10 Ottobre 2024

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Una pistola clandestina in garage, arrestati padre e due figli

Tre persone, padre e due figli, sono state arrestate da personale del Commissariato della Polizia di Gioia Tauro per il possesso di un’arma clandestina e del relativo munizionamento.

Gli agenti, nel corso di controlli, hanno effettuato una perquisizione a casa di M.A., di 52 anni, di Gioia Tauro, M.G., di 24 e M.S., di 21, estesa anche al garage e all’attività commerciale dei tre, trovando un revolver privo di matricola e 22 cartucce calibro 380.

i poliziotti hanno poi eseguito un controllo amministrativo al panificio di proprietà degli arrestati e, con l’ausilio di personale dell’Ispettorato territoriale del lavoro e dell’Asp, sono state accertate violazioni igienico sanitarie e per lavoro irregolare, che hanno portato all’elevazione di contestazioni per illeciti amministrativi puniti con sanzioni pecuniarie per un importo di circa 12.000 euro.

Giornalista Rai invita Salvini al suicidio. Azienda valuta sospensione

Il leader della Lega Matteo Salvini

La Rai sta valutando – a quanto si apprende – una sospensione cautelativa per Fabio Sanfilippo, il giornalista RAI di Radio1 finito al centro delle polemiche e di un procedimento disciplinare da parte dell’azienda per un post Facebook contro Matteo Salvini. Un tema sul quale Sanfilippo è tornato oggi, suscitando irritazione nei vertici della tv pubblica. Annunciando l’avvio della procedura disciplinare, la Rai ha fatto sapere anche che emanerà la prossima settimana una disposizione sull’uso dei social da parte dei dipendenti.

“Su dite, scrivete e insultate come volete, sono abituato, ma quando tiri in ballo i bimbi io mi inc… come una bestia e divento cattivo”: Matteo Salvini ha parlato così del post definito “orrendo” su Facebook del giornalista di Rai Radio1 Fabio Sanfilippo. “Sono felice di rispondere con il Vangelo: amate i vostri nemici e fate del bene a chi vi odia” ha detto intervenendo alla festa provinciale della Lega di Terni, a San Gemini.

La Rai “ha avviato un procedimento disciplinare urgente nei confronti di del giornalista di Rai Radio1 Fabio Sanfilippo. L’azienda – spiega una nota di Viale Mazzini – considera gravissime le affermazioni fatte dal giornalista sul proprio profilo facebook. All’inizio della settimana prossima la Rai emanerà una disposizione sull’uso dei social da parte dei propri dipendenti”. A sollevare il caso del post di Sanfilippo, con critiche a Salvini, era stata la Lega annunciando iniziative in commissione di Vigilanza.

“Le offese a Matteo Salvini pubblicate lo scorso 4 settembre dal caporedattore di Rai Radio1 Fabio Sanfilippo sul proprio profilo Facebook sono molto gravi. Abbiamo appena presentato un quesito in commissione parlamentare di Vigilanza Rai per la verifica dei contenuti di questo post”. Lo annuncia il deputato della Lega Massimiliano Capitanio, segretario della Vigilanza Rai.

“E’ chiaro – continua Capitanio in una nota – che frasi del tipo ‘tempo sei mesi ti spari nemico mio’ vanno ben oltre la libertà di espressione e di critica. Se poi a scrivere certe nefandezze è un giornalista del servizio pubblico radio-televisivo nei confronti di un ministro e parlamentare della Repubblica e, cosa ancor più riprovevole, della sua famiglia, la questione assume contorni più inquietanti. Chiediamo dunque alla Rai quali provvedimenti intende assumere; se Sanfilippo fosse in servizio nel momento in cui ha pubblicato questo post a dir poco vergognoso e cosa intenda fare per regolare una volta per tutte l’uso dei social network da parte dei propri dipendenti”.

Matteo Renzi esprime solidarietà a Matteo Salvini e alla sua famiglia per “il post di un giornalista Rai che parla del suicidio di Salvini entro sei mesi e tira in ballo la figlia del leader leghista”. Per Renzi, “la politica non può divenire barbarie. E chi è pagato coi soldi dei cittadini non può esprimersi con questi toni”. “Nell’ultimo mese – scrive su Facebook il senatore del Pd – ho combattuto una durissima battaglia per mandare Matteo Salvini a casa. Credo di aver fatto il mio dovere da cittadino e da senatore. E credo di aver vinto questa battaglia insieme a tante e tanti. Ma proprio per questo rabbrividisco quando leggo il post di un giornalista Rai che parla del suicidio di Salvini entro sei mesi e tira in ballo la figlia del leader leghista”. ANSA

Duplice omicidio Manfreda, presunto autore preso in Svizzera

Pasquale Buonvicino, l’uomo arrestato in Svizzera per il duplice omicidio Manfreda

E’ stato arrestato in un hotel vicino Lugano (Svizzera), dalla Polizia Cantonale, in collaborazione con in Carabinieri di Crotone, Pasquale Buonvicino, 51 anni, ritenuto responsabile del duplice omicidio degli allevatori Rosario e Salvatore Manfreda, padre e figlio, misteriosamente scomparsi il giorno di Pasqua di quest’anno nel Crotonese.

