9 Ottobre 2024

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Appicca incendio e viene avvolto dalle fiamme: gravissimo

Incendio sterpaglie bosco Roberto Lionetti BisignanoUn uomo è rimasto ustionato a seguito dell’incendio che aveva appiccato ad alcune sterpaglie. Il fatto è accaduto a Gerocarne, nel vibonese, in un appezzamento agricolo di proprietà della vittima.

Le condizioni dell’uomo, residente nel piccolo centro dell’entroterra, sono giudicate molto gravi dai sanitari. Secondo quanto è emerso dai primi rilievi, la vittima aveva appiccato il fuoco quando, per cause in corso di accertamento, è stato investito dalle fiamme.

Scattato l’allarme è giunta sul posto un’equipe del 118 di Soriano Calabro che ha fornito i primi soccorsi. Per il ferito, però, a causa della gravità delle ustioni, è stato subito disposto il trasferimento con l’elisoccorso in un centro per grandi ustionati.

Anche il fratello dell’uomo è rimasto ferito, anche se in maniera meno grave, nell’incendio di sterpaglie. L’uomo, che ha riportato ustioni di più lieve entità, è stato portato nell’ospedale di Vibo Valentia dove si trova ricoverato.

Auto sbanda e impatta contro il guard-rail, un morto

ambulanza 118Un uomo di 50 anni, originario di Spezzano della Sila, è morto, la notte scorsa, a seguito di un incidente stradale avvenuto in contrada Boccalupo, al confine tra i comuni di Rose e Luzzi, in Provincia di Cosenza.

L’uomo, era a bordo di una Ford Fiesta, quando per cause in corso di accertamento, è sbandato finendo contro il guard-rail. Inutili i soccorsi del 118. Sul posto i Carabinieri per i rilievi del caso.

Notizie riservate a presunto affiliato cosca: arrestato poliziotto

Questura di Crotone(ANSA) – CROTONE, 16 OTT – Un sovrintendente della Polizia di Stato, Massimiliano Allevato, di 52 anni, già in servizio nella Squadra mobile di Crotone, è stato arrestato con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e rivelazione di atti coperti da segreto d’ufficio, con l’aggravante delle modalità mafiose.

Allevato è accusato di avere rivelato notizie riservate ad un presunto affiliato alla cosca Megna della ‘ndrangheta, Rocco Devona, consentendogli di evitare l’arresto in occasione dell’operazione “Tisifone” del 2018.

Minaccia di uccidere la ex moglie e il figlio, arrestato

Ha violato il divieto di avvicinamento all’ex moglie prelevando con la forza il figlio minore, affidato alla nonna, per poi recarsi sul luogo di lavoro della donna dove ha minacciato di uccidere lei e il bambino e, poi, di suicidarsi. Un uomo di 32 anni è stato arrestato dai carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro per maltrattamenti in famiglia e violazione obblighi.

Da agosto scorso l’uomo non poteva avvicinarsi alla donna, che lo aveva denunciato per maltrattamenti, e al piccolo nato dalla loro unione. Incurante del divieto, però, ha raggiunto l’ex sul posto di lavoro e l’ha minacciata. La donna spaventata è corsa in auto per recarsi dai carabinieri mentre lui, nel tentativo di bloccarla, è salito sul cofano della vettura.

Giunta in caserma non senza difficoltà la vittima ha denunciato l’ex coniuge che nel frattempo l’aveva raggiunta nuovamente. Nonostante la presenza dei militari, l’uomo ha continuato a minacciare di morte l’ex moglie.

Sorpresi con 130 grammi di eroina, arrestati zio e nipote

Due persone, zio e nipote, entrambi già noti, sono stati arrestati e condotti in carcere dai finanzieri di Lamezia Terme con l’accusa di detenzione di droga ai fini di spaccio.

Durante i controlli nel quartiere lametino Capizzaglie, i militari hanno intimato l’alt ai due soggetti che viaggiavano a bordo di una Renault Scenic. In quel momento uno degli occupanti del veicolo ha aperto furtivamente lo sportello, tentando di lasciar cadere sul manto stradale due piccoli oggetti. Il gesto non è sfuggito ai finanzieri che hanno recuperato due involucri contenenti rispettivamente 108 grammi e 22 grammi di eroina.

Sono immediatamente scattate le perquisizioni presso le abitazioni dei fermati, dove sono stati rinvenuti due bilancini di precisione e materiale per il confezionamento della sostanza stupefacente. Per i due sono così scattate le manette.

Gli arrestati sono Pasquale Iannelli, di 58 anni, e il nipote Salvatore D’Agostino, di 32, entrambi coinvolti in passato in inchieste sulla criminalità organizzata. D’Agostino era stato arrestato nei mesi scorsi nell’ambito dell’operazione coordinata dalla Dda di Catanzaro denominata “Crisalide 3” e poi rimesso in libertà dal Tribunale della libertà.

La Ocean Viking a Taranto con 176 migranti. Ripartizione dubbia in UE

Ha attraccato nel porto di Taranto la nave “Ocean Viking”, della Ong Sos Mediterranee e Msf con a bordo quasi 176 migranti soccorsi in mare nei giorni scorsi in due distinte operazioni. Tra loro ci sono 131 maschi, dodici donne di cui 4 in stato di gravidanza e 33 minori: 23 non accompagnati.

