12 Ottobre 2024

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Confesercenti: si allarga il divario Nord-Sud sui consumi, nel 2018 Calabria ultima

Ansa

La Calabria, con una spesa media delle famiglie di 19.911 euro l’anno nel 2018, risulta ultima per consumi nelle regioni. È quanto emerge da un approfondimento condotto dall’Ufficio economico Confesercenti sui consumi delle famiglie nelle regioni italiane.

Lo scorso anno le famiglie della Lombardia e del Trentino hanno speso in media oltre 33.600 euro, ben 14mila in più di quelle calabresi, così come le altre regioni del Nord da cui si evince un consistente divario con le regioni meridionali che potrebbero tuttavia recuperare con il Reddito di cittadinanza.

La Calabria spende quasi 5.800 euro in meno della media nazionale (28.251). Ma è tutto il sud a mostrare, consistentemente, budget familiari più ristretti del nord. Dopo la Calabria, Sicilia (spesa media di 21.404 euro per nucleo familiare) e la Basilicata (22.317 euro).

Sotto i livelli nazionali anche Campania (23.188 euro), Molise (23.250 euro), Puglia e Sardegna (entrambe a 23.524 euro) e Abruzzo (23.704). Anche l’Italia centrale segna il passo: in Marche e Umbria la spesa è di circa 2mila euro inferiore alla media nazionale. Meglio vanno il Lazio (29.790 euro all’anno) e soprattutto la Toscana, che con 31.543 euro l’anno di spesa media è quarta tra quelle che spendono di più.

Nel dettaglio, a spendere di più, secondo l’indagine di Confesercenti, tutte le regioni del Nord: Emilia-Romagna – 32.590 euro di spesa annuale – e poi Trentino-Alto Adige (33.614) e Lombardia, che con 33.621 si conferma la regione più dinamica d’Italia. Ma è tutto il settentrione a mostrare andamenti superiori alla media nazionale, con l’eccezione della Liguria, dove la spesa media si è fermata a 26.992 euro, circa 1300 euro in meno della media Italia.

Tra regione e regione, però, variano a seconda delle singole voci di spesa prese in esame. Con qualche sorpresa: la Valle d’Aosta ha il budget più alto per alimentari e bevande: 5.544 euro l’anno, oltre 500 euro in più rispetto alla media. Ma, in proporzione, è la Campania – pure in seconda posizione a livelli assoluti – a spendere di più: 5.380 euro, il 19,2% del bilancio famigliare annuale.

A tirare maggiormente la cinghia sui prodotti alimentari, invece, sono le famiglie di Abruzzo e Sicilia. Per ristorazione e servizi ricettivi a spendere di più, sono le famiglie del Trentino-Alto Adige – 2.237 euro l’anno – seguite a breve distanza dall’Emilia-Romagna (2.107 euro) e dalla Lombardia (2.022 euro).

Le famiglie valdostane sono invece prime in classifica per la spesa in abbigliamento e calzature: nel 2018 i nuclei familiari della regione hanno investito in prodotti di moda 2.134 euro l’anno, oltre 800 euro in più della media Italia. E l’abbigliamento è uno dei capitoli di spesa più importanti anche per il Molise. Qui le famiglie hanno speso in media, nel 2018, 1.808 euro l’anno: il 6,3% del loro budget complessivo. Passando alle spese per l’abitazione è il Lazio a balzare in testa: le famiglie laziali spendono per il capitolo casa 12.057 euro, oltre 2mila in più rispetto alla media nazionale (9.897).

La Lombardia torna in cima alle classifiche per la salute 1.732, quasi il doppio di quanto fatto nelle Marche. Divari eclatanti anche per quanto riguarda l’istruzione: in Lombardia si dedicano a questa voce 266 euro l’anno in media, oltre 3 volte le risorse investite dai calabresi (79 euro).

Forte alluvione nella Polonia del Sud, evacuati villaggi. Vistola sorvegliato speciale

Una violenta alluvione si sta abbattendo da giorni sulla Polonia del Sud, provocando l’esondazione di fiumi e torrenti nonché l’evacuazione di interi villaggi. L’acqua, caduta incessantemente, ha allagato città e campagne, causando ingenti danni a molte fattorie e all’agricoltura.

Il nubifragio ha colpito in particolare le regioni della Piccola Polonia, la Slesia e la regione dei Carpazi, a sud-est del Paese. Sorvegliati speciali il torrente Serafa e il fiume Vistola, che si è alzato di alcuni metri. Apprensione per Cracovia, dove gli argini del fiume in alcuni punti hanno ceduto. L’alluvione ha provocato allagamenti in diversi centri attorno a Cracovia, tra cui Wadowice, la città natale dell’amatissimo papa polacco Karol Wojtyla.

Nella seconda città più grande della Polonia si è recato in visita il primo ministro Mateusz Morawiecki per esprimere solidarietà alla popolazione colpita. La preoccupazione della Protezione civile polacca è che il fiume Vistola, il più grande del paese, potrebbe esondare in una vasta area del sud fino a Szczucin, piccolo centro rurale dove passa anche il fiume Brén, che ha già rotto gli argini pochi chilometri più a sud provocando allagamenti, evacuazioni e ingenti danni. Vigili del fuoco, forze dell’ordine e volontari sono impegnati in queste ore per rafforzare i ciglioni con dei sacchi di sabbia e altri sistemi di contenimento.

