6 Ottobre 2024

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Aiello (M5s): “Ritorno Sanità a Regione preoccupa se gestita dai soliti noti”

Dopo il commissariamento durato una decina d’anni, “si va verso il ritorno della sanità calabrese in mano al presidente della Regione. Nel nuovo Patto per la salute c’è un impegno per la cessazione del commissariamento. L’ho ricordato al Cine-teatro Metropolitano di Reggio Calabria, con il senatore M5S Fabio Auddino, durante la presentazione dei nostri candidati nella circoscrizione Sud”. Lo ha scritto sui social Francesco Aiello, candidato del M5s alla presidenza della Regione Calabria.

“Se dovesse vincere ancora il blocco unico e indistinto del centrodestra-centrosinistra, – è la preoccupazione di Aiello – la sanità calabrese sarà governata con gli stessi criteri e metodi degli ultimi 40 anni”.

“Noi vogliamo, in primo luogo, una sanità pubblica efficiente. Perciò riorganizzeremo l’intero sistema per garantire il diritto alla salute. Vogliamo ridurre l’emigrazione sanitaria e sappiamo come fare”, dice il candidato pentastellato e di Calabria civica.

“Tra le nostre priorità, ci sono l’occupazione, i trasporti locali, l’acqua pubblica e gli interventi sul disagio sociale. Abbiamo competenze, volontà e coraggio. E ovunque andiamo incontriamo volti, sguardi, animi che sono #liberidicambiare”, conclude Aiello.

Ieri il candidato del M5s è stato a San Giovanni in Fiore, grosso centro silano che secondo il candidato stellato è “riferimento di cultura con il suo prestigioso Centro internazionale di studi gioachimiti”.

“San Giovanni in Fiore – ha spiegato ancora – è anche il messaggio di speranza di Gioacchino da Fiore. Noi questo messaggio l’abbiamo colto, l’abbiamo fatto nostro e vogliamo tradurlo in fatti concreti, perché da questo comune e dall’intera regione non si emigri più per necessità”.

“Noi vogliamo trattenere soprattutto i giovani in Calabria, insieme alle loro famiglie. Per questo vogliamo creare lavoro e sviluppo, che sono la base per la vita e per i servizi, a partire da una buona sanità”.

Regionali, Mercoledì Zingaretti sarà a Lamezia e Cosenza

Il segretario nazionale del Pd Nicola Zingaretti, mercoledì 8 gennaio, torna in Calabria per sostenere la candidatura a Governatore di Pippo Callipo e i candidati del Partito Democratico al Consiglio regionale. Lo annuncia il commissario regionale del Partito Democratico della Calabria, Stefano Graziano.

La prima tappa, spiega il commissario, alle ore 15,00, sarà al centro regionale di Neurogenetica a Lamezia Terme. A seguire, alle 15,30, ci sarà una visita alla struttura Progetto Sud e una conferenza stampa di presentazione dei candidati democratici.

Alle 17,30 Zingaretti si sposterà a Cosenza dove è prevista una iniziativa pubblica al Cinema Modernissimo di corso Mazzini. In serata è prevista una cena di autofinanziamento della campagna elettorale con iscritti e simpatizzanti.

Due donne travolte e uccise da un ubriaco nelle Marche

Archivio

Due donne sono state investite e uccise nella notte sulla strada provinciale 360 “Arceviese”, nel territorio di Senigallia (Ancona). Le vittime sono di Pesaro, avevano 34 e 40 anni ed erano appena uscite dalla discoteca “Megà”.

Il fatto è avvenuto tra le 4 e le 5, tra Bettolelle e Casine di Ostra: dalle prime informazioni le due donne camminavano a bordo strada, probabilmente stavano raggiungendo la loro automobile, quando sono state travolte dal mezzo in transito e sono state sbalzate a qualche metro di distanza. Sarebbe stato lo stesso investitore a chiamare i soccorsi, risultati però inutili.

Il conducente, un uomo del posto, sarebbe risultato positivo all’alcoltest, quindi è stato arrestato dalla polizia stradale di Ancona intervenuta sul posto assieme al 118.

La nuova tragedia sulle strade segue quella di ieri notte in Alto Adige, dove un gruppo di persone è stato investito da un’auto a forte velocità. Il bilancio è stato drammatico: 6 giovani morti e 11 feriti. Il conducente, un 28enne, è stato arrestato per omicidio stradale perché è risultato positivo all’alcool test con un tasso di quasi 2 punti, quattro volte superiore a quello consentito. In Italia il limite e 0,5 grammi per litro. Rischia fino a 18 anni di reclusione.

