8 Ottobre 2024

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Scippano la collana d’oro a un uomo, in manette due donne rom

Due donne rom di 28 e 22 anni sono state arrestate e poste ai domiciliari dai carabinieri della Compagnia di Cosenza perché ritenute responsabili di un furto con strappo ai danni di un 68enne originario di Acquappesa. Lo scippo è avvenuto lo scorso 11 ottobre in piazza delle Autolinee.

Secondo quanto ricostruito, l’uomo dopo avere offerto un drink alle donne in un bar si è recato in corsia per prendere il bus per il centro tirrenico. E’ stato in quel momento che le due ladre prima lo hanno seguito e poi gli avrebbero strappato di dosso una collana ed un anello in oro per darsi infine alla fuga a bordo di un’automobile.

Al rintraccio delle due donne, i militari della Sezione radiomobile, sono giunti attraverso testimonianze e la visione delle telecamere di sorveglianza. La vittima ha poi riconosciuto in foto le due donne. Ricostruita la dinamica dei fatti, la procura di Cosenza, che ha coordinato le indagini dell’Arma, ha chiesto e ottenuto dal giudice le due misure cautelari.

Trovate armi, munizioni e droga a Limbadi

Trovate armi, munizioni e droga a LimbadiArmi, proiettili e droga. È quanto rinvenuto dai carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Tropea, insieme con la stazione di Limbadi, nel corso di un servizio di controllo effettuato su tutto il territorio comunale con l’ausilio dello Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria e del Nucleo Cinofili.

In particolare nel corso di una perquisizione domiciliare effettuata a Limbadi, i militari dell’Arma hanno scoperto e sequestrato un mini arsenale composto da una pistola Beretta calibro 9, due paia di manette con quattro chiavi, un serbatoio e una fondina e 607 proiettili di vario calibro, alcuni dei quali contenuti in cinque aste per ricarica compatibili con i fucili d’assalto Ak 47, i kalashnikov.

Al termine dell’attività è stato arrestato un 19enne di Limbadi, che si è assunto la responsabilità della detenzione delle armi e delle munizioni clandestine. Nel corso della stesso servizio, i carabinieri hanno scoperto nelle vicinanze dell’abitazione di un pensionato, residente nella frazione Caroni di Limbadi, armi, cartucce e droga. Il materiale è stato sequestrato dai militari dell’Arma.

Si tratta di quasi cento grammi di marijuana, una pistola semiautomatica calibro 7,65 con matricola abrasa e un caricatore per pistola contenente sei cartucce calibro 3,80 mm. (Ansa)

Trump: “L’Italia starebbe molto meglio fuori dall’Ue”

Donald Trump

“L’Italia è un altro Paese che starebbe molto meglio senza la Ue, ma se vogliono avere un’Unione, va bene”. E’ questo il giudizio di Donald Trump, intervistato da Nigel Farage nel programma radiofonico che il leader del Brexit Party conduce sull’emittente Lbc. Il passaggio sull’Italia faceva parte di un ragionamento del presidente Usa sui futuri rapporti commerciali tra Washington e Londra dopo la Brexit.

Gli Stati Uniti, ha detto Trump rassicurando gli interlocutori britannici, “non vogliono avere niente a che fare con la vostra sanità pubblica. Parliamo soltanto di commercio, che nel vostro caso, se faceste un accordo con noi, sarebbe quattro-cinque volte più grande di adesso, e la vostra economia ne gioverebbe moltissimo”.

“Ma oggi – ha affermato il presidente Usa – voi siete bloccati dall’Unione Europea, come altri Paesi nella Ue”. Secondo Trump, alla guida della Ue ci sono persone con le quali è “molto difficile negoziare, mentre con me sarebbe molto più facile”.

Effetto Umbria, la Lega balza al 34,3, crollano PD e M5S. Bene FdI

Matteo Salvini

“La Lega si conferma il primo partito con il 34,3%, in crescita di 3,5%, seguito dal M5s con il 17,9%, in calo di 2,9%, e dal Pd che arretra di 2,3%, attestandosi al 17,2%. A seguire Fratelli d’Italia (9,8%) che da fine agosto nei sondaggi ha sorpassato Forza Italia, oggi al 6,2% alla pari di Italia viva che fa segnare un aumento dell’1,4%. Da segnalare infine la crescita di Europa Verde che passa dall’1,2% al 2,2% e la flessione delle forze di Sinistra dal 2,8% all’1,7%”. Sono i dati del sondaggio Ipsos che, per il Corriere della Sera, ha analizzato gli orientamenti di voto all’indomani del voto in Umbria.

