10 Ottobre 2024

Home Blog Pagina 482

Di Maio in un angolo rinuncia a fare il vice di Conte, fiducia in bilico

Luigi Di Maio (Ansa)

Luigi Di Maio rinuncia a fare il vicepremier in un governo M5s-PD guidato da Giuseppe Conte. “Non esiste più il problema”, ha detto in una diretta video. “Anche il Pd ha fatto passo indietro, ora ministri non inquisiti né condannati”. Domani l’ultima parola agli oltre centomila iscritti che dovranno esprimersi a favore o contrari all’accordo con i dem. Un eventuale esito negativo farebbe saltare tutto, ma se ci fosse il via libera al Conte bis con il PD, si presenta l’incognita dei franchi tiratori per la fiducia in Senato.

“Noi – dice DI Maio – non svendiamo le nostre idee e come capo politico sento sempre il dovere difendere la dignità mia e degli eletti Avevamo due strade, la prima tornare al voto, la seconda provare a verificare se c’era qualcuno a realizzare il nostro programma. Abbiamo guardato alle soluzioni, non alle poltrone”.

“Devo dire che personalmente la sensazione avuta è che mentre noi passavamo giornate a lavorare sul programma qualcun altro le passava a colpire me. Invidio il loro tempo, perché io tutto questo tempo di pensare agli altri non ce l’ho. In questi giorni si è fatto un gran parlare del tema della vicepresidenza e si è detto che la trattativa si è bloccata per questo. Ma non è vero, tanto è vero che i tavoli sul programma sono andati avanti. Il concetto era semplice: Giuseppe Conte era un premier super partes, per questa ragione se ci fosse stato un vicepremier del Pd era giusto ci fosse anche un vicepremier del M5S, così che avessero pari rappresentanza. Abbiamo saputo che il Pd ha rinunciato e il problema non esiste più. Se ci avessero pensato prima non ci sarebbe stato neanche questo inutile dibattito, un po’ come i lunghi giorni trascorsi dal “no” a Conte al “si” a Conte”, sottolinea Di Maio.

Intanto, il presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte ha incontrato a Palazzo Chigi i capigruppo di M5s e Pd. “Oggi ai responsabili politici – ha detto Conte – ho chiesto di restare esclusivamente concentrati sui problemi che impediscono ai cittadini di avere una vita migliore. I cittadini ci chiedono di non distrarci. Con Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti abbiamo oggi una grande opportunità, migliorare l’Italia e fare il bene del Paese. Abbiamo grandi e buone idee. Voglio consentirvi di seguire con la massima trasparenza queste ore di intenso lavoro”.

“Ho accettato con riserva – spiega – l’incarico di formare il governo perché mi è sembrato responsabile prendermi alcuni giorni per valutare se ci sono le premesse e la piena convinzione di dar vita a un progetto politico serio, sostenibile, che possa essere davvero utile per il Paese. Abbiamo grandi e buone idee da realizzare con questo Paese. Nelle consultazioni con le forze politiche ho registrato una consonanza tra Cinque stelle, Pd e altre forze di centrosinistra sugli obiettivi da raggiungere. Non mi sfuggono le ragioni di perplessità, penso agli elettori 5 Stelle. A voi ricordo che il M5S ha detto in modo sempre chiaro che, se non avesse avuto maggioranza, avrebbe lavorato con le forze disponibili a farlo portando avanti il programma. A voi dico di non tenere nel cassetto queste idee, questi sogni”.

“Serve un governo forte – prosegue Conte – un governo stabile: io sarò il primo responsabile di questa nuova esperienza di governo. Abbiamo l’occasione per una nuova stagione riformatrice, siamo in una fase cruciale, se l’affrontiamo con determinazione potremo avere una società diversa, migliore. Abbiamo grandi e buone idee da realizzare per questo Paese” a partire da “una manovra economica con obiettivi chiari: stop all’aumento dell’Iva, salario minimo orario, taglio del cuneo fiscale, maggiore potere d’acquisto per i lavoratori, sostegno alle famiglie”. Per fare quel che si propone di fare il nuovo governo “non servono i supereroi che tanto piacciono a mio figlio, basta essere persone normali ma responsabili e determinate, persone che amano davvero il proprio paese sopra ogni cosa”.

