9 Ottobre 2024

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Trovati quasi tre chili di droga nelle campagne di Rosarno

Oltre due chili di marijuana e più di mezzo chilo di cocaina sono stati scoperti nelle campagne di Rosarno dai carabinieri della compagnia di Gioia Tauro e dai colleghi “Cacciatori” di Vibo Valentia, nell’ambito di estesi controlli antidroga disposti dal gruppo carabinieri di Gioia.

La marijuana già essiccata, era suddivisa in 4 buste sigillate occultate tra la fitta vegetazione di un fondo agricolo abbandonato; mentre un panetto da oltre mezzo kg di cocaina, era nascosto all’interno di un bidone in plastica sotterrato in un terreno attiguo ad alcune abitazioni e nascosto dalla vegetazione circostante. Indagini sono in corso per risalire ai responsabili.

Legge elettorale, via libera da 5 regioni per referendum sul maggioritario

Matteo Salvini tra i governatori di Veneto e Lombardia Zaia e Fontana

Dopo il via libera di Friuli Venezia-Giulia, Veneto, Lombardia e Sardegna anche il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato il provvedimento per chiedere il referendum abrogativo della quota proporzionale prevista nella legge elettorale nazionale.

E’ così raggiunta la soglia delle cinque Regioni necessarie per ottenere la consultazione popolare lanciata da Matteo Salvini per il maggioritario puro. Il via libera è arrivato ieri sera, dopo tre giorni di sedute fino alla mezzanotte. A favore del documento della Lega tutto il centrodestra, inclusa Forza Italia. Centrosinistra e M5s al momento del voto hanno lasciato l’aula.

“Mi è arrivato un messaggio dal presidente della Regione Piemonte, è ufficiale: la primavera prossima avremo un referendum sul maggioritario, finalmente potranno votare 60 milioni di italiani, chi vince governa, chi perde non rompe le palle”. Lo ha detto Matteo Salvini dal palco della festa del partito a Genova commentando il sì del Piemonte alla richiesta di referendum sulla legge elettorale nazionale. “State tranquilli proveranno a fermare anche questo referendum, ma raccoglieremo milioni di firme”, ha detto Salvini.

“Sono soddisfatto – ha commentato il governatore azzurro del Piemonte Alberto Cirio – chiediamo una legge elettorale chiara, per cui chi vince le elezioni governi”.

L’annuncio di coinvolgere almeno 5 regioni per promuovere il referendum era stato dato da Salvini all’incontro tra amministratori della Lega a Milano. La proposta ha il fine di bloccare i cambi di maggioranza come è avvenuto con l’attuale governo PD-M5s, dopo che il leader leghista aveva provocato la caduta dell’esecutivo gialloverde chiedendo le elezioni anticipate.

Sulla maggioritario sono contrari stellati e dem, che stanno lavorando ad una legge proporzionale. Anche FI non sembra tanto convinta del maggioritario puro, ma per Salvini è l’unico modo per fermare il “trasformismo” e gli “inciuci di palazzo”. Con il maggioritario “chi prende un voto in più governa per 5 anni”, va ripetendo l’ex vicepremier nel suo lungo tour elettorale in vista delle regionali.

Cosa dice la Costituzione sui referendum popolari
Secondo l’articolo 75 della Carta: “E’ indetto referendum popolare per deliberare l’abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge quando lo richiedono cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali”. A indire il referendum è il capo dello Stato.

Scoperto a Reggio laboratorio di droghe sintetiche, due arresti

Un sofisticato laboratorio artigianale per la produzione di droghe sintetiche e allucinogene è stato scoperto dai finanzieri del comando provinciale di Reggio Calabria in un esercizio commerciale nella città dello Stretto. Arrestati due fratelli di 31 e 28 anni.

I militari dopo una attività investigativa hanno deciso di fare una perquisizione presso l’abitazione del 31enne, A.L.B., ritenendo, anche in ragione dei suoi precedenti specifici, che potesse detenere, ai fini dello spaccio, della sostanza stupefacente.

Durante le prime operazioni di perquisizione, i finanzieri hanno rinvenuto e posto sotto sequestro circa 50 grammi di marijuana, oltre dieci grammi di funghi allucinogeni, oltre 11 grammi di pastiglie e capsule gastro-resistenti contenenti amfetamina, 2 bilancini di precisione e due tritaerba.

Rinvenuta inoltre una busta postale aperta proveniente da Amsterdam (Olanda), priva dell’indicazione del mittente e indirizzata all’esercizio commerciale presso il quale A.L.B. prestava la sua attività lavorativa.

Un’altra pattuglia delle Fiamme Gialle reggine ha poi effettuato una seconda perquisizione presso la sede del suddetto esercizio commerciale, trovando e sequestrando un fungo allucinogeno, un bilancino di precisione e 400 euro in contanti, ritenuti essere provento di spaccio di sostanze stupefacenti.

