7 Ottobre 2024

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Incendiata l’auto del parroco del Vibonese, indagini

incendio auto soveratoL’auto del parroco di Vallelonga don Francesco Galloro, di 49 anni, è stata incendiata stasera mentre era parcheggiata nelle vicinanze della Basilica del Monserrato, nel piccolo centro delle Preserre vibonesi. E’ stato lo stesso religioso, originario di San Nicola Da Crissa, ad accorgersi dell’incendio e ad avvertire i carabinieri.

Sul posto sono intervenuti i militari della Stazione di San Nicola e della Compagnia di Serra San Bruno che hanno avviato le indagini. Le fiamme dell’auto, una Toyota Yaris, sono state spente dai vigili del fuoco. Sul movente, gli investigatori, al momento non escludono alcuna ipotesi.

Sisma in Albania, vittime salgono a 51. Centinaia i feriti. Paese in ginocchio

Soccorritori sulle macerie alla ricerca di superstiti (Ansa/Ap)

Il bilancio delle vittime del terremoto in Albania si è fermato a 51 vittime, ma potrebbe non ancora essere definitivo. Non si scava più tra le macerie dei palazzi e degli alberghi crollati lo scorso martedì notte colpita da un potente terremoto di magnitudo 6.2. Oltre le vittime, il sisma ha causato centinaia di feriti e migliaia di sfollati.

L’ultima vittima trovata è una giovane ragazza di 20 anni. Colpita in testa da in mattone caduto dal tetto del palazzo che stava lasciando di corsa dalla paura, dopo tre giorni in coma, non ce l’ha fatta. Nella lunga lista di chi ha perso la vita anche 6 bambini.

La metà delle vittime, 26 persone, sono state sepolte dal crollo di due palazzine nella sola Thumana, località a circa 20 chilometri a nord di Tirana, mentre altre 24 sono morte in varie zone di Durazzo, dove sono crollati due alberghi sulla spiaggia, due palazzi in città e una villetta di tre piani, nella quale sono morti 8 membri della famiglia Lala, tra cui 4 bambini. Oltre 900 sono stati i feriti, che si sono rivolti agli ospedali di Tirana e Durazzo. Altri 2200 persone si sono sottoposte alle visite mediche nelle tendopoli allestite nelle zone colpite e presso vari centri sanitari. Almeno 41 persone tra i feriti sono ancora ricoverati, e due di loro, che si trovavano in un condizioni critiche sono stati portati in Italia, per ottenere cure specializzate.

Intanto la terra trema ancora. Una nuova forte scossa di assestamento di magnitudo 4.5 della scala Richter, è l’ultima delle forti scosse registrate in Albania. L’epicentro è stato individuato, secondo l’istituto sismologico albanese, pochi chilometri a nord di Durazzo. La scossa è stata avvertita anche a Tirana.

Espulso dall’Italia, girava per Cosenza. Allontanato giovane comunitario

Questura di CosenzaAgenti delle Volanti della Questura di Cosenza hanno arrestato un cittadino romeno di 31 anni, T.I., rintracciato per le vie del centro cosentino nonostante l’obbligo di non permanere sul territorio nazionale per motivi di sicurezza.

L’uomo, che aveva scelto Cosenza come propria dimora, ha precedenti per rapina a mano armata e violenza sessuale. Fatti che avevano indotto al provvedimento di allontanamento del cittadino comunitario per motivi di sicurezza nazionale.

Il giovane, fermato in occasione di un posto di controllo della volante, è stato quindi arrestato e, a seguito di giudizio direttissimo, allontanato dall’Italia mediante accompagnamento.

Regionali, Zingaretti (PD): “Candidatura di Callipo elemento di grande novità”

Lazio, nasce la nuova giunta Zingaretti
Nicola Zingaretti

“La candidatura di Callipo alla presidenza della Regione è l’elemento di grande novità politica e di spinta al cambiamento di cui la Calabria aveva bisogno”. Lo scrive in una nota il segretario nazionale del Pd Nicola Zingaretti dopo la scesa in campo ufficiale dell’imprenditore calabrese Pippo Callipo.

“La sua storia personale di imprenditore legato alla sua terra e di animatore di movimenti civici, – aggiunge Zingaretti – può innescare quella rivoluzione dolce, democratica e innovatrice che una regione bellissima richiede a gran voce”.

“Il Partito Democratico – spiega il segretario dem – lo sosterrà con il massimo impegno e garantirà la stessa carica innovatrice e rigeneratrice che mette in campo la sua candidatura. Ora tutto il Pd calabrese si unisca intorno a Callipo”.

“Lo stesso lavoro deve essere rivolto a creare un’alleanza vasta, civica e politica. Un nuovo progetto per fermare le destre. Con Callipo Presidente può cambiare il destino della Calabria. Lavoriamo affinché intorno a lui si unisca un fronte largo e che tutti coloro che si oppongono alle destre si riuniscano con un programma chiaro intorno a una candidatura forte e vincente”, ha concluso Zingaretti.

