11 Ottobre 2024

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E’ morto lo scrittore Andrea Camilleri, padre di “Montalbano”

Lo scrittore Andrea Camilleri (Ansa)

E’ morto all’età di 93 anni, all’ospedale Santo Spirito di Roma, lo scrittore Andrea Camilleri, “padre” di Montalbano, la nota fiction poliziesca che va in onda su Rai 1, con protagonista l’attore Luca Zingaretti. Camilleri era ricoverato da qualche da tempo e negli ultimi giorni le sue precarie condizioni di salute si sono aggravate.

“Adesso te ne vai e mi lasci con un senso incolmabile di vuoto, ma so che ogni volta che dirò, anche da solo, nella mia testa, ‘Montalbano sono!’ dovunque te ne sia andato sorriderai sornione, magari fumandoti una sigaretta e facendomi l’occhiolino in segno di intesa, come l’ultima volta che ci siamo visti a Siracusa. Addio maestro e amico, la terra ti sia lieve! Tuo Luca”. E’ il saluto commosso, affidato a un lungo post su Instagram, di Luca Zingaretti, volto di Montalbano in tv, allo scrittore Andrea Camilleri.

Non ci sarà nessun momento pubblico per le esequie dello scrittore. Per volontà e della sua famiglia non ci sarà camera ardente e il funerale si svolgerà in forma privatissima. Solo dopo la sepoltura – a quanto si apprende – sarà reso noto il luogo in cui riposeranno le spoglie dell’autore.

Fondi russi, il terzo uomo del Metropol: “Incontro nel rispetto delle regole”

L’Hotel Metropol di Mosca

“Ho partecipato all’incontro all’hotel Metropol di Mosca il 18 ottobre 2018 in qualità di consulente esperto bancario che da anni collabora con l’avvocato Gianluca Meranda. Lo scopo dell’incontro era prettamente professionale e si è svolto nel rispetto dei canoni della deontologia commerciale. Non ci sono state situazioni diverse rispetto a quelle previste dalle normative che disciplinano i rapporti d’affari”. Lo scrive all’Ansa in un messaggio WhatsApp, Francesco Vannucci, che spiega di essere tra le persone citate nell’audio finito nell’inchiesta sui presunti fondi alla Lega in cui è indagato Gianluca Savoini per corruzione internazionale.

Vannucci, la cui identità è stata verificata, racconta di essere una delle persone citate nell’audio dove si menzionano, tra gli altri, due personaggi che sembrano essere coinvolti nella discussione al tavolo dell’Hotel Metropol. Si tratta di un “Luca” (Gianluca Meranda, ndr) e di un “Francesco”.

“Sono profondamente dispiaciuto di essere indicato in modo a volte ironico, a volte opaco, con lo pseudonimo di “nonno Francesco”. Confido nella serietà della magistratura italiana nel capire le chiare dinamiche di questa vicenda”, ha aggiunto Francesco Vannucci, 62 anni, di Suvereto, in provincia di Livorno, dicendosi profondamente rammaricato di dover mettere a rischio la privacy sua e della sua famiglia.

L’uomo, scrive l’agenzia, non vuole però rispondere alle domande sui temi dell’incontro del Metropol, testimoniati dall’audio aggiungendo solo di non essere stato ancora ascoltato dai magistrati che si occupano del caso.

Il Cremlino non ha mai dato nessun sostegno finanziario a partiti o politici italiani: lo ha dichiarato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, commentando la vicenda dei presunti finanziamenti russi alla Lega. “Come abbiamo già detto – ha affermato Peskov – nessuno di noi dalla Russia ha mai dato sostegno finanziario ad alcun politico o partito politico in Italia. Non c’è nessun dubbio”.”C’è una base giuridica per la cooperazione che può essere attivata in qualsiasi momento su richiesta delle parti”, ha detto ancora Peskov, rispondendo a una domanda su una possibile cooperazione tra Russia e Italia nelle indagini sulla vicenda dei presunti finanziamenti russi alla Lega.

Salvini non sarà ascoltato dai pm – L’inchiesta sui presunti fondi russi alla Lega intanto va avanti a Milano. Ma i pm, per ora, non sentiranno Salvini. “Non serve”, dice il procuratore Greco.

Leader del Carroccio: Io in Aula? non riferisco sulla fantasia – “Non riferisco sulla fantasia”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Salvini ha risposto a margine di un’iniziativa a Roma sulla richiesta di parlare in Parlamento della vicenda sui fondi della Lega.  “C’è un’inchiesta aperta da mesi, bene, la chiudano – ha aggiunto Salvini – Siamo assolutamente tranquilli, aspettiamo con ansia la chiusura di queste indagini. Quando vado all’estero, oggi vado in Finlandia, non è per affari ma per difendere l’interesse del mio Paese come quando vado a Washington, Mosca, Pechino, Tel Aviv. Se in Finlandia mi facessero una domanda sulla questione Russia non sarei imbarazzato, possono farti la domanda anche sui Fantastici 4 e risponderei con assoluta tranquillità”.

