7 Ottobre 2024

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Sequestrati beni per 500 mila euro a uomo ritenuto vicino a cosca

finanza catanzaro

Militari della Guardia di Finanza di Bologna e Catanzaro hanno sequestrato tra le province di Ferrara e Lamezia Terme un ingente patrimonio mobiliare ed immobiliare costituito da appartamenti, terreni, auto, conti correnti e una società operante nel commercio autovetture del valore complessivo di oltre 500 mila euro.

I beni sequestrati sono risultati nella disponibilità di un uomo di 58 anni, T.S., nato a Nicastro ma residente dagli inizi degli anni 2000 a Jolanda di Savoia (Ferrara), sospettato di appartenere alla cosca di ‘ndrangheta “Cerra-Torcasio-Gualtieri”, operante in Lamezia Terme.

Il provvedimento, disposto dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Bologna, costituisce l’epilogo di articolate indagini economico-patrimoniali condotte, ai sensi del “Codice Antimafia”, dalle fiamme gialle del Gruppo di Lamezia Terme e del Nucleo di Polizia economico finanziaria di Bologna sotto la direzione del sostituto procuratore della Repubblica Stefano Orsi, della locale DDA, e finalizzate al recupero di beni illecitamente detenuti.

Gli accertamenti compiuti dai finanzieri hanno in primo luogo consentito di riscontrare, anche sulla base delle dichiarazioni rese da diversi collaboratori di giustizia, i legami con la criminalità organizzata calabrese del soggetto proposto i cui fratelli erano stati assassinati nel 2003 in un agguato mafioso inducendolo a cercare riparo nel ferrarese.

Le investigazioni patrimoniali hanno poi permesso di accertare un rapporto di particolare “sproporzione” trai redditi dichiarati dallo stesso e dal suo nucleo familiare e il patrimonio immobiliare e mobiliare riconducibile alla sua effettiva disponibilità che, di conseguenza, è stato sottoposto a sequestro in quanto ritenuto acquisito con proventi frutto di attività illecite.

Omicidio Parretta, condannato all’ergastolo Salvatore Gerace

Da sinistra la vittima Giuseppe Parretta e Salvatore Gerace
Da sinistra la vittima, Giuseppe Parretta, e Salvatore Gerace 

La Corte d’assise di Catanzaro ha condannato all’ergastolo Salvatore Gerace, di 57 anni, accusato dell’omicidio di Giuseppe Parretta, di 18 anni, ucciso a Crotone nel gennaio del 2018 nella sede dell’associazione “Libere donne” gestita dalla madre della vittima, Caterina Villirillo.

Gerace, con precedenti, dopo essere entrato nella sede dell’associazione, in cui si trovavano anche la mamma, i due fratelli e la fidanzata della vittima, uccise con quattro colpi di pistola il diciottenne, che accusava di averlo spiato.

La Corte d’Assise ha contestato a Gerace l’aggravante della premeditazione, accogliendo la richiesta di condanna avanzata dal pm della Procura della Repubblica di Crotone, Ines Bellesi, e dalle parti civili.

‘Ndrangheta, “regia occulta” beni, un arresto

blitz carabinieri reggio calabriaOperazione dei carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria per l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip su richiesta della Dda reggina nei confronti di un imprenditore del capoluogo accusato di estorsione aggravata dal metodo mafioso e trasferimento fraudolento di beni.

I carabinieri stanno anche eseguendo il sequestro preventivo di tre attività commerciali, per un valore di diverse centinaia di migliaia di euro.

Le indagini, condotte dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio, hanno fatto luce su una presunta “regia occulta” che ha consentito all’indagato di mantenere il controllo di attività commerciali già a lui sequestrate in pregresse vicende penali. (Ansa)

Petilia Policastro, ferito a fucilate il fratello del sindaco

carabinieri pronto intervento petilia

Un imprenditore agricolo, Ottaviano Nicolazzi, di 55 anni, di Petilia Policastro, è stato ferito in modo grave alla testa con un colpo di fucile sparato da Giovanbattista Cavarretta, di 60 anni, fabbro, che è stato arrestato dai carabinieri.

Il ferito è fratello del sindaco di Petilia Amedeo Nicolazzi che è anche cognato del feritore avendo sposato una sorella. Il sindaco è comunque estraneo alla vicenda. All’origine del fatto ci sarebbero dissidi economici legati al mancato pagamento di un lavoro a Cavarretta che mercoledì aveva telefonato a Nicolazzi per reclamare il corrispettivo.

Dopo la lite telefonica, Nicolazzi si è recato a casa di Cavarretta che, secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri, ha sparato dalla finestra di casa con un fucile da caccia legalmente detenuto. Ottaviano Nicolazzi è stato portato nell’ospedale di Crotone e poi trasferito in quello di Catanzaro per essere sottoposto ad intervento chirurgico.