Spiega Nando Pagnoncelli nella sua analisi sull’impatto del risultato delle regionali sugli orientamenti a livello nazionale: “Analogamente ai giudizi sui leader e come da tradizione, premiano chi ha vinto e penalizzano chi ha perso le elezioni, confermando il famoso aforisma di Ennio Flaiano, che dipingeva gli italiani come un popolo abituato ad andare in soccorso al vincitore”.

“Le opinioni degli italiani – aggiunge Pagnoncelli – sono più nette riguardo alle prospettive future dell’esecutivo: infatti il 56% prevede che dopo la sconfitta dell’alleanza Pd-M5S in Umbria, il governo affronterà qualche difficoltà ma non entrerà in crisi, mentre il 17% si aspetta la conclusione dell’esperienza giallorossa. Dopo un mese caratterizzato da una progressiva crescita dell’apprezzamento del governo, le valutazioni odierne fanno segnare un arretramento significativo rispetto a 3 settimane fa (-7 punti): il 36% esprime un giudizio positivo, mentre il 50% dà un giudizio negativo, di fatto riportando il gradimento al livello registrato all’inizio del mandato”.

Quanto ai leader, le valutazioni su Conte, osserva Pagnoncelli, “si mantengono sostanzialmente stabili rispetto a tre settimane fa: il 48% esprime apprezzamento per il premier contro il 43% di giudizi negativi”, mentre “Salvini e Meloni fanno segnare una crescita significativa, rispettivamente di 5 e 7 punti, attestandosi il primo al 40% e la seconda al 36%; Renzi è in lieve crescita (dal 12% al 14%)” e “Di Maio e Zingaretti arretrano di 5 e 7 punti, risultando graditi al 21% e al 16% degli elettori. Berlusconi risulta stabile al 15%”.

Operaio travolto da catasta di tronchi, è grave. Denunciato datore di lavoro

Un operaio di 53 anni, è rimasto gravemente ferito in un incidente sul lavoro accaduto in un cantiere boschivo a Pizzoni (Vibo Valentia). L’incidente è avvenuto nella mattinata del 28 ottobre.

L’uomo è stato trasportato, in prognosi riservata, al reparto di Neurochirurgia dell’Ospedale Pugliese di Catanzaro. L’operaio ferito è scivolato da una catasta di legna e rovinosamente è caduto per terra, trascinando un tronco che lo ha colpito al capo.

I carabinieri di Soriano Calabro hanno sequestrato il cantiere e denunciato il datore di lavoro con l’accusa di lesioni personali colpose. Inoltre, i militari hanno contestato violazioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Asp di Catanzaro, si è dimesso il commissario Bagnato. Il M5S chiede lumi

Asp di CatanzaroIl prefetto in pensione Domenico Bagnato si è dimesso dalla commissione nominata per la gestione dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro dopo lo scioglimento dell’Ente per presunti condizionamenti della criminalità organizzata.

La decisione, secondo quanto ha detto all’Ansa lo stesso prefetto Bagnato, “è stata determinata da motivi familiari” e comunicata formalmente al Ministro dell’Interno. “Ho presentato le dimissioni – ha detto Bagnato – per gravi motivi di famiglia che non mi consentivano di proseguire l’attività con la consueta serenità e continuità”.

Bagnato ha anche ringraziato “l’istituzione di appartenenza per la fiducia che mi ha accordato e che ho sempre onorato anche in precedenti ed importanti occasioni, col consueto impegno, moralità e rispetto della legge e degli altri, com’è sempre stato nel mio costume”.

Bagnato, nei giorni scorsi, era stato al centro di critiche, da parte in particolare del Movimento 5 stelle, per una sua presunta appartenenza alla massoneria.

Il M5s: Chiarire causa dimissioni
“Occorre immediata chiarezza sulle dimissioni del prefetto a riposo Domenico Bagnato dalla Commissione straordinaria dell’Asp di Catanzaro, azienda sciolta per infiltrazioni mafiose”. Lo affermano i parlamentari M5S Paolo Parentela, Bianca Laura Granato, Giuseppe d’Ippolito e Francesco Sapia, “che di recente – è detto in un comunicato – avevano presentato un’interrogazione ai ministri dell’Interno e della Salute per sapere se Bagnato sia iscritto a logge massoniche o ne abbia fatto parte”.

“La rinuncia all’incarico da parte dell’ex prefetto – proseguono i parlamentari 5 Stelle – deve essere motivata senza indugi. Chiaramente la vicenda è molto delicata in quanto caratterizzata da un dubbio persistente, che va sciolto al più presto.