Le acque del fiume Vistola, scrivono i media polacchi, si sono alzate di circa 6 metri dopo un’onda anomala. Le immagini mostrano come l’acqua sia esondata dove ci sono le piste ciclabili, sotto il Wawel. Il fiume sta minacciando il ponte ferroviario in costruzione tra Zablocie e Kazimierz. Infatti, le acque trasportano tronchi di alberi e altre sterpaglie che potrebbero ostruire il deflusso, e quindi provocare alla struttura. Anche i ponti di Cracovia sono sorvegliati.

Molti esponenti politici impegnati nella campagna elettorale per le europee hanno sospeso la loro attività politica per recarsi sui posti colpiti. Ad avere la peggio, anche la città di Dabrowa Tarnowska, nel distretto di Tarnovia, che ha dovuto fare i conti con molti allagamenti causati dall’esondazione del fiume Breń.

Sul posto, fra gli altri, si è recata anche l’ex premier Beata Szydlo. Diversi sono gli abitanti evacuati da Dabrowa Tarnowska e dai centri limitrofi. Difficoltà per i collegamenti viari e ferroviari. In Polonia un’alluvione di questa portata non si vedeva da oltre dieci anni.

Esplosione a Lione, 13 feriti tra cui una bimba. E’ caccia al bombarolo

Una forte esplosione si è verificata nel pomeriggio di venerdì nel centro di Lione, in Francia. La deflagrazione, ha provocato il ferimento (lieve) di almeno 13 persone, tra cui una bimba di 8 anni. Secondo le prime informazioni, si tratta di un pacco bomba. I fatti si sono verificati in una zona pedonale nei pressi di Place Bellecour, nel cuore della città.

Il pacco, secondo i media locali, era posato per strada e sarebbe stato riempito di chiodi, viti e bulloni con la volontà di uccidere. Gli investigatori non confermano ancora questa informazione. Diverse vetrine di negozi e uffici sono andati in frantumi. I feriti non sarebbero in gravi condizioni.

Il presidente francese, Emmanuel Macron ha detto che si è trattato di un “attacco terroristico”. La Polizia sta svolgendo indagini, ma secondo l’intelligence francese ci sarebbero tutti gli elementi per parlare di “terrorismo”. Al momento non è giunta nessuna rivendicazione.

(Aggiornamento 25 maggio) Fonti dell’inchiesta sull’attentato hanno fatto sapere che la polizia scientifica ha isolato un DNA sui reperti utilizzati per le indagini. Inoltre le ricerche hanno portato alla luce “una minima quantità di esplosivo TATP”, il perossido di acetone. Si tratta dello stesso tipo di esplosivo usato dall’Isis in diversi attentati in Europa, anche se gli inquirenti non hanno fatto alcun accenno ad una possibile responsabilità dello Stato islamico.

Il presidente Macron ha ridimensionato l’episodio parlando non più di un attacco terroristico, come era stato informato dalla sua intelligence, ma di violenza comune messa in atto da balordi o gruppi di delinquenti locali.

Durante la conferenza stampa di mezzogiorno il procuratore della Repubblica Remy Heitz aveva parlato di “90 inquirenti e 30 tecnici della polizia scientifica mobilitati da ieri sera” per individuare l’attentatore di Lione. E’ caccia all’uomo.

Omicidio Fortugno, arrestato anche Mario Chindemi, zio del killer

Nuova svolta nelle indagini dell’omicidio di Fortunata Fortugno e del tentato omicidio dell’amante Demetrio Logiudice, consumati nei pressi del torrente Gallico, a Reggio Calabria, il 16 marzo 2018. Gli agenti della Squadra mobile hanno arrestato anche Mario Chindemi, 51enne, zio di Paolo, quest’ultimo finito in manette a luglio 2018 perché ritenuto l’autore materiale del delitto.

Secondo gli investigatori, coordinati dalla Dda reggina, Mario Chindemi, sarebbe stato anche lui sulla scena del crimine. Ad inchiodarlo le sue impronte digitali e palmari lasciate sull’auto delle vittime, una Volkswagen Touareg, di proprietà di Logiudice. L’arrestato aveva già ammesso di essere stato presente insieme al nipote, sulla scena del crimine e di aver partecipato all’agguato.

Mario Chindemi era stato già fermato il 4 luglio 2018 nell’ambito dell’operazione “De Bello Gallico”. Insieme a lui erano finiti in manette con l’accusa di associazione mafiosa Ettore Bilardi, Santo Pellegrino, mentre Paolo Chindemi, nipote di Mario, era stato arrestato con loro per l’agguato mafioso del torrente Gallico.

Nel corso di quell’operazione, la Polizia scientifica, aveva prelevato le impronte (anche palmari) degli indagati, per confrontarle successivamente con un’impronta rinvenuta sullo sportello posteriore destro dell’autovettura di Logiudice, a bordo della quale, sul sedile posteriore, si trovavano le vittime al momento dell’agguato.

La comparazione delle impronte ha consentito di accertare che quella papillare (palmare) rinvenuta sul Touaregin in occasione del crimine del 16 marzo 2018, corrispondeva all’impronta della mano sinistra di Mario Chindemi, sicché dopo interrogatori e riscontri l’uomo ha poi ammesso di essere presente e di aver partecipato all’agguato, ma non è chiaro in quale ruolo.

