10 Ottobre 2024

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Prende soldi da abusivi, arrestato ispettore polizia municipale

carabinieriUn ispettore capo della polizia locale di Rosarno, C.A., di 63 anni, è stato arrestato e posto ai domiciliari dai carabinieri con l’accusa di induzione indebita a dare o promettere utilità.

L’arresto è avvenuto nel corso di un servizio di controllo disposto dalla Compagnia carabinieri di Gioia Tauro. Una pattuglia ha notato un vigile urbano che, in uniforme e con l’auto di servizio, si aggirava per le vie del mercato riscuotendo denaro contante, generi alimentari e altre merci da alcuni commercianti.

I militari della Tenenza di Rosarno, in abiti civili, hanno osservato il vigile per verificarne il comportamento riuscendo a documentare come lo stesso, avvalendosi della sua qualità di pubblico ufficiale, stesse riscuotendo indebitamente da alcuni commercianti abusivi e non autorizzati il canone di occupazione di spazi pubblici destinati al mercato.

I carabinieri lo hanno quindi fermato trovandolo in possesso di 40 euro e di diverse buste contenenti prodotti ortofrutticoli e cosmetici.

Italia Viva, Renzi dopo la scissione si porta via 13 senatori

Matteo Renzi alla convention “Viva l’Italia viva, il meglio deve ancora venire”, a Firenze, 16 novembre 2012. (Ansa)

Matteo Renzi porta in Italia Viva 13 senatori scombinando un po’ gli equilibri non solo del gruppo Dem, ma anche delle commissioni di palazzo Madama.

Lasciano, infatti, il Pd l’attuale ministro per le politiche agricole Teresa Bellanova che diventa capo delegazione dei renziani al governo e che da senatore era in Commissione Industria. In Commissione Finanze, invece, i renziani che cambiano casacca sono 3: Francesco Bonifazi, Eugenio Comincini, Leonardo Grimani. L’ex premier porta con sé anche una senatrice di Forza Italia, Donatella Conzatti.

Il parlamentare sardo Giuseppe Cucca è componente della Commissione Giustizia, mentre Davide Faraone è agli Affari Costituzionali. Le altre new entry sono: Nadia Ginetti che è alle Politiche per l’Unione europea (XIV commissione); Ernesto Magorno in Commissione Agricoltura; Laura Garavini, vicepresidente della Difesa; il piemontese Mauro Maria Marino, uomo ‘chiave’ nell’iter delle leggi di bilancio a Palazzo Madama, è invece il vicepresidente della commissione Bilancio; Daniela Sbrollini, componente della commissione Agricoltura e della bicamerale sulle Questioni regionali; Valeria Sudano membro sia dell’Ambiente che dell’Antimafia. Dalle file dei forzisti arriva poi Donatella Conzatti, esponente della Commissione Finanze e di quella contro il Femminicidio.

Ansa

“Nel momento in cui prendiamo l’impegno di garantire che la legislatura arrivi almeno fino all’elezione del Presidente della Repubblica, nel 2022, noi non faremo quelli che fanno il controcanto quotidiano”, assicura ai microfoni di Rai Radio3, Matteo Renzi che conferma l’intenzione di presentare il simbolo di Italia Viva alla Leopolda. Nell’attesa di conoscere il simbolo, il nome “Italia Viva” ha già scatenato non poche polemiche visto che è lo stesso che usò l’ex segretario Dem Walter Veltroni nella campagna elettorale del 2008 quando il Pd (37,55%) perse le elezioni contro il Pdl (46,81%) di Silvio Berlusconi. La scritta “Italia Viva”, a caratteri cubitali bianchi su sfondo verde chiaro, apparve sul pullman con il quale Veltroni andò in giro per l’Italia.

“Non sarò io a partecipare ai tavoli – spiega poi Renzi – ma ci sarà il segretario o il leader. Lo decideranno nei prossimi giorni. Ma se la mia presenza è considerata ingombrante, si sappia che non ho fatto questa operazione per sedermi attorno a un tavolo”.

“Ho deciso di accettare l’invito che mi ha rivolto Matteo Renzi di partecipare sin dal principio, senza attese e tatticismi, alla fondazione di Italia Viva”, dichiara la senatrice di Forza Italia Donatella Conzatti, ex Scelta civica, aderendo a Italia Viva di Renzi.

Camera nega l’arresto per deputato di Forza Italia Sozzani

Il parlamentare Diego Sozzani

L’Aula della Camera ha negato l’autorizzazione all’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti del deputato di Forza Italia Diego Sozzani. I voti a contrari all’arresto sono stati 309, 235 i favorevoli, un astenuto.

A fine luglio la Giunta per le Autorizzazioni di Montecitorio si era invece espressa per l’ok ai domiciliari a maggioranza, con il voto a favore di M5S e Pd: una decisione annullata oggi dall’Assemblea, a scrutinio segreto.

L’Aula della Camera ha anche negato l’uso delle intercettazioni delle conversazioni del deputato di Fi Diego Sozzani, chiesta nell’ambito di un procedimento per finanziamento illecito relativo ad una fattura di diecimila euro. L’inchiesta

Il voto dell’Assemblea conferma la decisione assunta dalla la Giunta per le Autorizzazioni presieduta da Andrea Delmastro (FdI), nel senso del diniego dell’uso delle intercettazioni, che sono state realizzate dagli inquirenti “a strascico” con un Trojan installato su un dispositivo di un collaboratore del deputato di Forza Italia.