Maltempo, domani allerta arancione in Calabria

pioggia maltempo allerta meteoLa Protezione civile regionale della Calabria ha diramato per domani 5 dicembre 2019 l’allerta arancione su tutta la fascia ionica calabrese. In considerazione dell’allerta, il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo ha disposto la chiusura di tutti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado e degli impianti sportivi della città.

Il provvedimento è stato preso in via precauzionale in previsione del rischio di precipitazioni intense, a prevalente carattere di rovescio o forte temporale, che potrebbe rendere problematica la circolazione stradale ed il mantenimento di condizioni di sicurezza per il raggiungimento delle scuole e degli impianti sportivi con mezzi pubblici e privati.

Il sindaco ha anche attivato il COC, Centro operativo Comunale, per monitorare in tempo reale l’evoluzione delle condizioni meteo e predisporre ogni misura necessaria per scongiurare eventuali pericoli a tutela della sicurezza e pubblica incolumità.

Regionali in Calabria, dalla Lega nuovo no ai fratelli Occhiuto

Il leader della Lega Matteo Salvini

La Lega conferma la sua netta contrarietà alla candidatura di Mario Occhiuto, il sindaco azzurro di Cosenza, alla Presidenza della Calabria e ribadisce di non vedere con favore nemmeno l’ipotesi di presentare il fratello, Roberto, vice presidente vicario dei deputati di Forza Italia.

Fonti del partito di Matteo Salvini, in vista del possibile vertice del centrodestra con Silvio Berlusconi, confermano che il candidato sarà un dirigente di Forza Italia ma invitano il partito azzurro a proporre sul tavolo un nome tra i suoi sindaci locali.

“La Lega – è stata la replica del capogruppo alla Regione di Forza Italia Claudio Parente – ribadisce, ma con argomentazioni farlocche, il veto sulla candidatura di Mario Occhiuto”. Parente chiede quindi a Berlusconi “di porre un limite alle arroganze leghiste e che sia rispettata la decisione presa all’unanimità dal direttivo regionale di FI, composto da sindaci, consiglieri regionali e parlamentari, circa l’indicazione del candidato alla Presidenza della Regione Calabria”.

Regionali, Callipo: “Voglio aiutare la Calabria e i suoi giovani, non i partiti”

