12 Ottobre 2024

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New York, elicottero si schianta contro un grattacielo: un morto

Un elicottero si è schiantato su un edificio a New York, non lontano da Times Square all’altezza della 51ma strada e al 787 della Settima Avenue. La polizia e i pompieri sono sul posto. Secondo le prime informazioni, l’elicottero si sarebbe schiantato sul tetto dell’edificio e dall’incidente si sarebbe scatenato un incendio.

Le cause, secondo la polizia citata dai media americani, sarebbero da attribuire ad un atterraggio brusco o di emergenza. I pompieri di New York confermano che c’è almeno una vittima nell’incidente: si tratta del pilota del velivolo. A bordo non ci sarebbero altri passeggeri.

Per il governatore dello stato di New York, Andrew Cuomo “ci potrebbero essere morti ma non sappiamo quanti. Non ci sono indicazioni che si tratti di terrorismo”. Donald Trump è stato informato dell’incidente dell’elicottero a New York e monitora gli sviluppi.

Migranti in un albergo abusivo, i carabinieri lo sequestrano

I carabinieri della Compagnia di Melito Porto Salvo hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo emesso dal Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della Procura della Repubblica, della struttura alberghiera “Stella Marina”.

L’albergo, per un anno, tra ottobre 2016 e ottobre 2017, era stato utilizzato per il servizio di accoglienza di migranti richiedenti protezione internazionale pur essendo carente, riferiscono gli investigatori, dei titoli edilizi di agibilità, abitabilità e sicurezza in quanto composto da opere abusive.

I militari hanno anche sequestrato le quote sociali ed il conto corrente della Leone srl, la società che ha in gestione l’immobile oggetto di sequestro. Sequestrati anche i rapporti bancari, finanziari e assicurativi ed un quinto dei trattamenti retributivi, pensionistici ed assistenziali degli amministratori della Leone srl, sino al raggiungimento del profitto illecito, quantificato in 550 mila euro.

Parroco beve candeggina in un calice e avverte malore, indagini

Il parroco di Rose, comune del Cosentino, è stato soccorso durante l’omelia per un probabile avvelenamento. Il fatto è accaduto sabato scorso durante la Messa delle 18.

Secondo quanto ricostruito dallo stesso Don Claudio Albanito, raggiunto telefonicamente dall’Ansa, durante il rito della Comunione ha avvertito un forte bruciore alla gola ed un senso di soffocamento. Poi ha vomitato.

Soccorso dai fedeli e dai sanitari del 118 è stato condotto nell’ospedale di Cosenza per i controlli. All’interno dell’ampolla utilizzata per purificare il calice, è stata trovata una sostanza, probabilmente candeggina.

“Non so cosa pensare – ha detto il parroco – vorrei considerarla una burla, ma ho difficoltà considerata la gravità del gesto. Per ora non ho sporto denuncia, ma solo informato i carabinieri. Non ho idea di chi possa essere stato, né se si tratti di una svista o di qualcosa di diverso. Sono ancora frastornato”.

Ballottaggi a Rende e Montalto, vincono Manna e Caracciolo

Da sinistra Marcello Manna e Pietro Caracciolo

Riconferma per Marcello Manna, sindaco uscente di Rende rieletto con il 57,13% nel ballottaggio di domenica 6 giugno. Manna, espressione del centrodestra, ha battuto il candidato socialista Sandro Principe, più volte sindaco della città rendese, già deputato e sottosegretario ed ex consigliere regionale del PD.

Pietro Caracciolo è stato invece riconfermato sindaco di Montalto Uffugo. Caracciolo ha battuto al ballottaggio il già sindaco Ugo Gravina. 6.336 i voti personali ottenuti da Caracciolo, pari al 63,72 per cento. Per Gravina, invece, 3.607 preferenze, ovvero il 36,28 per cento. 10.100 in totale i votanti nel popoloso Comune alle porte di Cosenza.

Il turno di ballottaggio delle Amministrative di primavera porta con sé buoni risultati anche per Forza Italia. Gli azzurri, che in provincia di Cosenza già al primo turno avevano potuto festeggiare la vittoria in diversi centri urbani del territorio, con l’elezione di numerosi sindaci e consiglieri aderenti o vicini al movimento, dopo il secondo turno accendono i riflettori, in particolare, sul successo riportato dal sindaco uscente di Rende, Marcello Manna, riconfermato con largo margine sul suo sfidante Sandro Principe.