I migranti, giunti in Italia dopo il parere favorevole del Viminale, saranno trasferiti nell’hotspot e saranno avviate le procedure di identificazione e registrazione. Non è ancora chiaro quanti di queste persone saranno ripartite in altri paesi europei dopo l’accordo di Malta.

I minori saranno temporaneamente sistemati in città. All’ingresso del porto ci sono amministratori locali, componenti di diverse associazioni e sindacati che hanno aderito alla campagna di sensibilizzazione #ioaccolgo. Contemporaneamente è in corso un sit in di protesta organizzato da esponenti della Lega.

Il leader del Carroccio Matteo Salvini posta due video sui social: “Ocean Viking, altri 176 sbarchi, grazie al governo delle poltrone e dell’invasione. Ennesimo sbarco della nave Ong norvegese. Avanti c’è posto…”

Il Csm designa il magistrato Camillo Falvo a procuratore di Vibo

Il magistrato Camillo Falvo

La quinta Commissione del Csm ha proposto ieri all’unanimità il magistrato Camillo Falvo a ricoprire il ruolo di Procuratore capo della Repubblica di Vibo Valentia. Falvo, da qualche anno alla procura distrettuale di Catanzaro, se vi sarà il via libera definitivo da parte del plenum succederà a Bruno Giordano, il magistrato a capo della procura vibonese scomparso nel dicembre 2018.

“E’ una splendida notizia per un territorio che ha vitale necessità di un’azione forte e determinata della magistratura inquirente”. E’ quanto afferma il deputato di Fratelli d’Italia Wanda Ferro, segretario della Commissione parlamentare antimafia, in attesa della definitiva assegnazione da parte del plenum del Consiglio superiore della magistratura.

“Il dott. Falvo, da anni in forza alla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro ed attualmente tra i più stretti collaboratori del procuratore Nicola Gratteri, conosce bene il territorio Vibonese e le sue dinamiche criminali, avendo coordinato importanti inchieste contro la ‘ndrangheta e il narcotraffico. Con le sua capacità e la sua grande esperienza – conclude Wanda Ferro – Falvo sarà in grado di dare nuovo slancio alla Procura vibonese, assicurando un indispensabile raccordo e una stretta sinergia tra la Procura ordinaria e la direzione distrettuale antimafia”.

Paura a Roma, autobus contro un albero: decine di feriti. Alcuni gravi

Momenti di paura a Roma dove questa mattina un autobus Atac con a bordo diverse persone è uscito di strada finendo contro un albero in via Cassia, all’incrocio con via Oriolo. Dalle prime informazioni, il bilancio sarebbe di una trentina di passeggeri feriti, di cui alcuni gravi, ma non in pericolo di vita.

Ancora tutta da chiarire la dinamica dell’accaduto. A chiamare i soccorsi sono stati passeggeri e passanti. Sul posto, oltre alle ambulanze, anche i Vigili del fuoco, carabinieri e polizia locale del Gruppo Cassia.

Secondo l’Ares 118, intervenuto sul posto con 8 ambulanze, nessuna delle persone ferite sarebbe in pericolo di vita. Al momento, il personale medico e infermieristico e impegnato nel triage e nella stabilizzazione dei pazienti che verranno trasportati in ospedale. Per alcuni feriti, 9, è stato assegnato il codice rosso, per altri codice giallo, altri ancora medicati sul posto. I feriti, come spiega Adnkronos, erano tutti nella parte anteriore del bus.

A seguito dell’incidente Atac ha avviato un’indagine interna, riferisce l’azienda in una nota, precisando che la società “sta accertando i fatti accaduti, anche ai fini dell’individuazione di eventuali profili di responsabilità, e si scusa con i passeggeri coinvolti”. Indagini da parte delle forze dell’ordine. Non si esclude l’apertura di una inchiesta da parte della Procura.

Governo nel caos, partorita la manovra contro il Popolo. Le misure

Da sinistra il premier Giuseppe Conte con il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri (Ansa)

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro dell’economia e delle finanze Roberto Gualtieri, ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia fiscale e per esigenze indifferibili e il disegno di legge recante il Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e il bilancio pluriennale per il triennio 2020 – 2022. E’ quanto si legge nella nota del Consiglio dei ministri iniziato alle 23.02 e terminato alle 4.35.

“I due provvedimenti – si spiega – compongono la manovra finanziaria e trovano la loro traduzione sul piano contabile nel Documento programmatico di bilancio per il 2020, che viene quindi trasmesso alla Commissione europea. La manovra che ne risulta non si limita all’eliminazione della clausola di salvaguardia sull’Iva per il 2020, ma contiene importanti provvedimenti per il lavoro, l’ambiente, gli investimenti, la famiglia e la disabilità, avviando l’attivazione delle politiche contenute nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza”.
Di seguito i punti principali dei provvedimenti:

CANCELLAZIONE CLAUSOLA IVA 2020 – Al fine di evitare un aumento delle imposte a carico dei consumatori, con ripercussioni sulla distribuzione e il commercio, gli incrementi dell’Iva pari a 23,1 miliardi di euro previsti a legislazione vigente per il 2020 sono stati completamente sterilizzati, senza ricorrere a interventi sulle rimodulazioni delle aliquote capaci di aumentare il gettito di tale imposta.

CUNEO FISCALE – Si riduce già dal 2020 il cuneo fiscale a carico dei lavoratori, avviando un percorso di diminuzione strutturale della pressione fiscale sul lavoro e di riforma complessiva del regime Irpef per tutti i lavoratori dipendenti.

