6 Ottobre 2024

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Ragazzi down discriminati a Filadelfia, grande solidarietà

I ragazzi down discriminati in Comune a Filadelfia con i vertici dei Carabinieri di Vibo Valentia.

Erano stati oggetto di discriminazione da parte di alcuni avventori in un locale pubblico di Filadenfia (Vibo) ma, da quel momento le iniziative e le manifestazioni di solidarietà a sostegno di un gruppo di ragazzi down si sono moltiplicate.

I ragazzi, mentre le iniziative in loro favore vanno avanti, hanno incontrato il Prefetto di Vibo Valentia, Francesco Zito, il comandante provinciale dei carabinieri, Bruno Capece, ed il questore, Annino Gargano.

L’associazione della quale fanno parte, il “Club di Filadelfia”, punta a un percorso di autonomia. L’obiettivo è costruire percorsi lavorativi sino alla loro piena integrazione.
A fianco dei ragazzi, da subito, si sono schierati i carabinieri.

Il sindaco Maurizio De Nisi ha ripercorso le fasi della vicenda accaduta il 3 gennaio per l’atteggiamento di rifiuto e discriminazione di alcuni avventori. “Ora il nostro obiettivo – ha detto De Nisi – è di rendere operativi i ragazzi down in contesti socio-culturali”.

Callipo: “Bene allarme di Salvini contro ‘ndrangheta, ma dimentica i legami con la politica”

Pippo Callipo

«Apprezzo molto l’allarme lanciato nei giorni scorsi da Matteo Salvini sulla ‘ndrangheta come emergenza nazionale ed europea. Non ha detto certo una cosa nuova ma è sempre bene tenere alta la guardia. Solo che nelle dichiarazioni del leader della Lega manca un pezzo non di poco conto: se la ‘ndrangheta è diventata la holding internazionale del crimine che è oggi, è solo grazie ai legami con la cattiva politica e con la massoneria deviata. Le ultime inchieste della magistratura in Calabria lo confermano». È quanto dichiara in una nota il candidato del centrosinistra alla Presidenza della Regione Calabria Pippo Callipo.

«Noi abbiamo già dimostrato di fare sul serio – aggiunge Callipo – scegliendo, al contrario del centrodestra, di puntare sulla forza dell’onestà e della credibilità piuttosto che sui numeri dei signori delle preferenze. Vedo che in queste ore anche tra i leghisti calabresi sono in tantissimi a ribellarsi alle scelte del commissario bergamasco che Salvini ha mandato qui a testimonianza della stima che nutre per i calabresi, a partire da quelli del suo partito. Io mi appello a tutti i cittadini onesti, anche a chi ha idee politiche diverse da quelle dello schieramento che mi sostiene: se volete il cambiamento vero, se volete la rivoluzione, se volete una lotta senza quartiere alla mafia con la lupara e con la penna, la mia storia personale è la vostra migliore garanzia».

«Non mi sono mai piegato e non lo farò certo ora: non darò tregua a criminali, corrotti e corruttori che infestano le istituzioni. Cominciamo a darne testimonianza scendendo in piazza il 18 gennaio a sostegno del procuratore Nicola Gratteri. A liberare la Calabria – conclude Pippo Callipo – non può essere certo chi imbarca riciclati e vecchi marpioni nelle liste, chi pensa che siamo una riserva di caccia del Nord e chi è convinto che basti qualche selfie in campagna elettorale per far dimenticare anni di insulti e di soprusi ai meridionali».

Regionali in Calabria, domani Giorgia Meloni a Catanzaro

La presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni sarà a Catanzaro domani, venerdì 10 gennaio, per partecipare alla manifestazione “Il coraggio delle scelte – per la Calabria”, che si terrà alle ore 11,30 presso il teatro Comunale (corso Mazzini, 84).

All’evento, dopo i saluti del capogruppo in consiglio regionale Fausto Orsomarso e del segretario di Gioventù Nazionale Silvio Rotundo, interverranno anche il commissario regionale di Fratelli d’Italia Wanda Ferro e la candidata alla presidenza della Regione Calabria per la coalizione di centrodestra Jole Santelli.

Associazione chiede ai candidati di approvare legge regionale sull’Autismo

L’associazione “Calcia l’Autismo”, guidata da Luigi Lupo, chiede ai candidati presidenti della regione Calabria ed agli aspiranti consiglieri regionali, un impegno diretto all’approvazione di una legge regionale in favore dei ragazzi autistici calabresi. Una norma che nella passata legislatura non è mai stata approvata. L’associazione, allo scopo di sensibilizzare la politica, ha scritto una lettera aperta ai candidati.