Il leader Di Maio stamane aveva detto che la nascita del nuovo governo dipenderà dal voto degli iscritti M5s in programma domani sulla piattaforma Rousseau. “In questi giorni – ha detto – Salvini mi aveva proposto di fare il premier per provare a ricucire. Io credo che Giuseppe Conte sia il premier migliore che l’Italia possa avere in questo momento e penso che la Lega abbia avuto l’occasione di governare con noi e ha deciso di sprecare un’occasione storica. Io adesso guardo avanti, a un governo nel quale, se saranno rispettate i temi e i programmi, potremo fare bene per l’Italia. Io credo che si possa andare alle elezioni in qualsiasi momento in Italia, la verità é che chi oggi ha fatto cadere il governo e sta chiedendo le elezioni é perché sta scappando dalle promesse elettorali che aveva fatto. Queste sono persone, sono partiti, che avevano promesso, come la lega, una flat tax da 30 o 40miliardi, e quando hanno scoperto che non avevano i soldi hanno fatto cadere il governo per rimandare questa cosa. Il voto è sempre una grande espressione di democrazia, ma non può essere lo strumento per scappare dagli impegni presi con i cittadini. Noi non scappiamo dagli impegni presi con i cittadini. Penso che al di là delle differenze di stile in questo momento l’Italia abbia delle forze politiche che chiedono tutte un cambiamento all’Ue. Tutti rappresentiamo l’interesse dell’Italia. Ora, in passato qualcuno non lo ha fatto bene, speriamo che il M5S nella compagine di Governo possa migliorare i risultati. Certo, nel raggiungere dei risultati a volte ci sono delle relazioni anche franche, difficili con la Ue, ma l’obiettivo è molto chiaro, è restare nell’Unione Europea e nell’euro, ma con un’Italia protagonista”. Soffermandosi poi sul tema immigrazione Di Maio spiega: “io credo che in questi anni sia stato l’unico tema su cui destra e sinistra riuscivano ancora a dividersi, e non credo che ci sia stato l’interesse fino in fondo di risolvere questo problema, perché in realtà era l’unico che li differenziava. Risolverlo significa Europa solidale; Europa solidale significa modifica del regolamento di Dublino e una procedura di emergenza affinché quando arriva una nave in Italia possano essere redistribuite le persone a bordo negli altri paesi europei e stabilizzazione della Libia”.

C’è una forte indecisione sull’esito del voto sulla piattaforma Rousseau. E gli attivisti M5s lanciano in rete due hashtag a favore di Luigi Di Maio: #dimaiovicepremier e #dimaiononmollare. Il sottosegretario del M5s Manlio Di Stefano annuncia il sì nel voto sulla piattaforma Rousseau. “Ve lo dico in modo davvero chiaro: non sono affatto sereno in nessuno scenario possibile, perché ho conosciuto il Pd di Governo e so cosa possa significare. Ma so anche che un futuro governo, senza il M5S, farà al 100% tutte quelle politiche che noi, invece, contrastiamo da anni. Oggi esserci è fondamentale e con un sistema elettorale proporzionale l’esserci sarà sempre condizionato da accordi pre-formazione del Governo. Accordi che in questo caso ci sono e sembrano positivi. A voi quindi la scelta, la mia è di votare sì” su Rousseau, scrive su facebook il penstastellato. Terminato il vertice del Movimento Cinque Stelle a Palazzo Chigi, a cui ha partecipato il leader del partito, Luigi Di Maio con esponenti di governo e parlamentari del movimento. Al termine il sottosegretario Carlo Sibilia ha dichiarato: “Per Di Maio chiediamo un ruolo di primo piano: è il nostro capo politico ed è giusto così”. Alla domanda se Di Maio potrebbe rinunciare alla carica di vicepremier, Sibilia ha risposto affermativamente: “Per quello che mi riguarda sì. Per noi la priorità è risolvere i problemi dei cittadini, e tutto, anche le poltrone, è subordinato a quell’obiettivo”.

E intanto si apre un altro fronte. Andrea Crippa, vicesegretario della Lega fa sapere: “Mi hanno contattato nove senatori del M5s dicendomi che loro e altri senatori e deputati M5s non vogliono votare la fiducia a questo governo Conte e sono pronti a dire No se gli garantiamo un seggio”. “Gli ho detto che non siamo un’assicurazione per la vita su nessuno ma valuteremo caso per caso i parlamentari che hanno mostrato ampia condivisione su temi portanti come tasse, autonomia, immigrazione, legittima difesa. Le porte della Lega non sono chiuse ma aperte”.

Vescovo Locri: “Ingeneroso accostare santuario Polsi alla ‘ndrangheta”

“Per me è ingeneroso continuare a collegare questo luogo di culto alla ‘ndrangheta, azzerando quanto da anni si sta facendo per recuperare la sua vera identità. Polsi è semplicemente un santuario”. Lo ha detto il vescovo di Locri-Gerace mons. Francesco Oliva, nell’omelia per la festa della Madonna della Montagna celebrata nel Santuario di Polsi.

“E’ un Santuario – ha proseguito – da amare, da custodire, da tutelare da ogni interesse ed interferenza esterna. E’ un luogo sacro che vuole offrire ai tanti pellegrini che lo visitano momenti di silenzio, di preghiera. La società civile ha tutto l’interesse che sia questo e che ci si adoperi sempre più nell’affermare e tutelare questa identità”.

“Quanto vorrei – osserva monsignor Oliva – che Polsi divenisse simbolo del riscatto morale della nostra gente, che non accetta più di restare al di fuori delle agende politiche. Una nuova strada, più sicura, è il simbolo del riscatto di Polsi. Possiamo dire che siamo sulla buona strada ma occorre passare dalle parole ai fatti”.

Appena due settimane fa il senatore del M5s e presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra, in riferimento a Polsi, aveva accusato il leader della Lega Matteo Salvini che baciare il rosario è un messaggio alla mafia.

Gregge “sacro” in terreni di coop anti-ndrangheta, indagini

Il fondatore della cooperativa “Briatico Welfare”, socia di Goel Bio, il marchio degli agricoltori biologici calabresi che si oppongono alla ‘ndrangheta, ha denunciato che 200 tra pecore e capre hanno invaso i campi della coop a San Costantino di Briatico.

Un fatto, è scritto in una nota, che “succede spesso: c’è un gregge che vaga indisturbato nella zona”. Ma il 25 agosto scorso, il fondatore della cooperativa è riuscito a filmare l’accaduto facendo intervenire le forze dell’ordine che hanno identificato il pastore che, è scritto nella nota, “sembrerebbe essere già noto alle forze dell’ordine”.