I militari, quindi, viste anche le dichiarazioni rese dal soggetto, nonché il nervosismo manifestato dal fratello, presente alle operazioni di perquisizione dell’esercizio commerciale, estendevano le attività anche nei confronti di quest’ultimo.

Da ulteriori perquisizioni presso le abitazioni nella disponibilità del ventottenne, L.F.L.B., è stato rinvenuto un vero e proprio laboratorio di produzione di droghe sintetiche, funghi allucinogeni e smart drugs.

Scoperti e sequestrati oltre 90 grammi di marijuana, oltre 170 grammi di funghi allucinogeni, 3 involucri contenenti delle spore di funghi allucinogeni, un kit di coltivazione per funghi allucinogeni, una pastiglia di derivati dell’oppio, tre bilancini di precisione oltre 600 euro in contanti, nonché un ingente quantitativo di altre sostanze che, consapevolmente miscelate tra loro, possono essere utilizzate per la produzione di sostanze stupefacenti.

Questa ipotesi investigativa, avallata dal rinvenimento di materiale di coltivazione di funghi allucinogeni e di produzione di droghe sintetiche, consentiva di ipotizzare, unitamente alla circostanza del ritrovamento della menzionata busta postale aperta proveniente da Amsterdam (Olanda), che le sostanze illecite fossero acquistate dai Paesi Bassi.

Venivano infatti ispezionati (e successivamente sequestrati) i dispositivi elettronici in uso ai due fratelli, sui quali veniva ritrovata la cronologia degli ordini online effettuati dai soggetti, aventi a oggetto sostanze provenienti dall’Olanda.

Al termine delle operazioni, i due sono stati arrestati in flagranza di reato e posti agli arresti domiciliari, così come disposto dal pm di turno della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, arresti già convalidati.

Durante la perquisizione dell’esercizio commerciale, a conduzione familiare, dove A.L.B. prestava la propria attività lavorativa, è stato inoltre accertato che presso il magazzino fosse detenuta diversa merce in stato di alterazione e di cattiva conservazione, in violazione della normativa igienico-sanitaria relativa alla produzione e alla vendita di sostanze alimentari e di bevande. A seguito dell’interessamento dei competenti funzionari della locale Azienda Sanitaria Provinciale, tutto il materiale da pasticceria veniva posto sotto sequestro e si procedeva alla denuncia a piede libero di altre due persone soggetti.

L’operazione è stata denominata “Smetto quando voglio”, e prende spunto dall’omonimo film del 2014 perché i soggetti coinvolti nella presente operazione, esattamente come i protagonisti dell’opera cinematografica, si dedicavano in proprio alla produzione, oltre che allo spaccio, di sofisticate smart drugs.

Scontro frontale all’altezza di Paola, un morto e un ferito

ambulanzaUna persona è morta in un incidente stradale sulla statale 18 avvenuto nel pomeriggio all’altezza del comune di Paola, in provincia di Cosenza.

Per cause in corso di accertamento, a scontrarsi frontalmente sono stati un mezzo pesante e una autovettura, il cui conducente, di cui non si conoscono al momento le generalità, è deceduto sul colpo. Nell’impatto è rimasta ferita una persona.

Sul posto i sanitari del 118 e le forze dell’ordine per i rilievi del caso. Il traffico è temporaneamente bloccato. Personale dell’Anas è sul posto per la gestione della viabilità e per il ripristino della normale circolazione nel più breve tempo possibile.

Lamezia, Consiglio di Stato conferma scioglimento. Si vota il 10 novembre

Comune di Lamezia Terme
Il municipio di Lamezia Terme

Si tornerà alle urne il 10 novembre a Lamezia Terme per l’elezione del sindaco e del Consiglio comunale. A stabilirlo è la sentenza del Consiglio di Stato che ha confermato lo scioglimento degli organi amministrativi della città. L’udienza di merito, in seduta pubblica, si era svolta lo scorso 19 settembre.

I giudici di Palazzo Spada hanno accolto, infatti, il ricorso presentato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Ministero dell’Interno e dalla Prefettura di Catanzaro contro la sentenza del Tar dello scorso Febbraio che aveva, temporaneamente, fatto tornare in carica l’ex sindaco Paolo Mascaro, del centrodestra, eletto nel giugno del 2015.

Il Comune di Lamezia Terme, al terzo scioglimento per infiltrazioni mafiose, era stato commissariato nel 2017. In precedenza analoghi provvedimenti di commissariamento erano stati adottati nel 1991 e nel 2001. L’eventuale turno di ballottaggio si svolgerà il 24 novembre.