Diverse le reazioni sulla scelta di Callipo di correre con il Pd alle prossime regionali. “La scelta di Pippo Callipo quale candidato governatore della Calabria è quella giusta”, afferma Franco Iacucci, Presidente della Provincia di Cosenza. “Ne sono certo aggiunge – e lo dimostra il lavoro fatto in queste settimane insieme al segretario del Partito Nicola Zingaretti, al commissario Stefano Graziano e al responsabile del Mezzogiorno Nicola Oddati per arrivare alla scelta condivisa che ha portato a candidare un imprenditore di alto profilo, molto apprezzato in Calabria e non solo”. “Adesso bisogna mettersi al lavoro per creare intorno a Callipo liste forti, con uomini e donne rappresentativi della nostra regione, amministratori, forze sociali e del mondo dell’associazionismo che vogliono cambiare insieme questa terra”.

“Callipo candidato presidente – sostiene il consigliere regionale Carlo Guccione – è la soluzione vincente per la prossima tornata elettorale regionale. Chi pensava che la partita fosse già chiusa adesso dovrà ricredersi grazie all’encomiabile lavoro del Partito Democratico e del suo segretario Zingaretti che insieme a Nicola Oddati e Stefano Graziano sono stati decisivi per la scelta della candidatura di Pippo Callipo. In Calabria si può vincere. Alcune dichiarazioni, anche nel campo del centrodestra, dimostrano nervosismo per tale scelta. Ci auguriamo che, insieme a noi, possa svilupparsi un confronto con le altre forze che governano il Paese. Un confronto che ci permetta di combattere insieme questa battaglia in Calabria puntando su Callipo, un candidato di alto profilo”.

“La candidatura di Callipo – spiega invece il dem Giuseppe Giudiceandrea – scompagina e spariglia le carte dello scenario politico regionale noto a noi fino ad adesso restituendo al Pd la credibilità giusta per affrontare la ormai prossima campagna elettorale per le regionali”.
“Callipo – prosegue – è un imprenditore valente, un magnate generoso (sono pochi quelli come lui e Olivetti che dividono gli utili di produzione con i dipendenti), un uomo che ha preferito sponsorizzare gli sport cosiddetti minori, rifuggendo dalle insistenti sirene del calcio. Uno che si è fatto da solo, come si diceva un tempo.
Io sono convinto che se riuscissimo, insieme a Callipo, a trovare la quadra con gli altri potenziali candidati di centrosinistra e di area civica, le elezioni regionali sarebbero alla nostra portata, nuovamente, come cinque anni fa”, dice il consigliere regionale.

Regionali in Calabria, Pippo Callipo scende in campo (col Centrosinistra)

Pippo Callipo

“In queste settimane ho molto riflettuto sull’opportunità di un mio impegno politico diretto e sono giunto alla conclusione che non posso non fare questa battaglia, non posso non ascoltare la voce di una nuova generazione che vuole essere protagonista di una rivoluzione pacifica ma decisa e non più procrastinabile”. Così l’imprenditore calabrese Pippo Callipo, re del tonno, in un comunicato esprime la sua volontà di scendere in campo in vista delle regionali del 26 gennaio 2020.

Callipo, che anche se non lo dice apertamente, sarà candidato a governatore di Pd e Centrosinistra, spiega che “gli appelli che si stanno susseguendo nelle ultime ore, seppur provenienti da ambienti diversi esprimono l’esigenza comune di aprire in Calabria una stagione politica di profondo rinnovamento. Esponenti della società civile, delle organizzazioni sindacali e datoriali mi chiedono un impegno diretto, forte e convinto per avviare un cambiamento reale, tangibile che sia in grado di mettere la nostra Regione al centro dell’agenda politica del Paese”.

“Sempre più giovani Calabresi chiedono di non lasciare, – prosegue la nota dell’imprenditore – per mancanza di opportunità di lavoro e di prospettive di futuro, la terra dove sono nati e cresciuti. Ho deciso quindi di ascoltare il mio cuore, il mio profondo desiderio di aiutare la mia terra perché da sempre coltivo il sogno di vederla cambiare, evolversi e dare opportunità a tutti”.

“Sento inoltre un dovere morale verso i tanti giovani che incontro quotidianamente e che mi chiedono di diventare garante delle loro aspettative. Ho scelto quindi di accettare la sfida anche se sono consapevole che i problemi e le priorità da affrontare non mancano e sono molto complessi”.

“Penso ad esempio alla sanità e alla necessità di uscire dal commissariamento, allo sviluppo socio-economico agognato da decenni, alle infrastrutture per attrarre investimenti e dunque creare occupazione”.

“Su queste basi, embrione di una piattaforma più ampia, lancio un forte appello a partiti e movimenti civici: uniamoci e portiamo avanti questa battaglia di legalità, trasparenza e rinnovamento, facciamolo con coraggio senza badare a rendite di posizione e tatticismi. Io ci sono.. Io Resto in Calabria”, conclude la nota.

Serie B, il Cosenza fermato dallo Spezia: 1-1. Deluso Braglia: “Sempre stessi errori”

Cosenza e Spezia finisce in parità, 1-1, nell’anticipo della 14/a giornata del campionato di calcio di Serie B disputato sul terreno dello stadio San Vito-Gigi Marulla di Cosenza. I gol sono stati messo a segno da Rivière dopo 38′ di gioco, su assist di Baez, per i padroni di casa. Ragusa porta in pareggio i liguri, su passaggio di Gudjohnsen, al 18′ della ripresa. Lo Spezia ha giocato dal 25′ del secondo tempo in 10 uomini per l’espulsione di Ramos (doppio giallo). I Lupi si trovano terz’ultimi con 13 punti in classifica.