La lettera di Sozzani alla giunta: “Da procura violate leggi e Costituzione”
“Sussistono vizi procedurali talmente gravi da rappresentare la prova certa della sussistenza di un ‘fumus persecutionis’, dal momento che si è verificato addirittura un doppio livello di violazioni di leggi fondamentali: quello delle norme di legge in materia di perquisizione e sequestri; quello delle guarentigie costituzionali, poste a tutela dei parlamentari”. Lo scrive il deputato di Fi Diego Sozzani nella dichiarazione inviata alla giunta per le autorizzazioni che oggi pomeriggio deve decidere sulla misura dell’arresto chiesta nei suoi confronti dal gip di Milano nell’ambito dell’inchiesta ‘Mensa dei poveri’, nella quale il parlamentare azzurro è accusato di finanziamento illecito dei partiti.

Secondo Sozzani si tratta di violazioni “francamente inaccettabili” e perciò il deputato ritiene “necessario che da questa giunta si erga un monito forte e chiaro a tutela del diritto di libertà di ogni cittadino e delle guarentigie costituzionali di ogni parlamentare”. Per il deputato, inoltre, “gli inquirenti hanno individuato nella persona di mio fratello (che non è indagato e che è socio, insieme a me, dello Studio Greenline) lo strumento formale per aggirare il divieto di perquisizione e sequestro nei miei confronti”.

Sozzani sottolinea quindi che “pur non avendo chiesto la necessaria autorizzazione a procedere da parte della Camera di appartenenza, gli inquirenti hanno effettuato intercettazioni telefoniche nei miei confronti anche dopo la mia proclamazione quale membro della Camera dei deputati avvenuta in data 19 marzo 2018”. In particolare, puntualizza il deputato, “le intercettazioni nei miei confronti sono state interrotte solamente il 23 marzo 2018: per ben 4 giorni, pertanto, gli inquirenti hanno continuato a intercettare le comunicazioni e le conversazioni sulla mia linea telefonica, in palese violazione delle guarentigie costituzionali previste dall’art. 68 della Costituzione”.

Le intercettazioni, scrive ancora, “sono tutte relative a conversazioni avvenute tra altri soggetti per cui tutto quello che hanno detto lo hanno detto loro non io”. Ci sono solo “un paio di intercettazioni in cui parlo anche io e sono intercettazioni altamente istruttive: o non dico proprio nulla di concreto o quello che dico è la conferma della mia assoluta innocenza”.

“Mi ritengo un uomo fortunato perché lo status di parlamentare mi ha consentito di non essere oggi agli arresti domiciliari, come invece sarebbe avvenuto per un semplice cittadino, la cui vita e la cui famiglia sarebbero state devastate irreparabilmente dall’improvvisa (e – permettetemi di anticiparlo – del tutto ingiustificata) privazione della libertà personale”. “Mi auguro che nessun altro cittadino, prima ancora che nessun altro parlamentare, debba mai più sopportare quello che sopportando io”, aggiunge il parlamentare.

Scafo offshore si schianta contro diga a Venezia, 3 morti e un ferito

Tre persone sono morte ed una quarta è rimasta ferita in un incidente nautico avvenuto ieri sera a Venezia. Secondo le prime informazioni riferite dai vigili del fuoco, uno scafo offshore sarebbe finito contro la diga di San Nicoletto, in località Lunata, e nello schianto tre occupanti della barca sono morti. Sul posto i vigili del fuoco e mezzi della Capitaneria di Porto.

I corpi dei primi due deceduti sono stati recuperati subito, mentre un terzo componente dell’equipaggio risultava disperso. E’ stato individuato poco dopo, anch’egli deceduto, dai vigili del fuoco.

L’incidente, con il buio fitto, sarebbe avvenuto davanti alla sulla “lunata”, una diga artificiale fatta di grossi massi calati sul fondale costruita a protezione delle opere del Mose, a sud della diga di San Nicolò del Lido.

Tra le vittime c’è il progettista e pilota motonautico Fabio Buzzi, 76 anni, detentore di numerosi record nell’offshore. Buzzi stava tentando il record della Venezia-Montecarlo. Le altre due vittime, è stato riferito, sono due piloti inglesi di cui non si conoscono al momento i loro nomi.

Ferito gravemente nell’incidente un altro pilota italiano, Mario Invernizzi, trasportato in ospedale. La potente imbarcazione, lunga una ventina di metri e con motori che consentono di raggiungere velocità massime di 70 nodi (circa 130 km/h), era partita da Montecarlo ieri mattina, verso le 11, e stava tentando di battere il record della traversata. Quando si è schiantata era ormai nei pressi del traguardo, al Lido.

Renzi lascia il PD. Conte preoccupato. Ira di Grillo sull’ex premier

Matteo Renzi nell’Aula del Senato (Ansa)

“Lasciare il Pd sarà un bene per tutti, anche per Conte, il partito è diventato un insieme di correnti, manca una visione sul futuro”. Intervistato da Repubblica, Matteo Renzi spiega la sua decisione di lasciare i dem, fa sapere che saranno con lui una trentina di parlamentari e i gruppi autonomi nasceranno questa settimana. La decisione, anche se nell’aria, ha spiazzato molti dirigenti che non si spiegano come mai l’ex premier ha prima di fatto favorito la formazione del governo Conte tra M5s, Pd e Leu, poi ha abbandonato il suo partito.

Alla Leopolda il prossimo 19 ottobre – in coincidenza con la manifestazione nazionale che Salvini terrà a Roma -, sarà presentato il simbolo del nuovo soggetto: il primo impegno elettorale le politiche, “sperando che siano nel 2023”, e le Europee 2024. Ma nonostante questa “rassicurazione”, palazzo Chigi è in fibrillazione.