“Sarebbe infatti inammissibile – spiegano ancora – , e nel caso andrebbero individuati e puniti tutti i responsabili, che un appartenente alla massoneria possa guidare un’azienda sanitaria, peraltro commissariata per ‘ndrangheta e con risaputi problemi di legalità e notorie incrostazioni di potere. Proprio per assoluta trasparenza e nel rispetto che meritano i cittadini e le istituzioni calabresi, chiediamo a Bagnato di spiegare pubblicamente le ragioni della scelta di dimettersi”.

In ogni caso, – concludono i parlamentari calabresi dei 5s – attenderemo risposta dai ministri interrogati, che al riguardo sollecitiamo, perché le amministrazioni pubbliche della Calabria devono essere libere da ogni opacità e possibile condizionamento. Altrimenti è del tutto inutile e addirittura farsesco che vengano commissariate”.

Droga ed estorsione, 4 arresti Reggio Emilia, tra cui padre e figlio calabresi

Droga ed estorsione, 4 arresti Reggio Emilia, tra cui padre e figlio calabresiQuattro persone residenti in Emilia-Romagna, tra cui due calabresi, sono stati arrestati dalla Squadra mobile di Reggio Emilia perché considerati a vario titolo responsabili di possesso di droga ai fini di spaccio ed estorsione. Si tratta di padre e figlio originari di Isola Capo Rizzuto (Crotone), un campano e un siciliano.

Le indagini della polizia sono scattate a maggio, in seguito all’arresto di un consumatore di droga che è stato sorpreso in flagranza nel tentativo di rapinare un esercizio commerciale. Un reato che ha subito spinto gli investigatori della Polizia a ritenere che fosse legato alla sua dipendenza.

Approfondite le investigazioni, coordinate dalla Procura della Repubblica Reggiana, gli agenti hanno individuato il canale di approvvigionamento del giovane in due uomini, padre e figlio, originari di Isola di Capo Rizzuto e in un campano. Tutti e tre erano residenti in città.

In seguito sono stati raccolti altri elementi in ordine ad una attività estorsiva consumata in danno del giovane autore della tentata rapina; quest’ultimo reato, anzi, pare avere quale movente l’esigenza impellente del consumatore di droga di recuperare del denaro per pagare un pregresso debito riconducibile ad una partita di droga.

Le modalità con cui venivano richiesti i pagamenti erano particolarmente violente utilizzando, anche, una pistola (verosimilmente finta) e minacce esplicite. Per queste plurime attività estorsive è stato arrestato un quarto soggetto non direttamente legato al traffico di stupefacente.

Nel corso delle indagini sono stati sequestrati oltre un 150 grammi di cocaina ed è stata riscontrata, anche, l’attività di spaccio al dettaglio effettuata in modo coordinato e continuativo.

Sulla scorta degli elementi raccolti, il giudice reggiano ha disposto il carcere per padre e figlio di Isola Capo Rizzuto (centro in cui è stato rintracciato ed arrestato il padre) e degli arresti domiciliari per l’uomo campano ed il giovane palermitano residente a Sant’Ilario.

Via libera al nuovo colosso dell’auto mondiale Fca-Psa

Via libera al nuovo colosso dell’auto mondiale Fca-Psa (i francesi della Peugeot, Citroen e Opel). “Il Consiglio di Sorveglianza di Peugeot S.A. e il Consiglio di Amministrazione di Fiat Chrysler Automobiles N.V. hanno concordato all’unanimità di lavorare a una piena aggregazione dei rispettivi business tramite una fusione paritetica (50/50). Entrambi i consigli hanno dato mandato ai rispettivi team di portare a termine le discussioni per raggiungere nelle prossime settimane un Memorandum of Understanding vincolante”, si legge in una nota congiunta.

“Il piano relativo all’aggregazione dei business di Groupe PSA e di FCA fa seguito a intense discussioni tra i management team delle due società. Entrambi condividono la convinzione che ci sia una logica convincente in una mossa così audace e decisiva, che creerebbe un gruppo leader nel settore con le dimensioni, le capacità e le risorse per cogliere con successo le opportunità e gestire efficacemente le sfide di questa nuova era della mobilità”.

