6 Ottobre 2024

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Dia: la mafia foggiana vuole emulare la ‘ndrangheta

Dia Direzione investigativa antimafiaLa mafia foggiana vuole assumere “nuovi assetti organizzativi, più consolidati e fondati su strategie condivise, emulando in tal modo, anche in ottica espansionistica, la ‘ndrangheta”.

Lo dice la Direzione investigativa antimafia (Dia), nella relazione semestrale al Parlamento, descrive la mafia foggiana, spiegando che “anche in provincia di Foggia si sta consolidando un’area grigia, punto di incontro tra mafiosi, imprenditori, liberi professionisti e apparati della Pubblica amministrazione. Una “terra di mezzo” dove affari leciti e illeciti tendono a incontrarsi e a confondersi”.

A proposito della “terra di mezzo”, la Dia cita lo scioglimento dei Consigli comunali di Monte Sant’Angelo, Mattinata, Manfredonia e Cerignola “indicativi di questa opera di contaminazione”.

Caso Gregoretti, il 20 gennaio il voto su Salvini. Polemiche su ruolo Casellati

SenatoLa Giunta per le immunità del Senato voterà il 20 gennaio l’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini sul caso della nave Gregoretti. L’ha deciso la Giunta per il regolamento, approvando l’ordine del giorno del centrodestra per un verdetto il 20, nonostante scadano oggi i giorni perentori.

Alla votazione ha partecipato anche la presidente del Senato Casellati, votando a favore. Nella Giunta, reintegrata di due senatori di maggioranza, le due parti sono 6 a 6, esclusa la presidente. Polemiche per la decisione della presidente Casellati di aver “ceduto” alle richieste del centrodestra. La presidente del Senato però respinge ogni messa in discussione della propria terzietà.

Il Pd diserterà la Giunta delle immunità il 20 gennaio? “Non lo so, ne ragioneremo. Di sicuro la Giunta si riunisce in modo illegittimo”, ha risposto il capogruppo del Pd Andrea Marcucci al termine della Giunta per il regolamento del Senato. “Ma la cosa più grave – ha aggiunto – è che noi avevamo proposto che si riunisse oggi per completare il nostro lavoro, ma evidentemente questa cosa non era di gradimento. Così hanno fatto un colpo di mano gravissimo. Siamo molto preoccupati per la democrazia”.

“Trovo molto grave che cinque minuti prima si stabilisca che il termine è perentorio (entro il quale decidere sulla richiesta di un’autorizzazione a procedere, ndr) e dopo 5 minuti, non dopo un giorno, si procede a stabilire che il termine non è perentorio e quindi si può assolutamente derogare. E questo è successo dopo che la presidente Casellati ha più volte affermato che lei non avrebbe partecipato al voto per la Giunta. Invece, ha fatto una scelta che non possiamo non considerare di parte, questo non ce lo saremmo mai aspettati”, l’ha detto la capogruppo del Misto Loredana De Petris uscendo dalla riunione della Giunta per il regolamento.

“In riferimento alla seduta odierna della Giunta per il regolamento, il presidente del Senato Elisabetta Casellati respinge con forza ogni ricostruzione dei fatti che in qualche modo possa mettere in discussione la terzietà della sua azione ovvero connotarla politicamente, perché non si può essere terzi solo quando si soddisfano le ragioni della maggioranza e non esserlo più, quando si assumono decisioni che riguardano il corretto funzionamento del Senato”.

Nella nota il presidente ha chiarito la sua posizione nella riunione della Giunta per il regolamento. “Il presidente non ha votato sulla proposta dell’opposizione – continua – circa la perentorietà del termine previsto per le autorizzazioni a procedere a carico di ministri, così come non ha votato sulla proposta della maggioranza di assimilare alle commissioni permanenti gli organi del Senato aventi natura giuridica diversa da quelli delle stesse commissioni”. E chiarisce: “Solo ed esclusivamente per contemperare diverse previsioni del regolamento altrimenti confliggenti tra loro (artt. 29 e 135 bis), si è espressa a favore di una proposta avanzata da un singolo componente della Giunta, al fine di garantire la mera funzionalità degli organi del Senato”.

Casellati rimarca inoltre che “contro il parere espresso dalla Giunta e segnatamente dai gruppi Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, ha proceduto a integrare la stessa Giunta con due componenti appartenenti alla maggioranza di governo, nelle persone delle senatrici De Petris e Unterberger”.

Salvini attacca: “Secondo alcuni giudici Carola non doveva essere arrestata, io invece sì per aver bloccato tratta migranti”

Il diretto interessato, Matteo Salvini, dalla Calabria ha criticato la sua messa in stato di accusa per il caso dei migranti sulla Gregoretti, rilanciando anzi il caso di Carola Rachete su cui la Cassazione ha sentenziato che non doveva essere arrestata.

“Per qualche giudice una signorina tedesca che ha rischiato di uccidere cinque Militari Italiani speronando la loro motovedetta non merita la galera, ma il ministro che ha bloccato sbarchi e traffico di esseri umani sì. Questa non è “giustizia”, questa è vergogna”, scrive su fb l’ex ministro dell’Interno.

