5 Ottobre 2024

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Raid ucraini a Kursk, Putin: “Kiev uccide i civili, colloqui non più hanno senso”

“La provocazione armata dell’Ucraina al confine russo di Kursk mira a rafforzare la posizione di Kiev nei colloqui futuri, ma i colloqui con un governo che attacca i civili non hanno senso”. Lo ha affermato il presidente russo Vladimir Putin aprendo un incontro sulla situazione al confine con la Russia.

“Ora è chiaro perché il regime di Kiev ha rifiutato le nostre proposte di tornare al piano per una soluzione pacifica”, ha detto Putin. “Il nemico, con l’aiuto dei suoi padroni occidentali – sta eseguendo i loro ordini, e l’Occidente sta muovendo guerra contro di noi usando gli ucraini cerca di migliorare la sua posizione negoziale in futuro”.

“Ma di che tipo di negoziati possiamo parlare con persone che colpiscono indiscriminatamente i civili, le infrastrutture civili o cercano di creare minacce alle centrali nucleari”, ha continuato il presidente. “Di cosa possiamo parlare con loro?”

Il consigliere dello staff dell’ufficio presidenziale ucraino, Mikhail Podolyak, ha affermato che l’Ucraina potrebbe migliorare la sua posizione negoziale con l’aiuto di un’operazione sul territorio russo. L’edizione europea di “Politico” ha affermato che l’attacco nella regione russa di Kursk è avvenuto con l’approvazione dell’Occidente.

Le forze ucraine hanno iniziato un attacco importante nella regione di Kursk il 6 agosto. Da allora, sono stati emessi ripetutamente allarmi di attacco missilistico nella regione. Secondo il Ministero russo per le situazioni di emergenza, più di 8.000 persone sono state evacuate dalle aree di confine nel corso dell’ultimo giorno a causa degli attacchi ucraini e più di 6.000 persone sono state collocate in centri di accoglienza temporanei.

Il bilancio dell’attacco ucraino è stato di 12 morti e 121 feriti, vittime civili tra cui numerosi bambini. Gli ospedali hanno ricoverato 69 persone rimaste ferite nel bombardamento ucraino della regione di Kursk, ha affermato il ministro della Salute russo Mikhail Murashko. Di loro, 17 sono in gravi condizioni.

Secondo gli ultimi dati del ministero della Difesa russo, l’Ucraina ha perso fino a 1.350 soldati, 29 carri armati e 23 veicoli corazzati per il trasporto di truppe dall’inizio delle ostilità nella regione di Kursk.

L’attacco ucraino nella regione russa di Kursk

La mattina del 6 agosto, unità dell’esercito ucraino hanno tentato di impadronirsi di una parte del territorio del distretto di Sudzhansky nella regione di Kursk. Come ha riferito al presidente il capo di stato maggiore delle forze armate russe Valery Gerasimov, citato da Ria Novosti, i militari hanno fermato la loro avanzata. Lui ha sottolineato che l’operazione si concluderà con la sconfitta del nemico e l’accesso al confine di Stato.

Come ha affermato Vladimir Putin, con il suo attacco il regime di Kiev sta cercando di migliorare le posizioni negoziali per il futuro, di fermare l’avanzata delle truppe russe per liberare completamente il territorio della DPR, LPR e Novorossiya, nonché di destabilizzare la situazione politica interna in il paese. Tuttavia, il nemico riceverà una risposta degna e tutti gli obiettivi che la Russia si trova ad affrontare verranno raggiunti, ha osservato il presidente.

Un regime di operazioni antiterrorismo è stato introdotto nelle regioni di Kursk, Belgorod e Bryansk. Kursk ha anche uno stato di emergenza federale. Il comitato investigativo ha aperto procedimenti penali, in particolare su attacchi terroristici e omicidi. Gli investigatori stanno accertando l’identità dei militari ucraini che hanno dato ed eseguito ordini di colpire obiettivi civili.

Attacco ucraino nella regione russa di Kursk, bilancio: 12 morti e 121 feriti

Sono dodici le persone uccise e 121 sono rimaste ferite, tra cui 10 bambini, nell’attacco ucraino nella regione russa di Kursk, al confine con l’Ucraina. Il bilancio lo ha dichiarato il governatore regionale Alexey Smirnov, citato dalla Tass, al presidente russo Vladimir Putin tramite collegamento video durante un incontro sulla situazione al confine russo. Morti e feriti sono tutti civili.

Un massiccio attacco alla regione di Kursk da parte dell’esercito ucraino è stato lanciato il 6 agosto scorso. Sono stati ripetutamente dichiarati allarmi di raid aerei nella regione.

Come risultato dell’attacco, 12 residenti sono stati uccisi. Secondo gli ultimi dati, 121 persone sono rimaste ferite, tra cui 10 bambini. Sessantanove persone sono state ricoverate in ospedale, tra cui 17 in gravi condizioni.

Secondo il Ministero della Difesa russo, dall’inizio delle azioni militari nella zona di Kursk, il regime di Kiev ha perso fino a 1.610 soldati, 32 carri armati e 23 veicoli corazzati per il trasporto delle truppe.

Tre scosse di terremoto scuotono il crotonese, paura ma nessun danno

Trema ancora il territorio calabrese. Due scosse di terremoto di magnitudo 3.7 e 3.8 si sono verificate nel pomeriggio del 12 agosto 2024 intorno alle 15:30, in provincia di Crotone. Una terza scossa di magnitudo 3.3 è stata registrata nella stessa aerea alle 16.05. Gli epicentri delle prime due scosse sono state rilevate a Carfizzi ed a Cirò, la terza a Umbriatico, centri siti nell’arco di pochi chilometri. L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia localizza (Ingv) stima la profondità tra i 23 e i 27 km.

