dichiarata fallita nei giorni scorsi dal Tribunale di Cosenza, il cui patrimonio veniva di fatto svuotato attraverso contratti di fitto e cessione di ramo d’azienda.

Le attività investigative poste in essere contestualmente allo svolgimento dei principali atti distrattivi consentivano di descrivere compiutamente le condotte perpetrate dagli indagati e di sottoporre a sequestro i due complessi aziendali.

La gravità delle condotte di bancarotta accertate, la loro reiterazione nel tempo ed il grave pericolo di inquinamento probatorio hanno consentito di richiedere ed ottenere i provvedimenti cautelari personali e reali eseguiti lunedì mattina.

Trovata viva la donna scomparsa sabato nelle Serre vibonesi

E’ stata ritrovata svenuta ma viva, dai carabinieri di Serra San Bruno, la donna scomparsa ieri nelle Serre Vibonesi. Lei, Rita Carnovale, di 58 anni, aveva fatto perdere le tracce sabato nell’area di San Nicola Da Crissa. A dare l’allarme i familiari, preoccupati nel mancato rientro.

Attivate le ricerche, i militari, supportati dal nucleo elicotteristi che ha operato in condizioni meteo avverse, l’hanno ritrovata oggi a pranzo accasciata a terra, in stato di incoscienza, in località ”Crescenzo” del Comune di San Nicola Da Crissa.

Fatta rinvenire dai carabinieri che le hanno prestato i primi soccorsi, è stato allertato l’elisoccorso che ha trasportato la malcapitata all’ospedale di Catanzaro. Le sue condizioni non desterebbero preoccupazioni. Dalle prime informazioni pare che la Carnovale, abbia avuto un malore e, cadendo, avrebbe sbattuto la testa perdendo conoscenza.

Incidente vicino svincolo A2 di Lamezia Terme, muore una donna

ambulanza 118

Una donna di 58 anni, Maria Anello, di Francavilla Angitola (Vibo), è morta in un grave incidente stradale avvenuto nella tarda mattinata di domenica a Lamezia Terme, nei pressi dello svincolo autostradale dell’A2.

Per cause in corso di accertamento, la Fiat Punto su cui viaggiava la donna in compagnia della figlia, si è scontrata con una Volkswagen T-Roc che viaggiava in direzione opposta. Lo scontro è stato frontale, in piena curva. Inutili i soccorsi alla donna, morta sul colpo. Molti i disagi alla circolazione stradale.

64 migranti in balia di un temporale a Crotone, Salvini autorizza lo sbarco

64 migranti in balia di un temporale a Crotone, Salvini autorizza lo sbarco
Archivio

Sessantaquattro migranti sono stati fatti sbarcare al porto di Crotone dopo che dalle prime ore dell’alba erano a bordo di una motovedetta della Guardia Costiera italiana che li aveva soccorsi al largo della Costa calabrese mentre erano su una imbarcazione in balia delle acque e del maltempo che sta imperversando in zona.

In seguito ad un forte temporale ed alle richieste delle forze dell’ordine del posto è stato concesso il permesso di sbarcare dal ministero dell’Interno guidato da Matteo Salvini. A bordo della motovedetta c’erano anche 18 bambini.

I migranti erano arrivati alle 4 del mattino con la motovedetta. Le 64 persone, soccorse dalla Croce rossa italiana, sono state trasportate al centro di accoglienza di Sant’Anna, a Isola di Capo Rizzuto.

Sorpreso con tre chili di marijuana, arrestato un artigiano crotonese

I carabinieri della Compagnia di Crotone hanno arrestato un artigiano 40enne del luogo, T.D., ritenuto responsabile di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

I militari, durante un servizio dedicato alla prevenzione e repressione dello spaccio di droga, hanno sottoposto l’uomo ad una perquisizione domiciliare presso i locali adibiti alla propria attività di artigiano, rinvenendo, nascosti all’interno di un bidone di plastica, tre chilogrammi di marijuana.