Inchiesta Genesi, interrogato il giudice Petrini, arrestato per corruzione

Il giudice Marco Petrini

È durato quasi quattro ore l’interrogatorio di garanzia del giudice Marco Petrini, arrestato dalla Finanza mercoledì scorso con l’accusa di corruzione in atti giudiziari. L’arresto del magistrato è stato eseguito nell’ambito di un’inchiesta della Procura della Repubblica di Salerno, competente sui procedimenti riguardanti magistrati del Distretto di Corte d’appello di Catanzaro.

Petrini, presidente di Sezione della Corte d’appello di Catanzaro e della Commissione provinciale tributaria, in più occasioni, secondo l’accusa, avrebbe accettato somme di denaro contante, oggetti preziosi e prestazioni sessuali in cambio di suoi “interventi” in processi penali, civili e in cause tributarie.

Difeso dagli avvocati Agostino De Caro e Ramona Gualtieri, Petrini ha risposto a tutte le domande del Gip di Salerno, fornendo la propria versione sui fatti che la procura gli contesta.

Commozione ai funerali del finanziere colpito durante una battuta di caccia

Commozione ai funerali del maresciallo della Guardia di finanza Luca Pulsoni rimasto ucciso in modo accidentale durante una battuta di caccia. Il maresciallo Polsoni era in servizio presso la sede di Vibo Valentia dove era giunto nel 2018. La sua tragica scomparsa ha scosso gli animi di tutti quelli che lo conoscevano, militari e non.

Il decesso era avvenuto domenica pomeriggio, nel corso di una battuta di caccia, durante la
quale Luca Polsoni è stato colpito accidentalmente da colpi di fucile di un altro cacciatore; l’intervento dei soccorsi, 118, Vigili del Fuoco e Carabinieri, malgrado la natura impervia del territorio, si è mostrato tempestivo, ma non è bastato a salvare la vita del maresciallo.

Per accertare la dinamica dell’accaduto stanno investigando i Carabinieri del Comando
Provinciale di Vibo Valentia e della Stazione di Maierato. Il militare si era ben integrato nel contesto della città calabrese dove aveva dimostrato impegno, entusiasmo, serietà professionale e spirito di sacrificio per il lavoro che svolgeva, presso la Sezione Tutela Finanza Pubblica del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria effettuando attività investigativa; nel tempo libero, nei periodi consentiti, sovente si dedicava alla sua grande passione, la caccia, unendosi ad amici del posto, anch’essi amanti dell’arte venatoria.

Grande vicinanza è stata mostrata dai colleghi finanzieri e dell’Arma dei Carabinieri, nonché
dai numerosi amici, che hanno manifestato vicinanza e prestato assistenza alla famiglia
del giovane militare fin dal momento dell’incidente e che si sono raccolti intorno ad essa per una celebrazione religiosa presso il Duomo di San Leoluca di Vibo Valentia, alla presenza di
numerose autorità militari e civili, tra cui il Comandante Interregionale dell’Italia Sud
Occidentale della Guardia di Finanza di Palermo – Generale di Corpo d’Armata Carmine Lopez, il Comandante Regionale, Generale Fabio Contini, il Comandante Provinciale – Colonnello Roberto Prosperi ed il Comandante Provinciale dei Carabinieri, Tenente Colonnello Bruno Capece.

Dopo il saluto da parte di autorità, colleghi e amici a Vibo, il feretro è stato trasportato a
l’Aquila dove prima delle esequie presso la Scuola Ispettori e Sovrintendenti del capoluogo
abruzzese è stata svolta una cerimonia solenne, con resa degli onori e picchetto alla
presenza di tutti gli allievi marescialli, per l’ultimo saluto del Corpo della Guardia di Finanza al giovane militare, alla presenza del Comandante dell’Istituto Generale Gianluigi Miglioli.
Subito dopo il corteo funebre si è diretto alla volta di Camarda, frazione dell’Aquila, per il rito eucaristico delle esequie, nel paese d’origine del papà di Luca, Luogotenente dell’Arma dei Carabinieri.

Al funerale, officiato dal Cappellano Militare dei Carabinieri, don Claudio Recchiuti, la piccola
comunità del paese si è riunita con profonda commozione insieme ad una moltitudine di
colleghi, giunti anche da Vibo Valentia. Erano presenti numerosi ufficiali e militari della
Guardia di Finanza (il Comandante Regionale Abruzzo – Gen. B. Gianluigi D’Alfonso, i
Comandanti Provinciali dell’Aquila e di Vibo Valentia), dei Carabinieri (il Comandante della
Legione Carabinieri Abruzzo e il Comandante Provinciale dell’Aquila), e del IX Reggimento
Alpini l’Aquila, per prestare vicinanza al papà di Luca, Luogotenente dei Carabinieri in
servizio presso il Comando Provinciale dell’Aquila, al fratello Lorenzo, Maresciallo
dell’Esercito Italiano ad Udine e a tutta la famiglia.

19 anni fa commise un omicidio a Roma, albanese catturato dalla Polizia a Crotone

Un cittadino albanese di 39 anni, Ditran Ternova, è stato arrestato dalla Squadra mobile di Crotone perché responsabile, insieme a un suo connazionale, di un omicidio avvenuto 19 anni fa a Roma. Il delitto era avvenuto il 5 dicembre 2001, quando un cittadino italiano, Massimo Sciacca, classe 1971, venne ucciso a colpi di arma da fuoco da persone a bordo di un’auto in movimento.