Le scosse sono state avvertite dalla popolazione crotonese, ma al momento non si segnalano danni a cose o persone. Soltanto pochi giorni fa, il 1 agosto, a Pietrapaola (Cosenza), centro che dista in linea d’area dagli odierni epicentri una ventina di km circa, si era verificato un forte sisma di magnitudo 5.0; scossa che ha suscitato molto panico e qualche lieve danno, fortunatamente non alle persone. Nella stessa zona lo scorso 24 maggio era stato registrato un sisma di magnitudo 4.

In seguito alle tre scosse principali si è innestato uno sciame sismico con diversi eventi di magnitudo strumentale, inferiore o di poco superiore a 2.

In merito agli eventi di oggi, l’Ingv fa sapere che in quest’area dal 24 maggio sono stati localizzati più di 275 eventi sismici tra cui: due di magnitudo pari a 4.0, cinque di magnitudo tra 3 e 3.9, cinquantasette tra 2 e 2.9 e tutti gli altri di magnitudo inferiore a 2.0. I più forti sono i due terremoti di magnitudo 4.0 avvenuti il 24 maggio e il 29 maggio, rispettivamente ad una profondità di 26 e 25 km.

La zona interessata da questa sequenza sismica è caratterizzata da pericolosità sismica alta, come testimoniato dalla mappa della pericolosità sismica del territorio nazionale e dai forti terremoti avvenuti in passato.

Incidenti stradali, due scontri nel Cosentino: un morto e 4 feriti

Un imprenditore edile Umberto Graziano, di 40 anni, di Corigliano Rossano, è morto in un incidente stradale avvenuto sulla statale 106 ionica, nei pressi di contrada Lampa Bucita nel territorio di Corigliano Rossano.

L’uomo in sella alla sua moto si è scontrato, per cause in corso di accertamento, con un’auto. Graziano è stato immediatamente soccorso dagli operatori del 118 ma per la gravità delle ferite riportate nell’incidente stradale ne è stato disposto l’immediato trasferimento in eliambulanza nell’ospedale Annunziata di Cosenza, dove, però, è deceduto poco dopo l’arrivo. A seguito dell’accaduto la statale 106 è rimasta temporaneamente chiusa in entrambe le direzioni. Sdegno per l’ennesima vittima della strada è stato espresso dall’associazione “Basta vittime sulla statale 106”.

Altre quattro persone sono rimaste ferite, una delle quali in modo grave, in un altro scontro tra auto avvenuto nella notte, per cause in corso di accertamento, all’ingresso di Marina di Sibari. Due le vetture coinvolte: una Kia Sportage ed una Volkswagen Golf.

Sul posto sono intervenute squadre dei vigili del fuoco del Comando di Cosenza distaccamenti di Castrovillari e Rossano che hanno operato per estrarre uno dei feriti rimasto incastrato nell’abitacolo di una delle due vetture. All’uomo hanno prestato le prime cure i sanitari del Suem 118 che, successivamente, ne hanno disposto il trasferimento in ospedale.

Rosatom: “L’attacco ucraino alla centrale di Zaporozhye è terrorismo nucleare”

L’attacco dell’esercito ucraino alla centrale nucleare di Zaporozhye può essere definito un atto di terrorismo nucleare, ha affermato lunedì la società nucleare russa Rosatom in una dichiarazione citata dalla Tass.

“Richiamiamo la vostra attenzione sul fatto che l’attacco di oggi è stato lanciato contro le apparecchiature della centrale nucleare, che devono raffreddare l’acqua della centrale elettrica in modalità di funzionamento standard”, si legge nel comunicato.

“Pertanto, questo attacco può essere definito un atto di terrorismo nucleare da parte delle autorità ucraine”, ha affermato l’agenzia.

Rosatom ha aggiunto che “da molto tempo il regime ucraino tenta sistematicamente di portare a termine attacchi contro la centrale nucleare di Zaporozhye e la città di Energodar”.

“Ad aprile è stato effettuato un massiccio attacco con l’uso di droni sulla città di Energodar e sulla centrale”, si legge ancora. “Di conseguenza, tre persone sono rimaste ferite e una di loro ha riportato ferite gravi. A giugno, l’esercito ucraino ha lanciato un attacco contro una stazione di monitoraggio radiologico ambientale dello ZNPP nell’insediamento di Velikaya Znamenka”.

La centrale nucleare di Zaporozhye, situata nella città di Energodar, ha una capacità di circa 6 GW ed è la più grande d’Europa. È controllata dalle truppe russe da fine febbraio 2022.

Da allora, unità dell’esercito ucraino hanno bombardato periodicamente sia le zone residenziali di Energodar sia i locali della centrale nucleare di Zhejiang, utilizzando droni, artiglieria pesante e sistemi di lancio multiplo di razzi.

“Sistema di raffreddamento della centrale nucleare di Zaporizhzhya è bruciata dall’interno dopo l’impatto di droni”

La torre di raffreddamento della centrale nucleare di Zaporozhye è bruciata dall’interno dopo l’attacco dei droni ucraini, ha detto a RIA Novosti la direttrice delle comunicazioni della centrale, Evgenia Yashina.

“La torre di raffreddamento è bruciata dall’interno. I tempi e le possibilità di ripristinare la struttura saranno chiari dopo aver valutato il danno”, ha affermato.

