12 Ottobre 2024

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Vertice Ue a Bruxelles, Conte: “Non mi sento commissariato da Salvini”

Vertice Ue a Bruxelles, Conte: Non mi sento commissariato da SalviniVertice informale a Bruxelles tra Capi di Stato e di Governo dell’Unione europea dopo le elezioni europee di domenica al quale ha partecipato anche il premier italiano Giuseppe Conte.

Il capo del governo interviene per la prima volta dopo i risultati delle elezioni che hanno capovolto i rapporti di forza al livello governativo tra M5s e Lega: “Non vedo perché dovrei sentirmi commissariato da Salvini, ora rilanciamo l’azione dell’Esecutivo”, ha detto incalzato dai cronisti. “Su fisco e manovra il confronto non è stato ancora avviato”. In Europa, ha sottolineato, “dobbiamo far valere il peso che l’Italia merita”.

Il vicepremier Salvini oggi ha rilanciato la sua proposta per ridurre le tasse. Sul piatto per attuare la Flat tax, ha detto il leader leghista, “ci sono 30 miliardi di euro documentati al centesimo”. Più attenzione sulla disoccupazione, in particolare quella giovanile, e sulla sicurezza.

Entrambi i provvedimenti dovrebbero essere portati già al prossimo consiglio dei ministri. Intanto è polemica nei Cinquestelle per la sconfitta. Paragone: “Di Maio ha troppi incarichi. Serve un segretario ventiquattrore su 24”. La ribelle Fattori invece ne chiede le dimissioni.

Cosenza, muore un neonato di pochi giorni. Indaga la Procura

Cosenza, muore un neonato di pochi giorni. Indaga la ProcuraUn neonato di pochi giorni è morto ieri pomeriggio all’ospedale Annunziata di Cosenza per delle complicazioni dopo il parto. La Procura guidata da Mario Spagnuolo ha aperto un fascicolo contro ignoti dopo un esposto della famiglia.

Secondo le prime informazioni, il bimbo – nato con parto naturale e con un peso di quasi cinque chili -, presentava alcune tumefazioni e qualche frattura sul corpicino. Secondo quanto trapela il neonato sarebbe addirittura caduto in terra, anche se su sulla circostanza non vi sono conferme.

Da quanto appreso, la madre, che lamentava forti dolori, la scorsa settimana avrebbe chiesto un “cesario” ma l’equipe di sanitari avrebbe invece optato per il parto naturale che ha anche procurato una forte emorragia alla donna.

La Polizia giudiziaria della procura ha sequestrato tutta la documentazione clinica che servirà ad accertare eventuali negligenze da parte del personale di ostetricia e ginecologia. Disposta l’autpsia sul corpicino del bimbo.

Salvini: “C’è proposta per Flat tax per 30 miliardi. La porterò in Cdm”

Matteo Salvini durante la conferenza stampa dopo il successo alle Europee (Ansa)

“Trenta miliardi di euro, questa è la proposta documentata centesimo per centesimo che siamo pronti a portare in Consiglio dei ministri e in Parlamento studiata dagli economisti della Lega” per la “riduzione fiscale, la ‘tassa piatta’ sui redditi delle imprese e delle famiglie almeno fino a 50mila euro”, ha annunciato con un video sui social il ministro dell’Interno e leader della Lega Matteo Salvini. “La priorità è la riduzione delle tasse. Non tasseremo la casa, non tasseremo i conti correnti e non aumenteremo l’Iva”, ha affermato.

“Sicurezza e tasse: tutto il resto viene dopo”, ha detto in mattinata Salvini, indicando le sue priorità. Il leader leghista ha ricordato che il decreto sicurezza “è pronto, era pronto già scorsa settimana”. Quanto alle tasse, “al Paese – ha detto – serve uno choc fiscale. Dobbiamo abbassare le tasse, non tutto a tutti, però l’obiettivo c’è nel contratto di governo, il 15%, serve una cura Trump, una cura Orban, uno choc fiscale positivo per far ripartire il Paese”.

“Nessun ultimatum a Di Maio” dice commentando il titolo di Repubblica che dice che Salvini, dopo la vittoria alle europee ora darà “30 giorni a Di Maio”. “Noi ci faremo trovare pronti”, ha risposto poi il leader del Carroccio alla domanda se la Lega, dopo i risultati elettorali, si prepari a governare Roma. “Io da ministro per i romani – ha aggiunto – sto cercando di fare di tutto, mandando poliziotti, telecamere, facendo direttive. Poi il giudizio sul sindaco lo danno gli elettori quando votano”.

“Spero che non ci sia nessuno in Europa che mandi ‘letterine'”, ha aggiunto Salvini a proposito della lettera che la Ue sta per inviare all’Italia per il debito. “Adesso vediamo se arriva la letterina – ha detto ancora Salvini – e ci multano per i debiti del passato chiedendoci 3 miliardi”.

“Vi pare – sottolinea – che in un momento storico in cui c’è una disoccupazione giovanile del 50% in alcune regioni italiane, in cui dobbiamo assumere in fretta medici e infermieri, da Bruxelles qualcuno in nome di regole del passato ci chieda 3 miliardi di multa e a settembre 20 miliardi di aumento di tasse? Ogni mia energia sarà usata per cambiare queste regole vecchie e superate. Il voto di domenica è stato una sfiducia nei confronti dell’Europa fondata sui tagli. Ora, se vogliono, i leader si mettono al tavolo e mettono al centro il lavoro, il tasso di disoccupazione, l’economia reale rispetto allo spread e alla finanza”.

“Avrò uno scambio di vedute con il governo italiano su misure aggiuntive che potrebbero essere richieste per essere in linea con le regole” ma “non prediligo le sanzioni”, ha fatto sapere il commissario europeo agli Affari economici e monetari, Pierre Moscovici, durante una discorso pronunciato vicino Lisbona e riportato dall’agenzia Bloomberg. “E’ abbastanza probabile che avremo uno scambio di lettere”, ha detto Moscovici.

L’attuale Commissione europea starà al suo posto fino a novembre. Il nuovo parlamento, una volta insediato, sarà chiamato ad eleggere il nuovo governo europeo.

