9 Ottobre 2024

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Due ragazze investite da auto nel cosentino. ferite lievi. E’ caccia al pirata

Due giovani donne sono state investite, in una strada del centro di Corigliano-Rossano, nel Cosentino, da un’automobile il cui conducente si è dato alla fuga e viene adesso ricercato.

Le due ragazze, portate in ospedale dal personale del 118, hanno riportato lesioni non gravi.

Sull’incidente ha avviato le indagini il personale del commissariato di Corigliano-Rossano della polizia di Stato, che attraverso le testimonianze delle due ferite e di altre persone che si trovavano sul posto stanno cercando d’identificare la persona che era alla guida dell’automobile investitrice.

Riesame annulla sequestro di beni per oltre 2 milioni a “Ecologia oggi”

Il Tribunale del riesame di Catanzaro ha annullato il sequestro di beni per un valore di due milioni e 250 mila euro che era stato disposto il 20 novembre scorso dal gip di Lamezia Terme, su richiesta della Procura della Repubblica, a carico della società “Ecologia oggi”, attiva nel settore della raccolta dei rifiuti, di proprietà della famiglia Guarascio.

Il sequestro era stato eseguito dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Catanzaro della Guardia di finanza L’annullamento del sequestro, con conseguente revoca del provvedimento e restituzione immediata dei beni ai proprietari, è stato disposto in accoglimento dell’istanza presentata dai legali della società, gli avvocati Francesco Gambardella, Edoardo Ferragina e Francesco Iacopino.

Il provvedimento di sequestro dei beni era stato eseguito nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla Procura in cui Ortensia Guarascio, di 58 anni, amministratrice della società all’epoca dei fatti, risalenti al 2022, risulta indagata per malversazione di risorse pubbliche e per la correlata ipotesi di responsabilità amministrativa.

Secondo l’ipotesi accusatoria, la società “Ecologia oggi”, sfruttando il “Decreto liquidità”, una delle misure adottate per il rilancio dell’economia durante l’emergenza epidemiologica per il Covid, aveva ottenuto un finanziamento di cinque milioni di euro finalizzato al potenziamento degli impianti ed all’acquisto di macchinari strumentali all’attività d’impresa.

Dalle indagini delle “fiamme gialle” era emerso che la società avrebbe destinato, in realtà, parte della somma ricevuta per scopi diversi rispetto a quelli indicati nella richiesta di finanziamento.

E, in particolare, per distribuire dividendi, ripianare conti correnti con saldo negativo, rimborsare altri finanziamenti e pagare decreti ingiuntivi e stipendi. I difensori di “Ecologia oggi” hanno contestato la tesi dell’accusa, sostenendo la correttezza e legittimità della condotta dei titolari della società e la conseguente mancanza dei presupposti per disporre il sequestro dei beni. (ansa)

Cade dal solaio mentre effettua lavori, morto

ansa

Un 42enne, Daniele Gassoso, di Acri, di 42 anni, è morto oggi mentre stava eseguendo dei lavori in un’abitazione in contrada Scifo, nel territorio comunale di San Demetrio Corone.

Dalle prime notizie, sembra che l’uomo si trovasse tra il tetto e il solaio dell’abitazione e, per cause in corso d’accertamento da parte dei carabinieri, sia caduto nella stanza di sotto.

Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 e anche l’elisoccorso ma il 42enne non c’è stato nulla da fare.

Le indagini su quanto accaduto sono condotte dai carabinieri della compagnia di San Marco Argentano e dai colleghi della stazione di San Demetrio Corone e sono coordinate dalla Procura di Castrovillari. Nelle prossime ore i magistrati dovrebbero disporre l’esame autoptico sul corpo dell’uomo.

Truffa dei buoni pasto, sequestro per funzionario dei Beni culturali

A Cosenza, Rende e Aprigliano, nel cosentino, al termine di una attività d’indagine, diretta dalla Procura della Repubblica di Cosenza, i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Cosenza, coadiuvati dall’Arma territoriale, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca diretta, di una somma di danaro complessiva pari ad 63.588 euro, presunto profitto dei reati di truffa a danno dello Stato, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, ricettazione e indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti, emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Cosenza, ed a 7 decreti di perquisizione locale e personale, emessi dalla Procura cosentina nei confronti di altrettanti indagati, ritenuti responsabili a vario titolo dei suddetti reati contestati.