Pm valutano posizioni Meranda e Vannucci – La Procura di Milano sta facendo accertamenti e valutando le posizioni di Gianluca Meranda e Francesco Vannucci, le due persone che si sono fatte avanti dicendo di aver partecipato all’incontro all’hotel Metropol di Mosca dove era presente anche Gianluca Savoini. Dopo una fase di identificazione certa per riscontrare la loro effettiva presenza i due potrebbero esser presto iscritti nel Registro degli indagati e convocati dai pm, come accaduto con Savoini.

Sequestrati 270 Kg di cocaina nel porto di Gioia Tauro

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Archivio

Finanzieri del Comando Provinciale Reggio Calabria in sinergia con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Gioia Tauro, hanno scoperto e sequestrato in porto 270 KG di cocaina purissima. L’operazione è stata coordinata dalla Dda.

La droga era nascosta all’interno di cartoni di ananas in un container che trasportava cotone in transito nello scalo calabrese, proveniente dal Guatemala con destinazione finale Valencia.

La cocaina avrebbe fruttato al crimine organizzato, una volta tagliata fino a 4 volte ed immessa sulle piazze di spaccio italiane ed europee per la vendita al dettaglio, circa 55 milioni di euro.

Attraverso una complessa attività di indagine eseguita tramite analisi di rischi e riscontri fattuali da parte della Guardia di Finanza su 2000 contenitori provenienti dal Sud America e supportata dalle sofisticate apparecchiature scanner in dotazione all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, è stato possibile selezionare il container positivo contenente il prezioso “oro bianco”, occultato tra la merce lecitamente trasportata e pronto per essere recuperato dai destinatari del carico.

“Le fiamme gialle reggine ed i funzionari doganali – si
legge in una nota della Gdf – non abbassano la guardia svolgendo quotidianamente, in stretta sinergia e con la costante direzione della Procura della Repubblica, un’intensa attività di controllo sulle merci in arrivo o in transito per rendere sempre più efficace la lotta al traffico internazionale di cocaina per il quale, nonostante i numerosi sequestri effettuati, viene ancora utilizzato anche il porto di Gioia Tauro”.

“Lo sforzo profuso dai militari – riporta ancora la nota delle Fiamme gialle – è massimo ed è volto a limitare una vera e propria piaga sociale che ha costi elevatissimi e che non accenna a diminuire. In primis il consumo di cocaina, soprattutto tra i più giovani, crea danni alla salute irrimediabili, inoltre i proventi della importazione e della vendita della “coca” generano guadagni esponenziali a chi opera in questo settore illegale”.

A tal proposito, l’Osservatorio Europeo delle Droghe e delle tossicodipendenze (EMCDDA) nella sua “Relazione Europea sulla Droga 2019” ha fornito un quadro allarmante: quasi quattro milioni di persone hanno fatto uso di cocaina nell’ultimo anno; nel nostro paese l’1,7 % della popolazione tra i 15 e i 34 anni consuma cocaina e circa 70 mila persone sono state trattate per tossicodipendenza (33% per cocaina) con costi elevatissimi per la sanità pubblica, costi “sociali”, direttamente o indirettamente, a carico della collettività.

In aggiunta, i dati dimostrano come il narcotraffico abbia un rilievo macro-economico enorme: il conseguente giro di affari a livello globale, infatti, supera i 560 miliardi di euro e in Italia i 30 miliardi di euro, circa il 2% del PIL nazionale.

Gli utili, pari a circa il 90% del fatturato complessivo generato da questo “business”, vengono infatti reinvestiti e riciclati sul mercato, inquinando l’economia legale e danneggiando gli imprenditori che onestamente svolgono ogni giorno la propria professione nel pieno rispetto delle regole.

‘Ndrangheta, arresti in Calabria, Emilia Romagna e Valle d’Aosta

blitz elicottero

È in corso dalle prime ore di questa mattina una vasta operazione dell’Arma dei Carabinieri di Reggio Calabria, con il supporto di militari del Comando Provinciale di Bologna e del Gruppo di Aosta, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia reggina, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare a carico di numerose persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso.

Colpite pericolose cosche della ‘ndrangheta di San Giorgio Morgeto e Cittanova, con diramazioni nel nord Italia, tutte dedite alle estorsioni, a reati in materia di armi e stupefacenti e al controllo delle attività economiche del territorio.

Dalle indagini è emersa anche una fase di contrapposizione tra la “Locale di San Giorgio Morgeto” e la cosca “Facchineri” di Cittanova (RC), causata dalla volontà dei “Facchineri” di mantenere il predominio nel Comune sangiorgese e in Valle d’Aosta.