Intanto, l’ex sindaco Paolo Mascaro, che non ha mai accettato lo scioglimento, ha fatto sapere di ricandidarsi alla guida del comune lametino mettendosi a capo di alcune liste civiche.

Choc a Roma. Immigrato accoltella vigilantes e poi si suicida

Choc nel pomeriggio a Roma. Un giovane del Congo, ha accoltellato una guardia giurata, poi gli ha scippato la pistola di ordinanza e si è suicidato, sparandosi un colpo alla testa. E’ successo nella Metro B della stazione Tiburtina, nella Capitale.

Dalle prime informazioni, l’aggressore-suicida avrebbe agito senza nessun motivo. Sul posto Carabinieri e Polizia di Stato che stanno raccogliendo testimonianze e acquisendo le riprese delle telecamere per ricostruire l’accaduto. Presenti anche militari dell’Esercito e la Scientifica per i rilievi.

Il vigilantes, Massimo Petrini, 58enne, è stato trasportato in gravi condizioni all’ospedale Umberto I di Roma. Da quanto trapela, la vittima, sarebbe stata colpita con più fendenti alla gola e al braccio. Non sarebbe in pericolo di vita. La guardia, dipendente della società Urbe, era di servizio nella stazione ferroviaria Tiburtina.

Il congolese, Michel Zama Massamba, 21 anni era entrato in Italia nel 2010 con regolare permesso di soggiorno. Il suo permesso di soggiorno al momento era scaduto, ma era in fase di rinnovo. A quanto ricostruito, viveva a Mentana con la famiglia e sembra avesse problemi psichici. Dalle indagini dei poliziotti della Digos non sarebbero emersi collegamenti con ambienti legati al terrorismo. (aggiornato il 27-9-2019)

Sicurezza in Calabria, vertice tra prefetti e questori

“Quello odierno rientra in una serie di incontri periodici dei Prefetti e dei Questori calabresi per analizzare le situazioni che interessano la regione, esaminando argomenti di interesse comune per poi adottare le opportune decisioni. Il confronto deve essere costante anche per capire le varie differenze che caratterizzano le province”.

Lo ha detto il prefetto di Vibo Valentia, Francesco Zito, a conclusione del vertice tra i cinque rappresentanti istituzionali del Governo e i Questori della regione. Le tematiche affrontate nel corso dell’incontro, ospitato nella Prefettura vibonese, hanno riguardato le azioni di Protezione civile, i fenomeni delle infiltrazioni mafiose, la sanità e l’immigrazione.

“Questi incontri – ha sostenuto il prefetto di Catanzaro, Francesca Ferrandino – servono per individuare una linea trasversale di operatività che sia servente al territorio”.

Minaccia genitori ragazzo per i soldi della droga, arrestato

Ha rivolto pesanti minacce ai genitori di un ragazzo per recuperare delle somme di denaro, presumibilmente per un debito relativo all’acquisto di sostanze stupefacenti costringendoli a consegnargli 500 euro.

Un uomo di 51 anni, V.F., già agli arresti domiciliari perché coinvolto nell’indagine “Happy Hour” dei carabinieri di Lamezia Terme, è stato arrestato dai militari con l’accusa di estorsione.

Esplicita la minaccia rivolta dal cinquantunenne ad uno dei genitori del giovane “… Se non vuoi che ammazzo tuo figlio portami i soldi… vengo a casa tua ed entro nella tua abitazione con tutta la macchina…”.

I carabinieri, a seguito della reiterata violazione da parte dell’uomo della misura dei domiciliari, hanno svolto ulteriori approfondimenti portando alla luce altre minacce rivolte alla coppia. L’arresto dell’uomo è stato fatto in esecuzione di un provvedimento emesso dal Gip del Tribunale di Lamezia Terme su richiesta della Procura.

Rifiuti, l’Ecodistretto a Morano Calabro non si farà

L’Amministrazione comunale di Morano Calabro (Cosenza) ha revocato la delibera di Giunta numero 100 del 14 settembre scorso con la quale manifestava il proprio interesse a localizzare e pertanto candidare il territorio di Morano per la realizzazione di un impianto di rifiuti chiamato “Ecodistretto della differenziata”, che avrebbe dovuto trattare la frazione organica proveniente, appunto, dalla raccolta rifiuti differenziata, con esclusione di quella indifferenziata. Il provvedimento, assunto dall’esecutivo ieri sera annulla il precedente e con esso tutti gli effetti e le conseguenze che ne sarebbero scaturite.