Il vero bersaglio dei killer era Logiudice, considerato il referente della cosca Tegano il sicario sbagliando mira aveva colpito mortalmente la donna e ferendo soltanto l’obiettivo principale. In un primo momento il movente sembrava ricondurre alla relazione clandestina delle vittime, ma poi dalle indagini è emerso che l’agguato era stato posto in essere per colpire il rivale di mafia nelle attività illecite a Reggio.

Vecchietta di 102 anni uccide la vicina di stanza 92enne

Una vecchietta della veneranda età di 102 anni è sospettata di aver ucciso la sua vicina di stanza in una casa di cura, un’nziana di 92 anni, trovata strangolata e col cranio sfondato sabato scorso. E’ successo a Chezy-sur-Marne, in Francia.

Secondo quanto riferito dal procuratore Frederic Trinh, rivelando gli esiti dell’autopsia, la vittima è deceduta per “asfissia”, quindi strangolata, nonché “colpita” violentemente alla testa con un oggetto contundente.

Il procuratore ha anche detto che “la signora residente nella stanza vicina, di 102 anni, è apparsa in grande agitazione e ha detto a uno degli addetti del personale medico che aveva “ucciso qualcuno”. Al momento non è chiaro il contesto nel quale è maturato il delitto, né il motivo di tanto accanimento contro la vicina di stanza.

La presunta omicida è stata ora trasferita in una struttura psichiatrica, mentre la procura indaga per omicidio volontario. L’ultracentenaria sarà sottoposta ad esami neuro-pschiatrici.

Cosenza, arrestati due spacciatori, tra cui un incensurato

Cosenza, i carabinieri arrestano due spacciatori I Carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno sorpreso ed arrestato due spacciatori che si aggiravano, in piena notte, nel cuore del centro urbano, per spacciare droga.

Il primo dei due, P.A., 26enne cosentino, incensurato, è stato arrestato dai militari del Nucleo operativo e radiomobile nello scorso weekend. Il giovane è stato sorpreso in via Gaeta, in pieno centro storico, in possesso di 9 dosi di cocaina, per un totale di 2,6 grammi, già pronte per lo spaccio.

Grazie all’immediata perquisizione domiciliare a casa del ragazzo, i militari hanno rinvenuto nella camera da letto, 390 euro in contanti nonché ulteriori quantitativi di hashish e marijuana all’interno di due involucri in cellophane. Quanto trovato è stato sequestrato e l’arrestato invece condotto agli arresti domiciliari su disposizione del magistrato di turno.

Ad esito del giudizio direttissimo tenutosi nei giorni scorsi, il Tribunale di Cosenza, su richiesta della Procura della Repubblica, ha disposto per il ventiseienne l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

La scorsa notte invece i militari della Sezione radiomobile, lungo via Marconi, hanno arrestato un altro soggetto in possesso di droga. L’uomo, E.M., 44enne di Mangone, è stato trovato in possesso di 12 grammi di hashish, suddivisi in 9 dosi per lo spaccio, di un coltellino per il taglio della sostanza nonché 950 euro in contanti.

Dopo aver sequestrato tutto, il personale dell’Arma ha arrestato il 44enne, per il quale, a seguito di rito direttissimo celebrato venerdì mattina, è stato disposto l’obbligo di dimora nel suo paese di residenza.

Inoltre, i militari cosentini hanno segnalato alla Prefettura bruzia sei persone per uso di sostanze stupefacenti, nonché denunciato un’altra persona per il reato di ricettazione poiché trovato in possesso di un cellulare risultato rubato lo scorso dicembre.

Romanzo criminale, arrestati tre condannati per la faida nel Vibonese

Romanzo Criminale, arresto di Bruno Patania
L’arresto di Bruno Patania

I Carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Bruno Patania, 44 anni di Stefanaconi; Francesco Lo Preaito, 33 anni di San Gregorio d’Ippona; e Cristian Loielo, 29 anni di Gerocarne, tutti e tre ritenuti affiliati al clan di Patania di Stefanaconi.

Il provvedimento è stato disposto dalla Corte d’Appello di Catanzaro in seguito alla sentenza emessa lo scorso uno marzo nell’ambito del processo scaturito dall’operazione denominata in codice “Romanzo Criminale” con la quale veniva condannato Bruno Patania a nove anni di reclusione mentre Cristian Loielo e Francesco Lo Preiato a 10 anni di carcere.

L’unico imputato a piede libero era Bruno Patania (assolto in primo grado) per il quale sono state ravvisate le esigenze cautelari essendo stato condannato per il reato di associazione di tipo mafioso. Per i giudici sussiste la presunzione di pericolosità. Francesco Lo Preiato e Cristian Loielo sono detenuti per altra causa ma, secondo quanto scrive nel provvedimento la Corte d’Appello, l’evenienza non esclude l’applicazione cautelare della misura intramuraria (carcere).

Tutto ruota intorno alla guerra di ‘ndrangheta tra la famiglia dei Patania di Stefanaconi, alleati della potente Locale di Limbadi, e il cosiddetto gruppo dei Piscopisani, a loro volta alleati con le articolazioni criminali emergenti di Vibo capeggiati da Andrea Mantella, da qualche anno collaboratore di giustizia.