La sera precedente, la torre di raffreddamento (un dispositivo per il raffreddamento dell’acqua) della centrale nucleare di Zaporozhye ha subito gravi danni a seguito di due attacchi diretti di droni ucraini. È scoppiato un incendio, che è stato spento dal Ministero delle situazioni di emergenza. Rosatom ha definito questo attacco un atto di terrorismo nucleare.

Il direttore generale dell’AIEA Rafael Grossi, a sua volta, non ha visto l’incidente come una minaccia alla sicurezza nucleare della centrale nucleare di Zaporizhia. E nel descrivere il danno alla torre di raffreddamento, non ha menzionato chi era responsabile degli attacchi dei droni.

La centrale stessa ha affermato che l’incendio non ha influenzato in alcun modo il funzionamento della centrale nucleare. Tutte e sei le unità, come prima, non funzionano e si trovano in uno stato di “arresto a freddo”. Non ci sono state vittime, la radiazione di fondo era normale. Tuttavia, come ha osservato Yashina, l’integrità fisica della centrale nucleare è stata compromessa, il che crea una minaccia senza precedenti alla sicurezza nucleare.

Germania chiede a Israele indagini sulle stragi: “Cessi il fuoco sulle scuole rifugi”

Il Ministero degli Esteri tedesco ha chiesto la fine dei ripetuti attacchi israeliani contro le scuole nella Striscia di Gaza e l’avvio di una rapida indagine su questi attacchi. Lo riporta l’agenzia di stampa Wafa.

Il Ministero degli Esteri tedesco ha affermato in una dichiarazione pubblicata su X che “i resoconti da Gaza sono terribili”, aggiungendo che “è inaccettabile che i civili che cercano rifugio vengano uccisi. I ripetuti attacchi alle scuole da parte dell’esercito israeliano devono cessare e devono essere rapidamente perseguiti”.

Il Ministero tedesco ha sottolineato l’urgente necessità di fornire aiuti umanitari alla regione, di cessare il fuoco e di scambiare i prigionieri.

“L’aggressione israeliana in corso a Gaza dal 7 ottobre 2023 ha causato finora 39.790 vittime palestinesi documentate, per lo più donne e bambini, oltre a 91.702 feriti”, viene ricordato.

Migliaia di vittime restano intrappolate sotto le macerie, inaccessibili alle squadre di emergenza e di protezione civile a causa degli attacchi israeliani.

Bomba ucraina sulla centrale nucleare di Zaporozhye: “Danni e fiamme nei sistemi”

Si surriscalda la già altissima tensione tra Russia e Ucraina. Un ordigno ha colpito domenica la centrale nucleare di Zaporozhye,  regione del Donbass. Lo riportano i media russi. Vi sarebbero danni, oltre un vasto incendio.

“Un incendio nell’impianto dei sistemi di raffreddamento della centrale nucleare di Zaporozhye si è verificato dopo il bombardamento di Energodar (la città che ospita i reattori) da parte delle forze armate ucraine”, ha detto il governatore della regione di Zaporozhye Yevgeny Balitsky citato dall’agenzia Interfax.

L’attacco, attribuito da Mosca a Kiev (e viceversa) sarebbe stato condotto con dei droni di fabbricazione occidentale, causando “gravi danni” a un reattore della più grande centrale nucleare d’Europa.

Al momento non vi sono elementi che possano far temere perdite radioattive. Le autorità citate dai media locali si limitano a minimizzare l’attentato. La notizia, di enorme rilevanza pubblica, non sta penetrando nei media occidentali, almeno per il momento.

“A seguito del bombardamento di Energodar da parte delle Forze Armate dell’Ucraina, si è verificato un incendio presso l’impianto dei sistemi di raffreddamento della centrale nucleare di Zaporizhzhya. I dipendenti del Ministero per le situazioni di emergenza stanno lavorando sulla scena dell’incendio, e gli incendi vengono domati”, ha scritto il governatore Balitsky nel suo canale Telegram.

Balitsky ha sottolineato che non vi sarebbe “alcuna minaccia di esplosione di vapore o altre conseguenze: tutte e sei le unità di potenza della centrale nucleare di Zaporozhye sono in modalità di spegnimento a freddo. Le radiazioni di fondo intorno alla stazione e nella stessa città è normale”.

Il governatore ha aggiunto che lui, insieme alla direzione della stazione, tiene la situazione sotto controllo e ha chiesto di mantenere la calma. “Non esiste alcuna minaccia”, ha concluso.

I rappresentanti della centrale nucleare di Zaporizhia hanno chiarito che l’incendio è scoppiato nella zona in cui si trovano le torri di raffreddamento della centrale, sulla riva.

“La centrale nucleare funziona normalmente. L’incendio non ha influenzato in alcun modo il funzionamento dell’impianto. Non sono state registrate violazioni dei limiti e delle condizioni di funzionamento sicuro della centrale nucleare. Nella zona di protezione sanitaria e nella zona di osservazione è tutto normale”, viene spiegato dalle autorità.

La centrale nucleare di Zaporozhye è la più grande centrale nucleare d’Europa e dispone di sei unità VVER-1000. “La stazione non genera elettricità dall’11 settembre 2022. Tutti e sei i reattori sono in modalità di spegnimento a freddo”, si legge sui media moscoviti.

Secondo la direttrice delle comunicazioni della centrale nucleare Evgenia Yashina “non ci sono state vittime”

Le strutture della stazione fanno parte dell’impresa unitaria dello Stato federale “Zaporozhye” e sono di proprietà della Federazione Russa. L’operatore è JSC “Organizzazione operativa della centrale nucleare di Zaporozhye”, fondata da “Rosenergoatom” (parte della Corporazione statale “Rosatom”).