Europee, resa dei conti nel M5s. Di Maio accerchiato: “Troppo potere, serve discontinuità”

Europee, è resa dei conti nel M5s. Paragone all'attacco: Non può fare tutto luiC’è aria da resa dei conti nel Movimento 5 stelle dopo la cocente sconfitta alle elezioni europee di domenica, il cui esito è stato un dimezzamento dei voti rispetto alla Lega e alle politiche 2018. La base scalpita con la dirigenza, Di Maio in testa, presa d’assalto. C’è chi come il senatore Paragone chiede discontinuità ma anche chi vorrebbe le dimissioni del leader pentastellato.

“La generosità di Luigi Di Maio di mettere insieme 3-4 incarichi, per me, in qualche modo, deve essere rivista”, ha detto al Fatto il senatore M5s Gianluigi Paragone riferendosi ai due dicasteri di cui Di Maio è ministro, e di capo politico del M5s. “E’ fuor di dubbio che c’è bisogno di una discontinuità. M5s – prosegue Paragone – per ripartire ha bisogno di una leadership politica non dico h24 ma non siamo lontani”.

“Quando c’è una sconfitta gli errori si distribuiscono, le responsabilità si assumono, i cambiamenti si mettono in conto. La responsabilità in capo ad un solo uomo è deleteria per il MoVimento, ed è un concetto da prima repubblica. Usato e abusato da Renzi & Co. Il modello culturale di riferimento di M5S è la partecipazione. Grillo e Gian Roberto Casaleggio ci hanno insegnato a stare nel mezzo, ad ascoltare la forza dal basso delle scelte e delle idee di portavoce e attivisti”. Lo scrive su Facebook l’esponente del M5S Roberta Lombardi.

“Il voto è stato un grande disastro di cui si deve assumere tutta la responsabilità Luigi Di Maio, visto che si è blindato con un regolamento che gli dà tutti i poteri”, attacca Elena Fattori, senatrice ribelle del M5S, in un’intervista al Corriere della Sera in cui annuncia: “In assemblea chiederò le sue dimissioni dai due ministeri. Non può fare tutto e male”. Quanto a un passo indietro da leader del Movimento, “se qualcuno lo chiedesse, dovrebbe rimettere il mandato in mano agli iscritti. Con una disfatta del genere non si può far finta di niente”. “Gli errori sono stati tanti, a cominciare dal fatto che si è dato troppo spazio a Salvini”, e il cambio di rotta è stato “tardivo e poco convincente. La nostra aggressività è stata insensata, visto che abbiamo lasciato fare qualunque cosa a Salvini”, dice Fattori, che contesta l’autorità dei quattro leader che hanno detto a Di Maio di restare.

“A breve abbiamo un’assemblea parlamentare e ne discuteremo” in quella sede, dice invece il sottosegretario Stefano Buffagni interpellato dai cronisti sul ruolo di Luigi Di Maio nel foyer del Consiglio regionale della Lombardia. “Il gruppo parlamentare è una parte del Movimento – ha aggiunto Buffagni -. Il Movimento è molto più ampio e questo è importante da ricordare. Dopodiché vedremo”. A chi gli fa notare che rispetto alle ultime elezioni il M5S ha di fatto dimezzato i consensi, il sottosegretario ha risposto che “al 32% lo aveva portato lui”. “Il problema – ha proseguito- non è Di Maio, ma è tutta la situazione: i cittadini hanno dato un messaggio ed è giusto dare risposta ai cittadini”. Buffagni che ha la delega agli Affari Regionali, ha spiegato di essere al Pirellone perché “ogni tanto ci sono temi regionali da affrontare”, senza specificare altro.

“La velocità della politica è incredibile, ruota vorticosamente. A volte va bene, a volte, come in questo caso, va male. L’esito delle elezioni europee ci dice che 4 milioni e mezzo di persone ci hanno sostenuto in Europa mentre una parte consistente di elettorato, sfiduciato, ha preferito non esprimersi. E’ nostro dovere, a questo punto, fermarci, analizzare, comprendere gli errori e metterci in moto per rimediarli. Ciò che è certo è che l’esame di coscienza devono farlo tutti e a tutti i livelli. Nessuno, oggi, può esimersi da questo percorso o ergersi a censore perché la storia del MoVimento 5 Stelle ci insegna che si vince tutti insieme e si perde tutti insieme”. E’ quanto dichiara il presidente della Commissione per le Politiche dell’Ue Sergio Battelli, del M5S. “Ben vengano, allora, le critiche costruttive – prosegue Battelli – ma privare Luigi Di Maio del nostro sostegno significa commettere un grave errore di valutazione politica e rinnegare le nostre origini. Il segnale è chiaro: servono più dialogo e umiltà da parte di tutti”.

Elezioni in Calabria, Vibo al Centrodestra. 4 comuni al ballottaggio

elezioni comunaliSono quattro Comuni calabresi con popolazione superiore a 15 mila abitanti che il prossimo 9 giugno andranno al ballottaggio. Nell’unico capoluogo di provincia al voto, Vibo Valentia, ha vinto in prima battuta Maria Limardo, centrodestra, con una percentuale che sfiora il 60 percento.

Lega in campo a Corigliano-Rossano al fianco dell’ex consigliere regionale Giuseppe Graziano che sfiderà Flavio Stasi per la carica di primo cittadino nel neonato ente chiamato per la prima volta ad eleggere i propri organi amministrativi dopo la fusione sancita nel 2017 da un referendum popolare.

Stasi, a capo di un cartello di liste civiche, ha ottenuto il 40,77% mentre Graziano, sostenuto da 13 liste tra le quali, oltre la Lega di Salvini, c’è anche Fdi, ha ottenuto il 31,14%.

Anche a Gioia Tauro, pur non essendo schierata ufficialmente, una delle liste a sostegno di uno dei candidati al ballottaggio, Raffaele D’Agostino, richiama nel simbolo e nel nome la Lega – “Gioia Tauro ci Lega” – avendo al proprio interno alcuni esponenti locali del partito di Salvini. D’Agostino, che ha ottenuto il 24,53% dei voti, sfiderà Aldo Alessio, già sindaco della città, che ha ricevuto il 44,71% dei consensi.

Ballottaggio anche a Montalto Uffugo, tra Pietro Caracciolo (49,17) e Ugo Gravina (31,18). In tutti e tre i comuni non erano presenti candidati del Movimento 5 Stelle.