Terminate le formalità di rito, l’uomo è stato tradotto presso la propria abitazione, in regime di arresti domiciliari a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Salvini: “Le Europee saranno un referendum tra passato e futuro”

Salvini: Le Europee saranno un referendum tra passato e futuro
Il leader della Lega Matteo Salvini durante il comizio a Sanremo

“Il 26 maggio sarà un referendum. Non sono elezioni europee, ma un referendum “tra la vita e la morte, tra il passato e il futuro”. Perché “l’Europa entra in casa nostra, nei nostri negozi e condiziona la vita di tutti noi”. Così il leader della Lega Matteo Salvini a conclusione di un comizio elettorale a Sanremo.

“O questa Europa – ha aggiunto – la riprendiamo per i capelli adesso, la ripuliamo e la lasciamo più libera ai nostri figli, oppure i nostri figli, se ce ne stiamo a casa domenica 26, li lasciamo a uno stato islamico fondato sulla precarietà e la paura”, dice facendo un appello a non disertare le urne.

“Abbiamo dimostrato all’Europa – ha affermato ancora il vicepremier – che facciamo da soli. Questo mi è costato un tentato processo. Ora stanno provando di nuovo con il Tribunale dei Ministri di Catania. A loro dico, “processatemi pure”, ma non fatemi perdere tempo”, ha detto Salvini.

Di Maio pensa a un decreto per destinare un miliardo alle famiglie

Di Maio pensa a un decreto per destinare un miliardo alle famiglie“Ora stiamo lavorando per mettere nero su bianco su un decreto legge” la destinazione del miliardo recuperato dal reddito di cittadinanza alle famiglie. Così Luigi Di Maio in un lungo post su Fb in occasione della festa della mamma. Tra le misure ci saranno “dimezzamento delle rette degli asili nido; sconti sui pannolini, sulla baby sitter; soldi a chi fa figli, con la proposta di dare ai genitori un assegno unico mensile”.

Il leader M5S chiede “a tutte le forze parlamentari, opposizioni incluse, di aprire subito un tavolo di lavoro”. “Le donne sono spesso penalizzate in termini di promozioni e bonus a causa delle loro assenze per far fronte alle responsabilità familiari e bisogna cambiare rotta”, scrive Di Maio, illustrando le proposte del Movimento per “rivedere il sistema di welfare”.

Per il leader M5S bisogna quindi “incentivare le aziende ad assumere donne attraverso l’introduzione di sgravi contributivi; detassare i redditi da lavoro femminile”, portare “il congedo parentale per il padre alla stessa durata di quello della madre” per “azzerare le discriminazioni già in fase di colloquio, momento in cui la donna si ritrova “discriminata” per possibili gravidanze”.

A due settimane delle Europee, sale la tensione tra Salvini e Di Maio

A due settimane delle Europee, sale la tensione tra Salvini e Di Maio
Ansa

A due settimane dal voto per le elezioni europee, sale la competizione tra M5s e Lega, i due partiti di maggioranza, e con essa anche la tensione dopo la telefonata di Salvini a Berlusconi dopo le sue dimissioni in ospedale.

Telefonata non gradita dal vicepremier Luigi Di Maio. “Gli ho fatto solo gli auguri di pronta guarigione”, ha replicato il ministro dell’Interno. Le frizioni tra i due erano cominciate col caso Siri, poi col caso Raggi e il salva Roma. Ma, aveva fatto sapere Salvini, i pentastellati “provocano per recuperare consenso”, ha detto precisando che il governo, per lui, va avanti per tutta la legislatura.

Luigi Di Maio “annusa” una possibile riapertura dei canali di dialogo tra Salvini e Forza Italia e alza le barricate. La vera emergenza “è la corruzione e per contrastarla serve una legge sul conflitto di interesse: da lunedì la calendarizzeremo in Commissione alla Camera”, avverte il vicepremier pentastellato che mette in guardia l’alleato: se non la vota la Lega lo chiederà al Pd.