La delusione di Braglia: “Non riusciamo a tenere i risultati” 
“A me dispiace per i ragazzi perché hanno fatto quello che era nelle loro possibilità. Purtroppo ricorriamo ciclicamente nelle stesse ingenuità”. Lo ha affermato il tecnico del Cosenza Piero Braglia nel post gara.

“E’ un dato di fatto – aggiunge Braglia – che non riusciamo a tenere i risultati, è inutile nasconderci dietro un dito. Stiamo sbagliando spesso e dobbiamo migliorare. Il difetto della squadra è essere troppo leggeri nei contrasti, bisogna lottare ed essere più cattivi, sportivamente parlando. Il nostro problema è che ci abbassiamo esponendoci alle offensive degli avversari. Cercheremo di ritrovare la nostra strada. E’ nel diritto dei tifosi fischiare se non sono contenti. Al di là dei risultati io ritengo che l’unica pecca della squadra è la poca rabbia agonistica ma sono convinto che uscirà fuori perché i ragazzi hanno questa dote. Io so che possiamo fare di più, però il tempo comincia a stringere e bisogna reagire in fretta. Io proverò in tutti i modi a risolvere i nostri problemi, continuerò a lavorare per questa società finché mi daranno la possibilità di farlo e lo farò anche per questa città, a cui sono legato”.

LA CRONACA DELLA PARTITA

PRIMO TEMPO
1′ Gudjohnsen penetra in area ma il suo diagonale si spegne sul fondo.
3′ Il Cosenza si rende pericoloso prima con Capela che cicca la conclusione, subito dopo con Bittante che mette in mezzo un pallone invitante sul quale non arrivano in tempo gli avanti rossoblù.
5′ Grande combinazione offensiva dei Lupi con Rivière che impegna severamente Scuffet.
10′ Bruccini fa fuori un paio di avversari e si presenta alla conclusione, deviata in corner dalla difesa spezzina.
23′ Monaco chiude sulla conclusione di Gudjohnsen dall’interno dell’area di rigore.
26′ Ammonito Monaco per un intervento da dietro su Gudjohnsen.
34′ Tiro cross di Bittante reso innocuo dalla presa di Scuffet.
37′ Kanouté prova a sorprendere Scuffet da più di 40 metri con lob delizioso, colpo di reni del portiere spezzino che manda in corner.
38′ GOOOOOOL! Sul calcio d’angolo irrompe Rivière che colpisce al volo mandando il pallone alle spalle di Scuffet!!
44′ Brutta entrata di Mastinu su Machach, cartellino giallo per il centrocampista ospite.
45′ Concesso un minuto di recupero.
46′ Ammonito D’Orazio per proteste.
46′ Squadre negli spogliatoi con i Lupi in vantaggio.

SECONDO TEMPO
Cambio nelle file dello Spezia: entra Acampora, esce Mastinu.
Riprende la gara.
5′ Bomba di Bartolomei da calcio piazzato, la palla si alza sopra la traversa.
6′ Scuffet si distende in tuffo per respingere il bolide di Machach.
10′ Maggiore ammonito per simulazione.
18′ Pareggio degli ospiti siglato da Ragusa.
20′ Mister Braglia richiama in panchina Machach e lo sostituisce con Sciaudone.
23′ Cartellino giallo per Ramos.
24′ Cambio nei Lupi: fuori Baez, dentro Carretta.
25′ Altro fallaccio di Ramos, rosso per lui.
26′ Sostituzione nello Spezia: Marchizza entra al posto di Bidaoui.
28′ Corner di Carretta, ci arriva Sciaudone di testa ma non centra lo specchio della porta.
31′ Brutto infortunio per Kanouté, che è costretto a lasciare il terreno di gioco. Al suo posto entra Greco.
39′ Occasione per i Lupi: calcia Pierini, facile per Scuffet.
41′ Ultimo cambio nello Spezia: fuori Gudjohnsen, dentro Terzi.
44′ Stacca Sciaudone sul piazzato di Bruccini, Scuffet blocca.
45′ L’arbitro concede 5 minuti di recupero.
47′ Carretta si gira e calcia, il pallone termina lontano dai pali.
49′ Bruccini viene spinto in area ma l’arbitro lo ammonisce per simulazione.
52′ Fischio finale.

IL TABELLINO

COSENZA: Perina; Bittante, Capela, Monaco, D’Orazio; Bruccini, Kanouté (31′ st Greco), Machach (18′ st Sciaudone); Baez (24′ st Carretta), Rivière, Pierini. A disp.: Saracco, Corsi, Broh, Litteri, Schiavi, Legittimo, Trovato. All. Braglia.
SPEZIA: Scuffet; Ferrer, Capradossi, Erlic, Ramos; Maggiore, Bartolomei, Mastinu (1′ st Acampora); Ragusa, Gudjohnsen (41′ st Terzi), Bidaoui (26′ st Marchizza). A disp.: Krapikas, Barone, Vignali, Burgzorg, Ricci F., Gyasi, Reinhart, Benedetti. All. Italiano.

ARBITRO: Maggioni di Lecco (Grossi – Lanotte). IV UOMO: Garofalo di Torre del Greco.
MARCATORI: 38′ pt Rivière (C), 18′ st Ragusa (S).