“L’associazione – è scritto in una nota – in sinergia con altri genitori che vivono le medesime problematiche, ad oggi, non avendo ascoltato nulla o quasi nulla, sia da parte dei candidati a presidente della Giunta regionale che dei candidati a consigliere, riguardo le problematiche relative alla disabilità, soprattutto quelle di tipo intellettivo, come lo spettro autistico, sindrome di Down, sindrome di Asperger, e altre disabilità, anche in riferimento alle tante pregresse non risoluzioni di problemi (oltre alle promesse di importanti provvedimenti legislativi non andate in porto nella scorsa legislatura) da parte della politica regionale, ha ritenuto opportuno identificare, per ogni lista, un candidato che possieda, i requisiti morali, la sensibilità alle tematiche sociali e capacità professionali per poter essere utile alla Calabria e in particolare nel poter contribuire a migliorare, da un punto di vista legislativo, sociale e inclusivo la condizione dei nostri figli speciali e, pertanto, possedere i requisiti minimi per poter meritare di sedersi, secondo la nostra prospettiva, negli scranni del prossimo consiglio regionale Calabria di Palazzo Campanella”.

L’associazione ha individuato dei candidati che a vario titolo si occupano di tematiche sociali e chiesto loro, così come ai quattro candidati presidenti, Santelli, Callipo, Tansi e Aiello, un forte impegno politico e legislativo a tutela dei bambini e ragazzi autistici nonché delle loro famiglie, che vivono disagi e difficoltà legate alla sindrome dei loro figli.

In tale direzione è arrivata la disponibilità di Giuditta De Santis, candidata al Consiglio regionale per Fratelli d’Italia, già fortemente impegnata nella formazione e nel sociale.
“Ho letto attentamente l’appello – risponde Giuditta De Santis al presidente Lupo – che a nome di tutti gli Associati dell’Associazione di Volontariato “CALCIA L’AUTISMO”, hai rivolto agli
aspiranti Presidenti e Consiglieri regionali. Ringrazio te e tutti gli Associati, innanzitutto, perché ci fate riflettere e ci fate parlare di programmi, e di quanto si intende promuovere e realizzare riguardo le tematiche della disabilità e in particolare sulle disabilità intellettive”.

In auto con decine di dosi di marijuana, tre arresti nel reggino

Sono stati fermati su una Renault Clio in via Ravagnese Superiore e li hanno trovati con della marjuana in auto. Con l’accusa di detenzione stupefacente ai fini di spaccio, martedì notte, i Carabinieri della Stazione di Gallina (Reggio Calabria), hanno arrestato tre reggini, A.G., di 24 anni, B.B., 20enne e R.P., di 22, tutti già noti alle Forze di Polizia.

Era notte fonda, quando i militari, durante controlli in orario notturno, hanno fermato i tre e dopo un’accurata perquisizione li hanno trovati con 61 dosi di marijuana, nascoste all’interno di un sacchetto di cellophane sotto il sedile dell’auto.

La droga è stata sequestrata, mentre invece gli arrestati, dopo il giudizio direttissimo, non sono state disposte misure cautelari.

Gettava pipì ed escrementi ai vicini, divieto di dimora per donna andata su “Le Iene”

Caterina Minutolo con l’inviato de “Le Iene”

Molestava i vicini insultandoli e gettando nei loro cortili secchiate di pipì, escrementi e avanzi di cibo avariato al punto che qualcuno, ormai davvero esasperato, ha segnalato il caso alle “Le Iene” che sono venute in Calabria per mostrare a tutta Italia ciò che era capace di fare Caterina Minutolo, 61enne di Bagnara Calabra, una “vicina da incubo”, titolava il programma di “Italia 1” Un caso imbarazzante che ha fatto discutere molto, non solo in Calabria.

A distanza di qualche settimana la Procura di Reggio Calabria, dopo indagini dei carabinieri, ha chiesto è ottenuto dal gip un provvedimento, nei confronti della donna, di divieto di dimora che è stato eseguito dai militari di Bagnara. La donna, già nota alle forze dell’ordine, è accusata di minaccia e atti persecutori.

Gli episodi per i quali è stata emessa l’ordinanza, sarebbero iniziati da lungo tempo per acutizzarsi poi nell’ultimo periodo durante il quale la donna avrebbe posto in essere nei confronti di tutti coloro che risiedono nel Rione Arangiara di Bagnara Calabra, condotte reiterate, moleste e persecutorie, che hanno profondamente turbato il normale svolgimento della vita quotidiana dei malcapitati.