I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che il Procuratore di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, terrà alle ore 10.30 presso il Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria.

Ursula von der Leyen eletta presidente della Commissione UE (grazie al M5s)

Ursula von der Leyen con il presidente del Parlamento europeo David Sassoli

Ursula von der Leyen è stata eletta presidente della Commissione europea con 383 voti, nove in più dei 374 necessari. Contrari 327 eurodeputati, astenuti 22, una scheda bianca. Hanno votato 733 eurodeputati. La tedesca è la prima donna a ricoprire questo ruolo. L’attuale ministro della Difesa succede al lussemburghese Jean-Claude Juncker il cui mandato scade il 31 ottobre.

I 14 voti del Movimento Cinque Stelle sono stati decisivi per l’elezione di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione. L’attesa, considerato buona parte dei Socialisti, tutti i liberali e tutto il PPe avevano dichiarato il loro appoggio alla candidata tedesca, era che von der Leyen arrivasse a sfiorare i 400 voti. Ma il voto segreto ha invece scombinato le previsioni, i franchi tiratori si sono fatti sentire e la ministra tedesca è passata solo per nove voti di scarto. Senza l’apporto dei 14 esponenti del M5S von der Leyen sarebbe stata bocciata dal Parlamento europeo.

I deputati europei valuteranno le competenze dei nuovi commissari nelle audizioni che si svolgeranno la prima settimana di ottobre, poi la nuova commissione europea dovrà ricevere l’investitura del Parlamento europeo a Strasburgo nella sessione plenaria tra il 21 e il 24 ottobre.

“Il mio lavoro comincia adesso”
“Mi sento molto onorata sono sopraffatta, la fiducia che riponete in me la riponete nell’Europa, un’Europa forte e unita da est a ovest, da nord a sud, pronta a combattere per il futuro invece che contro se’ stessa. Il compito che dovrò affrontare pesa su di me ed il mio lavoro comincia adesso”, ha detto Ursula von der Leyen, dopo la sua elezione. “Ringrazio tutti i membri del parlamento europeo che hanno deciso di votare per me, ma il mio messaggio è lavoriamo insieme in modo costruttivo”, ha aggiunto.

“Nella democrazia la maggioranza è la maggioranza”, ha aggiunto von der Leyen dopo il voto a Strasburgo. “Era necessario lavorare con i gruppi politici per convincerli e formulare i programmi di lavoro per i prossimi cinque anni e sono estremamente felice che dopo due settimane siamo riusciti a formare una maggioranza pro-europea. È una buona base per cominciare”, ha aggiunto.

Conte: “Inizio incoraggiante”
“L’elezione di Da Presidente della Commissione Europea rappresenta un inizio incoraggiante. Ma è solo l’inizio. Apprezziamo le proposte programmatiche della Presidente von der Leyen in direzione di un’Europa finalmente più solidale, più rispettosa dell’ambiente e più sicura rispetto ai traffici illeciti e alla migrazione illegale”. È quanto si legge in una nota del premier Giuseppe Conte che aggiunge: “Il percorso della nuova Commissione Europea in direzione di un’Europa più vicina ai bisogni dei cittadini, più giusta e più democratica avrà successo se potrà contare sull’impegno di tutte le Istituzioni europee e degli Stati Membri. Su quello italiano potrà certamente contare. Consapevole del suo ruolo come Paese fondatore dell’Unione Europea, l’Italia intende fare la sua parte affinché l’Europa sappia rinnovarsi e torni a mettere i cittadini al centro del suo futuro”.

Maltempo in Calabria, piove su tutta la regione. Allagamenti

Maltempo in Calabria, piove su tutta la regione. AllagamentiE’ piovuto su gran parte della Calabria – dove oggi è in atto l’allerta arancione della Protezione civile sulla fascia ionica – con conseguenti allagamenti di scantinati e piani bassi di abitazioni, ma allo stato i vigili del fuoco non segnalano situazioni critiche.

Interventi per allagamenti sono stati effettuati a Sellia Marina (Catanzaro), Corigliano-Rossano (Cosenza), Cirò (Crotone) e nel vibonese. La situazione, comunque, viene gestita con un ordinario dispositivo di soccorso.

A Crotone, in località Margherita, alcune famiglie sono state evacuate a scopo precauzionale. Il provvedimento riguarda alcuni nuclei che vivono in prossimità di un canale. Le famiglie sono ospitate nella scuola della stessa località. Il Comune ha lanciato anche l’invito alla massima prudenza e collaborazione.

Scoperta vasta piantagione di marijuana nel reggino: 4.200 piante

piantagione marijuanaMilitari della Guardia di Finanza della Compagnia Melito Porto Salvo e dei colleghi della sezione aerea di Lamezia Terme, hanno individuato e sottoposto a sequestro, in un terreno nel comune di San Lorenzo (RC), una estesissima coltivazione di cannabis del tipo “skunk”, composta da circa 4.200 piante di oltre 1,5 metri di altezza ed in ottime condizioni vegetative.