LOTTA ALL’EVASIONE – Vengono messe in campo politiche di contrasto all’evasione e alle frodi fiscali in più settori. Si prevede un inasprimento delle pene per i grandi evasori. Si introducono misure per contrastare l’illecita somministrazione di manodopera e l’aggiramento della normativa contrattuale in tema di appalti da parte di cooperative o imprese fittizie, che in tal modo evadono l’Iva e non procedono al versamento delle ritenute sui redditi dei lavoratori. Si rafforzano le misure contro le frodi nel settore dei carburanti. Si implementa il contrasto all’evasione e all’illegalità nel settore dei giochi, attraverso l’istituzione del registro unico degli operatori del gioco pubblico e il blocco dei pagamenti per i soggetti che operano dall’estero senza concessione, anche attraverso l’istituzione dell’agente sotto copertura.

PIANO CASHLESS (PAGAMENTI ELETTRONICI) – Con l’obiettivo di aumentare i pagamenti elettronici, si predispone un piano che prevede, tra l’altro, l’introduzione di un super bonus da riconoscersi all’inizio del 2021 in relazione alle spese effettuate con strumenti di pagamento tracciabili nei settori in cui è ancora molto diffuso l’uso del contante, nonché l’istituzione di estrazioni e premi speciali per le spese pagate con moneta elettronica e sanzioni per la mancata accettazione dei pagamenti con carte di credito o bancomat.

FAMIGLIE – Vengono destinate ulteriori ingenti risorse agli interventi per la famiglia, che saranno oggetto di un piano di razionalizzazione e semplificazione.

SALUTE – Si prevede la cancellazione del cosiddetto superticket in sanità, a partire dalla seconda metà del 2020, con un corrispondente incremento delle risorse previste per il sistema sanitario nazionale, destinate comunque ad aumentare nel prossimo triennio.

PREVIDENZA E WELFARE – Si conferma il sussidio economico che accompagna alla pensione categorie di lavoratori da tutelare (cosiddetta APE Social) e la possibilità per le lavoratrici pubbliche e private di andare in pensione anticipata anche per il 2020 (la cosiddetta ‘Opzione Donna’). Viene confermata anche l’esenzione dal canone RAI per gli anziani a basso reddito.

PERSONE DIVERSAMENTE ABILI – Per le politiche di sostegno alle persone diversamente abili vengono stanziate le risorse necessarie all’attuazione della delega in materia. Allo stesso tempo, nuove risorse sono previste in tre distinti fondi per la tutela del diritto al lavoro, per l’assistenza e per le esigenze di mobilità.

INVESTIMENTI PUBBLICI E PRIVATI E AMBIENTE – Si istituiscono due nuovi fondi per finanziare gli investimenti dello Stato e degli enti territoriali e un fondo per contribuire (con garanzie, debito o apporto di capitale di rischio) alla realizzazione di investimenti privati sostenibili nell’ambito del green new deal. A queste risorse vanno aggiunte quelle relative al sostegno degli investimenti privati sotto forma di contributi e di incentivi.

MEZZOGIORNO – Vengono destinate risorse ad interventi per incentivare gli investimenti delle imprese, alle infrastrutture sociali e al risparmio energetico nelle regioni del Mezzogiorno.

IMPRESE E INNOVAZIONE – Si stanziano le risorse necessarie a proseguire gli incentivi del programma “Industria 4.0” per sostenere gli investimenti privati e favorire il rinnovo dei sistemi produttivi: tra questi il Fondo centrale per le piccole e medie imprese; il super e l’iper ammortamento (per beni tecnologici, software ed economia circolare); il rifinanziamento della legge Sabatini; il credito di imposta per la “Formazione 4.0”.

DETRAZIONI – Vengono prorogate le detrazioni per la riqualificazione energetica, gli impianti di micro-cogenerazione e le ristrutturazioni edilizie, oltre a quelle per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici di classe energetica elevata a seguito di ristrutturazione della propria abitazione. Viene introdotta per il 2020 una detrazione per la ristrutturazione delle facciate esterne degli edifici (il ‘bonus facciate’) per dare un nuovo volto alle nostre città.

RINNOVO DEI CONTRATTI PUBBLICI – Sono ampliati gli stanziamenti del triennio 2019-2021 per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego del comparto Stato.

Manovra, liti fino all’alba. Poi una mezza intesa. Divisi PD e M5S

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte

Alla fine, in zona cesarini, il Consiglio dei ministri ha trovato una mezza quadra sulla manovra da approvare e inviare a Bruxelles. Dopo una riunione fiume del governo Conte durata tutta la notte c’è stato un via libera che “salvo intese”, prevede quasi 30 miliardi e uno sforamento del deficit al 2.2. Le misure per alcuni esponenti di governo e non sono “contrastanti e regressivi”, ma passa come “legge espansiva”.

Passa il superbonus per chi paga con carta di credito, fortemente voluto dal premier Conte. Salgono a 600 milioni le risorse per la famiglia. Arriva da settembre 2020 l’abolizione del superticket. Ma il confronto si è fatto assai animato sul tetto al contante, su cui Italia viva arriva a minacciare il non voto, e sul carcere agli evasori, per il quale il M5s fa barricate.

Su entrambe le norme, ricostruisce l’Ansa, si arriva a una mediazione: la soglia del contante scende da 3000 a 2000 euro e poi a 1000 euro dal 2022, mentre per il carcere arriva una prima norma poi già si annuncia un emendamento. Di sicuro, si discuterà ancora.