La direttrice delle comunicazioni della centrale nucleare di Zaporozhye, Evgenia Yashina, ha dichiarato che non ci sono state vittime nell’incendio dovuto agli attacchi dell’esercito ucraino. “Non ci sono state vittime a seguito dell’incidente”, ha detto a Ria Novosti.

Ministero degli Esteri russo accusa Kiev di terrorismo nucleare

La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha accusato Kiev di terrorismo nucleare sul suo canale Telegram.

“I terroristi di Kiev, – scrive la portavoce -sotto la guida dell’Occidente collettivo, hanno distrutto il loro paese, ucciso il popolo ucraino, minato la sicurezza energetica e alimentare globale, e ora hanno dato inizio al terrorismo nucleare nel continente”.

“Dove sono Rafael Grossi e tutta l’AIEA? Dov’è possibile trovare almeno qualche imitazione del lavoro di questa struttura delle Nazioni Unite in questo settore critico?”, ha chiesto il diplomatico.

La tensione è alle stelle tra Mosca e l’Occidente e questo attentato ricorda l’incidente avvenuto a Chernobyl, in Ucraina, in piena guerra fredda tra Usa ed ex Urss.

Timori si sono registrati anche nella recente incursione dell’esercito ucraino nella regione russa di Kursk: bombardamenti si sono infatti verificati nei pressi della locale centrale nucleare.

Ministero Salute Gaza: “Dall’inizio del conflitto uccisi 500 operatori sanitari”

Il Ministero della Salute palestinese ha affermato che circa 500 operatori sanitari sono stati uccisi e centinaia sono rimasti feriti dall’inizio dell’attacco israeliano su vasta scala a Gaza nell’ottobre dell’anno scorso. Lo riferiscono i media arabi.

In una dichiarazione rilasciata ieri sera tardi, il ministero ha spiegato che più di 310 persone sono state arrestate e 130 ambulanze sono state distrutte dalle forze di occupazione israeliane a Gaza. Inoltre, le strutture sanitarie e il loro personale in Cisgiordania hanno dovuto affrontare oltre 340 attacchi israeliani nello stesso periodo.

Il ministero ha sottolineato che il deliberato attacco alle infrastrutture mediche da parte delle forze di occupazione israeliane ha gravemente ostacolato l’accesso dei cittadini ai servizi sanitari essenziali. Il peggioramento delle condizioni relative all’acqua e ai servizi igienici, aggravato dal sovraffollamento, ha portato a un aumento delle malattie prevenibili e delle morti premature, secondo la dichiarazione.

Il ministero ha aggiunto: “Gaza sta ora affrontando un disastro sanitario pubblico dovuto alla mancanza di acqua potabile e alla mancanza di beni di prima necessità per l’igiene tra oltre 1,7 milioni di persone sfollate con la forza”.

Nella dichiarazione è stata inoltre rilevata una grave carenza di personale sanitario e di forniture mediche, tra cui anestetici e antibiotici, che ha costretto gli operatori sanitari a lottare per salvare vite umane.

Il Ministero della Salute ha chiesto aiuti umanitari incondizionati per far fronte alla grave carenza e agevolare l’evacuazione dei feriti affinché ricevano cure mediche salvavita all’estero.

Nuova provocazione dei coloni israeliani nella Moschea di Gerusalemme

Nuova provocazione dei coloni israeliani nella Moschea di Gerusalemme. Decine di loro questa mattina sono entrati con la forza nel complesso della moschea di Al-Aqsa nella Gerusalemme occupata, sotto la protezione delle forze di polizia israeliane. Secondo testimoni oculari, i coloni hanno fatto irruzione nella moschea in gruppi, eseguendo rituali talmudici nei suoi cortili. Lo riferisce l’agenzia Wafa.

In concomitanza con l’incursione, la polizia israeliana ha trasformato la Città Vecchia di Gerusalemme in una zona militare pesantemente fortificata. Centinaia di ufficiali sono stati schierati nelle immediate vicinanze dei cancelli della moschea e in tutta la Città Vecchia. Le misure di sicurezza rafforzate includevano rigidi controlli all’accesso dei fedeli.

Per i musulmani la Moschea Al-Aqsa, come le altre, è un tempio sacro per la loro religione e ritengono una profanazione questi gesti provocatori che oggi si calano in un contesto di tensione crescente tra Israele e Palestina.

Sono in corso i preparativi da parte di gruppi affiliati al cosiddetto movimento del “Monte del Tempio” per commemorare quella che chiamano la “Distruzione del Tempio”. I loro piani includono una catena umana attorno alle mura della Città Vecchia programmata per lunedì sera, con l’evento che partirà dal Muro di Buraq e si estenderà verso la Città Vecchia. Questo sarà seguito da una marcia sventolando bandiere. Inoltre, questi gruppi stanno chiedendo una grande incursione nella moschea di Al-Aqsa martedì per celebrare lo stesso evento.

I coloni attaccano i veicoli vicino a Ramallah

Sabato sera 10 Agosto, coloni israeliani hanno attaccato veicoli civili nei pressi dell’ingresso settentrionale della città di Al-Bireh, nella Cisgiordania occupata, secondo fonti di sicurezza palestinesi citate dai media.