La piantagione – molto ben nascosta all’interno di un fitto roveto e da alberi ad alto fusto – è stata scoperta a seguito di indagini sul traffico di droga, anche mediante l’utilizzo di elicotteri.

L’intervento delle Fiamme gialle è avvenuto immediatamente prima della fase di raccolta da parte della criminalità organizzata. Tutte le piante sequestrate erano infatti pronte per la raccolta, posto che presentavano rigogliose infiorescenze dalle quali si sarebbero potuti ricavare circa 2.600 chilogrammi di marijuana, che sulle piazze dello spaccio avrebbero consentito un ingente introito alla ‘ndrangheta della zona: lo stupefacente infatti, una volta ceduto al dettaglio, si stima che avrebbe consentito un ricavo di svariati milioni di euro.

Oltre all’ingente quantitativo di stupefacente, è stato sottoposto a sequestro l’intero impianto di irrigazione a goccia, costituito da tubi in gomma Pvc per un totale complessivo di circa 1,5 km. Inoltre, sono state sequestrate 4 colonne portanti e relative valvole di chiusura e apertura dell’impianto dell’acqua e attrezzi vari agricoli.
Sono in corso indagini, coordinate dalla Procura reggina diretta da Giovanni Bombardieri, per risalire agli autori della coltivazione di droga.

Che cos’è la cannabis “skunk”
La “puzzola” (traduzione in italiano del termine “skunk”), così denominata per il suo odore molto pungente, è un incrocio delle due tipologie di marijuana, sativa e indica, ed è ottenuta fondendo le linee genetiche native del Messico (Acapulco Gold), della Colombia (Colombian Gold) e dell’Afghanistan.

Società vìola obbligo comunicazione sul patrimonio, sequestro

arresti guardia di finanzaI finanzieri del Comando provinciale di Cosenza hanno eseguito un sequestro preventivo dei beni per un valore di circa 300 mila euro a carico di una società riconducibile ad un imprenditore della sibaritide operante nel settore dell’edilizia e del movimento terra.

L’uomo, già condannato per associazione mafiosa e sottoposto alla sorveglianza speciale, ha violato l’obbligo di comunicazione delle proprie variazioni patrimoniali di importi superiori a 10.329,14 euro. Nel corso delle indagini, coordinate dalla Procura di Cosenza diretta da Mario Spagnuolo, i finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria hanno ricostruito il profilo patrimoniale e reddituale dell’indagato, il quale negli anni aveva attuato diverse operazioni di natura economica che avevano fatto aumentare il proprio patrimonio e che avrebbero dovuto essere comunicate. Il sequestro ha riguardato un immobile in provincia di Milano, un’auto di pregio e disponibilità finanziarie per oltre 53 mila euro.

Fondi russi, Savoini non risponde ai magistrati

Gianluca Savoini

Ha scelto la linea del silenzio di fronte all’accusa di corruzione internazionale Gianluca Savoini, il leghista presidente dell’associazione Lombardia Russia con sede nel quartier generale del Carroccio di via Bellerio, indagato nell’inchiesta con al centro una registrazione di poco più di un’ora su una presunta trattativa all’hotel Metropol di Mosca per far arrivare nelle casse della Lega 65 milioni di dollari, attraverso una compravendita di petrolio a prezzo scontato. Sconto, stando all’audio, che doveva servire anche a girare una parte del denaro a funzionari russi. Un’indagine, entrata nella fase calda di interrogatori e audizioni, che sta mettendo in difficoltà la Lega di Matteo Salvini e di conseguenza il Governo, e su cui la Procura di Milano vuole mantenere un riserbo assoluto.

Così, persino l’interrogatorio di Savoini, da giorni personaggio centrale delle cronache e convocato con un invito a comparire con l’accusa di essere stato un presunto ‘mediatore-garante’ del patto tra italiani e russi nella hall dell’albergo moscovita, è stato tenuto nascosto alla stampa e si è tenuto in una caserma della Gdf lontano dal Tribunale. Per poi concludersi, senza sorpresa, alla svelta, giusto il tempo di verbalizzare col legale Lara Pellegrini la scelta di avvalersi della facoltà di non rispondere dell’ex fedelissimo di Bossi, di Maroni e infine del vicepremier Salvini. Nel frattempo, anche sulla base di rivelazioni sui media, sembra destinata ad allungarsi la lista delle persone da ascoltare nell’inchiesta del procuratore aggiunto Fabio De Pasquale e dei pm Gaetano Ruta e Sergio Spadaro (riuniti in lungo vertice), condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf.