“Il presidente Conte, nel corso della telefonata ricevuta ieri sera da Matteo Renzi, ha chiarito di non volere entrare nelle dinamiche interne a un partito. Ha però espresso le proprie perplessità su una iniziativa che introduce negli equilibri parlamentari elementi di novità, non anticipati al momento della formazione del governo. A tacer del merito dell’iniziativa, infatti, rimane singolare la scelta dei tempi di questa operazione, annunciata subito dopo il completamento della squadra di governo”, sottolineano fonti di Palazzo Chigi.

Nei corridoi dei palazzi, il timore fondato per molti dirigenti è che l’ex presidente del Consiglio possa giocare brutti scherzi. Renzi con la sua truppa parlamentare ha i numeri per aumentare la sua forza contrattuale, o comunque staccare la spina al governo quando vuole. C’è più di qualcuno sui social che ipotizza quanto accadde a Letta nel 2013, che aveva lasciato proprio a Renzi il suo posto a palazzo Chigi. E già appaiono molti hashtag ironici #contestaisereno, come quell’Enrico (Letta).

Amaro il commento del segretario Dem Nicola Zingaretti: “Ci dispiace, è un errore. Ma ora pensiamo al futuro degli italiani, lavoro, ambiente, imprese, scuola, investimenti. Una nuova agenda e il bisogno di ricostruire una speranza con il buon governo e un nuovo PD”, spiega sui social il segretario dem.

Il post sui social di Matteo Renzi: “Lascio per assenza di visione”
“Ho deciso di lasciare il Pd e di costruire insieme ad altri una Casa nuova per fare politica in modo diverso. Dopo sette anni di fuoco amico penso si debba prendere atto che i nostri valori, le nostre idee, i nostri sogni non possono essere tutti i giorni oggetto di litigi interni”. Inizia così il post su fb di Matteo Renzi, spiegando l’addio al Pd.

“La vittoria che abbiamo ottenuto in Parlamento contro il populismo e Salvini è stata importante per salvare l’Italia, ma non basta. Adesso si tratta di costruire una Casa giovane, innovativa, femminista, dove si lancino idee e proposte per l’Italia e per la nostra Europa. C’è uno spazio enorme per una politica diversa. Per una politica viva, fatta di passioni e di partecipazione. Questo spazio attende solo il nostro impegno.
Lascio le polemiche e le dietrologie a chi sta nei palazzi. Io sorrido a tutti e auguro buon ritorno a chi adesso rientrerà nel Pd. E in bocca al lupo a chi vi resterà.
Per me c’è una strada nuova da percorrere. Lo faremo zaino in spalla, passo dopo passo.
La politica richiede proposte e coraggio, non solo giochi di corrente. Noi ci siamo. Offriamo il nostro entusiasmo a chi ci darà una mano. Offriamo il nostro rispetto a chi ci criticherà. Ma offriremo soprattutto idee e sogni per l’Italia di domani.
Ci vediamo alla Leopolda”, conclude il post di Renzi.

LE REAZIONI

“Per me il Pd non è un episodio. È il progetto di una vita. Ci ho lavorato con Veltroni e Renzi, sono stato in minoranza con Bersani. Oggi è uno dei partiti progressisti europei più forti e aperti al futuro. In tempi così difficili, teniamocelo stretto. E guardiamo avanti”: così il commissario Ue Paolo Gentiloni su twitter.

“Nessuna sorpresa. Di certo per noi non rappresenta un problema, anche perché le dinamiche di partito non ci sono mai interessate. Lavoriamo per gli italiani, solo a loro dobbiamo dare risposte”, dice il leader del M5S, Luigi Di Maio, contattato dall’Ansa a proposto della scissione dei renziani. Ogni singolo eletto del M5S ha un solo obiettivo, risolvere le problematiche dei cittadini. E ora che il governo è al completo dobbiamo lavorare con serietà e determinazione e portare a casa altre importanti misure per il Paese come il taglio dei parlamentari”.

“Prima incassa posti e ministeri, poi fonda un “nuovo” partito per combattere Salvini – scrive su twitter il leader della Lega – che pena, cosa non si fa per salvare la poltrona… Il tempo è galantuomo, gli Italiani puniranno questi venduti”.

“Di solito, prima di fare qualcosa di importante si è presi dai dubbi – scrive Beppe Grillo in un post sul blog dal titolo “lettera aperta ai parlamentari renziani” – si valutano i pro e i contro, si possono vivere anche giorni di tormento interiore, poi ci si esaspera e si fa una minchiata d’impulso! I Mattei (Salvini e Renzi, ndr) sono passati entrambi alla minc… d’impulso, il paese è instabile e pieno di rancori, non è il momento di dare seguito a dei narcisismi”.

Da giorni nei Dem le acque erano agitate e la scissione veniva evocata nei rumors di Palazzo. Poi ieri l’accelerazione con una telefonata al premier Giuseppe Conte al quale Renzi avrebbe garantito il proprio sostegno. In serata, dopo che la notizia che l’ex premier aveva ormai deciso di mollare gli ormeggi il commento amaro del capo delegazione del Pd al governo, il ministro Dario Franceschini.

“Renzi? Oggi è un grosso problema”, dice Franceschini alla sua omologa tedesca Michelle Müntefering, durante un breve scambio di battute in inglese intercettato dai giornalisti e dalla telecamere alla Triennale di Milano. “What’s Renzi doing now?” ha chiesto la ministra tedesca a Franceschini. Pronta la risposta: “Today it’s a big problem”.