I citati provvedimenti dell’autorità giudiziaria scaturiscono dall’esito di un’indagine svolta dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza, avviata lo scorso mese di aprile nei confronti di un funzionario della Direzione Regionale Musei Calabria del Ministero della Cultura, in pensione dal Primo Gennaio 2023, che attestando il falso nella documentazione da lui redatta e sottoscritta, in qualità di responsabile del servizio di approvvigionamento dei buoni pasto, tra il 2021 ed il 2022 era riuscito a far accreditare cospicue somme di danaro sotto forma di buoni su 18 schede elettroniche, intestate ad ignari dipendenti della medesima Direzione Regionale Musei, in servizio presso altre articolazioni da essa dipendenti, dislocate in diverse località della regione Calabria, che non avevano diritto al beneficio e in alcuni casi erano addirittura in pensione da molti mesi.

La corposa attività investigativa svolta dal Nucleo TPC di Cosenza, oltre a consentire l’acquisizione di elementi indiziari a carico dell’infedele funzionario pubblico, ha permesso di documentare minuziosamente il consapevole indebito utilizzo dei buoni pasto anche da parte degli altri indagati, alcuni dei quali legati all’ex funzionario da vincoli di parentela, per acquistare generi alimentari in diversi supermercati della provincia di Cosenza.

Esplode la bombola e crolla la casa, un ferito

Un 50enne di nazionalità pakistana è rimasto lievemente ferito a causa dell’esplosione di una bombola di gas che ha provocato il crollo della vecchia abitazione nella quale viveva.

E’ accaduto all’alba in contrada “Le Caselle”, a Cassano allo Ionio. L’esplosione si è verificata mentre l’uomo si stava preparando del thè.

Il ferito, all’arrivo dei soccorsi, era vigile e cosciente ed è stato trasferito al pronto soccorso dell’ospedale di Rossano dove si trova tuttora in osservazione e dove gli sono state riscontrate delle piccole ustioni al viso e alla mano destra.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno provveduto a mettere in sicurezza l’area e i carabinieri della compagnia di Cassano.

Trasportava 5,5 kg di droga, arrestato un ‘corriere’ campano

I Finanzieri del comando provinciale Cosenza hanno arrestato un ‘corriere’ campano con l’accusa di detenzione illegale di sostanza stupefacente: 5,5 kg di droga.

I militari della Compagnia di Castrovillari, in servizio di controllo nei pressi dello svincolo autostradale, hanno sottoposto a controllo un’autovettura condotta da un cittadino campano il quale, nella circostanza, è risultato circolare senza documenti di riconoscimento, né di patente di guida.

In tale contesto, a seguito della perquisizione personale e dell’automezzo, sono stati rinvenuti, abilmente occultati all’interno di un doppiofondo ricavato sotto il sedile del passeggero, 5 “panetti” avvolti da nastro adesivo trasparente contenenti cocaina, e alcuni involucri di hashish.

Una volta immesso nelle piazze di spaccio lo stupefacente sequestrato avrebbe potuto fruttare all’incirca un milione e mezzo di euro.

Tentato omicidio a Reggio Calabria, preso il presunto autore

Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria hanno arrestato e tradotto in carcere, un uomo cinquantenne, Emilio Minniti, con l’accusa di tentato omicidio aggravato da contesto mafioso e detenzione abusiva di armi. Il provvedimento è stato emesso dal giudice presso il Tribunale reggino, su richiesta della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, diretta da Giovanni Bombardieri.

La cattura costituisce l’epilogo di un’articolata attività d’indagine, coordinata dalla locale Procura ed eseguita dal Gico del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Reggio Calabria, che ha consentito di individuare il presunto autore di un tentato omicidio occorso in Reggio Calabria, lo scorso mese di ottobre, perpetrato con spregiudicatezza, in pieno giorno, ai danni di Gioiele Carmelo Mangiola, di 38 anni.

In particolare, nella mattinata del 13 ottobre, un soggetto, già noto alle forze dell’ordine, richiamava l’attenzione di una pattuglia di finanzieri, impiegata in un servizio di controllo del territorio. L’uomo, immediatamente trasportato in ospedale, risultava attinto da 4 colpi di pistola, dei quali uno al capo ed uno al volto.

I successivi approfondimenti investigativi hanno consentito di tracciare la sussistenza di un presunto quadro indiziario delle condotte dell’indagato, connotate da tutti i caratteri del tipico agire mafioso, quali le modalità di esecuzione spregiudicate ed efferate, l’esplosione di più colpi in pieno centro abitato e nelle prime ore della mattina, in una zona della città storicamente soggetta all’influenza e all’imposizione mafiosa.

Nel corso delle indagini, il Nucleo Polizia Economico Finanziario si è avvalso della qualificata azione assicurata dai militari della Compagnia pronto impiego di Reggio Calabria e della Sezione aerea di Lamezia Terme. Le investigazioni sono state, inoltre, condotte con il supporto, anche tecnico, del personale della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri di Reggio Calabria.