«Sono stati giorni di grande passione e intensità – dichiarano gli amministratori moranesi. Avevamo preso questa decisione alla luce delle conoscenze e delle assicurazioni di cui disponiamo. Ci rendiamo conto, e non abbiamo alcun problema ad ammetterlo, di aver sottovalutato l’aspetto informativo, e di non aver coinvolto preventivamente la cittadinanza. Siamo sinceramente rammaricati per il fatto che l’iniziativa abbia causato tensioni nella cittadinanza. Abbiamo commesso un errore di valutazione: pensavamo che la nostra comunità fosse pronta per accogliere un tipo di sviluppo economico che noi riteniamo possibile. Ma evidentemente così non è».

«Crediamo che il compito primario di un buon amministratore sia di fare la volontà del popolo e attuarla puntualmente. E’ questa – riferiscono il sindaco Nicolò De Bartolo e i suoi – l’unica motivazione, e non altre, che ci spinge a revocare la delibera. Se il popolo non vuole l’Ecodistretto, l’Ecodistretto non si farà. Sentiamo la necessità di ringraziare pubblicamente tutte le associazioni, le istituzioni, i partiti politici, i cittadini che in questi giorni hanno voluto aprire, palesemente o discrezionalmente, un dialogo costruttivo, leale e produttivo con noi, nell’esclusivo interesse generale. Così come vogliamo esprimere gratitudine verso gli amministratori dei paesi della provincia di Cosenza afferenti all’ATO 1, segnatamente quelli dell’ARO Pollino, per il grande senso di responsabilità e la solidarietà mostrata nei nostri confronti a seguito dei pesanti attacchi ricevuti. Nessuna difficoltà a riconoscere, altresì, la validità dei toni distensivi e l’approccio più sereno manifestato ieri in sede di conferenza dei capigruppo, atteggiamento, ahinoi, presto smentito e svuotato di significato dalla presenza delle stesse opposizioni alla contestazione registrata in serata. Allo stesso tempo confermiamo la nostra condanna verso: quanti, strumentalizzando la vicenda, l’hanno trasformata in una questione puramente politica; quanti hanno inteso invadere il campo decisionale di un esecutivo democraticamente eletto; quanti sono scaduti nella diffamazione, nell’offesa e nella denigrazione personale. Questo in un contesto civile non può e non deve succedere. Ad ogni modo ufficializzeremo il nostro “no” alla realizzazione dell’impianto nel territorio di Morano – sottolineano De Bartolo e l’intera maggioranza – nell’assemblea dell’ATO convocata per oggi pomeriggio a Cosenza. L’Ecodistretto, dunque, non si farà! Ma il problema rifiuti resta. E nel breve periodo si manifesterà prepotentemente. Da domani, con più forza e impegno di prima, lavoreremo per risolverlo. Insieme a quanti vorranno collaborare con noi per la concretizzazione di una crescita realmente sostenibile, che inizi dalla bonifica del nostro territorio, già duramente provato da gravi patologie».

Blitz antimafia nel Materano, 10 arresti

Carabinieri del Ros
Archivio

I carabinieri del Ros e del comando provinciale di Matera hanno arrestato 10 persone ritenute responsabili di far parte di un’associazione mafiosa dedita alle estorsioni, tentati omicidi, incendi ai danni di aziende ortofrutticole, rapine e spaccio di droga.

Diverse le perquisizioni a carico di altri indagati. Il provvedimento è stato emesso dal tribunale di Potenza su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia.

Secondo l’accusa il sodalizio è operante lungo il litorale jonico-lucano, in particolare di Policoro e Scanzano Jonico. Nell’operazione, che si sta svolgendo nel materano, sono impegnati oltre cento militari, supportati dai cacciatori di Puglia e unità cinofile. Impiegato un elicottero.

Mafia al Nord, 70 arresti e sequestri per 35 milioni di euro

polizia di stato guardia di finanzaUna maxioperazione della Guardia di Finanza e della Polizia in diverse province d’Italia che ha portato a una settantina di arresti e sequestri per 35 milioni è in corso da alcune ore.

Ad accertare l’operatività di una cosca mafiosa di matrice stiddara, con quartier generale a Brescia, che ha pesantemente inquinato diversi settori economici attraverso la commercializzazione di crediti d’imposta fittizi per decine di milioni di euro è stata la Procura della Repubblica di Brescia, Direzione Distrettuale Antimafia.

La Stidda, nella sua versione settentrionale, pur mantenendo le modalità mafiose nell’agire quotidiano si è dimostrata capace di una vera e propria metamorfosi evolutiva, sostituendo ai reati tradizionali nuovi business, utilizzando quale anello di congiunzione tra i mafiosi e gli imprenditori i “colletti bianchi”, i quali individuavano tra i loro clienti (disseminati principalmente tra Piemonte, Lombardia, Toscana, ma anche nel Lazio, Calabria, Sicilia) quelli disponibili al risparmio facile.