Trapelano sconcerto e dispiacere, confusione, ma anche stupore per la tempistica dello strappo di Matteo Renzi, nella delegazione del Pd al Parlamento europeo, dove ora si apre “una riflessione”. “Per me è una sofferenza, anche personale ma per ora non voglio dire di più”, taglia corto Bonafè, considerata storicamente una delle più vicine all’ex premier nella pattuglia dem, insieme a Pina Picierno, Alessandra Moretti e soprattutto Nicola Danti, ripescato quest’ultimo al Pe dopo la nomina di Roberto Gualtieri a ministro dell’Economia. “Oggi ci siamo confrontate con Bonafè e Picierno – afferma invece Moretti, intercettata nei corridoi di Strasburgo dove è in corso la plenaria -, ci sarà una riflessione ma in questo momento prevale il dispiacere”.

“Un errore enorme la scissione di Renzi. Non credo nei partiti personali e le divisioni portano sempre male. I sindaci popolari aggregano, non dividono. Per questo credo rimarremo tutti nel Pd che, a maggior ragione, vogliamo riformista e maggioritario (non il Pds)”, scrive su Twitter Matteo Ricci, sindaco di Pesaro.

Scontro auto-furgone sulla 106, un morto e due feriti

ambulanzaE’ di un morto e due feriti il bilancio di una grave incidente stradale tra due mezzi avvenuto stamane sulla statale 106, all’altezza di Brancaleone, in provincia di Reggio Calabria.

A scontrarsi, per cause in corso di accertamento, sono stati un furgone e un’autovettura. Della vittima non si conoscono al momento le generalità. I feriti sono stati trasportati in ospedale.

Dopo il sinistro l’arteria è stata chiusa al traffico. Sul posto sanitari del 118, Vigili del Fuoco, Forze dell’Ordine e una squadra dell’Anas per la gestione dell’emergenza e per la riapertura al traffico della statale.

Frode da 500 milioni in impianti energetici, 7 arresti

(ANSA )- TREVISO, 17 SET – Usufruivano di rimborsi fiscali per impianti energetici mai fatti i 28 indagati di 15 società di servizi scoperti dalla Guardia di Finanza che ha arrestato 7 persone e sequestrato beni per 110 milioni di euro tra Treviso, Padova, Cosenza e Frosinone.

La frode è da 500 milioni di euro. Le società incaricate ad “evadere” le pratiche erano evasori totali, oppure presentavano dichiarazioni annuali con valori irrisori; comunque incongrui rispetto a quelli indicati dai clienti.

Le 15 Energy Saving Company avevano attestato falsamente al Gestore dei Servizi Energetici di aver eseguito 3.900 interventi (mai fatti) per la sostituzione di vetri semplici con doppi vetri, isolamento di pareti e coperture per il riscaldamento.

In tal modo maturavano il diritto al rilascio di Titoli di Efficienza Energetica, rappresentativi, in sostanza, di un contributo per il risparmio di energia. Artigiani e i loro clienti non sapevano nulla; erano stati ‘rubati’ i dati per fare fatture false.

Le mani della mafia sui locali della movida, 11 arresti a Palermo

Operazione antimafia a Palermo dei Carabinieri, con un’ordinanza cautelare in carcere nei confronti di 11 persone accusate di estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Le indagini, coordinate dalla Dda, hanno fatto emergere gli interessi di Cosa nostra sul controllo e la gestione di locali notturni nel capoluogo e in provincia.

L’organizzazione, secondo l’accusa, riusciva a controllare i servizi di sicurezza privata nel locali della movida imponendo gli addetti e le tariffe per ogni operatore.

Calabria, Battaglia nuovo capogruppo PD in consiglio regionale

Domenico Battaglia, è stato eletto capogruppo del PD in Consiglio regionale. L’esponente politico prende le redini del gruppo dopo l’inchiesta giudiziaria “Libro nero” che ha coinvolto l’ex capogruppo dem Sebi Romeo, ora sospeso e fuori da palazzo Campanella.

“Ringrazio i colleghi del gruppo per avermi eletto nuovo capogruppo” del partito, dice in una nota Mimmo Battaglia. “È per me un grande onore ma anche una grande responsabilità perché ci avviamo alla fase finale della consiliatura. Abbiamo l’obbligo di guardare avanti, pensare al futuro della nostra regione”.

“Mi auguro – aggiunge Battaglia – che a partire dalla mia nomina tutto il Partito Democratico imbocchi con sempre maggiore convinzione la strada del rinnovamento e del cambiamento, a mio parere fattori, che alla luce del mutato quadro politico nazionale sul nostro territorio non sono più rinviabili. In Calabria c’è una destra agguerrita e desiderosa di tornare al potere ma noi la possiamo sconfiggere aprendoci quanto più possibile al mondo civico che vuole essere protagonista di una nuova stagione politica e che ci chiede con forza discontinuità”.

Gli auguri del commissario Stefano Graziano
“In bocca a lupo e buon lavoro a Mimmo Battaglia, appena eletto nuovo capogruppo del gruppo consiliare del Partito Democratico nel Consiglio regionale della Calabria”. Così il commissario regionale del Partito Democratico della Calabria Stefano Graziano a margine di una riunione con i consiglieri regionali.

“È una indicazione importante – spiega Graziano – che fa imboccare al partito la strada del rinnovamento e del cambiamento. Un partito che, a cominciare dai suoi rappresentanti istituzionali, è pronto per aprire una nuova stagione politica che veda il Pd protagonista, senza posizioni precostituite, di un costruttivo dialogo con pezzi di società civile, esperienze civiche pronti a dare il proprio contributo per il rilancio della Calabria”.