Doppio turno anche a Rende dove il prossimo 9 giugno si sfideranno il sindaco uscente di centrodestra Marcello Manna (31,46) e Sandro Principe (26,48), già sottosegretario e deputato, ex consigliere regionale Pd ed ex sindaco di Rende. A Rende il candidato cinquestelle, Domenico Miceli, è arrivato quinto.

Elezioni europee, ecco gli italiani eletti a Strasburgo [NOMI E PREFERENZE]

Elezioni europee, ecco tutti gli eletti italiani a Strasburgo [NOMI E PREFERENZE]Sono 76 gli europarlamentari che l’Italia ha eletto nell’ultima tornata elettorale di domenica. 73 + 3, questi ultimi subentrano in caso di uscita dal Regno unito dall’Unione europea.

La Lega di Matteo Salvini, arrivata prima con il 33.3% (oltre 9,1 milioni di voti) ha fatto il pieno con 29 seggi; al PD, con il 22,7 e 6 milioni di voti vanno 19 scranni; al M5s con 4,5 milioni di voti pari al 17.6% sono assegnati 14 seggi; Forza Italia con l’8,8 percento (2,3 milioni di voti), si aggiudica 7 seggi; mentre Fratelli d’Italia ottiene 6 poltrone con una percentuale del 6,4% dato da 1,7 milioni di preferenze. Infine un seggio spetta al Sudtiroler Volkspartei (Svp).

Nel dettaglio sono stati eletti tutti i capilista candidati in tutte le circoscrizioni di Lega (Matteo Salvini), Fratelli d’Italia (Giorgia Meloni) e Forza Italia (Silvio Berlusconi, tranne al Centro). Costoro con ogni probabilità si dimetteranno per far posto ai primi dei non eletti. Il PD ha eletto i suoi cinque capolista, stessa cosa il M5s. Dato che sono candidati “unici” e vincenti, a meno di altre scelte, manterranno lo scranno a Strasburgo.

Circoscrizione Nord-Ovest

Lega: 9 seggi

SALVINI MATTEO 696.027 voti (eletto anche in altre circoscrizioni)
CIOCCA ANGELO DETTO COCCIA 89.767
SARDONE SILVIA SERAFINA  44.971
TOVAGLIERI ISABELLA 32.395
LANCINI DANILO OSCAR 21.957
GANCIA GIANNA IN CALDEROLI 19.194
ZAMBELLI STEFANIA 18.803
PANZA ALESSANDRO 18.207
ZANNI MARCO 18.019
CAMPOMENOSI MARCO 17.788 (primo dei non eletti)

Partito Democratico: 5 seggi

PISAPIA GIULIANO 269.657 voti
TINAGLI IRENE 106.710
MAJORINO PIERFRANCESCO 93.538
TOIA PATRIZIA FERMA FRANCESCA 79.795
BENIFEI BRANDO  51.730

Movimento 5 Stelle: 2 seggi

SEVI ELEONORA 17.067
BEGHIN TIZIANA 15.039

Forza Italia: 2 seggi

BERLUSCONI SILVIO 187.601 (eletto anche in altre circoscrizioni)
SALINI MASSIMILIANO 37.231
COMI LARA 32.365 (prima dei non eletti)

Fratelli d’Italia:

MELONI GIORGIA 92.857 (eletta anche in altre circoscrizioni)
FIDANZA CARLO 10.919
FIOCCHI PIETRO 9.339 (primo dei non eletti)

Circoscrizione Nord-Est

Lega: 7 seggi

SALVINI MATTEO 551.315 voti (eletto anche in altre circoscrizioni)
BIZZOTTO MARA 94.812
DA RE GIANANTONIO 43.418
BORCHIA PAOLO 37.406
BASSO ALESSANDRA 25.377
LIZZI ELENA 25.295
DREOSTO MARCO 23.179
CONTE ROSANNA 19.424 (prima dei non eletti)

Partito Democratico: 4 seggi

CALENDA CARLO 276.413 voti
GUALMINI ELISABETTA 77.577
DE CASTRO PAOLO 52.254
MORETTI ALESSANDRA 51.234

Movimento 5 Stelle: 2 seggi

ZULLO MARCO 16.046 voti
PIGNEDOLI SABRINA 13.768

Forza Italia: 1 seggio

BERLUSCONI SILVIO 187.601 voti (eletto anche in altre circoscrizioni – * seggio “congelato” dal Viminale)
PIVETTI IRENE 9.115 (prima dei non eletti)

Fratelli d’Italia: 1 seggio

MELONI GIORGIA 74.976 voti (eletta anche in altre circoscrizioni)
BERLATO SERGIO ANTONIO 19.459 (primo dei non eletti)

SVP: 1 seggio

DORFMANN HERBERT 100.441 voti

Circoscrizione Centro

Lega: 6 seggi

SALVINI MATTEO 517.966 voti (eletto anche in altre circoscrizioni)
CECCARDI SUSANNA 48.294
RINALDI ANTONIO MARIA 48.178
BONFRISCO ANNA DETTA CINZIA 39.336
BALDASSARRE SIMONA RENATA 35.380
REGIMENTI LUISA 34.962
ADINOLFI MATTEO 32.606 (primo dei non eletti)

Partito Democratico: 4 seggi

BONAFE‘ SIMONA 169.408 voti
BARTOLO PIETRO 140.000
SASSOLI DAVID MARIA 128.533
SMERIGLIO MASSIMILIANO 73.059

Movimento 5 Stelle: 2 seggi

CASTALDO FABIO MASSIMO 43.601 voti
RONDINELLI DANIELA 41.200

Forza Italia: 2 seggi

TAJANI ANTONIO 69.009 voti
DE MEO SALVATORE 22.813

Fratelli d’Italia: 1 seggio

MELONI GIORGIA 130.143 voti (eletta anche in altre circoscrizioni)
PROCACCINI NICOLA 45.329 (primo dei non eletti)

Circoscrizione Sud

Movimento 5 Stelle: 6 seggi

GEMMA CHIARA MARIA 86.417 voti
FERRARA LAURA 78.265
PEDICINI PIERNICOLA 58.901
D’AMATO ROSA 38.621
ADINOLFI ISABELLA DETTA ISA 37.838
FURORE MARIO 32.046