“Rende è uno dei Comuni più importanti dell’intera Calabria: l’indiscutibile vittoria di Manna – dice il coordinatore provinciale di FI, il consigliere regionale Gianluca Gallo – segnala il riconoscimento tributato dagli elettori ad una formula politica e ad un programma amministrativo in cui centrali sono la voce ed il ruolo dei moderati. Non a caso la nostra lista, Forza Rende, anche grazie all’ottimo lavoro del coordinatore cittadino di FI Carmine Manna, è stata tra le più suffragate e sarà degnamente rappresentata all’interno dell’assemblea consiliare. Al sindaco Manna, ai nostri consiglieri, a tutto il consiglio vanno gli auguri di buon lavoro». Aggiunge Gallo: “L’esperienza rendese, unitamente ai buoni risultati conseguiti in moltissime altre realtà del territorio cosentino, ci spingono a proseguire lungo la strada intrapresa, per ridare linfa al campo dei moderati, privilegiando il dialogo e l’apertura alla società civile”.

Ballottaggio a Corigliano Rossano, Flavio Stasi eletto sindaco con oltre il 72%

Flavio Stasi, nuovo (primo) sindaco di Corigliano-Rossano
Flavio Stasi, nuovo (primo) sindaco di Corigliano-Rossano

Flavio Stasi è stato eletto al ballottaggio primo sindaco di Corigliano-Rossano, il popoloso Comune dell’alto jonio calabrese costituito dalla fusione dei due comuni di Corigliano Calabro e Rossano Calabro.

Stasi era espressione di una coalizione costituita da liste civiche. Abbastanza netto il risultato scaturito dalle urne nel turno di ballottaggio. Stasi ha infatti conseguito 23.023 voti, pari al 72,56 per cento.

“Contento per il risultato e per la città unita”, ha affermato il primo sindaco di Corigliano-Rossano, Stasi. Sconfitto il competitor Giuseppe Graziano del centrodestra che ha ottenuto 8706 preferenze pari al 27,44 per cento. 32.212 in totale i votanti in questa importante tornata elettorale, la prima da comune unico Corigliano-Rossano.

Ballottaggi in Calabria, due riconferme, un ritorno e un esordio

elezioni comunaliUn ritorno, due riconferme e un esordio assoluto: è questo l’esito dei ballottaggi che in Calabria hanno eletto i nuovi sindaci in quattro Comuni: Gioia Tauro, Corigliano-Rossano, Montalto Uffugo e Rende, tutti centri, per motivi diversi, importanti per gli equilibri politici regionali.

Al primo turno, a Vibo Valentia, unico capoluogo di provincia andato al voto, quindici giorni fa si era affermata in prima battuta Maria Limardo, del centrodestra.

A Gioia Tauro, sede di uno dei maggiori porti del Mediterraneo, ampio successo per Aldo Alessio, già sindaco a cavallo degli anni ’90 e 2000: Alessio, sostenuto dal centrosinistra, ha riportato il 58,19% dei consensi, superando nettamente il candidato sindaco del centrodestra, Raffaele D’Agostino, sostenuto anche dalla Lega, che si è attestato al 41,81%.

Con il ballottaggio di domenica Gioia Tauro ha eletto un nuovo sindaco a 2 anni dallo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose. A Rende, popolosa città del Cosentino che ospita l’Università della Calabria, il ballottaggio ha premiato il sindaco uscente Marcello Manna, che con il 57,13% ha sconfitto Sandro Principe (42,87%), storico esponente del Psi calabrese, in passato sottosegretario di Stato, assessore regionale e sindaco rendesse per complessivi 15 anni (dal 1980 al 1987 e dal 1999 al 2006).

Riconferma anche a Montalto Uffugo, centro alle porte di Cosenza: l’uscente Pietro Caracciolo, con un complessivo 63,72%, ha ampiamente superato Ugo Gravina (36,28%), in passato sindaco. Con questo turno di ballottaggi in Calabria.

Infine, si è scelto anche il primo sindaco della storia del Comune di Corigliano-Rossano, nato dall’unificazione dei due centri dell’alto Jonio cosentino: schiacciante, e anche a sorpresa rispetto alle previsioni della vigilia, è stata l’affermazione di Flavio Stasi, espressione di forze del centrosinistra e della sinistra, che con il 72,56% ha travolto Giuseppe Graziano (27,33%), già consigliere regionale del centrodestra, che al primo turno aveva il sostegno di 13 liste, tra cui quella della Lega.

Calabria, Gratteri: “Non mi candido a elezioni regionali”

Nicola Gratteri
Nicola Gratteri

(ANSA) – CASSANO ALLO JONIO (COSENZA), 9 GIU – “Io non voglio candidarmi. Io amo il mio lavoro e voglio continuare a fare il Procuratore di Catanzaro. Un lavoro che mi sta dando tante soddisfazioni”. Così il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, a Cassano allo Jonio, nel corso della cerimonia in cui gli è stato consegnato il premio “Giorgio La Pira”, ha risposto alla domanda se intende candidarsi alle prossime elezioni regionali.