NOTE: Serata mite, temperatura di circa 15°C. Terreno di gioco in ottime condizioni. Presenti 3.735 spettatori di cui 12 ospiti (2.152 paganti + 1.705 abbonati). Ammoniti: 26′ pt Monaco (C), 44′ pt Mastinu (S), 46′ pt D’Orazio (C), 10′ st Maggiore (S), 23′ st Ramos (S), 49′ st Bruccini (C). Espulso: al 25′ st Ramos per doppia ammonizione (S). Angoli: 10-4 (pt 5-4). Recupero: 1′ pt; 5′ + 2′ st.

Acquappesa, 71enne muore schiacciato da un masso

ambulanza campagna

Un uomo di 71 anni, Luigi Corrao, è morto schiacciato da un masso mentre si trovava nei pressi dello stabilimento balneare del figlio, il lido “Summertime”, che si trova sulla costa ad Acquappesa, cittadina tirrenica in provincia di Cosenza.

Secondo una prima ricostruzione, il masso sarebbe scivolato da una gru durante una manovra effettuata per lo svolgimento di alcuni lavori di messa in sicurezza.

Sul posto sono giunti i carabinieri della Compagnia di Paola, per cercare di ricostruire l’esatta dinamica della tragedia e verificare eventuali responsabili.

Uomo accoltella persone a Londra, due morti: “È terrorismo”

Nuovo attacco a Londra dove un uomo armato di coltello ha colpito alcune persone di passaggio. Il bilancio sarebbe di due morti e alcuni feriti, almeno otto.

L’aggressione è avvenuta sul London Bridge. Scotland Yard qualifica il gesto come “terrorismo”. Anche l’attentatore è morto in seguito alle ferite riportate dagli spari degli agenti accorsi sul posto. L’uomo aveva un finto giubbotto esplosivo. Non è ancora chiara la matrice terroristica.

“Posso confermare – ha detto ai giornalisti Neil Basu, numero due di Scotland Yard e responsabile dell’antiterrorismo inglese – che la polizia è stata chiamata per un episodio di accoltellamento attorno alle 14 e che un uomo di sesso maschile è stato colpito con armi da fuoco da agenti specializzati. Il sospetto è morto sul posto”.

“Posso inoltre confermare che il sospetto indossava un equipaggiamento che al momento riteniamo fosse un falso ordigno esplosivo”, ha aggiunto Basu.

L’aggressore, dalle prime informazioni rimbalzare sui media avrebbe avuto una colluttazione con persone in abiti civili, forse passanti, prima di essere neutralizzato.


La zona del London Bridge è stata teatro negli anni scorsi di un attacco terroristico di matrice jihadista. Chiusa temporaneamente pure la stazione della metropolitana e dei treni.

Al momento restano interdetti sia l’area del ponte, teatro della sparatoria, sia alcuni luoghi pubblici intorno, fino alla zona dei ristoranti di Borough Market. E’ stato inoltre evacuato per ragioni apparentemente di prudenza il palazzo che ospita gli uffici di News Uk, sussidiaria britannica del gruppo editoriale di Rupert Murdoch.

“La gente correva nel panico tra le urla, subito è arrivata la polizia che ha bloccato ed evacuato il Borough Market pieno di gente e turisti, le persone si sono barricate all’interno dei negozi. Siamo ancora tutti in attesa di indicazioni”, riferisce un giornalista dell’Ansa che si trova nel famoso mercato londinese, a pochi passi dal London Bridge dov’è avvenuta l’aggressione.

Il primo ministro britannico Boris Johnson è tornato a Londra per seguire da Downing Street gli sviluppi dell’attacco di London Bridge, riferisce la Bbc. In precedenza Johnson aveva condannato l’aggressione via Twitter, manifestando vicinanza alle vittime.

Omicidio Sacchi, svolta nell’inchiesta: indagata la fidanzata. “70mila euro per la droga”

Luca Sacchi (fb)

Clamorosa svolta nelle indagini per l’omicidio di Luca Sacchi, il 24enne ucciso con un colpo di pistola alla testa, a Roma, la sera del 23 ottobre scorso.

Stamani, i Carabinieri del Comando provinciale di Roma hanno eseguito un’ordinanza, emessa dal gip di Roma su richiesta della locale Procura, che dispone misure cautelari nei confronti di cinque persone.

Destinatari della misura della custodia cautelare in carcere, per concorso in omicidio pluriaggravato, rapina aggravata, detenzione illegale e porto in luogo pubblico di un’arma comune da sparo sono i due ragazzi già reclusi (Valerio Del Grosso e Paolo Pirino), fermati nei giorni successivi all’omicidio, e un terzo ragazzo 22enne considerato colui che materialmente li avrebbe armati.

Perquisita l’abitazione dove Anastasia Kylemnyk, la fidanzata di Luca Sacchi, vive con i genitori a Roma. Per la giovane, che risulta indagata, è stata applicata la misura dell’obbligo di firma: è accusata di avere tentato di acquistare un ingente quantitativo di droga la sera dell’omicidio.

Era 70mila euro, e non duemila come detto nella prima fase delle indagini, la cifra contenuta nello zaino che Anastasia, la fidanzata di Luca, aveva la sera del 23 ottobre.

I soldi sarebbero serviti per l’acquisto di 15 chilogrammi di droga. E’ quanto è emerso nel corso della conferenza stampa svolta a piazzale Clodio alla presenza del procuratore Michele Prestipino e dell’aggiunto Nunzia D’Elia.

Tra gli arrestati c’è anche Giovanni Princi, amico del personal trainer ucciso. Secondo l’accusa, Princi avrebbe svolto la trattativa con i pusher per l’acquisto di un ingente quantitativo di droga.