Reati fallimentari, interdetti alcuni imprenditori

La Guardia di Finanza di Vibo Valentia ha dato esecuzione a tre ordinanze di applicazione di misure cautelari personali e reali nei confronti di alcune persone, emesse dal Gip del Tribunale di Vibo Valentia su richiesta della locale Procura della Repubblica guidata dal Procuratore Camillo Falvo, accusate di reati fallimentari.

Il provvedimento riguarda il divieto temporaneo di esercitare attività economiche ed imprenditoriali per mesi 6 nei confronti di tre persone fisiche e il contestuale sequestro preventivo, per 6 soggetti, di disponibilità finanziarie per circa 5 milioni di euro, nonché del capitale sociale e del complesso aziendale di una società operante nel settore commercio al dettaglio e di un’altra esercente l’attività di locazione immobiliare.

Ai destinatari del provvedimento cautelare viene contestato, nella loro veste di amministratori di fatto e di diritto, il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale aggravata.

Le indagini, condotte dalle Fiamme Gialle hanno permesso di appurare un organizzato “sistema di società”, realizzato da un’unica regia riconducibile agli indagati, finalizzata a proseguire l’attività imprenditoriale attraverso la costituzione di nuove società che rappresentavano la continuazione aziendale della precedente impresa.

Segnalati all’autorità giudiziaria anche alcuni membri, pro tempore, degli organi sociali di un Istituto di Credito che hanno posto in essere diverse operazioni bancarie irregolari, aggravando il dissesto della società fallita, che all’epoca dei fatti si trovava già in precarie condizioni finanziarie.

Le società e i negozi sequestrati sono stati affidati ad un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale, con il compito di garantire la continuità aziendale e mantenere i livelli occupazionali, per preservare i diritti dei lavoratori e della stessa utenza.

Uccise madre e figlia al cimitero, condannato ma è irreperibile

E’ ricercato in tutta Italia Luigi Galizia, di 43 anni, resosi irreperibile dopo la condanna all’ergastolo in via definitiva per il duplice omicidio di Edda Costabile e Ida Attanasio, madre e figlia, di 77 e 52 anni, uccise il 30 ottobre 2016 mentre si trovavano nel cimitero di San Lorenzo del Vallo, nel cosentino.

La sentenza è divenuta esecutiva dal 7 dicembre scorso, quando la Cassazione ha confermato il giudizio emesso sia in primo che in secondo grado.

Ma quando le forze dell’ordine sono andate a cercarlo per portarlo in carcere, Galizia si era già allontanato. Galizia, secondo l’accusa, agì per vendetta.

L’uomo è fratello di Damiano, il 31enne ucciso nell’aprile 2016 a Rende da Francesco Attanasio, figlio e fratello di Edda Costabile e Ida Attanasio. Attanasio, all’epoca, aveva detto alla polizia che aveva ucciso l’amico perché continuava a chiedergli la restituzione di soldi che gli doveva. Pochi giorni prima di uccidere Galizia, l’uomo aveva anche indirizzato la polizia verso un box in uso all’amico all’interno del quale fu trovato un arsenale di armi.

Strage di San Lorenzo del Vallo, in fuga Luigi Galizia, il killer del cimitero

Luigi Galizia
Luigi Galizia

Fuggitivo e braccato in tutta la Calabria. Che fine ha fatto Luigi Galizia? Che fine ha fatto il killer del cimitero condannato all’ergastolo? L’ultimo contatto con il suo avvocato a novembre, poi del 42enne si sono perse le tracce. Libero fuori dal carcere per via di un processo incerto fino all’ultimo.

Lui, autore della strage di San Lorenzo del Vallo. 30 ottobre 2016, nel cimitero del piccolo comune cosentino vengono uccise brutalmente Edda Costabile e Ida Attanasio, madre e figlia.

Un’esecuzione in piena regola: a mamma Edda sparano mentre sta pregando nella cappella di famiglia, Ida viene invece raggiunta e giustiziata dall’assassino mentre cerca di fuggire tra le tombe.

Le indagini puntano fin da subito su Galizia: le due donne vittima di una spietata resa dei conti per vendicare la morte del fratello Damiano. Ucciso proprio da un membro della famiglia Attanasio, Francesco. Arrestato e processato, Luigi Galizia viene condannato all’ergastolo.

Quando la vicenda arriva in Cassazione, però, il giudizio viene ribaltato. Tutto da rifare: imputato scarcerato e il caso che torna in Corte d’Appello. Il finale è lo stesso: viene condannato di nuovo. Ma questa volta c’è un colpo di scena: le forze dell’ordine si presentano alla sua porta, ma Luigi Galizia è già scomparso nel nulla.