Callipo: “Non faccio promesse roboanti, priorità liberare calabresi da sudditanza”

Pippo Callipo continua a percorrere la Calabria in lungo e in largo portando avanti la campagna di ascolto avviata già da tempo in vista delle elezioni regionali del prossimo 26 gennaio. Il candidato del centrosinistra alla Presidenza della Regione ha trascorso tutta la giornata di domenica nella Sibaritide, iniziando il suo tour dalla storica sede dell’azienda Amarelli a Corigliano Rossano e visitando il Museo della liquirizia, una struttura unica al mondo che rappresenta «una di quelle eccellenze – ha commentato Callipo – che ci rendono orgogliosi della nostra terra».

L’aspirante governatore – spiega una nota – è poi partito alla volta del Parco archeologico di Sibari, dove ha visitato gli scavi – e poi il Museo – di una delle aree più importanti della Magna Graecia discutendo con la direttrice Adele Bonofiglio e con il sindaco di Cassano Gianni Papasso anche delle criticità che, nonostante il recente riconoscimento dell’autonomia da parte del Ministero dei Beni culturali, ancora affliggono un’area che avrebbe enormi potenzialità culturali.

Pippo Callipo ha poi fatto visita, accompagnato da Francesco Madeo (candidato al Consiglio regionale con “Io resto in Calabria”) ad alcune delle famiglie che a Corigliano Rossano hanno subìto gravi danni dall’esondazione del fiume Crati e che «continuano a vivere – ha detto l’aspirante governatore – nella costante paura che altri eventi simili, come quelli che mi raccontano siano avvenuti fino a poche settimane fa, minaccino le loro abitazioni e le loro attività economiche».

Dopo un confronto con gli amministratori dell’azienda agricola di Corigliano Rossano guidata da Natalino Gallo, un’altra eccellenza del territorio, la giornata si è conclusa con un affollato incontro pubblico a cui Callipo ha partecipato affiancato dal sindaco di Trebisacce Franco Mundo, candidato al Consiglio regionale nella lista “Io resto in Calabria”.

«Fare il sindaco e servire la propria comunità – ha affermato Mundo in una sala gremita di cittadini e amministratori locali – è la cosa più bella del mondo. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, ma il bello deve ancora arrivare. I nostri paesi sono una risorsa inestimabile ma finora sono rimasti ai margini, ora dobbiamo difenderli».

Pippo Callipo ha definito «emozionante» il calore con cui è stato accolto a Trebisacce. «Per creare sviluppo e lavoro – ha detto l’aspirante governatore – il primo passo è dialogare con i territori, ascoltare la gente e recepirne i problemi. E persone come Franco Mundo sono le migliori per rappresentare le esigenze del territorio nelle istituzioni regionali. Ai calabresi non sono riconosciuti i diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione. Per questo – ha concluso Callipo – io non faccio promesse roboanti, una delle mie priorità è liberare i calabresi dalla sudditanza e farli vivere finalmente in una regione normale».

Danni mareggiate, Santelli chiede incontro tra gli euro-deputati e i pescatori calabresi

“Serve subito un incontro tra i parlamentari europei e i pescatori calabresi. Lo organizzeremo qui a Bagnara”. Lo ha detto Jole Santelli partecipando questa mattina ad un incontro con i pescatori di Bagnara presso il porto della cittadina tirrenica, gravemente danneggiato da una mareggiata.

“In Calabria – spiega la candidata alla presidenza della regione Calabria  – i problemi non devono diventare emergenza. Nell’elenco delle priorità dei primi giorni di governo in Regione è premiante la questione porti: messa in sicurezza subito e potenziamenti. L’economia di questi luoghi, intere famiglie dipendono da queste infrastrutture”.

“Appare oggettivamente incredibile – ha concluso Jole Santelli -, che una regione con oltre 800 chilometri di costa e con marinerie tra le più importanti del Mediterraneo, ad esempio, non sia titolare di alcuna quota della pesca del tonno e abbia limiti su altre specie nella cornice europea”.

Di Stefano (M5s): “Avanti con revoca delle concessioni autostradali ai Benetton”

Manlio Di Stefano

“Pensate davvero che ci fermeremo nella revoca delle concessioni autostradali ai Benetton solo perché Matteo Renzi e Matteo Salvini (i gemelli della politica) si oppongono?” Lo scrive in un post su Facebook il sottosegretario agli Esteri e deputato M5S Manlio Di Stefano.

“Questa è e sarà – spiega – la nostra priorità perché non è accettabile che la nostra sicurezza sia lasciata nelle mani di chi ci ha già traditi provocando 43 morti a Genova. I Matteo se ne facciano una ragione e trovino altri finanziatori, con noi al governo non l’avranno mai vinta”.