Negli ultimi tre anni, la coop, con cadenza quasi semestrale, subisce danneggiamenti e furti, tutti denunciati. Tra i più gravi: l’estirpazione, nel 2016, di oltre 50 quintali di cipolla rossa di Tropea biologica e il furto, quasi un mese fa, di una parte del raccolto.

Esplode bombola di gas in una casa di Spadola, un morto

Un uomo di 69 anni è morto a causa di una esplosione verificatasi nella sua abitazione. Il fatto è accaduto a Spadola, piccolo centro alle porte di Serra San Bruno, nel vibonese. Ad esplodere sarebbe stata una bombola di gas.

La deflagrazione ha provocato seri danni all’edificio ed il boato è stato avvertito anche nei centri vicini. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, gli agenti del Commissariato di polizia ed i vigili del fuoco del distaccamento di Serra San Bruno.

Quando i soccorritori sono entrati nell’abitazione, l’uomo, che viveva da solo, era ormai privo di vita. Sono attualmente in corso le operazioni di messa in sicurezza della casa e della zona circostante. (Ansa)

Serie B, esordio amaro in casa per il Cosenza. 0-1 con la Salernitana

Un’azione di Baez in Cosenza Salernitana

Brutta scivolata in casa sabato per il Cosenza, battuta dalla Salernitana per 0-1 nella prima casalinga di Serie B. E’ bastata una zampata de granata Firenze, al 2′ della ripresa, per dare ai campani tre punti. Esordio amaro per la squadra di Braglia che nel dopo partita ha affermato che non si può perdere una partita in questo modo. Primo tempo senza emozioni.

La cronaca. Il primo brivido è di marca rossoblu: Di Tacchio commette fallo su Pierini al limite dell’area concedendo una punizione golosa a Carretta che col mancino impegna Micai, lesto a respingere un tiro forte ma non angolatissimo. La Salernitana fallisce qualche buona occasione in ripartenza e al 26′ deve affidarsi ancora a Micai per mantenere il risultato fermo sullo 0-0: rimessa laterale battuta da Corsi, cross di Carretta e tocco di Pierini che impegna l’ex portiere del Bari bravo a rifugiarsi in corner.

Lo stesso Pierini va a segno sulla successiva azione da calcio d’angolo ma l’arbitro ferma tutto per un fallo di Monaco su Di Tacchio nel cuore dell’area. La Salernitana fatica a contenere le giocate offensive del Cosenza come confermano i tre gialli comminati nella prima frazione. Al 40′ l’arbitro ammonisce Firenze per una vistosa trattenuta e sulla successiva punizione Bruccini sfiora il palo alla sinistra di Micai.

La ripresa si apre con l’ingresso dell’ex Bittante al posto di un altro ex, Legittimo, ammonito ad inizio partita. Passano due minuti e la Salernitana, alla prima vera occasione, passa in vantaggio: grande discesa palla al piede di Cicerelli che si libera di due avversari e dalla propria metà campo manda nello spazio Firenze che col mancino incrocia alla perfezione battendo Perina.

Al 53′ Jallow fallisce l’occasione per il raddoppio: lancio di Jaroszynski, retropassaggio errato di Idda che la regala al gambiano che spreca calciando su Perina da posizione a dir poco invitante. Il primo cambio per i granata è obbligato: problemi muscolari per Akpa Akpro che fa spazio a Maistro.

Ad un quarto d’ora dalla fine doppia clamorosa occasione per il Cosenza: grande giocata di Baez sulla sinistra, traversone per Bruccini che col piattone colpisce la traversa. Sulla ribattuta ci prova Caretta il cui tiro viene deviato da Karo prima di finire nuovamente sulla trasversale. La Salernitana regge, il Cosenza spinge e ci prova in tutti i modi, anche con un tiro dalla distanza di Kanouté a 5′ dalla fine: una conclusione di forza ma senza precisione che termina sul fondo. La risposta granata è affidata a Maistro che dalla distanza spara di poco alto sopra la traversa. Ultima emozione di una prestazione meno brillante sotto il profilo del gioco ma incoraggiante sotto il profilo della tenuta mentale e fisica da parte della truppa di Ventura che torna a sbancare il “San Vito-Gigi Marulla” diciassette anni dopo l’ultima volta.

IL TABELLINO

COSENZA (3-4-2-1): Perina; Idda (34′ Kone), Monaco, Capela; Corsi (21′ Moreo), Kanoute, Bruccini, Legittimo (1′ st Bittante); Carretta, Baez; Pierini. A disposizione: Saracco, Broh, Schiavi, Trovato. Allenatore: Piero Braglia.

SALERNITANA (3-5-2): Micai; Karo, Migliorini, Jaroszynski; Cicerelli (41′ st Kalombo), Akpa Akpro (24′ st Maistro), Di Tacchio, Firenze, Kiyine; Djuric, Jallow. A disposizione. Vannucchi, Russo, Lopez, Odjer, Calaiò, Pinto, Dziczek, Musso. Allenatore: Gian Piero Ventura.

Marcature: 2′ st Firenze (S)

Arbitro: Minelli di Varese (Grossi/Lombardi). IV uomo: Carella di Bari.

Ammoniti: Legittimo (C), Cicerelli (S), Jallow (S), Firenze (S), Monaco (C), Idda (C), Jaroszynski (S).