Le fonti hanno riferito che un gruppo di coloni si è radunato nei pressi dell’insediamento coloniale di Beit El, situato su terreni di proprietà palestinese a nord di Al-Bireh, e ha iniziato a lanciare pietre contro i veicoli in transito. Non si segnalano feriti o danni materiali.

Strano caso per Trump, atterraggio di emergenza per il suo aereo: “Guasto meccanico”

L’aereo dell’ex presidente Donald Trump è stato costretto venerdì ad un atterraggio di emergenza a causa di un “problema meccanico” mentre era in viaggio per un comizio nel Montana.

L’ex presidente era diretto a Bozeman con il “Trump Force One”, un Boeing 757-200 personale, quando il guasto tecnico ha costretto l’aereo a fare una sosta non programmata a Billings, a circa 150 miglia dalla destinazione. Trump avrebbe dovuto raggiungere Bozeman con un altro aereo in tempo per il raduno, dove era previsto parlasse alle 20, ora locale.

“Il suo aereo ha avuto un problema meccanico e verrà dirottato su Billings, poi proseguirà per Bozeman su un jet privato”, ha detto a Newsweek – citato da altri media -, un funzionario dell’aeroporto internazionale di Billings-Logan.

Quando si dice il caso (o la coincidenza).

Non è la prima volta che cose strane accadono negli ultimi tempi al candidato repubblicano alle presidenziali Usa di novembre 2024. Lo scorso mese di luglio Donald Trump è stato vittima a Butler, in Pennsylvania, di un attentato armato a opera di uno o più cecchini appostati non lontano dal palco dove parlava, sotto lo sguardo impassibile dei servizi segreti che solo dopo che l’attentatore ha sparato una decina di colpi, hanno freddato uno dei killer, Thomas Matthew Crooks, di una ventina d’anni. Nulla si sa degli altri, che pure avrebbero sparato secondo testimonianze.

Sono stati sparati diversi colpi, uno dei quali ha ferito l’ex presidente all’orecchio (a pochi millimetri dalla testa), un altro ha ucciso un pompiere e altri ancora hanno ferito alcuni fan radunati nel prato di Butler.

Trump lo scorso mese ha annunciato il senatore James David Vance (Ohio) come suo compagno di corsa, è stato svelato un 737-800 da utilizzare nella campagna del 2024. Il nuovo aereo, ora decorato con il logo “Trump/Vance”, ha preso il volo per la prima volta nel 2002.

Reggino aggredito da ignoti che lo riducono in fin di vita. Indagini

Un reggino di circa 35 anni è stato gravemente ferito nel corso di una violenta aggressione fisica compiuta da alcuni sconosciuti che hanno agito col volto coperto da passamontagna.

Il pestaggio si è verificato la notte scorsa in una zona periferica e poco popolata situata tra i comuni di Marina di Gioiosa e Gioiosa Ionica, in provincia di Reggio Calabria.

Sconosciuti, al momento, i motivi del pestaggio nel corso del quale la vittima, ora ricoverata in prognosi riservata al Gom di Reggio Calabria, ha riportato varie fratture e ferite in diverse parti del corpo nonché il taglio di una parte della lingua. Indagini sono in corso per risalire agli autori dell’aggressione.

La Russia esorta Israele a cessare gli attacchi contro obiettivi civili a Gaza

Il Ministero degli Esteri russo ha chiesto a Israele di fermare i suoi attacchi contro obiettivi civili a Gaza. In una dichiarazione, la portavoce Maria Zakharova ha espresso profondo shock per il mortale attacco aereo israeliano alla scuola al-Tabin a Gaza City questa mattina presto che ha provocato oltre cento morti e altrettanti di feriti, tra gli sfollati che si erano rifugiati nella struttura.

Zakharova ha sottolineato che tali tragedie compromettono gli sforzi internazionali volti a ridurre l’escalation della guerra e a raggiungere con urgenza un cessate il fuoco e uno scambio di prigionieri.

La diplomatica ha osservato con rammarico che questi attacchi a Gaza, che causano vittime civili, sembrano essere sistematici e ha chiesto a Israele di smettere di colpire siti civili. “Riteniamo che non ci sia e non possa esserci alcuna giustificazione per tali azioni”, ha affermato Zakharova.

L’appello alla moderazione segue un assalto militare israeliano di questa mattina presto alla scuola al-Tabin, che ospitava famiglie sfollate nel quartiere di al-Daraj a Gaza City. L’attacco ha causato l’uccisione di oltre 100 persone e il ferimento di centinaia di altre persone innocenti.

Anche la Francia ha condannato oggi l’attacco aereo israeliano su una scuola nella città di Gaza, che ha provocato la morte di almeno 100 civili palestinesi.

“Da diverse settimane gli edifici scolastici sono ripetutamente presi di mira, con un numero intollerabile di vittime civili”, ha affermato il Ministero francese degli Affari esteri. “Israele deve rispettare il diritto internazionale umanitario”, ha aggiunto.

Israele ha portato avanti la sua offensiva genocida nella Striscia di Gaza devastata dalla guerra ignorando completamente la Corte internazionale di giustizia (ICJ), che ha ordinato a Israele, con una decisione giuridicamente vincolante, di interrompere la sua offensiva militare a Rafah, che potrebbe violare i suoi obblighi ai sensi della Convenzione sul genocidio.

Dal 7 ottobre Israele conduce una guerra devastante a Gaza, uccidendo quasi 40mila palestinesi, per lo più bambini e donne, e ferendone quasi centomila, molti dei quali gravi e mutilati.