La proposta sembra un attacco diretto a Silvio Berlusconi. Ma non solo: nel mirino ci sono tutti i “tycoon” di Italia a cui venisse in mente di buttarsi in politica, ma anche le cosiddette Authority, come quella sulla Privacy diretta dal dem Antonello Soro con cui il M5s si è di recente scontrato per i rilievi sulla piattaforma Rousseau, o come Bankitalia o Consob.

Il Viminale intanto diffonde una bozza del Decreto sicurezza bis con nuove disposizioni sui migranti e una stretta sulle navi mercantili e Ong che trasportano clandestini. E’ la “fase due” annunciata a Napoli dal leader della Lega “Se qualcuno rimpiange i porti aperti che portavano in Italia più clandestini e facevano morire in mare più persone, sappia che avrà nel sottoscritto un avversario irriducibile” è il suo altolà.

Ma non basta a placare gli animi. “Non vorrei che il dl sicurezza Bis fosse un ennesima iniziativa per coprire il caso Siri” lo stuzzica l’alleato di governo che si dice “molto deluso” dal provvedimento.

Nella bozza del Dl sicurezza bis “non c’è nulla sui rimpatri” attacca ancora Di Maio che incalza: “noi siamo pronti a dare una mano al ministero degli interni ma non può essere sempre colpa degli altri”. Un botta e risposta che non si placa: “Se tutti i ministri portassero i risultati che ho portato io, l’Italia sarebbe un Paese migliore” rintuzza Salvini che “minaccia” di portare il provvedimento in Consiglio dei ministri già “la prossima settimana. Io sono pronto, aspetto le riflessioni degli altri ministri”.

Ma mentre lo scontro va in scena, in parallelo si muovono le diplomazie. A Di Maio che chiede una smentita dei contatti tra Lega e il Cavaliere (“se venissero confermati sarebbe grave, visto che questi contatti arrivano proprio dopo che abbiamo detto chiaramente che avremmo accelerato con la legge sul conflitto d’interesse”) risponde il sottosegretario leghista Claudio Durigon: “il conflitto di interessi? Tutto ciò che è scritto nel contratto è fondamentale e va portato avanti. Non c’è assolutamente nessun malcontento nella Lega”.

Filtra invece l’irritazione’ del M5s per come alcuni organi di stampa o Tg starebbero “deviando” le responsabilità di Salvini sugli sbarchi “attribuendole a Conte” e attribuendo la causa degli ultimi sbarchi ad una “una fantomatica linea morbida” del premier. In realtà, protestano i 5 Stelle, “Conte è intervenuto in pieno accordo con il ministro Salvini, perche’, come insegna il caso Diciotti, quando i migranti sono su una nostra nave militare sono già sul nostro territorio e lo sbarco non si può evitare”.

Intanto però rischia di riaprirsi lo scontro pure sullo sbloccacantieri per il quale Di Maio annuncia di avere in serbo una nuova proposta: “sono molto impegnato a guardare l’evolversi degli emendamenti e da parte nostra ci sarà una novità e quella sì che manterrà fede ad un’altra promessa che abbiamo fatto insieme in questo governo” annuncia sibillino dopo che la Lega ha messo in guardia il M5s sulla “priorità” Tav. Per Salvini, concentrato sul dl sicurezza bis, la replica sembra erga omnes: se Luigi Di Maio “ha delle idee le dica. Io sto sentendo tanti No, però con i No non si va da nessuna parte”.

Avevano fucile e munizioni in casa, assolti madre e figlio

Avevano fucile e munizioni in casa, assolti madre e figlioIl Giudice per l’udienza preliminare presso il Tribunale di Cosenza, in accoglimento delle richieste avanzate dall’avvocato Francesco Nicoletti, ha assolto la 56enne S.P. e il figlio P.L. dalla grave imputazione di aver violato la legge sulle nuove norme contro la criminalità e, nello specifico, di aver, in concorso fra loro, detenuto all’interno della propria abitazione un fucile cal. 21 marca Gitti e nove cartucce.