“Da quando siamo andati al governo nel 2018 – osserva Di Stefano – ci descrivono come gli eterni perdenti, quelli che non contano nulla, eppure nel governo con la Lega li abbiamo portati a votare insieme a noi il Reddito di Cittadinanza, la riforma della prescrizione, per 3 volte il taglio di 345 parlamentari, la cancellazione dei vitalizi e delle pensioni d’oro e la legge anticorruzione (solo per citare quelle cui erano contrari in origine). Poi ci hanno dati per perdenti anche nel governo col PD, eppure li abbiamo portati a votare definitivamente il taglio dei parlamentari e le manette ai grandi evasori e confermare il reddito di cittadinanza, quota 100 e il mantenimento della riforma sulla prescrizione (solo per citare quelle cui erano contrari in origine)”.

“Tutto questo da spacciati, da perdenti. Pensate quindi davvero che ci fermeremo nella revoca delle concessioni autostradali ai Benetton solo per Matteo Renzi e Matteo Salvini (i gemelli della politica) si oppongono? Questa è e sarà la nostra priorità perché non è accettabile che la nostra sicurezza sia lasciata nelle mani di chi ci ha già traditi provocando 43 morti a Genova. I Matteo se ne facciano una ragione e trovino altri finanziatori, con noi al governo non l’avranno mai vinta”, conclude il post.

Coltiva oltre cento piante di marijuana in una casa occupata, arrestato

BIANCO (REGGIO CALABRIA) – Quando i Carabinieri della Compagnia di Bianco, stanotte, hanno bussato alla porta di un appartamento, in teoria disabitato,avevano capito sin da subito che qualcosa non andava. Non si aspettavano però di trovare l’intera abitazione adibita ad una serra per la coltivazione di 110 piante di marijuana.

Inizialmente alla richiesta dei Carabinieri di aprire la porta è seguito il silenzio, solo dopo la loro insistenza, Domenico Antonio Mollica, 25enne, bracciante agricolo di Africo, ormai scoperto, ha ceduto. Quello che i carabinieri hanno trovato una volta entrati è stato un intero appartamento destinato alla coltivazione di piante di marijuana dell’altezza di circa 70 cm, cavi sospesi, tubi di areazione che attraversavano le stanze, il tutto avvolto dalla tiepida luce violetta delle lampade alogene. Ad aggiudicare dal quantitativo la coltivazione “domestica” avrebbe fruttato quasi 100mila euro.

Per il giovane è scattato l’arresto. Le piante e tutto ciò che serviva alla loro coltivazione sono state sequestrate e ora si indaga su come sia stato possibile, in pieno centro abitato a Bianco, predisporre una serra, con un complesso sistema di coltivazione, senza destare particolari sospetti.

Callipo attacca: “Nel Centrodestra i transfughi della Sinistra. Santelli si dimetta da deputato”

Pippo Callipo

“Ma alla signora Mariastella Gelmini, nel suo breve passaggio in Calabria, nessuno ha raccontato cosa ha imbarcato il centrodestra nelle sue liste? Lo sa, la signora Gelmini, che con Jole Santelli si sono candidati diversi esponenti del centrosinistra che sono stati fino a ieri al fianco del governatore uscente e ora hanno fatto il salto della quaglia per inseguire una poltrona? Lo sa, la signora Gelmini, che i maggiori azionisti del centrodestra hanno malgovernato la Calabria per decenni e dopo le elezioni passeranno all’incasso? Possibile che nessuno le abbia fatto un profilo di chi stava al suo fianco e di chi aveva seduto di fronte mentre cercava di presentare il centrodestra come una squadra di verginelli della politica?”. Sono gli interrogativi che il candidato del Centrosinistra a governatore della Calabria Pippo Callipo pone a Mariastella Gelmini, ieri a Reggio Calabria insieme alla candidata del Centrodestra Jole Santelli.

“Io – aggiunge Callipo – ho carta bianca e già nella formazione delle liste ho dimostrato che quello che dico lo faccio. Gelmini può stare tranquilla: la giunta la sceglierò io e non dovrò certo dare riconoscenza a politici di vecchia data e signori delle preferenze. Il problema semmai ce l’hanno loro che sono dovuti scendere a compromessi con chi, anche da sinistra, ha contribuito al disastro della Calabria”.

“Nel centrodestra pensano che i calabresi credano ancora alle favole e che Silvio Berlusconi, ormai ridotto a gregario della Lega, dopo aver governato per anni ora possa risolvere i mali della Calabria dissertando di bergamotto e altri stereotipi nei salotti lontani anni luce dai territori”.

“La Calabria – dice ancora Callipo – non ha bisogno di padroni e di professionisti delle poltrone. E proprio a questo proposito invito la signora Santelli a dimostrare il suo attaccamento alla Calabria: si dimetta subito da deputata e prenda l’impegno, comunque vadano le elezioni, di restare in Calabria a rappresentare i suoi elettori e di non tornarsene a Montecitorio”.