Blitz della Polizia anche contro la ‘stidda’ di Gela: in carcere sono finiti capi, gregari e semplici affiliati della cosca dei Di Giacomo. Secondo gli investigatori, negli ultimi anni il clan avrebbe preso con la violenza e le estorsioni il controllo su buona parte del territorio, gestendo il traffico di droga, infiltrando l’economia legale con imprese di comodo e imponendo i prodotti delle proprie aziende ai commercianti.

Processo Stige, condanne e assoluzioni

Sono in totale 66 – dai 20 anni agli otto mesi – le condanne inflitte dal Gup del Tribunale di Catanzaro Giacinta Santaniello nel processo in abbreviato contro la presunta “holding criminale” legata alla cosca Farao-Marincola di Cirò. Trentotto le assoluzioni.

Il processo vedeva imputate, nella sola sede di giudizio abbreviato, 104 persone tra politici, imprenditori, elementi di vertice, intranei o affiliati. L’accusa, rappresentata dal pm della Dda di Catanzaro Domenico Guarascio e dall’aggiunto Vincenzo Luberto, ha fotografato una rete di controllo mafioso che aveva messo le mani su diversi settori economici dai rifiuti, agli appalti pubblici, dal commercio alimentare e vinicolo, fino ai servizi funebri per un giro d’affari di parecchi milioni di euro.

Ad otto anni di reclusione è stato condannato l’ex sindaco di Cirò Marina Roberto Siciliani. Condanne dure per i vertici della cosca del Crotonese con diramazioni anche in Emilia Romagna e all’estero. (Ansa)

La senatrice Vono lascia il M5s e passa con Italia Viva di Renzi

Gelsomina Vono

La senatrice calabrese Gelsomina Vono dice addio al M5S per passare a Italia Viva di Matteo Renzi. “Ho preso una decisione importante, difficile e sofferta ma improcrastinabile che però mi dà finalmente la possibilità di ragionare in termini democratici – afferma la senatrice -. Mi sono messa più volte in discussione in questi mesi di legislatura e ho messo in discussione tanti principi che forse qualcuno si illude ancora di avere come guida ma, appunto, è solo una fragile illusione. Perché Matteo Renzi? Ha dimostrato coraggio, lungimiranza e determinazione. Se ha sbagliato qualcosa nel suo percorso precedente, ne ha fatto tesoro, sapendo farsi da parte, rispettando l’impegno preso con gli italiani. Ha continuato a lavorare con intelligenza e in piena libertà e onestà intellettuale, ha scelto di esporsi coraggiosamente, un’altra volta, per l’Italia”.

“Con senso del dovere per il Paese e per il bene comune, onestà` intellettuale per il rispetto verso i cittadini, con coraggio e responsabilità anche quando tutto il sistema ti consiglierebbe, proprio perché` sistema, di agire in modo diverso. Tutto questo mi accomuna al nuovo gruppo parlamentare, di cui mi auguro di essere parte integrante, con la determinazione che è ancora possibile dare una svolta al nostro paese, quella svolta di idee che dev’essere opportunità` vera per tutti gli italiani”, sottolinea.

“Il mio impegno resta costante nella convinzione che sono stata eletta per servire il Paese e non un movimento o un partito né per rafforzarne le fila. Credo che il mio impegno potrà finalmente servire concretamente anche per alla mia amata Calabria, territorio, che ho la piena volonta` di promuovere insieme alla gente calabrese, alle belle persone che la abitano e che hanno bisogno di essere accompagnate a rendere la nostra meravigliosa terra prosperosa e libera da pregiudizi e dignitosa come tutti coloro che la vivono”, conclude la senatrice che ha aderito al Gruppo Italia Viva – Psi.

La conferma dell’addio era passata anche arriva via Whatsapp. La senatrice, a quanto apprende l’Adnkronos, ha abbandonato negli ultimi minuti tutti i gruppi Whatsapp targati M5S. Eletta nel collegio uninominale di Catanzaro – Vibo Valentia, la sua indicazione aveva, all’epoca, generato parecchie tensioni all’interno dei vari meet-up calabresi. Un passato con Italia dei Valori e l’esperienza da assessore nel comune di Soverato con il sindaco Ernesto Alecci, del Pd, aveva infatti provocato il malcontento di alcuni esponenti del Movimento 5 stelle, rimasti fuori dalle liste.

La Consulta apre al suicidio assistito: “Ora una legge”. Salvini contrario

La Corte Costituzionale
La Corte Costituzionale

Con una sentenza storica la Consulta apre al suicidio assistito. E stabilisce che non è punibile chi agevola il suicidio nei casi come quelli del Dj Fabo, rimasto cieco e tetraplegico dopo un incidente stradale e attaccato ad un sondino per sopravvivere, vittima di atroci sofferenze per la sua patologia, ma pienamente consapevole della sua volontà di considerare quelle condizioni di vita non compatibili con la sua dignità.