“L’aggregazione proposta creerebbe il 4° costruttore automobilistico al mondo in termini di unità vendute (8,7 milioni di veicoli), con ricavi congiunti di quasi 170 miliardi di euro e un utile operativo corrente di oltre 11 miliardi di euro, sulla base dell’aggregazione dei risultati del 2018 ed escludendo Magneti Marelli e Faurecia. L’importante creazione di valore risultante dall’operazione è stimata in circa 3,7 miliardi di euro in sinergie annuali a breve termine. Tali sinergie deriverebbero principalmente da una più efficace allocazione delle risorse per gli investimenti di larga scala in piattaforme veicoli, sistemi di propulsione e tecnologie e dalla maggiore capacità di acquisto insita nella nuova dimensione del gruppo risultante dalla fusione. Tali stime di sinergie non si basano su alcuna chiusura di stabilimenti”, continua la nota.

“Si prevede che l’80% delle sinergie siano raggiunte dopo 4 anni. Il costo una tantum per raggiungere tali sinergie è stimato in 2,8 miliardi di euro -continua la nota congiunta Fca e Psa-. Gli azionisti di ciascuna società deterrebbero il 50% del capitale del nuovo gruppo risultante dalla fusione e, pertanto, i benefici derivanti dall’aggregazione sarebbero equamente divisi. L’operazione verrebbe effettuata in forma di fusione sotto una capogruppo olandese e la struttura di governance della nuova società sarebbe bilanciata tra gli azionisti, con una maggioranza di consiglieri indipendenti”.

“Il consiglio di amministrazione sarebbe composto da 11 membri. Cinque membri del consiglio di amministrazione sarebbero nominati da FCA (incluso John Elkann in qualità di Presidente) e cinque da Groupe PSA (incluso il Senior Independent Director e il Vice Presidente). Carlos Tavares sarebbe Chief Executive Officer, oltre che membro del Consiglio di Amministrazione, per un mandato iniziale di cinque anni”. Le stime di sinergie, sottolinea la nota, non si basano su alcuna chiusura di stabilimenti.

“La nuova capogruppo con sede in Olanda sarebbe quotata su Euronext (Parigi), Borsa Italiana (Milano) e al New York Stock Exchange e continuerebbe a mantenere una importante presenza nelle attuali sedi operative centrali in Francia, Italia e negli Stati Uniti – spiega ancora la nota congiunta -. Lo statuto della nuova società risultante dalla fusione dovrebbe prevedere che il sistema di loyalty voting operi in modo tale da non assegnare a alcun azionista voti in Assemblea in misura eccedente il 30%4 del totale voti espressi. Si prevede inoltre che non ci sia alcun trasferimento dei diritti di doppio voto esistenti, ma che i nuovi diritti di doppio voto speciale maturino dopo un periodo di detenzione delle azioni di tre anni dal perfezionamento della fusione”.

“Un periodo di standstill di 7 anni a partire dal perfezionamento della fusione troverebbe applicazione in relazione alle partecipazioni azionarie di EXOR N.V., Bpifrance Participations SA, DFG e la famiglia Peugeot. EXOR, Bpifrance Participations e la famiglia Peugeot sarebbero inoltre soggetti ad un periodo di lock-up di 3 anni in relazione alle rispettive partecipazioni. Unica eccezione, alla famiglia Peugeot sarebbe concesso di aumentare del 2,5% la propria partecipazione nella società risultante dalla fusione nei primi 3 anni successivi al closing, esclusivamente acquisendo azioni da Bpifrance Participations e DFG”, continua la nota.

“Prima del perfezionamento dell’operazione, FCA distribuirebbe ai propri azionisti un dividendo speciale di 5,5 miliardi di euro, nonché la propria partecipazione in Comau. Inoltre, sempre prima del perfezionamento dell’operazione, Peugeot distribuirebbe ai propri azionisti la partecipazione del 46% detenuta in Faurecia. Ciò consentirebbe agli azionisti del gruppo risultante dalla fusione di condividere equamente le sinergie e i benefici derivanti da una fusione, riconoscendo nel contempo il valore significativo della piattaforma differenziata di FCA in Nord America e la sua forte posizione in America Latina, compresi i suoi margini ai vertici del settore in quelle regioni. Ciò rifletterebbe anche il valore aggiunto che i marchi globali di fascia alta di FCA, Alfa Romeo e Maserati, apporterebbero grazie al loro notevole potenziale di sviluppo. Il portafoglio esteso coprirebbe tutti i segmenti di mercato con marchi iconici e prodotti competitivi basati su piattaforme razionalizzate e sull’ottimizzazione degli investimenti”, spiega la nota.