Pippo Callipo

di Pippo Callipo *

Io intendo dare una mano alla Calabria non a questa o quella parte politica. E sto dalla parte dei calabresi, da sempre e per sempre. Mi spinge ad accettare questa sfida la passione per la mia terra e il grido di sofferenza che avverto nei giovani che incontro quotidianamente e nelle famiglie calabresi che stentano a tirare avanti. Se ho deciso di competere per la Presidenza della Regione, non è per affermare ragioni squisitamente politiche, pur accogliendo con estremo piacere l’adesione al progetto di cambiamento della Calabria di autorevoli forze del centrosinistra e di una nutrita rappresentanza della società civile con cui mi auguro si possa fare una radicale azione di bonifica dell’Ente Regione, rilanciando anzitutto i concetti della programmazione come metodo e strumento di governo e della partecipazione popolare a tutte le scelte progettuali e decisionali. Ho accettato di candidarmi per fare uscire la nostra bellissima regione dall’isolamento in cui è stata cacciata. E’ insopportabile vedere che la mia regione non conta niente in Italia e in Europa, eppure vanta ricchezze naturalistiche di primissimo piano, un imponente patrimonio storico, culturale ed artistico, nonché talenti qui inutilizzati e costretti alla fuga. Le mie parole d’ordine sono sempre state: legalità, trasparenza amministrativa, sacrificio per ottenere risultati tangibili, merito e competenza. Mi rendo conto che sono parole che infastidiscono quei calabresi, tra i quali alcuni che in queste ore mi contestano, abituati a galleggiare nel sottobosco politico con l’unica incombenza di fare clientela per il padrone di turno che provvede a remunerarli con risorse pubbliche, ma bisogna farsene una ragione. Il tempo delle chiacchiere e della politica utile solo a se stessa è finito. La crisi economica morde e in Calabria abbiamo l’urgenza di promuovere sviluppo economico vero e nuova occupazione. Dobbiamo mettere a valore ciò che abbiamo, ma possiamo farlo soltanto se siamo credibili, mettendo ordine laddove oggi regnano nefaste sovrapposizioni fra politica e burocrazia e cacciando dagli spazi pubblici speculatori e truffatori. La prossima legislatura regionale sarà la salvezza della Calabria, se sapremo programmare le risorse e finalizzarle allo sviluppo e alla crescita, oppure la sua definita soccombenza. Non c’è un terzo scenario. E lo sanno bene gli imprenditori che, nonostante i successi, avvertono la fatica di stare sui mercati, le forze sociali, le famiglie calabresi, il mondo associativo e della cooperazione, la Chiesa, le Università, i nostri sindaci sempre più soli nel fronteggiare i bisogni ed ai quali chiedo di fare squadra e di lavorare assieme per il bene comune. Quando nel 2010 ho provato, con le mie sole forze, assieme ai coraggiosi candidati di ‘Io resto in Calabria’, ad Italia dei Valori e ai Radicali di Pannella, a dare voce alla Calabria sfiduciata e stanca e ad organizzare un cambiamento dal basso, ho constatato quanto sia difficile sconfiggere idee retrograde, rassegnazione e parassitismi, ma non considero quell’esperienza fallimentare. E non solo perché si è visto che frutti ha prodotto la IX legislatura regionale, ma perché proprio allora sono stati gettati, anche in Calabria, i semi che hanno contribuito ad una presa di coscienza collettiva sia della conclusione, in Italia e in Europa, di un ciclo politico ed economico che aveva acuito diseguaglianze e povertà sia della necessità di ritenere la cittadinanza non solo un diritto ma anche un dovere da esercitare con rigore e responsabilità. Tuttavia, nonostante quella sconfitta, non ho mai cessato di denunciare malaffare e affaristi, illegalità e ‘prenditori’, perché non possiamo rassegnarci a convivere con chi lucra sul bisogno della gente, scambia i diritti per favori e dà della Calabria nel mondo un’immagine deplorevole. Né possiamo più accettare che la nobile storia plurimillenaria della Calabria sia immiserita da visioni miopi, comportamenti indecenti e da politiche asfittiche che favoriscono malcostume e criminalità. Appronteremo presto un programma in cui saranno indicati gli obiettivi generali da conseguire e che avrà un monitoraggio periodico e pubblico, ma, la prima cosa da farsi, è riorganizzare la macchina burocratica della Regione, perché smetta di essere una zavorra per coloro che, a costo di molti sacrifici, producono ricchezza e generano opportunità occupazionali. Dobbiamo farlo, privilegiando le competenze e il merito e valorizzando le moltissime risorse umane di cui la Regione dispone e che non aspettano altro che mettersi al servizio del bene pubblico. La Regione deve rendere operativi i criteri dell’efficacia e dell’efficienza amministrativa che le consentano di funzionare e di rendersi utile ai cittadini. Da Ente oggi non in grado di dare risposte ai problemi più impellenti, percepito dalla società civile come un Ente che dilapida risorse senza dare niente in cambio, la Regione deve diventare il punto di raccordo permanentemente sorretto dalla partecipazione dei cittadini, tra politica e società ed iniziare ad operare come un Ente coeso e intelligente per attivare azioni modernizzatrici e connesse con i processi tecnologici che stanno mutando profondamente le nostre stesse vite. Un Ente ossequioso della legalità, del proprio Statuto e della Carta costituzionale e, soprattutto nei metodi, contro ogni forma di criminalità e incondizionatamente a sostegno del lavoro prezioso delle forze dell’ordine e dei magistrati. Un Ente utile alla sua società, amico dei cittadini. Pronto a far valere – con l’autorevolezza che deriva dall’avere le carte in regola attraverso la capacità di saper rimuovere ogni zona d’ombra in cui risiedono l’imbroglio, gli assembramenti illeciti e le relazioni indegne con ‘prenditori’ e affaristi – le ragioni e i crediti storici enormi che la Calabria vanta dall’Italia. In questo mezzo secolo di regionalismo sono stati commessi innumerevoli errori, lo testimoniano i più affidabili indicatori statistici, ma se fin qui i calabresi hanno assistito con pazienza al deterioramento della politica e al declino economico e sociale, magari nella speranza che le cose si aggiustassero da sole, oggi è il tempo del riscatto. E dipende da tutti noi, nessuno escluso, se la Calabria potrà avere un futuro o se il futuro invece dovrà lasciarselo alle spalle”.

* Candidato presidente del Centrosinistra alla Regione Calabria 

Promozione Regione Calabria a Spoleto, chiuse le indagini su Oliverio

La Procura della Repubblica di Catanzaro ha chiuso le indagini sul presunto utilizzo di soldi pubblici destinati alla promozione turistica della Calabria per la promozione, secondo l’accusa, del personaggio politico Mario Oliverio.

Nell’inchiesta, oltre Oliverio, indagato per peculato, è coinvolto Mauro Luchetti, legale rappresentante della Hdrà, società romana che si occupa di comunicazione e organizzazione di eventi.

Al centro delle indagini le risorse usate per finanziare, nel luglio 2018, un’iniziativa a Spoleto a margine del Festival dei Due Mondi, che secondo l’accusa avrebbe perseguito finalità privatistiche di promozione politica.

L’evento era un format giornalistico, “I dialoghi di Paolo Mieli”, a margine del festival. Per i pm, in quel contesto “non venivano promosse le attività turistiche regionali, bensì si realizzavano le interviste tipiche di un talk show”. Nell’ambito dell’inchiesta la Guardia di finanza aveva eseguito un sequestro preventivo per 95.475 euro nei confronti di Oliverio. (Ansa)

Simulavano incidenti stradali per frodare le assicurazioni, 7 indagati

Simulavano incidenti stradali per frodare le assicurazioni. E’ l’accusa mossa dalla Procura di Reggio Calabria, al termine di indagini condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale, nei confronti di 7 persone tra le quali due fratelli, avvocati del foro di Reggio, A.T., di 37 anni, e U.T. (42).