In particolare, la donna con assiduità e senza apparenti motivi, avrebbe proferito nei confronti dei suoi vicini di casa minacce ed insulti di vario tipo, nonché gettato avanzi di cibo in putrefazione, resti di animali morti, rifiuti organici umani e animali sulle loro proprietà, appiccando anche piccoli incendi di rifiuti in prossimità delle loro abitazioni. Tutte gesti immortalati dai vicini e trasmessi poi dalle Iene.

Per due anni ha incassato pensione di una persona deceduta, sequestro

Ha incassato indebitamente oltre 30 mensilità pensionistiche in nome di una persona deceduta nel maggio del 2016 frodando l’Inps. Ad un uomo di 80 anni A.S.M., che è stato denunciato per truffa ad enti pubblici, i finanzieri del comando provinciale di Reggio Calabria hanno sequestrato la somma equivalente alle mensilità di due diverse pensioni di invalidità tra il maggio 2016 e il novembre 2018 avendo cointestato il libretto postale con il legittimo percettore della pensione deceduto.

Attraverso questo stratagemma e grazie all’utilizzo di una carta collegata al libretto, l’indagato aveva accesso diretto alla gestione delle disponibilità finanziarie della persona defunta.

Il sequestro della somma è stato disposto dal gip del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Procura. I finanzieri, a seguito di attività di osservazione, pedinamento e controllo, hanno controllato A.S.M. dopo che aveva effettuato un prelievo dalle somme del libretto postale.

Venerdì Salvini in Calabria, sarà a Rende, Catanzaro e Crotone

Salvini in Calabria comizio a Catanzaro
Matteo Salvini durante un comizio a Catanzaro (Archivio)

“Domani sarò a Cosenza, Catanzaro e Crotone per dare voce ai calabresi che ne hanno le palle piene della ‘Ndrangheta, così come a Reggio Emilia”. Lo ha annunciato il segretario della Lega Matteo Salvini che in questi giorni è in tour in vista delle elezioni regionali che si svolgeranno il prossino 26 gennaio. Si vota in Emilia-Romagna e Calabria.

Il leader della Lega sarà a Rende, alla sede della Coldiretti e poi a Catanzaro e Crotone. Insieme a lui è prevista la presenza di Jole Santelli, candidata del centrodestra alla presidenza della Regione Calabria.

 

Regionali, Cesa presenta i candidati Udc: “Santelli è la persona giusta”

Jole Santelli con Lorenzo Cesa

“Saremo sicuramente in Consiglio regionale con una squadra poderosa, come ai vecchi tempi, ed è un fatto importante per la Calabria e il centrodestra, perché un centrodestra senza un partito moderato poi non governa bene”. Lo ha affermato il segretario dell’Udc, Lorenzo Cesa, parlando con i giornalisti a Lamezia Terme dove ha partecipato a un’iniziativa del partito per le Regionali.

“Lo dico con molta tranquillità, perché – ha aggiunto Cesa – questo si vede in Italia e anche in Europa: quando manca un partito di centro, non c’è mai stabilità e non c’è mai concretezza nell’azione politica”.

Il segretario dell’Udc ha poi evidenziato che “Jole Santelli è la persona giusta per guidare con autorevolezza la Regione Calabria. In questa coalizione vogliamo rappresentare la forza della concretezza e del buon senso, con una squadra che ha grandi capacità politiche e professionali”.

“C’è bisogno di concretezza, basta con le chiacchiere e le promesse che non vengono mai realizzate: questa regione ha tante dotazioni, soprattutto da parte dell’Europa, che non sono state utilizzate e che nei prossimi tre anni possono essere realizzate. Stiamo parlando – ha concluso Cesa – di 1,7 miliardi da spendere: se solo riuscissimo a far questo daremo una svolta alla Calabria”.

“Presentazione dei candidati della Circoscrizione Nord dell’Udc Italia insieme a Lorenzo Cesa e Francesco Talarico. Amici ai quali è andato il mio in bocca al lupo”, ha scritto Jole Santelli sui social commentando l’incontro con Cesa.

“Siamo pronti ad affrontare le emergenze della nostra terra, ma anche a lavorare al nostro sviluppo, altrimenti stiamo buttando il nostro futuro”.

Regionali, Zingaretti in Calabria: “Con Callipo per liberare regione dalle invasioni”

Zingaretti con Callipo (Ansa)

“Da segretario nazionale del Pd credo nella candidatura di Pippo Callipo, che è persona libera e non deve rispondere ad alcuno. Dico ai calabresi: attenti alle invasioni”. Lo ha detto il segretario dem Nicola Zingaretti a Lamezia Terme durante la sua visita a sostegno dell’imprenditore vibonese.