L’ex vicepresidente di Confindustria Russia, Fabrizio Candoni – fondata assieme a Ernesto Ferlenghi, manager Eni in Russa – in due interviste ha infatti spiegato di essere stato con Salvini a Mosca il giorno prima dell’ormai famoso incontro al Metropol, che risale al 18 ottobre, e di avergli anche sconsigliato di partecipare. In quel ‘faccia a faccia’, stando alla registrazione pubblicata dal sito americano BuzzFeed, Savoini con due italiani e tre russi parlarono di un presunto accordo sulla vendita da una società russa ad un’intermediaria di circa 3 milioni di tonnellate di petrolio, scontato del 6%.

Petrolio da rivendere a prezzo pieno in Italia (gli interlocutori citano l’Eni, che ha smentito), in modo da ottenere che una parte dello sconto, il 4%, si trasformasse in una “retrocessione” per la Lega per la campagna per le Europee e il resto, almeno il 2%, andasse sotto forma di ‘stecche’ a funzionari russi. Un’operazione in totale da 1,5 miliardi di dollari che non sarebbe andata a buon fine. Dopo Savoini, dunque, è atteso davanti ai pm anche Gianluca Meranda, avvocato con simpatie per il Carroccio che dice di aver incontrato in occasioni pubbliche Salvini e che nei giorni scorsi con una lettera ai media ha rivelato di essere il “banchiere Luca”, ossia uno dei due italiani che erano con Savoini di fronte ai russi. Russi che nell’audio sostenevano di dover attendere il via libera all’operazione da Vladimir Pigin, avvocato e soprattutto legato al vicepremier russo con delega al settore del petrolio e del gas Dmitry Kozak.

Tra le persone da sentire probabilmente anche Claudio D’Amico, “consigliere per le attività strategiche di rilievo internazionale” di Salvini. D’Amico che, come spiegato da Palazzo Chigi, tramite “l’Ufficio di vicepresidenza” avrebbe “sollecitato” l’invito di Savoini al Forum Italia-Russia. (ANSA)

Sibilia in Calabria, al via demolizione case abusive a Cassano

Da sinistra il prefetto di Cosenza Paola Galeone e il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia firmano l’intesa per la demolizione degli edifici abusivi a Cassano allo Ionio.

“Oggi diamo un segnale chiaro e iniziamo ad abbattere case abusive, così facendo dimostriamo che in Calabria i commissariamenti funzionano. Inoltre, diamo un messaggio chiaro ai cittadini, se vuoi avviare un cantiere abusivo, noi ci siamo, controlliamo e la casa ve la buttiamo a terra”.

È quanto dichiarato dal sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia, in Prefettura a Cosenza per firmare l’atto d’intesa che avvia le attività di intervento in materia di demolizione di opere abusive da parte degli Enti nel territorio del Comune di Cassano allo Ionio.

Il protocollo è stato sottoscritto da Sibilia, dal prefetto di Cosenza Paola Galeone, da un delegato della Regione Calabria e dai componenti della Commissione straordinaria al Comune di Cassano allo Ionio. Al momento sono 52 gli edifici abusivi individuati, per i quali si provvederà a verificare l’iter burocratico per poi avviare la demolizione.

Al via i lavori sul Viadotto Cannavino, previsti oltre 8 mesi di interventi

Al via i lavori sul viadotto Cannavino, durata quasi 9 mesi. Si prevedono disagi

Al via i lavori sul viadotto Cannavino, a Celico (Cosenza), lungo la statale 107 Silana Crotonese. L’Anas, con una cerimonia sul posto, ha consegnato i lavori alla presenza di Roberto Musmanno, assessore della Regione Calabria alle Infrastrutture e Trasporti; Marco Moladori, responsabile area compartimentale Anas Calabria; Paola Tripodi, responsabile del procedimento; Riccardo De Nardi, direttore dei lavori, e Salvatore Arcuri, coordinatore progettazione intervento.

“Gli interventi – riferisce l’Anas in un comunicato – dureranno 250 giorni e si svolgeranno in due fasi: la prima servirà per gli interventi di rinforzo delle pile e delle spalle del viadotto, e la seconda per gli interventi di adeguamento sismico dell’impalcato. La prima fase non prevede chiusure al traffico, mentre durante la seconda fase, a partire dal prossimo febbraio e per un periodo di circa quattro mesi, ci sarà la chiusura totale del viadotto al traffico, con deviazione sul percorso alternativo realizzato contestualmente ai lavori di rinforzo previsti sulle pile e sulle spalle dell’infrastruttura”.

Gli interventi ammontano a 3 milioni e 600 mila oltre a 600.000 euro per l’adeguamento e la messa in sicurezza delle strade provinciali e comunali interessate dal percorso alternativo. L’ente assicura che nelle due fasi saranno ridotti al minimo i disagi per l’utenza.