L’uomo era sfuggito a un provvedimento di fermo emesso lo scorso 30 giugno dalla Procura della Repubblica di Crotone; decreto per cui erano già finiti in manette il figlio dell’odierno arrestato, Salvatore Emanuel Buonvicino e Pietro Lavigna.

A seguito della scomparsa dei due Manfreda dalla loro azienda ubicata in località Gesara di Mesoraca e risalente al 21 aprile 2019, le prime indagini portarono al rinvenimento della loro autovettura completamente distrutta dalle fiamme e di resti organici che facevano presumere la loro soppressione.

Nei giorni scorsi sono stati ritrovati in un dirupo nel territorio tra Mesoraca e Petilia Policastro due cadaveri in avanzato stato di decomposizione che si ritiene possano appartenere alle due vittime.

L’efferato delitto, probabilmente avvenuto a colpi di fucile, sarebbe maturato per futili motivi riconducibili a difficili rapporti di vicinato in relazione a dei terreni contesi. Pasquale Buonvicino sarà trattenuto in territorio elvetico in attesa di estradizione. Il provvedimento è stato emesso dal Gip di Crotone. Oltre al duplice omicidio, all’uomo è contestato il porto illegale di armi e occultamento di cadaveri.

Ventenne iraniano travolto e ucciso da un treno a Belmonte

Archivio

Un ventenne di origini iraniane è stato travolto ed ucciso da un treno, la notte scorsa, a Belmonte Calabro, centro della fascia tirrenica cosentina.

Il giovane, insieme a tre connazionali, stava camminando lungo i binari della linea ferroviaria quando è stato investito da un Intercity in un tratto in cui, per lavori programmati, i convogli viaggiavano su un solo binario.

La linea è stata interrotta dalle 3 alle 5, provocando ritardi da 40 minuti a due ore per quattro Intercity, e fino a 50 minuti per regionali.

Nel Tir con oltre 28 chili di marijuana, arrestato corriere leccese

Nel Tir con oltre 28 chili di marijuana, arrestato corriere lecceseOltre 28 chili di marijuana sono stati sequestrati nel cosentino dalla Polizia che, nel corso di due distinte operazioni, ha arrestato due persone. Nel primo caso, gli agenti della sottosezione della Polizia stradale di Cosenza Nord hanno fermato per un controllo sull’autostrada A2 il conducente di un tir.

Insospettiti dall’atteggiamento dell’uomo gli agenti hanno perquisito il mezzo trovando, in un cassone del semirimorchio, 28,1 kg di marijuana. L’uomo, A.V., di 31 anni, residente nella provincia di Lecce, è stato arrestato.

Nel secondo caso, personale del posto fisso della Polizia ferroviaria della stazione ferroviaria di Paola ha arrestato un cittadino extracomunitario appena sceso dal treno. L’uomo è stato trovato con 200 grammi di marijuana.

Aggressione bimbo a Cosenza, autore è fratello pentito di Camorra

E’ il fratello di un pentito di camorra che si trovava in un luogo protetto del cosentino, l’uomo che martedì scorso in via Macallè, a Cosenza, ha dato un calcio ad un bambino di origini marocchine perché si era avvicinato alla figlia neonata in carrozzina.

L’uomo e la moglie, entrambi campani, sono stati denunciati per lesioni personali aggravate. Dopo il fatto, sono stati immediatamente allontanati dalla Calabria e trasferiti in altra località protetta.

Intanto, secondo quanto trapela, le immagini delle telecamere di videosorveglianza visionate dagli agenti delle volanti della Questura di Cosenza non hanno ripreso la violenza subita dal bambino, ma dai filmati è stato possibile rintracciare diversi testimoni che una volta ascoltati hanno portato all’identificazione dei due giovani.

Clandestini a Cirò, presi gli scafisti. Hanno incassato oltre 220mila euro

CROTONE – Due scafisti ucraini di 45 e 48 anni, sono stati arrestati dai carabinieri di Cirò perché ritenuti responsabili dello sbarco di 57 immigrati clandestini avvenuto ieri mattina a Marinella di Cirò, nel crotonese.

L’accusa per loro è di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in concorso. I due, secondo l’accusa, hanno condotto l’imbarcazione a vela, battente bandiera turca, dalle coste della Turchia alla Calabria, ad un costo tra i 4 e i cinquemila euro a testa.