La Corte costituzionale tuttavia ribadisce come resti “indispensabile” l’intervento del legislatore, che già aveva sollecitato inutilmente l’anno scorso sospendendo per 11 mesi la sua decisione sulla costituzionalità dell’articolo 580 del codice penale, una norma introdotta 90 anni fa e che pone sullo stesso piano aiuto e istigazione al suicidio, con la reclusione sino a 12 anni.

“Da oggi in Italia siamo tutti più liberi anche quelli che non sono d’accordo – commenta entusiasta Marco Cappato, il tesoriere dell’associazione Coscioni che accompagnò in una clinica svizzera per il suicidio assistito Fabiano Antoniani e che ora sarà certamente assolto nel processo a suo carico a Milano -. Ho aiutato Fabiano perché ho considerato un mio dovere farlo. La Corte costituzionale ha chiarito che era anche un suo diritto costituzionale per non dover subire sofferenze atroci”. Anche il pm di quel processo, Tiziana Siciliano, che già aveva chiesto l’assoluzione per Cappato, parla di un passo molto importante. Tra chi esulta c’è Mina Welby, che ora chiede una “legge per la liberta di decidere fino alla fine”.

Salvini contrario: “Non voterò mai legge per suicidio assistito”
“Il suicidio per legge non lo approverò mai”: lo ha sottolineato Matteo Salvini a margine di un’iniziativa a Passignano sul Trasimeno in vista delle elezioni regionali in Umbria.
“Per quello che mi riguarda – ha detto il segretario della Lega – la vita è sacra e lo Stato che legittima il suicidio, come altri progetti di legge (tipo lo spaccio di droga) non è il mio Stato”.

La Lega Crotone dona maglia a Salvini. Polemiche. Ma il PD fece la stessa cosa

Botta e risposta tra il Crotone calcio ed esponenti della Lega crotonese guidati da Giancarlo Cerrelli che ieri a Cosenza dopo il comizio del loro leader Matteo Salvini gli hanno donato una maglia del Crotone con inciso il suo nome e Lega Crotone.

Immediata la reazione della società che in una nota ha affermato: “Non permettiamo a nessuno di strumentalizzare la nostra maglia per fini politici”. Nella nota il Football Club Crotone “ribadisce con forza che non permette a nessuno di strumentalizzare i propri colori per tali fini, evitando, nel rispetto dei tifosi e degli appassionati rossoblù ogni tipo di associazione a qualsivoglia schieramento o ideologia. La squadra è, e resta, patrimonio di un’intera collettività e, come tale, ogni uso personalistico della maglia e del nostro logo è mai riferibile alla nostra società”.

Replica piccata della Lega: “Il doppiopesismo della società”
A stretto giro la replica della Lega di Crotone che fa notare un “doppiopesismo” con un analogo episodio avvenuto nel 2016, quando l’allora candidata a sindaco Rosanna Barbieri, del PD, donò la stessa maglia rossoblù al governatore della Calabria Mario Oliverio con su scritto il suo nome.

Scrivono i leghisti in una nota: “La Lega di Crotone regala a Matteo Salvini la maglia del Crotone. Nessuna strumentalizzazione, solo un auspicio affinché presto la Lega, anche a Crotone, possa prendere il posto di quella classe politica che ha portato Crotone alla povertà e all’emarginazione. In occasione dell’incontro svoltosi con Matteo Salvini al Teatro Morelli di Cosenza – è detto nel comunicato – una rappresentanza della Lega Salvini Premier di Crotone, accompagnata dal suo leader, Giancarlo Cerrelli, ha regalato una maglia con i colori della Città di Crotone a Matteo Salvini, su cui nella parte anteriore campeggia la scritta ‘Lega Crotone’ e sul retro ‘M. Salvini’.

“Il segretario della Lega – prosegue la nota – ha gradito il regalo, promettendo di essere presto a Crotone e invitando i militanti leghisti crotonesi a “prepararsi a far fare le valige a quelli della sinistra” che hanno tenuto Crotone e la Calabria ai margini della Nazione”.

“Rimaniamo perplessi – è detto nella nota – in ordine alla presa di posizione dell’Fc Crotone, per i seguenti motivi: donando al sen. Salvini la maglia con i colori rossoblù abbiamo inteso regalare un simbolo che avesse i colori della Città di Crotone. Teniamo a precisare di avere comprato, pagato e personalizzato a proprie spese la maglia rossoblù presso l’official merchandising del Crotone, che presume abbia tratto anche un utile da tale acquisto”.