“Le invasioni ci sono, in realtà – ha aggiunto Zingaretti – dove si è votato di recente e la destra ha vinto, con assessori provenienti dal Veneto. Massimo rispetto per le scelte e le persone, ma agli elettori calabresi dico: difendete la libertà della Calabria e diffidate di chi vuole utilizzare questa terra meravigliosa per interessi di politica nazionale”.

“Noi con Callipo – ha detto ancora il segretario del Pd – siamo per una Calabria che non sia subalterna. Sappiamo che la battaglia sarà dura, ma pensiamo di essere partiti bene e vogliamo lavorare avendo creato un campo di forze ampio e unito per il futuro di chi vive oggi qui e soprattutto per i calabresi del futuro”.

In mattinata a Roma, Zingaretti aveva detto che andava in Calabria “per essere vicino a una grande comunità che sta combattendo per la libertà in regione con una bellissima rivoluzione civile che Pippo Callipo sta portando avanti con una immensa generosità”.

“È un bellissimo segnale quello che viene dalla Calabria – ha aggiunto – di unità del centrosinistra e della disponibilità di tante risorse della società civile a combattere questa battaglia per la legalità, il lavoro e il riscatto di quella terra meravigliosa e Pippo Callipo è l’uomo che può liberare quella terra e penso che ciò meriti attenzione, vicinanza e sostegno di tutto il Paese”.

Zingaretti a Cosenza, Graziano: “Grande entusiasmo”
“Grande partecipazione ed entusiasmo a Cosenza per l’evento pubblico con Pippo Callipo e il segretario Nazionale Nicola Zingaretti”. Lo dichiara il commissario regionale del Partito Democratico della Calabria Stefano Graziano a margine della manifestazione al Supercinema Modernissimo.

“Una sala gremita  in ogni ordine di posto – aggiunge – e centinaia di persone rimaste fuori a seguire la manifestazione su un maxischermo è il segno dell’entusiasmo che si sta creando attorno alla candidatura di Pippo Callipo e la coalizione di centrosinistra che ha fatto di legalità e trasparenza due pilastri imprescindibili del proprio progetto politico. Senza legalità e trasparenza non può esserci quello sviluppo necessario affinché i giovani non siano più costretti ad emigrare”. “Chi ha a cuore il futuro della Calabria e vuole fermare l’invasione della Lega ha un’unica strada votare per il Partito democratico e Callipo”, conclude Graziano.

A processo ex dirigente anticorruzione della Regione Calabria

aula giustizia processoL’ex responsabile anticorruzione della Regione Calabria Maria Gabriella Rizzo, di 59 anni, sarà processata l’8 aprile con il rito abbreviato nell’ambito dell’inchiesta su presunte irregolarità nella gestione dei bandi finanziati da fondi comunitari per il supporto al turismo.

Il gup di Catanzaro Paola Ciriaco, su richiesta del pm Graziella Viscomi, ha poi disposto il rinvio a giudizio – il processo inizierà il 25 marzo – dell’imprenditrice Laura Miceli (68), di Spilinga, di Antonio Tolomeo (40), di Catanzaro, componente la commissione incaricata alla vigilanza sul “Finanziamento di Piani di investimenti produttivi” e di Deborah Valente (50), cosentina ma residente a Tropea.

Le indagini portarono nel 2018 agli arresti domiciliari Rizzo e Miceli, imputate di corruzione e falsità ideologica. Secondo l’accusa, la dirigente regionale avrebbe comunicato all’imprenditrice informazioni non ancora divulgate su bandi non pubblicati, fornendo, tra l’altro anche consulenze in cambio di soggiorni vacanze e regali.

Aereo ucraino precipita dopo il decollo a Teheran, a bordo 176 persone

Un aereo passeggeri ucraino che trasportava 176 persone tra passeggeri ed equipaggio si è schiantato pochi minuti dopo il decollo dall’aeroporto internazionale di Teheran “Imam Khomeini”, in Iran. Le cause sarebbero riconducibili a un guasto al motore, secondo quanto riferiscono le agenzie di stampa citando le autorità.

Il Boeing 737-800 gestito dall’Ukrainian International Airlines è decollato dall’aeroporto internazionale della capitale iraniana alle 6.12, ora di Teheran, ed è caduto circa sei minuti dopo.