I FATTI Il 21 settembre 2018 i Carabinieri hanno proceduto ad una perquisizione domiciliare presso l’abitazione di due, dove sono stati rinvenuti il fucile e le cartucce, non regolarizzati con denuncia di detenzione e, pertanto, posti sotto sequestro quali corpo di reato.

Nel corso della perquisizione si è reso necessario procedere anche all’apertura di una cassaforte a muro, per la quale gli indagati hanno dichiarato di non essere in possesso della chiave. Non essendo possibile un immediato intervento dei Vigili del Fuoco, i Carabinieri si sono avvalsi di un fabbro, nominato Ausiliare di P.G., che ha proceduto a tagliare e aprire la cassaforte. L’intera attività è stata descritta in un apposito verbale nonché in una Comunicazione di Notizia di Reato a cui ha fatto seguito l’iscrizione di madre e figlio in qualità di indagati.

L’ITER PROCESSUALE Nell’ambito del procedimento penale, è stata fissata l’udienza preliminare dinanzi al competente Tribunale di Cosenza. La difesa degli imputati ha depositato un proprio fascicolo contenente indagini difensive e ha chiesto di poter celebrare e definire il processo con il rito abbreviato. Richiesta accolta dal Gup che, all’esito della camera di consiglio dopo le discussioni delle parti, in accoglimento delle tesi difensive ha assolto entrambi gli imputati.

Inchiesta sui fondi per il Teatro calabrese, ci sono indagati

Mario Oliverio scivola sul bando per i Teatri. Vince la fidanzata
In primo piano Mario Oliverio, dietro di lui la compagna Adriana Toman (Archivio)

La Procura della Repubblica di Catanzaro avrebbe aperto un’inchiesta sulla gestione da parte della Regione Calabria dei fondi destinati nel 2016 ai circuiti teatrali regionali. Nell’inchiesta ci sarebbero anche degli indagati ma al momento non sono stati resi pubblici i nomi. Dalla procura di Catanzaro no comment: “Non ci sono notizie da dare”.

Il reato ipotizzato sarebbe la turbata libertà degli incanti continuata ed in concorso, presupponendo dunque presunti favoritismi nell’assegnazione dei fondi. L’inchiesta sarebbe scaturita dagli esposti presentati dai titolari di alcune delle compagnie teatrali escluse dai finanziamenti.

L’inchiesta sarebbe partita nel 2016 quando la regione Calabria pubblicò un avviso pubblico per “Iniziative culturali 2016” per favorire la promozione dei teatri calabresi. In ballo c’erano diverse centinaia di migliaia di euro: 660 mila.

Al bando partecipò una rete di professionisti che da anni opera nel settore, ma a vincere era stato un “gruppo” che faceva capo ad Adriana Toman, conosciuta negli ambienti teatrali calabresi avendo lavorato al Teatro Stabile di Calabria, nonché titolare di un’azienda agricola a Dipignano (Cosenza). La cosa scotta perché la Toman non è una qualunque, ma è la compagna del presidente Oliverio.

Da più parti venne alimentato un polverone con interventi e pesanti allusioni circa un presunto “governo ombra” guidato dalla Toman che si aggirerebbe nella cittadella regionale facendo, in soldoni, le veci di Oliverio.

La questione nacque da un esposto, presentato degli esclusi al bando, all’Anac e alla procura della Repubblica di Catanzaro e spinse il M5s e non solo, a prendere posizione. “Ci auguriamo che le inchieste della Procura di Catanzaro e dell’Autorità nazionale Anticorruzione chiariscano al più presto fatti e responsabilità sulla recente assegnazione, da parte della Regione Calabria, dei fondi per il teatro”, affermarono in una nota i parlamentari calabresi del Movimento 5 stelle, nazionali e dell’Ue.

“La vicenda – dissero i parlamentari – ha profili politici gravissimi, perché suggerisce che al governo della Calabria ci sia di fatto Adriana Toman, compagna del governatore della Regione, Mario Oliverio. La magistratura dovrà accertare il ruolo che la Toman e altri hanno svolto, in concreto, in merito alla destinazione di risorse pubbliche per oltre 600 mila euro da parte della Regione Calabria”. Nel 2017 nel settore teatrale ci fu un riordino.