Il duplice omicidio
Ricercato in tutta l’Italia, il quarantatreenne è ritenuto l’esecutore del duplice omicidio di Edda Costabile e Ida Attanasio, madre e figlia, di 77 e 52 anni, raggiunte da una decina di colpi di pistola calibro 9, alcuni dei quali sparati alle spalle, mentre si trovavano nel cimitero del comune del Cosentino, dove erano raccolte in preghiera nella cappella di famiglia.

Le due donne, secondo l’accusa, avrebbero pagato con la vita la volontà di Luigi Galizia di punire la famiglia Attanasio dopo l’uccisione di suo fratello Damiano, all’epoca trentunenne e gravitante nell’ambito della criminalità organizzata del comune del Cosentino, freddato circa sei mesi prima a Rende da Francesco Attanasio, figlio di Edda e fratello di Ida.

Il movente
Un omicidio motivato, secondo quanto riferito successivamente dallo stesso Attanasio, reo confesso, dalla mancata restituzione di una somma di denaro che lui doveva alla vittima e che quest’ultimo reclamava insistentemente. Aveva già tentato di darsi alla macchia, nell’immediatezza del duplice omicidio, Luigi Galizia. Per poi, dopo meno di una settimana, presentarsi spontaneamente ai carabinieri.

Le sentenze
Il quarantatreenne si era poi visto infliggere una condanna all’ergastolo sia in primo che in secondo grado. Decisione poi annullata, con rinvio, dalla Cassazione nel maggio del 2021, con conseguente rimessione in libertà del duplice omicida per decorrenza dei termini di custodia cautelare. La condanna all’ergastolo a carico di Galizia é diventata definitiva, dopo il nuovo processo d’appello e la conferma da parte della Suprema Corte, alla vigilia della scorsa festa dell’Immacolata. Di «vendetta pura» parlò, all’epoca dell’assassinio di Edda Costabile e Ida Attanasio, l’allora Procuratore della Repubblica di Castrovillari, Eugenio Facciolla. San Lorenzo del Vallo, tra l’altro, non era nuovo a fatti del genere. La sera del 16 febbraio del 2011, infatti, il centro del cosentino era stato teatro di un’altra doppia esecuzione, con vittime, anche in quella occasione, due donne, Rosellina Indrieri, di 45 anni, e la figlia Barbara, di 26, uccise nella loro abitazione Anche in quel caso ad innescare il duplice omicidio fu una vendetta traversale.

Guterres (Onu): “A Gaza si rischia la catastrofe umanitaria”

Afp

“Stiamo correndo un serio rischio di collasso del sistema umanitario” a Gaza, dove “la situazione si sta rapidamente trasformando in una catastrofe con implicazioni potenzialmente irreversibili per i palestinesi nel loro complesso e per la pace e la sicurezza nella regione”: lo ha detto oggi il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, parlando al Forum di Doha, in Qatar. Guterres ha inoltre deplorato la “paralisi” delle Nazioni Unite di fronte alla guerra tra Israele e Hamas, dicendosi dispiaciuto che il Consiglio di sicurezza non abbia votato a favore di un cessate il fuoco.

Guterres ha affermato che il Consiglio di Sicurezza è “paralizzato da divisioni geostrategiche”, compromettendo così la sua capacità di trovare soluzioni alla guerra. “L’autorità e la credibilità del Consiglio di Sicurezza sono state seriamente compromesse” dalla sua risposta tardiva al conflitto, un colpo alla sua reputazione aggravato dal veto posto venerdì dagli Stati Uniti a una risoluzione che chiedeva un cessate il fuoco a Gaza.

La bozza di risoluzione era stata preparata dopo l’invocazione senza precedenti da parte del Segretario Generale dell’Onu dell’articolo 99 della Carta delle Nazioni Unite, secondo cui il segretario generale puo’ portare all’attenzione del Consiglio di sicurezza “qualsiasi questione che, a suo avviso, possa minacciare il mantenimento della pace e sicurezza internazionale”. “Ho ribadito il mio appello a dichiarare un cessate il fuoco umanitario… purtroppo il Consiglio di Sicurezza non l’ha fatto”, si è rammaricato Guterres. “Posso promettere che non mi arrenderò”, ha aggiunto.

In Palestina 18mila morti e 50mila feriti. Onu: “A Gaza c’è l’inferno sulla Terra”

Il bilancio delle vittime dell’escalation del conflitto nella Striscia di Gaza ha superato le 15.200, ha affermato il ministero della Sanità di Gaza.