Il portavoce dell’aeroporto internazionale “Imam Khomeini”, Ali Kashani, ha dichiarato che l’aereo diretto a Kiev e con a bordo 167 passeggeri e 9 membri dell’equipaggio si è schiantato attorno a Parand, circa 60 chilometri a sud-ovest di Teheran.

Secondo i rapporti, i problemi tecnici hanno causato l’incidente. “Una squadra investigativa era sul luogo dello schianto”, ha detto alla Associated Press la portavoce iraniana dell’aviazione civile, Reza Jafarzadeh. Le squadre di ricerca e salvataggio iraniane hanno trovato le scatole nere.

“Dopo essere decollato dall’aeroporto internazionale di “Imam Khomeini” si è schiantato tra Parand e Shahriar”, ha detto Jafarzadeh. “Una squadra investigativa del dipartimento dell’aviazione nazionale è stata inviata sul posto dopo l’annuncio della notizia e i soccorritori stanno cercando di raccogliere i morti”.

Hassan Rezaeifar, direttore generale del panel dell’Organizzazione per l’aviazione civile iraniana per indagare sugli incidenti aerei, ha dichiarato che l’aereo ucraino non ha dichiarato un’emergenza.

La maggior parte dei passeggeri erano cittadini iraniani ma c’erano anche cittadini stranieri a bordo. Tutti i 144 iraniani e 32 stranieri a bordo sono morti nell’incidente.

I dati di volo dell’aeroporto hanno mostrato che un 737-800 ucraino pilotato dall’Ucraina International Airlines è decollato mercoledì mattina, quindi ha smesso di inviare i dati quasi immediatamente dopo, secondo il sito Web FlightRadar24. L’aereo era in fiamme prima di schiantarsi. Poi una grande esplosione.

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha espresso le sue condoglianze alle famiglie delle vittime e ha affermato che il suo governo stava lavorando per comprendere le cause dell’incidente.

L’ambasciata ucraina in Iran ha dichiarato che un guasto al motore ha provocato l’incidente dell’aereo e ha negato che fosse legato al terrorismo.

Soleimani, Iran lancia missili su basi Usa in Iraq. “80 morti”. Iniziata la “vendetta”

Archivio (Ansa)

L’Iran ha lanciato l’operazione ‘Soleimani Martire’ sferrando un attacco missilistico in Iraq contro due basi che ospitano le truppe americane e quelle della coalizione, tra cui militari italiani. Una pioggia di cruise e di missili balistici a corto raggio partita dal territorio iraniano e che si è abbattuta contro la base di al-Asad e contro quella di Erbil, come prima rappresaglia per l’uccisione del generale Qassem Soleimani da parte degli Usa.

Almeno 80 morti. Sarebbe questo un primo bilancio dell’attacco missilistico dell’Iran contro due basi irachene dove erano ospitati militari americani. La televisione di Stato iraniana cita fonti ben informate della Guardia Rivoluzionaria secondo le quali circa 80 persone sono state uccise, ed altre 200 sono rimaste ferite, in seguito al raid.

“Grandi perdite sono state inflitte a numerosi droni, elicotteri e equipaggiamento militare nella base” di al-Asad. Secondo la Guardia Rivoluzionaria almeno 15 missili hanno colpito basi statunitensi, e nessuno è stato intercettato dall’esercito americano. “Circa 104 obiettivi degli Stati Uniti e dei suoi alleati locali sono sono osservazione da parte dell’Iran, e se commetteranno un errore, siamo pronti ad attaccarli”, spiega una fonte della Guardia Rivoluzionaria alla tv di Stato.

L’Iran “ha dato uno schiaffo gli Stati Uniti con l’attacco missilistico alle sue basi militari, ma non è ancora abbastanza e la presenza corrotta degli Stati Uniti dovrebbe finire”. Lo ha detto il leader supremo iraniano, Ali Khamenei, in un messaggio in tv.

Nessun soldato iracheno è stato colpito nell’attacco iraniano contro le due basi americane: lo ha reso noto l’esercito iracheno affermando che sono stati lanciati 22 missili.

Secondo la tv di Stato iraniana, ci sarebbe stata anche una seconda ondata di attacchi.

Il personale del contingente militare italiano ad Erbil si è radunato in un’area di sicurezza – secondo quanto appreso dall’Ansa – e gli uomini si sarebbero rifugiati in appositi bunker. Risultano tutti illesi.

Intanto, un terremoto di magnitudo 4.5 ha colpito una zona dell’Iran vicina ad un impianto nucleare. L’Istituto geofisico americano (Usgs) indica che l’epicentro del sisma è stato localizzato a 17 km a sudest di Borazjan, ad una profondità di 10 km. Per il momento non ci sono notizie di danni o vittime.