“Nessun elemento allo stato per dire che Luca Sacchi fosse coinvolto, partecipe o consapevole della compravendita di sostanza stupefacente”, ha affermato il procuratore di Roma Giuseppe Prestipino nel corso di una conferenza stampa sugli sviluppi dell’omicidio Sacchi.

Grave incidente stradale nel Reggino, due morti e 4 feriti

Grave incidente stradale nel Reggino, due morti e 4 feritiÈ di due morti e quattro feriti il bilancio di un grave incidente stradale avvenuto stamattina sulla statale 106, nei pressi di Melito Porto Salvo, nel reggino.

Ad essere coinvolti tre mezzi che per cause in corso di accertamento, si sono scontrati tra loro. Le vittime, a bordo di una Peugeot, sono una coppia di anziani coniugi originaria di Bova. I sanitari intervenuti hanno tentato di rianimare sul posto l’uomo, purtroppo senza successo, mentre la donna è deceduta in ospedale dov’è giunta in condizioni disperate.

I vigili del fuoco hanno lavorato a lungo per estrarre le vittime dalle lamiere. I feriti, che non sarebbero gravi, sono stati trasportati in ospedale. Sul posto le forze dell’ordine per ricostruire la dinamica. Il tratto di statale è rimasto chiuso il tempo necessario per consentire i soccorsi e rimuovere i mezzi incidentati.

‘Ndrangheta, smantellato il clan Bellocco di Rosarno: 45 arresti

elicottero guardia di finanza

I finanzieri del Comando Provinciale Reggio Calabria della Guardia di Finanza, col supporto di militari del Servizio centrale investigazione criminalità organizzata (Scico) e l’ausilio di elicotteri del comparto aeronavale, stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari – emessa dal Giudice per le indagini preliminari su richiesta della Dda di Reggio Calabria – nei confronti di 45 persone accusate, a vario titolo, di associazione mafiosa, traffico internazionale di sostanze stupefacenti, detenzione di armi e rapina aggravate dall’utilizzo del “metodo mafioso” e della transnazionalità del reato.

Le attività investigative hanno consentito di destrutturare completamente la cosca di ‘ndrangheta riconducibile ai Bellocco di Rosarno e le sue articolazioni extra regionali, operanti in particolare nel Lazio, in Emilia Romagna e in Lombardia.

I dettagli dell’operazione, in codice “Magma”, sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa alla presenza del procuratore della Repubblica Giovanni Bombardieri, del comandante regionale Calabria, generale Fabio Contini e del comandante del Servizio centrale della Guardia di Finanza, generale Alessandro Barbera.

Attirano con l’inganno un uomo e lo pestano a sangue, tre arresti a Corigliano

carabinieri corigliano

I Carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro hanno arrestato tre persone, due uomini ed una donna, accusati di lesioni gravissime e tentato omicidio.

I fatti risalgono all’aprile scorso, quando un uomo, la parte offesa dei reati contestati agli indagati, era stato attirato con l’inganno in un’imboscata: la vittima, responsabile, a dire degli aggressori, di aver avuto un comportamento non consono con la ragazza di uno di questi, era stato invitato, con un pretesto, a casa di uno di loro.

Una volta giunto, l’uomo era stato chiuso nel magazzino dell’abitazione e ripetutamente preso a calci, pugni, colpito con spranghe di ferro e di legno, nonché con il calcio in ferro di una pistola, su ogni parte del corpo e lasciato agonizzante a terra.

La ricostruzione dei fatti all’indomani del feroce pestaggio era toccata ai Carabinieri di Corigliano Calabro: dapprima i militari si erano portati presso il locale pronto soccorso dove avevano sentito la vittima ricoverata in gravi condizioni ed i suoi parenti, quindi avevano ascoltato una conversazione registrata all’interno dell’ospedale ed all’insaputa dei presenti fra uno degli aggressori e il padre della vittima, dalla quale si evinceva che la violenta azione criminosa fosse stata scientemente studiata in ogni dettaglio per punire la vittima.

Lo stesso giorno dell’aggressione, i militari avevano eseguito una perquisizione nei locali dove si era svolta l’aggressione, rinvenendo una pistola a pallini, verosimilmente utilizzata per minacciare la vittima e colpirla con il calcio della stessa.

Ulteriore elemento ai fini della ricostruzione dei fatti è stato rappresentato dalla copiosa documentazione medica acquisita dai Carabinieri, dove si evinceva che la vittima ha subito a seguito del pestaggio delle lesioni con conseguenti deformazioni e cicatrici perenni, che hanno permesso di rubricare il reato di lesioni gravissime.

Sulla base degli elementi indiziari raccolti, l’autorità giudiziaria, concordando con la tesi investigativa dei Carabinieri e le richieste della Procura della Repubblica di Castrovillari, emetteva un’ordinanza di misura cautelare in carcere nei confronti di R.G., 35enne coriglianese e degli arresti domiciliari nei confronti di T.F., 22enne coriglianese e L.A.S. 22enne romena. Per il presunto quarto responsabile dell’aggressione, R.M. 40enne coriglianese, nonché compagno della ragazza romena, invece, era stato già emesso nei mesi scorsi un decreto penale di condanna per gli stessi fatti.

I quattro dovranno rispondere, a vario titolo, dei reati di lesioni gravissime e tentato omicidio e sono state ritenute anche sussistenti le aggravanti dei futili motivi, della minorata difesa da parte della vittima e della premeditazione.