“Il numero delle persone uccise a causa dell’aggressione israeliana nella Striscia di Gaza è salito a quasi 18.000”, ha detto il portavoce del ministero, citato dal canale televisivo Al Jazeera. Più di 49.500 persone sono rimaste ferite.

Il 22 novembre, Hamas ha annunciato un accordo con Israele, con la mediazione di Egitto e Qatar, per una tregua umanitaria di quattro giorni nella Striscia di Gaza, entrata in vigore il 24 novembre. L’accordo prevedeva il rilascio delle donne e dei bambini israeliani detenuti ostaggio a Gaza in cambio del rilascio di donne e bambini palestinesi dalle carceri israeliane.

Le parti hanno prolungato più volte il cessate il fuoco, ma la mattina del 1 dicembre le Forze di difesa israeliane (IDF) hanno affermato che Hamas aveva violato la tregua a Gaza e aveva aperto il fuoco sul territorio israeliano, spingendo così l’IDF a riprendere le operazioni di combattimento nella Striscia di Gaza. Le autorità palestinesi hanno attribuito la colpa della ripresa delle ostilità agli Stati Uniti.

Intanto torna a far sentire la sua voce l’Onu: “A Gaza c’é l’inferno sulla Terra” il capo dell’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa), Philippe Lazzarini, al Forum di Doha (Qatar).
Serve “subito un cessate il fuoco che è vitale per porre fine all'”inferno sulla Terra” a Gaza, ha ribadito.

“La disumanizzazione dei palestinesi ha permesso alla comunità internazionale di sopportare i continui attacchi israeliani a Gaza”, ha detto Lazzarini, sottolineando che l’agenzia è sull’orlo del collasso. “E’ sicuramente la situazione peggiore che abbia mai visto”, ha aggiunto: “Le persone vengono all’Onu per chiedere protezione, ma anche la bandiera blu non è più protetta. La situazione ha raggiunto un carattere catastrofico”.

Cremlino, Putin a Netanyahu: “Russia pronta ad aiutare a calmare la situazione a Gaza”

Il presidente russo Vladimir Putin ha espresso la disponibilità della Russia a contribuire a calmare la situazione nella Striscia di Gaza, ha riferito il l’ufficio stampa del Cremlino dopo la sua telefonata durata oltre 50 minuti con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Lo riporta la Tass.

“La parte russa è pronta a offrire tutta l’assistenza possibile per alleviare le sofferenze dei civili e allentare il conflitto”, ha affermato.

Oltre a ciò, “le parti hanno espresso la reciproca disponibilità a continuare la cooperazione sulle questioni relative all’evacuazione dei cittadini russi e dei loro familiari, nonché sul rilascio degli israeliani tenuti in ostaggio a Gaza”, ha affermato il Cremlino, aggiungendo che i leader hanno anche concordato di continuare i contatti.

La situazione nella zona del conflitto israelo-palestinese è stata uno dei temi centrali durante i colloqui di Putin con il principe ereditario saudita e i presidenti degli Emirati Arabi Uniti, dell’Iran e dell’Egitto all’inizio di questa settimana.

La precedente telefonata di Putin con Netanyahu risale al 16 ottobre, poco dopo lo scoppio dell’escalation in corso. Allora il presidente russo disse al primo ministro israeliano che la Russia era pronta a contribuire a risolvere la situazione.

Il presidente russo Vladimir Putin ha ribadito la posizione di principio della Russia, respingendo e condannando il terrorismo in tutte le sue manifestazioni, ha riferito il servizio stampa del Cremlino dopo una telefonata con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

“La conversazione si è concentrata sulla situazione nella zona del conflitto israelo-palestinese e, in particolare, sulla catastrofica situazione umanitaria nella Striscia di Gaza. Vladimir Putin ha ribadito la posizione di principio di respingere e condannare il terrorismo in tutte le sue manifestazioni. Insieme a Pertanto, è estremamente importante garantire che gli sforzi contro le minacce terroristiche non comportino conseguenze così gravi per la popolazione civile”, ha affermato.

La situazione nella zona del conflitto israelo-palestinese è stata uno dei temi centrali durante i colloqui di Putin con il principe ereditario saudita e i presidenti degli Emirati Arabi Uniti, dell’Iran e dell’Egitto all’inizio di questa settimana.

La precedente telefonata di Putin con Netanyahu risale al 16 ottobre, poco dopo lo scoppio dell’escalation in corso. Allora il presidente russo disse al primo ministro israeliano che la Russia era pronta a contribuire a risolvere la situazione.