Una faida che tra il 2011 e il 2012 ha insanguinato i comuni dell’hinterland vibonese con una serie di omicidi e tentati omicidi. Secondo la ricostruzione dei giudici e le convergenti dichiarazioni dei collaboratori di giustizia esaminati nel corso del dibattimento, all’origine dei contrasti tra la famiglia Patania e i Piscopisani ci sarebbe l’omicidio di Michele Mario Fiorillo avvenuto il 19 settembre del 2011 su mandato di Fortunato Patania, marito di Giuseppina Iacopetta e padre dei fratelli Giuseppe, Salvatore, Bruno e Nazzareno Patania, per una questione legata a ripetuti sconfinamenti di confini. Per questo omicidio è stato condannato Francesco Cosimo Caglioti, deceduto in carcere.

All’omicidio di Fiorillo ha fatto seguito due giorni dopo come immediata rappreseglia quello di Fortunato Patania, commissionato proprio dai Piscopisani. Da qui seguirono una serie di agguati come il tentato omicidio a Rosario Fiorillo, alias Pulcino, di Piscopio; Giuseppe Matina, alias Gringia, di Stefanaconi, Francesco Scrugli e Francesco Calafati.

Prima e dopo questi fatti di sangue, nell’ambito della stessa guerra di mafia, sono stati commessi altri tre omicidi: quello di Giuseppe Matina avvenuto a Stefanaconi nel febbraio del 2012, quello di Francesco Scrugli commesso a Vibo Marina nel marzo dello stesso anno e quello di Davide Fortuna registrato in spiaggia in pieno giorno a Vibo Marina a luglio.

Tre agguati mortali che gli inquirenti ascrivono ai Patania e che rappresenterebbero la reazione di costoro contro i mandanti e gli esecutori materiali dell’omicidio del loro congiunto. L’impianto accusatorio è basato su una serie di intercettazioni telefoniche e ambientali, nonché sulle dichiarazioni fornite da diversi collaboratori di giustizia: Loredana Patania (moglie di Giuseppe Matina), Daniele Bono, i killer Beluli Vasvi (detto Jimmy) e Ibrahimi Arben (detto Alberto) assoldati dai Patania per commettere gli omicidi; Raffaele Moscato, Andrea Mantella e infine Nicola Figliuzzi.

In particolare, fondamentali si sono rivelate le dichiarazioni fornite nel corso del dibattimento da parte di Nicola Figliuzzi che ha confermato di aver partecipato al tentato omicidio di Francesco Scrugli e a quello di Francesco Calafati su mandato della famiglia Patania. Il collaboratore di giustizia ha indicato come figure titolari di poteri decisionali Salvatore, Giuseppe, Saverio e Nazzareno Patania, oltre che la madre di questi ultimi Giuseppina Iacopetta, la quale avrebbe ringraziato personalmente Beluli Vasvi per aver eseguito l’omicidio di Francesco Scrugli, ritenuto dalla famiglia di Stefanaconi come l’esecutore materiale dell’omicidio di Fortunato Patania.

Lo stesso Figliuzzi ha confermato di essersi recato tre o quattro volte con Salvatore Patania a Nicotera Marina per parlare con Pantaleone Mancuso, alias Scarpuni, degli omicidi che si dovevano fare specificando di non aver personalmente assistito ai discorsi tra i due. Quanto a Bruno Patania, il collaboratore di giustizia ha riferito un episodio in particolare: su ordine di Salvatore Patania aveva preso le armi custodite in un borsone che erano servite per il tentato omicidio di Calafati e le aveva messe nella macchina di Lo Preiato per essere portate presso la loro azienda.

Per Figliuzzi, inoltre, Cristian Loielo non aveva voce in capitolo o potere decisionale ma eseguiva soltanto gli omicidi su ordine dei Patania. Nello specifico sarebbe l’esecutore materiale dell’omicidio di Giuseppe Matina commesso unitamente a Ibrahimi Arben. Figliuzzi consoceva Francesco Lo Preiato (cognato di Salvatore Patania) che aveva avuto il compito di recuperare gli esecutori materiali dell’omicidio di Giuseppe Matina e aveva partecipato agli appostamenti per l’omicidio di Franceso Scrugli rubando un’auto a San Costantino poi utilizzata per l’agguato contro Calafati.

Atti sessuali con bambine di una materna, in carcere un insegnante

polizia di statoUn uomo lametino di 64 anni, P.P., insegnante in una scuola dell’infanzia, è stato arrestato dalla Polizia in quanto ritenuto responsabile di violenza sessuale su minori.

Il Provvedimento è stato richiesto dalla Procura lametina ed emesso dal Gip presso il Tribunale di Lamezia Terme che ha disposto per l’uomo una misura in carcere. Secondo l’accusa, l’insegnate faceva sedere sulle sue gambe o in braccio le bambine, toccando loro i glutei e le parti intime, con strofinamenti e gesti diretti a compiere atti sessuali con le minori.

L’indagine era iniziata a seguito della denuncia di una madre che si era rivolta al locale Commissariato di Polizia, dopo aver ricevuto le confidenze della figlia di 5 anni la quale le aveva detto, con riluttanza e pudore, di essere costretta a subire i presunti “toccamenti” dell’insegnante.

Tali dichiarazioni sarebbero state confermate da altre madri che, ascoltate in commissariato, avrebbero dichiarato di aver appreso fatti simili dalle rispettive figlie, anche loro piccoli alunni della stessa scuola.