Esigenze cautelari “giustificate” poiché il Gip ha ritenuto altamente concreto ed attuale il pericolo di reiterazione della medesima condotta delittuosa, evidenziato in particolare dalle specifiche modalità e circostanze del fatto, che consentono di apprezzare anche la personalità degli odierni indagati. […]. Infatti l’utilizzo di una spranga di ferro e di una pistola come corpi contundenti, il numero e la violenza dei colpi e la parte del corpo attinta rivelano in maniera inequivocabile l’intenzione di arrecare notevole danno, ponendosi la condotta agli estremi del tentato omicidio nella forma del dolo alternativo”.

Regionali in Calabria, Aiello accetta la proposta del M5s. Sarà candidato alla presidenza

elezioni regionali

Il docente universitario cosentino Francesco Aiello ha ufficialmente accettato la candidatura a governatore della Calabria per il M5s. Il movimento di Di Maio glielo aveva proposto nei giorni scorsi.

“Dopo un’attenta riflessione – dice in una nota
l’ordinario di Politica economica all’Unical
– e con la consapevolezza di affrontare un’intensa, importante e difficile sfida, ho deciso di accettare la proposta civica del Movimento Cinque Stelle di candidarmi a Presidente della Regione Calabria”.

“Mi rivolgo alle migliori forze presenti sul territorio per ritrovarsi intorno ad un progetto comune condiviso da un’ampia alleanza civica”, spiega il docente.

Sfruttamento della prostituzione, un arresto nel Catanzarese

prostituzione

I carabinieri della Compagnia di Catanzaro hanno scoperto un giro di prostituzione che ruotava attorno ad una casa a Squillace, nel catanzarese, arrestando un uomo di 34 anni, G. O. L’accusa che gli viene contestata è favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

Le indagini, condotte sotto le direttive della Procura della Repubblica di Catanzaro, hanno avuto origine da un’attività di osservazione da parte dei carabinieri, che avevano notato una serie di movimenti specifici nei pressi di un appartamento nella frazione marina di Squillace.

L’attività di prostituzione veniva esercitata sia da donne che da transessuali di origini straniere, che si avvicendavano periodicamente nell’immobile in cui avvenivano gli incontri.

L’indagato, che è stato posto agli arresti domiciliari, provvedeva, secondo l’accusa, a contattare, mediante siti web a luci rosse, i potenziali clienti delle prostitute, gestendo le esigenze logistiche per loro attività all’interno della casa.

Il Csm trasferisce il procuratore Facciolla. Avvocato del pm: “Sorpresi”

Il procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla
Il procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla

(ANSA) – CASTROVILLARI (COSENZA), 27 NOV – Il procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla è stato trasferito a Potenza come giudice civile dalla sezione disciplinare del Csm. Lo scrive il Fatto Quotidiano. Il provvedimento fa seguito all’inchiesta della Procura di Salerno che vede Facciolla indagato per corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio per l’uso di una scheda telefonica e falso su presunti illeciti nell’affidamento alla Stm, società che si occupa di intercettazioni, del noleggio di apparecchiature. Stamani era in programma l’udienza del gup per decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio ma è stata rinviata per un difetto di notifica. Facciolla al momento resterà al suo posto in attesa della definizione del procedimento in tutti i suoi gradi. Sorpresa per il provvedimento è stata manifestata dall’avv. Antonio Zecca legale di Facciolla in sede penale ma non davanti al Csm, che ha evidenziato come gran parte delle accuse contestate siano già state archiviate su richiesta della stessa Procura di Salerno. “Ho preso visione del provvedimento per valutare l’opportunità del deposito all’attenzione del giudice penale. Ciò che mi sorprende è che il provvedimento possa essere stato adottato per comportamenti per i quali a Salerno è intervenuta l’archiviazione su richiesta del Pm”. Lo ha detto l’avv. Antonio Zecca.

‘Ndrangheta, arrestato Giuseppe Mancuso. Era ricercato dal 2018

I carabinieri del Nucleo investigativo di Vibo Valentia e della Compagnia di Tropea hanno fatto irruzione  nella notte in un’abitazione di Zaccanopoli (nel vibonese) arrestando Giuseppe Salvatore Mancuso, 33 anni, figlio di Pantaleone Mancuso, alias “L’ingegnere”.

Giuseppe Salvatore Mancuso, ricercato da più di un anno, aveva fatto perdere le proprie tracce nel settembre 2018 evadendo dagli arresti domiciliari che stava scontando presso la propria abitazione di Nicotera. L’uomo si era allontanato insieme al padre dopo l’inizio della collaborazione del fratello Emanuele con la Dda di Catanzaro.

Mancuso, all’atto dell’irruzione dei Carabinieri è stato trovato in compagnia di due persone (un uomo ed una donna), le quali sono state arrestate per favoreggiamento. Le successive operazioni di perquisizione hanno consentito di accertare che gli occupanti della casa avevano a disposizione una pistola con matricola abrasa, un fucile di precisione, due passamontagna e svariate munizioni, oltre a circa 9.000 di euro in contanti.

L’uomo, terminate le formalità di rito è stato tradotto presso il carcere di Vibo Valentia dove dovrà scontare una pena residua di 5 anni e 4 mesi emanata dal Tribunale di Milano, oltre che una misura cautelare nell’ambito del procedimento penale della Dda di Reggio Calabria (operazione Mediterraneo).