Lega: 5 seggi

SALVINI MATTEO 357.444 voti
CASANOVA MASSIMO 65.262
CAROPPO ANDREA 50.671
VUOLO LUCIA 41.715
GRANT VALENTINO 36.803
SOFO VINCENZO 32.087 (primo dei non eletti)

Partito Democratico: 4 seggi

ROBERTI FRANCO 149.553 voti
FERRANDINO GIUSEPPE DETTO GIOSI 83.321
COZZOLINO ANDREA 81.328
PICIERNO GIUSEPPINA DETTA PINA 79.248

Forza Italia: 2 seggi

BERLUSCONI SILVIO 187.856 voti (eletto anche in altre circoscrizioni)
PATRICIELLO ALDO 83.532
MARTUSCIELLO FULVIO 47.535 (primo dei non eletti)

Fratelli d’Italia: 1 seggio

MELONI GIORGIA 128.616 (eletta anche in altre circoscrizioni)
FITTO RAFFAELE 87.774 (primo dei non eletti)

Circoscrizione Isole

Movimento 5 Stelle: 2 seggi

GIARRUSSO DINO 117.211
CORRAO IGNAZIO 115.820

Lega: 2 seggi

SALVINI MATTEO 241.632 voti (eletto anche in altre circoscrizioni)
TARDINO ANNALISA 32.884
DONATO FRANCESCA 28.224  (prima dei non eletti)

Partito Democratico: 2 seggi

BARTOLO PIETRO 135.907 voti
CHINNICI CATERINA 113.248

Forza Italia: 1 seggio

BERLUSCONI SILVIO 90.770 voti (eletto anche in altre circoscrizioni)
MILAZZO GIUSEPPE 74.750 (primo dei non eletti)

Fratelli d’Italia: 1 seggio

MELONI GIORGIA 63.564 voti (eletta anche in altre circoscrizioni)
STANCANELLI RAFFAELE 30.321 (primo dei non eletti)

Elezioni, in Piemonte vince Cirio. 15 capoluoghi al ballottaggio, il M5s solo in uno

Il nuovo governatore del Piemonte Alberto Cirio
Il nuovo governatore del Piemonte Alberto Cirio (Ansa)

Il M5s perde Livorno che va al ballottaggio, la Sinistra si conferma a Firenze, Bari e Bergamo mentre il centrodestra riesce a tenere la poltrona del sindaco di Perugia e Vibo e la Lega va al ballottaggio a Potenza.

E ancora, il centrosinistra perde le regionali in PIEMONTE: il governatore dem uscente Sergio Chiamparino deve lasciare la poltrona al candidato del centrodestra Alberto Cirio. Questi i risultati più eclatanti della tornata amministrativa che si è appena conclusa. Tra le curiosità, NUSCO, piccolo comune dell’Irpina, dove è stato rieletto sindaco il 91enne Ciriaco De Mita per un secondo mandato consecutivo.

In tutto sono 15 i capoluoghi di provincia che vanno al ballottaggio il prossimo 9 giugno. Di questi quindici, solo in uno, a Campobasso, andrà il M5s. Negli altri è sfida tra centrodestra e centrosinistra.

A LIVORNO, fino ad oggi governata dal sindaco M5S Filippo Nogarin che non si è ricandidato, è ballottaggio tra il candidato del centrosinistra Luca Salvetti (34.2%) e quello del centrodestra, Andrea Romiti (26.6). Molto distante la candidata M5S Stella Sorgente, ferma al 16,39.

Anche AVELLINO, governata da una giunta M5S caduta pochi mesi dopo l’insediamento, sembra andare ad un ballottaggio che esclude il candidato pantastellato. Il sindaco uscente di FIRENZE, Dario Nardella (Pd) conferma lo scranno al primo turno e riesce a fermare l’avanzata della Lega bloccando Ubaldo Bocci; molto indietro l’M5S con Roberto De Blasi.

Anche a BARI il sindaco Dem uscente Antonio Decaro si conferma vittorioso con il 66,27%, staccando nettamente (23,63) lo sfidante Pasquale Di Rella (Forza Italia) e lasciando le briciole (8,6%) ad Elisabetta Pani (M5S).

Stesso copione a BERGAMO dove il sindaco uscente Giorgio Gori (Pd), sostenuto dal centrosinistra, con il 55,33% riesce a mantenere la poltrona insidiatagli da un concorrente temibile, l’ex presidente del Copasir Giacomo Stucchi, candidato dal centrodestra che si è fermato al 39,32 percento.

A PERUGIA il sindaco uscente Andrea Romizi (Forza Italia), con il 59,80 percento batte senza difficoltà il giornalista Giuliano Giubilei (26,59%), sceso in campo per il centrosinistra e Francesca Tizi per i Cinque Stelle, arrivata al 6,8 percento

A POTENZA è ballottaggio tra la Lega con Mario Guarente (44,73%) e il candidato di “Basilicata possibile” Valerio Tramutoli (27,41).

A CAMPOBASSO vanno al ballottaggio il candidato del centrodestra Maria Domenica D’Alessandro (48,6%) e quello del M5s Roberto Gravina che ottiene il 29,41%. Al terzo posto il candidato del PD Antonio Battista (25,85). Secondo dati ancora parziali sarebbe l’unica città in cui il movimento andrebbe al doppio turno.

Tra gli altri capoluoghi di provincia, spicca MODENA, dove il sindaco uscente di centrosinistra Gian Carlo Muzzarelli riesce a confermare la poltrona (53,42%), staccando il candidato del centrodestra Stefano Prampolini fermo al 31,7 percento.

A REGGIO EMILIA è ballottaggio tra il sindaco uscente Luca Vecchi che non riesce per un soffio a fare bis al primo turno (49,13%), e il candidato del centrodestra Roberto Salati (28,22).

Centrodestra in testa a FERRARA dove il centrodestra con Alan Fabbri, (48,44%) va al ballottaggio con il candidato del centrosinistra Aldo Modonesi (31,75). Stessa situazione a FORLI’ che va al ballottaggio con Gian Luca Zattini, del centrodestra (45,80) e sfida il candidato della sinistra Giorgio Calderoni arrivato al 37,21%.