“Fa specie che la FC Crotone – sottolinea la Lega di Crotone – abbia usato in questo caso due pesi e due misure, ci chiediamo: come mai la società Crotone Calcio non ha preso le distanze quando un po’ di tempo fa la candidata a sindaco del Pd (la Barbieri, ndr) insieme all’attuale governatore della Calabria hanno esibito la maglia del Crotone e, in quel caso a differenza di ciò che è accaduto oggi, vi è stato il più assoluto silenzio?”.

Diplomi facili in cambio di denaro, perquisizioni anche in Calabria

Sono 340 le perquisizioni eseguite dai carabinieri tra ieri e oggi in numerose province italiane nell’ambito di una indagine della Procura della Repubblica di Vallo della Lucania (Salerno). Dall’attività investigativa è emerso che alcuni istituti scolastici con sede in Castellabate (Salerno), si prodigavano per il conseguimento facilitato di titoli di studio in favore di terzi.

In particolare è stata individuata una struttura piramidale i cui componenti provvedevano a far ottenere i diplomi al costo di circa 3.000 euro attraverso la consegna di pergamene e attestati contraffatti, falsificando anche i verbali degli esami virtualmente sostenuti dalle persone a cui venivano rilasciati: spicca in particolare una sessione straordinaria di esami, cui avrebbero preso parte circa 300 candidati, tutti risultati idonei e diplomati.

Si ipotizza che il giro d’affari dell’organizzazione si aggiri intorno al milione di euro. Le indagini sono ancora in corso. Quarantatrè le province interessate dalle perquisizioni, tra cui in quelle calabresi di Cosenza e Reggio Calabria.

Crotone, scoperti uno sbancamento illegale e un pozzo abusivo, denunce

Uno sbancamento di terreno eseguito illegalmente è stato scoperto a Villaggio Palumbo di Cotronei dai carabinieri forestale che hanno denunciato il proprietario del terreno, un commerciante sessantenne, per violazioni alla normativa edilizia e paesaggistica. L’area interessata è stata messa sotto sequestro assieme al sito dove erano state depositate le terre di scavo e alla macchina escavatrice utilizzata per effettuare i lavori.

I militari, dopo avere notato i movimenti di terreno, sono intervenuti e hanno controllato la macchina escavatrice rilevando che era priva della copertura assicurativa obbligatoria. Inoltre, il conducente del mezzo all’arrivo dei carabinieri forestali si è dileguato facendo perdere le proprie tracce. Dai controlli effettuati nell’ufficio tecnico del Comune di Cotronei è stato accertato che i lavori non erano stati autorizzati.

Scoperto anche un pozzo abusivo
I carabinieri forestali del gruppo di Crotone hanno scoperto un pozzo abusivo scavato all’interno del fosso Umbra. Per la realizzazione dell’opera è stata aperta una pista e sradicati alcuni alberi. Il committente delle opere, proprietario di un terreno vicino il corso d’acqua demaniale, è stato individuato e denunciato alla Procura della Repubblica.

Viminale: il sindaco Riace Trifoli era ineleggibile

Il sindaco di Riace Antonio Trifoli

Il sindaco di Riace, Antonio Trifoli, eletto in occasione delle amministrative del 27 maggio scorso e subentrato a Domenico Lucano, che aveva fatto del centro della Locride il “paese dell’accoglienza”, potrebbe decadere dalla carica perché ineleggibile. E’ quanto potrebbe conseguire da un parere del Ministero dell’Interno notificato alla Prefettura di Reggio Calabria.

L’ineleggibilità di Trifoli deriva dal fatto che il sindaco è un dipendente dello stesso Comune di Riace, con mansioni di vigile urbano, ed in quanto tale, in base al Testo unico degli enti locali, non avrebbe potuto candidarsi alla carica di primo cittadino, né essere eletto. Lo stesso Testo dispone, inoltre, che i vigili urbani non possono candidarsi a sindaco.

Ieri si era tornato a parlare di Riace dopo che Trifoli aveva disposto la rimozione del cartello “Paese dell’accoglienza” all’ingresso del centro abitato, voluto da Lucano, con un altro dedicato ai Santi Medici Cosma e Damiano.

Eletto nella tornata di primavera, Trifoli aveva battuto Maria Spanò, candidata a sindaco nella cui lista era presente lo stesso Lucano come candidato consigliere, poi non risultato. L’attuale primo cittadino era stato dato in quota Lega ma lui ha sempre smentito di appartenere al Carroccio.

Serie B, Cosenza acciuffa il pareggio alla fine. 1-1 col Livorno

Il Cosenza acciuffa il pareggio al 94’contro il Livorno nella partita casalinga valevole per la quinta di serie B. Al vantaggio dei liguri al 52′, goal di Marsura, pareggia in pieno recupero Pierini con un tiro in diagonale.