Note: terreno di gioco in mediocri condizioni, 9964 spettatori presenti di cui 855 ospiti (8234 biglietti venduti+1646 abbonati) per un incasso di € 109891. Al 41′ st espulso Braglia per proteste. Angoli: 3-1. Recupero: 7′ st.

Serie B, il Crotone espugna il “Picco” dello Spezia: 1-2 grazie a Simy

Il Crotone passa al Picco con lo Spezia 1-2 grazie ad una doppietta di Simy e sale a quota 4 punti in classifica. Rispetto alla gara d’esordio contro il Cosenza, Stroppa cambia solo l’infortunato Spolli con Cuomo, impegnato sul centro destra della difesa a tre con Golemic centrale. Inizia bene lo Spezia che arriva alla conclusione con Matteo Ricci dal limite, ottima la risposta di Cordaz in angolo.

Ma da qui in poi sarà solo Crotone: al 12’ Simy, lanciato a rete viene fermato dall’arbitro per sospetto fuorigioco, 5 minuti dopo Capradossi lo atterra in area ma il signor Volpi lascia proseguire.

Al minuto 22 Terzi stende Zanellato davanti a Kaprikas, questa volta è rigore senza alcun dubbio per l’arbitro e Simy (24’) lo trasforma superando il portiere di casa. Al 29’ arriva il raddoppio dei rossoblù ancora con Simy che riceve palla dall’ottimo Messias e dal limite lascia partire un destro chirurgico che si infila all’angolino basso alla sinistra di Kaprikas.

Al 31’ Zanellato calcia al volo con la sfera che va di poco fuori sfiorando la terza rete. Nel finale di frazione lo Spezia riesce ad accorciare le distanze con un eurogol dell’ex Federico Ricci che da fuori area lascia partire un tiro perfetto che si insacca sotto il sette.

Nella ripresa parte subito forte il Crotone che con Barberis (50’) mette i brividi su calcio di punizione a Kaprikas, palla fuori di un soffio. Gli ospiti premono alla ricerca del pari ma la squadra di Stroppa concede poco o nulla. Il tecnico pitagorico concede anche due esordi in rossoblù a Vido (66’) e Marrone (76’).

Al 73’ è Cordaz a salvare il punteggio su un destro al volo di Ferrer, 3 minuti più tardi invece è la traversa a negare la gioia del gol a Benali. L’ex Ricci ci prova di nuovo col sinistro, Cordaz manda in corner (77’).

Al 78’ Terzi atterra in area Vido ma l’arbitro lascia proseguire. Nel finale gli squali potrebbero segnare la terza rete ma dopo 5 minuti di recupero il signor Volpi manda tutti negli spogliatoi e il Crotone aggancia momentaneamente in vetta alla classifica Benevento ed Empoli.

TABELLINO DELLA GARA

SPEZIA: Krapikas; Vignali (58’ Ferrer), Terzi, Capradossi, Ramos; Bartolomei, M.Ricci, Mora (51’ Maggiore); Gyasi (71’ Delano), Galabinov, F.Ricci. A disp: Scuffet (GK), Barone (GK), Marchizza, Bastoni, Erlic, Awua, Benedetti, Buffonge, Gudjohnsen. All. Italiano

CROTONE:
 Cordaz; Cuomo (76’ Marrone), Golemic, Gigliotti; Molina, Benali, Barberis, Zanellato, Mazzotta (61’ Mustacchio); Messias (66’ Vido), Simy. A disp: Festa (GK), Figliuzzi (GK), Bellodi, Panza, Rutten, Crociata, Gomelt, Zak, Kargbo. All. Stroppa

ARBITRO:
 Volpi di Arezzo
MARCATORI: 24’ rig. e 29’ Simy (C), 44’ F.Ricci (S)
AMMONITI: 56’ Barberis (C), 80’ Molina (C), 90’ Zanellato (C)

Governo, Di Maio azzoppa l’intesa tra M5s e PD e strizza l’occhio a Salvini

La delegazione del M5s dopo le consultazioni da Conte (Ansa)

Colpo di scena nella trattativa di governo tra il M5s e il PD. Il capo politico del movimento, Luigi Di Maio, dopo le consultazioni con il presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte, oggi pomeriggio ha gelato tutti lanciando un aut aut ai dem: “O nel programma entrano tutti i nostri punti, o il voto”.

Immediata la reazione dal Nazzareno con il segretario Zingaretti che replica: “No a ultimatum”. Di Maio ha consegnato una lista di 20 punti (e non più dieci) al premier incaricato sottolineando alcune posizioni che danno l’impressione di una riapertura al primo forno, quello con la Lega, che aveva offerto in extremis a Di Maio la premiership. “Siamo orgogliosi di questi 14 mesi di governo”, con Salvini, per questo “i decreti sicurezza (quelli che il Pd vorrebbe cancellare), vanno tenuti” magari smussandoli e recepire le osservazioni del capo dello Stato, ha detto Di Maio.

Zingaretti, con un tweet, scrive: “Patti chiari, amicizia lunga. Stiamo lavorando con serietà per dare un nuovo Governo all’Italia, per una svolta europeista, sociale e verde. Ma basta con gli ultimatum inaccettabili o non si va da nessuna parte”.