La successiva attività tecnica, effettuata anche mediante l’installazione di un impianto di video sorveglianza all’interno della scuola, avrebbe permesso di accertare le responsabilità dell’insegnante, che sarebbe stato notato in più occasioni, mentre accarezzava le bambine, le prendeva in braccio, anche due contemporaneamente, accarezzandole morbosamente e dando loro baci sulla bocca e sul collo, nonché sfregamenti nelle parti intime.

L’Ufficio Anticrimine del Commissariato, avendo verificato i gravissimi atti dei quali l’insegnante si sarebbe reso responsabile, ha redatto una dettagliata comunicazione di notizia di reato, a seguito della quale il pm Giuseppe Falcone, che ha coordinato le indagini, ha richiesto al Gip l’applicazione di una idonea misura cautelare.

Il Gip di Lamezia Terme, Carlo Fontanazza, ha emesso nei confronti dell’insegnante, incensurato, la misura cautelare in carcere che gli agenti hanno eseguito nel pomeriggio di ieri.

Simulano furto, vanno a denunciare ma con documenti falsi: arrestati

Villa, Simulano furto, vanno a denunciare ma con documenti falsi: arrestatiIn tre hanno simulato un furto di carte di credito, telefonino e documenti per poi andare alla Poliza ferroviara a denunciare, ma due di loro si sono presentati con documenti falsi e sono stati arrestati.

Ai poliziotti uno di loro, un italiano di 37 anni che era in compagnia di altre due persone di 20 e 26 anni, ha riferito di aver subito il furto della sua tracolla, lasciata incustodita nella sala d’attesa della stazione, al cui interno vi erano delle carte di credito ed effetti personali.

La visione delle immagini dell’impianto di videosorveglianza ed alcune contraddizioni emerse nel racconto dei tre hanno insospettito gli agenti che hanno ritenuto di approfondire gli accertamenti, effettuando un controllo anche sui bagagli che i tre portavano con sé.

E’ così che i poliziotti hanno ritrovato il cellulare, le carte di credito e i documenti di cui poco prima era stato denunciato il furto. Per i tre è scattata la denuncia per concorso in simulazione di reato, ma per due di loro è scattato anche l’arresto essendo risultato che i documenti rivenuti erano contraffatti.

Usa, il Pentagono ammette: “Stiamo indagando sugli Ufo”

Il Pentagono ha finalmente ammesso che sta tuttora indagando sugli Ufo. Lo rivela un portavoce del dipartimento della Difesa, il quale ha parlato di un’iniziativa governativa segreta denominata “Advanced Aerospace Threat Identification Program” (Aatip), che “ha condotto ricerche e indagini su fenomeni aerei non identificati”.

Il Pentagono finora aveva sempre detto di aver chiuso l’Aatip nel 2012, ma il portavoce Christopher Sherwood ha riconosciuto che il dipartimento sta ancora indagando sui presunti avvistamenti di astronavi aliene. “La Difesa è preoccupata di identificare tutti gli aeromobili nel nostro ambito operativo, nonché di identificare qualsiasi funzionalità straniera che possa rappresentare una minaccia per la patria”.

“E continuerà ad indagare attraverso le normali procedure le segnalazioni di aeromobili non identificati rilevati dall’aviazione militare americana al fine di garantire la difesa della patria e la protezione contro il fattore sorpresa da parte dei nostri avversari”.

Trasportava in auto oltre un milione di euro in contanti, denunciato FOTO-VIDEO

Trasportava in un’auto una montagna di soldi, tanti da far venire la vista ad un cieco, come recita un vecchio adagio. Ben oltre un milione di euro in contanti, suddiviso in mazzette di denaro autentico nascoste in più parti del veicolo. Ci avranno ore a contare il grosso malloppo, i militari della Guardia di finanza di Gioia Tauro che hanno scoperto il prezioso carico e denunciato per ricettazione il “corriere-tesoriere”, un 43enne della Locride, C.B., beccato nel corso di controlli presso lo svincolo autostradale di Rosarno.

Dopo aver fermato la vettura, i militari hanno notato l’inspiegabile nervosismo dell’uomo. Un atteggiamento che li ha convinti a procedere, col reparto cinofili, ad un’accurata ricognizione dell’autovettura, al cui interno, dietro il sedile passeggero, era nascosto un borsone contenente denaro contante, suddiviso in mazzette di vario taglio. L’attività estesa al portabagagli ha permesso, inoltre, di rinvenire altre banconote contenute in una busta di plastica.

A questo punto, personale dell’Ufficio antifrode dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli operante al porto di Gioia Tauro, grazie alle sofisticate apparecchiature scanner in uso, ha proceduto alla scansione dell’autovettura, a seguito della quale venivano evidenziate due anomalie nella zona del pianale anteriore del veicolo.

Sulla base di tali risultanze, i finanzieri, hanno avviato la perquisizione dell’automezzo accedendo ad un doppiofondo, ad apertura meccanica, abilmente ricavato sotto i sedili anteriori, al cui interno rinvenivano altra valuta contante per un totale di 1.086.380 euro.

Considerata l’ingente somma rinvenuta, l’uomo non è stato in grado di giustificare la legittima provenienza. Pertanto i militari hanno provveduto a deferirlo per il reato di ricettazione sottoponendo a sequestro l’intera somma di denaro rinvenuta e l’autovettura utilizzata per l’illecito trasporto. Sono in corso indagini per capire la provenienza dell’ingentissima somma di denaro.