Tre sconfitte consecutive e due pareggi è il bilancio della squadra di Braglia dall’inizio di campionato. Segno che qualcosa non va. I lupi sono con soli due punti in classifica.

I padroni di casa scendono in campo indossando una casacca blu con zigrinature rosse, pantaloncini e calzettoni blu. Rispondono gli ospiti con la divisa da trasferta bianca con inserti amaranto, pantaloncini e calzettoni bianchi.

La cronaca di Cosenza Livorno

Primo tempo

Spingono i rossoblù nei primi minuti di gioco

10′ Agazzi spara una bomba dal limite dell’area, leggera deviazione della difesa rossoblù e palla in corner

11′ Ancora il Livorno pericoloso con Luci, la sfera termina di un soffio alta

31′ Raicevic arpiona un pallone in area ma la sua conclusione da posizione decentrata è debole e Perina blocca facilmente

37′ Lazaar costretto al forfait, entra al suo posto Baez

40′ Raicevic vicino al vantaggio con un inserimento centrale a Perina battuto

42′ Marsura sfiora il palo facendo venire un brivido a tutto il Marulla

44′ Cartellino giallo per Monaco

45′ Concessi 3 minuti di recupero

45′ Perina costretto al volo plastico per respingere il bolide di Porcino

48′ Squadre negli spogliatoi. 0-0 il parziale

Secondo tempo

Il Cosenza sostituisce Kanoutè con Broh

Riparte il match

7′ Livorno in vantaggio con un pallonetto delizioso di Marsula

10′ Raicevic taglia sul primo palo. La sua puntata sfiora il montante

14′ Ultimo cambio nelle file dei Lupi: Pierini rileva Machach

18′ Perina costretto all’uscita bassa per arrestare la corsa di Marras

19′ Cross basso di Riviere, Pierini la tocca troppo debolmente e l’occasione sfuma

23′ Ammonito Porcino per un intervento falloso ai danni di Corsi

25′ Primo cambio operato del tecnico degli amaranto: esce Raicevic, entra Mazzeo

27′ Sostituzione nel Livorno: Gasbarro prende il posto di Porcino

28′ Corner di Baez, mischia in area ma la palla non entra

30′ Greco si becca il cartellino giallo

30′ Cambio per gli ospiti: dentro Murilo, fuori Marsura

40′ Piazzato di Greco dalla distanza che non inquadra lo specchio della porta

45′ L’arbitro concede 4 minuti di recupero

47′ Murilo calcia di pochissimo al lato

48′ GOOOOOOL! Pierini si inventa il gol del pari!

49′ Fischio finale al “Marulla”.

Cosenza: Perina, Idda, Monaco, Legittimo, Corsi, Kanoute (46′ Broh), Sciaudone, Greco, Lazaar (38′ Baez), Machach (59′ Pierini), Riviere. A disposizione: Saracco, Capela, Carretta, D’Orazio, Trovato, Kone, Bittante. All. Braglia.

Livorno: Zima, Boben, Di Gennaro, Bogdan, Del Prato, Luci, Agazzi, Porcino (72′ Gasbarro), Marras, Marsura (76′ Murilo), Raicevic (70′ Mazzeo). A disposizione: Plizzari, Ricci, Braken, Stoian, Ruggiero, Gonnelli, Morganella, D’Angelo, Rizzo A. All. Breda.
Arbitro: Ros di Pordenone
Reti: 52′ Marsura, 94′ Pierini

A Ostia c’è mafia: tre ergastoli nella famiglia Spada

Carmine Spada, detto ‘Romoletto’ (Ansa)

Ad Ostia, il quartiere di Roma che affaccia sul mare, era attivo un clan mafioso. E’ quanto ha sancito la Corte d’assise di Roma che ha condannato 17 appartenenti ed affiliati al clan degli Spada, infliggendo anche tre ergastoli a quelli che per la Procura di Roma sono i capi indiscussi del sodalizio: Carmine Spada, detto Romoletto, Roberto Spada, già condannato per la vicenda della testata ad un giornalista della Rai, e Ottavio Spada, detto Marco.

In totale i giudici, dopo oltre 10 ore di camera di consiglio, hanno disposto condanne per complessivi 147 anni di carcere e assolto 7 imputati. I reati contestati vanno dall’associazione di stampo mafioso, all’omicidio, all’estorsione all’usura.

Tra le condanne, inflitti 16 anni a Ottavio Spada, detto Maciste, 9 anni Nando De Silvio, detto Focanera e 8 anni a Ruben Alvez del Puerto, coinvolto anche lui nell’aggressione al giornalista Rai. Assolti, invece, Armando Spada, Enrico Spada, Roberto Spada detto Ziba omonimo del condannato all’ergastolo, Francesco De Silvio, Sami Serour, Stefano De Dominicis e Roberto Sassi.

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