Inoltre, almeno 10.000 persone risultano disperse, presumibilmente morte sotto le macerie delle loro case in tutta la Striscia. Le organizzazioni palestinesi e internazionali affermano che la maggior parte delle persone uccise e ferite sono donne e bambini.

L’aggressione israeliana ha anche provocato lo sfollamento forzato di quasi due milioni di persone da tutta la Striscia di Gaza, con la stragrande maggioranza degli sfollati costretti a trasferirsi nella densamente popolata città meridionale di Rafah, vicino al confine con l’Egitto, in quello che è diventato il più grande esodo di massa della Palestina dalla Nakba del 1948.

Catanzaro, detenuti picchiano agente e tentano aggredire un altro recluso

polizia penitenziaria carcere
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Un un gruppo di detenuti del circuito media sicurezza del carcere di Catanzaro, dopo aver picchiato un agente della Polizia penitenziaria, si è impossessato delle chiavi della sezione per mettere in atto una spedizione punitiva nei confronti di un altro detenuto.

Gli agenti si sono frapposti al gruppo di detenuti ed hanno impedito che riuscissero ad aggredire l’altro recluso.

A renderlo noto sono Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Francesco Ciccone, segretario nazionale.

“Grazie alla professionalità ed al coraggio del personale di polizia penitenziaria che è intervenuto a mani nude a senza alcun mezzo utile a contrastare la furia del gruppo di detenuti facinorosi – affermano i sindacalisti – è stato scongiurato il peggio. Da quanto ci è stato riferito, nove agenti sono stati portati in ospedale, per essere sottoposti alle cure mediche. Riteniamo che sia giunto il momento di fare sul serio nei confronti di questi delinquenti incalliti che non rispettano niente e nessuno”.

“Bisogna dotare immediatamente la polizia penitenziaria del Taser – affermano Durante e Ciccone – o di altro strumento utile per difendersi dai detenuti violenti e per garantire l’ordine e la sicurezza negli istituti. Chiediamo che ai detenuti che si sono resi protagonisti di questo gesto di violenza venga applicato il regime detentivo del 14 bis, per aver messo a rischio l’ordine e la sicurezza dell’istituto”.

Cosenza, uomo si barrica in casa armato di pistola. Prima il panico poi la “cattura”

L’uomo mentre viene bloccato dalle forze dell’ordine e portato in ambulanza

Un uomo dall’apparente età di 40 anni si è barricato in casa armato di pistola pare da solo con la madre convivente. È successo all’Ultimo lotto di via Popilia, popoloso quartiere della periferia di Cosenza.

L’uomo, già noto per episodi del genere, era già andato in escandescenza la scorsa notte quando, sedati gli animi per l’ennesima volta, intorno alle 13 di sabato ha nuovamente inveito minacciosamente contro la madre, poi contro i vicini infine contro i vigili del fuoco e forze dell’ordine accorsi sul posto per sedare l’animosità del giovane. Da quanto appreso, avrebbe minacciato di rompere le tubature del gas. Notizia che non trova tuttavia conferma.

L’uomo a un certo punto si è affacciato dal balcone con un un arma in mano – non è chiaro se una pistola giocattolo o vera ovvero se detenuta legalmente – iniziando a proferire frasi minacciose del tipo: “jativinni ca sinnò v’ammazzo” (andate via sennò vi ammazzo); frasi accompagnate da altre sconnesse e senza senso. Alla vista della pistola nelle mani del soggetto, c’è stato un fuggi fuggi generale dei curiosi sui balconi vicini e nella piazza.

L’uomo caricato dalle forze dell’ordine sull’ambulanza

In pochi minuti sono arrivati anche i carabinieri che insieme ai poliziotti sono saliti al primo piano della palazzina. Entrati di forza nell’appartamento poliziotti e militari hanno disarmato l’uomo trascinandolo di forza in ambulanza.

In questi casi è probabile un Tso (firmato dal sindaco e che vale una settimana), ma non si escludono altre misure, per esempio la custodia in una comunità terapeutica. All’uomo, come da prassi, potrebbe essere contestato il reato di minacce, maltrattamenti e se l’arma dovesse risultare vera, anche la detenzione illegale di armi, sempre non sia detenuta legalmente.

L’uomo sarebbe conosciuto nel quartiere ed ai servizi sociali come un soggetto con problemi ma definito “un uomo buono incapace di fare del male”.
Uno dei tanti in città, in Calabria e in Italia che magari si trova senza un’occupazione e con disagi socio-economici ed esistenziali. E con le istituzioni totalmente assenti a tutti i livelli, sebbene enti ed associazioni siano profumatamente pagati per questi servizi alla persona.

Riciclava e ricettava denaro provento di truffe, arrestato

La Polizia ha eseguito una misura cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal Gip di Cosenza, nei confronti di un cittadino straniero, al momento indagato per riciclaggio.

Le indagini della Polizia Postale, coordinate dalla Procura di Cosenza, sono scaturite dalla denuncia di un imprenditore locale che, indotto in errore da una mail ricevuta da un indirizzo simile a quello di un proprio contatto, aveva versato oltre 30 mila euro in conti che riteneva appartenere ai propri fornitori.

La tempestività della denuncia e l’immediato intervento degli investigatori della Sezione operativa per la sicurezza cibernetica di Cosenza hanno consentito il recupero della somma nella sua interezza.

Gli accertamenti successivi hanno permesso agli investigatori di ricostruire numerosi ulteriori episodi di riciclaggio e ricettazione dei proventi di raggiri online, realizzati nelle forme di “romance scam” – truffa cosiddetta “romantica” che fa leva sui sentimenti ed emozioni di vittime più vulnerabili – e man in the mail – intrusioni abusive nelle caselle di posta elettronica spesso finalizzate al compimento di truffe.