“Dai pulpiti costruiti ad hoc si possono dire tante belle parole, ma i calabresi hanno bisogno di gesti concreti: io ho già detto che rinuncio fin d’ora alle diverse migliaia di euro al mese di indennità spettanti al presidente della Regione, per devolverli – conclude – in un fondo per il sociale, passi anche lei dalle parole ai fatti lasciando subito il seggio romano e dimostrando di non essere attaccata alla poltrona che occupa da vent’anni”.

Una marea umana ai funerali di Soleimani. Alta tensione tra Usa e Iran

La marea umana ai funerali del generale iraniano Qassem Soleimani (Ansa/Epa)

Una marea umana ha invaso le strade di Ahvaz per il primo corteo funebre in memoria del generale Qassem Soleimani, nel primo di tre giorni di lutto proclamati in Iran. Al corteo la gente sventolava bandiere rosse, (il colore del “sangue dei martiri”), quelle verdi (il colore dell’Islam) e bandiere bianche decorate con slogan religiosi, oltre a ritratti del generale, piangendo e gridando “Morte all’America”.

Diventa intanto sempre più aspro lo scontro tra Usa e Iran dopo l’uccisione del generale Soleimani. “Se le forze americane vogliono rimanere in vita, dovrebbero evacuare le loro basi militari nella regione e andarsene”, ha detto il vice capo delle guardie rivoluzionarie, il generale Mohammadreza Naghdi.

Il ministro iraniano della Difesa Amir Hatami, citato dall’Irna, ha chiesto a tutti i paesi del mondo “di prendere posizione appropriata contro le mosse terroristiche degli Usa, se vogliono evitare che si ripetano atti odiosi e senza precedenti come l’uccisione del generale”

Intanto, secondo quanto riferisce l’agenzia Bloomberg, l’Iran ha annunciato che entro questa notte deciderà se avviare una nuova fase della sua uscita dall’accordo sul nucleare: lo ha annunciato il portavoce del ministero degli Esteri.

“Se l’Iran ci attacca – la risposta di Trump – gli Usa colpiranno 52 siti iraniani”. Appello del papa: “Chiamo tutte le parti a mantenere accesa la fiamma del dialogo e dell’autocontrollo, e a scongiurare l’ombra dell’inimicizia”.

Guccione (PD): “Fermare chi ha saccheggiato l’Asp di Cosenza”

Asp Cosenza“Ci deve pur essere una ragione se le stesse forze oscure che controllano l’Asp di Cosenza dagli anni Ottanta, la più grande della regione e da un miliardo di bilancio all’anno, sono nostri avversari in questa decisiva tornata elettorale per la Calabria”. Così, in una nota, Carlo Guccione, candidato nella lista Pd per il consiglio regionale. “E ci deve pur essere una ragione – aggiunge – se questo gigantesco comitato d’affari teme soltanto una cosa, il cambiamento vero. È una ragione con molti zeri in coda, centinaia e centinaia di milioni di euro di “saccheggio” che hanno letteralmente mandato in bancarotta l’azienda sanitaria provinciale di Cosenza, tra le più grandi del Paese”.

“Il contenzioso dell’Asp di Cosenza – continua Guccione –, azienda che nel frattempo non approva il bilancio perché non si trova nessuno disposto a rischiare la custodia cautelare con la firma in calce, è di 800 milioni di euro. Una cifra monstre che genera affari d’oro con lodi e arbitrati tutti a perdere per le casse pubbliche. Consapevolmente a perdere. E la “maschera” della “rapina” a volto scoperto va anche oltre con il pagamento delle stesse fatture per due o tre volte. Il meccanismo è diabolicamente semplice – continua ancora Guccione -. Meccanismo consolidato e forte perché fa leva sulla connivenza a tutti i livelli”.

“Nel sistema informatico dell’Asp non è simultanea la cancellazione dei creditori al momento del saldo della fattura. Può accadere, è accaduto e purtroppo accadrà ancora se non arriva il cambiamento vero, che una stessa fattura viene presentata due o tre volte in ragioneria e viene sistematicamente liquidata. Naturalmente senza il benché minimo controllo. Sappiamo bene che l’occhio della magistratura inquirente ci ha perso la vista in queste carte e prima o poi si conoscerà la verità giudiziaria ma nel frattempo la “rapina” perpetua ha prodotto perdite da capogiro a tutto svantaggio del servizio da rendere ai cittadini perché l’Asp, dal punto di vista finanziario, ormai è al default, al collasso. E se non bastano contenziosi e lodi a perdere e fatture sempre in vita che non muoiono mai ecco il completamento della “rapina” – continua Carlo Guccione -: gli appalti in prorogatio. Altra gallina dalle uova di platino e sempre a beneficio delle stesse forze oscure che non a caso sono nostri avversari dietro questo voto. In alcuni casi appalti affidati in prorogatio da 12 anni senza lo svolgimento della regolare gara, capitolati scaduti che nessuno appalta perché, a danno delle casse pubbliche, torna utile al comitato d’affari continuare così. Un caso su tutti è la residenza assistenziale di Caloveto – prosegue Guccione -. Chiusa da oltre cinque anni e nessuno definisce la gara per dotare la struttura dei sessanta posti letto previsti. Non solo. Il mancato funzionamento della Rsa di Caloveto determina mancate entrate per canone di locazione ammontanti a 250mila euro all’anno, in cinque anni più di un milione. A chi giova non fare la gara e lasciare che le cose stiano così? Il sindaco Mazza è stato perentorio nella sua denuncia pubblica. Un intollerabile spreco a danno dei cittadini, “se necessario ci rivolgeremo alla procura – ha detto – non ci daremo pace finché non si apriranno le porte della struttura con i suoi 60 posti letto, tra l’altro fonte di occupazione per diverse famiglie”. Chi ci guadagna dietro questo spreco di risorse? Il voto del 26 gennaio – conclude Guccione – è importante anche e soprattutto per questo. Fermare la “rapina” e i “rapinatori” dell’Asp di Cosenza, che indisturbati imperano dagli anni Ottanta. È proprio il caso di dire, ora o mai più».