“La proposta sarebbe sottoposta al processo di informazione e consultazione dei competenti organismi di rappresentanza dei lavoratori e soggetta alle consuete condizioni di closing, tra cui le approvazioni finali da parte dei rispettivi consigli di amministrazione del Memorandum of Understanding vincolante e l’accordo sulla documentazione definitiva”, conclude la nota Fca-Psa.

Pakistan, stufetta a gas provoca incendio sul treno: 73 morti

Il treno della strage in Pakistan (da aljazeera.com)

Almeno 73 persone sono morte e altre 42 sono rimaste ferite in un violento incendio scoppiato su un treno passeggeri pakistano. E’ successo oggi in Pakistan, vicino alla città di Liaquatpur, nella provincia orientale del Punjab.

Il rogo sarebbe stato causato dall’esplosione di un cucinino a gas che alcuni passeggeri stavano usando impropriamente per prepararsi la colazione a bordo, sul convoglio che andava da Karachi a Rawalpindi.

Il primo ministro Imran Khan ha espresso il suo “profondo dolore per la perdita di vite preziose” e ha invitato le autorità a fornire “la migliore assistenza possibile” ai feriti.

L’incendio ha coinvolto tre vagoni, sui quali viaggiavano circa 200 persone, ha detto Baqar Hussain, un funzionario dell’ufficio per le emergenze, sottolineando che il bilancio dei morti sta aumentando rapidamente.

Ricercati in Polonia, arrestati a Tropea

Carabinieri Tropea

Da anni erano regolarmente residenti a Tropea ma avevano da scontare 14 anni di reclusione nel loro Paese, la Polonia, per una condanna per appropriazione indebita e truffa. E’ quanto hanno scoperto i carabinieri della Compagnia di Tropea che hanno arrestato Andrzej Janusz Krakowski, di 57 anni, e la convivente Dorota Violetta Krakowaska (54), ricercati con un mandato di cattura europeo.

I militari hanno approfondito i controlli accertando che i due erano ricercati da settembre del 2013 poiché condannati per truffa e appropriazione indebita. Espletate le formalità di rito Krakowski è stato portato in carcere a Vibo e Dorota Violetta Krakowaska nella casa circondariale di Reggio Calabria.

Cosenza, ennesimo furto con spaccata in un centro scommesse

Immagine di archivio di una operazione contro i furti con spaccata

Un’agenzia di scommesse, che si trova nel centralissimo corso Fera (ex Corso d’Italia) a Cosenza è stata il bersaglio di un furto “con spaccata”. Ignoti, con un veicolo, si sono lanciati contro la saracinesca del locale e, dopo averla sfondata, hanno portato via il contenuto delle macchinette videopoker e di quelle cambiamonete.

Ad agire sarebbero stati in tre, intorno alle 5 del mattino. Ancora non quantificato l’ammontare del bottino. Sul caso indaga la polizia, che ha anche acquisito le immagini dell’impianto di videosorveglianza. E’ l’ennesimo caso verificatosi in pochi giorni nell’area urbana cosentina.

Trovati con una pistola clandetina e denaro, arrestati

Personale della Squadra mobile di Vibo Valentia, al termine di una perquisizione a Gerocarne, ha arrestato Antonio Campisi, di 28 anni, e Giuseppe Muzzupappa, di 35, entrambi già noti alle forze dell’ordine, con l’accusa di detenzione abusiva di arma clandestina con relativo munizionamento.

Gli agenti, entrando nell’abitazione, hanno visto i due affacciarsi repentinamente dalla finestra e lanciare un oggetto in un fiume. Una volta recuperato si è rivelato essere una pistola con matricola abrasa calibro 7.65, con relativo munizionamento e colpo in canna.

Nel corso della perquisizione sono stati poi trovati 30 mila euro in contanti, un giubbotto antiproiettile ed un passamontagna. Uno dei due, poi, è stato trovato in possesso di un documento falso. Gli investigatori hanno anche accertato che i due avevano in uso un’autovettura blindata munita di sirena.

Scossa di terremoto magnitudo 4.1 in Calabria

sismografo terremoto

Una scossa di terremoto di magnitudo 4.1 è stata registrata alle 7:59 di stamane al largo delle coste della provincia di Crotone, con epicentro a poco più di una trentina di chilometri da Isola Capo Rizzuto.

Secondo i rilevamenti effettuati dall’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma è stato localizzato a venti chilometri di profondità.

Non risultano segnalazioni di danni a persone o cose. Il sisma è stato distintamente avvertito dalla popolazione nel crotonese e in provincia di Catanzaro.