Le tensioni sono divampate di nuovo in Medio Oriente il 7 ottobre, dopo che i militanti del gruppo radicale palestinese Hamas, con sede nella Striscia di Gaza, hanno lanciato un’incursione a sorpresa nel territorio israeliano, uccidendo molti residenti del kibbutz israeliano che vivevano vicino al confine di Gaza e rapendo più di 200 israeliani, comprese donne. , bambini e anziani. Hamas ha descritto il suo attacco come una risposta alle azioni aggressive delle autorità israeliane contro la moschea di Al-Aqsa sul Monte del Tempio nella Città Vecchia di Gerusalemme. Israele ha dichiarato il blocco totale della Striscia di Gaza e ha lanciato bombardamenti sull’enclave e su alcune aree del Libano e della Siria, nonché un’operazione di terra contro Hamas nella Striscia di Gaza. Si registrano scontri anche in Cisgiordania.

Serie B, un Catanzaro al top stende il Pisa per 2 a 0

Prosegue il magic moment del Catanzaro che stende anche il Pisa, con due reti nel secondo tempo. E’ stata una partita bella, equilibrata, vivace e godibile. Due squadre che hanno onorato l’incontro giocando a viso aperto senza risparmiarsi. Per cio’ che si è visto in campo il risultato di parità sarebbe stato piu’ equo, ma il Catanzaro è stato lesto e scaltro a portarsi gli episodi dalla sua parte, esattamente cio’ che è mancato al Pisa, incapace di determinare la sfida nonostante l’ottima prova per impostazione, manovra e palleggio. Catanzaro con l’identica formazione che ha battuto Cosenza e Palermo, ma nel riscaldamento Veroli per infortunio deve lasciare il posto a Krajnc. Anche i toscani qualche attimo prima del calcio d’inizio perdono D’Alessandro, che verrà rimpiazzato da Tramoni. In attacco Aquilani parte con Gliozzi al posto di Moreo.

Il Pisa parte con le marce alte e mette in difficoltà i padroni di casa. Già al 2′ bella girata di Gliozzi su rifornimento di Tramoni da destra, sfera fuori non di molto. Il Catanzaro risponde con un destro di Biasci che calcia a colpo sicuro dopo aver approfittato del buco centrale frutto della grossa incomprensione tra Canestrelli e Hermannson, prodezza Nicolas d’istinto. Sull’asse destro dell’attacco pisano Esteves, il mgliore dei suoi con Marin, innesca ancora Gliozzi, conclusione potente dell’attaccante di Siderno e Fulignati si oppone in corner. Zero a zero all’intervallo. Alla ripresa il Pisa sembra temere le sfuriate del Catanzaro, che spesso sono letali in apertura di secondo tempo. E la storia si ripete al 52′. Katseris viaggia come un treno a destra, affonda e mette al centro per Biasci che si divora un gol facile, la sfera comunque arriva a sinistra dove Vandeputte la rimette in mezzo per il neoentrato Ambrosino, in campo da pochi secondi al posto di Iemmello, l’attaccante campano è lesto a girare in porta e a fulminare l’immobile Nicolas.

Sbloccato il risultato la gara cambia. Il Pisa aumenta la pressione per giungere al pari. Ci prova Canestrelli con una bella girata volante in area, Fulignati dice no. Straordinari per il portiere ancora sul nuovo entrato Moreo in mischia e sul sinistro velenoso di Arena. Il Catanzaro alleggerisce il forcing con il destro di Stoppa e quello di Vandeputte, entrambi neutralizzati da Nicolas. Il Pisa spinge forte per ottenere un pari che sarebbe stato meritato, ma si scopre. E così sull’ennesima ripartenza il Catanzaro è nuovamente letale. Il greco Katseris è devastante a destra, affonda e giunge al tiro, Nicolas respinge ma la sfera carambola sul corpo dell’accorrente Marin che firma l’autogol dell’ex. La gara si chiude qui. Tripudio Catanzaro, terza vittoria consecutiva e terzo posto riconquistato. Amarezza Pisa per un risultato troppo pesante per i nerazzurri, autori di un’ottima gara ma ai quali pero’ è mancata la cattiveria e la fame sotto porta.