‘Discorso duro? Non l’ho sentito proprio”, ha detto poi Conte che, al funerale del cardinale Silvestrini, ha avuto un breve incontro con il Papa. In serata “pontieri” al lavoro con il premier incaricato che a Palazzo Chigi, ha visto Franceschini e Orlando, D’Uva e Patuanelli. “C’è un percorso per un programma condiviso”, ha assicurato in una nota. Ma la trattativa sembra più in salita che mai, dopo stop and go a più riprese.

A tutti Conte avrebbe chiesto una rosa di nomi per ciascun ministeri. Ma i Dem avvertono: “Precondizione per andare avanti è un chiarimento sulle parole di Di Maio” che nel pomeriggio ha quasi fatto saltare il tavolo evocando le urne “il prima possibile”, se i venti punti non entrano nel contratto. Punti che mettono al centro molti temi legati alla Lega: dall’Autonomia, alla forte riduzione delle tasse alle imprese, alla centralità della famiglia, a sostegno della natalità, al contrasto all’immigrazione clandestina e alla modifica del regolamento di Dublino.

Estradato dalla Germania latitante arrestato a giugno

blitz carabinieri reggio calabriaE’ stato estradato in Italia il latitante Rocco Stilo, di 28 anni, di Africo, ritenuto affiliato alla cosca di ‘ndrangheta dei Morabito-Bruzzaniti-Palamara, clan della Locride ramificato nel nord Italia e all’estero.

Stilo è giunto a Fiumicino scortato da due operatori della Direzione centrale della Polizia criminale di Roma. Il latitante era stato arrestato nel giugno scorso su indicazione dei carabinieri, a seguito di un mandato d’arresto europeo emesso dalla Procura di Reggio Calabria.

I militari, in particolare, erano riusciti a localizzarlo a Neuwied, in Renania, al termine di un’indagine condotta in collaborazione con la polizia tedesca e sotto l’egida del Servizio di cooperazione internazionale.

Stilo, che è stato portato nel carcere di Civitavecchia (Roma), si era reso irreperibile a maggio per sfuggire ad una condanna residua per detenzione a fini di spaccio di droga e rapina.

Crolla una strada nel Catanzarese, isolate tre famiglie

Un cedimento ha interessato stamane un tratto stradale nel territorio del Comune di Cropani, in provincia di Catanzaro, provocando l’isolamento di tre nuclei familiari. Al momento del crollo, provocato presumibilmente da una perdita verificatasi nella tubazione dell’acquedotto del Consorzio di bonifica che costeggia la carreggiata, non transitavano automobili.

Sul posto, in contrada Meliti oltre ai vigili del fuoco del distaccamento di Sellia Marina che hanno provveduto a delimitare l’area, sono intervenuti i carabinieri, personale dell’ufficio tecnico comunale di Cropani e personale del Consorzio di bonifica.

Il tratto interessato dal cedimento è adiacente alla ferrovia, struttura che non ha comunque subito danni. Sul posto, per constatare la situazione, sono giunti anche i tecnici di Rete ferroviaria italiana.

Istat: A luglio occupazione in lieve calo

A luglio il tasso di disoccupazione sale al 9,9%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto a giugno. Lo rileva l’Istat. Le persone in cerca di lavoro aumentano di 28mila unità su base mensile (+1,1%). I disoccupati in Italia si attestano così a 2 milioni e 566 mila. Tuttavia nel confronto con luglio 2018 continua a registrarsi una diminuzione (-121mila disoccupati). Comunque il tasso si mantiene sotto la soglia del 10% per il terzo mese di seguito.

Nello stesso mese torna a salire anche la disoccupazione giovanile tra i 15 e i 24 anni, con il tasso che si porta al 28,9% (+0,8 punti su giugno). Su base annua invece il valore continua a scendere (-2,7 punti).

Dopo cinque mesi di crescita a luglio l’occupazione è in “lieve calo” rispetto al mese precedente. In particolare il numero delle persone al lavoro scende di 18mila unità rispetto a giugno. Diminuiscono, dopo quattro mesi, i lavoratori dipendenti, soprattutto i ‘permanenti’ (-44mila). Segno meno anche per gli occupati a termine (-2mila), mentre aumentano gli indipendenti (+29mila).

A luglio gli occupati crescono in tutte le classi d’età, ad accezione di quella centrale, che va dai 35 ai 49 anni. In particolare su base mensile gli occupati under 25 aumentano di 15mila unità, più che gli over50, che salgono di 7 mila. Sarebbe tuttavia ancora presto per poter individuare un effetto ‘Quota 100’. Per la fascia dei 25-34enni la crescita di ferma invece a 5 mila, mentre la ‘generazione di mezzo’ segna un calo di 45 mila occupati. Su base annua comunque sono sempre gli over50 a segnare l’aumento più forte (+296mila).

Su queste dinamiche si riflettono anche i cambiamenti demografici. Lo stesso Istat parla di “un progressivo invecchiamento della popolazione”, con il calo della popolazione tra 15 e 49 anni (negli ultimi mesi mediamente circa -1,5% annuo, pari a quasi 400 mila persone).

Furto a Villa Rendano, due arresti

Villa Rendano Cosenza
Villa Rendano Cosenza

I carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale, in collaborazione con i militari del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia, hanno arrestato a Cosenza due persone, delle quali sono state rese note soltanto le iniziali, M.R., di 51 anni, e P.F.A., di 39, sorprese mentre stavano compiendo un furto nella “Villa Rendano”.