Le indagini della Polizia, avviate nell’immediatezza, avevano permesso di rinvenire il veicolo usato dai killer, a seguito del quale si accertava che era in uso ad alcuni cittadini clandestini di origine albanese.

All’esito delle successe indagini, i due autori dell’omicidio, erano stati identificati: uno dei due era stato rintracciato il 19 dicembre 2001 e sottoposto a fermo da agenti del Commissariato romano di Primavalle e successivamente tradotto presso la casa circondariale Regina Coeli.

L’altro cittadino albanese, Ditran Ternova, alias Luciano, albanese del 1980, si era reso latitante e nei suoi confronti, nel 2011, era stato emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Roma, un ordine di carcerazione dovendo espiare la pena definitiva ad 16 anni di reclusione per aver partecipato all’omicidio Sciacca.

A seguito di una specifica attività svolta da parte della Squadra Mobile pitagorica, anche con servizi di appostamento ed osservazione, si è riusciti ad accertare che l’albanese si era stabilito nella provincia crotonese, e precisamente a Cotronei, dove lavorava con generalità diverse da quelle per cui era ricercato.

Gli agenti insospettiti, hanno da subito incrociato alcuni dati scoprendo che in realtà si trattava di Luciano Ternova, per cui sono scattate le manette. L’uomo, accusato di omicidio aggravato, è stato condotto nel carcere di Crotone.

Sequestrò e picchiò ragazza a Cosenza, arrestato

Questura di CosenzaAgenti della Squadra mobile di Cosenza hanno arrestato e posto ai domiciliari un cosentino di 46 anni, di cui sono state fornite solo le iniziali, T.I, con l’accusa di sequestro di persona a scopo di estorsione, rapina e tentata violenza sessuale. Il provvedimento è stato emesso dal Gip presso il Tribunale di Catanzaro, a seguito della richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia.

In particolare la Polizia ha accertato che la scorsa estate a Cosenza una giovane ragazza è stata percossa e sequestrata, anche sotto la minaccia di subire violenze sessuali, se non avesse restituito un bene o il suo valore, che l’uomo oggi arrestato riteneva gli fosse stato sottratto dalla stessa ragazza o da suoi conoscenti.

T.I., già noto alle cronache giudiziarie, una volta accortosi che ignoti gli avevano sottratto una bicicletta elettrica del valore di circa 800 euro, ipotizzando che a commettere il fatto fosse stata una ragazza lì presente, forte della sua caratura criminale, con minacce e percosse, la afferrava con forza da un braccio e la trascinava in un locale poco distante, dentro il quale, dopo averla rinchiusa a chiave e averle sottratto i documenti e il telefono cellulare, brandendo un coltello, minacciava di stuprarla e poi di farla stuprare da altre persone, liberandola solo dopo l’arrivo dei familiari unitamente a personale della Polizia di Stato, allertato nel frattempo nella zona in cui la stessa era trattenuta.

La successiva attività investigativa, condotta dalla III sezione “Reati contro la persona” della Squadra Mobile della Questura di Cosenza, ha ricostruito tutta la vicenda riferendo poi alla Procura della Repubblica di Catanzaro che ha richiesto ed ottenuto l’odierno provvedimento restrittivo.

Torna in libertà l’ex prefetto di Cosenza Paola Galeone

Paola Galeone in Tribunale con il suo avvocato Franco Sammarco (Ansa)

Paola Galeone torna in libertà. Il gip del Tribunale di Cosenza, Letizia Benigno, ha infatti accolto le richieste dei difensori dell’ex prefetto di Cosenza revocando la misura degli arresti domiciliari dalla casa di Taranto, dove risiede. Il giudice ha comunque disposto l’interdizione dai pubblici uffici per un anno.

L’alta dirigente dello Stato è accusata di induzione indebita a dare o promettere utilità per avere incassato una busta con 700 euro consegnatole da Cinzia Falcone, presidente dell’associazione Animed e imprenditrice nel settore dell’accoglienza che l’ha denunciata alla Polizia.

La donna era finita ai domiciliari lo scorso 2 gennaio, in seguito a una indagine della Squadra mobile che dopo la denuncia della Falcone ha filmato la dazione di denaro, avvenuta in un bar.

Durante l’interrogatorio di garanzia avvenuto nei giorni scorsi, l’ex prefetto, che è difesa dagli avvocati Franco Sammarco e Nicola Carratelli, si era difesa parlando di un “equivoco”.

Secondo quanto emerso dalle indagini, Galeone avrebbe proposto alla Falcone di emettere una fattura fittizia di 1200 euro al fine di dividersi il fondo residuo destinato ai prefetti per la scorsa annualità. L’accordo, secondo l’accusa, era che settecento euro dovevano andare a lei, e 500 alla presidente dell’associazione.

In seguito alla vicenda il ministro dell’Interno Lamorgese ha prima sospeso il prefetto e successivamente inviato un nuovo rappresentate del governo nella città dei Bruzi, Cinzia Guercio. La Galeone è stata collocata a “disposizione” del Viminale. Con l’interdizione del gip, tuttavia, la dirigente non potrà ricoprire incarichi almeno per un anno.