Catanzaro: Fulignati; Katseris, Scognamillo, Brighenti, Krajnc; Sounas (41’ st Oliveri), Pompetti (26’ st Verna), Ghion (41’ st Pontisso), Vandeputte; Biasci (26’ st Stoppa), Iemmello (7’ st Ambrosino). A disposizione: Sala, Borrelli, Krastev, Veroli, D’Andrea, Brignola, Miranda. Allenatore: Vivarini

Pisa: Nicolas; Beruatto (18’ st Barbieri), Canestrelli, Hermannsson, Esteves, Piccinini, Marin, Valoti (18’ Arena), Tramoni (35’ st Masucci), Mlakar, Gliozzi (18’ st Moreo)
A disposizione: Loria, Leverbe, Caracciolo, Nagy, Vignato, Veloso, Barberis.
Allenatore: Aquilani

Arbitro: Ghersini
Assistenti: Raspollini – Yoshikawa
Quarto ufficiale: Renzi

Ammoniti: 33’ pt Krajnc (C), 36’ pt Canestrelli (P); 8’ st Ambrosino (C), 39’ st Verna (C).
Marcatori: 8’ st Ambrosino (C), 36’ st Marin (P) (AG).

Serie B, Il Cosenza perde anche con il Cittadella: 2-0

Altro brutto colpo per il Cosenza che ieri ha racimolato la terza sconfitta consecutiva e precipita in zona playout. Una prestazione da dimenticare contro il Cittadella (2-0) con una squadra che si addormentata al primo gol di Vita su punizione.

Nessuna reazione, poco o niente, nemmeno quando Salvi ha segnato di testa il raddoppio veneto in un’area caotica. Cittadella, con cinque vittorie consecutive balza al quinto posto e si piazza al 5° posto in classifica, il Cosenza resta fermo a 19 punti e sabato prossimo al Marulla arriva il Parma.

 

CITTADELLA:  Kastrati; Salvi, Pavan, Negro, Carissoni; Vita (Kornvig 85′), Branca, Carriero (Mastrantonio 77′); Cassano (Tessiore 60′); Pittarello (Maistrello 60′), Pandolfi (Magrassi 76′). A disp. : Maniero, Agnelli, Frare, Saggionetto, Danzi, Rizza, Giraudo.  All. : Gorini

COSENZA: Micai; Martino, Meroni, Venturi, D’Orazio (Cimino 58′); Zuccon (Crespi 76′), Praszelik (Florenzi 76′); Marras (Voca 49′), Tutino, Mazzocchi; Forte (Zilli 58′).  A disp.  : Lai, Marson, Rispoli, Sgarbi, Fontanarosa, La Vardera.  All. : Caserta

ARBITRO:  Kevin Bonacina della sezione di Bergamo, Assistenti: Salvatore Affatato di Vico e Tiziana Trasciatti di Foligno, IV ufficiale Giorgio Bozzetto di Bergamo, V.A.R. Massimiliano Irrati di Pistoia, A.V.A.R. Giacomo Paganessi di Bergamo.

MARCATORI: Vita 12′, Salvi 27′,

Guida un’auto rubata ma investe altri mezzi e poi un muro, morto

Ansa

Per sfuggire ai carabinieri ha iniziato a procedere all’impazzata lungo la statale 106 ionica, all’altezza di Cariati, nel cosentino, ha investito altre vetture ed finito a sua volta contro un muro, decedendo sul colpo.

Protagonista della vicenda è un uomo di Crotone, del quale non sono state rese note le generalità. Secondo la ricostruzione fatta dai militari, l’uomo aveva rubato in Puglia l’automobile di cui era alla guida e, nel momento dell’incidente, stava facendo rientro a Crotone.

Quanto ha visto un posto di blocco dei carabinieri, l’uomo ha accelerato sensibilmente la velocità, investendo altre auto e finendo poi la sua corsa contro un muro.

Alla guida di una delle automobili investite c’era una donna di 28 anni che ha riportato ferite gravi per le quali è stata ricoverata con prognosi riservata nell’ospedale di Cosenza, dove è stata portata con l’elisoccorso. Sul luogo dell’incidente è intervenuta anche la Polizia stradale.

Naufragio di Cutro, arrestato il sesto e ultimo scafista

É stato completato a livello investigativo il quadro delle responsabilità connesse al naufragio del barcone carico di migranti avvenuto il 26 febbraio scorso davanti alla spiaggia di “Steccato” di Cutro in cui morirono 94 persone, 35 delle quali minorenni, e che provocò anche una decina di dispersi. Le persone che riuscirono a salvarsi furono 79.

La Squadra mobile e la Sezione operativa navale della Guardia di finanza di Crotone hanno arrestato, infatti, il sesto ed ultimo scafista dell’imbarcazione che naufragò dopo avere sbattuto contro una secca.