I due, in particolare, stavano asportando alcuni tubi pluviali in rame per la raccolta della acque piovane. M.R. e P.F.A., a conclusione dell’udienza di convalida dell’arresto, sono stati sottoposti alla misura cautelare dell’obbligo di dimora a Cosenza, con divieto di allontanarsi dalle loro abitazioni dalle 22 alle 7 del mattino successivo.

Officina totalmente abusiva, sequestrata

Militari del Comando provinciale di Reggio Calabria della Guardia di Finanza hanno individuato un’autofficina, in località “Gebbione”, risultata, riferisce una nota stampa, “completamente abusiva in cui veniva illecitamente svolta l’attività di meccanico da parte del titolare”. I finanzieri hanno così proceduto al sequestro amministrativo delle attrezzature e delle strumentazioni trovate all’interno dell’officina.

In particolare, i finanzieri della Compagnia di Reggio Calabria hanno constatato “la completa assenza degli atti autorizzativi necessari, in violazione delle norme sulla disciplina dell’attività di autoriparazione. E’ stato altresì rilevato che l’attività dell’autofficina fosse totalmente avulso dagli obblighi di iscrizione nell’apposito elenco della Camera di Commercio. Tra il materiale sequestrato figurano oltre 50 beni, tra cui stazioni di saldatura, cavalletti, banchi da lavoro, cavi per batterie e svariati altri oggetti come ricambi, utensili e beni di consumo”.

Governo Conte bis, è braccio di ferro sui ministeri tra dem e M5s

Ansa

Il primo passo per il bis di Giuseppe Conte è compiuto. Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio comunicano a Sergio Mattarella che il Pd ha accettato la proposta del M5s di dare vita a un “Conte due”. Il presidente della Repubblica lo convoca alle 9.30 al Quirinale per conferirgli l’incarico di formare il nuovo governo, poi Conte avvierà le consultazioni. Ma il cammino si annuncia accidentato. Il premier uscente riceve il mandato di M5s e Pd senza che sia sciolto il nodo dei vicepremier, con un braccio di ferro durissimo tra il M5s che vorrebbe Di Maio e il Nazareno che vuole un unico “vice” Dem. Nel governo dovrebbe entrare anche Leu, mentre il centrodestra a una voce invoca le elezioni. E a complicare le cose, entra a gamba tesa in partita Beppe Grillo, che chiede un governo di tecnici, con i politici relegati a fare i sottosegretari.

La giornata dell’incarico parte in salita. I rapporti sono assai tesi: Zingaretti e Conte si sentono al telefono – ma le fonti ufficiali smentiscono – ma i nodi non si sciolgono. Il perché lo spiega in mattinata, sia pure senza far nomi, il segretario Pd ai membri della direzione. Racconta di aver “coltivato molti dubbi” sull’opportunità di fare un governo con il M5s (e, il sottinteso, di indicare Conte). Ora discontinuità vuol dire abbandonare lo schema del premier terzo che media tra due vicepremier sulla base di un contratto. Va bene Conte, sul quale il Movimento ha posto il suo “aut aut”, ma deve essere chiaro che è esponente del M5s e va affiancato da un vicepremier Pd. L’azione del governo deve poggiare su un programma che abbia una “visione condivisa” e un messaggio di fondo contro “la paura”.

Niente Di Maio vicepremier: è una questione di forma ma soprattutto di sostanza, dicono dal Pd (affermando che il veto non è sul nome). Solo così si può dare al governo la speranza di durare un’intera legislatura. E magari porre le basi politiche per strappare il M5s all’abbraccio del sovranismo, magari ponendo le basi per “alleanze” anche nelle urne a partire dalle Regioni in cui si voterà a breve, come l’Umbria e l’Emilia Romagna. Possibile? C’è chi nel Pd non ci crede: Carlo Calenda straccia la tessera del partito e Matteo Richetti vota “no” al Conte bis in direzione e non esclude di votare no in Parlamento (lui solo, mentre tutti gli altri Dem applaudono il segretario). La partita ‘giallorossa’ però è tutt’altro che chiusa (“La strada è lunga”, dice Graziano Delrio).

Il ruolo di Di Maio nel nuovo governo è un nodo ostico da sciogliere per lo stesso Conte. Larga fetta del M5s fa quadrato ma c’è anche chi, a taccuini chiusi, preme perché non si faccia del vicepremier questione di vita o di morte. In serata a mettere il carico da novanta arriva Grillo, che mischia le carte: per rimediare alla “poltronofilia” (amore per la poltrona) strisciante, propone un governo fatto di “personalità del mondo della competenza, assolutamente fuori dalla politica”, lasciando ai politici i ruoli di sottosegretari. Anche Di Maio. Poi fa precisare: “Decide il capo M5s, ai tecnici vadano i ministeri tecnici”. Di Maio, dopo il colloquio con Mattarella, ha un messaggio sferzante per il Pd. Non solo, in risposta all’idea di un’alleanza politica, ribadisce che il M5s resta “post ideologico” perché destra e sinistra sono superate. Ma respinge con durezza le ambizioni personali: “La Lega mi offriva di fare il premier ma io penso al Paese e anche un anno fa ho rinunciato al ruolo di candidato premier e grazie a quella scelta l’Italia ha conosciuto Conte”, dice, accusando i Dem di dare un brutto spettacolo parlando di nomi. “Prima un programma omogeneo poi i nomi”.