Incidente sull’A2 tra Gioia Tauro e Palmi, muore un ragazzo

ambulanza notteUn ragazzo di 19 anni, Manuel Iannì, è morto nella notte in un incidente stradale sull’Autostrada del Mediterraneo nel tratto tra Palmi e Gioia Tauro.

Dalle prime informazioni, il giovane era a bordo di una Peugeot quando per cause in corso di accertamento avrebbe perso il controllo della vettura finendo con l’impattare contro il guardrail. Nell’impatto l’auto si sarebbe ribaltata e il giovane scaraventato fuori dall’abitacolo. I sanitari del 118 non hanno potuto fare nulla.

Secondo quanto riportano alcuni media locali, una pattuglia di carabinieri che procedeva nella stessa direzione di marcia avrebbe urtato l’auto incidentata che era capovolta sull’asfalto.

Salvini ha incontrato il procuratore Gratteri: “Sostegno al suo lavoro contro la ‘ndrangheta”

Matteo Salvini ha incontrato stamattina il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri. L’incontro si è svolto nell’ufficio del magistrato, a palazzo di giustizia. Il leader della Lega ha espresso il suo sostegno al Procuratore Gratteri per il lavoro che sta portando avanti contro la criminalità, organizzata e non, concretizzatosi nelle numerose operazioni che sono state eseguite nel territorio di competenza della Procura.

“Totale sostegno al procuratore, simbolo della lotta alla ‘Ndrangheta, con ogni mezzo necessario”, ha affermato Salvini davanti ai cronisti. “Chi sceglie la Lega, in Calabria come in Emilia Romagna, sceglie la guerra contro la mafia e la ‘Ndrangheta, con ogni mezzo necessario. Sostegno al procuratore Gratteri e alla sua missione per ripulire e risanare la splendida terra di Calabria”, afferma il segretario della Lega. L’ex ministro dell’Interno ha definito l’incontro “cordiale, costruttivo e positivo”.

Il leader leghista si trova da ieri in Calabria per la sua seconda tappa in vista delle elezioni regionali del 26 gennaio. Stamane sarà nella sede di Confagricoltura a Catanzaro, poi a Riace e in due comuni del Cosentino.

“E dopo l’indimenticabile serata di ieri a Lamezia Terme”, scrive Salvini su fb, “ci vediamo tra poco, alle 10, a Catanzaro, poi vi aspetto nelle piazze di Riace (RC) alle 12, di Gioia Tauro (RC) alle 15.30, di Spezzano Della Sila alle 17.45 (CS) e per finire, appuntamento alle 20.15 a Corigliano-Rossano (CS).
Anche qui in Calabria siamo pronti a mandare un messaggio chiaro a chi, per anni, ha malgovernato questa splendida terra: il 26 gennaio si cambia! #26gennaiovotoLega”, conclude il post del segretario leghista.

Terremoto nel Catanzarese, scuole chiuse in quattro comuni

I sindaci di quattro comuni della provincia di Catanzaro hanno disposto, a titolo precauzionale, la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado dopo la scossa di terremoto di magnitudo 4.0 registrata nella notte.

I centri interessati dal provvedimento sono Albi, che è stato il centro maggiormente interessato dal sisma, Pentone, Magisano e Zagarise. Proseguono, intanto, le verifiche da parte dei carabinieri e dei vigili del fuoco per accertare eventuali danni, che al momento, comunque, non risultano.

Scossa di terremoto di magnitudo 4.0 nel Catanzarese. Panico e gente in strada

Paura per una scossa di terremoto di magnitudo 4.0 registrata  alle 00,37, nel territorio silano di Catanzaro, tra Albi e Taverna, a 19 km dal capoluogo calabrese.

A rilevare il sisma l’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) che ha localizzato il sisma a 8 km di profondità. Non si hanno notizie di danni a cose o persone, ma l’evento sismico è stato avvertito distintamente in tutto il Catanzarese e nel Crotonese.

Numerose sono state le chiamate pervenute presso la sala operativa dei Vigili del fuoco di Catanzaro che conferma al momento l’assenza di danni.

Diverse persone si sono riversate per strada in preda al panico. C’è apprensione per il fatto che possano verificarsi repliche nella notte. Da quanto appreso sarebbero in corso verifiche per accertare eventuali danneggiamenti alle strutture pubbliche, come scuole e uffici. Alcuni sindaci potrebbero chiudere le scuole in via precauzionale.

La nota dell’Ingv: “Zona ad alta pericolosità sismica”

“L’area interessata dall’evento sismico di questa notte è considerata a pericolosità sismica molto alta, come è mostrato dal modello di pericolosità per il territorio nazionale. Lo fa sapere l’Ingv dopo la forte scossa di terremoto nel Catanzarese.

Per quanto riguarda la sismicità storica dell’area – spiega l’istituto – l’evento odierno è circondato da diversi terremoti di elevata magnitudo. Dalla mappa dei terremoti del passato estratti dal Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani (CPTI15) si evidenziano come eventi significativi i terremoti del 27 marzo 1638 (Mw 7), del 27 giugno 1638 (Mw 6.76), del 8 marzo 1832 (Mw 6.65) e gli eventi a Ovest-NordOvest del 1854 e 1870 di magnitudo Mw 6.34 e Mw 6.24 rispettivamente.