Gioia Tauro, scoperti 53 kg di cocaina purissima tra la frutta esotica

53 chili di cocaina purissima sono stati scoperti e sequestrati dalla Guardia di finanza e da personale delle Dogane in un container nel Porto di Gioia Tauro.

Occultata in un container che trasportava frutta esotica proveniente dal Sud America la cocaina, divisa in 45 panetti, era stata abilmente nascosta sfruttando gli interstizi del container frigo.

Il carico sequestrato, di qualità purissima, avrebbe potuto essere tagliato dai trafficanti di droga fino a 4 volte prima di mettere lo stupefacente sul mercato, ad un prezzo che oscilla dai 50 ai 100 euro al grammo, fruttando un introito di circa 9 milioni di euro.

La droga è stata scoperta attraverso una complessa attività di indagine eseguita tramite analisi di rischi e riscontri fattuali su oltre 1.200 contenitori provenienti dal continente americano, gli uomini della Guardia di Finanza, con il supporto di unità cinofile e grazie ai sofisticati scanner in dotazione all’Agenzia delle Dogane, sono riusciti ad individuare quello in cui era stato occultato lo stupefacente.

Le modalità di occultamento dello stupefacente si dimostrano spesso differenti e sempre in via di evoluzione, obbligando le Fiamme Gialle a perfezionare di volta in volta le metodologie operative, nel complesso ed arduo obiettivo di debellare la piaga del narcotraffico.

Il mese scorso le fiamme gialle hanno rinvenuto e sequestrato ben 450 Kg di “coca” riposti in 17 borsoni occultati immediatamente dietro le porte di un box proveniente dal Brasile, con il metodo del rip off, il sistema più utilizzato in passato nel porto di Gioia Tauro.

“Nonostante l’ormai nota tendenza alla delocalizzazione delle spedizioni su altri porti – spiegano gli investigatori -, Gioia Tauro rimane comunque uno dei principali scali di riferimento dei narcotrafficanti. Il brillante risultato testimonia l’alto livello di attenzione operativa di finanzieri e doganieri, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Reggio Calabria – Direzione Distrettuale Antimafia, diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, per il contrasto all’importazione di sostanze stupefacenti”.

Exit poll: in Olanda “vincono” i laburisti. Ma non è ufficiale. “3 seggi” ai populisti di Baudet

Europee, in Olanda vincono i laburisti. Non sfondano i populisti
Elettori al voto in Olanda

L’Olanda premia i laburisti di Frans Timmermans, primo partito, secondo il primo exit poll diffuso ieri sera, che otterrebbero 5 seggi al prossimo Parlamento europeo di Strasburgo. Le proiezioni saranno comunque domenica.

Secondo quanto scrivono alcuni media, resta ancorato il governo liberale (di destra) del premier Mark Rutte che secondo le intenzioni di voto dovrebbe tenere e rimanere al secondo posto nei sondaggi, mentre chi era stato dato per favorito, Thierry Baudet, leader del partito populista Forum voor Democratie (Fvd), si deve accontentare di 3 seggi, secondo dati non ufficiali.

Crollerebbe invece il Freedom Party (PVV) di Geert Wilders, altro populista ed euroscettico, che passerebbe da 4 a 1 seggio. Ha votato poco più del 40% degli elettori olandesi (nel 2014 l’affluenza è stata al 37).

Per i risultati ufficiali ricavati da dati veri dopo lo spoglio, bisogna però attendere domenica sera. Quindi non c’è nulla di ufficiale al momento.

Sempre secondo dati non ufficiali, a vincere sarebbero i laburisti guidati da Frans Timmermans, primo vicepresidente della Commissione europea e candidato di punta dei Socialisti e democratici S&D per succedere a Jean-Claude Juncker, che salirebbero nei sondaggi.

Leader stravagante e anticonformista che ama parlare in latino, Baudet guida una formazione giovane, nata circa due anni fa, che ha di fatto fagocitato Wilders stretto alleato del leader della Lega e della Le Pen.

Centrale in questo voto – che ha registrato un aumento dell’affluenza alle urne rispetto al 2014 con il 41,2% dei votanti contro il 37,3% di cinque anni fa – è stato anche il tema della lotta ai cambiamenti climatici che, secondo analisti, ha polarizzato il dibattito relegando in secondo piano le tradizionali divisioni sinistra/destra con i verdi che hanno preso tre seggi.

L’Olanda che oggi ha votato insieme al Regno Unito porta al Parlamento Ue 26 seggi. Domani voteranno l’Irlanda e la Repubblica Ceca, sabato toccherà a Lettonia, Malta e Slovacchia mentre domenica a tutti gli altri Paesi europei.

Lite a Cittadella del Capo, accoltellato un ragazzo

Un giovane è stato ferito, in maniera non grave, con un coltello, nei pressi della stazione ferroviaria, a Cittadella del Capo, frazione di Bonifati, centro della costa tirrenica in provincia di Cosenza.

Nel corso di una lite, un ragazzo del posto, è stato colpito da due fendenti, uno alla gamba sinistra e uno al fianco sinistro, inferti da una persona in corso di identificazione, che è riuscita a fuggire.