Emergenza rifiuti a Cosenza, Occhiuto: “Blocco dei conferimenti vanifica i nostri sforzi”

Il Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, a seguito del permanere, in alcune zone della città, dell’emergenza legata alla raccolta dei rifiuti, interviene sulla questione più complessiva e, in particolare, sui continui blocchi dei conferimenti negli impianti regionali.

“A Cosenza – sottolinea in una dichiarazione il primo cittadino – pratichiamo la raccolta differenziata “porta a porta” già dal 2012 e abbiamo ricevuto molti premi negli anni come comune riciclone, uno dei primi comuni del Centro Sud e tra i più virtuosi in Italia. Tutto ciò per merito di tutta l’Amministrazione comunale in carica, ma – afferma ancora Mario Occhiuto – anche grazie alla circostanza che io, prima ancora di essere Sindaco della città di Cosenza, mi ero interessato al tema del ciclo dei rifiuti e dei servizi urbani per la mia attività professionale con pubblicazioni specialistiche e quindi ero esperto della materia. E così siamo riusciti a tenere la barra dritta e a togliere subito i cassonetti stradali di rifiuti indifferenziati”.

“Tutti i nostri sforzi però – sottolinea Occhiuto – rischiano di essere vanificati a causa dei continui blocchi dei conferimenti dei rifiuti negli impianti regionali. Il rischio concreto, oltre ai disagi per i cittadini e ai danni di immagine per la città, è quello di disabituare la popolazione a praticare bene la raccolta differenziata. È impensabile che in una regione come la Calabria che ha meno di due milioni di abitanti con una estensione territoriale di più di 15 mila Km2 non si riesca a gestire in modo virtuoso il ciclo dei rifiuti. Ci sono aree urbanizzate nel mondo che hanno più di trenta milioni di abitanti, eppure in molti di questi contesti il ciclo è gestito egregiamente!”

“Negli ultimi vent’anni – prosegue il Sindaco – sono stati spesi più di due miliardi di euro per l’emergenza rifiuti a livello regionale, oltre alle risorse spese dai Comuni per la raccolta che ammontano ad altri circa quattro miliardi di euro. E il sistema è rimasto tale e quale alla condizione di partenza: sempre in emergenza. Ci sono blocchi continui per i conferimenti, discariche esaurite, impianti insufficienti, mal gestiti e vetusti.

Il problema vero – afferma ancora il primo cittadino – è che le politiche regionali sui rifiuti non le fa l’Amministrazione regionale ma le ditte private che hanno interessi specifici nel settore e che manovrano a loro piacimento dirigenti e politici di turno grazie non solo alla malafede di alcuni, ma anche alla loro incompetenza. Inoltre, come nel caso di Cosenza, questi disservizi vengono utilizzati spesso come arma di boicottaggio politico a danno degli avversari. L’unico modo di risolvere questo problema atavico per i calabresi è quello di affermare, con coraggio e determinazione, una propria autonoma politica regionale del settore, svincolandosi dalle logiche affaristiche e spesso ricattatorie legate ai privati e avviando una azione pubblica diretta per la gestione degli impianti principali. Al nuovo Presidente della Giunta regionale proporrò una soluzione complessiva per affrontare e risolvere una volta per tutte tale impellente problematica che è precondizione non solo legata alla qualità della vita dei cittadini, ma anche alla crescita del territorio e allo sviluppo delle attività turistiche”.

Strage di giovani in Alto Adige, arrestato il conducente. Omicidio stradale plurimo

E’ stato arrestato l’automobilista che provocato l’incidente con sei morti la scorsa notte a Lutago, in valle Aurina, in Alto Adige. L’accusa è di omicidio stradale plurimo e lesioni stradali. Si tratta di un 28enne della zona, che sarebbe risultato positivo all’alcoltest. Il tasso alcolemico rilevato sul 28enne alla guida sarebbe di di 1.97 grammi per litro. La legge stabilisce attualmente il limite di 0,5 grammi/litro di alcol nel sangue, limite oltre il quale il conducente viene definito in stato di ebbrezza.