Chi è Mimmo Battaglia
Domenico Battaglia, detto Mimmo, è stato eletto nella circoscrizione Sud per il Partito democratico con 10.457 preferenze. Alla prima legislatura regionale, è vicepresidente della Commissione di Vigilanza. Nato a Reggio Calabria il 17 febbraio 1961, è sposato e padre di due figli. Figlio di Pietro – sindaco di Reggio Calabria, consigliere ed assessore della Regione Calabria, nonchè deputato – sin da giovanissimo ha ricoperto la carica di vice segretario nazionale del movimento giovanile della Democrazia Cristiana. Nel 1990 è stato eletto per la prima volta in seno al Consiglio provinciale di Reggio Calabria nella lista della Democrazia Cristiana. Nel 2006 è stato eletto nuovamente consigliere provinciale ma con i Democratici di Sinistra: consiliatura in cui ha ricoperto prima l’incarico di capogruppo, poi quello di Assessore alla viabilità e al lavoro. Rieletto in Consiglio provinciale tra le file del Pd nel 2011. E’ stato consigliere d’amministrazione del Conservatorio Cilea (2008- 2011)

Blitz antidroga a Roma, diversi arresti

Blitz antidroga a Roma, diversi arresti È in corso dalle prime ore di questa mattina una vasta operazione antidroga della Polizia di Stato. La Sezione antidroga della Squadra mobile della Questura di Roma, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia romana, sta eseguendo alcune decine di ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti elementi di spicco della criminalità romana.

L’operazione, in codice “Lucifero 2017” mira a colpire i più importanti fornitori delle piazze di spaccio della Marranella, Torpignattara, La Rustica, Acilia, Infernetto, Pietralata, Fonte Nuova, disarticolando le stesse.

I dettagli dell’operazione saranno resi noti in mattinata nel corso dell’incontro con la stampa che si terrà presso la Procura della Repubblica.

Scossa di terremoto di magnitudo 3.2 a Diamante

Una scossa di terremoto di magnitudo 3.2 è stata registrata alle ore 00:39 sulla costa tirrenica ovest della Calabria, con epicentro a 3 km a sudest di Diamante, in provincia di Cosenza

Secondo i rilevamenti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma è stato localizzato ad alta profondità: a 273 km. Non si segnalano danni a persone o cose.

Sorpresi a rubare gasolio da bus a Vaglio Lise, arrestati

Due persone, di cui non sono state rese note le generalità, sono state arrestate dai carabinieri a Cosenza e poste ai domiciliari con l’accusa di furto aggravato in concorso perché sorprese mentre rubavano gasolio da alcuni pullman che si trovavano parcheggiati in un’autorimessa adiacente la stazione ferroviaria di Vaglio Lise.

Nel momento in cui sono stati bloccati dai militari i due arrestati si erano già impossessati di 120 litri di carburante. I mezzi da cui i due arrestati stavano sottraendo il gasolio sono di proprietà delle società “Ias Scura” e “Ferrovie della Calabria”.

I due arresti sono stati fatti nell’ambito di servizi di controllo che erano stati predisposti a seguito di alcuni furti di carburante che si erano verificati nei giorni scorsi nella stessa area di parcheggio.

Controlli del Nas, denunciati Nas falsi medici e dentisti

I carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Reggio Calabria, nell’ambito di un servizio disposto in campo nazionale dal Comando carabinieri Tutela Salute, ha effettuato controlli nell’intera provincia reggina.

A Bovalino, i militari hanno sorpreso un uomo esercitare un’attività dentistica senza il possesso di alcun titolo abilitativo. È stata quindi sequestrata la clinica e l’uomo è stato denunciato per aver esercitato abusivamente la professione sanitaria.

A Reggio, invece, è stato denunciato il responsabile di una casa di cura e riabilitative per malattie psichiatriche poiché ha attivato la struttura in assenza di titoli autorizzativi. A Gioia Tauro infine, in un centro medico polispecialistico e laboratorio di analisi cliniche è stato denunciato un impiegato per esercizio abusivo della professione mentre il legale responsabile e il direttore sanitario sono stati denunciati per aver agevolato l’uomo ad esercitare l’attività di prelievo ematico senza abilitazione.

Precari licenziati da coop Annunziata protestano sul tetto

Ansa

Alcuni lavoratori precari dipendenti della cooperativa Coopservice che fornisce servizi esternalizzati di assistenza all’Azienda ospedaliera di Cosenza per i quali sono state avviate le procedure di licenziamento, sono saliti sul tetto dell’ospedale dell’Annunziata per richiamare l’attenzione sulla loro situazione.

Gli operatori socio sanitari hanno forzato la vigilanza e sono riusciti ad arrivare al tetto dell’edificio sul quale hanno appeso uno striscione con la scritta “è una vergogna”.

Dopo 25 anni di precariato, sono ottanta i lavoratori che hanno chiesto di essere ricevuti dal nuovo manager dell’Azienda Giuseppina Panizzoli. Sul tavolo la convenzione tra la stessa Azienda e la cooperativa emiliana che è scaduta a luglio.

Caos nei dem, Renzi lascia il PD. Farà un nuovo partito

Matteo Renzi a Porta a Porta (Ansa)

Matteo Renzi lascerà il PD. La “scissione”, nell’aria da tempo, è stata annunciata dallo stesso ex premier ed ex segretario dem in alcune interviste. Lo strappo si è consumato dopo i dissidi interni al PD in vista della formazione del nuovo governo Conte bis. La decisione avviene proprio nel giorno in cui hanno giurato i 42 tra viceministri e sottosegretari.