La zona è stata anche interessata dalla lunga sequenza di terremoti che nel 1783 per alcuni mesi interessò quasi tutta la Calabria, da Sud a Nord ed in particolare da quello del 28 marzo (con magnitudo Mw stimata 7.0) causò danni fino al grado VIII della scala MCS ad Albi (CZ).

Il terremoto avvenuto oggi, secondo i dati accelerometrici disponibili al momento, ha fatto registrare accelerazioni che corrispondono ad un’intensità strumentale su terreno roccioso fino al IV grado della scala MCS”.

Scontro nel M5s, Ferrara difende Aiello e attacca Morra: “Sue accuse becere”

Laura Ferrara, europarlamentare del Movimento 5 Stelle
Laura Ferrara, europarlamentare del Movimento 5 Stelle

“Francesco Aiello è il candidato alla presidenza della Regione Calabria della coalizione civica del Movimento 5 Stelle. Chi prende le distanze da lui, le prende dal Movimento 5 stelle e non voterà M5s il prossimo 26 gennaio”. Lo scrive su facebook l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle, Laura Ferrara.

Secondo Ferrara “il senatore Nicola Morra, che ricopre una carica istituzionale che implica ponderatezza, competenza e obiettività, non dovrebbe usare il proprio ruolo e la visibilità che quella carica gli attribuisce, per portare avanti lotte intestine e distruggere il Movimento 5 stelle in Calabria”.

“Non ci sono indagini a carico del professore Aiello, né precedenti penali”, sottolinea l’europarlamentare. “E se si vuole porre la questione sul piano dell’opportunità, non si possono fare valutazioni, in politica come nella vita, applicando la proprietà transitiva”.

“Continuando con una stigmatizzazione becera – sostiene Ferrara – si offende non soltanto il Movimento 5 Stelle ma tutto il territorio calabrese, al quale, così ragionando, non si concede nessuna possibilità di riscatto”.

“C’è una Calabria che ha voglia di cambiare passo, di dare fiducia e di essere libera di cambiare. Abbiamo un programma da portare avanti e persone perbene che hanno voglia di realizzarlo”, conclude.

La Consulta boccia il referendum per il Maggioritario. Salvini: “Vergogna da vecchio sistema”

Consulta boccia referendum maggioritario
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Non si terrà il referendum sulla legge elettorale sostenuto dalla Lega per abrogare le norme sulla distribuzione proporzionale dei seggi e trasformare il sistema in un maggioritario puro. La Corte costituzionale lo ha dichiarato inammissibile perché “eccessivamente manipolativo”.

Il quesito referendario era stato proposto da otto consigli regionali (di Veneto, Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Abruzzo, Basilicata e Liguria), tutti guidati dal centro-destra.

Sarebbe stata presa a maggioranza la decisione della Corte Costituzionale di dichiarare inammissibile il referendum. Secondo indiscrezioni riportate dall’Ansa si sarebbe trattato però di una maggioranza “solida e ampia”.

Salvini: “Una vergogna”
“È una vergogna, è il vecchio sistema che si difende: Pd e 5stelle sono e restano attaccati alle poltrone. Ci dispiace che non si lasci decidere il popolo: così è il ritorno alla preistoria della peggiore politica italica”, dichiara Matteo Salvini, segretario della Lega commentando la bocciatura del referendum sulla legge elettorale da parte della Consulta.

“Noi non ci arrendiamo, anzi rilanciamo e chiederemo agli italiani le firme per eleggere direttamente il Capo dello Stato”, ha detto ancora Matteo Salvini parlando a Lamezia Terme dove si trova in vista delle regionali in Calabria.

Poi ancora su Fb: “Il PD festeggia se gli Italiani non possono votare? Che triste fine per un partito che nasceva “democratico”. È l’ennesimo furto di Democrazia ai danni del Popolo Italiano, il vecchio sistema si difende con Pd e 5stelle attaccati alle poltrone e prova a tornare indietro di trent’anni con leggi proporzionali che aiutano i partitini ma danneggiano il Paese. Occasione persa, ma ci riproviamo fin da domani”.

Di Maio: “Bene con proporzionale”
“Seguiamo la strada del proporzionale affinché tutti i cittadini italiani siano effettivamente rappresentati in Parlamento”, commenta il capo politico M5s Luigi Di Maio sulla sentenza della Consulta.

“Dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale, noi continuiamo ad andare avanti per superare il Rosatellum e dare al Paese una legge elettorale proporzionale con soglia alta che garantisca un sistema politico più coeso, Camere più rappresentative e governi più stabili”, dice il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà.

“Un altro bluff di Salvini è caduto. Ora avanti per cambiare davvero l’Italia”, dice invece il segretario del Pd Nicola Zingaretti, commentando la decisione della Consulta di dichiarare inammissibile il referendum sulla legge elettorale proposto dalla Lega.