Si tratta di una persona che era già detenuta nel carcere di Lecce perché coinvolta nell’operazione “Astrolabio” condotta nel gennaio del 2022 dal Gico della Guardia di finanza della città pugliese. All’uomo, di nazionalità siriana, è stata notificata un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Crotone su richiesta della Procura della Repubblica. I reati che gli vengono contestati sono favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, naufragio colposo di imbarcazione adibita a trasporto di persone e morte come conseguenza del delitto di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Uno degli scafisti, di nazionalità turca, fu fermato nell’immediatezza del naufragio, mentre un secondo, anch’egli turco, fu arrestato successivamente in Austria. Altri tre scafisti, due pachistani ed un altro turco, sono stati bloccati nel prosieguo delle indagini.

All’identificazione del sesto scafista gli investigatori sono giunti, oltre che sulla base di alcune acquisizioni probatorie, attraverso il suo riconoscimento da parte di alcuni dei migranti sopravvissuti.

Rubano gratta e vinci ma incassano quelli vincenti: presi

Gratta vinci miliardario
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Rapinano centinaia di “Gratta e vinci” e poi pensano bene di incassare quelli vincenti. E’ costata cara l’ingenuità a due giovani, Bruno Fedele di 19 anni, e Giuseppe Luppino, di 24, arrestati dalla Polizia stradale con l’accusa di essere i responsabili della rapina commessa il 26 aprile scorso nel bar dell’area di servizio “Villa San Giovanni Est” dell’autostrada A2. Una terza persona che avrebbe partecipato alla stessa rapina risulta irreperibile.

Gli arresti sono stati fatti in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Reggio Calabria, Stefania Rachele, su richiesta del Procuratore della Repubblica, Giovanni Bombardieri, dell’aggiunto Stefano Musolino, e del sostituto procuratore Marco De Pasquale.

I rapinatori, armati di pistole e mascherati con passamontagna, costrinsero il cassiere del bar a consegnare tutti i “Gratta e vinci” esposti, per un valore di 1.600 euro, oltre a numerosi pacchetti di sigarette e 400 euro in contanti.

La successiva decisione da parte dei due rapinatori di incassare la somma derivante dai biglietti vincenti, i numeri dei quali erano stati acquisiti nel frattempo dagli investigatori, per un totale di seicento euro, ha portato al loro arresto da parte della polizia stradale.

Bruno Fedele è stato individuato e bloccato a San Polo dei Cavalieri (Roma), dove il giovane si era nel frattempo trasferito. (Ansa)

Il Tribunale della Libertà annulla l’arresto di Pittelli

Giancarlo Pittelli

Il Tribunale della libertà di Catanzaro ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare, revocando la misura degli arresti domiciliari, nei confronti dell’avvocato ed ex parlamentare di Forza Italia Giancarlo Pittelli, indagato per la bancarotta della società dell’AT alberghiera. Lo hanno reso noto i suoi legali.

I difensori, Astolfo di Amato, Salvatore Staiano e Guido Contestabile, è scritto in una nota, “hanno dimostrato come a fronte di ammanchi significativi operati da un terzo di cui l’indagine si è completamente disinteressata, l’avvocato Pittelli si sia prodigato per ripianare il passivo, saldando alcuni creditori più urgenti.

Avrebbe pagato anche la Regione Calabria (per un finanziamento finito nelle tasche del terzo) se non fosse stato arrestato nell’ambito dell’operazione Rinascita Scott. Donde il fallimento su richiesta della Procura e non del creditore e le contestazioni di bancarotta”.

In sostanza, sostengono i legali, “l’intera vicenda restituisce la figura dell’indagato come soggetto che non ha intascato un solo euro e si è limitato a pagare dei debiti (non suoi) per evitare il fallimento”.

I difensori manifestano quindi “grande soddisfazione per il risultato ottenuto e auspicano che l’avvocato Pittelli non sia più privato ingiustamente della libertà personale”.

Alloggio occupato abusivamente, sequestrato immobile Aterp

I carabinieri della Compagnia di Catanzaro hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di immobile, emesso dal Gip su richiesta della Procura, per il reato di occupazione abusiva di un appartamento di proprietà dell’Aterp, situato nella zona sud della città.

Per l’esecuzione del provvedimento, scaturito dai controlli effettuati dall’Arma alla fine del 2022, è stato necessario un dispositivo di sicurezza interforze, coordinato dalla Questura, con la presenza del Comune e di Aterp per gli adempimenti connessi allo sgombero degli occupanti e alla messa in sicurezza dell’appartamento.

Le operazioni sono state precedute da numerose riunioni della Cabina di regia, costituita il 30 ottobre scorso con decreto del Prefetto di Catanzaro, a cui hanno preso parte, oltre ai vertici prefettizi, i rappresentanti delle forze di polizia e del Comune, con il compito di definire il piano delle misure volte anche alla necessaria tutela dei minori e dei soggetti in situazione di fragilità.

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