Brescia e Lecce in Serie A. Salvi Cosenza e Crotone. In C Foggia, Padova e Carpi

Il Lecce festeggia la promozione in serie A
Il Lecce festeggia la promozione in serie A (Ansa)

Il Lecce ritrova la Serie A grazie alla vittoria 2-1 in casa contro lo Spezia (che va ai playoff), mentre il Palermo deve lasciare strada ai pugliesi non andando oltre il pari 2-2 col Cittadella dopo essere stato in vantaggio 2-0.

È la sintesi dell’ultima giornata della Serie B che regala ai salentini la promozione diretta nel massimo campionato ed ai rosanero l’amarezza di non poter risalire di categoria. Un’amarezza accentuata dall’incertezza sul futuro dl club che rischia di retrocedere in Serie C, come richiesto dalla Procura Figc, per un presunto illecito amministrativo.

Oltre al Palermo e allo Spezia, parteciperanno ai playoff, per giocarsi l’ultimo posto per la massima Serie, anche il Benevento, il Pescara, il Verona e lo stesso Cittadella.

Per quanto riguarda la zona bassa della classifica di Serie B che oggi ha emesso gli ultimi verdetti retrocede in Serie C il Foggia che va in vantaggio a Verona e poi viene rimontato, mentre una super rimonta del Venezia salva almeno per ora i lagunari in casa del Carpi. E così oltre al Venezia va ai playout per giocarsi l’ultimo posto disponibile per la permanenza nella Serie cadetta anche la Salernitana nonostante la sconfitta 2-0 a Pescara.

Salve le calabresi Cosenza e Crotone, in classifica rispettivamente a 46 e 43 punti. I pitagorici oggi hanno battuto l’Ascoli per 3-0 ipotecando la salvezza nell’ultima di campionato.

Al momento il primo turno dei play è previsto si giochi il 17 e il 18 maggio (ore 21.00), mentre il secondo turno è in programma nei giorni 21/22-25/26 maggio (ore 21.00). La finale con andata e ritorno è, invece, programmata per il 30 maggio e il 2 giugno (ore 21.00).

La classifica finale della Serie B

Brescia 67, Lecce 66, Palermo 63, Benevento 60, Pescara 55, Verona 52, Spezia 51, Cittadella 51, Perugia 50, Cremonese 49, Cosenza 46, Crotone 43, Ascoli 43, Livorno 39, Venezia 38, Salernitana 38, Foggia 37, Padova 31, Carpi 29.

PROMOSSE: Brescia e Lecce
PLAYOFF: Palermo, Benevento, Pescara, Verona, Spezia e Cittadella
PLAYOUT: Venezia e Salernitana
RETROCESSE: Foggia, Padova e Carpi

Decreto sicurezza bis, norme a tutela della polizia. Severi con le Ong

Decreto sicurezza bis, norme a tutela della polizia. Severi con le OngCi sono le annunciate norme per inasprire le sanzioni per chi aggredisce le forze dell’ordine e la “spazza clan” per “smaltire l’arretrato nei tribunali” nella bozza del Decreto sicurezza bis diffusa ieri dal Viminale.

Nei 12 articoli c’è anche la riscrittura delle regole sugli sbarchi di migranti. In particolare, l’articolo 2 interviene sul Codice della Navigazione, in tema di “divieto di transito e di sosta” di navi mercantili nel mare territoriale, limitando le competenze del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti alle sole finalità di sicurezza della navigazione e di protezione dell’ambiente marino. Viene invece attribuita al ministro dell’Interno la competenza a limitare o vietare il transito e/o la sosta nel mare territoriale “qualora sussistano ragioni di ordine e sicurezza pubblica”.