Il provento di queste attività illecite – stimato al momento in alcune centinaia di migliaia di euro – confluiva sui conti dell’indagato. In occasione dell’esecuzione della misura cautelare gli investigatori sono riusciti a recuperare parte delle somme riciclate.

Diplomatico ONU: “Genocidio israeliano a Gaza è più vergognoso dei campi di concentramento”

Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi, ha affermato oggi che Israele sta perpetrando un genocidio contro i palestinesi un quartiere alla volta, un ospedale alla volta, una scuola alla volta e una “zona sicura” alla volta. Lo riportano le agenzie di stampa arabe riprendendo un post del diplomatico su X.

In un tweet Albanese ha affermato: “Nel più grande e vergognoso campo di concentramento del XXI secolo, Israele sta commettendo un genocidio di palestinesi, un quartiere alla volta, un ospedale alla volta, una scuola alla volta, un campo profughi alla volta, una ‘zona sicura’ alla volta, con armi statunitensi ed europee. E tra l’indifferenza di tutte le “nazioni civili”. Che i palestinesi ci perdonino per la nostra incapacità collettiva di proteggerli, onorando il significato più basilare del diritto internazionale.

Albanese ha criticato l’indifferenza della comunità globale verso le atrocità in corso in Israele. Ha sottolineato una lunga storia di uccisioni mirate di palestinesi sia in patria che all’estero, sottolineando che tali azioni non possono restare impunite.

L’esperto delle Nazioni Unite ha sottolineato la necessità di indagini indipendenti e trasparenti e di accertamento delle responsabilità come passi cruciali per raggiungere la pace.

Massacro in scuola per sfollati a Gaza, la ferma condanna dell’Egitto: “Attacco sprezzante”

L’Egitto ha condannato fermamente il massacro mortale che ha colpito la scuola At-Tabe’een a Gaza City questa mattina presto, sottolineando che i continui attacchi contro i civili nella Striscia rappresentano un disprezzo senza precedenti per le disposizioni del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario. Lo riferiscono i media arabi.

In un devastante attacco mattutino, oltre 100 civili sono stati uccisi e decine di altri sono rimasti feriti a seguito di un attacco aereo israeliano sull’istituto.

La scuola, che ospitava famiglie sfollate, è stata colpita dagli aerei da guerra israeliani mentre i civili disarmati stavano celebrando le preghiere dell’alba.

Il Ministero egiziano ha chiesto in una dichiarazione una posizione internazionale unitaria ed efficace che garantisca protezione al popolo palestinese nella Striscia di Gaza e ponga fine agli attacchi contro civili disarmati.

L’Egitto ritiene che la continua commissione di questi crimini su larga scala e l’uccisione deliberata di un numero così elevato di civili disarmati siano la prova concreta dell’assenza di volontà politica da parte israeliana.

Il Ministero ha affermato che l’Egitto è pronto a continuare i contatti con tutte le parti influenti a livello internazionale per garantire l’accesso degli aiuti umanitari alla Striscia di Gaza e a utilizzare tutti i metodi disponibili per fermare l’aggressione.

Intanto, l’amministrazione americana Biden avrebbe stanziato altri centinaia di milioni di dollari in armamenti a Tel Aviv.

Ancora un raid israeliano a Gaza, uccisi oltre 100 civili in una scuola di sfollati

In un devastante attacco di prima mattina, oltre 100 civili sono stati uccisi e decine di altri sono rimasti feriti a seguito di un attacco aereo israeliano alla scuola At-Tabe’een nel quartiere Daraj di Gaza City. Lo riporta l’agenzia di stampa Wafa, ripreso da altri media arabi.

La scuola, che ospitava famiglie sfollate, è stata colpita dagli aerei da guerra israeliani mentre i residenti stavano celebrando le preghiere dell’alba.

Fonti locali citate dall’agenzia riferiscono che l’attacco aereo è avvenuto nelle prime ore del mattino e ha preso di mira la scuola mentre i suoi occupanti si riunivano per le preghiere mattutine.

L”orrore della “più grande democrazia del Medio Oriente” (immagini sensibili)

Nelle immagini postate dall’agenzia Anadolu si nota una distesa di corpi senza vita, corpi gravemente feriti e mutilati, adolescenti e bimbi con gravi ustioni e lesioni sul corpo.

L’aggressione israeliana in corso a Gaza dal 7 ottobre 2023 ha causato finora 39.699 vittime palestinesi accertate, per lo più donne e bambini, oltre a 91.722 feriti.

Migliaia di vittime restano intrappolate sotto le macerie, inaccessibili alle squadre di emergenza e di protezione civile a causa degli attacchi israeliani.

Il raid dell’Idf israeliano è il secondo nel giro di pochi giorni su una scuola di sfollati a Gaza. L’altro giorno era stato sferrato un duplice attacco nell’istituto “Hamama School”. Dopo il primo raid soccorritori e civili sono accorsi per cercare di trarre in salvo superstiti e feriti. Appena l’Idf ha notato la presenza delle squadre di emergenza sul posto ha lanciato un altro attacco mortale, ingannevole, con una strategia degna di una infame trappola ai danni di civili. Le vittime sono state decine, i feriti non si contano.

Olimpiadi, pugile Imane Khelif non supera test genere ma vince l’oro box femminile

L’algerina Imane Khelif, che in precedenza non aveva superato un test di genere, è diventata la vincitrice delle Olimpiadi estive del 2024 a Parigi.