Le accuse sono di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe assicurative, falsa testimonianza e corruzione. A capo dell’organizzazione vi sarebbero stati i due legali.

L’inchiesta, denominata “VIII comandamento”, è iniziata dopo le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia. Dagli accertamenti sono emerse richieste risarcitorie per oltre 100 mila euro e truffe seriali che venivano realizzate con l’attuazione reiterata di un protocollo collaudato per ingannare le assicurazioni.

Gli investigatori hanno compiuto una serie di perquisizioni a carico degli indagati sequestrando anche un’autocarrozzeria ed un centro protesi dentale a Reggio Calabria.

Le Iene: “Conte ha mentito sul prof. Alpa e concorso”. Il premier: “Nessun conflitto”

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte

“Una serie di documenti inediti e clamorosi, secondo i quali Giuseppe Conte, nella vicenda del concorso all’università e del suo rapporto professionale con il maestro e mentore Guido Alpa, non avrebbe detto tutta la verità”: è il contenuto del servizio di Antonino Monteleone e Marco Occhipinti che le Iene manderanno in onda domani alle 21.15. Lo annuncia il programma di Italia 1 sul sito. Il servizio proporrà, si legge: “Una serie di documenti clamorosi che smentiscono tutte le versioni date sinora dal premier su questa storia”. Ma Conte smentisce.

“E’ una questione un po’ vecchia che si trascina da tempo, stanno rimestando sul mio concorso del 2002. Il professor Alpa viene perseguitato perché c’è stato questo concorso. Ho chiarito che mai c’è stato un conflitto di interessi, mai un’associazione professionale tra di noi, mai un conto corrente comune, in merito al concorso da professore ordinario, hanno deciso all’unanimità i 5 commissari. Vedrò il servizio, se necessario preciseremo ancora in piena trasparenza. Lo dice il premier Giuseppe Conte ospite di photoANSA 2019, in merito al servizio de Le Iene.

Con cocaina pura in auto, arrestati allo svincolo A2 due coriglianesi

I Carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato per droga un 37enne ed un 36enne originari di Corigliano Calabro, trovati in possesso di una pietra di 100 grammi di cocaina pura.

Il rinvenimento è avvenuto durante un posto di controllo presso lo svincolo autostradale di Cosenza sud. I militari, insospettiti dal comportamento anomalo di un conducente, hanno deciso di fermare una Mercedes classe B che alla vista della pattuglia ha tentato di accelerare, imboccando la rampa di immissione allo svincolo.

In supporto dei militari a terra vi era però una seconda gazzella che viste le intenzioni del guidatore, si è messa subito all’inseguimento, per ostruirgli il passaggio.

Il passeggero dell’auto, quando ha capito che non poteva più evitare il controllo, sperando di non essere visto, ha gettato dal suo sportello un involucro bianco, successivamente recuperato dall’altra volante che intanto giungeva in supporto.

All’interno del pacchetto lanciato è stata ritrovata una grossa pietra di cocaina pura dal peso di 100 grammi, dalla quale, con l’aggiunta di sostanze da taglio, si sarebbero potute ricavare oltre 900 dosi che vendute al dettaglio avrebbero fruttato un introito di oltre 50.000 euro.

Nel corso dei successivi accertamenti svolti in Caserma, si è appreso che uno dei due fermati era sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale per precedenti specifici.

Al termine degli accertamenti di rito, i due, di cui non sono state fornite le generalità, sono stati associati presso il carcere di Cosenza, su disposizione del magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Cosenza.

Al termine dell’udienza di convalida dell’arresto, su richiesta della Procura di Cosenza, il 36 enne sorvegliato speciale è stato trattenuto in cella, mentre per l’altro arrestato, incensurato, è stato disposto l’obbligo di dimora nel comune di Corigliano. Entrambi dovranno rispondere di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Fisco, passa in Commissione il carcere per gli evasori, ma IV vota no

Il decreto Fisco ha incassato il via libera della Commissione Finanze della Camera: i deputati hanno votato il mandato al relatore. Il testo, in prima lettura a Montecitorio, è atteso in Aula per la discussione generale questa sera ma non si esclude che l’avvio dell’esame da parte dell’Assemblea possa slittare a domani.

Ci sono le norme sul carcere agli evasori ma la maggioranza si spacca: Italia Viva ha infatti votato no. “Iv resta sempre contrario, votiamo no”, dice il deputato Mauro Del Barba. Incassano comunque l’ok gli emendamenti dei relatori e del governo al dl fisco che hanno cercato una sintesi all’interno della maggioranza: resta l’innalzamento complessivo delle pene ma sarà meno consistente per i reati minori.

Lega, FdI e FI abbandonano i lavori in commissione Finanze alla Camera sul decreto fisco poco prima del voto all’emendamento del governo sul carcere agli evasori. La protesta riguarda anche, spiega Massimo Bitonci (Lega), riguarda anche le norme sugli appalti.