Crotone, sono di Rosario e Salvatore Manfreda i cadaveri ritrovati a Settembre

Rosario Manfreda Salvatore Manfreda
Da sinistra padre e figlio Rosario e Salvatore Manfreda

Drammatica conclusione nelle indagini sulla scomparsa di Rosario e Salvatore Manfreda, padre e figlio di  68 e 35 anni svaniti nel nulla nel giorno di Pasqua a Petilia Policastro. In una nota dell’Arma dei Carabinieri di Crotone viene confermato che i resti rinvenuti nel mese di settembre dello scorso anno appartengono ai due congiunti.

A confermarlo il Ris di Messina che ha terminato gli accertamenti biologici effettuati sui resti rinvenuti in un dirupo della località Scala di Mesoraca, il 4 settembre 2019. “L’analisi del Dna non lascia dubbi: si tratta di Rosario e Salvatore Manfreda, scomparsi il giorno di Pasqua”, riferiscono i carabinieri.

Si chiude quindi il cerchio sulle indagini condotte dai militari del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Crotone, coordinate dalla locale Procura della Repubblica che portarono all’arresto di Pasquale Buonvicino, del figlio Salvatore Emanuel Buonvicino e Pietro Lavigna.

I primi due, tuttora detenuti, sono accusati del duplice omicidio; Lavigna della sola soppressione dei cadaveri. Il Pm titolare del fascicolo, Alessandro Rho, ha già disposto la restituzione delle salme ai familiari.

Il movente del duplice omicidio sarebbe riconducibile a contrasti per delle proprietà confinanti. La scorsa estate erano stati arrestati Salvatore Buonvicino e Pietro Lavigna, mentre il padre del primo si era reso irreperibile all’estero.

A settembre 19 la Polizia cantonale svizzera, in collaborazione coi carabinieri di Crotone arrestò a Lugano Pasquale Buonvicino, ritenuto la mente e l’autore, insieme al figlio Salvatore, del delitto avvenuto a Pasqua, probabilmente a colpi di fucile. Le due vittime si allontanarono dalla loro azienda agricola forse seguiti dai carnefici. A distanza di qualche giorno venne trovata la loro auto bruciata, mentre dopo il delitto i corpi senza vita dei Mandreda vennero gettati in un dirupo. A distanza di qualche mese il drammatico ritrovamento dei resti.

Cosenza, il Comune non paga più il Fitto casa: “E’ già nel Reddito di cittadinanza”

palazzo dei bruzi comune di cosenzaL’intervento della misura governativa del Reddito di cittadinanza, che prevede già una quota parte destinata al contributo per chi paga l’affitto, ha indotto l’Amministrazione comunale di Cosenza a sospendere, per il 2020, i contributi per la locazione degli immobili, il più noto “Fitto Casa”. Lo fa sapere Palazzo dei Bruzi in una nota.

La decisione è stata assunta in quanto la misura adottata in passato dal Comune come forma di aiuto alle famiglie disagiate e senza una casa, ha rappresentato per anni una forma di mero contributo e non una misura obbligatoria per legge, in quanto non rientra tra i servizi locali indispensabili dei Comuni.

A garantirla era il Comune stesso con propri fondi di bilancio. Con l’accesso al Reddito di cittadinanza si potrebbe, pertanto, profilare una duplicazione del beneficio. Di qui la decisione dell’Amministrazione comunale che ha adottato la sospensione dei contributi anche in un’ottica di contenimento delle spese complessive.

Il Comune ha, inoltre, pubblicato, l’8 gennaio scorso, il bando, di competenza regionale, per l’assegnazione di contributi per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione per il 2020, ai sensi della legge n. 431/98 relativa al “Fondo nazionale per il sostegno dell’accesso alle abitazioni in locazione”. I termini del bando scadranno il prossimo 8 marzo.

L’Amministrazione comunale, pertanto, in presenza di misure alternative idonee a fronteggiare l’emergenza abitativa, ha deciso di non erogare più contributi con propri fondi di bilancio, anche per evitare che il contributo per il fitto casa fosse percepito più di una volta dagli stessi beneficiari.

Sono, intanto, allo studio del Settore Welfare forme di accompagnamento dei cittadini per dare loro suggerimenti e delucidazioni adeguate sull’accesso alle misure previste.

Come funzionava il Fitto casa
Ogni anno il comune dava un sostegno a chi aveva difficoltà a pagare l’affitto. Si presentava la domanda e dopo aver stilato una graduatoria, i cittadini coi requisiti percepivano una quota anche fino a 300 euro per pagare la locazione. Oggi invece chi percepisce il reddito, prende una quota fino a un massimo di 280 euro per pagare il fitto, dipende dai casi.

Regionali in Calabria, scontro “fratricida” nel M5s tra Aiello e Morra. Il candidato: “Solo livore”

Da sinistra Nicola Morra e Francesco Aiello

“Non possiamo, soprattutto come Movimento 5 stelle, accettare una candidatura di questo tipo perché sembrerebbe essere un messaggio di un certo tipo”. Lo ha detto il presidente della Commissione antimafia, Nicola Morra, a margine di una visita della commissione negli Stati Uniti dove si trova insieme ad altri parlamentari dell’organismo. Il riferimento è al docente Unical Francesco Aiello, in corsa per la presidenza in Calabria balzato alle cronache nazionali per il cugino mafioso ucciso qualche anno addietro.