“Non è importante vivere, ma come si vive”, ha aggiunto il magistrato rispondendo ad un’altra domanda sulle minacce di morte rivoltegli dalla ‘ndrangheta. “Io nella mia vita – ha detto ancora Gratteri – ho avuto tanto e soddisfazioni inimmaginabili. Quindi, anche se morissi domani, per me non sarebbe un problema”.

“Cercherò, comunque, di vivere il più possibile perché – spiega – ho voglia e fretta di fare tante cose. Ma non mi fermo, sia chiaro, a non fare le cose per paura di essere ammazzato”. Quindi un invito rivolto ai giovani: “Ribellatevi ed impegnatevi per cambiare la Calabria”.

Telefonata tra Salvini e Di Maio. Trovata l’intesa su dl Sblocca-Cantieri

Telefonata tra Salvini e Di Maio. Trovata l'intesa su dl Sblocca-Cantieri
Matteo Salvini e Luigi Di Maio al telefono (Ansa/Archivio)

“Lunga e cordiale” telefonata martedì tra i due vicepremier del governo Conte, Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Il colloquio telefonico dopo l’ “ultimatum” del presidente del Consiglio che aveva avvertito i due di smetterla con le liti da campagna elettorale, altrimenti avrebbe rimesso il mandato al capo dello Stato.

Un colloquio, quello tra i due vicepremier, valutato positivamente dal premier Conte. “Il ritorno al dialogo è una buona premessa proprio come auspicato ieri nel discorso del premier per procedere nella giusta direzione”, fanno saper fonti di palazzo Chigi.

Dopo le fibrillazioni di ieri sera su un emendamento della Lega al dl Sblocca-Cantieri, oggi è stata trovata un’intesa tra i due leader di maggioranza Salvini e Di Maio.

I capigruppo dei due partiti al Senato, Massimiliano Romeo e Stefano Patuanelli, fanno sapere che proporranno al Senato, tra le altre cose, un emendamento che prevede la sospensione di alcuni punti rilevanti del codice degli appalti per due anni, in attesa di una nuova definizione delle regole per liberare da inutile burocrazia le imprese. Saranno anche “garantite le soglie già in vigore per i subappalti e salvaguardati gli obblighi di sicurezza per le imprese”.

Per Salvini, “fra la gente di buonsenso l’accordo si trova. Voi non mi credete mai quando vi dico che sono ottimista e che i problemi si risolvono”, afferma il ministro dell’Interno. “Ci stavamo lavorando da ieri notte”, ha assicurato.

Intanto, il vicepremier Luigi Di Maio è salito al Quirinale dal presidente Mattarella per fare il punto della situazione. Il capo politico dei Cinquestelle ha spiegato al capo dello Stato che c’è la volontà da parte del movimento di andare avanti nel governare insieme alla Lega di Matteo Salvini, nonché di rispettare il contratto di governo siglato lo scorso anno tra le due forze di maggioranza.

Bufera su procure e Csm, autosospesi altri due consiglieri

Altri due consiglieri del Csm si sono autosospesi dopo l’inchiesta della procura di Perugia che sta facendo luce su presunti “scambi di favori” tra magistrati, nel cui ambito cui è stato coinvolto l’ex presidente dell’Anm Luca Palamara. Si tratta del presidente della Commissione Direttivi Gianlugi Morlini (Unicost) e del consigliere Paolo Criscuoli. Si tratterebbe di un ulteriore sviluppo della bufera che ha investito il Csm sull’onda dell’inchiesta perugina.

“Gli eventi di questi giorni hanno inferto una ferita profonda alla magistratura e al Csm. Profonda e dolorosa”: ha detto il vice presidente del Csm David Ermini, aprendo il plenum straordinario del Csm.

“Siamo di fronte a un passaggio delicato – ha detto ancora Ermini -: o sapremo riscattare con i fatti il discredito che si è abbattuto su di noi o saremo perduti. Il Csm è e deve essere la nostra sola casacca. Altre non ne abbiamo”, ha affermato in un altro dei passaggi del suo intervento.

“Questa consapevolezza implica innanzitutto che l’attività di ogni componente venga svolto tenendo conto dell’autorevole consiglio e dell’esempio animatore che provengono dal capo dello Stato, il quale non ha mai fatto mancare la sua guida illuminata attraverso la continua interlocuzione con il vicepresidente”.

“L’associazionismo giudiziario – secondo Ermini – è stato un potente fattore di cambiamento e di democratizzazione della magistratura”. E ancora oggi svolge un “ruolo prezioso”. “Ma consentitemi di dire che nulla di tutto ciò vedo nelle degenerazioni correntizie, nei giochi di potere e nei traffici venali di cui purtroppo evidente traccia è nelle cronache di questi giorni. E dico che nulla di tutto ciò dovrà in futuro macchiare l’operato del Csm”.