Fino all’ultimo alcuni fedelissimi hanno tentato di fermarlo, tra cui il sindaco di Firenze Dario Nardella. Ma ormai Matteo Renzi sembra deciso: con un’intervista ad un quotidiano e poi nel salotto di Porta a Porta, annuncerà le ragioni che lo spingono a lasciare il Pd e a mollare gli ormeggi per il suo nuovo movimento che, affiancando i comitati civici di “Ritorno al futuro”, nascerà sia in Parlamento con un gruppo autonomo alla Camera e una componente nel misto al Senato, sia al governo con 2 ministri, Bellanova e Bonetti, e due sottosegretari, Ascani e Scalfarotto.

In un’intervista di sabato scorso al Times, l’ex premier raccontava di aver lavorato quando era sindaco nell’antico studio di Machiavelli ma “posso dirvi che non sono machiavellico”. In molti, però, nel tempismo scelto nel decidere lo strappo dal Pd, vociferato da mesi ma ora imminente subito dopo la nascita del Conte bis, vedono l’accostamento con le tesi del filosofo fiorentino.

Ma, assicurano i renziani, il nuovo movimento, che potrebbe chiamarsi ‘Italia del sì’, non sarà un pericolo per il governo anzi “paradossalmente – garantisce Renzi sempre nell’intervista al Times – ne amplierebbe il sostegno”.

Non è chiaro se in Parlamento, dove siedono tra le due Camere, una sessantina di suoi fedelissimi, almeno sulla carta, Renzi continuerà a sostenere il governo Conte. Nessun contatto, invece, spiegano al Nazareno, con il segretario Nicola Zingaretti che anche ieri ha lanciato un nuovo appello ad evitare una scissione del Pd.

Intanto, Roberto Giachetti annuncia le proprie dimissioni dalla Direzione del Pd, perché poco convinto dell’alleanza con M5s, in contrasto alla quale aveva presentato la propria candidatura al Congresso del partito vinto da Nicola Zingaretti.

L’annuncio in un video pubblicato su Facebook. “Capisco perfettamente le ragioni per cui abbiamo deciso di fare questo accordo – afferma il deputato – e in cuor mio io, davvero, mi auguro che possa funzionare. Non posso, però, rinnegare le mie convinzioni sul Movimento 5 stelle e su tutto quello che è successo in questi anni, perché sono cose che a me pesano”. E continua ricordando di essere stato “il frontman della campagna che negava qualsiasi possibilità di fare un accordo con loro”. Da qui la conclusione: “Non potrei continuare a stare in una cabina di regia politica che deve sostenere questo progetto, non essendone convinto fino in fondo”.

Arrestati in Sicilia 3 torturatori in Libia. Erano sulla Sea Watch di Carola

La Polizia di Stato ha eseguito un provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura Distrettuale Antimafia di Palermo, guidata dal Procuratore Capo Francesco Lo Voi, a carico di Mohamed Condè, alias “Suarez” (nato in Guinea il 1997), Hameda Ahmed (Egitto 1993), e Mahmoud Ashuia (Egitto 1995), tutti sbarcati a Lampedusa lo scorso 29 giugno dalla Sea Watch, capitanata da Carola Rakete, la donna poi arrestata per avere speronato una motovedetta della Guardia di finanza.

La Squadra Mobile di Agrigento, diretta da Giovanni Minardi ha eseguito il provvedimento nel quale, a vario titolo, si contestano ai tre extracomunitari, gravissimi crimini quali associazione per delinquere dedita alla gestione di un illegale centro di prigionia, collocato in una ex base militare della città libica di Zawyia, dove centinaia di migranti, che tentavano di imbarcarsi per raggiungere le coste italiane, venivano privati della libertà personale e sottoposti a sistematiche vessazioni e atrocità – attraverso reiterate e costanti violenze fisiche (consistenti in percosse con bastoni, calci di fucili, tubi di gomma, frustate e scariche elettriche), ripetute minacce gravi (poste in essere con l’uso delle armi o picchiando brutalmente altri migranti quale gesto dimostrativo), accompagnate dalla mancata fornitura di beni di prima necessità, quali l’acqua potabile, e di cure mediche per le malattie lì contratte o le gravi lesioni riportate in stato di prigionia – al fine di ottenere dai loro congiunti il versamento, in favore degli stessi associati, di somme denaro quale prezzo della liberazione o della loro partenza verso lo Stato italiano, ovvero, in assenza del pagamento, venivano ceduti ad altri trafficanti di uomini per il loro sfruttamento sessuale o lavorativo o talora uccisi; associazione finalizzata alla commissione di una pluralità di gravi delitti, quali tratta di persone, violenza sessuale, tortura, omicidio, sequestro di persona a scopo di estorsione e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

I fermati, che dopo lo sbarco a Lampedusa erano stati trasferiti presso un centro di accoglienza di Messina, sono stati individuati e monitorati fino alla serata di ieri 15 settembre quando il personale della Squadra Mobile di Agrigento, coi colleghi di Messina, ha proceduto alla loro cattura ed al successivo trasferimento presso la locale Casa Circondariale, dopo che i poliziotti hanno ascoltato diversi immigrati sentiti tra Lampedusa, Agrigento, Castelvetrano, Marsala ed altri Comuni della Calabria, e che sono state ritenute attendibili, concordanti e puntuali.

Tra le dichiarazioni raccolte, quelle in particolate di alcuni migranti che hanno raccontato come “Tutte le donne che erano con noi, una volta alloggiati all’interno di quel capannone sono state sistematicamente e ripetutamente violentate dai 2 libici e 3 nigeriani che gestivano la struttura. Preciso – ha detto – che da quella struttura non si poteva uscire. Eravamo chiusi a chiave. I due libici e un nigeriano erano armati di fucili mitragliatori, mentre gli altri due nigeriani avevano due bastoni”.