A PESCARA vince al primo turno con il 51,33% il candidato di centrodestra, Carlo Masci, strappando la città alla candidata del centrosinistra Marinella Sclocco, arrivata al 22,87%.

Anche a PAVIA, commissariata e il cui ultimo sindaco era stato di centrosinistra, ha vinto al primo turno il centrodestra con il candidato Mario Fabrizio Fracassi. Ilaria Cristiani, del Pd, ha racimolato il 30,93%.

A LECCE il sindaco uscente del Pd Carlo Maria Salvemini è stato rieletto al primo turno con il 50,87%. Non ce l’ha fatta Saverio Congedo che si era presentato con ben 13 liste di centrodestra. Il suo risultato si ferma al 33,10%.

A VIBO VALENTIA ha vinto al primo turno la candidata del centrodestra Maria Limardo con il 59,54%. Al secondo posto il candidato del Pd Stefano Luciano che poco oltre il 28 percento.

A SAN LUCA, nella Locride, Comune commissariato dal 2013 dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose, non ce l’ha fatta a diventare sindaco il massmediologo Klaus Davi: primo cittadino è stato eletto Bruno Bartolo, con il 90,51% dei voti.

A RIACE tripla sconfitta per l’ex sindaco Domenico Lucano che dopo aver visto la Lega trionfare alle Europee con il 31% non ce l’ha fatta ad entrare in Consiglio comunale. La lista della “sua” candidata a sindaco Spanò, dove Lucano era candidato al consiglio, è arrivata terza. Ma la beffa per l’ex primo cittadino è arrivata quando si è saputo che è stato eletto con il con il 41,8 percento Antonio Trifoli, candidato considerato vicino alla Lega.

Lamezia, anziana donna investita e uccisa

Lamezia, anziana donna investita e uccisa
Repertorio

Una donna di 76 anni, Concetta Dinaro, è morta, martedì mattina, a Lamezia Terme, investita da un’autovettura in via Indipendenza. Secondo i primi riscontri della polizia locale, la donna stava attraversando la strada per gettare la spazzatura nei cassonetti posizionati davanti casa quando, per cause in corso di accertamento, è stata investita da una Renault Clio.

L’anziana è stata subito soccorsa da un’ambulanza del 118 e trasportata in ospedale dove, però, è morta poco dopo a causa delle gravi ferite riportate. Sono in corso i rilievi tecnici della Polizia locale per stabilire la dinamica dell’incidente.

Blitz antimafia tra Milano e Crotone, svolta su due omicidi: 5 arresti NOMI

Blitz antimafia tra Milano e Crotone, svolta su due omicidi: arrestiLe Direzioni distrettuali antimafia di Milano e Catanzaro, con inchieste svolte in sinergia e coordinamento, hanno fatto luce su due omicidi di ‘ndrangheta compiuti in Calabria e Lombardia. Cinque le persone arrestate dai carabinieri del Ros con l’accusa di omicidio aggravato dalle modalità mafiose.

In particolare, le indagini – che hanno fatto seguito all’operazione Stige condotta nel gennaio 2018 che ha disarticolato la “locale” di ‘ndrangheta di Cirò – hanno permesso, secondo gli inquirenti, di risalire a mandanti ed autori degli omicidi di Vincenzo Pirillo, ucciso il 5 agosto 2007 a Cirò Marina (Crotone) e di Cataldo Aloisio, assassinato il 27 settembre 2008 a Legnano (Milano).

Le indagini dei carabinieri del Ros di Milano e Catanzaro, con la collaborazione della Dia di Milano e dei carabinieri di Crotone, hanno permesso di accertare che i delitti sono maturati in seno al sodalizio cirotano e sono stati decisi dai vertici della locale di Cirò Marina, indicati in Silvio Farao e Cataldo Marincola, per il mantenimento degli equilibri interni all’organizzazione.

L’inchiesta è stata coordinata dalle procure di Milano (procuratore della Repubblica  Francesco Greco, dall’aggiunto Alessandra Dolci e dai sostituti Alessandra Cerreti e Cecilia Vassena) e Catanzaro (procuratore Nicola Gratteri, aggiunto. Vincenzo Luberto e dai pm Paolo Sirleo e  Domenico Guarascio).

L’inchiesta
Secondo l’accusa, l’esecuzione dell’omicidio in territorio lombardo affidata al capo della locale di Legnano Lonate Pozzolo, Vincenzo Rispoli, conferma che le due locali di ‘ndrangheta operanti, rispettivamente, sul territorio di Cirò Marina e Legnano, siano strettamente collegate ed operino in stretta sinergia, come già accertato da sentenze definitive.

Dalle ordinanze dei gip di Milano e Catanzaro emerge, in particolare, che l’eliminazione di Vincenzo Pirillo – per un periodo reggente della cosca – sarebbe stata stabilita da Cataldo Marincola e Giuseppe Spagnolo (ed eseguita da quest’ultimo) per punirne l’impropria gestione delle casse del clan, avendo lo stesso Pirillo anteposto i propri interessi al mantenimento delle famiglie dei detenuti.

L’omicidio di Cataldo Aloisio – nipote di Pirillo – sarebbe stato conseguentemente deliberato da Silvio Farao e Cataldo Marincola ed eseguito da Vincenzo Rispoli e Vincenzo Farao per il timore di una sua vendetta, che avrebbe inevitabilmente destabilizzato gli equilibri dell’associazione mafiosa.

Maria Limardo, del centrodestra, vince a Vibo Valentia con il 60%

Maria Limardo, del centrodestra, vince a Vibo Valentia con il 60%
Il nuovo sindaco di Vibo Vaentia Maria Limardo

E’ Maria Limardo, del centrodestra, il nuovo sindaco di Vibo Valentia che ha ottenuto un successo straordinario attestandosi su circa il 60% (59,50) dei consensi.

La Limardo prevale sul candidato sindaco del centrosinistra Stefano Luciano che ha ottenuto il 28,22 percento. Scarso il risutato del M5s che con Domenico Santoro candidato va poco oltre il 10%.

In questa tornata amministrativa, Vibo Valentia è stato l’unico capoluogo di provincia calabrese a rinnovare sindaco e consiglio comunale dopo le dimissioni dell’ex primo cittadino Elio Costa.