La strage questa notte intorno all’1.30. I giovani si trovavano in una piazzola quando un’auto a forte velocità è piombata sul gruppo provocando 6 morti e 11 feriti di cui tre gravi. Sono 160 i soccorritori intervenuti per il tragico incidente stradale.

I vigili del fuoco hanno allestito sulla strada un tendone per le prime cure dei feriti che poi sono stati trasportati con le ambulanze negli ospedali di Brunico, Bressanone e Bolzano. Si è messo in volo anche l’elisoccorso dell’Aiut Alpin Dolomites, dotato di visori notturni, che ha portato una donna in gravi condizioni alla clinica universitaria di Innsbruck, in Austria.

Auto falcia comitiva di giovani: 6 morti e 11 feriti in Alto Adige

E’ di 6 morti e 11 feriti il bilancio di un tragico incidente stradale avvenuto la scorsa notte a Lutago, in Valle Aurina in Alto Adige, a pochi chilometri dal confine con l’Austria. Secondo le prime informazioni, verso le ore 1.15 un’auto ha centrato a grande velocità un gruppo di persone che si trovava sul bordo della strada. Le vittime sono tutti giovani cittadini tedeschi fra i 20 ed i 25 anni di età. Dopo aver passato la serata in un locale, la comitiva si trovava accanto a un pullman turistico quando è stata centrata in pieno da un’automobile.

Tre dei feriti sono in gravi condizioni. Tra loro una donna che è stata trasferita d’urgenza di notte con l’elicottero del Aiut Alpin alla clinica universitaria di Innsbruck, in Austria. L’automobilista è un uomo del posto di 28 anni, di Chienes. Secondo le prime informazioni, avrebbe avuto un tasso alcolemico molto elevato. E’ stato arrestato con l’accusa di omicidio stradale e lesioni stradali.

“L’incidente della scorsa notte è una tragedia per l’intera valle, siamo ancora senza parole”, ha detto il sindaco del Comune di Valle Aurina Helmut Klammer durante la conferenza stampa. Klammer, che ancora di notte si è recato sul luogo dell’incidente, ha invitato la stampa a trattare la tragedia “con rispetto e correttezza”. Come ha informato il primario del reparto di medicina d’urgenza dell’ospedale di Bolzano, l’allarme è scattato alle ore 1.15. Sul posto sono intervenute complessivamente 17 ambulanze con otto medici d’urgenza e 50 infermieri, come anche il soccorso alpini.

I rilievi di legge sono stati effettuati dai carabinieri. I vigili del fuoco hanno allestito sulla strada un tendone per le prime cure dei feriti che poi sono stati trasportati con le ambulanze negli ospedali di Brunico, Bressanone e Bolzano.

Il tasso alcolemico rilevato sul 28enne alla guida sarebbe di di 1.97 grammi per litro. La legge stabilisce attualmente il limite di 0,5 grammi/litro di alcol nel sangue, limite oltre il quale il conducente viene definito in stato di ebbrezza e quindi soggetto a provvedimenti sanzionatori. La guida con un tasso di alcol nel sangue superiore a 0,5 grammi/litro limite viene punita con sanzioni elevate, decurtazione di 10 punti della patente e multe severe. Se poi il tasso è oltre 0,8 grammi/litro guidare diventa reato.

Busta minatoria a Callipo, uno scherzo tra dipendenti. Una denuncia

E’ stato denunciato per procurato allarme e maltrattamenti di animali, l’autore della busta con all’interno un uccellino morto ed una scritta di minaccia trovata nel parcheggio interno del “Popilia country resort” di Maierato, di proprietà di Pippo Callipo, candidato presidente per il centrosinistra alle regionali in Calabria.

I carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia, in poche ore, hanno chiarito quanto accaduto accertando che si è trattato di un gesto tra colleghi. Il denunciato, infatti, è un dipendente della struttura che aveva messo la busta nella tasca della giacca di un collega.

Quest’ultimo, quando se ne è accorto, l’ha gettata nel parcheggio, senza avvertire nessuno.
Dopo il ritrovamento, visto che la struttura è di un candidato presidente alle regionali, sono scattate le indagini dei carabinieri che si sono concluse con l’identificazione e la denuncia dell’autore del gesto.

Santelli: “Contaminiamo la regione con le buone idee dei giovani”

Jole Santellia a Reggio Calabria (fb)

“Tutti questi luoghi devono poter essere invasi dai nostri giovani e delle loro idee. Le bellezze devono riempirsi di azioni forti che valorizzino beni e persone, riempirsi di imprese”. Lo ha detto, intervenendo a Reggio Calabria, la candidata del Centrodestra alla presidenza della Regione Calabria Jole Santelli.