Il provento illecito di questo viaggio è stimato in oltre 220mila euro. Un enorme business gestito dalla mafia della tratta di esseri umani. Dopo lo sbarco dei migranti, i due sono stati condotti nella caserma della Compagnia di Cirò Marina per l’identificazione.

Qui i militari dell’Arma hanno scoperto nella memoria del telefono dei due uomini ucraini il video che li ritraeva mentre erano al timone del veliero. Video che è stato mostrato ai migranti che li hanno riconosciuti come i due scafisti. Gli ucraini dopo le formalità di rito sono stati associati nel carcere di Crotone.

Blitz anti terrorismo in Abruzzo: 10 arresti. C’è un Imam. Fondi neri per “Al-Nusra”

blitz carabinieri ros

I carabinieri del Ros e i finanzieri del Gico di L’Aquila, stanno dando esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 10 indagati (8 di origine tunisina e 2 italiana), indagati per reati tributari e di autoriciclaggio, con finalità di terrorismo.

Gli indagati, tramite alcune società, creavano numerosi artifizi contabili per distrarre ingenti somme di denaro, in parte frutto di evasione fiscale, da destinare anche al finanziamento di attività riconducibili all’organizzazione radicale islamica “Al-Nusra”, nonchè in favore di Imam dimoranti in Italia, uno dei quali già condannato in via definitiva per associazione con finalità di terrorismo internazionale.

In corso anche il sequestro di somme ed immobili per oltre un milione di euro. L’operazione si è svolta a seguito di una complessa indagine coordinata e diretta dalla Direzione Distrettuale Antimafia ed Antiterrorismo di L’Aquila. Tra le persone finite in manette anche un Imam e una commercialista italiana.

L’indagine nasce nel 2015 ed è partita dalla posizione dell’Imam di Martinsicuro (Teramo) che aveva espresso posizioni anti occidentali basate sull’incitamento al terrorismo. Da lì sono cominciate le indagini dei carabinieri, sviluppate a livello nazionale e internazionale che poi hanno portato alla scoperta della rete terroristica sgominata dai carabinieri del Ros e dalla Guardia di finanzia coordinati dalla procura distrettuale antiterrorismo dell’Aquila. Il dato emerge dall’intervento del comandante nazionale dei Ros, Pasquale Angelosanto, nel corso della conferenza stampa tenuta stamani all’Aquila. I fondi neri scoperti ammontano a oltre un milione di euro. L’indagine ha portato al controllo di 55 persone, all’iscrizione al registro degli indagati di 17 e all’arresto di 10.

Il principale indagato nell’inchiesta sul terrorismo scoperta dalla Procura antiterrorismo dell’Aquila è un tunisino, finito in carcere nell’operazione di stamani, che commerciava in tappeti e ristrutturazioni edili.

L’uomo risiedeva a Torino ma aveva la dimora ad Alba Adriatica (Teramo), come emerso nella conferenza stampa di stamani all’Aquila, ed organizzava il trasferimento di denaro in Siria e Turchia anche per “favorire il passaggio di aspiranti terroristi” in quei paesi.

“Il denaro veniva trasferito con operazioni illegali tra cui fatturazioni false, con trasferimenti con corrieri e anche con il pagamento di somme superiori ai dipendenti che poi portavano indietro la parte eccedente – ha spiegato il comandante regionale abruzzese della Gdf, Gianluigi D’Alfonso”.

Già dalle prime indagini è emerso l’ingiustificato flusso di denaro che transitava anche in Germania e Svezia. I movimenti ammontano a oltre un milione di euro.

“Abbiamo ragionevole certezza che il sodalizio colpito dai nostri provvedimenti oggi creava fondi neri che venivano trasferiti in Turchia, luogo dal quale venivano utilizzati per finanziare il trasferimento in Siria dei militanti terroristi”. Lo ha detto in conferenza stampa il procuratore distrettuale antimafia dell’Aquila, Michele Renzo, nel commentare l’operazione della Dda, che ha portato ai dieci arresti nel Teramano. Renzo ha voluto poi fare i complimenti alle forze dell’ordine che hanno effettuato le indagini. “La grande capacità dei carabinieri di controllare il territorio e l’apporto indispensabile della Gdf per le competenze specifiche dimostrano che è indispensabile che le differenti forze di polizia debbano lavorare in maniera complementare per esaltare le loro competenze”.