“La decisione di rinviare l’applicazione della spazzacorrotti per equiparare le regole di trasparenza tra partiti e fondazioni è un clamoroso errore che la commissione ha fatto nottetempo col voto favorevole di M5S, Pd e Leu e il voto contrario di Italia Viva”. Lo scrive su Twitter il deputato di Iv Luigi Marattin, con riferimento ai lavori in commissione alla Camera sul decreto fiscale. A quanto si apprende, anche i partiti di opposizione, hanno votato contro l’emendamento al dl fisco.

“Di giorno sui social fanno i moralisti, di notte in commissione salvano le LORO fondazioni”. Lo scrive su Twitter il leader di Iva Matteo Renzi, commentando l’approvazione in commissione alla Camera, con il voto di M5S, Pd e Leu, di un emendamento per rinviare l’equiparazione delle norme sulle fondazioni a quelle sui partiti.

Intanto l’Iva passa dal 22% al 5% per gli assorbenti compostabili o lavabili. E’ quanto prevede un emendamento al dl Fisco approvato dalla commissione finanze della Camera.

La commissione ha approvato anche un emendamento che rinvia al 6 marzo le multe per chi non si adegui alle nuove norme sui seggiolini auto per i bambini e fa salire da uno a 5 milioni gli stanziamenti previsti nel 2020 per le agevolazioni sotto forma di credito di imposta.

Approvato poi un emendamento che riscrive il calendario fiscale, con la scadenza del 730 che passa dal 23 luglio al 30 settembre. Cresce anche la platea dei contribuenti che possono usare il 730: oltre ai dipendenti e ai pensionati, possono presentarlo anche i titolari di redditi assimilati a quello di lavoro dipendente e i titolari di redditi di lavoro autonomo occasionale.

Incidente sulla statale 18 ad Amantea, due feriti

ambulanza 118E’ di due feriti il bilancio di un incidente stradale avvenuto sulla statale 18, nel territorio di Amantea, in provincia di Cosenza. Due i veicoli coinvolti, che per cause in fase di accertamento si sono scontrati.

I feriti sono stati presi in cura da personale del 118, mentre la statale è stata chiusa e poi riaperta al traffico. Sul posto oltre ai sanitari, erano presenti le squadre Anas per la gestione della viabilità e della Polizia stradale per gli accertamenti sulla dinamica del sinistro.

La Dia sequestra beni a imprenditore ritenuto vicino a clan

Dia antimafiaPersonale della Dia di Catanzaro ha eseguito un provvedimento di sequestro emesso dal Tribunale su proposta del direttore della Dia Giuseppe Governale, nei confronti di Giuseppe Suriano, di 42 anni, imprenditore ritenuto legato all’associazione mafiosa riconducibile a Tommaso Gentile che ha una articolazione autonoma in provincia di Cosenza ma è in collegamento con altre cosche.

Suriano, attualmente detenuto, è stato coinvolto nel 2007 nell’operazione “Nepetia” nei cui atti è descritto “come imprenditore con rilevanti interessi economici e soggetto di notevole importanza nell’ambito della consorteria criminale”.

Nel 2018, con l’operazione “Ares”, è stato raggiunto da misura cautelare per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Il sequestro scaturisce da indagini patrimoniali condotte dalla Dia che hanno evidenziato la sproporzione tra redditi e investimenti effettuati. Il sequestro ha riguardato una villetta con piscina, un garage, un fabbricato, veicoli e rapporti bancari per 500mila euro.

Incendiata l’auto del parroco del Vibonese, indagini

incendio auto soveratoL’auto del parroco di Vallelonga don Francesco Galloro, di 49 anni, è stata incendiata stasera mentre era parcheggiata nelle vicinanze della Basilica del Monserrato, nel piccolo centro delle Preserre vibonesi. E’ stato lo stesso religioso, originario di San Nicola Da Crissa, ad accorgersi dell’incendio e ad avvertire i carabinieri.

Sul posto sono intervenuti i militari della Stazione di San Nicola e della Compagnia di Serra San Bruno che hanno avviato le indagini. Le fiamme dell’auto, una Toyota Yaris, sono state spente dai vigili del fuoco. Sul movente, gli investigatori, al momento non escludono alcuna ipotesi.

Sisma in Albania, vittime salgono a 51. Centinaia i feriti. Paese in ginocchio

Soccorritori sulle macerie alla ricerca di superstiti (Ansa/Ap)

Il bilancio delle vittime del terremoto in Albania si è fermato a 51 vittime, ma potrebbe non ancora essere definitivo. Non si scava più tra le macerie dei palazzi e degli alberghi crollati lo scorso martedì notte colpita da un potente terremoto di magnitudo 6.2. Oltre le vittime, il sisma ha causato centinaia di feriti e migliaia di sfollati.

L’ultima vittima trovata è una giovane ragazza di 20 anni. Colpita in testa da in mattone caduto dal tetto del palazzo che stava lasciando di corsa dalla paura, dopo tre giorni in coma, non ce l’ha fatta. Nella lunga lista di chi ha perso la vita anche 6 bambini.