Comunali, verso il ballottaggio a Rende, Corigliano-Rossano e Gioia Tauro

elezioni comunali in calabriaSi profila il turno di ballottaggio in quasi tutti i comuni calabresi con popolazione superiore ai 15 mila abitanti dove si è votato domenica per il rinnovo del sindaco e del Consiglio comunale. Si tratta di Corigliano-Rossano, il più popoloso, chiamato per la prima volta ad eleggere i propri organi amministrativi dopo la fusione dei centri originari sancita nell’ottobre del 2017 con un referendum popolare.

Al doppio turno si sfideranno Fulvio Stasi, a capo di un cartello di liste civiche, che veleggia, quando sono stati scrutinati più della metà dei voti, intorno al 41% e l’ex consigliere regionale del centrodestra Giuseppe Graziano, che è al 31%.

Certo il ballottaggio a Rende, dove la sfida sarà tra il sindaco uscente Marcello Manna, intorno al 32%, e l’ex sindaco, ex sottosegretario, e già consigliere regionale, Sandro Principe (26%). Situazione simile a Gioia Tauro, dove l’ex sindaco Aldo Alessio si attesta sul 45% dei suffragi seguito da Raffaele D’Agostino al 24%.

Potrebbe essere eletto al primo turno, invece, il nuovo sindaco di Montalto Uffugo, dove, quando sono state scrutinate più di 8 mila schede su 12 mila, è in testa Pietro Caracciolo con il 51,39%, seguito da Ugo Gravina, che è al 34,59.

Comunali, a San Luca eletto il sindaco dopo 11 anni

Bruno Bartolo è il nuovo sindaco di San Luca, il centro dell’Aspromonte calabrese tornato al voto dopo sei anni dall’ultimo tentativo di eleggere un’Amministrazione, andato a vuoto per mancanza di quorum, e 11 anni dopo l’elezione di un altro sindaco.

Bartolo ha ottenuto 1.263 voti contro i 137 di Klaus Davi, il massmediologo che ha lavorato alacremente per riportare le elezioni nel piccolo centro della provincia di Reggio Calabria. Lo spoglio è appena terminato con il dato evidente di Bartolo che ha ottenuto il 90 per cento dei consensi.

In Consiglio comunale Klaus Davi dovrebbe essere affiancato da Carlo Tansi (ex dirigente della Protezione civile della Calabria), Alessia Bausone (dirigente del Pd Calabria) e Giuseppe Antonio Rocco Silvaggio, un criminologo forense.

Riace Rinasce con un sindaco leghista. Choc per Lucano, per lui doppia umiliazione

Comunali, Lucano umiliato a Riace. Come sindaco eletto un leghista
L’ex sindaco di Riace Domenico Lucano in una foto di qualche mese addietro

Clamoroso a Riace. Dopo il voto choc delle Europee che ha sancito la Lega di Matteo Salvini primo partito con quasi il 31%, nel centro guidato fino allo scorso ottobre da Domenico Lucano, si registra per lui una doppia sconfitta anche alle comunali perché come sindaco è stato eletto Antonio Trifoli, candidato della lista “Riace Rinasce”, considerato vicino alla Lega.

Trifoli ha sconfitto Maurizio Cimino, di “Riacepuntozero”, e Maria Caterina Spanò, candidato sindaco per la lista “Il Cielo Sopra Riace”, nella quale era candidato come consigliere comunale lo stesso Lucano (rimasto pure fuori), che è stato sindaco di Riace negli ultimi tre mandati prima dell’inchiesta della Procura di Locri culminata con il suo arresto per presunti reati legati alla gestione dei migranti.

La doppia tornata elettorale, tra europee e amministrative, si è rivelata dunque una disfatta per Lucano. Il suo successore alla guida del Comune riacese, Trifoli, è considerato dagli addetti ai lavori un simpatizzante della Lega, e nella sua lista era presente anche un dirigente cittadino dei salviniani, Claudio Falchi.

Si chiude dunque la “parabola” del paese dell’accoglienza, conosciuto in tutto il mondo per un modello che è stato clamorosamente bocciato dai riacesi che hanno voltato le spalle a Lucano, che pure aveva a favore quasi tutta la stampa italiana ed estera, ospite in programmi di punta della Rai e icona per i grandi giornali.

All’indomani del suo arresto, per Lucano ci fu una grande mobilitazione: a Riace giunse qualche migliaio di persone per manifestare solidarietà all’allora sindaco nonché contro i magistrati locresi. Non mancarono slogan contro lo stesso Salvini bollato dai “girotondini” della Sinistra, fascista, razzista e nazista. Ma non ha pagato questa forte avversione al ministro dell’Interno.

Il vicepremier, che in Italia ha ottenuto un risultato storico, non vince solo nel paese di Lucano ma si è affermato anche nei paesi dove sorge la tendopoli di San Ferdinando  (la Lega a Rosarno è il primo partito con il 35,33%), stravincendo anche a Lampedusa, insieme a Riace, altro centro simbolo dell’accoglienza dei migranti clandestini.

Il leader leghista dopo avere appreso della notizia della vittoria a Riace e Lampedusa ha detto che la questione dei migranti sarà per il Carroccio il primo punto da portare all’europarlamento e a Bruxelles. Domenico Lucano è anche rimasto fuori dal consiglio comunale.

Voto di scambio, confermata assoluzione per ex sindaco di Isola, Girasole

L’ex sindaco di Isola Capo Rizzuto Carolina Girasole (Ansa)

La Corte d’Appello di Catanzaro ha confermato l’assoluzione di Carolina Girasole, ex sindaco di Isola Capo Rizzuto, che era accusata di voto di scambio politico mafioso: più precisamente di aver agevolato la cosca Arena in cambio di voti per farsi eleggere alla guida del Comune di Isola Rizzuto.

Accuse scaturite dall’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro che nel 2013 sfociò nell’operazione denominata ‘Insula’ con la quale furono arrestate tredici persone, tra le quali anche Carolina Girasole e il marito Francesco Pugliese.

Arresti che suscitarono un notevole clamore dal momento che Girasole, esponente del Pd, era nota per il suo impegno contro le cosche mafiose della zona. LEGGI REPORTAGE su “El Pais”.