Aggrediscono giovane e lo “rapinano” di un pacchetto di sigarette, in carcere

Squadra Mobile Questura Catanzaro Andromeda Vincenzo TorcasioNotte da incubo per un giovane di 27 anni che è stato brutalmente aggredito da tre individui per rapinarlo, ma sono riusciti solo a rubargli un pacchetto di sigarette. La Squadra Volante li ha individuati, arrestati e condotti in carcere. E’ successo ieri sera a nei pressi di una pizzeria su Viale Campanella, a Catanzaro.

La vittima si è recata al centro polifunzionale della Polizia di Stato per chiedere aiuto appena era accaduto il fatto. Il poliziotto del corpo di guardia ha immediatamente allertato la sala operativa fornendo le informazioni date dall’uomo che in tempo reale sono state diramate alle pattuglie.

Preziose le descrizioni dei tre malviventi e dell’automobile sulla quale si erano allontanati dopo aver usato violenza sul 27enne.

Il conducente del veicolo, intercettato su Viale Campanella, anziché fermarsi all’Alt intimato dalla pattuglia della Polizia, bruscamente ha iniziato una spericolata fuga verso la tangenziale est mettendo a repentaglio l’incolumità degli operatori e delle autovetture che incrociava nella folle fuga.

Appena imboccata Via Gallucci gli occupanti hanno abbandonato la vettura per nascondersi in un portone dove gli agenti li hanno bloccati. Nei pressi dell’ingresso dello stesso portone è stata trovata una felpa intrisa di sangue, corrispondente alla descrizione fornita dalla vittima dell’aggressione.

Condotti in Questura, i tre sono stati identificati per V.A., di 19 anni, con precedenti; V.G.D., di 18 e C.A. di 20 anni, tutti e tre catanzaresi. Durante la perquisizione personale e del veicolo, è stato rinvenuto il pacchetto di sigarette rubato al giovane durante l’aggressione.

V.G.D., unico responsabile che era a maniche corte, non ha potuto fare a meno di ammettere che la felpa insanguinata era sua e del tentativo di disfarsene per depistare il controllo.

I tre aggressori sono stati arrestati e su disposizione del pm di turno reclusi nel carcere di Catanzaro a disposizione dell’autorità giudiziaria. Dovranno rispondere di rapina impropria, lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale.

Alla vittima dell’aggressione, condotta al pronto soccorso per le gravi lesioni plurime subite sono stati diagnosticati venticinque giorni di prognosi.

Sequestrate centinaia di confezioni di cannabis light, due denunce

Centinaia di confezioni di cannabis light commercializzate in alcuni punti vendita sono state sequestrate dai carabinieri di Lamezia Terme nell’ambito di controlli finalizzati al rispetto della recente decisione della Corte di Cassazione in base alla quale non è più consentita la vendita o la cessione a qualunque titolo dei prodotti “derivati dalla coltivazione della cannabis”, come l’olio, le foglie, le inflorescenze e la resina.

Le Sezioni unite della suprema Corte, infatti, hanno affermato che la commercializzazione di “cannabis sativa L”, e in particolare dei prodotti ottenuti dalla sua coltivazione, non rientra nell’ambito di applicazione della legge 242 del 2016 (Promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa, ndr), che qualifica come lecita unicamente l’attività di coltivazione di canapa delle varietà per uso a fini medici, pertanto integrano reato le condotte di vendita e, in genere, la commercializzazione al pubblico, a qualsiasi titolo, dei prodotti derivati dalla coltivazione della citata varietà di canapa, salvo che tali prodotti siano in concreto privi di effetto drogante.

Nell’ambito delle attività sono stati denunciati i titolari di una tabaccheria e di un laboratorio adibito alla lavorazione ed alla vendita della “canapa sativa” e sono state sequestrate oltre 600 confezioni di cannabis light per un peso complessivo di circa un chilo.

Sulla decisione della Cassazione c’è stato un vespaio di polemiche dovute al fatto che migliaia di persone nel nostro paese, prima che la Corte si esprimesse, hanno investito denaro per aprire legalmente esercizi per il commercio di derivati di questa sostanza.

Archiviata l’inchiesta sulla funzionaria della Prefettura di Catanzaro

Il gip di Catanzaro, su richiesta della Procura, ha archiviato l’inchiesta sulla funzionaria della Prefettura di Catanzaro Nerina Renda e sull’imprenditore lametino Salvatore Lucchino.

I due, difesi dagli avvocati Aldo Ferraro e Antonella Pagliuso, erano stati arrestati e posti ai domiciliari il 25 luglio 2017 con l’accusa di corruzione. La Renda era accusata di avere aveva compiuto ispezioni e sopralluoghi nel centro di accoglienza gestito da Lucchino “generici e per questo positivi” condizionando la procedura per la stipula di una convenzione con la Prefettura in cambio di un immobile di Lucchino e della promossa di somme di denaro.