L’articolo 1 prende di mira le navi delle Ong prevedendo una sanzione (da 3.500 a 5.500 euro per ogni straniero trasportato o, nei casi più gravi, la revoca della licenza) per chi, nello svolgimento di operazioni di soccorso in acque internazionali, non rispetta le istruzioni operative delle autorità Sar (ricerca e soccorso) competenti o di quelle dello Stato di bandiera. Il decreto stanzia poi 3 milioni di euro euro nel triennio 2019-2021 per finanziare l’impiego di poliziotti stranieri per lo svolgimento di operazioni sotto copertura, “anche con riferimento alle attività di contrasto del delitto di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”.

Altro tema caro al ministro dell’Interno Matteo Salvini è quello della tutela degli operatori di polizia ed il testo introduce nuove fattispecie delittuose, la trasformazione di attuali contravvenzioni in delitti e l’inasprimento delle sanzioni. L’obiettivo è colpire più severamente coloro che si oppongono a pubblici ufficiali e incaricati di pubblico servizio attraverso l’utilizzo di scudi o altri oggetti di protezione passiva, di materiali imbrattanti; nonchè coloro che utilizzano razzi, petardi, bastoni ed altri oggetti contundenti.

C’è poi l’introduzione di un Commissario straordinario con il compito di realizzare un programma di interventi finalizzati ad eliminare l’arretrato relativo ai procedimenti di esecuzione delle sentenze di condanna divenute definitive da eseguire nei confronti di imputati liberi. A questo scopo è prevista l’assunzione di 800 unità di personale, con una spesa di oltre 25 milioni di euro.

Serie B, il Crotone batte l’Ascoli 3-0 e conquista la salvezza

Il Crotone ha battuto l’Ascoli per 3-0 grazie a tre reti segnate da Simy, Pettinari e Benali, e conquista la salvezza: nella prossima stagione la squadra di Vrenna e mister Stroppa disputerà il suo 140 campionato di Serie B.

Allo Scida gara completamente di marca rossoblu: nel primo tempo protagonisti principali sono il pimpante Kargbo, che sfiora la rete in almeno un paio di circostanze, e Benali, ma la difesa ospite riesce a salvarsi.

Al 38’ Kargbo cade male a terra ed è costretto ad uscire, al suo posto entra Pettinari che subito dopo colpisce il palo. Al minuto 40 arriva il vantaggio degli squali con Simy che riceve palla dall’ottimo Molina e con freddezza supera Lanni per il suo 14° gol stagionale.

Il secondo tempo si apre subito col raddoppio dei rossoblù (48’): grande giocata di Simy che supera in uscita bassa anche Lanni e poi appoggia per Pettinari per la più facile delle marcature. La squadra di Stroppa non si accontenta e al 57’ arriva anche la terza segnatura con Benali che di sinistro non lascia scampo a Lanni.

La gara prosegue senza ulteriori sussulti e al triplice fischio del signor Piscopo il popolo rossoblù può festeggiare. In classifica il Crotone è a quota 43 punti e ipoteca la salvezza. Anche l’altra squadra calabrese, il Cosenza, è salva con 46 punti.

CROTONE: Cordaz; Vaisanen, Spolli (71’ Cuomo), Marchizza; Sampirisi, Benali, Barberis, Zanellato (55’ Gomelt), Molina; Kargbo (38’ Pettinari), Simy. A disp: Festa (GK), Milić, Tripaldelli, Firenze, Valietti, Rohden, Tripicchio, Machach, Mraz. All. Stroppa

ASCOLI: Lanni; Laverone, Padella, Quaranta, D’Elia; Frattesi (81’ Coly), Iniguez, Cavion; Chajia (83’ Troiano), Ninkovic (60’ Baldini); Ardemagni. A disp: Milinkovic-Savic (GK), Scevola (GK), Andreoni, Valentini, Rubin, Addae. All. Vivarini

Arbitro: Piscopo di Imperia

Reti: 40’ Simy (C), 48’ Pettinari (C), 57’ Benali (C)

La classifica finale della Serie B

Brescia 67, Lecce 66, Palermo 63, Benevento 60, Pescara 55, Verona 52, Spezia 51, Cittadella 51, Perugia 50, Cremonese 49, Cosenza 46, Crotone 43, Ascoli 43, Livorno 39, Venezia 38, Salernitana 38, Foggia 37, Padova 31, Carpi 29.