Il senatore ha criticato la candidatura di Aiello per il M5s cui appartiene lo stesso Morra. All’interno dei 5stelle è scontro aperto; uno scontro destinato a compromettere in negativo l’esito delle elezioni del 26 gennaio (lo stesso Morra e altri parlamentari calabresi, insieme ad altri attivisti hanno fatto sapere che non voteranno per Aiello).

Secondo il presidente antimafia, Aiello non avrebbe rivelato una parentela con il boss mafioso Luigi Aiello, cugino di primo grado, ucciso cinque anni fa nella faida tra i clan Scalise e Mezzatesta nel comprensorio del Reventino (Catanzaro). Leggi chi era il cugino del candidato.

Aiello, va detto, si è dichiarato distante mille miglia da ciò che era il cugino: “Io insegno e ho da fare solo con docenti e studenti all’Unical”. Per dire che “anche Impastato era figlio e nipote di mafiosi ma non era un mafioso”, aveva sottolineato qualche giorno fa.

“A precisa domanda due volte ripetuta – ha spiegato Morra – Aiello avrebbe risposto di non avere affatto problemi di alcuna natura nell’ambito delle relazioni di parentela. O sei consapevole del fatto di avere un cugino ammazzato a pallettoni nel 2014 in una faida che finora ha causato 6 morti o, se non ne sei consapevole, hai qualche problema con il principio di realtà, direbbe Sigmund Freud. Inoltre se lo sapevi e l’hai omesso scientemente allora c’è un problema di buona o cattiva fede”.

“Io poi – ha aggiunto il presidente dell’Antimafia – sono dell’avviso che soprattutto in alcuni contesti, come quello calabrese, non si possa non tener conto della valenza simbolica di certe scelte. Se noi oggi come Paese omaggiamo magistrati come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Rocco Chinnici, tra i defunti, e tributiamo grande venerazione ad altri come Nino di Matteo e Nicola Gratteri, non possiamo accettare, soprattutto come movimento cinque stelle, una candidatura di questo tipo perchè sembrerebbe essere un messaggio di un certo tipo”.

“Nel 2014 per le regionali e nel 2016 per le comunali a Cutro, come Movimento 5 stelle ci siamo confrontati con situazioni analoghe e abbiamo preso decisioni nette, radicali, che però hanno connotato il movimento a livello nazionale come un movimento che non accettava il puzzo del compromesso morale”, ha detto ancora Morra citando Borsellino.

La replica stizzita di Francesco Aiello

«Nicola Morra conferma di voler danneggiare la nostra campagna elettorale. Prova scorrettamente a delegittimarmi a piacere e dunque a tagliare le gambe ai nostri candidati consiglieri». In replica allo stesso senatore lo afferma Francesco Aiello, candidato alla presidenza della Regione Calabria per l’alleanza civica del Movimento 5 Stelle, che osserva: «A questo punto è evidente che il senatore non parla come presidente della commissione Antimafia, ma porta avanti una battaglia personale di cui dovrà spiegare il senso; intanto ai nostri elettori, a chi crede nel nostro progetto e a tutte le persone oneste che ci stanno aiutando».

«Ho già detto – prosegue Aiello – che io non ho nascosto alcunché, non potendo rispondere per le colpe di un mio cugino morto 5 anni fa. “Go” Morra, credi che la Calabria risorga avvantaggiando, come stai facendo, il centrodestra e il centrosinistra? A chi giova? Per me bisogna ascoltare i cittadini calabresi e considerare le storie di impegno personale e il programma con cui ci presentiamo. Se ritieni, tu continua a vedere ombre ovunque, io preferisco guardare il sole».

«Io sono sul territorio – sottolinea Aiello – mentre tu, Morra, pontifichi da New York; io sono in trincea, tu sei scappato dal fronte calabrese e ignori le nostre denunce, i nostri sforzi e i nostri ragionamenti. Tu escluderesti perfino i barbieri, perché maneggiano strumenti da taglio». «Luigi Di Maio – conclude Aiello – sarà a Lamezia Terme il prossimo sabato 18 gennaio, e questo è un segnale chiaro, che conferma il pieno sostegno, nei miei confronti, degli esponenti di governo e dei parlamentari del Movimento 5 Stelle. Sono certo che il livore di Morra nei nostri riguardi non impedirà ai calabresi di comprendere la differenza tra noi e i vecchi partiti. Grazie al cielo, abbiamo entusiasmo alle stelle e argomenti che vanno ben oltre il diffuso narcisismo politico».

Istat: i nonni salvano oltre 7 milioni di famiglie dalla povertà

“Per quasi 7 milioni e 400mila famiglie con pensionati i trasferimenti pensionistici rappresentano più dei tre quarti del reddito familiare disponibile e nel 21,9% dei casi le prestazioni ai pensionati sono l’unica fonte monetaria di reddito (oltre 2 milioni e 600mila di famiglie)”. Lo rileva l’Istat confermando, in base a dati del 2017, che “la presenza di un pensionato all’interno di nuclei familiari ‘vulnerabili’ (genitori soli o famiglie in altra tipologia) consente quasi di dimezzare l’esposizione al rischio di povertà”.