“Non siamo qui per spargere paura ma per garantire che qualsiasi segnale sarà verificato nell’ambito delle nostre povere capacità”. Così il procuratore antiterrorismo dell’Aquila, Michele Renzo, sulla operazione che ha portato a sgominare una organizzazione dedita ad attività antioccidentale che dall’Abruzzo aveva ramificazioni in tutta Europa. In riferimento alla pericolosità dell’organizzazione, il procuratore, nel corso della conferenza stampa che si è svolta all’Aquila, ha sottolineato che questa cellula terroristica è un punto di passaggio e una centrale operativa nello stesso tempo “perché la struttura e qualsiasi punto nevralgico sono punti di arrivo e di partenza di focolai di radicalismo”.

 

Miss Italia 2019 è la ventenne Carolina Stramare, di Pavia

Miss Italia 2019 Carolina Stramare

Carolina Stramare, 20 anni, in gara con il numero 3, è la vincitrice del concorso Miss Italia 2019. Nella finale di Jesolo, trasmessa in diretta da Rai 1, Stramare, di Vigevano (Pavia), si è imposta su Serena Petralia (numero 20), 20enne siciliana di Taormina, e Sevmi Fernando (numero 62), 20 anni, di Padova, che con lei costituivano la terna finalista.

È la prima volta che il concorso di bellezza, giunto alla 80/a edizione, ha visto la scelta della vincitrice esclusivamente con il televoto. Carolina Stramare era stata esclusa nelle precedenti fasi di votazione, ma è stata ripescata dalla giuria delle “Miss storiche”, che poteva riportare in gara con le ultime due sfidanti, Fernando e Petralia, una sola concorrente.

La nuova Miss Italia è alta un metro e 79, ha occhi verdi e capelli castani, è attualmente iscritta ad un corso di grafica e progettistica all’Accademia delle Belle Arti di Sanremo, e lavora da circa tre anni come modella.

Carolina Stramare era in gara con la fascia di Miss Lombardia. La nuova reginetta della bellezza era stata esclusa nelle precedenti fasi di votazione, ma è stata ripescata dalla giuria delle ‘Miss storiche’, che poteva riportare in finale solo una concorrente.

Le fasi di votazione sono state 4: dalle 80 finaliste si è passati a 40, quindi 20, 10 e infine due, Sevmi Fernando e Serena Petralia, alle quali si è quindi aggiunta con il ripescaggio Stramare. La votazione definitiva del pubblico ha premiato la miss lombarda.

Carolina è stata eletta con il 36% delle preferenze, nel corso della trasmissione della finale condotta da Alessandro Greco, e trasmessa da Jesolo in diretta su Rai 1. Lavora come modella e pratica equitazione a livello agonistico.

La sua famiglia è composta dal papà Romeo, dai nonni materni Elena e Gianni, e da un barboncino di di nome Patrizia. Da un anno è orfana della mamma, strappatale da un male dopo due anni di terapia. “Per me – racconta – era oltre che una madre un’amica vera, e nonostante la sua assenza, la sento vicina. Sono fermamente convinta che la forza che mi accompagna ogni giorno da un anno a questa parte sia tutta merito suo”.

La nuova Miss Italia ama cucinare, segue la moda e partecipa ad eventi e sfilare. Adora viaggiare, perché “nulla – dice – ti arricchisce come un lungo viaggio”. Adora inoltre trascorrere il tempo libero con la famiglia, le amiche e il fidanzato. Carolina ha vinto ‘in rimonta’: eliminata in un primo momento dal televoto è stata poi ripescata dalla giuria presieduta da Gina Lollobrigida. Seconda classificata la veneta di origini cingalesi Seuvmi Fernando, in gara con il numero 62, terza la siciliana Serena Petralia, con il numero 20. Come lei, anche Miriam Leone nel 2008 era stata ripescata dalle compagne e poi aveva vinto Miss Italia.

Bambino aggredito a Cosenza, denunciata coppia

Polizia di stato cosenzaE’ stata identificata la coppia che nei giorni scorsi a Cosenza aveva aggredito un bimbo marocchino di tre anni. Il fatto era accaduto martedì in via Macallè, traversa di Corso Mazzini. Per loro è scattata una denuncia a piede libero per lesioni personali aggravate.

Secondo quanto ricostruito dalla Polizia che ha condotto le indagini, il bimbo marocchino si era avvicinato ad una neonata trasportata in una carrozzina dai genitori. Un gesto che aveva provocato la reazione della coppia, prima della donna poi dell’uomo, che avevano aggredito il bimbo a calci, provocandogli delle lesioni giudicate guaribili in cinque giorni.

Dalla visione dei filmati delle numerose videocamere di sorveglianza si è riusciti ad individuare le persone presenti all’accaduto le cui testimonianze hanno permesso di identificare T.D. di 22 anni e M.V. di 24, quali autori dell’aggressione.

Scossa di magnitudo 3.4 alle porte di Cosenza, paura ma nessun danno

Una scossa di terremoto di moderata intensità, magnitudo 3.4, è stata registrata alle 16.11 di oggi pomeriggio nella zona di Cerisano, centro a pochi chilometri da Cosenza.