Nella finale del torneo di boxe femminile nella categoria fino a 66 kg, ha sconfitto il cinese Yang Liu. Le medaglie di bronzo sono state vinte da Changcham Suwannaphaeng della Thailandia e Chen Nienchin di Taiwan.

Iman Khelif è balzato agli onori delle cronache internazionali per aver “vinto” il match, può dirsi a tavolino, dopo che l’italiana Angela Carini si è ritirata dopo appena 44 secondi di match: L’algerino ha scagliato un potente gancio che ha tramortito l’azzurra la quale avvicinandosi al team ha detto piangendo: “Non ce la faccio, tira troppo forte e mi fa molto male”.

Si era accesa una accesa disputa sul genere dell’algerina: nessuno ha saputo spiegare nulla, nel concreto, se non il possesso di un passaporto con il genere femminile. Da quanto hanno riportato numerosi commentatori, lei ha dei cromosomi XY (maschio) rispetto a quelli XX (femmina). Khelif per questa ragione era stata esclusa dai mondiali di box lo scorso anno. Evidentemente regolamenti diversi, è stato detto.

Khelif ha portato all’Algeria la sua seconda medaglia d’oro alle Olimpiadi attuali dopo la ginnasta Kaylia Nemours. La maggior parte delle precedenti partite di Khelif ai Giochi sono state accompagnate da scandali. La pugile italiana Angela Carini, appunto, che si è opposta a lui negli ottavi di finale del torneo, si è arresa dopo 46 secondi di combattimento. Quando è stato annunciato il vincitore, si è rifiutata di stringere la mano di Khelif, poi si è inginocchiata al centro del ring e ha iniziato a piangere. Il giorno successivo Carini ha annunciato il suo ritiro dalle olimpiadi.

Il primo ministro italiano Giorgia Meloni ha dichiarato dopo lo scontro che agli atleti con caratteristiche genetiche maschili non dovrebbe essere consentito di partecipare alle competizioni femminili. Allo stesso tempo, il CIO aveva precedentemente sospeso l’IBA dall’ospitare un torneo di boxe a Parigi.

Nei quarti di finale, Khelif ha sconfitto l’ungherese Lutsa Hamori. La trasmissione dell’incontro prevedeva un momento in cui Hamori si lamentava con l’allenatore: “Non posso batterlo, è un uomo”.

La settimana scorsa, il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha approvato la partecipazione di Khelif e Lin Yuting di Taiwan al torneo olimpico femminile, nonostante ai Campionati del mondo del 2023 in India (svoltisi sotto gli auspici dell’IBA) , non abbiano superato il test di genere. Test che ha mostrato la presenza nei loro corpi di cromosomi XY e un aumento del testosterone.

Entrambi gli atleti hanno gareggiato alle Olimpiadi di Tokyo 2021. L’ex capo della commissione medica dell’IBA, il dottor Ioannis Filippatos, ha affermato che i risultati dei test effettuati su Khelif e Yutin mostrano che sono uomini (avrebbero anche gli attributi…).

Come ha spiegato il direttore delle comunicazioni del CIO Mark Adams, gli atleti “hanno un passaporto femminile” e soddisfano tutte le regole per l’ammissione alle Olimpiadi. Ha definito i dubbi sulla loro partecipazione alle competizioni “stigmatizzazione”.

Come ha sottolineato Adams, il comitato è soddisfatto delle regole esistenti e ritiene che abbiano funzionato bene alle ultime Olimpiadi. Ha definito “discriminatori” i test ginecologici di genere sulle atlete, aggiungendo che il CIO non ha intenzione di tornare a tali pratiche. Anche Lin Yuting (categoria di peso fino a 57 kg) è arrivata alla finale, che si svolgerà sabato.

Morto il magistrato Agostino Cordova, condusse inchieste su clan e massoneria

Agostino Cordova

E’ morto ieri sera a Reggio Calabria, all’età di 88 anni, il magistrato Agostino Cordova, già capo delle Procura di Palmi e di Napoli. Cordova, originario di Reggio, viveva negli ultimi anni tra la sua città e Napoli.

Entrato in magistratura nel 1963, è stato pretore a Reggio Calabria, prima al penale e poi al civile, fino al 1970 per poi passare al Tribunale, dove è stato componente il collegio per cinque anni.

Quindi il passaggio all’Ufficio istruzione, dove è rimasto fino al 1980. In quel periodo, ha istruito importanti processi contro le cosche della ‘ndrangheta tra cui quello contro il gruppo cosiddetto “dei 60” capeggiato da Paolo De Stefano, ucciso in un agguato a Reggio Calabria nell’ ottobre del 1985. Il processo si concluse con la condanna di buona parte degli imputati.

Dal 1980 al 1987 Cordova ha presieduto la sezione penale del Tribunale di Reggio Calabria. Nel dicembre del 1987 fu nominato a capo della Procura della Repubblica di Palmi. In quel periodo fece scalpore una sua inchiesta su presunti intrecci tra mafia, politica e massoneria che portò al sequestro di tutti gli elenchi dei massoni del Grande oriente d’Italia (Goi).

Sempre nel suo periodo calabrese un’altra sua indagine su presunte irregolarità negli appalti per la realizzazione della centrale termoelettrica dell’ Enel a Gioia Tauro portò, nel luglio del 1990, al sequestro del cantiere.

Alla scadenza del mandato a Palmi concorse per la Direzione nazionale antimafia ma senza successo e successivamente, nel luglio del 1993, fu nominato procuratore capo a Napoli.

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