Il ponte era stato al centro di polemiche per una vistosa crepa strutturale che ha preoccupato non poco i tanti automobilisti che percorrono l’importante arteria che collega il Tirreno cosentino allo Ionio crotonese. Anche Striscia la Notizia aveva fatto dei servizi che hanno evidenziato la lesione strutturale. Anas, dopo monitoraggi tecnici, d’intesa con la prefettura e i sindaci del comprensorio, ha deciso di avviare lavori di rinforzo.

Ragazza di Soverato cade dal cavallo, ricoverata in gravi condizioni

Ragazza cade dal cavallo, ricoverata in gravi condizioni

Una ragazza di 20 anni, di Soverato, è rimasta gravemente ferita cadendo da cavallo in località “Santa Maria del Bosco” di Serra San Bruno (Vibo Valentia). La giovane ha riportato un trauma cranico e un trauma al rachide lombosacrale e bacino.

La ragazza è rimasta vigile fino all’arrivo in ospedale a Catanzaro, dove sono stati avviati accertamenti più approfonditi. Le sue condizioni sono gravi ma non sarebbe in pericolo di vita.

Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 di Serra San Bruno. L’incidente non è avvenuto in occasione del raduno ippico che ha avuto luogo nella giornata di domenica.

Torino, indagine su estremisti di destra, tre arresti. Sequestrate armi

Le armi sequestrate a estremisti di destra nel Nord Italia (Ansa)

Armi da guerra, tra cui fucili d’assalto automatici di ultima generazione, sono stati sequestrati dalla Polizia in varie città del Nord Italia. Il bilancio è di tre arresti avvenuti nell’ambito di un’ operazione del Servizio Antiterrorismo dell’Ucigos e della Digos di Torino coordinati dalla procura piemontese.

Il blitz è scattato nei confronti di una serie di soggetti orbitanti nei gruppi dell’estrema destra oltranzista e nasce da un’indagine della Digos di Torino relativa ad alcuni combattenti italiani che hanno partecipato alla guerra nel Donbass, in Ucraina.

Tra gli arrestati risulta Fabio Del Bergiolo, 50 anni, ex ispettore antifrode delle dogane che nel 2001 si era candidato al Senato per Forza Nuova, nel collegio di Gallarate (Varese).

All’operazione, coordinata dalla procura di Torino, hanno collaborato anche le Digos di Milano, Varese, Pavia, Novara e Forlì.

Maltratta e minaccia i genitori, in carcere un 41enne

Maltratta e minaccia i genitori, in carcere un 41enneMaltrattava ripetutamente i genitori, tanto che era stato destinatario di un divieto di avvicinamento perché minaccioso e violento. Una misura che è stata violata più volte e per l’uomo, un 41enne di Cirò Marina, si sono aperte le celle del carcere.

Ad eseguire l’ordine di carcerazione, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Crotone, i carabinieri della Compagnia di Cirò Marina i quali dopo aver registrato ripetute violazioni del divieto di avvicinamento ai genitori – che se lo vedevano tra i piedi sempre più minaccioso -, hanno richiesto e ottenuto l’aggravamento della precedente misura. L’uomo è stato condotto nella casa circondariale del capoluogo pitagorico.

93enne uccide la moglie novantenne per gelosia

Ha ucciso la moglie per gelosia e perché lo voleva ricoverato in una struttura assistenziale Vasco Bimbatti, il 93 enne che ieri sera ha colpito mortalmente la moglie Luciana Bonzanini, 90 anni, con il poggiapiedi della sedia a rotelle nel loro appartamento di Sesto San Giovanni (Milano).

È quanto emerso all’interrogatorio dell’anziano uxoricida, il quale ha ammesso agli inquirenti le proprie responsabilità, spiegando di aver litigato con la moglie che gli aveva appena comunicato di essere prossima ad accompagnarlo in una struttura.

Bimbatti ha spiegato di essere convinto che la moglie potesse così riallacciare una relazione extraconiugale. Il 93enne, affetto da demenza senile, ha spiegato ai carabinieri di Sesto San Giovanni di aver chiesto alla coniuge di aiutarlo a coricarsi sul letto e, approfittando di un suo attimo di distrazione, di averla colpita al volto e alla testa.

Donna uccisa al karaoke, si costituisce ex marito

Si è costituito nella notte nel carcere di Sanremo Domenico Massari, l’uomo che sabato sera ha ucciso a colpi di pistola l’ex moglie Deborah Ballesio durante una serata di karaoke a Savona. A quanto si apprende poco prima di costituirsi avrebbe sparato tre colpi di pistola in aria per attirare l’attenzione.

Sabato sera Domenico “Mimmo” Massari, 54 anni, savonese, si è armato di una pistola e in mezzo ai vacanzieri raccolti a cantare in un locale balneare della riviera ligure ha ucciso con 5 colpi di pistola Deborah Ballesio, 39 anni.