L’ordinanza era stata annullata dal Tribunale della Libertà che l’11 agosto 2017 rimise in libertà gli indagati. La Procura ha chiesto l’archiviazione che è stata accolta dal gip ritenendo “non coltivabile l’accusa in giudizio né con riferimento all’ipotesi di reato per cui è iscrizione, né con riferimento ad altre ipotesi di reato”. (Ansa)

Incendio in un lido di Cirò Marina, distrutti bar e cucina

Un incendio è divampato stamani all’interno di un lido balneare in località Punta Alice, a Cirò Marina (Crotone). Le fiamme, in particolare, si sono sviluppate nel vano cucina e all’interno del bar che sono andati completamente distrutti.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Cirò Marina che hanno spento le fiamme limitando i danni ed evitando che l’incendio si propagasse al resto della struttura. L’intervento dei vigili è servito anche a scongiurare l’esplosione di alcune bombole di gas. Ignote al momento le cause dell’incendio.

Clamorosa evasione dal carcere minorile di Nisida (Napoli)

Una panoramica dell’isola di Nisida

Clamorosa evasione di due detenuti stranieri dal carcere minorile di Nisida, dell’arcipelago delle isole Flegree (Napoli). I detenuti, due nordafricani, sono riusciti a fuggire nella notte, ancora non è chiaro come. Il Sindacato della Polizia penitenziaria Sappe parla di “evasione prevedibile”.

“Ė già in atto una ispezione dipartimentale per ricostruire il grave evento. Ora è importante assicurare al più presto alla giustizia i due fuggitivi, ma è evidente che una riflessione seria deve essere fatta sul sistema generale della giustizia minorile”, denunciano Donato Capece, segretario generale del sindacato, ed Emilio Fattorello, segretario per la Campania.

“E’ una evasione frutto della superficialità con cui sono state trattate e gestite le molte denunce fatte dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria sulle condizioni di sicurezza”, spiega in un lungo intervento Capece che denuncia la carenza di organico e di sicurezza nei penitenziari italiani.

“Auspico che il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ed i vertici della Giustizia Minorile e dell’Amministrazione Penitenziaria si attivino concretamente per dare un netto cambio di passo sulle politiche penitenziarie del Paese. Nelle carceri c’è ancora tanto da fare: ma senza abbassare l’asticella della sicurezza e della vigilanza, senza le quali ogni attività trattamentale è fine a se stessa e, dunque, non organica a realizzare un percorso di vera rieducazione del reo”, conclude la nota del Sappe.

Iguana scappa da casa per la bella giornata e sale sul tetto, presa

Insolito intervento questo pomeriggio per i vigili del fuoco del Comando di Catanzaro, distaccamento di Lamezia Terme. La squadra è intervenuta in via Pirandello nel comune di Lamezia per il recupero di una Iguana.

Il rettile di medie dimensioni, che normalmente vive libero all’interno della abitazione della proprietaria, approfittando della bella giornata ha pensato bene di abbandonare la sua teca e, passando dal balcone si è rifugiato sul tetto dello stabile non volendo fare più rientro.

I vigili, sono così andati sul tetto dell’abitazione e hanno raggiunto Tullio (questo il nome dell’iguana) che recuperato è stato immediatamente restituito alla legittima proprietaria.

Un altro neonato è morto all’ospedale Annunziata di Cosenza. Indagini

Un altro neonato morto all'ospedale Annunziata di Cosenza. IndaginiAncora un neonato è morto all’ospedale Annunziata di Cosenza, dopo quello della scorsa settimana. I genitori hanno denunciato il fatto alla polizia. Secondo quanto si è appreso sino ad ora, la donna si è presentata in ospedale con febbre alta e problemi cardiaci ed è stata ricoverata nel reparto di ostetricia e ginecologia.

I problemi sarebbero sopraggiunti al momento del parto e non è ancora chiaro, al momento, se il neonato sia nato morto o se il decesso sia arrivato subito dopo il parto. I genitori si sono rivolti al posto fisso della Polizia in ospedale presentando una denuncia. Stamani, gli agenti della Questura di Cosenza sono andati in reparto dove hanno sequestrato la cartella clinica.

Intanto sono 18 gli indagati, tra medici e personale sanitario, sul caso del neonato morto la scorsa settimana a 5 giorni dal parto. La Procura di Cosenza ha aperto una inchiesta su esposto dei familiari del piccolo, nato il 22 maggio con parto naturale con un peso di quasi 5 chili.

L’azienda ospedaliera aveva fatto sapere che il quadro clinico del neonato era aggravato dalla obesità della madre, una situazione tale da compromettere le funzioni multiorgano del bimbo.

Corruzione e peculato, arrestati in Puglia sindaco ed ex sindaco

(ANSA) – BRINDISI, 4 GIU – Per reati, contestati a vario titolo, di corruzione, turbativa d’asta, peculato e furto la Gdf di Brindisi ha posto agli arresti domiciliari il sindaco di San Pietro Vernotico, Pasquale Rizzo, il suo predecessore, Maurizio Renna, e l’ex presidente del Cda della società partecipata di riscossione tributi Fiscalità locale srl, Luigi Conte.