“Le condizioni di vita, all’interno di quella struttura, erano inaudite. Ci davano da bere acqua del mare e, ogni tanto, pane duro. Noi uomini, durante la nostra permanenza all’interno di quella struttura venivamo picchiati al fine di sensibilizzare i nostri parenti a pagare loro delle somme di denaro in cambio della nostra liberazione. Di fatto avveniva che, i predetti organizzatori ci mettevano a disposizione un telefono col quale dovevamo contattare i nostri familiari per dettare loro le modalità con il quale dovevano pagare le somme di denaro pretese dai nostri sequestratori. Ho avuto modo di apprendere che la somma richiesta dagli organizzatori in cambio della liberazioni di ogni di noi, si aggirava a circa 10000 dinari libici. Io, malgrado incitato a contattare i miei familiari, mi sono sempre rifiutato, Proprio per questo motivo sono stato oggetto di bastonate da parte loro. Preciso che, in occasione di un mio rifiuto, un nigeriano, con il calcio della pistola, dopo che mi ha immobilizzato il pollice della mia mano destra su un tavolo, mi ha colpito violentemente al dito, fratturandolo. Durante la mia permanenza all’interno di quella struttura ho avuto modo di vedere che gli organizzatori hanno ucciso a colpi di pistola due migranti che avevano tentato di scappare.”

“Durante la mia permanenza all’interno di quella struttura, a causa delle mie rimostranze contro la mia ingiusta detenzione, sono stato più volte picchiato. Ho subito delle vere e proprie torture che mi hanno lasciato delle cicatrici sul mio corpo. Specifico che sono stato frustato tramite fili elettrici. Altre volte preso a bastonate, anche in testa.”

“L’uomo – il cui nome non è stato reso noto dagli inquirenti – era spregiudicato, in quanto picchiava tutti i prigionieri e li torturava, frustandoli con i cavi elettrici; li bastonava servendosi di tubi in gomma.”

“Eravamo tutti sottoposti a continue violenze e torture da parte dei nostri carcerieri, poiché pretendevano il pagamento di una somma di denaro, da parte dei parenti, in cambio della nostra liberazione. Chi non pagava veniva torturato con la corrente elettrica. Ti davano delle scosse che ti facevano cadere a terra privo di sensi. Ho assistito personalmente a tanti omicidi avvenuti con la scossa elettrica. Succede che ti forniscono un cellulare con il quale contattare i parenti per esortarli a pagare il riscatto. Laddove non si ricevevano le somme richieste il migrante veniva poi ucciso.”

“Io sono stato picchiato più volte, anche senza alcun motivo apparente. Noi migranti venivamo picchiati tramite un tubo di gomma che ci procurava tanto dolore e, alcune volte, anche delle ferite. Personalmente, all’interno di quel carcere, ho avuto modo di vedere che un migrante è deceduto a causa della fame. Era malnutrito e nessuno prestava a lui la necessaria assistenza. Ho visto, anche, tanti altri migranti ammalati che non venivano sottoposti alle cure necessarie. Ho visto che un carceriere, tale omissis, una volta, ha sparato e colpito alle gambe un nigeriano, colpevole di aver preso un pezzo di pane. Ho avuto modo di vedere che, tante volte, nel corso della giornata, le donne venivano prelevate dai carcerieri per essere violentate. Da questa prigione si usciva solamente se si pagava il riscatto. Chi non pagava, al fine di sollecitare il pagamento, veniva ripetutamente picchiato e torturato.”

Gratteri: Calabria non è terra omertosa, ha bisogno di ascolto

Il procuratore Nicola Gratteri, a Gizzeria, alla cerimonia di consegna del Premio Caposuvero

(ANSA) – GIZZERIA (CATANZARO), 15 SET – “Come Procura di Catanzaro stiamo dando grande attenzione a questo territorio perché riteniamo che sia stato nel corso degli anni martoriato dalla presenza della ‘ndrangheta”. Lo ha detto il Procuratore della Dda del capoluogo calabrese Nicola Gratteri che a Gizzeria – riporta un comunicato degli organizzatori della manifestazione – ha ricevuto il riconoscimento alla legalità nell’ambito della sesta edizione del Premio Caposuvero.

“Al contempo – ha aggiunto Gratteri – devo dire che da un po’ di anni siamo riusciti a fare cose importanti con forze dell’ordine di primo piano. È la misura di tutto è racchiusa nel dato dei casi denunciati. Questa terra non è omertosa – ha concluso – la gente ha solo bisogno di essere ascoltata”.

Ideato e promosso dalla Proloco di Gizzeria il Premio ha mostrato, in un susseguirsi di immagini, video, interventi e racconti, uno spaccato della Calabria e dei suoi grandi paradossi.

Salvini a Pontida: “Questa è l’Italia che vincerà: mai col Pd”

A Pontida è il giorno del grande raduno leghista. Fin dalla prima mattina i militanti del Carroccio hanno cominciato ad affluire sul prato, dove gli organizzatori si attendono 80mila presenze. In prima fila due bandiere dell’Italia. Sul fondale del palco campeggia lo slogan “La forza di essere liberi”, sovrastata da una striscia tricolore.

E per il segretario della Lega è un bagno di folla. “Vengo qui da 26 anni e una giornata così non l’ho mai vista, colonne enormi di auto, di pullman – ha detto -. Qualcuno immaginava una giornata triste, invece sarà una Pontida mai vista. Vogliamo un governo del popolo contro un governo del palazzo”.