Il Pentagono, in una nota, ha affermato che dopo aver messo al corrente dei fatti il presidente americano Donald Trump sta ancora valutando le conseguenze dell’offensiva. Intanto a Washington si è riunito il consiglio per la sicurezza nazionale alla presenza del segretario di Stato Mike Pompeo e del numero uno del Pentagono Mark Esper.

Da Teheran il corpo delle Guardie Rivoluzionarie Iraniane ha annunciato come “la feroce vendetta” per l’uccisione del generale Soleimani è iniziata e ha affermato che l’operazione iniziale si è conclusa con successo e che la base di al-Asad, contro cui sarebbero stati lanciati almeno 35 missili, “è stata completamente distrutta”.

L’Iran minaccia quindi “azioni ancor più devastanti” se gli Usa dovessero decidere di rispondere. “Se l’Iran dovesse essere attaccato sul suo territorio – avvertono le Guardie Rivoluzionarie – Dubai, Haifa e Tel Aviv verranno colpite in un terzo round di attacchi da parte dell’Iran”. Intanto volano le quotazioni del petrolio, balzato del 3,4% a 65 dollari, e dell’oro, a quota 1.600 dollari l’oncia ai massimi dal 2013.

Un capo della forza paramilitare irachena filo-iraniana Hashed al Shaabi ha invocato una “risposta irachena” all’attacco al generale Soleimani altrettanto forte di quella iraniana, dopo l’attacco missilistico iraniano a due basi Usa in Iraq. In un tweet, Qaïs al-Khazali, da qualche giorno nella lista Usa dei ‘terroristi’, ha affermato che “la prima risposta iraniana all’assassinio del comandante martire Soleimani” è “avvenuta” . “È giunto il momento per la prima risposta irachena all’assassinio del comandante martire Mouhandis”, ha aggiunto.

Il premier giapponese Shinzo Abe ha cancellato la visita prevista in Medio Oriente, in programma a metà gennaio, a causa dell’intensificarsi delle tensioni nella regione tra Iran e Stati Uniti. La decisione segue l’attacco dell’Iran a due basi statunitensi in Iraq, dopo l’uccisione del generale iraniano Soleimani in un blitz Usa lo scorso 3 gennaio. Abe si sarebbe dovuto recare in Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Oman a partire da sabato.

Sfruttavano lavoratori e favorivano la prostituzione. Diversi arresti nel Reggino

Archivio

È in corso dalle prime ore di questa mattina una vasta operazione dell’Arma dei Carabinieri di Reggio Calabria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Palmi, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare a carico di numerose persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.

Colpita una rete di caporali, composta da cittadini extracomunitari di origine centro-africana ed all’epoca dei fatti domiciliati presso la baraccopoli di San Ferdinando e nel Comune di Rosarno, i quali, in concorso con i titolari di aziende agricole e cooperative operanti nel settore della raccolta e della vendita di agrumi nella Piana di Gioia Tauro, erano dediti prevalentemente alle attività di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro ai danni di braccianti agricoli extracomunitari, nonché alla commissione di ulteriori reati quali il favoreggiamento e lo sfruttamento della prostituzione di donne africane.

I particolari dell’operazione saranno resi noti in mattinata durante una conferenza stampa che il Procuratore di Palmi, Dott. Ottavio Sferlazza, terrà presso il Gruppo Carabinieri di Gioia Tauro.

Metodi correttivi esagerati, condannate due maestre di una materna

Una immagine delle telecamere della scuola materna di Cotronei
Una immagine delle telecamere della scuola materna di Cotronei

Quattro mesi di reclusione e altrettanti di interdizione dall’insegnamento per abuso di mezzi di correzione. E’ la condanna inflitta dal Tribunale di Crotone, in composizione monocratica (giudice Marco Bilotta), a due maestre d’asilo di Cotronei, A.R.S. e A.R.R., che nel maggio del 2017 vennero sospese dal servizio per due mesi perché accusate di maltrattamenti ai danni dei loro piccoli allievi.

La vicenda era emersa da un’indagine dei carabinieri, avviata sulla base delle segnalazioni di alcuni genitori. Il pubblico ministero, Aldo Marullo, aveva chiesto per entrambe le imputate la condanna a due anni di reclusione per il reato di maltrattamenti.