Secondo i dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma è stato localizzato a 32 chilometri di profondità. La scossa è stata avvertita dalla popolazione.

Numerose le telefonate giunte alla centrale operativa dei Vigili del fuoco ma al momento non sono segnalati danne a persone o cose.

Cirò, altro sbarco di clandestini provenienti dalla Turchia

Cinquantasette immigrati clandestini, tutti uomini di nazionalità pakistana, sono arrivati a Cirò, nel crotonese, dopo avere viaggiato a bordo di una barca a vela lunga 16 metri partita dalla Turchia.

Sul posto sono giunti le forze dell’ordine ed il sindaco di Cirò. I pakistani sono stati trasferiti nel Centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto.

Il 3 settembre scorso, sempre a bordo di una barca a vela, erano arrivati a “Le Castella” di Isola Capo Rizzuto, nella stessa zona del crotonese, altri 52 migranti. Indagini sono in corso per individuare gli scafisti.

Ogni viaggio dalle coste turche a quelle del sud Italia costa ai clandestini tra i 4 e i cinquemila euro a testa. Nel caso dello sbarco a Cirò la mafia della tratta di esseri umani ha incassato oltre 220 mila euro.

Laino Borgo, uomo va caccia e viene ucciso a fucilate. S’indaga

 Potrebbe essere morto per un incidente di caccia Mario Bonafine, di 69 anni, di Laino Borgo, il cui cadavere è stato trovato nella serata di ieri in una zona impervia in contrada “Bavogio”.

L’uomo presenta una ferita da colpo di fucile, probabilmente calibro 20, tra il fianco e le spalle. Bonafine era uscito per una battuta di caccia. “Stiamo lavorando. Nessuna pista – ha detto il procuratore della Repubblica di Castrovillari Eugenio Facciolla – al momento viene esclusa, anche se quella privilegiata è quella dell’incidente di caccia. Come Procura stiamo valutando una serie di circostanze”.

“Il posto dove è stato trovato il corpo – sottolinea Facciolla – ci sembra anomalo, così come ci sembra anomalo il tipo di caccia che si stava effettuando. Quasi certamente Bonafine non era solo. Comunque l’esame autoptico chiarirà molte cose, se il colpo di fucile ha interessato organi vitali, se è morto sul colpo o se poteva essere soccorso. In base ai risultati molte cose potrebbero cambiare. Stiamo lavorando a largo raggio”.

Cosenza, bambino immigrato preso a calci in centro

Un bambino immigrato di circa tre anni è stato colpito con un calcio all’addome da un uomo perché si era avvicinato al figlio neonato in passeggino. Il fatto, ricostruito da una passante che ha assistito alla scena, è accaduto nel centro di Cosenza.

Il bambino, di origini marocchine, è stato soccorso dai passanti che hanno chiamato il 118 e allertato la polizia. Il piccolo è stato portato nel pronto soccorso dell’ospedale cittadino per gli accertamenti, ma fortunatamente non ha riportato gravi danni. Il fatto è accaduto in via Macallè, una traversa del centralissimo corso Mazzini, intorno alle 19 di martedì scorso, ma si è appreso solo oggi.

Sul caso indagano gli agenti della Questura di Cosenza, che hanno acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona allo scopo di ricostruire l’accaduto e identificare l’autore.

Secondo quanto trapela, sarebbe stata individuata la coppia, due giovani, genitori del neonato che era stato toccato dal bimbo poi aggredito. La loro posizione è al vaglio degli investigatori.

Violenza sessuale su modella, indagato il figlio di Beppe Grillo

(ANSA) – ROMA, 6 SET – Il figlio di Beppe Grillo, il 19enne Ciro, è indagato per violenza sessuale di gruppo, insieme con altri tre amici. Lo scrivono questa mattina La Stampa e Il Secolo XIX. Stando a quanto riportato, la procura di Tempio Pausania avrebbe aperto un fascicolo in seguito alla denuncia di una modella scandinava che ha accusato i quattro di aver abusato di lei al termine di una serata culminata nella residenza estiva del fondatore del Movimento 5 Stelle, in Costa Smeralda.
Il gruppo, che ieri è stato ascoltato dal pm titolare del fascicolo, Laura Bassani, si sarebbe difeso sostenendo che il rapporto sia stato consenziente. Nei giorni scorsi, i carabinieri di Milano hanno perquisito i ragazzi in cerca di indizi sulla vicenda. Gli investigatori avrebbero acquisito anche un video che sarebbe la prova più importante dell’inchiesta.