Con quello che viene letto come l’avviso di una trattativa assai lunga. Ma Grillo dal blog ricorda che “non c’è tempo”, non abbastanza per il programma, meglio scegliere subito il disarmo bilaterale e nominare tecnici. Saranno giornate complicate. Tra i macigni che incombono su Rousseau c’è Il Pd, come dichiara Andrea Orlando, ritiene “inaccettabile” che il voto su Rousseau decida la sorte del nuovo governo. Ma il M5s conferma il referendum su web: è come una direzione. Il centrodestra intanto, si ricompatta idealmente nel chiedere il voto. Lo dicono al Colle Giorgia Meloni, Silvio Berlusconi e naturalmente Matteo Salvini. Il leader di Fi si dice “preoccupato” dal nuovo governo. Il leader leghista, che trasmette in diretta Facebook le sue parole, denuncia “poltronificio” e “intrallazzi”: “Sessanta milioni di italiani sono ostaggio di cento parlamentari. Ma si tornerà a votare”. (Ansa)

Accordo sul Governo M5s-PD, Conte riceve l’incarico

Giuseppe Conte dopo aver ricevuto l’incarico (Ansa)

Mattarella ha conferito a Giuseppe Conte l’incarico di formare il nuovo governo targato M5s-PD. Il premier incaricato ha accettato con riserva. Oggi stesso avvierà le consultazioni con tutti i gruppi parlamentari: si terranno a Montecitorio. Il presidente del Consiglio incaricato, dopo aver lasciato il Quirinale, si è subito recato a palazzo Giustiniani, dove è a colloquio con la presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati, cui comunica di aver ricevuto l’incarico di formare un nuovo governo.

IL DISCORSO DI CONTE AL QUIRINALE
“Non sarà un governo ‘contro’ ma un governo per modernizzare il Paese e per i cittadini. Realizzerò un governo nel segno della novità è quello che richiedono anche le forze politiche”, ha affermato il premier dopo aver ricevuto l’incarico al Quirinale. “Siamo agli albori di una nuova legislatura Ue e dobbiamo recuperare il tempo perduto per consentire all’Italia il ruolo da protagonista che merita. Il Paese ha l’esigenza di procedere speditamente”, ha detto Conte.

Tra le priorità indicate la manovra di bilancio. “Mi metterò subito all’opera per una manovra che contrasti l’aumento dell’Iva, tuteli i risparmiatori, dia una solida prospettiva di crescita e sviluppo sociale”, ha detto. Conte ha parlato di “stagione riformatrice, di rilancio, di speranze, che offra al paese certezze”. Lavoreremo per “un Paese migliore, un Paese che abbia infrastrutture sicure, reti efficienti, che si alimenti con energie rinnovabili, che valorizzi i beni comuni, che integri stabilmente nella propria agenda politica il benessere eco-sostenibile, che rimuova diseguaglianze di ogni tipo”.

“Deve essere un Paese di riferimento nella protezione delle persone con disabilità, che non lasci che i giovani si disperdano con esperienze all’esterno ma che sia un paese attraente per giovani che sono all’estero, che veda un Mezzogiorno rigoglioso. Un Paese nel quale la pubblica amministrazione non sia permeabile alla corruzione, un Paese con una giustizia più equa ed efficiente dove le tasse le paghino tutti, ma proprio tutti, ma le paghino meno”. Lo afferma Giuseppe Conte al termine dell’incontro con Mattarella. “Molto spesso negli interventi pubblici sin qui pronunciati ho evocato la formula di un nuovo umanesimo, non ho mai pensato fosse lo slogan di un governo ma l’orizzonte ideale del Paese”.

Nuova eruzione dello Stromboli, panico tra i turisti

Una nuova, violenta eruzione esplosiva di forte intensità si è verificata a Stromboli il 28 agosto 2019 alle 12:17, ora locale. Paura tra i turisti che sono stati costretti a fuggire dalla zona circostante. Non ci sarebbero feriti.

Si è trattato – spiega l’Ingv – di un nuovo evento parossistico che ha prodotto una colonna eruttiva che si è innalzata fino a 4 km circa al di sopra dell’area sommitale. L’eruzione è stata costituita da tre eventi esplosivi.

Le prime due esplosioni sono state localizzate nell’area craterica centro-meridionale e una terza, di minore intensità, è avvenuta venti secondi dopo nell’area settentrionale. Quest’ultima è stata un’esplosione laterale i cui prodotti si sono riversati lungo la Sciara del Fuoco.

Anche materiale derivato dal collasso della colonna eruttiva è ricaduto lungo la Sciara, contribuendo a costituire un flusso piroclastico ad alta turbolenza che si è poi propagato in mare per diverse centinaia di metri. La sequenza esplosiva ha apportato delle modifiche morfologiche dell’area settentrionale della terrazza craterica che si affaccia sulla Sciara del Fuoco. La situazione è costantemente monitorata dagli esperti dell’Ingv.

All’Annunziata di Cosenza trapiantati due reni ad Agosto

Archivio

L’equipe epatobiliopancreatica dell’ospedale Annunziata di Cosenza non è andata in ferie nel mese di agosto e ha effettuato due trapianti di rene. Gli interventi sono stati eseguiti su due pazienti di sesso maschile, di 25 e 55 anni, entrambi in dialisi da un anno.