“Il problema è che l’Italia torna ad essere un campo profughi. Lo vedremo nelle prossime settimane. Le ong hanno festeggiato. Se smonteranno il decreto sicurezza sarà un’altra occasione di referendum, perché sia il popolo ad opporsi alle scelte del palazzo. Sull’immigrazione la vede grigia nei prossimi mesi, la vedo male” dice Salvini.

“Questa è l’Italia che vincerà. L’odio e la paura non abitano a Pontida. Col sorriso si risponde agli insulti”, ha detto Salvini dal palco a Pontida. “Qua non ci sono poltronari ma uomini e donne con valori”.

Matteo Salvini a Pontida

“Su Di Maio non cambio idea, è un amico anche se cambia fronte. Ma non condivido le sue scelte: mi spiace vedere che l’evoluzione dei 5 stelle si trasformi nel cappello in mano in Umbria per una poltrona”. Poi Salvini da Pontida avverte: “mettetevi con chi volete tanto il popolo vi manda a casa”. “Preferisco cedere ai traditori 7 ministeri oggi perché ce li riprenderemo tra qualche mese con gli interessi”. E il leader leghista torna sui suoi cavalli di battaglia che non sono stati realizzati. Una flat tax al 15% “per chi lavora e per chi crea lavoro: sarà il primo provvedimento della Lega quando tornerà al governo”. “Se proveranno ad aumentare le tasse sulla casa dovranno passare sui nostri copri: la casa è sacra e non si tocca”.

Prima di chiudere la manifestazione Salvini fa salire sul palco alcuni bambini accompagnati dalle loro famiglie e commenta: “mai più bimbi rubati!”. C’è anche Greta, una delle bambine dell’inchiesta sugli affidi illeciti di Bibbiano tra i bambini che Matteo Salvini ha chiamato sul palco prima di chiudere il suo intervento a Pontida . “Greta è questa bellissima bambina con i capelli rossi che dopo un anno è stata restituita alla mamma” ha spiegato Salvini. Greta è arrivata sul palco accompagnata dalla madre, tenendo in mano una striscione con l’hashtag #bambinistrappati.

Gli alleati del centrodestra “sono d’accordo con un referendum sulla legge elettorale. Ne avevo parlato con entrambi”, ha detto Salvini aggiungendo: “Io voglio che ogni italiano sappia per chi vota, senza che ci siano partitini che tengono in ostaggio il Paese”.

Durante la kermesse alcuni militanti hanno contestato e insultato il giornalista Gad Lerner. Aggredito anche un videomaker freelance, collaboratore di Repubblica, al quale è stata rotta la videocamera.

L’attrice Gloria Cuminetti stesa con un pugno da un clandestino

L'attrice Gloria Cuminetti stesa con un pugno da un clandestino
L’attrice Gloria Cuminetti

Dopo l’immigrato del Togo che ha preso a pugni due donne in un sottopassaggio, è toccato all’attrice Gloria Cuminetti essere vittima di un altro immigrato clandestino. La donna è stata colpita a Torino con un pugno in strada da un uomo, un marocchino irregolare poi bloccato col taser e arrestato dai carabinieri. La prognosi per l’attrice è di qualche giorno.

L’attrice stava camminando, sabato 14 verso le 19, quando ha visto un uomo venirle incontro. “Ripeteva una frase in una lingua incomprensibile, gridava”. L’uomo l’ha avvicinata e le ha sferrato un violento pugno in faccia. Gloria Cuminetti è caduta ed è stata soccorsa da alcuni passanti che, dopo aver assistito alla scena, hanno chiamato i carabinieri, riferendo che poco prima lo straniero aveva importunato una coppia.

La giovane donna ha ricevuto ironie su Fb per le sue posizioni a favore dell’accoglienza dei migranti e contro il decreto sicurezza bis. “Spero che tu possa riprenderti, ma sappi che oggi sono pugni in faccia e domani sarai costretta a chiuderti in un sacco nero perché vigerà la sharia”, scrive un utente. “Questo è quello che deve succedere ai buonisti che non capiscono nulla, tanto non lo capite nemmeno a cazzotti” scrive un altro.

L’attrice sta lavorando sul set di “Giustizia per tutti”, fiction con protagonista Raoul Bova. Cuminetti è stata lanciata nel mondo del cinema da Davide Ferrario, che l’ha scelta in “Sexxx”, documentario dedicato al mondo della danza.

50mila fedeli a consegna effigie Madonna della Consolazione

Un momento della processione in onore della Madonna della Consolazione, patrona di Reggio Calabria

(ANSA) – REGGIO CALABRIA, 14 SET – La Sacra effigie della Madonna della Consolazione, patrona di Reggio Calabria, è stata consegnata questa mattina alle autorità cittadine nel luogo che anticamente rappresentava l’ingresso della città, sulla strada del Santuario dell’Eremo, dove il quadro, venerato fin dal 1654, è custodito dai frati Cappuccini per nove mesi l’anno.
È il rinnovarsi di una tradizione antica che lega i reggini alla Madonna della Consolazione. Partita dalla Basilica Minore dell’Eremo, sulle colline della città, e portata a spalla da centinaia di portatori, la Vara ha raggiunto la “piazza della Consegna”.
È qui che le autorità cittadine ecclesiastiche e civili, prendono in carico la Sacra Effigie che viene accompagnata in Cattedrale con la partecipazione di almeno 50 mila fedeli.
Accanto all’arcivescovo mons. Giuseppe Fiorini Morosini, il sindaco Giuseppe Falcomatà, il prefetto Massimo Mariani, il presidente del Consiglio regionale Nicola Irto, forze dell’ordine, amministratori e rappresentanti istituzionali.

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