Intanto una nuova serie di scosse di bassa intensità, la fiù rilevante di M. 2.3, viene registrata al largo di Diamante e Scalea dove giorni orsono si è verificata una forte scossa di magnitudo 4.4

Si è insediato il neo rettore dell’Unical Nicola Leone

Insediato il nuovo rettore dell'Unical, Nicola Leone
Il nuovo rettore dell’Unical, Nicola Leone

Si è insediato oggi il nuovo rettore dell’Università della Calabria Nicola Leone. La cerimonia del passaggio di consegne tra il rettore uscente, Gino Mirocle Crisci e Leone si è svolta nell’Aula Magna dell’ateneo. Il neo rettore, come da prassi, ha ricevuto da Crisci la campanella e le chiavi del rettorato.

“Mi iscrissi a questa università nel lontano 1981, poi docente e oggi rettore”, ha detto nel suo discorso Leone. “È un sogno e una gioia incredibile, anche perché si realizza il sogno di Andreatta, secondo il quale l’università deve creare la classe dirigente calabrese e questo chiaramente mi riempie di orgoglio e ulteriore responsabilità”.

“Particolare attenzione – ha aggiunto il neo rettore – sarà data alla didattica che sia più al passo con i tempi. Saranno messe in atto azioni per rilanciare il campus e crediamo fortemente nell’internazionalizzazione. Sono un informatico e certamente informatizzeremo ancora di più l’ateneo, ma non diventeremo dei robot”, ha detto ancora il magnifico rettore.

La Lega Calabria si riorganizza, nominati i coordinatori territoriali

Il Commissario della Lega Calabria Cristian Invernizzi

Il Commissario e coordinatore regionale della Lega in Calabria, Cristian Invernizzi, ha reso noto le nomine dei coordinatori organizzativi di area territoriale della provincia di Cosenza e Reggio Calabria tirrenica, i quali avranno facoltà di nominare a loro volta dei referenti organizzativi comunali.

Sono stati nominati inoltre il referente per il tesseramento e i membri del consiglio direttivo per gli Enti Locali. Nel dettaglio le nomine organizzative di area:

Provincia di Cosenza

Cosenza Meridionale/Hinterland: Franceschina Bufano
Cosenza Settentrionale/Pollino: Gennaro Rizzo
Cosenza Tirrenica: Michele Pagano
Cosenza Jonica: Paolo Lamenza
Per l’area di Cosenza città, la responsabilità organizzativa ad interim sarà mantenuta dal Commissario regionale Cristian Invernizzi. L’interim è per tutta l’area urbana: Cosenza, Rende e Castrolibero.

Per l’area Reggio Calabria Tirrenica è stato nominato coordinatore organizzativo Gianluca Nardi.

Per quanto riguarda le nomine organizzative regionali: Referente per il Tesseramento sarà Alessandro Rusciani; mentre nel Coordinamento degli Enti Locali della Lega Calabria: Luca Marrelli (Sindaco di San Mango d’Aquino), e Marco Maiolo.

Regionali, il M5s correrà da solo in Calabria ed Emilia-Romagna

Anche in Calabria e in Emilia-Romagna il Movimento 5 stelle correrà da solo alle prossime elezioni regionali. E’ questo l’orientamento emerso nella riunione di ieri sera al Senato tra Luigi Di Maio e i referenti sul territorio calabrese ed emiliano-romagnolo, e che è frutto della rovinosa debacle in Umbria per l’alleanza con il PD che ha portato il movimento a precipitare al 7,4 percento.

“Non c’è modo di nascondervi nulla, sapete già tutto”: con una battuta il capo politico M5S uscendo dal Senato è sembrato confermare quanto trapelato dalle riunioni che ha tenuto sulle Regionali in Emilia Romagna e Calabria, cioè l’orientamento dei cinquestelle di correre da soli o assieme a delle liste civiche, senza riproporre l’alleanza con il Pd in Umbria.

Parlamentari M5S, in Emilia solo con liste civiche
“Oggi con il capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio è stato un incontro molto positivo. Siamo siamo tutti concordi, sia come parlamentari che come consiglieri regionali che hanno svolto un ottimo lavoro in questi cinque anni, nel presentarci da soli, senza fare alleanze con i partiti, in occasione delle prossime regionali in Emilia-Romagna. E’ stato inoltre ribadito che le uniche alleanze che valuteremo di fare saranno quelle con le liste civiche”: lo dichiarano in una nota i parlamentari emiliano-romagnoli del Movimento 5 Stelle Stefania Ascari, Alessandra Carbonaro, Vittorio Ferraresi, Gabriele Lanzi, Marco Croatti, Michela Montevecchi, Maria Edera Spadoni, Giulia Sarti, Maria Laura Mantovani, Carlo De Girolamo, Davide Zanichelli al termine dell’incontro con Luigi Di Maio.