Uragano Dorian, almeno 30 morti alle Bahamas. Migliaia i dispersi

Sale a 30 il numero di morti causati dall’uragano Dorian alle Bahamas, e i dispersi sarebbero migliaia. Si teme però una strage: “Il bilancio finale delle vittime alle Bahamas – ha detto ieri il ministro della Sanità del Paese, sarà “sconcertante”.

Le autorità hanno inviato 200 sacchi per cadaveri nelle isole Abaco, le più colpite dell’arcipelago. La Croce Rossa Internazionale teme che il 45% delle case sulle isole di Grand Bahama e Abacos – vale a dire circa 13.000 immobili – siano state gravemente danneggiate o distrutte dall’uragano. Tantissimi residenti stanno usando i social per cercare di rintracciare amici e familiari e un sito: in particolare il DorianPeopleSearch.com elenca i nomi di oltre 5.500 individui di cui non si hanno notizie da giorni.

Tantissimi residenti stanno usando i social per cercare di rintracciare amici e familiari e un sito, DorianPeopleSearch.com, elenca i nomi di oltre 5.500 individui scomparsi. Le autorità temono che sia drammaticamente più alto. Intanto sulle isole sono arrivate le squadre di soccorso della Guardia costiera Usa e della Royal Navy britannica.

In South Carolina, circa 220 mila tra case e attivita’ sono rimaste senza elettricita’. Tra le citta’ interessate dal blackout la storica Charleston, Berkeley e Dorchester. Il numero dei clienti rimasti al buio sale a 267 mila con la vicina North Carolina.

Intanto l’uragano è risalito a categoria 3 (dopo essere sceso da 5 a 2), mentre si appresta a colpire le coste sudorientali degli Stati Uniti minacciando di inondazioni la Georgia e il sudovest della Virginia.

L’incubo maggiore è quello delle alluvioni che, secondo le previsioni degli esperti, potrebbero raggiungere livelli record sommergendo intere regioni. L’occhio del ciclone continua a viaggiare a meno di 200 chilometri dalla terraferma, già sferzata da fortissime raffiche di vento, oltre i 100 chilometri orari, e da pesantissime piogge. Nelle ultime ore l’attenzione si è spostata soprattutto su Georgia, South Carolina e North Carolina, gli stati ora più minacciati. Qui intere contee e città come Charleston e Savannah sono state completamente evacuate.

Alle Bahamas ci sono 70 mila persone che hanno bisogno di assistenza, colpite da una “enorme devastazione”, ha detto il capo degli affari umanitari dell’Onu, Mark Lowcock, parlando con i giornalisti in collegamento telefonico da Nassau, dove ha appena incontrato il primo ministro Hubert Minnis. “I primi passi che le Nazioni Unite affronteranno sarà fornire assistenza salvavita urgente, cibo, acqua potabile, medicine e rifugi”, ha precisato.

Coinvolte quasi un milione di persone, con scuole e uffici pubblici chiusi. Decisive saranno le prossime 36 ore, spiegano al National Hurricane Center, mentre a far montare la preoccupazione è anche l’allarme sui possibili tornado che potrebbero formarsi in diverse aree come effetto dei venti e delle correnti. Intanto alle Bahamas si piangono già sette vittime. Ma man mano che le acque si ritirano si comincia a temere il peggio, sia in termini di vittime che di danni. Le immagini riprese dall’alto sono impressionanti e consegnano un panorama spettrale, che le autorità dell’arcipelago hanno definito “catastrofico”. Nelle Abaco Islands e a Grand Bahama, le isole più colpite, oltre il 60% delle abitazioni è andato distrutto o ha subito danni strutturali gravi. Il 60% di Grand Bahama è ancora sotto l’acqua ed è una corsa contro il tempo per salvare il salvabile. E’ ancora presto per fare i calcoli, ma appare chiaro come l’industria del turismo, prima voce dell’economia delle Bahamas, subirà un colpo durissimo dal quale non sarà facile riprendersi. Centinaia di poliziotti e militari sono al lavoro e da Miami, dove si respira ormai un’aria di scampato pericolo, il sindaco Francis Suarez ha inviato nell’arcipelago aiuti in termini di soccorsi e di beni di prima necessità: generatori di corrente elettrica, cibo, acqua, medicine. E aiuti sono in arrivo da tutti gli Stati Uniti e anche dall’estero.

Assenteismo nell’ex ospedale di Scilla, 30 indagati

Assenteismo, 30 indagati nel RegginoI finanzieri del comando provinciale di Reggio Calabria hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a 30 dipendenti pubblici assenteisti dell’ex “Ospedale Scillesi d’America” – oggi “Casa di cura di Scilla” -, indagati per truffa aggravata ai danni dell’ente di appartenenza. L’operazione era stata chiamata “Free time”

Le indagini, svolte dalle fiamme gialle, e coordinate dalla Procura reggina, e condotte per tre mesi con riprese video e servizi di osservazione e pedinamento, hanno consentito di smascherare la truffa ai danni della struttura sanitaria da parte dei 30 dipendenti pubblici, pari a circa i 2/3 di tutto il personale in forza al nosocomio.