Le ha sparato sul palco del karaoke che lei aveva organizzato all’Acquario’ di Savona perché lei lo aveva mollato per le sue intemperanze e per questo era stato denunciato. Prima di ucciderla le aveva detto “ti ricordi di me?”, poi ha premuto il grilletto. I colpi hanno ferito anche altre tre persone. Era fuggito subito dopo il delitto, allontanandosi a piedi, e facendo perdere le tracce. E’ stato ricercato per ore. Gli inquirenti avevano anche diffuso una sua foto nella speranza di ricevere segnalazioni.

Le tre persone ferite sono una donna di 55 anni colpita da un proiettile a una gamba che ha riportato la frattura del perone ed è stata dimessa questa mattina con 30 giorni di prognosi; un’altra donna con alcune schegge in una gamba che si trova in osservazione breve al pronto soccorso e salvo complicazioni verrà dimessa in giornata; colpita di striscio anche una bambina che dopo le cure del caso è stata dimessa nel corso della notte.

L’uomo da anni aveva un comportamento minaccioso verso la donna. Nell’agosto del 2015 l’uomo dette fuoco al locale di lap dance ‘Follia’ di Altare, gestito dalla moglie. L’episodio era avvenuto dopo una serie di liti e molestie che gli erano costati un patteggiamento a tre anni e due mesi per danneggiamenti e stalking e il divieto di avvicinarsi alla donna. Era uscito dal carcere lo scorso anno.

Conto salato al ristorante e minacciano con pistole titolari, denunciati

Minacciano ristoratore per conto, denunciati 4 giovaniQuattro giovani tra i 19 ed i 21 anni di Piscopio (Vibo Valentia) sono stati denunciati dalla Squadra mobile di Vibo Valentia per minacce aggravate dall’uso delle armi.

Secondo l’accusa sono responsabili delle minacce perpetrate il 29 maggio scorso ai danni dei titolari di un ristorante di Vena di Ionadi nel quale avevano cenato. Al momento di pagare, i giovani hanno avuto un alterco con i proprietari, pretendendo di pagare una somma diversa da quella dovuta usando frasi dal tenore dispregiativo quali “dagli 50 euro che gli bastano” e “pigliateli di salute!”.

I 4 sono poi passati alle minacce: “ci vediamo domani mattina anzi tra cinque minuti”. Tornati dopo un quarto d’ora, hanno avuto una nuova discussione durante la quale due di loro hanno estratto due armi solo successivamente rivelatesi “a salve” con tappo rosso non visibile.

Uno dei titolari ha subito il 113 provocando la fuga dei 4. Gli investigatori sono poi risaliti ai giovani, riconosciuti dalle vittime. A casa di uno di loro sono state trovate le armi. (Ansa)

Stragi del sabato sera, in poche ore 12 giovani morti in incidenti

Strage del sabato sera, 10 giovani morti in incidenti
L’auto finita nel canale a Jesolo (Ansa)

Strage sulle strade in poche ore la scorsa notte, dove dodici giovani sono morti in diversi incidenti stradali a Jesolo, Cesena, Genova e in Campania. Uno di questi sarebbe stato provocato ed è stato fermato un uomo per omicidio stradale.

Quattro giovani, tre ragazzi e una ragazza tra i 22 e i 23 anni, sono morti a Jesolo dopo che la loro auto è finita in un canale a Ca’ Nani. A bordo c’era una quinta ragazza che si sarebbe salvata. L’incidente è avvenuto lungo la strada regionale 43.

La vettura è finita nel canale dopo la perdita di controllo del mezzo da parte del conducente. I primi soccorsi sono stati dati da alcuni ragazzi stranieri di passaggio che sono riusciti a portare a riva la giovane ferita e altri tre ragazzi che sono subito dopo morti. I vigili del fuoco con l’autogru hanno agganciato l’auto e l’hanno estratta dall’acqua, recuperando l’ultima persona rimasta all’interno e morta anch’essa. I giovani morti sono tutti della zona di San Donà.

Il pm di Venezia Giovanni Gasparini ha sottoposto a fermo con l’accusa di omicidio stradale plurimo e omissione di soccorso l’uomo ritenuto responsabile della morte dei quattro ragazzi a Jesolo. Si tratta di un romeno residente in Italia dal 2012. Il pm ha disposto per lui i domiciliari.

Oltre ai quattro ragazzi deceduti per la caduta della loro auto nel canale, una quinta persona di 28 anni è morta alle 5 di oggi finendo con la sua vettura contro un platano. L’episodio è avvenuto a poca distanza dall’altro incidente. Nonostante i tentativi di rianimazione da parte del personale sanitario, l’uomo è morto. Sul posto i carabinieri e i vigili del fuoco, che hanno estratto il corpo.