La metà delle vittime, 26 persone, sono state sepolte dal crollo di due palazzine nella sola Thumana, località a circa 20 chilometri a nord di Tirana, mentre altre 24 sono morte in varie zone di Durazzo, dove sono crollati due alberghi sulla spiaggia, due palazzi in città e una villetta di tre piani, nella quale sono morti 8 membri della famiglia Lala, tra cui 4 bambini. Oltre 900 sono stati i feriti, che si sono rivolti agli ospedali di Tirana e Durazzo. Altri 2200 persone si sono sottoposte alle visite mediche nelle tendopoli allestite nelle zone colpite e presso vari centri sanitari. Almeno 41 persone tra i feriti sono ancora ricoverati, e due di loro, che si trovavano in un condizioni critiche sono stati portati in Italia, per ottenere cure specializzate.

Intanto la terra trema ancora. Una nuova forte scossa di assestamento di magnitudo 4.5 della scala Richter, è l’ultima delle forti scosse registrate in Albania. L’epicentro è stato individuato, secondo l’istituto sismologico albanese, pochi chilometri a nord di Durazzo. La scossa è stata avvertita anche a Tirana.

Espulso dall’Italia, girava per Cosenza. Allontanato giovane comunitario

Questura di CosenzaAgenti delle Volanti della Questura di Cosenza hanno arrestato un cittadino romeno di 31 anni, T.I., rintracciato per le vie del centro cosentino nonostante l’obbligo di non permanere sul territorio nazionale per motivi di sicurezza.

L’uomo, che aveva scelto Cosenza come propria dimora, ha precedenti per rapina a mano armata e violenza sessuale. Fatti che avevano indotto al provvedimento di allontanamento del cittadino comunitario per motivi di sicurezza nazionale.

Il giovane, fermato in occasione di un posto di controllo della volante, è stato quindi arrestato e, a seguito di giudizio direttissimo, allontanato dall’Italia mediante accompagnamento.

Regionali, Zingaretti (PD): “Candidatura di Callipo elemento di grande novità”

Lazio, nasce la nuova giunta Zingaretti
Nicola Zingaretti

“La candidatura di Callipo alla presidenza della Regione è l’elemento di grande novità politica e di spinta al cambiamento di cui la Calabria aveva bisogno”. Lo scrive in una nota il segretario nazionale del Pd Nicola Zingaretti dopo la scesa in campo ufficiale dell’imprenditore calabrese Pippo Callipo.

“La sua storia personale di imprenditore legato alla sua terra e di animatore di movimenti civici, – aggiunge Zingaretti – può innescare quella rivoluzione dolce, democratica e innovatrice che una regione bellissima richiede a gran voce”.

“Il Partito Democratico – spiega il segretario dem – lo sosterrà con il massimo impegno e garantirà la stessa carica innovatrice e rigeneratrice che mette in campo la sua candidatura. Ora tutto il Pd calabrese si unisca intorno a Callipo”.

“Lo stesso lavoro deve essere rivolto a creare un’alleanza vasta, civica e politica. Un nuovo progetto per fermare le destre. Con Callipo Presidente può cambiare il destino della Calabria. Lavoriamo affinché intorno a lui si unisca un fronte largo e che tutti coloro che si oppongono alle destre si riuniscano con un programma chiaro intorno a una candidatura forte e vincente”, ha concluso Zingaretti.

Diverse le reazioni sulla scelta di Callipo di correre con il Pd alle prossime regionali. “La scelta di Pippo Callipo quale candidato governatore della Calabria è quella giusta”, afferma Franco Iacucci, Presidente della Provincia di Cosenza. “Ne sono certo aggiunge – e lo dimostra il lavoro fatto in queste settimane insieme al segretario del Partito Nicola Zingaretti, al commissario Stefano Graziano e al responsabile del Mezzogiorno Nicola Oddati per arrivare alla scelta condivisa che ha portato a candidare un imprenditore di alto profilo, molto apprezzato in Calabria e non solo”. “Adesso bisogna mettersi al lavoro per creare intorno a Callipo liste forti, con uomini e donne rappresentativi della nostra regione, amministratori, forze sociali e del mondo dell’associazionismo che vogliono cambiare insieme questa terra”.

“Callipo candidato presidente – sostiene il consigliere regionale Carlo Guccione – è la soluzione vincente per la prossima tornata elettorale regionale. Chi pensava che la partita fosse già chiusa adesso dovrà ricredersi grazie all’encomiabile lavoro del Partito Democratico e del suo segretario Zingaretti che insieme a Nicola Oddati e Stefano Graziano sono stati decisivi per la scelta della candidatura di Pippo Callipo. In Calabria si può vincere. Alcune dichiarazioni, anche nel campo del centrodestra, dimostrano nervosismo per tale scelta. Ci auguriamo che, insieme a noi, possa svilupparsi un confronto con le altre forze che governano il Paese. Un confronto che ci permetta di combattere insieme questa battaglia in Calabria puntando su Callipo, un candidato di alto profilo”.