Sono le cinque del mattino quando Giuseppe Conte e il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri scendono in sala stampa, per dichiarare la loro “soddisfazione”. “La manovra è espansiva: siamo riusciti a evitare l’incremento Iva e realizza vari punti del programma di governo”, sottolinea il premier, che cita i 3 miliardi per il taglio delle tasse sul lavoro, il Green new deal, le misure per la famiglia e la disabilità.

In legge di bilancio sono confermati anche Ape social e opzione donna. Arriva un bonus facciate. “Le coperture sono solide, i numeri particolarmente robusti”, assicura Gualtieri: 3 miliardi arrivano da misure per il contrasto all’evasione e altri 3 miliardi arrivano dall’extra-gettito dei pagamenti legati agli Isa.

Ma è il capitolo evasione a tenere banco nella lunga notte del Cdm. Conte ne ha fatto una battaglia personale. A poche ore dal Consiglio incita via sms Gualtieri a non cedere al pressing di tecnici e politici: “Mi piacerebbe che tu fossi al mio fianco in questa battaglia ma sono pronto ad assumermi la responsabilità perché o si fa “una rivoluzione” o “è inutile”, scrive al ministro. Poi si batte in Cdm contro le resistenze di renziani e Cinque stelle.

Quando è quasi l’alba esulta: nasce il piano “Italia Cashless che, senza penalizzare nessuno, incentiva l’utilizzo della moneta elettronica e i pagamenti digitali per favorire l’emersione dell’economia sommersa”, spiega. E incassa un superbonus “della Befana”, per il quale il premier chiede 3 miliardi, che verrà dato a chi paga con carta.

L’accelerazione in Cdm nasce però dalla volontà di frenare il crescendo di tensioni nella maggioranza proprio sulle misure per l’evasione. “Se continuiamo così ci facciamo del male”, scuote la testa un ministro. Contro la stretta sul contante ci sono Matteo Renzi, che nel 2015 aveva alzato il tetto tra i malumori del Pd, e una parte del M5s, che fa trapelare scontento verso la scelta del premier di varare la misura.

Anche il presidente della Camera Roberto Fico dice che “il limite può calare ma non è priorità”. Conte riunisce a lungo i capi delegazione prima del Cdm: cerca l’intesa per approvare l’intero pacchetto in Consiglio dei ministri.

Per il M5s c’è Riccardo Fraccaro, in contatto con Di Maio da Washington. Al termine della riunione Conte viene descritto da chi è a Palazzo Chigi “molto irritato”. I Cinque stelle, a loro volta, sono assai nervosi perché rischia di saltare il carcere agli evasori. E in Cdm prendono i “pop corn”, senza schierarsi col premier, quando Conte e il Pd litigano con Iv sul contante. I renziani minacciano il veto.

I ministri M5S, Alfonso Bonafede e Vincenzo Spadafora, discutono con Conte sulla norma per gli evasori. Alla fine la scelta è mediare, fino allo stremo, per non spaccarsi in Cdm. Così, con i volti stanchi ma “soddisfatti”, Conte e Gualtieri dopo sei ore possono scendere in sala stampa – seguiti poi dal ministro Alfonso Bonafede – ad annunciare che il tetto al contante calerà, sia pur gradualmente. E che per gli evasori per ora si aggrava la pena solo per un reato, la dichiarazione fraudolenta: la norma inserita nel dl fiscale è un primo tassello, assicurano, su cui agganciare il pacchetto complessivo che arriverà via emendamento. Per il M5s è la garanzia che non si faranno scherzi.

Reggio, trovato arsenale di armi e cocaina con simbolo massoneria

Un panetto di cocaina di oltre un chilo, con impressi alcuni simboli massonici (una squadretta, un occhio ed un compasso), insieme a due chili e mezzo di esplosivo (gelatina-dinamite detonatore incluso), 14 tra mitragliatrici, fucili e pistole e 500 cartucce: è quanto hanno scoperto, nel corso di un’operazione denominata “Bunker”, i militari del Comando provinciale di Reggio Calabria della Guardia di finanza.

Il materiale è stato trovato in un garage nel centro della città dello Stretto nella disponibilità di un 31enne, G.D., che è stato arrestato e condotto in carcere. L’arrestato è l’affittuario del garage in cui sono stati trovati il panetto di cocaina, l’esplosivo, e le armi, mentre il proprietario del locale è risultato estraneo ai fatti.

In particolare, nel garage, ubicato in un complesso condominiale, erano occultati, insieme alla cocaina ed all’esplosivo, due pistole mitragliatrici, sei fucili da caccia, un fucile a canne mozze, quattro pistole semiautomatiche e una a tamburo.

Il potenziale offensivo di questo arsenale, risulta, a dir poco, stupefacente, spiegano i finanzieri: la maggior parte delle armi rinvenuta è risultata essere rubata, circostanza sintomatica sia della sistematicità d’azione dei detentori del materiale bellico rinvenuto, che dell’estrema pericolosità dei loro chiari intenti criminali.

Altrettanto sbalorditiva è stata la modalità di detenzione, quasi indisturbata, in un
garage del centro cittadino, soprattutto alla luce degli accertamenti tecnici condotti in merito ai 2,39 kg di esplosivo ritrovati: si trattava infatti di gelatina dinamite a base di nitroglicerina, un esplosivo ad altissimo potenziale, particolarmente sensibile che, dopo la campionatura, è stato immediatamente distrutto, poiché col tempo, decomponendosi, diventa altamente instabile.