“Quello di oggi con il capo politico del MoVimento 5 Stelle Luigi Di Maio è stato un incontro molto positivo. Siamo tutti concordi nel presentarci da soli, senza fare alleanze con i partiti, in occasione delle prossime regionali in Emilia-Romagna. Le uniche alleanze che valuteremo di fare saranno quelle con le liste civiche”. Così Maria Edera Spadoni, vice presidente della Camera e parlamentare emiliano-romagnola del Movimento 5 Stelle al termine dell’incontro tra parlamentari e consiglieri regionali pentastellati emiliano-romagnoli ed il capo politico Luigi Di Maio.

Donna uccisa nel Foggiano, fermato l’ex genero

Orta Nova, preso il killer Cristoforo Aghiler. Avrebbe ucciso Filomena Bruno
Da sinistra il presunto killer Cristoforo Aghiler e la vittima Filomena Bruno

È stato fermato martedì sera dai carabinieri Cristoforo Aghiler, il 36enne accusato di aver ucciso ieri sera ad Orta Nova (Foggia) con due coltellate al petto Filomena Bruno, foggiana di 53 anni, mamma della sua ex fidanzata.

L’uomo è stato bloccato a Carapelle, a pochi chilometri da Orta Nova. Stamattina era stato trovato il coltello utilizzato per compiere il delitto. A dargli la caccia in queste ventiquattro ore oltre duecento carabinieri.

Secondo quanto appreso dall’Ansa, Aghilar nel settembre scorso era evaso dai domiciliari ed era fuggito in Germania con la fidanzata 21enne, figlia della vittima. Una volta in Germania – a quanto trapela dalle indagini – la ragazza si sarebbe accorta del carattere piuttosto violento dell’uomo e avrebbe informato di questo alcuni familiari.

Questi l’avrebbero convinta ad abbandonare Aghiler, a tornare in Italia e a trovare rifugio da alcuni parenti che vivono lontano da Orta Nova. Sabato il 36enne è tornato in paese e ha minacciato con una pistola la mamma della fidanzata e alcuni parenti della donna per ottenere notizie sulla fidanzata.

Dipendenti Provincia, Iacucci: “Farò di tutto, ma Oliverio non mi riceve”

“Sono sceso in piazza insieme a voi e ringrazio tutti per avere organizzato questo sit-in perché dimostra il vostro attaccamento all’Ente”. Lo dice in una nota il presidente della provincia di Cosenza Franco Iacucci (PD) che stamane ha incontrato i dipendenti dell’ente che protestano in particolare contro la Regione Calabria che non trasferisce i fondi necessari a pagare gli stipendi. I dipendenti non incassano gli stipendi da mesi per cui sono a rischio le attività di uffici e servizi.

“So che rispetto ai diritti dei dipendenti abbiamo dei ritardi”, afferma Iacucci, “ma se vogliamo affrontare i problemi che abbiamo ognuno deve fare il proprio dovere. Noi non chiediamo maggiori risorse al Governo ma da Roma devono darci quello che ci spetta. Oggi non abbiamo problemi di competenza ma di liquidità: se i trasferimenti di denaro già previsti non avverranno entro tempi brevi, avrò il dovere di dire con chiarezza che in questo modo non saremo in grado di chiudere l’anno”.

“Con il Decreto datato 8 marzo 2019 e pubblicato sulla G.U. n.71 del 25 marzo 2019, – spiega Iacucci – emanato dal Ministero dell’Interno di concerto con Ministero dell’Economia e delle Finanze, è stato ripartito tra le Città metropolitane e le Province delle Regioni a statuto ordinario il “Fondo sperimentale di riequilibrio 2019” non ancora interamente liquidato all’Ente. La Provincia di Cosenza, infatti, vanta un credito – ha spiegato il presidente Iacucci – relativo al saldo del Fondo sperimentale di riequilibrio, per l’annualità 2018 pari a euro 8.135.634,54 e per l’annualità 2019 pari ad euro 6.169.407,17”.

“Ho già inoltrato una lettera al viceministro dell’Economia Antonio Misiani – informa il presidente – e domani andrò a Roma per continuare a discutere della questione. Non è sempre semplice interloquire con i dirigenti dei vari Ministeri e avere a che fare con una burocrazia fredda, senza anima”.