Traffico di droga, blitz contro cosca reggina: 4 arresti e quattro obblighi di dimora

blitz carabinieriI carabinieri del Ros, del Gruppo di Locri, nonché dello Squadrone eliportato cacciatori di Calabria, hanno dato esecuzione a 8 misure cautelari, di cui 4 in carcere nei confronti di Luca Benci, di 33 anni, Giorgio Violi (43), Salvatore Sainato (62) e Vincenzo Sainato (38); nonché 4 obblighi di dimora nel comune di residenza nei confronti di Cosimo Ursino di 34 anni, Vincenzo Lombardo (33), Domenico Jentile (48) e Massimiliano De Masi (47), tutti residenti nel comprensorio di Gioiosa Jonica. L’operazione è stata chiamata “Green Day”.

Il provvedimento, emesso dal Gip di Reggio Calabria, Alessandra Borselli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, guidata dal procuratore della Repubblica Giovanni Bombardieri, è frutto di una attività d’indagine dell’Arma attraverso cui è stato possibile disarticolare un’organizzazione composta da un gruppo di soggetti dedito a una serie di reati fra cui, principalmente, la coltivazione di numerose piantagioni disseminate nelle campagne di Gioiosa Jonica, Grotteria e Martone, nonché il relativo traffico degli ingenti quantitativi di sostanza stupefacente prodotta.

Le indagini, dirette dal procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo e dai pm Simona Ferraiuolo e Francesco Tedesco, sono state condotte grazie ad una copiosa attività di intercettazione, in aggiunta a numerosi servizi di osservazione e pedinamento da parte sia dei Cacciatori di Calabria, nonché dei reparti investigativi dell’Arma. Importanti per le indagini, peraltro, sono state le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia che hanno avvalorato le investigazioni degli inquirenti.

I reati contestati a vario titolo riguardano associazione di stampo mafioso, l’associazione finalizzata al traffico illecito di droga, nonché estorsione aggravata perché commessa da persone ritenute appartenenti ad associazione mafiosa.

Secondo l’accusa, i soggetti, considerati contigui alla cosca Ursino operante nel territorio di Gioiosa Jonica e aree limitrofe, avvalendosi della forza intimidatrice dell’organizzazione, erano dediti all’attività di produzione e commercio della sostanza stupefacente, assicurando così alla consorteria di riferimento un ingente flusso di denaro in grado di rimpinguare il patrimonio e agevolarne in tal modo il controllo del territorio.

I militari sono riusciti a sequestrare in numerose perquisizioni oltre 5 mila piante di marijuana, nonché circa due quintali di stupefacente, nonché migliaia di semi di ottima qualità in termini di resa, pronti all’uso per essere coltivati.

Le indagini, in ultimo, hanno permesso di accertare che uno degli indagati, figlio del capocosca, avrebbe messo in atto un’estorsione aggravata con le modalità mafiose nei confronti dei gestori di alcuni impianti di intrattenimento giunti a Gioiosa Jonica in occasione della festa patronale di San Rocco, imponendo la consegna sia di denaro per lo stazionamento delle giostre e sia la consegna di numerosi biglietti per l’importo di diverse migliaia di euro.

Gli arrestati sono stati tradotti presso la casa circondariale di Reggio Calabria a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Terremoto in Albania, 23 morti e 600 feriti. Si temono molte più vittime

Soccorsi tra le macerie (Ansa/Epa)

E’ salito a 23 il numero delle vittime del terremoto di magnitudo 6.2 che ha devastato ieri l’Albania. Ieri sera due delle persone che si trovavano in ospedale sono morte in seguito alle ferite riportate. Oltre 600 invece i feriti. I danni più gravi si sono riscontrati a Durazzo e Tirana. L’Italia ha inviato immediatamente aiuti e mezzi di soccorso. Per oggi, intanto, è stato proclamata una giornata di lutto nazionale in memoria delle vittime.

Alle 3.54 la terra ha tremato nel nord dell’Albania. Una scossa violenta di magnitudo 6.2, avvertita anche in Italia, che ha fatto subito temere il peggio, facendo precipitare il paese nella paura e nel caos. Con il passare delle ore il bilancio delle vittime e dei danni è via via peggiorato, tanto che ormai si temono decine di morti, tra gli oltre 20 accertati in serata e l’imprecisato numero di dispersi ancora sotto le macerie. I feriti sono più di 600 e la città di Durazzo è sfigurata dal crollo degli edifici.

La scossa principale, a cui ne sono seguite oltre cento di assestamento avvertite in tutti i Balcani, ha avuto l’epicentro tra Shijak e Durazzo, poco lontano dalla costa, e ha fatto tremare anche la capitale Tirana, dove la gente è scesa in strada nel panico. La profondità del sisma, tra dieci e venti chilometri, secondo alcuni esperti ha scongiurato il rischio di tsunami, ma non ha risparmiato morte e distruzione.

Soprattutto a Durazzo, seconda città e porto principale del Paese delle Aquile, investita nel pomeriggio anche da un’altra scossa di magnitudo 5: “E’ successo il finimondo. Gli intonaci venivano giù uno dopo l’altro, si vedevano i mattoni spuntare fuori dai muri, mi sono sentito dentro un film apocalittico”, ha raccontato Antonio Imperiale, uno dei tantissimi italiani che da tempo si sono stabiliti in Albania.