L’esplosivo rinvenuto, unitamente alla miccia a lenta combustione e al detonatore
sequestrati, se assemblati correttamente, si sarebbero potuti utilizzare per la
realizzazione di un cosiddetto I.E.D. (Improvised Explosive Device) con elevatissime
capacità di offensività.

“Duello” a Porta a Porta tra i due Matteo, Renzi e Salvini. Scintille

Sfida a “Porta a Porta” tra i due Matteo, Renzi e Salvini, nella registrazione pomeridiana nel “salotto” di Bruno Vespa, trasmissione che andrà in onda stasera in seconda serata su Rai 1. L’ex premier qualche settimana fa da Vespa aveva invitato ad un confronto il leader leghista e Salvini accettò in diretta mandando un messaggio al conduttore: “Si, ci sto”.

Prima scintilla sulle tasse sui premi in tv. “Io su quel premio in tv pagai le tasse, lei non so, magari Berlusconi le riservò un trattamento di favore”, afferma il leader di Italia Vera, Matteo Renzi, nel corso del duello con il segretario della Lega, a “Porta a Porta”, che aveva criticato il governo giallorosso perché potrebbe tassare anche i premi di chi vince i concorsi in tv. In apertura di duello Vespa ha raccontato come i due avessero partecipato e vinto in alcuni concorsi tv.

“E’ 27 anni che fa politica, non ha portato a casa nulla, Salvini. Solo spot. La sua è la politica degli spot”. Lo ha detto Matteo Renzi a Porta a Porta, rivolto a Matteo Salvini al quale dà del lei. Completo blu per Matteo Salvini e Matteo Renzi, cravatta scura a tinta unita per il senatore Pd, scura conpiccola fantasia per il capo leghista, nel confronto tv a Porta a Porta arbitrato da Bruno Vespa. Stavolta non ci sono le tradizionali poltrone della trasmissione, ma un banco semicircolare con il conduttore in mezzo.

Salvini: Renzi ha inventato un governo sotto un fungo
“L’ultimo sondaggio dà la Lega al 33%, il governo è nato per non far votare gli italiani sennò vince la Lega”, ha risposto Matteo Salvini alla domanda perché sul abbia fatto cadere il governo. “Erano tre mesi che il M5S bloccava tutto, era un no alla Tav, alla Flat Tax, all’Autonomia, perfino alle Olimpiadi. Sto al governo se posso fare le cose – ha aggiunto -, se Di Maio disfa di notte quel che faccio di giorno, non si può. Era un’agonia. Renzi si è inventato un governo sotto un fungo, vediamo quanto dura”.

“Vedo – ha aggiunto Salvini – che è un reato andare in spiaggia con il figlio, a sinistra siete abituati a champagne e caviale a Montecarlo, io vado a Milano Marittima perché preferisco lasciare i soldi in Italia”, ha detto in riferimento al Papeete e le vacanze estive dell’allora ministro dell’Interno, ad agosto scorso. “Lui crea partiti dietro partiti, è un rottamatore non per altro… è stato al governo con il Pd per nove anni”, ha aggiunto ironico Salvini.

Renzi a Salvini: Colpo di sole del Papeete lo fa rosicare
“Il colpo di sole del Papeete che ha preso il collega Salvini lo fa rosicare ancora adesso: mai era accaduta una crisi in una dinamica istituzionale. Quando si vota lo decide la Costituzione, non il menù di un beach club”, dice Renzi che aggiunge: “Ha fatto una cosa che non aveva né testa né coda: allora o avevamo da seguire il diktat del Papeete o fare un’operazione di Palazzo, machiavellica, ma per l’interesse del Paese. Se avessimo votato allora avremmo avuto lo spread alle stelle. Con lui al governo era oltre 300, con noi a 98. Oggi siamo alla metà. Ora noi possiamo non aumentare l’Iva. Con lui il contrario. E io spero che l’Italia conti in Europa e non si fa sgomitando contro Merkel e Macron”.

Salvini a Renzi: Amo i comuni e le sagre, gli italiani sono con me
“Io adoro l’Italia delle proloco, dei comuni, delle sagre: ma se io ho il 33 e lui il 3% vuol dire che qualcosa ho fatto e gli italiani non sono scemi. Epoca Renzi 500 mila sbarchi, epoca Salvini 28mila. Io ho cravatta delle Fiamme Oro perché domani vado a funerali dei due agenti”, afferma il leader della Lega, Matteo Salvini.

Soros finanzia Movimenti e Ong pro-migranti in Italia. Ecco i dati

Il magnate ungherese George Soros

Ammonterebbero a oltre 8,5 milioni di dollari i finanziamenti elargiti in Italia dalla Open Society Foundations di George Soros. Lo scrive l’agenzia di stampa Adnkronos in una inchiesta.

Nell’articolo, che prende in esame l’ultimo biennio, si legge che tra i beneficiari vi sarebbero movimenti politici come i Radicali Italiani, l’Istituto Affari Internazionali, onlus e ong impegnate sul fronte dell’immigrazione e delle politiche di accoglienza. Destinatario anche il Comune di Ventimiglia, centro nevralgico al confine tra Italia e Francia.