PROMOSSE: Brescia e Lecce
PLAYOFF: Palermo, Benevento, Pescara, Verona, Spezia e Cittadella
PLAYOUT: Venezia e Salernitana
RETROCESSE: Foggia, Padova e Carpi

Pensionato-stalker perseguita una donna, in manette

Pensionato-stalker perseguita donna, in manetteFinalmente troverà pace una giovane donna di poco più di quarant’anni, ossessionata dalle condotte del suo stalker e che da oltre quattro mesi era in cerca di sicurezza, costretta a “stare costantemente con il cellulare in mano, in modo tale che se viene … a farmi del male, io posso chiedere aiuto”.

Un pensionato 69enne di Conflenti, M. R., con precedenti, è stato arrestato e posto ai domiciliari dai Carabinieri della locale stazione per il reato di atti persecutori (stalking), in esecuzione di una ordinanza emessa dal giudice del Tribunale di Lamezia Terme su richiesta della locale Procura della Repubblica.

Le indagini, condotte dai militari di Conflenti, hanno permesso di ricostruire l’intera vicenda sin dal mese di gennaio 2019, avvalendosi della collaborazione della vittima e di altre persone, facendo emergere un quadro inquietante con gravi indizi di colpevolezza a carico dell’arrestato.

Da oltre quattro mesi, la stessa vittima era costretta a subire inseguimenti e sorpassi in auto a forte velocità sia quando era da sola che in compagnia, molestie, incessanti telefonate anche anonime, mute, diurne e notturne, insulti e minacce, appostamenti anche allorquando si recava in caserma e, da ultimo, l’intimidazione attraverso il posizionamento di una tanica di benzina sotto l’abitazione.

Insomma un collaudato e ben pianificato processo di persecuzione e sistematica oppressione, una serie di condotte morbose, ossessive e vessatorie posti in essere dallo stalker nei confronti della vittima provocandole un perdurante e grave stato di ansia, di paura e prostrazione psicologica, ingenerando un concreto e tangibile timore per l’incolumità propria, oltre che dei congiunti, tanto da costringerla ad alterare le proprie abitudini di vita.

I continui interventi e le indagini dei militari hanno consentito di evitare conseguenze ulteriori e di raccogliere, di concerto con l’autorità giudiziaria, gli elementi necessari per giungere alla misura cautelare dei domiciliari nei confronti del pensionato con la contestuale prescrizione del divieto di comunicare, anche telefonicamente e telematicamente, con persone diverse da quelle con cui convive in casa.

Tagliano alberi in area tutelata e rubano legna, cinque arresti

Cinque persone sono state arrestate e poste ai domiciliari dopo essere state sorprese a tagliare un centinaio di piante in un comprensorio boscato di Santa Caterina Ionio tutelato paesaggisticamente e idrogeologicamente.

I cinque sono stati individuati nel corso di alcuni appostamenti fatti dai carabinieri forestali e dei colleghi della stazione di Davoli. I militari, in particolare, hanno bloccato due automezzi pesanti che, da una stradina interna al bosco, stavano per raggiungere una strada provinciale.

All’interno del bosco sono state bloccate altre 3 persone trovate in possesso di motoseghe, un trattore e altri attrezzi. Dai successivi accertamenti, gli investigatori hanno stabilito che il legno trovato sui furgoni proveniva da una centinaio di piante di quercia, di pino ed acero. Oltre a 200 quintali di legna sono stati sequestrati due autocarri, un trattore, due motoseghe e una roncola.

I soggetti, I. F., I. G. M. e I. D. di Guardavalle, e gli autisti dei camion D. N. e D. R. di Badolato, ai quali sono stati contestati i reati di furto, danneggiamento di boschi e di violazione della normativa paesaggistico-ambientale, sono stato tratti in arresto e condotti al regime degli arresti domiciliari presso la propria abitazione, in attesa di udienza di convalida e di giudizio direttissimo.

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