Nel settembre 2015 il Tribunale di Crotone aveva assolto, perché il fatto non sussiste, sia Girasole che il marito dall’accusa di abuso d’ufficio e voto di scambio.

Sentenza ora confermata dai giudici dell’appello anche nella parte in cui vengono assolti gli altri imputati che rispondevano con l’ex sindaco dei reati di turbativa d’asta e abuso d’ufficio aggravati dalle modalità mafiose: l’ex assessore alle politiche agricole Domenico Battigaglia e il dirigente comunale Antonio Calabretta, oltre a Franco Pugliese, Pasquale Arena, Massimo Arena, Paolo Lentini, Antonio De Meco e Antonio Guarino.

La corte d’appello ha confermato anche l’assoluzione dall’accusa di associazione mafiosa sulla quale ruotava l’intera inchiesta, accusa che veniva contestata al boss Nicola Arena, ai figli Massimo Arena (nel frattempo deceduto), Pasquale Arena e a Franco Ponissa.

Salvini sente Conte e giura lealtà al governo: “Priorità riduzione delle tasse”

(Ansa/Ap)

“Ho sentito il presidente del Consiglio. Ribadisco che la lealtà della Lega al contratto e al governo non è mai stata in discussione”. Lo ha detto in una conferenza stampa nella sede del partito in via Bellerio, a Milano, il leader della Lega Matteo Salvini, uscito vincitore di questa tornata elettorale per le Europee: 34,3 percento dei consensi.

“Sono convinto ha aggiunto il vicepremier e ministro dell’Interno – che il nuovo Parlamento europeo e la Commissione europea saranno amici dell’Italia. E’ cambiata la geografia in Europa”, ha detto riferendosi ai successi dei “sovranisti” in molti paesi Ue, come Francia, Ungheria, Polonia, Regno Unito e tanti altri.

“E’ in arrivo una lettera della Commissione europea sull’economia del nostro Paese e, – spiega Salvini -, penso che gli italiani diano mandato a me e al governo di ridiscutere in maniera pacata parametri vecchi e superati. Non mi interessa il riequilibrio dei poteri interni” al governo ma “ho il mandato” per lavorare in Europa per migliorare la situazione dei lavoratori italiani”, ha proseguito.

C’è “il tema delle regole e di vincoli fiscali, una riduzione della pressione fiscale è un dovere, è prevista nel contratto di governo”, lavoro per una manovra che abbia “uno choc fiscale positivo”, ha ancora affermato il leader leghista che mette la riduzione della tasse al primo punto delle sue priorità dopo le europee.

Il successo elettorale della Lega è “la dimostrazione che gli italiani sono un popolo di gente per bene, innocente fino a prova contraria. Processi sulla pubblica piazza non appassionano”, ha affermato Salvini.

“Si va avanti, questo gli italiani ci chiedono, abbiamo già il cronoprogramma”, ha sottolineato il numero uno del Carroccio, citando “l’autonomia, che ha un testo base pronto e che è un tema che unisce” e le “grandi opere”. “Questo voto italiano e francese permetterà all’Europa di investire ancora più soldi sui grandi opere, come la Tav e altre infrastrutture stradali, portuali e aeroportuali. E’ un mandato chiaro: andate e fate”.

“Tria ha ragione ad essere prudente ma i prossimi mesi saranno i mesi di coraggio e crescita. Io sono pronto”, ha detto ancora il segretario della Lega spiegando che oggi pomeriggio sentirà il vicepremier Luigi di Maio “sul fisco prima di tutto e sulla manovra economica da scrivere con le categorie produttive”. “La golden share non ce l’ha in mano nessuno. Rappresentiamo più del 50% degli italiani” con Lega e M5S, ha detto Salvini, esprimendo la chiara volontà a proseguire nell’attuazione del contratto di governo con i Cinquestelle.

Europee, clamoroso: la Lega è prima anche a Riace e Lampedusa

L’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano (Ansa)

A Riace e Lampedusa, i due comuni simbolo della questione migranti e al centro delle polemiche negli ultimi mesi, la Lega vince ed è il primo partito.

Nell’isola di Lampedusa e Linosa, al centro del fenomeno migratorio, il partito di Matteo Salvini ottiene il 45,85%, più del doppio del Pd che tra i candidati a Strasburgo lancia Pietro Bartolo, il medico dei migranti. Il M5s si ferma a quota 16,83%, Forza Italia all’8,23%. Gli altri sono sotto la soglia di sbarramento.

La Lega ottiene un clamoroso 30,75% di preferenze a Riace, il comune del reggino guidato fino a pochi mesi fa da Domenico Lucano e noto in tutto il mondo per il modello di accoglienza ed integrazione dei migranti che vi si praticava.

Dopo la Lega si piazza il Movimento 5 Stelle con il 27,43 e il Pd con il 17,39%. Lucano,  sottoposto al divieto di dimora nell’ambito dell’inchiesta su presunte irregolarità nella gestione dei migranti, è candidato al consiglio comunale.

Salvini: “Quella sui migranti sarà la prima battaglia in Europa”

“A Riace e Lampedusa la Lega è primo partito. Evidentemente la richiesta di una migrazione regolare, qualificata, positiva è volontà degli italiani, non solo un capriccio di Salvini”: lo ha detto il segretario della Lega Matteo Salvini in conferenza stampa nella sede del partito in via Bellerio aggiungendo che “la prima battaglia in Europa che andremo a condurre e vincere” è questa. Sono, ha aggiunto, “i due comuni che la sinistra ha scelto come simbolo”.

Il vicepremier e ministro dell’Interno risulta il più votato in assoluto a livello nazionale superando, in tutte le circoscrizioni, i 2,2 milioni di voti personali. Nell’Umbria, roccaforte “rossa”, il Carroccio sfonda e diventa anche lì il primo partito: dal 2,5 al 38%.

La Lega sfonda anche in Calabria: 22.6%. Il M5s primo al 26.7 ma crolla

La Lega sfonda anche in Calabria: 22,79%. Il M5s primo al 26, ma crollaExploit della Lega anche anche in Calabria in occasione delle Europee. Il partito di Salvini – a scrutinio concluso sulle 2.419 sezioni – arriva al 22,61% con un balzo di 17 punti rispetto alle politiche dello scorso anno, mentre alle precedenti Europee era praticamente inesistente (0,74%).