In tutto, secondo i dati ottenuti dall’Adnkronos, la fondazione del magnate e filantropo statunitense, di origine ungherese, avrebbe finanziato 70 progetti: 32 nel 2017, per un totale di 4.140.318 dollari; e 38 nel 2018, per 4.387.630 dollari.

Il campo d’azione principale dell’impegno della Open Society Foundations in Italia rimane l’immigrazione. Ai Radicali Italiani, secondo l’agenzia di stampa, sarebbero andati in tutto 298.550 dollari nel 2017, per “promuovere un’ampia riforma delle leggi italiane sull’immigrazione attraverso iniziative che puntino a fornire aiuto agli immigrati e avanzare il loro benessere sociale”.

Sempre sul fronte migranti, ben 385.715 dollari nel 2018 sarebbero stati assegnati all’Asgi, l’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione, che in passato ha pubblicato anche la rivista “Diritto Immigrazione e Cittadinanza”, in collaborazione con Magistratura Democratica.

Scrive ancora l’agenzia: “Tra la miriade di sigle, enti pubblici e privati, ong e onlus che hanno beneficiato della generosità di George Soros spiccano anche i nomi dello Iai, l’Istituto Affari Internazionali presieduto dall’ex commissario europeo Ferdinando Nelli Feroci, che nel 2018 ha ricevuto 230.192 dollari “per educare e favorire il dialogo con gli attori politici sui nuovi approcci all’immigrazione e alle politiche di asilo europee, a beneficio di migranti, rifugiati e società ospiti”.

La cifra più consistente, nell’elenco ottenuto dall’Adnkronos, sarebbe quella assegnata nel 2017 a Purpose Europe Limited, ben 1 milione di dollari. L’organizzazione non sembra riconducibile direttamente all’Italia, ma in riferimento al nostro Paese, ha tra l’altro pubblicato nel luglio del 2018 il rapporto, ‘Attitudes towards National Identity, Immigration and Refugees in Italy’.

L’attenzione alla politica e al dibattito pubblico in Italia della Open Society Foundations è confermato – secondo l’Adnkronos – anche ai 25mila dollari concessi nel 2017 all’Università di Urbino – Carlo Bo, per un progetto riguardante la “mappatura dell’informazione politica sui media italiani in vista delle elezioni politiche del 2018”. Sempre nel 2017, 24.828 dollari sono invece stati concessi al Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Perugia per un workshop dedicato ai social media e alla comunicazione politica.

Tra le attività della fondazione di Soros c’è anche il sostegno alle comunità Rom. Punto di riferimento è “l’Associazione 21 luglio”, che tra il 2017 e il 2018 avrebbe ricevuto due sovvenzioni per un totale di 170.144 dollari. Altri campi di azione finanziati dalla Open Society Foundations in Italia spaziano dalle iniziative ambientaliste, alla difesa dei diritti umani, all’assistenza sanitaria ai migranti che sono fuori dai circuiti ufficiali di accoglienza, al monitoraggio dell’industria degli armamenti.

Una somma consistente, 83.500 dollari, è stata anche elargita nel 2018 per la “revitalizzazione del parco pubblico di Ventimiglia”, di cui 58.500 dollari direttamente al Comune della città ligure, all’epoca guidato dal sindaco del Pd Enrico Ioculano.

Fonte: Adnkronos

Regionali in Calabria, consiglieri di Forza Italia contro Salvini: Vuole tutto

“Matteo Salvini fatica ad accettare l’idea di un centrodestra unito e plurale in cui coabitano culture e sensibilità diverse”. Lo affermano i consiglieri regionali di Forza Italia, Claudio Parente, Domenico Tallini, Domenico Giannetta, Gianluca Gallo e Giuseppe Pedà, in merito alla posizione contraria della Lega di Salvini di candidare il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, alla presidenza della Regione per il centrodestra.

“Più che essere interessato a dare una spallata al vergognoso governo dell’inciucio giallorosso – aggiungono Parente, Tallini, Giannetta, Gallo e Pedà – il leader della Lega sembra concentrarsi su una strategia egemonica che tende a inglobare gli alleati e in qualche occasione a tentare di umiliarli. E’ gravissimo – proseguono i consiglieri regionali di Forza Italia – avere messo a rischio una vittoria certa a Lamezia Terme, terza città della Calabria, con il ritiro della lista del Carroccio sulla base di un malinteso “patriottismo” di partito che impedisce ad alcuni di accettare visioni diverse e più umane del problema dell’immigrazione.

Il cosiddetto “veto” nei confronti del sindaco di Cosenza Mario Occhiuto si inserisce in questa visione egemonica che pretenderebbe di scegliere anche in casa altrui o di piegare alle proprie esigenze interne gli interessi della coalizione”.

Abbattuto immobile abusivo a Cassano, Morra: “Intollerabile abusivismo”

E’ stata avviata alle prime luci dell’alba, martedì mattina, nel territorio del Comune di Cassano Ionio, per la prima volta in Calabria, alla presenza del Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, Nicola Morra, la demolizione di un immobile abusivo. L’operazione rientra nell’ambito degli accordi stilati in occasione della firma di un protocollo d’intesa tra più istituzioni, firmato lo scorso 15 luglio nella Prefettura di Cosenza.

“L’atto d’intesa – comunica la stessa prefettura – siglato dal Sottosegretario al Ministero dell’Interno, Carlo Sibilia, dal Prefetto Paola Galeone, dalla Regione Calabria e dai componenti della Commissione Straordinaria presso il Comune di Cassano allo Ionio, prevede nel territorio del Comune di Cassano allo Ionio l’avvio delle opere di demolizione degli immobili abusivi già censiti, anche appartenenti ad esponenti di spicco della criminalità organizzata, con l’ausilio di mezzi e professionalità del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.