È stata anche disposta l’interdizione dal servizio per un anno di Cosimo Delle Donne, dipendente comunale. Sono stati disposti anche sequestri di beni finalizzati alla confisca nei confronti di sei indagati (Luigi Conte, Roberto Chiechi, Maurizio Renna, Cosimo Delle Donne, Pietro Caputo e Luca Cocciolo).

Le indagini hanno riguardato presunte irregolarità nella gestione di Fiscalità Locale, società partecipata dal Comune di San Pietro Vernotico ed incaricata della riscossione dei tributi locali, anche e soprattutto con riferimento ad alcune vicende societarie che hanno poi condotto la stessa Fiscalità Locale alla liquidazione e successivamente al fallimento.

30 anni fa il primo voto libero in Polonia dopo il crollo del Comunismo

Il manifesto delle prime elezioni libere in Polonia del 4 giugno 1989

Il 2019 è per la Polonia un anno particolare, un anno ricco di anniversari “tondi”: 30 anni della Polonia libera, 20 anni dell’adesione alla Nato, 15 anni dell’entrata nell’Unione Europea, ma anche 100 anni delle relazioni diplomatiche tra Italia e Polonia. L’Ambasciata della Polonia in Italia ricorda gli enormi cambiamenti avvenuti nel paese in questi tre decenni.

Tra tutte le ricorrenze, la più significativa è senz’altro quella che la Polonia celebra il 4 Giugno (Festa Nazionale), il 30˚ anniversario delle prime elezioni parzialmente libere in Polonia del 4 giugno 1989: una data (soprattutto grazie al Papa polacco Giovanni Paolo II, ndr) che simboleggia la caduta del comunismo in Polonia, ma è anche il giorno che ha aperto la strada al ritorno della democrazia in tutta l’Europa centro-orientale dopo decenni di oppressione comunista e fame.

Il 4 giugno 1989, dopo anni di attività del sindacato Solidarność guidato da Lech Wałęsa (che in seguito si meritò il Premio Nobel per la pace), di scioperi e di trattative intorno alla Tavola Rotonda, si sono svolte le prime elezioni parzialmente libere che spianarono la strada alla nascita del primo governo non comunista di Tadeusz Mazowiecki (scomparso nel 2013).

Grazie alle riforme realizzate in Polonia, nell’autunno del 1989 è iniziato il processo di cambiamento in Europa centro-orientale, chiamato in seguito “autunno dei popoli”: apertura delle frontiere tra Austria e Ungheria per i profughi della Germania dell’Est, caduta del Muro di Berlino e inizio della riunificazione della Germania, caduta del regime in Bulgaria, rivoluzione di velluto in Cecoslovacchia e abolizione della dittatura di Ceausescu in Romania.

La Polonia e i polacchi hanno aperto un nuovo capitolo nella storia europea. È caduta la Cortina di Ferro. Dieci anni dopo la Polonia è diventa parte della Nato e il 1 maggio 2004 è entrata nell’Unione Europea.

L’adesione della Polonia all’UE rappresenta il coronamento degli sforzi bipartisan di tutti i governi formati dopo la vittoria di Solidarność nel 1989. La Polonia era e rimane un paese con un forte spirito europeista. L’appartenenza all’Unione è diventata un piano duraturo di modernizzazione del nostro Stato, della nostra economia e della nostra politica estera – ha affermato il ministro degli Affari Esteri polacco Jacek Czaputowicz nel suo exposé davanti al Parlamento il 14 marzo 2019.

Una crescita economica impressionante

Sono dunque passati 30 anni da quel mese di giugno del 1989, trent’anni che hanno visto in Polonia una forte crescita economica. La Polonia viene ormai percepita come un paese dinamico, moderno, sviluppato, ben curato e sicuro.

L’appartenenza all’UE ha dato un forte contributo alla crescita della Polonia e alla trasformazione del paese. Nell’arco dei 15 anni le differenze nello sviluppo economico tra la Polonia e gli altri paesi dell’Unione Europea si sono fortemente ridotte.

Dal 2004 il PIL pro capite, è cresciuto dal 49,5% della media dei paesi UE del 2003 al 70,1% nel 2017. Si tratta di un aumento di oltre 20 punti percentuali. L’economia polacca è la sesta in termini di PIL nell’Unione Europea e mantiene uno dei più alti livelli di crescita nella Comunità.

I trasferimenti finanziari dal budget europeo, in particolare le risorse provenienti dalla Politica di Coesione e Politica Agricola, e il loro impatto sugli investimenti sono stati senz’altro dei fattori di grande importanza. I maggiori benefici, però, derivano dal fatto che la Polonia è entrata a far parte del mercato unico e che partecipa all’integrazione commerciale.