Sul primo paziente è stato trapiantato un rene proveniente da una donatrice trentenne, vittima di trauma cranico e sul secondo il rene di un settantenne deceduto per emorragia celebrale. Entrambe le donazioni sono avvenute a Catanzaro, coordinate dal Centro regionale trapianti.

I pazienti su cui sono stati effettuati i trapianti stanno bene, hanno ripreso la diuresi spontanea e presto faranno ritorno a casa. Salgono così a 14 i trapianti di rene effettuati dall’equipe dei chirurghi Sebastiano Vaccarisi e Vincenzo Pellegrino nel corso del 2019 nell’ospedale dell’Annunziata.

Governo Pd-M5s, contrarietà di Forza Italia. Berlusconi chiede il voto

La Delegazione di Forza Italia al Quirinale

“Abbiamo manifestato al Presidente della Repubblica la necessità di ridare la parola agli italiani, e la preoccupazione per il pericoloso scenario che sta delineandosi”. Lo ha detto il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi dopo le consultazioni con il presidente Mattarella.

“Abbiamo illustrato tutta la nostra preoccupazione per il pericoloso scenario che si va delineando: il capo dello Stato lo sta affrontando con l’equilibrio e la saggezza che gli abbiamo sempre riconosciuto”, ha affermato il presidente di Forza Italia, al termine dell’incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Quella che sta nascendo tra M5s e Pd è una soluzione politicamente sbagliata, inadeguata ai grandi problemi lasciati sul tappeto dall’esecutivo dimissionario”, aggiunge.

“Forza Italia non potrà che stare all’opposizione” di un governo “nato da una manovra di palazzo”. “L’Italia ha urgentemente bisogno di una svolta liberare e liberista basata sul taglio delle tasse, del cuneo fiscale, sulla tutela della famiglia, sulla riduzione della spesa pubblica, sulla riforma della giustizia in senso garantista. Ha bisogno di un governo amico delle imprese e di chi lavora”

Due occupati su 5 in Calabria lavorano nel pubblico

cittadella regione calabriaDue occupati su cinque, in Calabria, lavorano alle dipendenze della pubblica amministrazione. E’ quanto emerge da una ricerca del Centro studi ImpresaLavoro, realizzata su elaborazione di dati Istat, Eurostat e Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Nel rapporto tra dipendenti pubblici e privati, secondo quanto riporta lo studio, la Calabria che si attesta al 21,4%, è appena dietro la Valle d’Aosta che ottiene il primato con il 21,6. In terza posizione è la Sicilia (20%). Tutte le altre regioni che occupano posizioni di vertice della classifica appartengono al sud del Paese e presentano percentuali nettamente superiori al dato medio dell’incidenza dell’impiego pubblico che è del 14%.

Dalla ricerca emerge inoltre che se si rapporta il numero dei dipendenti pubblici a quello dei residenti, bambini e anziani inclusi, la Calabria presenta un dato pari al 5,8 superiore ma non di tanto rispetto alla media nazionale che è del 5,3%, tra le più basse d’Europa.

Crisi di Governo, Salvini: “E’ governo delle poltrone, ma fate in fretta”

Matteo Salvini durante la diretta video su Fb

“Dico a Pd e M5S che da giorni si stanno trascinando nella contrattazione di ministeri e poltrone: fate in fretta, state perdendo giorni su giorni e non trovano accordo su ministeri, non su progetti, ma sulle poltrone. Sembra di tornare ai tempi della Prima Repubblica, ai tempi di De Mita e Fanfani”. Così su Facebook il leader della Lega, Matteo Salvini.

“Conte – commenta Salvini – è la riedizione del Governo Monti, preparava la manovra su suggerimento dei suoi amici Merkel e Macron”.

“Per settimane – aggiunge il leader della Lega – i Cinque Stelle ci hanno sfidato a votare il taglio dei parlamentari, ci sono anche per farlo domani. Ci sono, va bene, si può fare: è un segnale di serietà e di rispetto del contratto di governo e di altra promessa mantenuta. Bisogna preparare una manovra economica importante che tagli le tasse”.

“Leggo che Di Maio vuole fare il ministro dell’Interno. Vai, io sono pronto a darti consigli per un mestiere difficile ma entusiasmante: affidarmi questo ministero è la cosa più bella che Dio e gli italiani potessero farmi”, conclude Salvini.

Oliverio attacca il PD su voci possibili misure cautelari

Mario Oliverio
Mario Oliverio

“Fa molto male apprendere in queste ore che in alcuni ambienti del mio stesso partito (il Pd, ndr) si fanno circolare, in modo ignobile, voci infamanti sul mio conto. Paventano, addirittura, che sarebbero in arrivo provvedimenti cautelari nei miei confronti”. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, a conclusione di un’iniziativa a Cirò Marina.

“Parlano – spiega – come se esistesse una sorta di filo diretto di alcuni personaggi con le Procure. E’ un fatto grave, un’offesa che lede e mortifica la mia dignità, la mia storia e la mia pulizia interiore”.

“La mia vita – ha aggiunto – è stata sempre improntata a grande rigore morale e non può essere oggetto di gossip alimentato da calunnie e menzogne. Ci sono problemi sulla mia ricandidatura? Non devo essere più ricandidato? Si dicano i motivi che stanno alla base di questa contrarietà. La battaglia politica non si conduce gettando fango sulle persone, dicendo e non dicendo, pronunciando frasi a metà o diffondendo calunnie e false verità”.

NOTIZIE DALLA CALABRIA

ITALIA E MONDO