“Nel 2018, i pensionati sono circa 16 milioni, per un numero complessivo di trattamenti pensionistici erogati pari a poco meno di 23 milioni. La spesa totale pensionistica (inclusa la componente assistenziale) nello stesso anno raggiunge i 293 miliardi di euro (+2,2% su variazione annuale)”, rileva ancora l’Istat.

“Il peso relativo della spesa pensionistica sul Pil si attesta al 16,6%, valore appena più alto rispetto al 2017 (16,5%), segnando un’interruzione del trend decrescente osservato nel triennio precedente”. Il 36,3% dei pensionati riceve ogni mese meno di 1.000 euro lordi, il 12,2% non supera i 500 euro. Un pensionato su quattro (24,7%) si colloca, invece, nella fascia di reddito superiore ai 2.000 euro”.

L’Istat in base a dati del 2018 definisce “ampia la disuguaglianza di reddito tra i pensionati: al quinto con redditi pensionistici più alti va il 42,4% della spesa complessiva”.

Riforme, via libera in commissione per voto a 18enni al Senato. Ddl atteso in Aula

“Anche i 18enni potranno votare per il Senato e anche i 25enni potranno essere eletti senatori”. E’ quanto prevede l’emendamento alla riforma costituzionale approvato dalla commissione Affari Costituzionali del Senato a prima firma di Dario Parrini (Pd), che spiega:

“Si tratta di una riforma epocale. Si supera la paradossale e ormai anacronistica esistenza di un ramo del Parlamento dotato degli stessi poteri dell’altro ma non eletto a suffragio universale. Il provvedimento andrà al più presto in aula”.

La Costituzione prevede che al Senato della Repubblica possano votare solo gli elettori che abbiano compiuti 25 anni ed eletti senatori se hanno superato i 40 anni. Alla Camera dei deputati chi ha diciotto anni può votare e farsi anche eleggere.

Regionali in Calabria, appello del Pd a Italia viva di Renzi: “Sostenete Callipo”

Stefano Graziano
Stefano Graziano, commissario del PD in Calabria

“Italia Viva può e deve dare il suo apporto ad aprire una pagina nuova in Calabria e a fermare il sovranismo leghista”. Così commenta il commissario regionale del Partito Democratico della Calabria Stefano Graziano la dichiarazione congiunta di Ernesto Magorno e Stefania Covello.

“Con la candidatura di Pippo Callipo – aggiunge Graziano – si è voluto dare un segnale preciso alla classe politica e alla società calabrese. È stata un atto di generosità e di amore nei confronti della Regione, che va oltre le appartenenze partitiche, per cui quanti vogliono combattere Salvini e la Lega non possono sentirsi fuori dalla competizione pur non essendo presenti con il proprio simbolo”.

Per Graziano le elezioni regionali sono “una opportunità unica ed irripetibile per la Calabria, come dimostra l’entusiasmo e la fiducia che si sta creando intorno a Callipo giorno dopo giorno e che sta facendo venir meno le certezze di un centrodestra che, forse, pensava di aver già vinto per cui mi appello a militanti, iscritti e dirigenti di Italia Viva affinché sostengano la battaglia di votare Pippo callipo presidente della regione Calabria”, conclude l’esponente dem.

Oggi era stato l’ex ministro della Giustizia Andrea Orlando a lanciare l’allarme su un disimpegno del partito di Matteo Renzi in Calabria. “Novità! In Calabria Italia Viva ha la stessa posizione di Bordiga negli anni 20 del secolo scorso.  ‘Non sosteniamo nessun candidato’. Le elezioni sono un inutile esercizio borghese?”, afferma su twitter il vicesegretario del Pd Andrea Orlando.

Regionali, Meloni e Salvini di nuovo in Calabria per sostenere Santelli

Domani, giovedì 16 gennaio, il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni sarà a Crotone, dove alle ore 11,45 incontrerà i cittadini nel mercato di Piazza Pitagora nell’ambito della sua seconda tappa in Calabria in vista delle elezioni regionali del prossimo 26 gennaio.

Giorgia Meloni sarà accompagnata dal Commissario regionale di Fratelli d’Italia Wanda Ferro, dal commissario provinciale di Crotone Fausto Orsomarso e dal responsabile per la composizione delle liste in Calabria Edmondo Cirielli.

Anche Salvini nuovamente in Calabria, andrà pure a Riace – Dopo aver fatto tappa a Cosenza e Crotone la scorsa settimana, il leader della Lega, Matteo Salvini, è pronto a ritornare in Calabria e lo farà già questa settimana per sostenere la candidatura di Jole Santelli.

Sempre domani, 16 gennaio, alle ore 19, il leader della Lega sarà prima a Lamezia Terme (su Corso Giovanni Nicotera). Venerdì 17 gennaio Salvini farà tappa a Catanzaro Lido per un incontro con Confagricoltura Calabria alle ore 10. A mezzogiorno Salvini raggiungerà Riace, borgo dell’ex sindaco Mimmo Lucano e attualmente amministrato dal primo cittadino vicino alla Lega, Antonio Trifoli.

Il tour di Salvini non si fermerà a Riace: alle 15.30, infatti, il leader leghista sarà a Gioia Tauro, alle 17.45 a Spezzano della Sila e infine alle 20.15 a Corigliano Rossano.

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