“Le emergenze, dalla sanità al welfare, alla sicurezza, che troppo spesso soffocano la quotidianità, saranno al centro delle nostre prime azioni di governo, in un confronto serio e collaborativo con gli organi dello Stato” ha aggiunto, per rimarcare il tema della Calabria come “Terra di normalità” perché “non si può continuare ad essere terra di diritti negati”.

E poi il riferimento a Gioia Tauro, affinché “finisca di essere il simbolo di un’occasione sprecata”.  Il tempo – per la candidata – non è una variabile indipendente. Jole Santelli parla di “tempi certi”: per Reggio Calabria ha in mente il più grande centro Euro-Mediterraneo, dove far confluire le grandi multinazionali, un luogo dove coinvolgere gli asset strategici di questo Paese da Eni a Leonardo.

“Noi andremo al governo non al potere” ha concluso Jole Santelli. “Faremo squadra con tutti coloro che hanno a cuore il futuro della Calabria, con le migliori energie, per restituire ai calabresi l’orgoglio, la dignità ed il futuro che meritano”.

Emergenza rifiuti, Tansi: “La normativa regionale deve essere riformata”

Protezione civile su terremoti in Calabria, Tansi: "Comuni impreparati"
Carlo Tansi

“Emergenza rifiuti in Calabria, un sistema al collasso. Le considerazioni del sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, espresse nell’ultima assemblea dell’ATO Rifiuti di Cosenza, sono del tutto condivisibili”, scrive in una nota il candidato civico alla presidenza della Regione Calabria Carlo Tansi.

“Sono la conferma – spiega il geologo – delle difficoltà esecutive contenute in una normativa regionale, chiaramente censurata nel mio programma elettorale, che deve essere completamente riformata, per consentire, anche in Calabria, una gestione del ‘sistema rifiuti’ in linea con quanto avviene nelle zone del territorio nazionale più attente alla tutela dell’ambiente”.

“Nelle ultime assemblee dell’ATO – continua Tansi – hanno partecipato solo la metà dei sindaci e questo è un ulteriore conferma dell’incongruenza di una organizzazione insostenibile, che alla fine non decide nulla, peggio decide di delegare ogni decisione ad un Commissario, ma di fatto si rimette a quanto decidono i privati gestori degli impianti”.

“Alla domanda del sindaco Stasi che chiede ‘su questo ed altre cose, più che sui nomi e sulle liste, sarei curioso di sapere cosa intendono fare i candidati alla presidenza della Regione’ rispondo che la soluzione è chiaramente contenuta nel mio programma elettorale”.

“Voglio ribadire ai sindaci ed ai calabresi che se si vuole effettivamente far decollare la nostra Regione riscoprendo i tesori ambientali, paesaggistici, storici e culturali attualmente sommersi e dimenticati i nuovi organi di governo regionale, che mi auguro di poter dirigere, dovranno affrontare con priorità assoluta le condizioni di emergenze sanitaria, ambientale e sociale che bloccano ogni possibilità di sviluppo – conclude Tansi dando appuntamento ai cittadini e ai sostenitori domenica 5 gennaio alle ore 18 all’hotel Torrione di Amantea.

Aiello (M5s): “Tropea ha tutte le carte in regola per diventare Capitale della Cultura”

Francesco Aiello

“Per il 2021 Tropea è tra le 43 città candidate al titolo di “Capitale italiana della Cultura”. Si tratta di una candidatura forte, in rappresentanza dell’intera Calabria.
Insieme alla sottosegretaria alla Cultura Anna Laura Orrico, crediamo che Tropea abbia tutte le carte in regola per farcela, perché ha bellezze naturali, cultura, storia e tradizione”. E’ quanto scrive sui social Francesco Aiello, candidato del M5s alla presidenza della Regione Calabria.

“La vittoria della “Perla del Tirreno” – aggiunge Aiello – rappresenterebbe un’opportunità straordinaria per l’intera regione. Perciò insistiamo su quel sano orgoglio calabrese di cui parliamo da tempo, affinché ci sia piena collaborazione, della politica, della società civile, dei nostri intellettuali ed accademici, per centrare l’obiettivo”.

“Dunque abbiamo il dovere di abbandonare ogni conflitto, di seppellire lo scetticismo spesso dominante in Calabria e di rimboccarci tutti le maniche per tagliare questo traguardo importante. Dobbiamo muoverci già da adesso e – conclude – al di là delle appartenenze politiche, perché il tempismo è sempre fondamentale”.