L’abbattimento del manufatto abusivo, riconducibile agli eredi di un capo cosca trucidato a Villapiana nel giugno del 2018 – si sottolinea – è stata la prima di una serie di attività che, nel solco di un percorso di legalità e celerità, rappresenta una delineata strategia interistituzionale nell’ambito della quale la presenza garantista dello Stato sul territorio, in contesti particolarmente complessi come quello del comune di Cassano allo Ionio, può infondere fiducia nella sana componente produttiva ed attrarre investimenti in realtà locali vigilate da istituzioni comunali e sovracomunali che viaggiano all’unisono, arginando situazioni di devianza e di mancato rispetto delle regole”.

Morra: “intollerabile abusivismo Calabria”

“In Calabria sono state emanate 2.648 ordinanze di demolizione di immobili abusivi ma ne sono state eseguite, in tutto, 168, cioè il 6%. Una situazione che non può più essere tollerata”. Lo ha detto il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra, nel corso della conferenza stampa che ha tenuto a Cassano allo Jonio, insieme al prefetto di Cosenza, Paola Galeone, in concomitanza con l’avvio dei lavori di demolizione di un immobile confiscato alla famiglia di ‘ndrangheta Portoraro.

“Quella di stamattina – ha aggiunto Morra – è la prima demolizione che viene messa in atto in provincia di Cosenza, che é quella più interessata nella regione al fenomeno dell’abusivismo edilizio. Con operazioni come quella di stamattina, lo Stato fa capire che non si può più ripetere un passato angosciante e infame anche per responsabilità di pezzi dello stesso Stato. Questo perché le Amministrazioni locali sono parte dello Stato e debbono iniziare a fare rispettare le regole”.

Trema il Crotonese, scossa di magnitudo 3.7

Un terremoto di magnitudo 3.7 è stato registrato dall’Istituto di geofisica e vulcanologia alle 13.54 di oggi nella zona della costa ionica crotonese. L’epicentro è stato localizzato in mare, a pochi chilometri da Crotone e a 9 km di profondità.

Il sisma è stato chiaramente avvertito dalla popolazione a Crotone e in diversi paesi limitrofi. Al momento non sono segnalati danni. Numerose comunque le chiamate ai vigili del fuoco.

Cocaina, arma e migliaia di euro cash a Reggio. Un arresto

I finanzieri di Reggio Calabria hanno rinvenuto centinaia di grammi di cocaina, una pistola clandestina e 13 mila euro in contanti ad esito di perquisizioni in un casolare e in un abitazione della frazione Aretina della città.

Seguendo un uomo sospettato di spaccio di droga le Fiamme gialle, con l’ausilio di un cane antidroga, hanno dapprima ispezionato un terreno riconducibile al soggetto, individuando in una stanza da letto di un casolare, una cassetta elettrica all’interno della quale era stato ricavato un vano e in cui erano nascosti 600 grammi di cocaina, la pistola calibro 6,35 con matricola abrasa, con 14 colpi, e 3 bilancini di precisione.

Estesa la perquisizione nell’abitazione nella disponibilità del sospettato i militari hanno rinvenuto altra cocaina pronta per lo spaccio (14 dosi già confezionate), altri 2 bilancini di precisione, nonché una cassaforte chiusa. Trovata la chiave, all’interno della cassa di sicurezza sono stati trovati oltre 13mila euro in contanti.

L’uomo, D.L., di 45 anni, è stato arrestato e condotto in carcere con l’accusa di detenzione di droga ai fini di spaccio e possesso illegale di armi; mentre droga, pistola e denaro sono stati sottoposti a sequestro.

Durante le operazioni di perquisizione, i finanzieri hanno inoltre accertato che l’indagato avesse artificiosamente realizzato degli allacci abusivi sia alla rete idrica, sia alla rete elettrica per cui è stato anche denunciato per furto aggravato di acqua e di energia elettrica.

Regionali, il Centrosinistra con Oliverio, ma senza il PD

Mario Oliverio
Mario Oliverio

“La coalizione del centrosinistra compie un ulteriore passo avanti verso le prossime elezioni regionali con la decisione di promuovere per il 26 ottobre prossimo un forum sui temi programmatici per il governo della Regione Calabria”. E’ quanto si legge in una nota diffusa al termine di un incontro di varie forze del centrosinistra, favorevoli alla ricandidatura del governatore uscente Mario Oliverio, presente all’incontro.

Alla riunione, promossa dal segretario regionale del Psi, Luigi Incarnato e tenuta ieri a Lamezia Terme, non hanno partecipato rappresentanti del Pd e di Articolo 1, mentre invece erano presenti Psi, Diritti Civili, “Calabria in Rete-Demokratici”, “Italia in Comune”, +Europa, “Italia del Meridione”, Sinistra, Pde-Italia, “Orgoglio Calabria”, “Più Calabria-Indietro non si torna”, “Oliverio Presidente”.