Il giudice ha ridimensionato l’accusa a carico delle due insegnanti, condannandole non per maltrattamenti ma per il reato meno grave di abuso di mezzi di correzione. Il giudice, inoltre, ha rigettato tutte le domande di risarcimento che erano state presentate dalle 14 parti civili che si erano costituite nel processo. (Ansa)

Durissima Nesci (M5s) contro Di Maio, Grillo e Casaleggio: “Svenduti e attaccati al denaro”

Dalila Nesci

Proseguono le divisioni nel Movimento 5 stelle. Dopo l’espulsione del senatore ribelle Gianluigi Paragone, la parlamentare calabrese Dalila Nesci affonda contro i vertici del M5s (senza citarli Di Maio, Grillo e Casaleggio, ndr), responsabili, a suo avviso, di aver svenduto il partito e delegittimato alcuni portavoce attraverso il “ricatto” delle rendicontazioni sui “rimborsi” che ogni deputato è tenuto a fare mensilmente al movimento. Una cosa che prima “era un vanto, ma adesso è diventata una clava”, sbotta la parlamentare.

In un lungo messaggio video apparso sui social, la Nesci accusa, per questo, i vertici di aver teso una “trappola” in cui sono finiti diversi portavoce. E lo dice non temendo ritorsioni, come nel caso di Paragone: “Combatto ogni giorno le mafie, figuariamoci se ho paura dei probiviri”, titola il suo video post.

“Dal 2013 – afferma Nesci – ho versato nelle casse del M5s 170.000 euro, ora basta. Non mi abbasserò più a questo messaggio becero sul denaro, che oggi è diventato il fulcro dei cinquestelle, quando invece non doveva essere il valore centrale. Darò parte del mio stipendio da parlamentare – annuncia – alle associazioni che operano sul territorio”.

GUARDA IL VIDEO INTEGRALE DI DALILA NESCI

Secondo la Nesci nel M5s si alimentano polemiche sul nulla. Si tratta di “non argomenti”, che sarebbe pagliuzza rispetto “alla trave che c’è negli occhi del movimento 5 stelle”, attacca la deputata grillina, aggiungendo che c’è stata una “svendita politica” dei valori e dei principi del M5s. Poi Nesci parla della sua auto-candidatura alla presidenza della regione Calabria per il M5s, che qualcuno (Di Maio), ha escluso perché evidentemente il tentativo rivoluzionario che la Nesci voleva fare non è stato compreso.

Poi la bordata finale: Bisognerebbe chiedere ai vertici del Movimento la rendicontazione politica di questo compromesso. Io mi ribello a questo appiattimento culturale ridicolo dei cinquestelle che fa della rendicontazione in denaro il suo argomento di distrazione di massa, dimenticandosi di fare un resoconto delle responsabilità politiche assunte sulla Calabria e su tutto il resto”. “Io – conclude la Nesci – non ho tradito e non vado via dal Movimento 5 stelle”.

‘Ndrangheta: Ferro (FdI), “Piena fiducia nel sindaco di Vibo Valentia Limardo”

Wanda Ferro

“Piena fiducia nel sindaco di Vibo Valentia, Maria Limardo, ma chiediamo un tavolo di confronto per riunire le forze di maggioranza e valutare i percorsi da intraprendere per il futuro dell’esperienza amministrativa”. Lo precisa all’Agi la parlamentare Wanda Ferro, commissario provinciale di Fratelli d’Italia a Vibo Valentia, in riferimento al momento delicato dell’amministrazione comunale vibonese dopo quanto scaturito dall’operazione “Rinascita-Scott, della Dda di Catanzaro, culminata con oltre trecento arresti nel Vibonese e non solo.

“Non è in discussione la figura del sindaco – aggiunge – nella certezza che il coraggio della politica, delle sue scelte, saranno improntate a salvaguardare i cittadini onesti di Vibo e del suo hinterland”.

Maria Limardo, espressione del Centrodestra, è stata eletta sindaco di Vibo a fine maggio 2019, battendo col 60% dei voti il rivale del centrosinistra Stefano Luciano.

Sbanda con l’auto e finisce contro un albero, ferita non grave

E’ di una ferita non grave il bilancio di un incidente autonomo avvenuto nel pomeriggio a Locri, dove una Fiat 127, sarebbe sbandata andando a sbattere contro un albero.

La donna è stata estratta dalle lamiere contorte dai vigili del fuoco di Siderno, poi consegnata ai sanitari del 118 che l’hanno trasportata in ospedale per le cure del caso. Non versa in gravi condizioni.

I pompieri hanno faticato non poco a estrarre la ferita dall’abitacolo in quanto l’auto è un vecchio modello, quindi con lamiere robuste. Forse anche per questo la conducente non si è fatta ancora più male.