Callipo annuncia: “Niente partiti in giunta. Rinuncio a indennità da governatore”

“Niente partiti in giunta. E rinuncio allo stipendio da governatore”. Ad annunciarlo il candidato di centrosinistra alla Presidenza della regione Calabria Pippo Callipo nell’iniziativa “Cento domande per Pippo” tenutasi al “T Hotel” di Feroleto Antico, nel Lametino, nel corso della quale, seduto su un palchetto al centro della sala, ha risposto alle domande del pubblico.

Un appuntamento nel corso del quale, è scritto in una nota, ha aperto alle Sardine – “se non partecipiamo, se non ci incazziamo, non risolviamo niente” – e, riferendosi ai 5 stelle ha sostenuto che “molti di loro ci voteranno”. “Dobbiamo credere nelle persone, io voglio che la gente, disillusa da troppi anni di cattiva politica, torni ad avere fiducia” ha detto Callipo che ha ribadito le sue parole d’ordine: fiducia, concretezza, libertà, ascolto.

“Dobbiamo liberare i calabresi: ne hanno piene le tasche – ha detto – di essere sudditi dei soliti noti. Dobbiamo riprenderci i diritti che la Costituzione riconosce ma che non abbiamo avuto”.

Callipo ha ribadito che (se eletto) non tratterrà per sé “nemmeno una delega” e che coinvolgerà nel governo della Regione “persone che rappresentano l’eccellenza nel settore di cui sono chiamate a occuparsi”. Un cambiamento “radicale” – spiega una nota – iniziato già con la composizione delle liste, che proseguirà con la giunta – in cui “non ci saranno rappresentanti dei partiti” – e che non si fermerà nemmeno davanti a quella che l’aspirante governatore chiama da sempre “mafia con la penna», riferendosi “senza generalizzare” a quella parte di burocrazia che “ha piegato interi settori economici a esigenze diverse da quelle della collettività”.

Con il segretario del Pd Nicola Zingaretti, che tornerà in Calabria l’8 gennaio, “si è creato – ha aggiunto – un rapporto politico ma anche umano, di amicizia, perché lui ha capito qual è il mio sogno per la Calabria e vuole aiutarmi a realizzarlo». Ma a dare «grande forza» a Callipo sono soprattutto «le tante persone che non conosco e che mi stanno dimostrando di avere fiducia in me, perché il sostegno degli amici e degli alleati l’ho sempre percepito”.

“Capisco la sfiducia della gente – ha detto ancora Callipo – ma io sono libero e per me parla la mia storia, sono sempre andato avanti senza chiedere favori a nessuno”. Quindi l’annuncio: “Rinuncio fin da ora all’indennità di carica da presidente di Regione, che sarà destinata a un fondo per il sociale”.

Tanti gli argomenti affrontati nell’incontro, dalla disabilità alla rappresentanza di genere, dalle opportunità per i giovani all’appello a “consumare prodotti calabresi”. “Noi ci porteremo il letto alla Cittadella e lavoreremo 24 ore al giorno, perché bisogna dare una svolta dal 27 gennaio e far capire ai calabresi che quella è la loro casa”, ha concluso Callipo.

Mariastella Gelmini (FI): “Con Santelli la Calabria tornerà protagonista”

“Jole Santelli in questi anni si è spesa in Parlamento e sul territorio per questa terra, per la sua città e per tutti i calabresi. Con lei la Calabria tornerà protagonista”. A dirlo la capogruppo Forza Italia alla Camera Mariastella Gelmini, intervenendo a Reggio Calabria alla presentazione delle liste a sostegno della candidata di centrodestra alla presidenza della Regione Jole Santelli.

“Jole – ha aggiunto – non è né ricattabile, né attaccabile. Noi siamo con i calabresi onesti, siamo dalla parte della legalità. E fa parte della legalità anche il principio della presunzione di innocenza, che sta scritto in Costituzione non sull’album Panini”.

“Sarò una donna al vertice – ha detto la Santelli – ma con un modo diverso di governare. La Calabria ha troppi problemi ma anche troppe possibilità perché vengano caricate sulle spalle di una sola persona. Dobbiamo imparare a fare squadra, nella politica, ma soprattutto “squadra Calabria” con i calabresi. Se facciamo squadra veramente la partita la vinciamo”.

Fiamme distruggono un fienile con 300 balle, indagini

Un incendio, sulla cui origine sono in corso indagini, si è sviluppato la notte scorsa in un fienile località Lago Acero nel comune di San Vito sullo Ionio.

All’interno della struttura, in legno e con copertura in lamiera, c’erano 300 rotoballe, macchine ed attrezzature agricole che sono andate completamente distrutte. Per spegnere il rogo sono intervenute varie squadre dei vigili del fuoco del comando di Catanzaro e del distaccamento di Chiaravalle Centrale.

Solo dopo otto ore di lavoro i vigili sono riusciti ad avere ragione delle fiamme. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri della stazione di Cardinale. Sono in corso gli accertamenti sull’origine dell’incendio e non è esclusa la matrice dolosa.

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