“Nel corso della riunione – si legge nella nota – è stato discusso lo schema di un progetto di programma, articolato in due parti: la prima relativa alla collocazione della Calabria in Italia e in Europa, alla luce delle esperienze svolte in questi anni, anche in rapporto alle politiche del governo nazionale; la seconda sui temi specifici relativi allo sviluppo della Calabria, articolati in sette aree tematiche. Nei prossimi giorni saranno insediati sette tavoli tematici aperti ai contribuiti delle Università, delle professioni, delle forze sociali, dei giovani e delle donne. L’iniziativa della coalizione del 26 ottobre – conclude la nota – è aperta a tutti, anche a coloro che non hanno ritenuto di partecipare nella prima fase della costruzione del progetto politico per un nuovo governo della Regione Calabria”.

‘Ndrangheta, colpo al clan Iozzo-Chiefari. 17 persone in cella

I carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro, con il supporto dello Squadrone eliportato Carabinieri cacciatori e dell’ottavo Nucleo elicotteri, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di 17 persone, tra presunti capi e gregari della cosca Iozzo-Chiefari, radicata in particolare nei comuni di Torre di Gallace di Chiaravalle centrale.

Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, omicidio, estorsione e detenzione illegale di armi. Nel corso dell’operazione è stato anche scoperto un deposito di armi dove erano custoditi alcuni mitra, tra cui due kalashnikov, pistole ed una bomba di tipo rudimentale.

L’inchiesta, coordinata dalla Dda di Catanzaro diretta da Nicola Gratteri, ha anche luce sul duplice di Giuliano Cortese, di 48 anni, e della sua compagna Inna Abramovia, di 35, di nazionalità ucraina, uccisi a Chiaravalle centrale il 27 aprile 2009.

Nell’inchiesta è coinvolto anche l’ex sindaco di Torre di Ruggiero Giuseppe Pitaro, di 55 anni, cui viene contestato il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, ma per il quale il giudice ha rigettato la richiesta di arresto.

“Ho svolto le funzioni di sindaco – afferma Pitaro in un comunicato – fronteggiando le varie problematiche di un piccolo borgo nel pieno rispetto del principio di legalità. Apprendo ora, con profondo dispiacere, che nell’inchiesta compare il mio nome, ma, al contempo, mi compiaccio che il Gip, dopo avere esaminato la mia posizione, abbia accertato e riconosciuto la mia totale estraneità ai fatti oggetto dell’indagine”.

Contro la decisione del gip, però, il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri ha già preannunciato ricorso. “A noi risulta – ha detto Gratteri – che è stata chiusa in una cassaforte del Comune un’interdittiva antimafia. Non solo. Durante un comizio per la campagna elettorale, sul palco, a fianco del sindaco, c’era il capomafia del paese, Antonio Chiefari. Se noi sappiamo cosa vuol dire la gestualità della mafia, il mafioso non ha bisogno di parlare. Ma essere o non essere in un determinato posto ha la sua rilevanza. Vuol dire fare una scelta di campo. Il capomafia la scelta di campo l’ha fatta. Stava partecipando alla campagna elettorale. Questo non ha rilevanza penale? E’ un fatto di folklore o un comportamento di mafia?”, si chiede il magistrato.

In tutto sono 29 gli indagati. Per diciassette di loro il giudice ha disposto la custodia in carcere. Si tratta di Marco Catricalà, Antonio Chiefari, Vito Chiefari, Alexandr Daniele, Damiano Fabiano, Antonio Gullà, Mario Iozzo, Luciano Iozzo, Giovanni Giuseppe Iozzo, Giuseppe Gregorio Iozzo, Raffaele Iozzo, Andrea Maida, Antonio Maiolo, Giuseppe Marco Marchese, Antonio Rei, Salvatore Russo e Sasso Marco.

Rastrellamenti nel reggino, trovate armi, munizioni e marijuana

Diversi fucili, una pistola, decine di cartucce, una piantagione di canapa e alcuni chili di marijuana sono stati rinvenuti dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria nell’ambito di servizi straordinari di controllo del territorio disposti ed effettuati nella provincia insieme ai “Cacciatori” di Calabria e di Vibo Valentia.

In particolare, i carabinieri delle stazioni di Cardeto e Cataforio hanno rastrellato un’area boschiva impervia, di solito frequentata da cacciatori, e all’interno di un casolare abbandonato hanno rinvenuto una pistola con un caricatore, un fucile sovrapposto calibro 12, tre fucili doppietta dello stesso calibro, un fucile a canne mozze, una carabina, un fucile artigianale e numerose cartucce. Tutte armi senza matricola.

Inoltre a Roccaforte del Greco, i carabinieri hanno rinvenuto, in località Tumbolo, una piantagione di “cannabis indica” e, in località Santa Trada, una carabina con matricola abrasa e un centinaio di cartucce di vario calibro.

La piantagione, composta da quasi 100 arbusti alti circa un metro, era alimentata da un sistema d’irrigazione che attingeva l’acqua da un vicino ruscello. Nelle immediate vicinanza era presente anche un essiccatoio, costruito con pali e teli, perfettamente mimetizzato nella vegetazione, al cui interno sono stati rinvenuti quasi 5 kg di marjuana già essiccata.

In un anfratto naturale coperto da pietre, invece, è stato rinvenuto un tubo in plastica al cui interno erano celati una carabina Tonsper calibro 303, con matricola abrasa e comprensiva di caricatore, nonché quasi 100 cartucce di vario calibro.

Quanto rinvenuto e sequestrato è stato posto a disposizione delle autorità competenti per gli esami di rito  volte ad accertare se le armi siano state utilizzate in eventuali azioni criminali.

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