Il Pil procapite in Polonia fino al 2017 (Fonte: Eurostat)

E’ importante sottolineare che la presenza della Polonia nel mercato unico porta benefici a tutti i membri dell’UE. Grazie ai trasferimenti delle risorse vengono realizzati obiettivi comuni legati ad esempio al clima, alla tutela dell’ambiente, alla digitalizzazione o all’innovazione. Qualche esempio: la costruzione di 97 impianti eolici, di 403 sistemi di trattamento delle acque reflue urbane e 24,6 mila km di rete fognaria.

L’ingresso della Polonia nell’UE ha rafforzato le relazioni economiche del paese con gli stati membri, inclusa l’Italia. L’Europa costituisce per la Polonia il mercato di sbocco più naturale. Nel 2018 il paese ha esportato beni del valore di circa 180 mld EUR (quasi cinque volte di più rispetto al 2004).

La Polonia partecipa attivamente e finanziariamente all’UE anche nell’ambito della sicurezza. E un paese membro attivo nellagestione comune delle frontiere esterne con i suoi quasi 15 mila funzionari di frontiera, che svolgono la loro missione anche al di fuori della Polonia.

Il crescente impegno della Polonia nei paesi terzi serve anche a contrastare le cause della immigrazione illegale. Il finanziamento erogato per l’aiuto allo sviluppo (assieme alla componente umanitaria) è di 0,5 mld di euro[1].

Per la Polonia è fondamentale la sicurezza energetica. Grazie ai progetti come Baltic Pipe o LNG Świnoujście Polonia contribuisce fortemente alla diversificazione delle fonti dell’energia dell’UE e di tutta la regione dell’Europa Centro Orientale.

Le relazioni economiche e commerciali tra Italia e Polonia sono sempre state caratterizzate da un forte dinamismo. Negli ultimi 15 anni, dall’adesione della Polonia all’UE, questi rapporti si sono ulteriormente sviluppati e rafforzati con positivi trend di crescita degli scambi bilaterali e notevoli investimenti diretti italiani.

L’Italia è un importante partner commerciale della Polonia e vanta un’ottima posizione sul mercato locale polacco. Nel 2018, con un interscambio commerciale attestatosi su 21.500 milioni di euro (dati dell’ufficio statistico polacco GUS), l’Italia è diventata il terzo partner commerciale della Polonia in Europa, dopo Germania e Repubblica Ceca e il quinto nel mondo (dopo Germania, Cina, Russia e Repubblica Ceca).

L’Italia è anche uno dei principali paesi investitori in Polonia, con una notevole presenza di grandi aziende e numerose piccole e medie imprese che trovano in Polonia condizioni di sviluppo vantaggiose (tra cui manodopera qualificata, mercato interno di notevoli dimensioni, possibilità di proiezione verso gli altri mercati dell’Europa Centro Orientale). Sono oltre 1000 le imprese italiane che operano in Polonia, soprattutto nei settori automobilistico, metallurgico e del commercio all’ingrosso.

Molti italiani scelgono la Polonia per vivere. Lavorare in Polonia è diventato una normalità per tanti: le stime parlano di oltre 14 mila italiani che vivono e lavorano in Polonia. In Italia vivono invece circa 120 mila polacchi: un dato che rimane tendenzialmente invariato da diversi anni.

Nell’arco degli ultimi 15 anni, il valore degli IDE (Investimento diretto estero), in Polonia è aumentato di oltre 4 volte. In media ogni anno sono arrivati in Polonia oltre 10 miliardi di euro. Nel 2018 l’Italia è scivolata al decimo posto per quanto riguarda gli investimenti esteri diretti (17,9 mld di PLN, secondo i dati della Banca Nazionale polacca NBP) a causa della cessione delle partecipazioni detenute in Bank Pekao al gruppo assicurativo polacco PZU e al fondo PFR.

Investimenti in Polonia negli anni 2003 – 2017 (in milioni di euro)

Investimento diretto estero in Polonia (Fonte: Banca Nazionale polacca)

Nelle università polacche il numero di studenti, anche stranieri, è in costante crescita e la qualità dei corsi è sempre più alta. Gli eccellenti risultati ottenuti dagli studenti degli atenei polacchi confermano l’ottima posizione dell’istruzione polacca.

Anche il numero dei turisti stranieri in Polonia cresce di anno in anno. Nel 2017 oltre 600 mila Italiani ha visitato il paese (nel 2015 erano circa 450 mila). Questo dimostra che le distanze geografiche, sociali e culturali sono sempre meno importanti.