La vittima è stata trasportata in elicottero all’ospedale di Cosenza per le cure del caso. Non versa in pericolo di vita. Indagini sono in corso da parte della sezione operativa dei carabinieri di Scalea e della locale stazione per ricostruire dinamica e movente ed acquisire elementi utili per risalire all’autore.

Commissari Asp calabresi, è scontro. Oliverio: “Operazione di potere maldestra”

Commissari Asp calabresi, è scontro. Oliverio: Operazione di potere maldestra
Da destra Oliverio, Cotticelli e Schael in un recente incontro istituzionale

E’ scontro aperto tra il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, ed i Commissari per la Sanità sulla nomina dei commissari delle aziende sanitarie e ospedaliere.

La lista presentata dal Commissario per il Piano di rientro, Saverio Cotticelli, e dal sub-commissario, Thomas Schael, viene criticata aspramente dal presidente Oliverio. Cotticelli e Schael avevano espresso “l’auspicio di essere ricevuti da Oliverio per raggiungere un’intesa istituzionale nel solo interesse dell’intera comunità calabrese”. Il Governatore ha escluso invece qualsiasi accordo.

“Per coprire una spregiudicata operazione di potere – ha detto – si chiede un parere trasmettendo un elenco di nomi sui quali maldestramente si pensa di camuffare un coinvolgimento della Regione”.

“Il Governo ed il Ministro Grillo si sono assunti la responsabilità di estromettere la Regione con un atto incostituzionale. Si eviti la farsa e si risponda ai calabresi con atti concreti in direzione del superamento di una situazione inaccettabile”, conclude il presidente Oliverio.

Sanità in Calabria, consegnata alla Regione la lista dei commissari

Da sinistra il sub-commissario Thomas Schael e il commissario Saverio Cotticelli, al centro

Sono sei i nomi presenti nella lista consegnata alla Regione Calabria dall’ufficio del Commissario per il rientro del debito sanitario per l’individuazione dei commissari straordinari delle Aziende sanitarie calabresi.

L’unico calabrese, Gianluigi Scaffidi, di 68 anni, è destinato all’Asp di Vibo Valentia; Antonino Candela, di 54 anni, di Palermo, è indicato per l’Asp di Cosenza; Renzo Alessi, di 64 anni, di Padova, andrà a Catanzaro; Gilberto Gentili, di 61 anni, di Pesaro, a Crotone e Isabella Mastrobuono, di 62 anni, di Roma, andrà all’Azienda ospedaliera universitaria Mater Domini di Catanzaro.

Prevista la nomina di un commissario anche all’Asp di Reggio Calabria, attualmente retta da una commissione dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose decretato dal Consiglio dei Ministri il 13 marzo scorso. Per Reggio è indicato Massimo Annicchiarico, di 61 anni, di Taranto.

La lista con i nominativi proposti dalla struttura commissariale per individuare i prossimi commissari delle aziende sanitarie e ospedaliere calabresi è stata consegnata giovedì mattina in busta sigillata al Protocollo generale della Regione Calabria, che l’ha contestualmente registrata.

Con questo atto formale prende il via il confronto istituzionale tra il Governo e la Regione, previsto dal decreto-legge 35/2019, finalizzato a individuare i commissari straordinari delle aziende sanitarie.

“L’elenco è stato depositato oggi, pertanto smentiamo i nominativi finora riportati dalla stampa. Auspichiamo, con piena apertura e con vivo spirito di collaborazione, che il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, voglia riceverci per discutere nel merito e raggiungere un’intesa istituzionale nel solo interesse dell’intera comunità calabrese”, dichiarano il commissario Saverio Cotticelli e il sub-commissario alla Sanità calabrese Thomas Schael.

Nello specifico, ai sensi delle norme vigenti, per raggiungere l’intesa è prescritto un termine perentorio di dieci giorni, decorso il quale la nomina dei commissari delle Aziende del Servizio sanitario della Calabria è effettuata con decreto del ministro della Salute, su proposta del commissario ad acta, previa delibera del Consiglio dei ministri, a cui è invitato a partecipare il presidente della giunta regionale con preavviso di almeno tre giorni.

Fiction Rai sulla strage di Duisburg, polemiche su immagine Calabria: “Inaccettabile”

L’attore Daniele Liotti assieme ad agenti della Polizia di Stato posa per i fotografi durante la presentazione della fiction Rai ‘Duisburg – Linea di sangue’ (Ansa)

Prese di posizione negative da parte dei presidenti della Giunta e del Consiglio regionali, Mario Oliverio e Nicola Irto, e della deputata di Forza Italia Jole Santelli sulla fiction “Duisburg. La linea di sangue”, andata in onda ieri sera su Rai Uno.

Oliverio ha scritto all’amministratore delegato della Rai, Fabrizio Salini, esprimendo “formale disappunto e profonda indignazione per la rappresentazione errata e distorta che é stata data della Calabria”.

“E’ grave, prima ancora che vergognoso, che il servizio pubblico possa prestarsi ad offendere la dignità di una intera regione impegnata a costruire faticosamente il proprio futuro”.

Il presidente Irto ha chiesto “più rispetto per la Calabria”, parlando di “trasmissione che ha destato gravi perplessità in seno alla comunità calabrese”.

Secondo Jole Santelli, si è trattato di “una fiction orrenda che ha cagionato enormi danni di immagine alla Calabria. Una vergogna, raddoppiata dal fatto che a proporla sia stato il servizio pubblico”.