Nello specifico, gli indagati, attraverso un collaudato sistema basato su favori reciproci ed espedienti posti in essere per attestare la presenza lavorativa presso gli uffici di appartenenza, riuscivano ad assentarsi indisturbati dal luogo di lavoro anche per diverse ore al giorno. Alcuni impiegati, addirittura, non facevano neppure ingresso presso la struttura sanitaria sebbene figurassero regolarmente in servizio.

In concreto, i dipendenti, con artifizi e raggiri, attestavano falsamente la propria presenza lavorativa falsificando i brogliacci cartacei riportanti i turni di servizio presso il plesso ove erano affissi, riuscendo così ad eludere ogni forma di controllo interno.

È stato accertato che, in media, ciascun dipendente arrivava ad assentarsi anche per diverse ore al giorno, su un orario previsto giornaliero di 6 ore di servizio. Molti impiegati giungevano la mattina con oltre 2 o 3 ore di ritardo e senza neppure dover firmare l’apposito brogliaccio: il collega d’ufficio aveva, infatti, già provveduto a firmare per loro in entrata.
Secondo quanto emerso, i “colleghi “ritardatari” della mattina ricambiavano, all’uscita, il favore a chi aveva firmato in ingresso; in tal modo diversi impiegati potevano abbandonare ingiustificatamente il proprio ufficio con largo anticipo e senza neppure dover registrare la fine del proprio turno di servizio. Alcuni impiegati erano anche “coperti” da colleghi d’ufficio, non presentandosi neppure sul luogo di lavoro risultando regolarmente in servizio.

Con questo stratagemma, in ogni singolo gruppo, ciascun dipendente poteva rimodulare la propria giornata lavorativa assentandosi liberamente e a propria discrezione, per poter così fruire di lunghe pause caffè nei diversi bar della città, per andare a fare shopping lungo il corso, per andare a fare la spesa o, addirittura, per dedicarsi ad altra attività lavorativa. Diversi indagati, poi, rientravano tranquillamente in ufficio dopo essersi assentati anche per diverse ore con buste della spesa al seguito.

Con oltre un kg di marijuana in auto, arrestato

La droga sequestrata
Archivio

I carabinieri della Compagnia di Cirò Marina, insieme ai militari del 14^ Battaglione Calabria di Vibo, alla Marina di Strongoli, hanno arrestato un 24enne del posto per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

I carabinieri, dopo aver fermato l’uomo a bordo di un autovettura durante un controllo alla circolazione stradale, hanno proceduto alle perquisizioni personale e veicolare ed hanno rinvenuto 1,2 chilogrammi di marijuana (suddivisa in 15 involucri), tutto posto in sequestro.

Primo Cdm del Conte bis, impugnata legge sui migranti in Friuli

consiglio dei ministriIeri pomeriggio, il Consiglio dei ministri, nella prima seduta del governo M5s-Pd-Leu a guida Conte, su proposta del ministro per gli Affari regionali e le autonomie Francesco Boccia, ha deliberato di impugnare una legge del Friuli Venezia Giulia in tema di migranti.

Si tratta della legge n. 9 del 08/07/2019, “Disposizioni multisettoriali per esigenze urgenti del territorio regionale”, in quanto “numerose disposizioni sono risultate eccedere dalle competenze Statutarie della Regione”. Tra le motivazioni si legge che “talune disposizioni in materia di immigrazione appaiono discriminatorie”.

Il Cdm ha deciso di impugnarla perché “numerose disposizioni sono risultate eccedere dalle competenze Statutarie della Regione. In particolare: alcune norme – a quanto rende noto il comunicato stampa del Cdm – violano la competenza esclusiva statale in materia di tutela dell’ambiente, di cui all’articolo 117, secondo comma, lettera s), della Costituzione; talune disposizioni in materia di immigrazione appaiono discriminatorie, in contrasto con i principi di cui all’articolo 3 della Costituzione e in violazione della competenza esclusiva statale nella materia di cui all’articolo 117, secondo comma lettera b) della Costituzione; una previsione in materia di strutture di primo intervento sanitario risultano in contrasto con previsioni statali espressione della competenza in materia di livelli essenziali delle prestazioni e costituenti principi fondamentali in materi di tutela della salute, in violazione dell’articolo 117, secondo comma lettera m) e terzo comma della Costituzione; infine altre norme, riguardanti il rapporto di lavoro del personale regionale, invadono la materia dell’ordinamento civile, in violazione dell’articolo 117, secondo comma, lettera l), della Costituzione, ponendosi altresì in contrasto con le disposizioni statali volte a costituire principi generali di coordinamento della finanza pubblica, in violazione dell’art. 117, terzo comma, della Costituzione”.