Come raccontare le eccellenze della Calabria, un evento a Catanzaro

Le cascate nella Riserva naturale delle Valli Cupe

Arriva a Catanzaro l’evento “Raccontare l’eccellenza. L’informazione Ansa per diffondere il meglio della Calabria in Italia e nel mondo”. L’appuntamento è per oggi nella sala conferenze del Complesso del San Giovanni.

Puntare al meglio che la Calabria esprime: oltre alla bellezza dei luoghi e alla ricchezza della sua storia fatta di arte e di cultura, è capace di proporre di imprenditoria d’avanguardia. Con il direttore Luigi Contu e l’amministratore delegato Stefano De Alessandri, ci saranno il governatore Mario Oliverio, il presidente del Consiglio regionale Nicola Irto, il sindaco Sergio Abramo ed il presidente di Unioncamere Calabria Klaus Algieri.

Interverranno gli imprenditori Fortunato Amarelli (Amarelli), Sebastiano Caffo (Distilleria F.lli Caffo), Filippo Callipo (Giacinto Callipo conserve), Samuele Furfaro (co-founder Macingo.com), Domenico Menniti (Harmont&Blaine), Floriano Noto (Gruppo Az), Florindo Rubbettino (Rubbettino Editore) e Francesco Tassone (Personal Factory).

Governo, Conte avverte: Da oggi niente più liti altrimenti mi dimetto

Conte avverte: Da oggi in poi niente più liti altrimenti mi dimetto
Giuseppe Conte durante la conferenza stampa a palazzo Chigi

Attesa per le parole del presidente del Consiglio Giuseppe Conte a palazzo Chigi dove in mattinata aveva annunciato cose da dire “importanti”. Gli scontri reciproci tra M5s e Lega delle ultime settimane, le “distanze” tra Di Maio e Salvini, sono il nocciolo sostanziale del discorso di Conte che adesso chiede a tutti, in particolare ai due vicepremier, maggiore responsabilità e meno polemiche, “altrimenti lascio”.

Da oggi in poi – ha detto il premier – servono “parole univoche”, sia per “la fiducia dei mercati”, sia per dare un’immagine unitaria dell’esecutivo che nelle scorse settimane ha dato un’immagine di stallo, anche se questo “è falso”, dice.

Quindi ha avvertito “se non avrò risposte chiare, rimetterò al Colle il mandato”. Risposte chiare che devono arrivare da Matteo Salvini e Luigi Di Maio. In sostanza, il premier chiede coesione e una “sola voce” convergente che eviti di fare apparire crepe nel suo governo. Dunque, niente liti altrimenti è possibile un ritorno alle urne con tutto ciò che ne consegue. “Personalmente – ha aggiunto – resto disponibile a lavorare nella massima determinazione di un percorso di cambiamento”, ha poi specificato.

“Non posso compiere questa scelta da solo. Le due forze politiche devono essere consapevoli del loro compito”, ha spiegato ancora il premier. “Se ciò non dovesse esserci, non mi presterò a vivacchiare per prolungare la mia presenza a palazzo Chigi. Molto semplicemente rimetterò il mio mandato” al Quirinale.

“È compito delle forze politiche decidere” se far proseguire e come l’azione di governo, ha detto ancora Conte. “Chiedo una risposta chiara inequivoca e rapida. Il Paese non può attendere”.

“Ho sempre ritenuto che il contratto fosse un elemento di forza del governo”, è stato l’incipit della conferenza stampa di Conte. “La modalità più lineare e trasparente per dar vita a un governo tra due distinte forze politiche con contenuti programmatici diversi e contesti valoriali distinti”.

Nel ricordare il suo primo anniversario, il premier ha premesso che lo scorso anno “mi sono determinato ad accettare l’incarico perché, pur consapevole di essere privo di una mia forza politica di sostegno, ho ritenuto di poter attingere dall’articolo 95 della Costituzione e alle prerogative ivi indicate, che definiscono ruolo e poteri del premier”.

Il governo va avanti, ha fatto intendere Conte in riferimento ad un maggiore coinvolgimento “in futuro” dei parlamentari (“molto professionali”) che sostengono la maggioranza. A patto, appunto, che vi sia un chiarimento tra i due vicepremier.

“Questa esperienza di governo – aveva detto in apertura il presidente del consiglio – ha dovuto convivere con vari appuntamenti elettorali locali e da ultimo le europee. E’ stato un ciclo serrato di tornate elettorali che ci ha costretti a convivere con una campagna elettorale pressoché permanente”.

“Ne ha risentito inevitabilmente il clima di coesione che ha caratterizzato sin quì le forze di governo. Io stesso, lo devo ammettere, avevo sottovalutato questo aspetto”.

“In particolare la consultazione per le Europee, – ha spiegato Conte – si è rivelata molto aspra e intensa al punto che ha finito per accreditare l’immagine di uno stallo nell’azione di governo. Questa è una falsità. E’ un’immagine che non corrisponde alla realtà; il governo ha sempre continuato a lavorare”.

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