“Mi impegnerò fino in fondo e insieme ai sindacati per risolvere i problemi e per consentire alle Province di funzionare al meglio, visto – afferma ancora – che un altro provvedimento ha sostanzialmente ridotto al minimo la capacità finanziaria delle Province con un taglio da tre miliardi (in particolare questa Provincia per la partecipazione alla finanza pubblica fino ad oggi ha subito un taglio di euro 87.143.440,62)”.

“Per questo ho aderito all’iniziativa di oggi organizzata dai sindacati. Devo difendere la mia istituzione – ha concluso Iacucci – ma bisogna anche ammettere, con grande amarezza, che ancora oggi a due anni e mezzo dal mio insediamento, non ho avuto l’onore di essere ricevuto alla Regione e di incontrare il Presidente (Oliverio) per discutere dei problemi della Provincia di Cosenza. Tante infatti sono le questioni rimaste aperte e che devono essere affrontate con la Regione, dalla formazione professionale dei dipendenti ai Centri per l’impiego. Così come resta aperta la questione delle strutture sportive sulla quale non abbiamo più alcuna competenza”.

Black Monkey, in Appello cade l’associazione mafiosa. Condanne ridotte

aula tribunale

Cade l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso nel processo d’appello ‘Black Monkey’. Secondo la Corte bolognese si tratta di associazione semplice e questo comporta una riduzione delle condanne per gran parte dei 23 imputati già condannati nel 2017.

Nicola Femia, considerato dalla Procura il capo dell’organizzazione legata alla ‘Ndrangheta che faceva profitti con le slot, passa da 26 anni e 10 mesi a 16 anni. In aula c’era anche il giornalista Giovanni Tizian, parte civile per le minacce subite. Revocati i risarcimenti.

Provincia di Cosenza senza soldi, dipendenti senza stipendio. Sit-in di protesta

Protesta stamane dei dipendenti della Provincia di Cosenza che da mesi non ricevono gli stipendi perché l’ente non ha le risorse necessarie a causa del mancato trasferimento dei fondi da parte dello Stato e dalla Regione Calabria. Decine di dipendenti si sono radunati davanti il Palazzo del governo per un sit-in di protesta cui ha anche partecipato, portando un suo messaggio ai lavoratori, il presidente della stessa provincia Franco Iacucci.

Gallo (Cdl): “Oliverio dia risposte concrete”
“Niente soldi dalla Regione, niente stipendi. E adesso i servizi erogati dalla Provincia di Cosenza rischiano il blocco”. Lo scrive il consigliere regionale della Calabria Gianluca Gallo (Cdl), rilanciando l’eco delle iniziative già promosse da Cgil, Cisl e Uil per ottenere lo sblocco delle risorse regionali e governative necessarie per garantire il pagamento dei salari a centinaia di lavoratori.

“La situazione – segnala il capogruppo della Cdl – è seria: i dipendenti della Provincia evidenziano il pericolo di diverse mensilità arretrate e lamentano, comprensibilmente, difficoltà nel tirare avanti. Le loro condivisibili proteste potrebbero sfociare, da qui a qualche giorno, in eclatanti iniziative di protesta, non ultimo lo sciopero”.

“In tal caso, inevitabilmente, si assisterebbe al blocco di servizi fondamentali: viabilità, edilizia scolastica, gestione dei rifiuti e depurazione, solo per citare alcuni degli ambiti a rischio. A quanto pare – sottolinea Gallo – la situazione di sofferenza finanziaria dell’Ente sarebbe da ricondursi al blocco dei trasferimenti erariali di 2018 e 2019 da parte della Regione e del Governo. Una paralisi radicata nella pessima riforma Delrio, aggravata dai ritardi dell’Esecutivo nazionale e oltremodo peggiorata, adesso, dalle negligenze della Regione e del suo governatore, che pure ha ricoperto per anni proprio il ruolo di presidente di Provincia a Cosenza”.

“Oliverio, sin qui indifferente e del tutto assente rispetto alla problematica, dia risposte concrete almeno ai sindacati ed ai suoi ex collaboratori della Provincia bruzia, risparmiando a loro ed ai cittadini gravi disagi. I ritardi della Regione – conclude l’esponente della Cdl – nell’adempiere a quanto di competenza sono paradossali. In via urgente e prioritaria, gli uffici regionali si adoperino per sbloccare la situazione ed avviare, al tempo stesso, un’interlocuzione forte col Governo Conte, peraltro sostenuto da Pd e centrosinistra: una svolta è necessaria già nelle prossime ore, per evitare la mortificazione di centinaia di lavoratori, delle loro famiglie e di tutto il territorio cosentino”.

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