Reazioni anche da altri politici e parlamentari calabresi, tra cui Wanda Ferro, di FdI che hanno definitivo la fiction “offensiva” e “inaccettabile” per la Calabria.

Sul caso interviene anche il Presidente della Calabria Film Commission

In merito alla vicenda della fiction Rai “Duisburg, linea di sangue” e alle esternazioni della responsabile di produzione della serie riguardo alle non meglio specificate “minacce” che avrebbero costretto la produzione a spostarsi in Puglia, interviene il Presidente della Calabria Film Commission, Giuseppe Citrigno: “In realtà, non abbiamo mai avuto contatti ufficiali con tale produzione – spiega – non sono arrivate in Fondazione richieste di sostegno o domande di partecipazione ai nostri bandi sono tre anni che la nuova squadra della Calabria Film Commission lavora per promuovere la Calabria come set cinematografico per produzioni nazionali e internazionali”.

“Non abbiamo riscontrato, in questi anni, – prosegue il presidente dell’organismo regionale  – nessun problema con le produzioni. Hanno tutte lavorato in serenità e con la collaborazione della cittadinanza a conferma l’esito della prima finestra del nuovo bando presentata proprio – e conclude – qualche giorno fa al Festival di Cannes”.

Perdono l’aereo e aggrediscono hostess e forze dell’ordine, arrestate

aeroporto lamezia terme SacalDue donne colombiane, di cui una con cittadinanza italiana, con la pretesa di partire con un volo quando l’imbarco era già chiuso sono andate in escandescenza insultando e aggredendo il personale addetto al gate, le forze dell’ordine intervenute e anche un passeggero, causando lesioni ad alcune persone e danni alle cose.

È successo ieri pomeriggio nell’Aeroporto di Lamezia Terme, dove le due donne volevano prendere ad ogni costo il volo per Treviso. All’impossibilità di potersi imbarcare si sono scagliate contro il personale.

Un poliziotto e un carabiniere sono intervenuti per cercare di calmarle mentre le due, in evidente stato di agitazione ed ebrezza alcolica, offendevano gli addetti al gate scagliando anche un computer contro una dipendente della Sacal.

Quindi si sono scagliate contro le forze dell’ordine. Alla fine le due sono state arrestate per violenza, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, lesioni personali, minacce e danneggiamento.

Lotta all’abusivismo, sequestrati tre fabbricati illegali nel Cosentino

Tre fabbricati abusivi sono stati posti sotto sequestro dai carabinieri-forestale di Montalto a San Benedetto Ullano, in provincia di Cosenza.

Il sequestro è avvenuto a seguito di un controllo sull’abusivismo edilizio effettuato dai militari, congiuntamente al responsabile dell’Ufficio tecnico comunale ed al personale della Polizia municipale del comune di San Benedetto Ullano.

In particolare il controllo è stato effettuato in una civile abitazione in località San Fili nel comune di San Benedetto dove è stata accertata la realizzazione di tre fabbricati civili con annessa tettoia, attribuiti catastalmente alla categoria “C/2” e quindi adibiti a deposito di attrezzature ma utilizzati per altro.

Tali strutture edificate nel tempo sono state realizzate su di un basamento in cemento e in assenza dei titoli abilitativi. Si è pertanto proceduto, per gli abusi riscontrati in violazione al regolamento edilizio, al sequestro penale ed al deferimento in concorso dei due comproprietari.

Alunni scuola primaria di Rende vincono il I° Premio col miglior Giornalino

E’ stato vinto dalle quinte classi A e B della scuola primaria di Sant’Agostino di Rende il primo premio della XIX edizione del Concorso nazionale per il miglior Giornalino scolastico “Carmine Scianguetta”, concorso che si è svolto a Manocalzati (Avellino), lo scorso 17 Maggio.

Il concorso è intitolato alla memoria del Direttore didattico Carmine Scianguetta, primo organizzatore dell’evento concorsuale. Sono stati assegnati premi per ciascun ordine di scuola e, per la scuola primaria, l’ambito premio è stato portato a casa dagli studenti rendesi.

Ma non nolo: i ragazzi hanno sbaragliato tutti gli altri concorrenti vincendo anche il premio per la migliore esibizione. Con una tradizionale Tarantella calabrese, una spettacolare coreografia sulle note di “Shape of you” e la canzone “Sing for the climate” gli alunni hanno entusiasmato il pubblico in sala.

A guidarli con passione e impegno le insegnanti Ornella Molinaro, referente e direttrice del progetto, Cindy Galletta, Patrizia Garasto e Assunta Furgiuele.

I piccoli giornalisti hanno partecipato con il loro giornalino dal titolo Fuoricl@sse, che realizzano già da due anni. Il giornalino, frutto di un grande impegno didattico all’interno delle classi, dà voce ai piccoli giornalisti, permettendo loro di raccontarsi e di far conoscere, anche fuori dalle “mura scolastiche”, le esperienze educativo-didattiche realizzate durante l’anno in corso.

Il giornale presenta varie sezioni e rubriche e gli alunni che, con il loro impegno sono riusciti a configurarsi come una vera e propria redazione giornalistica, trattano importanti tematiche e argomenti. Il progetto rappresenta, inoltre, per tutti loro, un’importante occasione di formazione e di arricchimento.

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