“La candidatura di Callipo – spiega invece il dem Giuseppe Giudiceandrea – scompagina e spariglia le carte dello scenario politico regionale noto a noi fino ad adesso restituendo al Pd la credibilità giusta per affrontare la ormai prossima campagna elettorale per le regionali”.
“Callipo – prosegue – è un imprenditore valente, un magnate generoso (sono pochi quelli come lui e Olivetti che dividono gli utili di produzione con i dipendenti), un uomo che ha preferito sponsorizzare gli sport cosiddetti minori, rifuggendo dalle insistenti sirene del calcio. Uno che si è fatto da solo, come si diceva un tempo.
Io sono convinto che se riuscissimo, insieme a Callipo, a trovare la quadra con gli altri potenziali candidati di centrosinistra e di area civica, le elezioni regionali sarebbero alla nostra portata, nuovamente, come cinque anni fa”, dice il consigliere regionale.

Regionali in Calabria, Pippo Callipo scende in campo (col Centrosinistra)

Pippo Callipo

“In queste settimane ho molto riflettuto sull’opportunità di un mio impegno politico diretto e sono giunto alla conclusione che non posso non fare questa battaglia, non posso non ascoltare la voce di una nuova generazione che vuole essere protagonista di una rivoluzione pacifica ma decisa e non più procrastinabile”. Così l’imprenditore calabrese Pippo Callipo, re del tonno, in un comunicato esprime la sua volontà di scendere in campo in vista delle regionali del 26 gennaio 2020.

Callipo, che anche se non lo dice apertamente, sarà candidato a governatore di Pd e Centrosinistra, spiega che “gli appelli che si stanno susseguendo nelle ultime ore, seppur provenienti da ambienti diversi esprimono l’esigenza comune di aprire in Calabria una stagione politica di profondo rinnovamento. Esponenti della società civile, delle organizzazioni sindacali e datoriali mi chiedono un impegno diretto, forte e convinto per avviare un cambiamento reale, tangibile che sia in grado di mettere la nostra Regione al centro dell’agenda politica del Paese”.

“Sempre più giovani Calabresi chiedono di non lasciare, – prosegue la nota dell’imprenditore – per mancanza di opportunità di lavoro e di prospettive di futuro, la terra dove sono nati e cresciuti. Ho deciso quindi di ascoltare il mio cuore, il mio profondo desiderio di aiutare la mia terra perché da sempre coltivo il sogno di vederla cambiare, evolversi e dare opportunità a tutti”.

“Sento inoltre un dovere morale verso i tanti giovani che incontro quotidianamente e che mi chiedono di diventare garante delle loro aspettative. Ho scelto quindi di accettare la sfida anche se sono consapevole che i problemi e le priorità da affrontare non mancano e sono molto complessi”.

“Penso ad esempio alla sanità e alla necessità di uscire dal commissariamento, allo sviluppo socio-economico agognato da decenni, alle infrastrutture per attrarre investimenti e dunque creare occupazione”.

“Su queste basi, embrione di una piattaforma più ampia, lancio un forte appello a partiti e movimenti civici: uniamoci e portiamo avanti questa battaglia di legalità, trasparenza e rinnovamento, facciamolo con coraggio senza badare a rendite di posizione e tatticismi. Io ci sono.. Io Resto in Calabria”, conclude la nota.

Serie B, il Cosenza fermato dallo Spezia: 1-1. Deluso Braglia: “Sempre stessi errori”

Cosenza e Spezia finisce in parità, 1-1, nell’anticipo della 14/a giornata del campionato di calcio di Serie B disputato sul terreno dello stadio San Vito-Gigi Marulla di Cosenza. I gol sono stati messo a segno da Rivière dopo 38′ di gioco, su assist di Baez, per i padroni di casa. Ragusa porta in pareggio i liguri, su passaggio di Gudjohnsen, al 18′ della ripresa. Lo Spezia ha giocato dal 25′ del secondo tempo in 10 uomini per l’espulsione di Ramos (doppio giallo). I Lupi si trovano terz’ultimi con 13 punti in classifica.

La delusione di Braglia: “Non riusciamo a tenere i risultati” 
“A me dispiace per i ragazzi perché hanno fatto quello che era nelle loro possibilità. Purtroppo ricorriamo ciclicamente nelle stesse ingenuità”. Lo ha affermato il tecnico del Cosenza Piero Braglia nel post gara.

“E’ un dato di fatto – aggiunge Braglia – che non riusciamo a tenere i risultati, è inutile nasconderci dietro un dito. Stiamo sbagliando spesso e dobbiamo migliorare. Il difetto della squadra è essere troppo leggeri nei contrasti, bisogna lottare ed essere più cattivi, sportivamente parlando. Il nostro problema è che ci abbassiamo esponendoci alle offensive degli avversari. Cercheremo di ritrovare la nostra strada. E’ nel diritto dei tifosi fischiare se non sono contenti. Al di là dei risultati io ritengo che l’unica pecca della squadra è la poca rabbia agonistica ma sono convinto che uscirà fuori perché i ragazzi hanno questa dote. Io so che possiamo fare di più, però il tempo comincia a stringere e bisogna reagire in fretta. Io proverò in tutti i modi a risolvere i nostri problemi, continuerò a lavorare per questa società finché mi daranno la possibilità di farlo e lo farò anche per questa città, a cui sono legato”.