Il primo partito, nella regione, resta comunque il Movimento 5 Stelle (26,69%) che subisce però un tracollo rispetto alle politiche del 2018 quando ottenne il 43,37%, mentre è stabile rispetto a 5 anni fa.

Il Pd resta terza forza con il 18,13% in ripresa sulle Politiche (14,34) ma lontano da 35,80% delle Europee 2014. In calo Forza Italia, che alle Politiche 2018 aveva ottenuto il 20,12%, e oggi si attesta al 13,21% (alle Europee 2014 prese il 19,61%).

Balzo in avanti anche del partito di Giorgia Meloni. Fratelli d’Italia ottiene il 13,21% a fronte del 4,56% di un anno fa e del 3,62% di cinque anni fa. Scarsa l’affluenza con il 44,02% contro il 46,07% del 2014 e il 63,64% delle politiche.

Salvini il più votato a Sud e in Calabria

Intanto Matteo Salvini, candidato in tutte le circoscrizioni, risulta il più votato in assoluto a livello nazionale: 2.223.243 preferenze. Il ministro dell’Interno nella circoscrizione Sud ottiene una ottima performance con 348.209 voti, e un dato personale in Calabria che è pari a 44.163 preferenze. Seconda è la pentastellata Laura Ferrara che ottiene 42.647 voti e supera il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi fermo a 26.782 preferenze. La Ferrara nel meridione ha ottenuto 76.899 voti.

Clamoroso a Riace, la Lega è primo partito

Una curiosità arriva da Riace, paese simbolo dell’accoglienza dei migranti, dove la Lega ha ottenuto il primo posto alle Europee con quasi il 31% dei voti (30.75). Secondo il M5s con il 27.4 percento, terzo il PD con il 17,39%. La Sinistra, sostenitrice insieme al Pd delle politiche di accoglienza dell’ex sindaco Domenico Lucano, ha preso soltanto il 2,1%. L’ex sindaco Lucano, sottoposto al divieto di dimora nell’ambito dell’inchiesta Xenia su presunte irregolarità nella gestione dei migranti, è candidato al consiglio comunale.

Carroccio primo in due province, secondo nelle altre

Nelle province la Lega di Salvini è primo partito in quelle di Reggio Calabria e Vibo Valentia (secondo il M5s), mentre a Cosenza, Catanzaro e Crotone sono i pentastellati a tenere il primo posto, con il Carroccio che risulta secondo. Terzo in tutte le province calabresi il PD.

Europee, è boom della Lega di Salvini che col 34.33% doppia il M5S, al 17.7

E’ boom della Lega di Matteo Salvini alle elezioni europee. Il carroccio, che nel 2014 era al 6 percentoè balzato al 34,33% e diventa il primo partito in Italia doppiando gli alleati di governo del M5S crollato al 17,7. I pentastellati sono stati superati anche dal PD oggi al 22,69%. Al Nord sfonda la Lega con oltre il 40 percento così come è primo partito è anche al Centro mentre al Sud prevale il movimento di di Maio.

Cala ancora Forza Italia che non va oltre l’8,79%, buona performance di Fratelli d’Italia che prendono il 6,46% entrando nell’europarlamento. Il partito della Bonino, +Europa, non sbarra la soglia del 4 e resta fuori con il 3,09%. E mentre i Verdi in Germania hanno ottenuto un ottimo risultato così come in altre nazioni, in Italia il partito di Bonelli non va oltre il 2,29 percento.

“Una sola parola: GRAZIE Italia!”, aveva commentando dopo i primi exit poll postando anche una sua foto con un cartello scritto a penna dove si legge “1/o partito in Italia, grazie”. “Visti i risultati mi sembra abbastanza chiaro” che sarà la Lega, nel governo, a indicare il nome del futuro commissario europeo, ha affermato il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari, durante una diretta di Porta a Porta.

“Chiedo un’accelerazione sul programma di governo. A livello nazionale non cambia nulla”, ha detto il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini a Milano facendo intendere che l’esecutivo va avanti per altri 4 anni. “Siamo il primo partito in Italia, adesso si cambia in Europa”, ha detto ancora. “Molto soddisfatti per l’esito elettorale, la scelta della lista unitaria è stata vincente. Il bipolarismo è tornato a essere centrato sulla presenza del Pd”, ha detto il segretario Pd Nicola Zingaretti.

“Restiamo comunque ago della bilancia in questo governo. Da qui in avanti più attenzione ai territori”, ha detto il vicepremier e leader M5S Luigi Di Maio. “Siamo stati penalizzati dall’astensione, soprattutto al Sud, ma ora testa bassa e lavorare”.

Il leader della Lega Matteo Salvini, dopo avere incassato il grande successo alle Europee, attende ora gli esiti delle elezioni amministrative dei 3.800 comuni al voto, e soprattutto in Piemonte, dove il centrodestra a traino leghista sta per strappare al Pd un’altra Regione del Nord, con Cirio, dato nei sondaggi quasi al 50%.

Incendio in un seminterrato di Cosenza, nessun intossicato

Questa notte, poco dopo le 3:00, i Vigili del Fuoco del comando provinciale di Cosenza sono intervenuti in via Serra Spiga, per spegnere un incendio sviluppatosi, per cause ancora da accertare, in un magazzino seminterrato di uno stabile.

Con l’immediato intervento dei Vigili l’incendio è stato rapidamente circoscritto evitando il propagarsi delle fiamme all’intero edificio. Non risultano feriti o intossicati.

Terremoto in Calabria di magnitudo 3.8, panico tra le province di Reggio e Vibo

sismografo terremoto

Una scossa di terremoto di magnitudo 3.8 è stata registrata all’1.31 del 27 maggio con epicentro a pochi chilometri da San Pietro Caridà, Dinami e Laureana di Borrello, tra le province di Reggio Calabria e Vibo Valentia.

Secondo i rilevamenti dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, il sisma è stato localizzato ad una decina di km di profondità. Non si hanno al momento notizie di danni a cose o persone.

La scossa, secondo testimonianze, è stata avvertita dalla popolazione nell’entroterra vibonese e in altre zone limitrofe, anche del reggino.

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