“Si tratta di un’attività ordinaria, corrente e oserei dire anche banale. C’era una legge regionale che violava una serie di norme, la Regione Friuli solo ieri sera ha scritto che avrebbe scelto di adeguarsi, ci auguriamo che lo faccia. I termini per impugnare la legge scadevano domani e il Consiglio dei ministri aveva già deciso di impugnarla. Se il Friuli Venezia Giulia si adeguerà si potrà pensare anche di ritirare il provvedimento”, ha detto il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia sulla legge sui migranti.

Immediata la reazione del leader della Lega ed ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, che in un video postato sui social ha criticato la prima seduta del Cdm del governo giallorosso e la volontà di impugnare la legge sui migranti varata dalla regione Friuli che esprime un governatore leghista, Massimiliano Fedriga.

“Il nuovo governo di sinistra targato Conte, Pd, 5Stelle e LeU ha già impugnato le prime leggi, favorendo gli immigrati clandestini e andando contro gli Italiani. PESSIMO inizio. Noi però non ci fermiamo e, a livello locale, regionale e nazionale andiamo avanti come treni, nel nome di PRIMA GLI ITALIANI.

Nella stessa seduta il Cdm ha indicato Paolo Gentiloni del PD, come commissario italiano alla Commissione UE. Anche in questo caso, è pungente la reazione di Salvini che posta un video del 2017 in cui Di Maio accusò l’ex premier ed ex ministro degli Esteri Gentiloni di “alto tradimento” sul fatto che i migranti dovessero sbarcare tutti in Italia.

“Ieri – attacca – (i grillini) accusavano Gentiloni di alto tradimento, oggi lo scelgono come rappresentante dell’Italia nella Commissione europea. Cosa non si fa per scappare dalle elezioni… E intanto a Berlino, Bruxelles e Parigi stappano lo spumante! Avanti tutta, da uomini liberi! #maicolPd”, chiude Salvini.

Strappò la fede ad anziana in ospedale, arrestato dopo indagini

carabinieri taurianova

Nelle prime ore di questa mattina, i Carabinieri della Compagnia di Taurianova hanno arrestato e posto ai domiciliari Rocco Zungri, 40enne con precedenti di Laureana di Borrello, in esecuzione di una misura emessa dal gip del Tribunale di Palmi su richiesta della locale Procura, in quanto ritenuto responsabile del reato di rapina pluriaggravata.

Il provvedimento cautelare, spiega una nota della procura, conclude un’attività investigativa avviata dalla Stazione Carabinieri di Polistena sotto il coordinamento della Procura di Palmi a seguito di una rapina commessa nel febbraio scorso all’interno del pronto soccorso dell’ospedale di Polistena a danno di una ottantaquattrenne.

Nella ricostruzione degli eventi svolta in sede di denuncia, un uomo aveva strappato la fede della donna provocandole delle lesioni ed escoriazioni al viso, al collo e alla mano.

In particolare, l’anziana era giunta d’urgenza all’ospedale per un grave malessere e, dopo i primi accertamenti è stata portata all’interno dei locali del pronto soccorso in attesa del ricovero.

Zungri, a sua volta recatosi all’ospedale per motivi di salute e lasciato per qualche minuto nello stesso locale della donna sdraiata su un letto, in un momento di solitudine, poiché il personale sanitario era impegnato in altra emergenza medica, si è avvicinato alla paziente e dopo averla distratta con delle scuse, approfittando della minore capacità di difesa e dell’atteggiamento di fiducia della vittima, con violenza ha premuto il viso della donna, strattonandola e strappandole dal dito la fede nuziale, concludendo con indifferenza la sua visita medica.

Solo dopo un po’ di tempo la vittima ha riferito al personale sanitario e quindi ai parenti quanto avvenuto, i quali hanno informato i carabinieri della compagnia di Taurianova, che subito sono intervenuti per ricostruire il gravissimo evento.

L’indagine, partendo dalla testimonianza della stessa vittima, particolarmente scossa ma lucida nel racconto, e condotta dai carabinieri della stazione di Polistena attraverso una attenta visione dei sistemi di videosorveglianza dell’ospedale, l’analisi delle entrate e uscite al pronto soccorso e attraverso numerose testimonianze rese dal personale sanitario presente, ha consentito di raccogliere gravi e concordanti indizi di colpevolezza a carico di Zungri, identificato come l’uomo che avrebbe commesso il grave gesto per asportare un anello dallo scarso valore economico ma dal forte valore affettivo.

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