LA CRONACA DELLA PARTITA

PRIMO TEMPO
1′ Gudjohnsen penetra in area ma il suo diagonale si spegne sul fondo.
3′ Il Cosenza si rende pericoloso prima con Capela che cicca la conclusione, subito dopo con Bittante che mette in mezzo un pallone invitante sul quale non arrivano in tempo gli avanti rossoblù.
5′ Grande combinazione offensiva dei Lupi con Rivière che impegna severamente Scuffet.
10′ Bruccini fa fuori un paio di avversari e si presenta alla conclusione, deviata in corner dalla difesa spezzina.
23′ Monaco chiude sulla conclusione di Gudjohnsen dall’interno dell’area di rigore.
26′ Ammonito Monaco per un intervento da dietro su Gudjohnsen.
34′ Tiro cross di Bittante reso innocuo dalla presa di Scuffet.
37′ Kanouté prova a sorprendere Scuffet da più di 40 metri con lob delizioso, colpo di reni del portiere spezzino che manda in corner.
38′ GOOOOOOL! Sul calcio d’angolo irrompe Rivière che colpisce al volo mandando il pallone alle spalle di Scuffet!!
44′ Brutta entrata di Mastinu su Machach, cartellino giallo per il centrocampista ospite.
45′ Concesso un minuto di recupero.
46′ Ammonito D’Orazio per proteste.
46′ Squadre negli spogliatoi con i Lupi in vantaggio.

SECONDO TEMPO
Cambio nelle file dello Spezia: entra Acampora, esce Mastinu.
Riprende la gara.
5′ Bomba di Bartolomei da calcio piazzato, la palla si alza sopra la traversa.
6′ Scuffet si distende in tuffo per respingere il bolide di Machach.
10′ Maggiore ammonito per simulazione.
18′ Pareggio degli ospiti siglato da Ragusa.
20′ Mister Braglia richiama in panchina Machach e lo sostituisce con Sciaudone.
23′ Cartellino giallo per Ramos.
24′ Cambio nei Lupi: fuori Baez, dentro Carretta.
25′ Altro fallaccio di Ramos, rosso per lui.
26′ Sostituzione nello Spezia: Marchizza entra al posto di Bidaoui.
28′ Corner di Carretta, ci arriva Sciaudone di testa ma non centra lo specchio della porta.
31′ Brutto infortunio per Kanouté, che è costretto a lasciare il terreno di gioco. Al suo posto entra Greco.
39′ Occasione per i Lupi: calcia Pierini, facile per Scuffet.
41′ Ultimo cambio nello Spezia: fuori Gudjohnsen, dentro Terzi.
44′ Stacca Sciaudone sul piazzato di Bruccini, Scuffet blocca.
45′ L’arbitro concede 5 minuti di recupero.
47′ Carretta si gira e calcia, il pallone termina lontano dai pali.
49′ Bruccini viene spinto in area ma l’arbitro lo ammonisce per simulazione.
52′ Fischio finale.

IL TABELLINO

COSENZA: Perina; Bittante, Capela, Monaco, D’Orazio; Bruccini, Kanouté (31′ st Greco), Machach (18′ st Sciaudone); Baez (24′ st Carretta), Rivière, Pierini. A disp.: Saracco, Corsi, Broh, Litteri, Schiavi, Legittimo, Trovato. All. Braglia.
SPEZIA: Scuffet; Ferrer, Capradossi, Erlic, Ramos; Maggiore, Bartolomei, Mastinu (1′ st Acampora); Ragusa, Gudjohnsen (41′ st Terzi), Bidaoui (26′ st Marchizza). A disp.: Krapikas, Barone, Vignali, Burgzorg, Ricci F., Gyasi, Reinhart, Benedetti. All. Italiano.

ARBITRO: Maggioni di Lecco (Grossi – Lanotte). IV UOMO: Garofalo di Torre del Greco.
MARCATORI: 38′ pt Rivière (C), 18′ st Ragusa (S).

NOTE: Serata mite, temperatura di circa 15°C. Terreno di gioco in ottime condizioni. Presenti 3.735 spettatori di cui 12 ospiti (2.152 paganti + 1.705 abbonati). Ammoniti: 26′ pt Monaco (C), 44′ pt Mastinu (S), 46′ pt D’Orazio (C), 10′ st Maggiore (S), 23′ st Ramos (S), 49′ st Bruccini (C). Espulso: al 25′ st Ramos per doppia ammonizione (S). Angoli: 10-4 (pt 5-4). Recupero: 1′ pt; 5′ + 2′ st.

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