La furia del sisma ha sgretolato due hotel della zona balneare, uccidendo almeno cinque persone. Altre otto, secondo alcuni testimoni, sono rimaste intrappolate tra le macerie di una villetta. Danni ingenti e vittime anche nel villaggio di Thumana, circa quaranta chilometri a nord di Tirana, dove si registrano almeno cinque morti e sono crollate diverse palazzine. Nella vicina Kurbin un uomo è morto dopo essersi gettato dal suo palazzo in preda al panico.

Per i soccorritori è scattata una corsa contro il tempo in cerca di superstiti sotto le macerie, scavando anche a mani nude. Video e foto rimbalzati sui social hanno immortalato anche normali cittadini impegnati tra i detriti, sotto gli occhi dei familiari dei dispersi che sperano. Una quarantina di persone sono state tratte in salvo. Tra loro anche un bambino, estratto miracolosamente vivo da ciò che è rimasto di un palazzo di cinque piani a Durazzo. Terrorizzato e in lacrime, con il pigiama coperto di polvere, le sue immagini hanno fatto il giro del mondo.

Piscopio, preso in Lombardia il presunto killer di Salvatore Battaglia

È stato localizzato e catturato a Seregno, in Lombardia, il presunto assassino di Salvatore Battaglia, il 21enne di Piscopio vittima della sparatoria avvenuta nella notte tra il 27 e 28 settembre nei pressi della villetta comunale di via Regina Margherita, nel centro abitato della popolosa frazione di Vibo Valentia.

Il fermo di indiziato di delitto è stato eseguito dai Carabinieri del Comando Provinciale di Vibo Valentia, in collaborazione con i colleghi della Compagnia di Seregno, al termine di indagini condotte sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro guidata dal Procuratore Nicola Gratteri.

Secondo l’accusa, ad uccidere Salvatore Battaglia e a ferire il 23enne Giovanni Zuliani sarebbe stato Antonio Felice, 32 anni di Piscopio, figlio di un noto esponente del posto.

Secondo quanto emerso dalle indagini si è trattato di un vero e proprio agguato di ‘ndrangheta avvenuto al culmine di alcune tensioni maturate nell’ambiente criminale piscopisano per il controllo e la concorrenza di alcuni esercizi pubblici, nella fattispecie un bar e un circolo ricreativo.

Ad istigare l’azione omicida sarebbe stata la condotta provocatoria dei due ragazzi colpiti dai colpi d’arma da fuoco. Stando a quanto ricostruito Felice avrebbe estratto la pistola sparando e ferendo alle gambe Zuliani e, successivamente, dopo aver esploso alcuni colpi verso l’autovettura con all’interno Salvatore Battaglia, feriva quest’ultimo mortalmente.

Il giovane, gravemente ferito, è stato trasferito prima in ospedale a Vibo e poi a Catanzaro dove è arrivato in condizioni disperate ed è morto due giorni dopo.

Il presunto autore della sparatoria si è subito dileguato facendo perdere le proprie tracce rendendosi irreperibile. Non solo per sfuggire ai controlli dei Carabinieri ma anche per paura di una rappresaglia da parte dei familiari di Battaglia e Zuliani, imparentati con noti esponenti di vertice della Locale di Piscopio. La sua fuga è durata quasi due mesi.

I militari dell’Arma erano sulle tracce del presunto killer già da qualche giorno e nella notte appena trascorsa sono entrati in azione chiudendo il cerchio delle indagini con la sua cattura avvenuta a Seregno dove si era rifugiato.

Cassano, Papasso presenta la sua nuova giunta

Il sindaco di Cassano Gianni Papasso con la nuova Giunta (Ansa)

“E’ una squadra cosciente del lavoro che l’aspetta e conscia delle responsabilità. Sono tante le emergenze sul territorio. Una giunta nata seguendo le indicazioni date dal corpo elettorale eleggendomi con quasi il 60%”. A dirlo Gianni Papasso, rieletto sindaco di Cassano, presentando la sua nuova giunta comunale.

Antonino Mungo, già assessore nella prima sindacatura Papasso, è vice sindaco con deleghe alle Politiche finanziarie, Programmazione economica e Fondi comunitari, Politiche agricole, Sviluppo produttivo, Personale e Lavoro.

Gli altri assessori sono Annamaria Bianchi (Cultura, Archeologia e beni culturali, Pubblica Istruzione, Legalità, Trasparenza, Sicurezza), Gianluca Pio Falbo (Turismo, Marketing territoriale, Sport, Spettacolo, Tempo libero, Innovazioni tecnologiche), Elisa Fasanella (Politiche sociali, Teatro, Rapporti con il mondo cattolico e dell’associazionismo, Attuazione dello Statuto), Leonardo Sposato (Lavori pubblici, Ambiente, Protezione civile, Casa, Edilizia, Mobilità).

NOTIZIE DALLA CALABRIA

ITALIA E MONDO

Lavrov: “La pace in Ucraina non fa parte del piano dell’Occidente e di Kiev”

Il massimo diplomatico russo: "Washington e i suoi alleati della NATO forniscono supporto politico, militare e finanziario a Kiev in modo che il conflitto possa continuare". Il ministro degli Esteri russo in una intervista: "Elimineremo minacce". Poi mette in guardia l'Occidente: "Non può consentire a Kiev di colpire in profondità la Russia"