Legale Prefetto: “Galeone ha risposto”. Dal gip: “E’ stato tutto un equivoco”

Il Prefetto Galeone al suo arrivo in tribunale a Cosenza

Paola Galeone, il prefetto di Cosenza ai domiciliari con l’accusa di aver preso denaro dall’imprenditrice Cinzia Falcone, ha risposto a tutte le domande del Gip del tribunale di Cosenza Letizia Benigno che l’ha interrogata oggi per quasi due ore dopo il clamoroso arresto dello scorso 2 gennaio. “Sono innocente. E’ stato tutto un equivoco”, avrebbe detto al giudice l’alto funzionario del ministero dell’Interno.

L’avvocato Franco Sammarco, suo difensore insieme ai legali Nicola Carratelli (del foro di Cosenza) e Biagio Leuzzi (Taranto), ha detto ai cronisti che la Galeone “ha fornito la sua versione dei fatti con assoluta limpidità, coerenza e tranquillità. Aspettiamo le determinazioni del giudice”. Il prefetto è arrivata in tribunale dalla sua casa di Taranto, dove si trova ai domiciliari.

Sammarco ha lamentato l’eccessivo clamore mediatico della vicenda, parlando di “informazione pilotata, anche troppo” e ha riferito della dottoressa Galeone come una persona provata per le vicissitudini di cui è protagonista. “Il giudice, al quale abbiamo chiesto la revoca della misura – ha detto Sammarco – dovrà decidere, poi vedremo il da farsi, compreso il ricorso al Tribunale del Riesame”. Galeone, dopo l’arresto è stata sospesa dalle sue funzioni dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese.

“Non posso rivelare particolari – ha aggiunto Sammarco in un altro passaggio citato dall’Ansa – ma in ogni caso è stata fornita una versione realistica dei fatti e a breve saprete, quando sarà possibile sapere. Della Falcone – ha detto ancora il legale -, ha parlato in termini di assoluta cordialità. La dottoressa Galeone non sta benissimo perché è un prefetto che si trova in questo momento nella situazione che conoscete, peraltro con una particolare attenzione degli organi di informazione, anche fuori regione, direi anche un po’ innaturale, però si difende”.

Paola Galeone è stata arrestata con l’accusa di induzione indebita a dare o promettere utilità. Secondo le indagini della Squadra mobile coordinata dalla Procura di Cosenza, la più alta carica dello Stato in città avrebbe intascato una busta con il denaro consegnatole da Cinzia Falcone, l’odierna accusatrice. La Galeone avrebbe proposto all’imprenditrice di emettere una fattura fittizia di 1220 euro per poter spendere un residuo del fondo per i prefetti. Secondo il presunto patto, settecento euro erano destinati al prefetto, 500 euro alla Falcone. Quest’ultima ha poi denunciato tutto alla Polizia la quale ha organizzato la “trappola” nel bar in cui la prefetta è stata trovata con la busta e il contante, già preventivamente segnato.

Colpisce la fidanzata con 14 coltellate, arrestato autore 18enne. Lei è grave

Ha colpito con diverse coltellate la fidanzata, ferendola gravemente per poi scappare e nascondersi nel sottotetto. Il fatto è avvenuto questa notte a Locri. Il presunto autore è un diciottenne, Giancarlo Martelli, con precedenti, che in breve tempo è stato rintracciato e arrestato dai carabinieri del posto. L’accusa per lui è di tentato omicidio.

Dopo la mezzanotte, i militari, dopo una segnalazione, sono intervenuti in via Foggia, a Locri, dove hanno trovato, riversa sul pianerottolo antistante la propria abitazione, una ragazza con varie ferite da taglio sanguinanti, colpita con almeno 14 fendenti che hanno interessato punti vitali come la giugulare, l’emitorace e l’addome.

La vittima è stata subito soccorsa e trasportata all’ospedale di Locri. La prognosi è riservata. I militari dell’Arma dopo ricerche hanno rintracciato Martelli nascosto all’interno di una intercapedine del sottotetto dell’abitazione, con i vestiti ancora intrisi di sangue.

Dalle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Locri, è emerso che i due intrattenevano una relazione sentimentale da poco tempo e che proprio ieri mattina, avevano deciso di andare a vivere nell’appartamento all’ultimo piano del palazzo in quella via. La vittima svolgeva da alcuni mesi la professione di estetista in un vicino comune della Locride. Al momento il movente dell’aggressione è sconosciuto.

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