A Cesena quattro giovani sono morti sul colpo poco dopo le 5 sulla via di Dismano, nella frazione cesenate di Sant’Andrea, a bordo di una Seat Leon. Secondo una prima ricostruzione della Polstrada di Forlì e dei carabinieri, l’auto su cui viaggiavano avrebbe toccato un muretto laterale, il conducente avrebbe perso il controllo e la vettura si è schiantata in un fosso rovesciandosi. Intervenuti i vigili del fuoco che solo verso le 7 hanno estratto l’ultimo corpo.

E una donna di 27 anni è morta in seguito alle gravi ferite riportate in un incidente stradale accaduto a Castrocaro Terme, nel Forlivese, poco prima delle tre della scorsa notte. La donna era alla guida di un motorino quando, per cause ancora da chiarire da parte dei carabinieri, ne ha perso il controllo cadendo rovinosamente a terra. Il personale medico del 118 ha disposto il trasporto d’urgenza della 27enne al trauma center dell’ospedale Bufalini di Cesena dove tuttavia la donna è deceduta a causa dei traumi subiti al capo.

E’ invece di un morto e due feriti gravi il bilancio di un incidente avvenuto la scorsa notte sulla A7 Genova-Serravalle Scrivia, nei pressi di Genova Bolzaneto nella direzione del capoluogo. Le persone coinvolte, secondo la polizia stradale, sono tutti ventenni. I tre viaggiavano a bordo della stessa auto che, per motivi da accertare, è andata a sbattere contro il guard rail. L’incidente è avvenuto poco prima delle 4: non sono stati coinvolti altri mezzi. Tra le cause dello schianto si ipotizza il colpo di sonno o l’alta velocità. L’autostrada è stata bloccata per permettere i soccorsi ai feriti, la rimozione del cadavere e compiere i rilievi. Poi la circolazione è ripresa.

Donna uccisa dall’ex marito mentre animava il karaoke. E’ in fuga

auto carabinieri notteUna donna di 40 anni, Deborah Ballesio, è stata uccisa con diversi colpi di pistola a Savona, in Liguria, mentre stava animando una serata di karaoke in un locale. A sparare, secondo le prime indagini, sarebbe stato l’ex marito di 54 anni, Domenico Massari, ora ricercato dai carabinieri. Durate la sparatoria sono rimaste ferite altre tre persone, tra cui una bambina.

Il dramma si è consumato ieri sera al ristorante del bagno “aQuario”. Secondo alcuni testimoni prima di sparare l’uomo avrebbe gridato alla ex moglie “ti ricordi di me?”. L’omicida avrebbe esploso più di cinque colpi di pistola. L’uomo, meccanico disoccupato, da anni aveva un comportamento minaccioso verso la donna.

Nell’agosto del 2015 l’uomo dette fuoco al locale di lap dance “Follia” di Altare, gestito dalla moglie. L’episodio era avvenuto dopo una serie di liti e molestie che gli erano costati un patteggiamento a tre anni e due mesi per danneggiamenti e stalking e il divieto di avvicinarsi alla donna. Era uscito dal carcere lo scorso anno.

Massari dopo aver sparato si è dileguato ed è ora attivamente ricercato dalle forze dell’ordine. In procura si terrà un vertice per pianificare le ricerche. I feriti sono una donna di 55 anni colpita da un proiettile a una gamba che ha riportato la frattura del perone ed è stata dimessa domenica mattina con 30 giorni di prognosi; un’altra donna con alcune schegge in una gamba che si trova in osservazione breve al pronto soccorso e salvo complicazioni verrà dimessa in giornata; colpita di striscio anche una bambina che dopo le cure del caso è stata dimessa nel corso della notte.

Trovati con oltre 700 grammi di droga, arrestati tre giovani in Sila

I Carabinieri di San Giovanni in Fiore, coordinati dai militari della Compagnia di Cosenza, hanno arrestato in flagranza tre giovani, di cui due cosentini in trasferta di 20 e 29 anni ed un san giovannese di ventinove, sorpresi con un grosso quantitativo di droga pronto per essere immesso sulle piazze di spaccio del grosso centro silano.

Nello specifico, il personale dell’Arma, insospettito dalla presenza di un’autovettura con a bordo due ragazzi mai visti prima, ha deciso di seguirli ed osservare i loro movimenti, fino ad arrivare ad un magazzino dove ad attenderli vi era un noto ragazzo del posto.

A questo punto, i militari, notando lo strano intrattenersi nel deposito dei tre, hanno effettuato un’irruzione nel corso della quale hanno rinvenuto un grosso quantitativo di droga, quantificato in 240 grammi di hashish, 340 grammi di marijuana, parte della quale già suddivisa in dosi contenute in bustine di plastica, 130 gr. di cocaina, nonché due bilancini di precisione e la somma di 540 euro, in banconote di vario taglio.

Gli arrestati, su disposizione del magistrato di turno presso la Procura di Cosenza, sono stati sottoposti al regime degli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida.

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